Grazie a te, Muska, per averla letta.Muska ha scritto:Grazie a te, e a Marco per l'ottima recensione !
Per rispondere ai tuoi appunti: purtroppo, è il mio inglese "specialistico" in fatto di musica che non funziona tanto...
Parlando di "difference" volevo proprio alludere ad una "differenza" di stile, non ad un'"evoluzione". Il che è un concetto banale: ovvio che un artista non possa rimanere sempre uguale a se stesso a distanza di decenni. Ma ho pensato di specificare lo stesso perché sapevo che il sito di Peter viene consultato da lettori di ogni tipo, anche non musicisti.
Per quanto riguarda il "rough", anche quello è nell'orbita dei miei problemi di lingua, temo. Volevo comunicare che nella colonna sonora di Nausicaa è spesso la "ruvidezza", anche semplice, del suono, il mezzo espressivo con cui Hisaishi esalta le immagini. Al contrario, in Howl questo non c'è più, sostituito dall'avvolgente, dal lussureggiante. Anche questa, volendo, è un'osservazione ovvia, motivata come sopra.
E poi c'è questo:
"Following the history of the scores written for Miyazaki, it is possible to clearly notice how Hisaishi constantly searched for a more organic and refined style of orchestration while keeping a fluent and distinctive melodic vein. This process of development reached its peak in the Image Album for Howl’s Moving Castle, a real turning point in Hisaishi’s production. Even if his musical personality was still perfectly recognisable, it was very hard to believe that the thick harmonic textures and the complex themes of that symphonic suite have had been penned by the same artist that, in 1986, let a lyrical melody float alone on a rhythmic accompaniment in Tenkû no shiro Rapyuta (Laputa Castle in the Sky)."
Io qui non volevo dire che, armonicamente, quella di Laputa è una colonna sonora più ingenua. Volevo parlare solo dell'orchestrazione: volevo alludere alle diverse maniere in cui, tramite appunto l'orchestrazione, Hisaishi presenta le melodie nelle due partiture. Mentre un tempo prevaleva in lui una tendenza verso una netta distinzione tra "melodia" e "accompagnamento", mirato ad esaltare un certo tipo di cantabilità, ora il materiale melodico (in particolare nell'Image Album di "Howl") si frammenta tra le "voci" dell'orchestra, e penetra, per così dire, "a tutti i livelli". Utilizzando inoltre sempre più di frequente spunti melodici di maggior concisione, e dunque dalle maggiori possibilità di elaborazione. Ecco la "densità" a cui volevo far riferimento quando dico "thick harmonic textures" (scusa il linguaggio volutamente semplicistico!) Armonia e melodia ora, pur singolarmente trattate con la raffinatezza propria dell'autore, tramite modalità alternative e integrative di reciproca dialettica concorrono a creare un suono nuovo nella letteratura hisaishiana. Di qui la mia lettura di "Howl" come "turning point"...
Mai avrei voluto scrivere una cosa come "Howl è in assoluto meglio di Nausicaa"... Mi spiace per l'equivoco.