Da Kiki a Chihiro, il tema della crescita per Miyazaki

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Shinji71
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Messaggio da Shinji71 »

mi ritengo cittadino del mondo indi penso di poter "adottare" la cultura che più appare mia
sono nato in italia in una brianza ancora non assorbita dalla periferia milanese , cresciuto in campagna tirato su da una famiglia allargata fino ai nonni perciò ho dei legami forti con questa terra e non la rinnego ma da uomo non ritengo di dovere sorreggere una cultura che da anni non ha più nulla da lasciarmi
dalle mie parti si dice che "se la ga i gomp la camina" se ha le gambe cammina , questa società non cammina e non mi si racconti che la nostra storia e bla bla
io vorrei restare Kiki a vita scegliere chi essere e dove essere senza legami di sorta nazional-culturali o chessoio
mono no aware
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Shoukiki
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Messaggio da Shoukiki »

Markl ha scritto: Non trovi che affrontare i contenuti di un'altra cultura implichi intrinsecamente il confronto con la propria?
No. Per confrontare due cose è necessario conoscerle entrambe, ma poi, per carità, non ritengo certo che conoscere la cultura giapponese senza conoscere la nostra sia un male.
Markl ha scritto: Uno deve essere libero di affrontare tutte le culture che si sente, anche senza essere laureato in storia europea o in lettere antiche.
Ma infatti mica parlavo solo della cultura alta. Tra un po' è Pasqua e saremo invasi da conigli e uova, ma tu sai da dove hanno origine queste usanze? Mi preoccupa più questo del fatto che non si conosca Boccaccio. Facciamo cose senza sapere nemmeno perché ...
Shinji71 ha scritto: non ritengo di dovere sorreggere una cultura che da anni non ha più nulla da lasciarmi
La trovo una frase tristissima e sbagliata.

Credo che molta gente sia affascinata dalla cultura giapponese a causa del suo misticismo, che ritroviamo anche nella cultura nordica ad esempio. Certo sono affascinanti i troll delle foreste ...
Purtroppo, come diceva im-edith, le nostre tradizioni pagane sono state sommerse da secoli di cristianesimo, e posso capire che la cosa non affascini molto.

Però penso che rifarsi alla cultura nordica o a quella giapponese solo per il fascino del misticismo sia sbagliato, anche perché è un aspetto che a casa loro, al tempo d'oggi, non credo sia così vivo.
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Koshien
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Messaggio da Koshien »

Markl ha scritto:E’ pauroso! Allora la nostra cultura è pianificata e pilotata già dall'inizio! Temo dunque che le nuove generazioni non saranno capaci di fare delle scelte ! (culturali?o peggio?).
Resteranno Chihiro a vita?
Le nuove generazioni sono ad uso e consumo della Confcommercio, come del resto tutte le feste che ci vengono propinate (sono adirittura riusciti ad importare Halloween...). Una generazione senza sogni, perchè non sono più abituati a giocare con la propria fantasia. Gli arriva tutto già confezionato, pronto all'uso e al consumo. Gli eroi sono i ragazzi ricchi di OC o di Beverly Hills: gente che può fare tutto e il contrario di tutto senza fare un minimo di fatica. Ma del resto perchè dovrebbero ? Hanno tutto..
Francamente temo che le tue preoccupazioni siano più che fondate....
ultimate_sayan
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Messaggio da ultimate_sayan »

