Koshien ha scritto:Ho trovato un'intervista fatta al sommo Maestro riguardo ai nuovi "shorts film".
Dato che quella traduzione amatoriale, può lasciare qualche dubbio, mi permetto di segnalare anche che (una volta tanto) lo stesso giornale Yomuri ha inserito un report in inglese un pelo più ufficiale:
http://www.yomiuri.co.jp/dy/features/ar ... Y13001.htm
In merito alle risposte di Miya....
Da ammirare il suo tentativo di andare oltre le convenzioni del
"...lì faccio uscendo dai canoni commerciali, non per soldi, ma per regalare ai bambini un'esperienza unica..."
Secondo me però, resta un peccato la loro categoria "elitaria", proprio per il fatto che sono opere così "uniche"...
Viste le annuali liste d'attesa per entrare al museo, l'esperienza filmica resta limitata praticamente ad una sola visione… troppo poco per gustare/valutare opere che per quanto siano "shorts", saranno comunque realizzate e apprezzabili su più livelli che sfuggono di primo acchito (visto che ne è Miyazaki l'autore)...
Un "dvd" commerciale sarà anche "freddo", tutto quello che volete, ma relazionato ai suoi lavori, ha anche dei lati positivi...
Io continuo a sperare in un aumento di cupidigia da parte di Suzuki... Chissà che prima o poi li renda sul serio commerciabili!
Riepilogando in italico linguaggio, i nuovi cortometraggi che a rotazione si vedranno nella sala di proiezione "Saturno" del Museo sono:
Yadosagashi (Alla ricerca di una casa)
Idea originale, sceneggiatura, regia: Hayao Miyazaki
Voci e suoni: タモリ Tamori, 矢野 顕子 Yano Akiko
Durata: Circa 12 minuti
Personaggio principale Fuki (ricorda la protagonista di Panda Kopanda), un ragazzina che sprizza energia da tutti i pori, alle prese con le sue avventure durante il viaggio (ma va?) alla ricerca di una nuova casa… Presente solo un breve dialogo, mentre l’audio di contorno è assai particolare, visto che musica ed effetti sonori, sono espressi da voci umane (vedi appunto intervista a Miya per la particolare scelta).
Hoshi wo katta Hi (Il giorno che ho raccolto una stella) [
…della serie, non riesco più a staccarmi da Howl?]
Idea originale:
“Iblard” di Inoue Naohisa (autore tra l’altro del murales "Vertical updraft" presente nella hall principale del Museo)
Sceneggiatura e regia: Hayao Miyazaki
Voci: 神木 隆之介 Kamiki Ryuunosuke, 鈴木 京香 Suzuki Kyouka
Durata: Circa 16 minuti
Come già detto, la storia è ambientata nell’immaginario mondo d’Iblard…
Personaggio principale Nona, un ragazzo che vaga in un deserto. Lì incontra una donna chiamata Nenya, per poi stabilirsi nella sua fattoria. Un giorno Nona trova un seme di stella che cercherà di “coltivare”…
Bozzetto:
http://megezo.ddo.jp/inoue/images/hosiK04.jpg
Mizugumo MonMon (Il ragno d’acqua MonMon)
Idea originale, sceneggiatura, regia: Hayao Miyazaki
Voce : 矢野 顕子 Yano Akiko
Durata: circa 15 (???) minuti
Personaggio principale MonMon, che dopo aver visto l’adorabile e leggiadro avanzare sull’acqua di una femmina di “gerride” ( “Gerris lacustris”, cioè uno di quegli insetti dalla lunghe zampette che “pattinano” sull’acqua), se ne innamora a prima vista.
Riuscirà il nostro ragnetto a conquistarla?
Per la cronaca, all’inizio Miyazaki aveva un’altra idea per questo cortometraggio…
Vi ricordate “Boro il Bruco” (Kemushi no Boro), quel progetto che frullava per la testa del Maestro già da un bel po’ di anni, per la precisione dall’uscita della principessa Mononoke (Miyazaki ne aveva parlato anche nell’intervista dei contenuti speciali del dvd jap)?
Beh, durante lo scorso festival internazionale del cinema di Tokio, ha spiegato che il progetto del Bruco è stato rivisto, perché voleva si descrivere un mondo visto da un piccolo insetto (Boro), ma ha pensato che l’ambito subacqueo fosse più interessante. Così ha deciso fare una storia su un ragno d'acqua.
Se non sbaglio comunque, da quello che riporta Wishu-4-ever sul suo sito GhibliWorld, entrambi i “personaggi” sono presenti nel Museo tramite dei “Panorama Box” (
), dei pannelli di vetro colorato fronte – retro, disposti in file. A seconda di come la luce colpisce la cima e il fondo di questi “box”, le file di pannelli danno un’illusione di profondità.
“Just as people to make pictures move, they also wished they could look inside a different world. They yearned to enter a story to travel to a faraway land. They longed to see the future and landscapes of the past. The Panorama Box with no moving parts was made much earlier than the zoetrope.” (Hayao Miyazaki).
Per finire, sapevo che Miyazaki stava lavorando sui fondali di un
quarto cortometraggio, ambientato su un fiume, all’epoca dei trasporti merci per via fluviale… Mi sa che lo terrà buono per un'altra tornata ormai…
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