La Leggenda di Porco Rosso - L'Era Degli Idrovolanti
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La Leggenda di Porco Rosso - L'Era Degli Idrovolanti
Ciao a tutti e grazie del sito dei report ecc. ecc.
Primo post per cui vi chiedo scusa se sbaglio sezione o se discuto un argomento gia' trattato (giuro che un po' ho cercato sui vari topic ma senza risultati).
In rete (emule ma si trova ache in torrent) ho trovato un file pdf dal titolo: La Leggenda di Porco Rosso - L'Era Degli Idrovolanti che appare essere un lavoro di un appassionato che ha scansionato (e bene anche) le tavole di un fantomatico manga e che poi abbia rifatto il lettering in italiano.
Non compare nessun riferimento a casa editrice o similia..
So che si tratta di qualcosa che violera' leggi su copyright, ma se qualcuno di voi ne sa qualcosa in piu' (e qui sfondero' una porta aperta, ne sapete una piu' del diavolo... ), darebbe qualche info (o il link per il topic giusto ) anche a me?
Grazie Matteo
Primo post per cui vi chiedo scusa se sbaglio sezione o se discuto un argomento gia' trattato (giuro che un po' ho cercato sui vari topic ma senza risultati).
In rete (emule ma si trova ache in torrent) ho trovato un file pdf dal titolo: La Leggenda di Porco Rosso - L'Era Degli Idrovolanti che appare essere un lavoro di un appassionato che ha scansionato (e bene anche) le tavole di un fantomatico manga e che poi abbia rifatto il lettering in italiano.
Non compare nessun riferimento a casa editrice o similia..
So che si tratta di qualcosa che violera' leggi su copyright, ma se qualcuno di voi ne sa qualcosa in piu' (e qui sfondero' una porta aperta, ne sapete una piu' del diavolo... ), darebbe qualche info (o il link per il topic giusto ) anche a me?
Grazie Matteo
- Dottor Rao
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- Località: Indastria
Non c'è niente di fantomatico - è un manga serializzato sulle pagine di Model Graphix, rivista di modellismo, e fa parte del più vasto insieme conosciuto come Miyazaki's Daydream notes. Da quel particolare episodio il regista ha poi realizzato Porco Rosso. Tutte le informazioni del caso, come sempre, spulciando ben bene http://www.nausicaa.net
p.s. per quanto riguarda la questione dei diritti - Hikoutei Jidai (l'era degli idrovolanti) non è mai stato pubblicato in Italia. Ma ovviamente è reperibile da un buon negozio specializzato in importazione - cosa che ti consiglierei di fare.
p.s. per quanto riguarda la questione dei diritti - Hikoutei Jidai (l'era degli idrovolanti) non è mai stato pubblicato in Italia. Ma ovviamente è reperibile da un buon negozio specializzato in importazione - cosa che ti consiglierei di fare.
Se vuoi trovi qualcosa di interessante in merito ai manga di Miyazaki anche qui...
A proposito di manga del Maestro... Cercando delle informazioni sul sito di Nanashi (il fondamentale informatore di Peter di Ghibliworld), mi sono piacevolmente imbattuta nelle scansioni di 3 vecchissimi ma davvero interessanti manga originali del Maestro Hayao Miyazaki (purtroppo i vari mondi "edonkey - emule - torrent" mi son preclusi, e quindi gioisco quando trovo "normalmente" queste piccole chicche ).
Per coloro che si chiedono "Chissà come disegnava i suoi primi manga Miyazaki?", ecco qui:
1969 - "Nagagutsu wo haita neko" - "Il gatto con gli stivali"
Questo manga a colori di 12 episodi disegnato da Miyazaki, fu pubblicato a puntate nel giornale "Chuubu-Nichi-Nichi Shinbun" dal gennaio 1969 al marzo 1969, a promozione dell'omonimo film della Toei Doga (Studio Animazione Toei) in uscita appunto in quel periodo, e a cui Miyazaki aveva partecipato come animatore chiave.