Markl ha scritto:Mi chiedo: perchè una persona non dovrebbe avere il diritto di capire come mai il prodotto di un'altra cultura l’attrae? Non stiamo parlando di fuga dalla propria cultura. Uno deve essere libero di affrontare tutte le culture che si sente, anche senza essere laureato in storia europea o in lettere antiche.
E senza avere bisogno di rinneganre la propria, per farlo. Una delle prime libertà che mi vengono in mente, dopo quella di parola, è proprio quella culturale. Perché negarsi tutto questo?
Anzi, più che una libertà in sé, è un frutto della libertà di pensiero….
Non trovi che affrontare i contenuti di un'altra cultura implichi intrinsecamente il confronto con la propria?
Come scrivevo sopra... è la diversità stessa con la mia cultura che mi attrae. Condivido quando si dice che il confronto è indispensabile...ma è un confronto che non deve portare ad una scelta o a "determinare" quale sia la migliore... deve arricchire sapendo cogliere attraverso il confronto i limiti di una e dell'altra. Senza confronto non esiste arricchimento. Non credo sia utile a nessuno guardare all'altro (o a se stessi) in maniera distaccata, senza punti di riferimento...
Markl ha scritto:Sono daccordissimo, poi, che le nuove generazioni, sotto i punti di vista che hai descritto, sono lacunose, e in verità me ne spavento anch’io... (taglio)
Che sia anche colpa di chi fa le scelte come educatore?
E’ pauroso! Allora la nostra cultura è pianificata e pilotata già dall'inizio! Temo dunque che le nuove generazioni non saranno capaci di fare delle scelte ! (culturali?o peggio?).
Resteranno Chihiro a vita?
Quotissimo!
Sono proprio i filtri imposti a creare il problema... il fatto che i "cartoni animati" debbano essere SOLO un pasatempo... E' giusto che ci siano dei titoli che abbiano poche ambizioni dal punto di vista educativo ma servano solo per svagare... il problema è quando questi titoli sono la maggioranza o peggio quando i titoli con contenuti di un certo calibro vengo stravolti e banalizzati e, come si è già visto in passato, discriminati... insomma, il problema è quando si vuole dare un unico taglio alle cose... si ritorna al discorso culturale che è tipico dell'occidente: il cartone animato è per bambini, serve solo a far divertire, i suoi contenuti devono essere banali e piatti e mai e poi mai avere "ombre" di alcun genere (quelli che le nostre utilissime associazioni genitori bollano come contenuti sconvenienti)...

Per rispondere al tuo ultimo interrogativo la paura è che non restino nemmeno "Chihiro a vita"...ma che non siano nemmeno più in grado di tirar fuori il potenziale nel momento del bisogno... peggio di Chihiro...
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Shinji71
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Messaggio da Shinji71 »

@Shoukiki
io non parlo di misticismo o di fascino dello sconosciuto o della lontananza così come non parlo di religiosità sopraffante (di cui la mia terra è pervasa)
parlo della società di una società alla canna del gas cme la nostra che non riesce a trasmettere nulla che non sia imbevuto di false morali
le mie radici e la storia le tradizioni da dove provengo le conosco molto bene ma non sono servite per nulla ha mantenere quella società antica stile mutuo soccorso nella quale tutti aiutavano tutti
le tradizioni se non sono vissute recedono a mero argomento museale ed a quanto pare di vivere la socialità passata non frega niente a nessuno
mi fanno tristezza le rievocazioni delle tradizioni di una volta ,non perchè non le ami o le rivoglia,ma perchè sono passate da modus vivendi ad argomento ludico

....spero vivamente per il bene mio e delle generazioni a venire di cadere nel torto e di vedere confutate le asserzioni soprastanti
mono no aware
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Flegias
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Messaggio da Flegias »

