Nuova puntata di Iskandar (RAI FUTURA) sullo Studio Ghibli
Moderatore: Coordinatori
Grazie dell'info, Rosario, e se qualche anima buona rendesse disponibile la registrazione sarebbe magnifico !Rosario ha scritto:Chi ha visto (e registrato) su 'Iskandar' l'intervista ad Isao Takahata fatta da Andrea Materia e Mario Bellina ?
Dal forum di Iskandar della Community Rai sembra che l'intervista sia stata trasmessa in due parti l'1 e 2 dicembre.
Di cosa ha parlato il maestro ?
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
Mado', cosa mi sono perso da ottobre ad oggi!
Uno dei primissimi utenti registrati che si rivela dopo due anni e mezzo per regalarci questi momenti! Mi unisco all'appello di Rosario e chiedo se c'è qualcuno che ha registrato anche il resto...
Uno dei primissimi utenti registrati che si rivela dopo due anni e mezzo per regalarci questi momenti! Mi unisco all'appello di Rosario e chiedo se c'è qualcuno che ha registrato anche il resto...
Aurea Sectio: matematica, scienze, ambiente, politica, arte, filosofia, ed ogni categoria del libero pensiero umano.
Ho visto la prima parte (che non ho fatto in tempo a registrare, anzi ne ho perso anche un pezzo) e si è rischiato che fosse un'intervista molto breve in quanto le prime due domande che gli hanno fatto erano su Miyazaki al chè (giustamente) Takahata si era già alzato per andarsene. Poi sono riusciti a trattenerlo e a proseguire l'intervista.
Secondo me qualcuno (di Treviso ) ha registrato tutto.
Secondo me qualcuno (di Treviso ) ha registrato tutto.
non ho visto l intervista...spero presto...
ma credo che il buon Takahata abbia poco da lamentarsi se uno fa il suo lavoro di giornalista...
quanti lo conoscono davvero?...quindi per introdurre il suo stupendo operato trovo sia giusto da parte dell intervistatore fare un richiamo all altra meta' del vento...
io avrei fatto lo stesso...poi non so' come sono andate le cose..sperando non..tipo domande cosa sta facendo miyazaki in questo momento....?
ma credo che il buon Takahata abbia poco da lamentarsi se uno fa il suo lavoro di giornalista...
quanti lo conoscono davvero?...quindi per introdurre il suo stupendo operato trovo sia giusto da parte dell intervistatore fare un richiamo all altra meta' del vento...
io avrei fatto lo stesso...poi non so' come sono andate le cose..sperando non..tipo domande cosa sta facendo miyazaki in questo momento....?
ahimè nn l'ho registrata, ma l'ho vista e ho fatto i miei complimenti (alla mia maniera, un giorno forse saprete... o leggerete) a Mario & Andrea.
I quali, nn me ne vorranno, oltre a fare una bella intervista (ma dov'è Mollica quando serve? sempre in cerca di Topolino?), l'hanno resa anche divertente con l'aneddoto di un Takahata Furioso e crollo psicologico della giovane traduttrice, subito sostituita da mammà. La signora Watanabe. Strepitoso.
Insomma il luogo comune dei jappi placidi e tranquilli è svanita all'istante. Ricordate: mai, dico MAI, chiedere di Miyazaki a Takahata. Chiedetegli del tempo, di come sta la Signora Takahata, cosa ha mangiato a pranzo ma EVITATE confronti maestro/allievo se nn desiderate una morte orribile.
Ma, perfidia dell'ultimo istante, chi può dargli torto? Takahata è ancora il maestro di Miya-san. E sono altri quelli che nn lo fanno lavorare e con i quali dovrebbe essere incaz come una bestia.
I quali, nn me ne vorranno, oltre a fare una bella intervista (ma dov'è Mollica quando serve? sempre in cerca di Topolino?), l'hanno resa anche divertente con l'aneddoto di un Takahata Furioso e crollo psicologico della giovane traduttrice, subito sostituita da mammà. La signora Watanabe. Strepitoso.