Basato sul libro di Charles Perrault, il manga viste le poche pagine a disposizione, riprende brevemente i fatti del film e vede quel bellimbusto del gatto Pero aiutare un ragazzo a sconfiggere un cattivissimo ma poco furbo Orco, ed a conquistare il cuore di una giovane principessa.
1969-'70 - "Sabaku no tami" -"Il popolo del deserto", (con anche dei brevi testi in inglese riassuntivi delle azioni narrate... la qualità delle scan però è decisamente scarsa [file formato "gif"...]).
Questo è un manga per ragazzi, che Miyazaki scrisse per il giornale "Shonen Shojo Shinbun" (Boys and Girls Newspaper) dal settembre del 1969 fino al marzo del 1970, per complessivi 26 episodi di 52 pagine, e secondo Nausicaa.net, sotto lo pseudonimo di Akitsu Saburo.
Come per Shuna no Tabi, si tratta in effetti più di una novella grafica che di un manga, visto che la maggior parte dei testi è ad accompagnamento dei disegni, mentre i dialoghi nei "baloons" sono molto pochi (sebbene verso la fine della storia, si avvicini di più allo stile di un manga tradizionale).
La trama è particolarmente cupa, se si tiene conto che il prodotto era destinato a dei "ragazzi", visto che tratta di devastazioni di guerra, tradimenti, e del "lato oscuro" insito nella natura umana di fronte a situazioni disperate, non tralasciando la morte di svariati personaggi... Si può notare l'influenza di Osamu Tezuka nel design (come nella maggior parte dei manga scritti in quel periodo in effetti), ma è anche più che visibile lo stile e la radice dei seguenti lavori di Miyazaki, vedi "Nausicaa"... Purtroppo il testo in inglese e troppo scarno, ma direi che il personaggio di Sasan sembra proprio il prototipo della tipica eroina Miyazakiana. In realtà è molto più forte di quanto appaia (quando viene catturata dal soldato, ad esempio, reagisce con decisione buttandolo giù dalle scale da sola, invece di aspettare che sia Tem a liberarla). Non è "passiva", e sembra possedere una notevole forza interiore, e anche compassione e intelligenza.
La Storia assai in breve:
11° secolo, Asia Centrale. Un ragazzo di nome Tem e suo padre, appartengono ad un popolo di pastori di pecore nomade (i "Soqute") che vive nella sconfinata Steppa. Un giorno, si imbattono in un uomino ferito della loro gente, chiamato Kughil. Una volta accompagnatolo allo loro tenda scoprono che Kughil era inseguito dai "Kittarl", un altro potente gruppo nomade che imperversa tra la steppa. Quando il padre di Tem viene ucciso dai soldati Kittarl, perchè si era rifiutato di consegnargli Kughil, Tem e gli altri "Soqute" (compreso Kughil), tentano di fuggire verso la città principale di Soqute, Pejite (si si..Pejite, proprio lo stesso nome del popolo di Asbel in Nausicaa).
Prima di essere ferito dai Kittarl, Kughil aveva perso la sua carovana (mi sembra di capire sempre a causa dei Kittarl), e stava tentando di organizzare una forza ribelle contro appunto 'sti infingardi Kittarl (per questo lo stavano inseguendo). Sulla strada verso Pejite, Tem e Kughil incontrano una ragazza, Sasan, che sta cercando suo fratello, e che si unisce ai due alla volta della città.
Quando i tre arrivarono a Pejite però, la capitale è già caduta nelle mani dei Kittarl, ed gli abitanti soquote sono stati fatti schiavi. Kughil e Tem tentano di organizzare una ribellione contro i Kittarl, ma le loro vite e la loro missione vengono messe in pericolo quando una spia riferisce ai Kittarl il loro piano...
1971 - "Doubutsu takarajima" - 'Animal treasure island' - più comunemente conosciuto in Italia con il titolo "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" (Sigh... peccato per le scansioni in bianco e nero, visto che in realtà è a colori...).
