Il castello mobile di Howl - interpretazioni e suggestioni

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Shito
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Il castello mobile di Howl - interpretazioni e suggestioni

Messaggio da Shito »

Ed ecco qui il thread di 'analisi' sui contenuti del film, come promesso.

PREMESSA:
sto attualmente, come dicevo, scrivendo il copione italiano. Allo stadio attuale ho visto e rivisto il film più e più volte, anche se lo studio è sempre in corso. In tutto questo, mi sono volontariamente privato della lettura del libro. Ovviamente, mi sono documentato in materia. Ma non volevo rischiare una 'sovralettura' dell'opera di Miyazaki a fronte di un referente inconscio come il testo originale. Le mie analisi sui contenuti sono native dalla visione del lungometraggio, dunque.

A suivre, con il tentativo di limitare gli spoiler.
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

Dico subito una cosa: questo "Ugoku Shiro", sì, questo film mi è davvero sembrato un Miyazaki anomalo. Ben più di 'Sen', senz'altro. Si sente, certo, che è un suo film, però... Non so, l'impressione che mi ha dato è quella di un'opera di un uomo ormai di una certa età, che però cerca un ottimismo puro, totale, quasi arrivando all'illusione (non so se rendo l'idea).
È un film che voglio assolutamente rivedere.
Haast en spoed is zelden goed.
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Cla
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Messaggio da Cla »

Hai fatto bene a non leggere il libro da cui è stato ispirato il film, secondo me devi affrontare il doppiaggio allo stesso modo con cui Miyazaki affronta un nuovo lavoro.
Da una sua vecchia intervista dice:
"Inizio a disegnare senza che conosca la fine della storia anche perchè non ho il tempo. Così la storia si sviluppa quando comincio a disegnare gli storyboards e non sappiamo mai dove la storia andrà a finire..."
qu
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Messaggio da qu »

credo sia doveroso farti gli auguri:
Ti sei inbarcato nel più esigente dei navigli :)

Howl è assai partiolca: di mio, avendolo visto solo subbato, finora, una domanda la vorrei porre: il dilemma delle ''porte''.

Magia-tecnologia?

Mi scuserai, ma essendomelo rivisto per 4 volte, rimane in me questo dubbio: se di magia, tout court, si possa parlare, oppure di una tecnologia sopraffina, indistinguibile. I confini sono assai sfumati, fra le due cose, e mi sembrava sentire riecheggiare l'affermazione, non ricordo di chi, per cui una tecnologia estremamente avanzata, sarebbe inistinguibile dalla magia, per l'appunto.

Lo esprimo qui, come sensazione di mero profano all'arte della localizzazione dell'arte: l'una e l'altra.

ciao
:)
qu
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Shito
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Messaggio da Shito »

Vediamo un po', incomincio a raccogliere le mie impressioni...

1) Howl, un film 'miyazakiano' o no?

Non so, personalmente ho sempre inteso qualcosa essersi davvero concluso con Mononoke Hime, per quanto riguarda la narrativa di Miyazaki. Credo che con Mononoke sia finito il suo vero intento didascalico, un ciclo chiuso ad anello, andando a risfiorare Nausicaä. Detto questo, ho trovato Howl molto più miyazakiano di Sen to Chihiro. In Sen to Chihiro, la protagonista era REALE. Per la prima volta in assoluto, nell'opera di MIyazaki, era una caratterizzazione REALE, che rispecchiava la realtà socio-infantile giapponese contemporanea al film. Qui siamo tornati ai mondi fantastici, cari a Miyazaki quanto alla letteratura per l'infanzia inglese. Non posso non vederci uno stretto nesso con la tradizione di Mirai Shounen Conan, certo, ma anche di Laputa, come imprinting. Ma anche con Majo no Takkyubin, volendo (anche se Kadono inglese non è). Mondi 'verosimili' (se non me ne vuole Manzoni), in cui esiste la magia, o una strana tecnologia, o società, o qualcosa.

Perfetti per collocare le allegorie sociali.

Se vogliamo, questa è la logica della favola, da Esopo fino a Tolkien. E a tal proposito, rispondo a qu, credo che a Miyazaki come a nessuno gliene importasse un bel fico secco dell'equilibrio tra magia e tecnologia. Altrimenti mi dovresti spiegare perché, se il grillo ha bisogno di essere 'parlante', per parlare, il gatto e la volpe non sono un 'gatto parlante' e una 'volpe parlante'. Ripeto: letteratura per l'infanzia. Ciò che gli adulti spesso dimenticano, è che la soglia di sospensione di incredulità di un bambino è molto diversa da quella di un adulto. Peccato. Per gli adulti.