Ma che bella discussione! Non vi sembra però di stare drammatizzando un po' troppo la situazione?
Per conto mio posso ricordare di fare bene attenzione a parlare di un concetto complesso quale quello di "cultura" e di non confonderlo con quello di "tradizione", come mi sembra si sia fin qui fatto.
Il punto è che la tradizione contiene solo una parte dei saperi culturali ovvero quelli che vengono trasmessi nel tempo, ma una cultura per sua stessa natura tende a cambiare continuamente sino a poter rifiutare le sue radici, la sua origine, ma in questo non c' è nulla di preoccupante, è stato e sarà sempre così perché non è mai esistita una cultura stabile nel tempo.
la tradizione è quel patrimonio che una collettività tende a preservare contro l’ inarrestabile scorrere del tempo, ma è solamente una tendenza: anche quelle che noi chiamiamo radici derivano dalla mutazione di qualcosa di preesistente .
La cultura è l'insieme dei saperi, dei valori e delle idee di una società in un dato momento e non ha a che fare con l' erudizione del singolo individuo, essa ci viene più o meno inconsapevolmente trasmessa dai nostri genitori dal momento in cui nasciamo e non consiste per forza nella conoscenza delle nostre radici, poiché oggi la nostra cultura è tale anche se noi non sappiamo determinate cose (l' origine di babbo natale) e ne sappiamo invece altre, questo complesso di valori, saperi e idee cambia nel tempo e oggi è diverso da ieri.
Tutti conosciamo necessariamente la nostra cultura e vi siamo immersi, ed è proprio da questa cultura che deriva la nostra identità (culturale).
Comunque per qualsiasi individuo il confronto con altre culture è indispensabile per capire la propria, per vederla da un punto di vista differente perché solo tramite la percezione dell’ altro si può capire se stessi.
Quello di cui voi state parlando e criticando tra le righe non è altro che lo spettro del processo di globalizzazione, ma qui si aprirebbe un varco infinito negli spunti e nelle discussioni possibili, io però cercherei di discernere il problema dell’ impoverimento e dell’ appiattimento culturale, con quello che per me è un falso problema perché scontato, cioè il cambiamento culturale .
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Shoukiki
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Messaggio da Shoukiki »

Shinji71 ha scritto: parlo della società di una società alla canna del gas cme la nostra che non riesce a trasmettere nulla che non sia imbevuto di false morali
Tu accusi la società di non trasmettere, ma scusami (non mi riferisco a te personalmente), questa è pigrizia intellettuale, è il tipico atteggiamento di chi vuole le cose servite su un piatto d'argento. Non bisogna sempre aspettarsi che la conoscenza ci sia data da altri, che sia lì a portata di un clic. È responsabilità di ognuno conoscere la propria cultura. Non ci si può trincerare dietro il fatto che la società non ci offre le cose giuste. È solo una scusa grazie alla quale nascondiamo la nostra apatia. È colpa della scuola, è colpa dei maestri, è colpa della televisione, è colpa dei produttori, è colpa del capitalismo, è colpa della globalizzazione, è sempre colpa della società, sempre colpa degli altri, mai di noi stessi. È così perché ci fa comodo, perché tutti sono capaci di lamentarsi, come se non facessero parte di quello che criticano, ma poi sono in poche le persone che oltre a lamentarsi cercano di colmare le lacune che denunciano. Alla maggior parte della gente in verità va bene come vanno le cose, non gliene importa niente di cambiarle, però quella stessa gente poi accusa a tutto spiano il sistema.
E invochiamo altre culture come fonte di salvezza dal nostro degrado, pensando che riescano a trasmettere chissà cosa. Vorrei proprio andare a Tokyo per ammirare la totale immersione dei bravi giovani giapponesi nella loro cultura. Perché la nostra società è alla canna del gas, ma la loro, caspita, scommetto che sprizza salute da tutti i pori, infatti con Chihiro, Miyazaki mi pare che faccia tanti bei complimenti all'atteggiamento dei giovani giapponesi. Certo, come dice Shito, è una questione di misura, ma dobbiamo avere anche noi un po' di misura nel giudicare la nostra società, invece di continuare a piantarle coltelli nella schiena e poi ritirare il braccio.
Scusate lo sfogo e i toni eccessivi. Chiedo perdono, non intendevo offendere nessuno. Io stesso, a volte, vedo la mia apatia con orrore e faccio fatica a disfarmene, perciò questo sfogo è diretto anche verso di me.
Flegias ha scritto: La cultura è l'insieme dei saperi, dei valori e delle idee di una società in un dato momento e non ha a che fare con l' erudizione del singolo individuo, essa ci viene più o meno inconsapevolmente trasmessa dai nostri genitori dal momento in cui nasciamo e non consiste per forza nella conoscenza delle nostre radici, poiché oggi la nostra cultura è tale anche se noi non sappiamo determinate cose (l' origine di babbo natale) e ne sappiamo invece altre, questo complesso di valori, saperi e idee cambia nel tempo e oggi è diverso da ieri.
No, oggi non è diverso da ieri, oggi è figlio di ieri e se non conosciamo ieri, non possiamo sapere perché siamo arrivati a oggi. Non si può isolare un pezzo di storia e analizzarlo senza contestualizzazione. La storia muta, si disfa di quei brandelli culturali ormai morti e crea altro sapere. Su questo sono d'accordo. Tuttavia, quei brandelli oggi scomparsi sono l'origine dei nostri costumi, delle nostre abitudini e dei nostri valori. Se li dimentichiamo, perdiamo completamente il senso delle cose che facciamo. Mantenere le nostre radici non significa, come dice Shinji, vivere come cento anni fa, ma significa mantenere la memoria di come vivevano cento anni fa. Tutto questo indipendentemente dal fatto di aver o meno rifiutato le radici ed essere andati oltre, perché delle tracce rimangono sempre e ci influenzano, anche volendo disfarsene completamente.
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Koshien
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Messaggio da Koshien »