Altro manga a colori di 13 episodi disegnato da Miyazaki, e pubblicato a puntate nel giornale "Tokyo Shinbun" (invece su Nausicaa.net dicono dal "Chuunichi Shimbun Nichiyou Ban"... ) dal gennaio al marzo del 1971, e anche in questo caso a promozione dell'omonimo film della Toei Doga (Studio Animazione Toei) in uscita in quel periodo, e a cui Miyazaki aveva sempre partecipato come animatore chiave.
A proposito di manga del Maestro... Cercando delle informazioni sul sito di Nanashi (il fondamentale informatore di Peter di Ghibliworld), mi sono piacevolmente imbattuta nelle scansioni di 3 vecchissimi ma davvero interessanti manga originali del Maestro Hayao Miyazaki (purtroppo i vari mondi "edonkey - emule - torrent" mi son preclusi, e quindi gioisco quando trovo "normalmente" queste piccole chicche ).
Per coloro che si chiedono "Chissà come disegnava i suoi primi manga Miyazaki?", ecco qui:
1969 - "Nagagutsu wo haita neko" - "Il gatto con gli stivali"
Questo manga a colori di 12 episodi disegnato da Miyazaki, fu pubblicato a puntate nel giornale "Chuubu-Nichi-Nichi Shinbun" dal gennaio 1969 al marzo 1969, a promozione dell'omonimo film della Toei Doga (Studio Animazione Toei) in uscita appunto in quel periodo, e a cui Miyazaki aveva partecipato come animatore chiave.
Basato sul libro di Charles Perrault, il manga viste le poche pagine a disposizione, riprende brevemente i fatti del film e vede quel bellimbusto del gatto Pero aiutare un ragazzo a sconfiggere un cattivissimo ma poco furbo Orco, ed a conquistare il cuore di una giovane principessa.
1969-'70 - "Sabaku no tami" -"Il popolo del deserto", (con anche dei brevi testi in inglese riassuntivi delle azioni narrate... la qualità delle scan però è decisamente scarsa [file formato "gif"...]).
Questo è un manga per ragazzi, che Miyazaki scrisse per il giornale "Shonen Shojo Shinbun" (Boys and Girls Newspaper) dal settembre del 1969 fino al marzo del 1970, per complessivi 26 episodi di 52 pagine, e secondo Nausicaa.net, sotto lo pseudonimo di Akitsu Saburo.
Come per Shuna no Tabi, si tratta in effetti più di una novella grafica che di un manga, visto che la maggior parte dei testi è ad accompagnamento dei disegni, mentre i dialoghi nei "baloons" sono molto pochi (sebbene verso la fine della storia, si avvicini di più allo stile di un manga tradizionale).
La trama è particolarmente cupa, se si tiene conto che il prodotto era destinato a dei "ragazzi", visto che tratta di devastazioni di guerra, tradimenti, e del "lato oscuro" insito nella natura umana di fronte a situazioni disperate, non tralasciando la morte di svariati personaggi... Si può notare l'influenza di Osamu Tezuka nel design (come nella maggior parte dei manga scritti in quel periodo in effetti), ma è anche più che visibile lo stile e la radice dei seguenti lavori di Miyazaki, vedi "Nausicaa"... Purtroppo il testo in inglese e troppo scarno, ma direi che il personaggio di Sasan sembra proprio il prototipo della tipica eroina Miyazakiana. In realtà è molto più forte di quanto appaia (quando viene catturata dal soldato, ad esempio, reagisce con decisione buttandolo giù dalle scale da sola, invece di aspettare che sia Tem a liberarla). Non è "passiva", e sembra possedere una notevole forza interiore, e anche compassione e intelligenza.