Torniamo al film e a Miyazaki. Stilisticamente parlando, credo che il buon autore abbia davvero messo nel primo quarto d'ora della pellicola tutto il suo repertorio. Gli interni delle botteghe sembrano usciti da Mimi wo Sumaseba. La città è un misto tra la società industriale di Laputa, e l'insediamento urbano di Kiki. Le parate militari ricordano tanto i fascisti di Porco Rosso. E i mezzi bellici fantavolanti fanno tanto Conan. Alcuni anche un po' Nausicaä, andando avanti. E, aggià, la scena della 'danza volante' non ci riporta forse a Shizuku e Baron sui promontori di Iblard?

Contenutisticamente, beh... ovviamente colpisce l'età dei protagonisti. Soprattutto di lei. Una protagonista in 'età per amare', questo sì è inedito in Miyazaki (nella letteratura inglese, no. Sophie potrebbe essere una perfetta Jo March, se vogliamo). Ovviamente abbiamo ancora una volta certi cavallini di battaglia Miyazakiani, come l'antimilitarismo, ma non mi sento certo di dire che si tratti dei punti focali della pellicola.

Il punto focale credo sia evidentemente l'opposizione tra età interiore (emotiva/sentimentale) ed esteriore (fisica/sociale).

Cosa abbiamo qui? Abbiamo un'orfana di padre dovuta crescere troppo in fretta, dovuta responsabilizzarsi troppo in fretta, che come risultato si sente vecchia e brutta. Si è probabilmente SEMPRE sentita così. Tanto che a ritrovarsi tramutata in vecchina, non fa nessun dramma, anzi.

E dall'altro lato, abbiamo un giovane uomo che avendo vissuto una violenta solitudine infantile ha congelato il suo animo, ibernato (quale opposta allegoria) il suo cuore, restando un bambino in fuga dalle responsabilità.

I due si troveranno a metà strada, dove Howl scopriarà la crescita nella responsabilizzazione per l'amata, e Sophie scoprirà la possibilità di vivere la sua giovineza tra le braccia dell'amato.

Di mezzo abbiamo un bimbo che si spaccia per santone, e una strega innamorata per quanto decrepita che si ringiovanisce con la magia... direi che col tema focale del film ci siamo sempre.

Quello che mi colpisce è invece il riproporsi quasi PUNTUALE di taluni canovacci che arrivano di peso da Sen to Chihiro... e mi riferisco soprattutto all'idea dei 'cattivi che diventano buonini' e danno luogo a viaggi con autostoppisti, fino a creare una sorta di famigliola itinerante. Questo a difficoltà lo trovo nel Miyazaki prima di Sen to Chihiro, eppure... suvvia, alzi la mano a chi, guardando lo spaventapasseri, non ha ritrovato lo stesso identico (ma ampliato) immaginario del lume che fa da anfitrione a Sen e soci fino alla casa di Zeniba.

Beh, queste sono le mie impressioni generali, si attendono commenti.
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Messaggio da Shito »

Sposto qui, per maggiore pertinenza (Mario, adorami! :lol: ) la questione dell'interpretazione del testo del tema di chiusura...
kaorj ha scritto: Ci rimasi così male però, che provai a farmene un'idea, con una approssimativa traduzione da un libero "adattamento" nippo->coreano->inglese che scovai nel novembre scorso su un forum... ma in esso non vi era nessun accenno al concetto di "guerra", forse perchè il testo a disposizione era solo parziale o l'adattamento un po' troppo "libero"...°_°
So che per questo finirò inginocchiata sui ceci in sala mensa, ma la ripesco dai meandri del mio hard disc solo per farti capire che idea me ne sono fatta...: :oops: :oops: :oops:
Ti dico che per approsimativa che sia, la resa non è malaccio. Il contenuto è sicuramente quello, e anch'io trovo difficoltà a vederci un'interpretazione della guerra. Forse Suzuki si riferiva a quel che dicono prima il principe e poi Suliman DURANTE la canzone?

A me la canzone (che parla INDUBITABILMENTE della 'separazione' di una coppia, con un'accenno alla 'vita continua' un po' stile Rossela O'hara, se vogliamo), sembra piuttosto un vero pugno nello stomaco - raffrontata alla storia appena conclusosi, e al 'lieto fine' che ci viene mostrato. Di certo un contrasto voluto...

Ma con la guerra? L'unica cosa che potrei pensare è proprio quel senso di 'dopo la notte viene sempre un domani', ma mi pare parecchio forzato...
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Messaggio da kaorj »

Shito ha scritto:A me la canzone (che parla INDUBITABILMENTE della 'separazione' di una coppia, con un'accenno alla 'vita continua' un po' stile Rossela O'hara, se vogliamo), sembra piuttosto un vero pugno nello stomaco - raffrontata alla storia appena conclusosi, e al 'lieto fine' che ci viene mostrato. Di certo un contrasto voluto...
Ma con la guerra? L'unica cosa che potrei pensare è proprio quel senso di 'dopo la notte viene sempre un domani', ma mi pare parecchio forzato...
.. ah! :scered:
Non so che dire...
Mi sa che allora è stato l'intervistatore o il traduttore che hanno capito "male"...