Insomma il luogo comune dei jappi placidi e tranquilli è svanita all'istante. Ricordate: mai, dico MAI, chiedere di Miyazaki a Takahata. Chiedetegli del tempo, di come sta la Signora Takahata, cosa ha mangiato a pranzo ma EVITATE confronti maestro/allievo se nn desiderate una morte orribile.
Ma, perfidia dell'ultimo istante, chi può dargli torto? Takahata è ancora il maestro di Miya-san. E sono altri quelli che nn lo fanno lavorare e con i quali dovrebbe essere incaz come una bestia.
- sauron1317
- Membro Senpai
- Messaggi: 333
- Iscritto il: gio nov 24, 2005 7:20 pm
- Località: Cinisello Balsamo (MI)
Io vi invoco affinchè questo topic abbia vita nuova! Sia dunque riesumato!
Pachiamo i toni e veniamo al nocciolo: il spero non solo mio dubbio.
Premetto che non ho mai visto le trasmissioni che avete fin'ora citato.
Ma che senso ha provare un minimo interesse per il fatto che questi argomenti vengano affrontati dai media?
La televisione, diceva Pasolini (e poi in altre forme Moretti), è un elettrodomestico assai violento e l'uso che si fa nelle case ne rappresenta un vero dramma.
La iniezione televisiva nelle società ha rappresentato la fine della società post-rivoluzionaria incentrata sul valore della famiglia. Tale distruzione, quella del nucleo familiare borghese, potrebbe godere del mio apprezzamento dipententemente dal futuro e dai patti che esso nasconde. Ma l'iniezione televisiva non è stata altro che la capitalizzazione delle menti. Ovvero: La classe dirigente incondiziona a livello inconscio il nostro agire tramite l'abitudine sedentaria della visione televisiva.
Sembra inverosimile ma noi pensiamo ciò che mamma tv ci impone. Volenti o nolenti, più o meno critici dinnanzi a ciò che ci viene proiettato negli occhi l'atto della tv è una violenza quotidiana. La necessità italiana di violenza fascista si è trasposta nel mezzo televisivo. Così il media mondiale è stato accolto nel nostro paese. E ci parla, come fa in tutto il mondo, tramite messaggi che colpiscono elementi a noi interni che scavalcano a forza le bariere di ragione da noi volute.
Ebbene, ammesso e non concesso l'ineffabile pensier mio, rivediamo RaiFutura.
L'unico interesse che suscitano in me le notizie che gli anime hanno sbocco nei media italiani è di tipo socio antropo logico.
Ovvero: approfondimento del colonialismo orientale -> strumenti? -> approfondimento di anime -> come? -> mezzi di diffusione secondaria -> fenomeno di massa a livello commerciale?-> sì -> come? -> approfondimento in tv.
Passaggi interessanti, non trovate? Specialmente gli ultimi due consistono nel cercare di avere una minima educazione animativa giapponese tramite i media. Quindi, se si fanno programmi così significa che alle spalle c'è un'alta richiesta. Sempre più paperini leggono manga!
Ma non mi eccita più di tanto il sapere che gli anime dilagano sempre più in un panorama italiano che non è pronto per accoglierli.
Secondo molti la missione del media sarebbe quella di innalzare il livello culturale delle masse. Ed è evidentemente una contraddizione. Il livello della cultura è tenuto volutamente basso per il controllo spregiudicato del consumo da parte delle classi dirigenti. I media sono l'ingranaggio di pilotamento di questo processo dall'alto (dirigente=volante) al basso (consumatore=ruota). Sì, possono esistere programmi che si distinguono dalla massa per minimi nobili fini, o anche canali monotematici. Ma il mezzo stesso di comunicazione per esistere prevede la necessaria esistenza di canali violentativi a temi standar, utili per il precedente accennato pilotaggio mentale massificato.
Alla luce di ciò semplicemente vi chiedo: che senso ha sforzarsi sprecando tempo ed energie per comprimere l'incomprimibile in una trasmissione televisiva? Non sarebbe più semplice scrivere un libro o un documentario, non si avebbe in essi più spazio per esaurire i temi?
Insomma: perchè l'impegno e la scelta del mezzo televisivo?
Pachiamo i toni e veniamo al nocciolo: il spero non solo mio dubbio.
Premetto che non ho mai visto le trasmissioni che avete fin'ora citato.