Shoukiki ha scritto: E invochiamo altre culture come fonte di salvezza dal nostro degrado, pensando che riescano a trasmettere chissà cosa. Vorrei proprio andare a Tokyo per ammirare la totale immersione dei bravi giovani giapponesi nella loro cultura. Perché la nostra società è alla canna del gas, ma la loro, caspita, scommetto che sprizza salute da tutti i pori, infatti con Chihiro, Miyazaki mi pare che faccia tanti bei complimenti all'atteggiamento dei giovani giapponesi.
Scusami però io non capisco perchè continui a dire che invochiamo le altre culture. Non vedo perchè se io provo un'attrazione verso una determinata cultura debba per forza escludere la mia. Io non sono mai stato a Tokyo (...e credemi partirei domani...) ma ho letto i loro libri, ho parlato (sarebbe meglio dire che le ho sottoposte ad un vero e proprio interrogatorio... :sorriso2: ) con alcune ragazze giapponesi che ho conosciuto nel nostro paese: anche loro hanno tanti problemi...ma non stiamo giocando al "mal comune mezzo gaudio". O sbaglio ? Mi sembra che nessuno stia mitizzando il Sol Levante. Ammiriamo solo una forma espressiva che dal quel paese proviene.... semplicemente.
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Markl
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Messaggio da Markl »