Qui c'è l'intervista completa:

http://www.cineclick.it/primopiano/arch ... _conf6.asp

Comunque grazie per avermi chiarito l'apparente incongruenza... :wink:
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Messaggio da Shito »

Uscito il film, riapro la discussione per tutti con un bel BUMP!
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Messaggio da HakuGirl »

finalmente trovo un secondo per scrivere (e mi si apre il forum) cosa dire il doppiaggio di Howl secondo me è meraviglioso (e io di solito ho sempre da ridire su questo argomento ;-) ) davvero mille complimenti a Shito ! :prostrare: (quando ho visto il sottotitolo con il testo della canzone ho raddoppiato le lacrime per la felicità :) )
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Messaggio da Shito »

HakuGirl ha scritto:finalmente trovo un secondo per scrivere (e mi si apre il forum) cosa dire il doppiaggio di Howl secondo me è meraviglioso (e io di solito ho sempre da ridire su questo argomento ;-) ) davvero mille complimenti a Shito ! :prostrare: (quando ho visto il sottotitolo con il testo della canzone ho raddoppiato le lacrime per la felicità :) )
Grazie ancora per i complimenti. Sono io doppiamente felice che il risultato finale degli sforzi compiuti soddisfi gli appasionati e i conoscitori!

Il mio più grande piacere è sapere che in questo modo, esperti o neofiti, andando a vedere Howl in Italiano si sente il film per quello che era, nei contenuti e nella forma, il più possibile. Il pensiero di avere dato l'opportunità agli Italiani di fruire un film di Miyazaki nella sua veridicità è SICURAMENTE la più grande soddisfazione personale che io abbia mai provato.

Grazie a tutti voi per avere reso possibile tutto questo.
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Impressioni su 1à visione di Howl

Messaggio da ToToRo_Ita »

Le mie impressioni sulla prima visione di Howl

DOVE: Multisala OZ a Brescia, spettacolo serale del venerdi delle 23.00 Presenti in sala non più di 30-35 persone.

AUDIO: Non ho riscontrato il problema delle musiche troppo basse. Forse sono più basse di quelle a cui siamo stati abituati con Kiki e Laputa, però le musiche sono comunque godibilissime.

FRASTORNATO: Pretto che, complice l'ora tarda ed il sonno incalzante, non sono riuscito a capire completamente la trama (meglio così, avrò occasione di rivederlo un'altra volta almeno). Ho passato i primi dieci minuti con gli occhi spalancati a gustarmi le splendide 'scenografie' del negozio, della città, della parata militare ed a riempirmi le orecchie di musiche ed effetti sonori senza badare a cosa dicevano i protagonisti. Le immagini sono così cariche di particolari che - a meno di non essere un supereroe - ti puoi concentrare o nella visione o sui dialoghi-trama. Si può scegliere di seguire tutti e due ma io non ho resistito alla tentazione di sbirciare fra gli arredi delle stanze, gli elementi architettonici della città, i vestiti dei militari e della popolazione. Tutto è così curato, fin nel minimo dettaglio, che l'idea di essere in un mondo fantastico nemmeno ti sfiora: i maghi? sono sempre esistiti. Le macchine volanti? le abbiano anche noi! Le guerre? anche quelle!

UN REMAKE: per molti aspetti mi è sembrato di rivedere una versione potenziata di 'Sen to Chihiro', in cui: personaggi all'apparenza malvagi o presunti tali, diventano buoni; buffe creature accompagnano i protagonisti; i protagonisti sono sempre due: un mago ed una ragazza in difficoltà fra cui sboccia l'amore. In entrambe le situazioni la storia si conclude-svolge con l'aiuto di un'immagine, una visione. La mia impressione è che gran parte dello scheletro dell'opera sia in comune con 'Chihiro'. I TEMI sono certamente differenti o comunque vari, ma l'IMPIANTO e l'impostazione seguita per presentarli e discuterli mi sembra sia più o meno lo stesso di Chihiro. Siamo ben lontani dall'originalità di opere come: Omohide Poro Poro, Kiki, Nausicaa, Porco Rosso, Totoro.