La Storia assai in breve:
11° secolo, Asia Centrale. Un ragazzo di nome Tem e suo padre, appartengono ad un popolo di pastori di pecore nomade (i "Soqute") che vive nella sconfinata Steppa. Un giorno, si imbattono in un uomino ferito della loro gente, chiamato Kughil. Una volta accompagnatolo allo loro tenda scoprono che Kughil era inseguito dai "Kittarl", un altro potente gruppo nomade che imperversa tra la steppa. Quando il padre di Tem viene ucciso dai soldati Kittarl, perchè si era rifiutato di consegnargli Kughil, Tem e gli altri "Soqute" (compreso Kughil), tentano di fuggire verso la città principale di Soqute, Pejite (si si..Pejite, proprio lo stesso nome del popolo di Asbel in Nausicaa).
Prima di essere ferito dai Kittarl, Kughil aveva perso la sua carovana (mi sembra di capire sempre a causa dei Kittarl), e stava tentando di organizzare una forza ribelle contro appunto 'sti infingardi Kittarl (per questo lo stavano inseguendo). Sulla strada verso Pejite, Tem e Kughil incontrano una ragazza, Sasan, che sta cercando suo fratello, e che si unisce ai due alla volta della città.
Quando i tre arrivarono a Pejite però, la capitale è già caduta nelle mani dei Kittarl, ed gli abitanti soquote sono stati fatti schiavi. Kughil e Tem tentano di organizzare una ribellione contro i Kittarl, ma le loro vite e la loro missione vengono messe in pericolo quando una spia riferisce ai Kittarl il loro piano...
1971 - "Doubutsu takarajima" - 'Animal treasure island' - più comunemente conosciuto in Italia con il titolo "Gli allegri pirati dell'isola del tesoro" (Sigh... peccato per le scansioni in bianco e nero, visto che in realtà è a colori...).
Altro manga a colori di 13 episodi disegnato da Miyazaki, e pubblicato a puntate nel giornale "Tokyo Shinbun" (invece su Nausicaa.net dicono dal "Chuunichi Shimbun Nichiyou Ban"... ) dal gennaio al marzo del 1971, e anche in questo caso a promozione dell'omonimo film della Toei Doga (Studio Animazione Toei) in uscita in quel periodo, e a cui Miyazaki aveva sempre partecipato come animatore chiave.
Effettivamente Gina è tutt'altra cosa!Shito ha scritto:Vomito su Audrey Tatou come Gina.
Però mi sembrerebbe azzeccato Jeunet come regista. E' uno dei pochi al Mondo che potrebbe tentare un esperimento del genere.
Mentre vedevo "Una Lunga Domenica di Passioni" certe immagini mi hanno immediatamente riportato ai lavori di Miya.
Resta il fatto comunque che dubito che qualcuno si azzarderà mai anche solo a proporre seriamente una cosa del genere (e forse è una fortuna!)
Non credo proprio che alcuno dei due avrebbero le phisique du role...Noctes ha scritto:Hai ragione shito, ma per Marco non saprei indicare un'attore francese + azzeccato di Depardieu.Shito ha scritto:Vomito su Audrey Tatou come Gina.
Forse solo Jean Reno... ma dovrebbe ingrassare abbastanza...
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Beh Depardieu andrebbe bene con la funcia di maiale, inoltre si sa adattare benissimo a tutti i ruoli, il problema sarebbe mostrare Pagot ai tempi umani, potrebbero rispolverare il giovane che fece Dantes ragazzo nel Conte di Montecristo. Ma era figlio di Depardieu? Gli somigliava.
Per Gina chi pretendereste? La Bellucci ?
edit: che splendida che sia, in Matrix recitava molto peggio della Braschi quando faceva la fata di pinocchio, il che è tutto dire.
Per Gina chi pretendereste? La Bellucci ?
edit: che splendida che sia, in Matrix recitava molto peggio della Braschi quando faceva la fata di pinocchio, il che è tutto dire.
Pensando alle Bellucci le parole che mi vengono in mente sono 'volgare' e 'sciatta'. Di certo non 'bella',ma al dilà di questo, non vedo come la sua vergognosa presuntasensualità si potrebbe adattare al delicato charme retrò di un personaggio come Gina.
Si impone la domanda:ma che film hai visto?
Si impone la domanda:ma che film hai visto?
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