Shoukiki ha scritto:
Markl ha scritto: Non trovi che affrontare i contenuti di un'altra cultura implichi intrinsecamente il confronto con la propria?
No. Per confrontare due cose è necessario conoscerle entrambe, ma poi, per carità, non ritengo certo che conoscere la cultura giapponese senza conoscere la nostra sia un male..
Dicendo così sostieni che nessun italiano è dotato di un minimo di cultura propria (può essere che ho interpretato male). E' restrittivo, mi pare.
A parte questo ti racconto del libro che ho presentato nella sezione fumetti(enciclopedia dei mostri giap.): ci ho trovato tantissimi paragoni e riferimenti alle nostre usanze e credenze. Ci credi? Usanze europee ! Perfino italiane: alcune coincidono anche quasi nel nome (non chiedermi quali che dovrei andare a rileggere mezzo libro), e certe le conoscevo e perfino già dimenticate; in questo modo me ne sono ricordato, può essere che ho salvato in me la memoria di una tradizione. Tutto qua. Non voglio sostenere nulla di +, solo volevo fare un esempio pratico.
Shinji71 ha scritto:le tradizioni se non sono vissute recedono a mero argomento museale ed a quanto pare di vivere la socialità passata non frega niente a nessuno
Una tradizione sopravvive dove sopravvive un identità culturale.
Qualcuno in post precedenti rimpiangeva il vuoto lasciato dai propri nonni: è possibile che quell'identità culturale sia andata (spero di no) persa con loro? E se così è stato, non è del tutto colpa nostra: è la natura dello scorrere del tempo e dell'evolversi di una società, specie in una catalizzata come la nostra, anche se io additerei pure gli educatori. Ovvero i nostri genitori e quel corpo insegnante che a noi si è rivolto durante la nostra crescita di epoca scolastica. I genitori, concedetemi di generalizzare, non ci hanno insegnato ad andare a cercare e mantenere le vecchie tradizioni, e tantomeno gli insegnanti hanno fatto qualcosa per integrare nella nostra "scatola culturale" uno spazio ritagliato apposta per questo. Temo che essi stessi possano discolparsi rifugiandosi dietro lo specchietto dei "programmi scolastici", imposti "dall'alto". Si capisce perchè parlo di pilotaggio?
Siamo anche noi vittime dell'esportazione culturale: per un popolo che viene fatto diventare più simile ad un altro per cultura e formazione sociale è più facile accettare i propri schemi sociali (e perchè no, politici) e assoggettarlo a una vera e propria colonizzazione. I nostri genitori sono stati i primi frutti di questa colonizzazione (da giovani ballavano + il twist o la quadriglia?)
Ma quando andate nei MediaWorld, Blockbuster, ecc.. avete mai provato a contare quanti film di produzione americana ci sono e quanti del resto del mondo (italia compresa)? Negli scaffali dei film dei bambini quanti film Disney ci sono e quanti SG o altri ancora...?
Meglio ancora: è più facile che dove abita un bambino, di fianco al DVD di casa, ci sia una pila di film Disney o altro? (Scusate l'OT)

Cmq, personalmente sono attratto dalle altre culture perchè voglio capire come si è formata la mia, dato che non ha una identità univoca, ma è un misto di centinaia di altre + o meno antiche...
Basta pensare alla mia zona: per il mantovano (e non solo) negli ultimi 2000 anni sono passati Etruschi, Galli, Romani, Goti e altri popoli del Nord-Est (perfino Attila), nel periodo rinascimentale grazie ai Gonzaga qui c'era tutto il mondo (e non è uno scherzo), poi Francesi, Austro-Ungarici, Inglesi (ci fu una battaglia importante a Sud di Mn fra tutti questi), ecc.. tutti nel periodo Napoleonico, per non parlare dell'esplosione culturale del dopoguerra...
Allora quale credete sia l'origine della vostra cultura? Precisamente "italiana"!!?
(Scusate ancora se è OT pure questo)

Quoto Flegias La tradizione fa parte di una cultura, non la rappresenta in toto! E certamente non è rappresentabile da un singolo individuo.
Shoukiki ha scritto:ma poi sono in poche le persone che oltre a lamentarsi cercano di colmare le lacune che denunciano.
Io sto cercando di farlo. E sto cercando di invitare altri, sensibili a questa problematica, a farlo. Quando posso.
Shoukiki. Io non sono offeso da ciò che hai detto, non preoccuparti. Anzi, mi sento parimenti sul chi-va-là riguardo i segnali che in questo intrigante OT sono emersi.
Dobbiamo continuare a crescere culturalmente, e cercare di coinvolgere chi è possibile.