In sintesi direi di aver assistito a qualcosa di già 'visto'.
Per chi, come il sottoscritto, ha guardato più e più volte i lungometraggi Ghibli, Howl non può che apparire che il proseguimento (o la ripetizione sotto altre vesti) di Chihiro.
Un film straordinario, carico di messagi ed emozioni ma che, a mio parere, non porta sostanziali novità. L'unico elemento nuovo che si aggiunge alle già conosciute tematiche affrontate dal maestro è quello della vecchiaia.
Con questa sua ultima opera Miyazaki sembra voler mostrare al mondo che dentro l'involucro di un corpo ormai anziano come il suo, batte ancora il cuore di un fanciullo che sa meravigliarsi della natura, inorridirsi della guerra, emozionarsi della vita e sopratutto amare ed aiutare anche i deboli ed i presunti malvagi.
Una tematica non da poco!
.: ToToRo_Ita :.
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Re: Impressioni su 1à visione di Howl

Messaggio da Shito »

ToToRo_Ita ha scritto: Per chi, come il sottoscritto, ha guardato più e più volte i lungometraggi Ghibli, Howl non può che apparire che il proseguimento (o la ripetizione sotto altre vesti) di Chihiro.
Dissento fortemente, e credo di aver guardato *un po'* di volte le produzioni Miyazakiane e Ghibliane.

Per quanto una certa parte della struttura narrativa di Chihiro sia presente in Howl (la tematica del viaggio, l'aggregarsi di una pseudo-famiglia), trovo i due film RADICALMENTE diversi, per intenzioni e motivi e contenuti.

Chihiro è e resta un film dedicato alle bambine giapponesi di dieci anni, e vuole spaccare il torpore di una società infantile che congela le potenzialità dei bambini nello stadio di piccoli consumatori storditi.

Howl è tutt'altro: l'odissea dell'età che cerca la possibilità di essere vissuta nella sua realtà, la lotta contro la solitudine e l'alienazione (tematica presente ma non centrale in Chihiro), e altro.
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Re: Impressioni su 1à visione di Howl

Messaggio da Shito »

ToToRo_Ita ha scritto:UN REMAKE: per molti aspetti mi è sembrato di rivedere una versione potenziata di 'Sen to Chihiro', in cui: personaggi all'apparenza malvagi o presunti tali, diventano buoni; buffe creature accompagnano i protagonisti; i protagonisti sono sempre due: un mago ed una ragazza in difficoltà fra cui sboccia l'amore. In entrambe le situazioni la storia si conclude-svolge con l'aiuto di un'immagine, una visione.
Per la cronaca, Miyazaki ci ha sempre raccontato di mondi in cui non ci sono i buoni e i cattivi, ma persone avverse per spesso legittime necessità avverse. Questo si apre con Nausicaä-Kushana fino a San-Eboshi. Lasciamo perdere i cattivoni dei bouken puri, da Cagliostro a Muska, dato che sono le opere più 'leggere', se vogliamo, appunto meri bouken.

Ma il dualismo di buoni/cattivi non appartiene al pensiero Miyazakiano, mi pare ovvio quanto natuale.

Quanto alla tematica dell'amore, sicuramente MOLTO presente in Howl, continuo a sostenere che sia stata MOLTO sopravvalutata in Sen e Chihiro, forse a causa del maladattamento occidentale.
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Heimdall
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Re: Impressioni su 1à visione di Howl

Messaggio da Heimdall »

Shito ha scritto:[...] Howl è tutt'altro: l'odissea dell'età che cerca la possibilità di essere vissuta nella sua realtà, la lotta contro la solitudine e l'alienazione (tematica presente ma non centrale in Chihiro), e altro.
Per come l’ho letta io, Howl è lo specchio di Sophie: tanto questa dimostra di poter vivere con pienezza emozioni e sentimenti a prescindere dall’età "fisica", tanto Howl sceglie di congelare se stesso ed i propri sentimenti in una grottesca caricatura di un Peter Pan che non sa amare, nonostante la sua giovane età, che sarebbe invece l'ideale per farlo.
Shito, è questo secondo te il senso del "contratto" tra Howl e Calcifer di cui si è parlato nell’altro topic?
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Messaggio da entity »

Shito io condivido con te la visione ad anello dei film del maestro, per quanta le nuove produzioni sono una altra cosa.Sen to Chiiro e Howl sono prodotti di una nuova e diversa sensibilità dell'autore.Tu gia lo sai che in Giappone il film non è piaciuto e che ormai molti dei vecchi fan cresciuti con Nausicaa hanno notato l'invecchiamento artistico del maestro.Comunque io non credo che il maestro in questo momento sia totalmente disinteressato al mercato straniero, ho dei miei piccoli dubbi a riguardo.Comunque questo non è un dato importante.Non mi pare che Howl stia andando bene in Italia, a Bari non è stato distribuito.Con tutti i meriti che si devono alla Lucky Red, io ritengo che i film Ghibli avrebbero dovuto esser distribuiti da una grande casa americana, Warner, Fox, etc etc.In Italia purtroppo non abbiamo distributori capaci di creare un evento mediatico necessario a tali film.
Devo dire per dovere di cronaca che la Disney in passato(ora no) è stata maestra di marketing.