Ma che senso ha provare un minimo interesse per il fatto che questi argomenti vengano affrontati dai media?
La televisione, diceva Pasolini (e poi in altre forme Moretti), è un elettrodomestico assai violento e l'uso che si fa nelle case ne rappresenta un vero dramma.
La iniezione televisiva nelle società ha rappresentato la fine della società post-rivoluzionaria incentrata sul valore della famiglia. Tale distruzione, quella del nucleo familiare borghese, potrebbe godere del mio apprezzamento dipententemente dal futuro e dai patti che esso nasconde. Ma l'iniezione televisiva non è stata altro che la capitalizzazione delle menti. Ovvero: La classe dirigente incondiziona a livello inconscio il nostro agire tramite l'abitudine sedentaria della visione televisiva.
Sembra inverosimile ma noi pensiamo ciò che mamma tv ci impone. Volenti o nolenti, più o meno critici dinnanzi a ciò che ci viene proiettato negli occhi l'atto della tv è una violenza quotidiana. La necessità italiana di violenza fascista si è trasposta nel mezzo televisivo. Così il media mondiale è stato accolto nel nostro paese. E ci parla, come fa in tutto il mondo, tramite messaggi che colpiscono elementi a noi interni che scavalcano a forza le bariere di ragione da noi volute.
Ebbene, ammesso e non concesso l'ineffabile pensier mio, rivediamo RaiFutura.
L'unico interesse che suscitano in me le notizie che gli anime hanno sbocco nei media italiani è di tipo socio antropo logico.
Ovvero: approfondimento del colonialismo orientale -> strumenti? -> approfondimento di anime -> come? -> mezzi di diffusione secondaria -> fenomeno di massa a livello commerciale?-> sì -> come? -> approfondimento in tv.
Passaggi interessanti, non trovate? Specialmente gli ultimi due consistono nel cercare di avere una minima educazione animativa giapponese tramite i media. Quindi, se si fanno programmi così significa che alle spalle c'è un'alta richiesta. Sempre più paperini leggono manga!
Ma non mi eccita più di tanto il sapere che gli anime dilagano sempre più in un panorama italiano che non è pronto per accoglierli.
Secondo molti la missione del media sarebbe quella di innalzare il livello culturale delle masse. Ed è evidentemente una contraddizione. Il livello della cultura è tenuto volutamente basso per il controllo spregiudicato del consumo da parte delle classi dirigenti. I media sono l'ingranaggio di pilotamento di questo processo dall'alto (dirigente=volante) al basso (consumatore=ruota). Sì, possono esistere programmi che si distinguono dalla massa per minimi nobili fini, o anche canali monotematici. Ma il mezzo stesso di comunicazione per esistere prevede la necessaria esistenza di canali violentativi a temi standar, utili per il precedente accennato pilotaggio mentale massificato.
Alla luce di ciò semplicemente vi chiedo: che senso ha sforzarsi sprecando tempo ed energie per comprimere l'incomprimibile in una trasmissione televisiva? Non sarebbe più semplice scrivere un libro o un documentario, non si avebbe in essi più spazio per esaurire i temi?
Insomma: perchè l'impegno e la scelta del mezzo televisivo?
Sul rapporto tra Miyazaki e Takahata c'è ancora molto da dire. Non credo sia neppure giusti liquidare il tutto con un 'maestro e discepolo', in quanto i due appartengono comunque a una medesima 'generazione di narratori nell'animazione giapponese'. Forse più che di Sensei sarebbe giusto parlare di Senpai?MaRu ha scritto:Takahata è ancora il maestro di Miya-san. E sono altri quelli che nn lo fanno lavorare e con i quali dovrebbe essere incaz come una bestia.
Ciò non toglie che io concordi con te. Credo di essere stato l'unico ad aver salutato il leone d'oro alla carriera di Miyazaki dicendo che senza prima darlo a Takahata non aveva alcun senso.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Sauron: sì, tu hai ragione, Pasolini l'aveva e prima ancora Orwell sapeva qualcosa in merito alle medesime questioni.
Ma vedi, il popolo vuole i cartoni in tivvù.