@Koshien
Hai fatto una bella cosa: è quello che, prima o poi, troverò il coraggio di fare con qualche islamico. Per capire come la pensano e com'è fatta realmente la loro società (perchè di TG, film americani e giornali, non è che mi fido tanto nè...). In pò ti invidio dell'occasione che hai avuto...
Ultima modifica di Markl il dom mar 26, 2006 4:47 pm, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da Shoukiki »

Koshien ha scritto: Mi sembra che nessuno stia mitizzando il Sol Levante. Ammiriamo solo una forma espressiva che dal quel paese proviene.... semplicemente.
Il mio sfogo era riferito solo ed esclusivamente a questa affermazione:
Shinji71 ha scritto: parlo della società di una società alla canna del gas cme la nostra che non riesce a trasmettere nulla che non sia imbevuto di false morali
Questo va molto oltre l'attrazione per una forma espressiva di un altro paese e penso, ma è solo una mia opinione, che sia estremamente ingiusto e ingeneroso verso tante persone affermare cose del genere. Poi ho esagerato, lo ammetto, e chiedo scusa. :oops:
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Messaggio da Koshien »

@ Shoukiki. Non credo che tu ti debba scusare. Se leggi il post di Shinji nelle ultime due righe esprime la speranza che le cose possano andare diversamente.
Magari interpreto male io, però mi sembra che più o meno tutti hanno messo in risalto una certa preoccupazione, un certo "sentirsi a disagio" nell'osservare dove stiamo andando. Poi ogniuno di noi porta dentro di se valori ed esperienze diverse che lo fanno agire e credere in cose diverse.
Ma questo è il bello di questo sito... :wink:
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Messaggio da Shoukiki »

Markl ha scritto: Dicendo così sostieni che nessun italiano è dotato di un minimo di cultura propria (può essere che ho interpretato male). E' restrittivo, mi pare.
Dicevo solo che se un individuo si appassiona ad un altra cultura, anche senza conoscere (se non superficialmente) la nostra, non c'è niente di male, anzi, è comunque una cosa onorevole. Non era un discorso generale. Penso solo che il confronto tra le due culture ne risenta, a meno che, e qui calza a pennello il tuo esempio del libro sui mostri, non si utilizzino "sussidi didattici" che hanno già al loro interno rimandi a entrambe le culture.
Markl ha scritto: I genitori, concedetemi di generalizzare, non ci hanno insegnato ad andare a cercare e mantenere le vecchie tradizioni, e tantomeno gli insegnanti [...]
Ad ognuno il suo ruolo ... non è compito degli insegnanti coprire le mancanze dei genitori.
Markl ha scritto: Io sto cercando di farlo. E sto cercando di invitare altri, sensibili a questa problematica, a farlo. Quando posso.
Cosa buona e saggia. :D
Koshien ha scritto: Se leggi il post di Shinji nelle ultime due righe esprime la speranza che le cose possano andare diversamente.
La speranza non fa cambiare le cose. :cry:
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Messaggio da Flegias »

Per me continuate a confondere il concetto di cultura con quello di tradizione, ma soprattutto identificate la cultura con l' erudizione del singolo che è cosa ben diversa, questa è l' enciclopedia personale che ognuno possiede a diversi livelli, ma anche il più ignorante degli ignoranti conosce la propria cultura, magari non consapevolmente, ma in ogni caso sa di farne parte.
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Messaggio da Shoukiki »

Cultura s. f. 1 Complesso di cognizioni, tradizioni, procedimenti tecnici, comportamenti e sim., trasmessi e usati sistematicamente, caratteristico di un gruppo sociale, di un popolo, o dell'intera umanità.| (per anton.) Complesso delle tradizioni scientifiche, storiche, filosofiche, artistiche, letterarie di un popolo o di un gruppo di popoli: la - orientale, francese.

Fonte: Il nuovo Zingarelli minore.
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Messaggio da Flegias »

Appunto, come già detto la tradizione ne è solo una parte, parte di un complesso, e sempre come detto non è mai caratteristica propria di un singolo, pure se spesso noi usiamo dire cultura per erudizione (es. "quello è un uomo di cultura")