E la democrazia è, oltre che un termine di demagogia sostanziale, un sistema incivile di autoannientamento socioevolutivo.
Ma vedi, il popolo vuole i cartoni in tivvù.
E la democrazia è, oltre che un termine di demagogia sostanziale, un sistema incivile di autoannientamento socioevolutivo.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
E la democrazia è, oltre che un termine di demagogia sostanziale, un sistema civile di autoannientamento socioevolutivo.
la metterei così.
Comunque, da come conosco personalmente la classe dirigente televisiva italiana e mondiale, non mi sembra che si avverta tutta questa ESIGENZA a giocare a rincoglionire le menti altrui.
Sembra la solita solfa pseudo-comunista della classe dirigente cattiva che vuole mangiare sulle teste di noi poveri plebei facendoci grufolare nel fango e ridendo delle nostre disgrazie.
La realtà è che è IL POPOLO che vuole la tivvù spazzatura, la demenzialità da domenica pomeriggio, i culi in aria ben shekerati e i cervelli a riposo...
E se i programmi televisivi fanno assolutamente schifo per il 90% dei casi, non è dovuto a un progetto superiore di devoluzione delle masse proletarie, o a un complotto paracorporativo volto a ingraziarsi il consumatore di domani, ma al semplice e genuino desiderio della massa.
E la cattivissima classe dirigente, non fa nient'altro che guardare il suo ombelico, o meglio il suo portafoglio (spesso) già stragonfio, e da a Cesare ciò che Cesare vuole: spensieratezza.
nel '900 Marx dava la colpa alla differenza di ceto e al "Primum Vivere" della disparità culturale fra i ceti, ora la colpa la si da, tanto per cambiare, alla TV.
La colpa vera è della naturale predisposizione dell'uomo al fancazzismo, e appena può si stravacca in poltrona piuttosto che impettito in scrivania tranne casi rari.
la metterei così.
Comunque, da come conosco personalmente la classe dirigente televisiva italiana e mondiale, non mi sembra che si avverta tutta questa ESIGENZA a giocare a rincoglionire le menti altrui.
Sembra la solita solfa pseudo-comunista della classe dirigente cattiva che vuole mangiare sulle teste di noi poveri plebei facendoci grufolare nel fango e ridendo delle nostre disgrazie.
La realtà è che è IL POPOLO che vuole la tivvù spazzatura, la demenzialità da domenica pomeriggio, i culi in aria ben shekerati e i cervelli a riposo...
E se i programmi televisivi fanno assolutamente schifo per il 90% dei casi, non è dovuto a un progetto superiore di devoluzione delle masse proletarie, o a un complotto paracorporativo volto a ingraziarsi il consumatore di domani, ma al semplice e genuino desiderio della massa.
E la cattivissima classe dirigente, non fa nient'altro che guardare il suo ombelico, o meglio il suo portafoglio (spesso) già stragonfio, e da a Cesare ciò che Cesare vuole: spensieratezza.
nel '900 Marx dava la colpa alla differenza di ceto e al "Primum Vivere" della disparità culturale fra i ceti, ora la colpa la si da, tanto per cambiare, alla TV.
La colpa vera è della naturale predisposizione dell'uomo al fancazzismo, e appena può si stravacca in poltrona piuttosto che impettito in scrivania tranne casi rari.
Somewhere, along the edge of the bell curve.
Ph.Me
Ph.Me
- Shoukiki
- Membro
- Messaggi: 148
- Iscritto il: lun feb 13, 2006 9:09 pm
- Località: ad un'oretta da Milano
No, non è cattiva, è solo negligente, è una spacciatrice di droga consapevole di vendere qualcosa che fa male, ma che lo fa comunque perché s'arricchisce. Si giustifica con la libertà di scelta, crea dipendenza e se ne frega delle conseguenze.Raghnar ha scritto: E la cattivissima classe dirigente, non fa nient'altro che guardare il suo ombelico, o meglio il suo portafoglio (spesso) già stragonfio, e da a Cesare ciò che Cesare vuole: spensieratezza.
Certa gente che fa televisione deve aver fatto un qualche patto col diavolo per farsi togliere la coscienza, perché è impossibile non provare vergogna e rimorso per certi programmi.