[SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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ghila
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da ghila »

kaorj ha scritto:Ma 'sti tizi si rendono conto della difficoltà e degli sforzi che la Lucky Red ha fatto per portare il film in Italia?
Credo sia inutile rispondere "no" a questa tua domanda retorica, vero Kaorj?
Pensiamo a questo fatto quando, e se, si riprenderà il discorso a suo tempo cominciato nel thread "pirateria"... :|
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da cipeciop »

Ringrazio Shito, Dolcemind e Flegias che mi hanno chiarito meglio il senso del film.
Utente che se n'è andato.
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dolcemind
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

veramente che tristezza!!!!!!!!!!! (ok la smetto con gli esclamativi...)
Perdere un'emozione così grande (specialmente per un bambino) da vivere al cinema per un surrogato.

"Sai la zia ti porta nel miglior ristorante del globo"

"No grazie zia, un amico del papà ha convinto papà ad andare da Mc(aggiungere a piacere) ed ho già mangiato"
:scered:
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ghila
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da ghila »

dolcemind ha scritto:ed ho già mangiato"
ecco la vera tristezza: pensare di "aver mangiato"... :no:
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

Flegias ha scritto: ......
Mi chiedevo, perché mai Goro ha asserito di comprendere ma di non accettare il significato del film? Eppure i punti in comune con Terramare sono evidenti...
......
Mi piacerebbe molto approfondire questo argomento!
Bella recensione, dovresti occupartene tu infatti anche li dove sai... :wink:
Ultima modifica di dolcemind il mer mar 25, 2009 11:08 am, modificato 2 volte in totale.
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da sdz »

Complimenti Flegias per la recensione, davvero. In effetti in questo film si ritrova la dicotomia maschio-femmine cara al maestro, l'assunzione di responsabilità e l'importanza del legame affettivo come in Sen e Howl. Questi concetti probabilmente con Ponyo arrivano ancora più diretti rispetto agli ultimi film. Qualcosa sicuramente passerà anche ai bambini al quale il film è dedicato.

P.S.-Anch'io ho avuto amici che hanno già visionato la versione "casalinga" del film: l'unica nota positiva è che comunque al di là del danno economico risulta comunque un interesse per la pellicola, non è poco (naturalmente se lo faceva mia fratello e famiglia lo disconoscevo!! Invece da bravi, hanno contribuito :) )
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Cobra70
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Cobra70 »

Sono perfettamente daccordo con voi tutti...
ma la pirateria non è estirpabile!
Ci sono troppe variabili che la rendono impossibile da estirpare... e ve lo dice uno che fin dai primi anni '80 combatte il sistema, cercando di creare un minimo di cultura di base.
Ma non serve assolutamente a nulla!
Io possiedo oltre 500 dvd originali, quasi esclusivamente di animazione.
Per mio interesse personale ho acquistato originali sia Kiki (quello fallato e quello ristampato), sia Mononoke e persino Laputa... (oltre a tutti gli altri Ghibli distribuiti sul territorio italiano)...
ma chi conosce i prezzi di mercato attuali di questi dvd sa quanto è proibitivo acquistare ora.
Inoltre, per i film non disponibili in Italia... ho persino acquistato versioni in lingua tedesca e francese, pur di vedere i film dello studio.
Non so quanti, ad esclusione dei puri appassionati... abbiano provveduto in questo.
Ma non credo serva ad aiutare il mercato italiano... trattandosi di versioni estere.
Quelli veramente interessati, andranno comunque al cinema (così come ho fatto io) e acquisteranno l'home video (così come ho fatto per gli altri, farò anche per questo).
Ma tutto si ferma lì... e questo è veramente demoralizzante!

Ponyo è stato un film veramente ben fatto... e meriterebbe moltissimo... ma, ripeto, manca la cultura!
Anzì... la cultura esiste e rispetta proprio questo aspetto: "Guarda quanto sono bravo che non spendo nemmeno una lira per ottenere tutto ciò che voglio"
e questa cultura... è la predominante in Italia!
D'altro canto, le major non mi sembra che facciano un granché per contrastare questa cultura... e mi riferisco ad un lavoro massiccio sui prezzi di vendita.
Certo è che finché vogliono guadagnare su tutti i fronti possibili (ma qui entro in un discorso particolarmente complesso che sarebbe meglio affrontare in altro topic)... sarà sempre un cane che si morde la coda... e che non troverà mai soluzione.

Auguro a Ponyo sulla scogliera, tutto il successo che merita, e dal canto mio farò il possibile (come sempre ho fatto) per fornire il mio piccolo e modesto contributo alla causa!
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P.S.: C'é da dire che in passato ho trovato degli amici, che nell'aver prelevato la versione dalla rete di Howl, hanno avuto il desiderio di venire al cinema... e abbiamo organizzato una trasferta in centro a Milano... per la visione collettiva!
Nonostante il film meritasse... la qualità della pellicola trasmessa era talmente di pessima qualità che questi amici mi hanno chiesto: "ma come mai fanno così schifo queste pellicole?" - Purtroppo è una domanda che mi sono posto anche io e alla quale non ho saputo rispondere!
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

Cobra70 ha scritto:Sono perfettamente daccordo con voi tutti...
ma la pirateria non è estirpabile!
Ci sono troppe variabili che la rendono impossibile da estirpare... e ve lo dice uno che fin dai primi anni '80 combatte il sistema, cercando di creare un minimo di cultura di base.
Ma non serve assolutamente a nulla!
......................
Perdonami ma qui non si parla "solo" di pirateria (c'è l'ottimo Topic, segnalato da Ghila, in cui ognuno ha espresso i propri pareri...),
qui si parla della crescita emotiva e spirituale e non ultima culturale di un bambino, negata da coloro che dovrebbero favorirla!
Aggiungo che io ricordo con estrema gioia i film d'animazione visti al cinema accompagnato da mia madre ad esempio...perchè negare questa gioia?
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Cobra70 »

Sì... sì... me ne sono reso conto anche io di essere andato un pochino OT... ma è sempre tanto complicato creare una demarcazione netta negli argomenti... che non credo sinceramente possibile isolare il film da tutto il resto del contesto, delegandolo ad altri topic!
E', e rimane comunque un inciso... che chiudo qui!
Grazie per la segnalazione!
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

perdona tu!
Il mio non era un rimprovero, ma solo un rimarcare quello che più mi aveva colpito delle parole della "Zia Stefy"... :wink:
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Cobra70 »

Tranquillo... nessun problema. In ogni caso sono andato OT... e me ne sono reso conto (ma mi sono lasciato trasportare dal sentimento di "schifo" che ho per tutta questa faccenda che non riesce a trovare una soluzione). :wink:
Hai comunque fatto bene a rimarcarlo!
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Drachetto »

dolcemind ha scritto:
Flegias ha scritto: ......
Mi chiedevo, perché mai Goro ha asserito di comprendere ma di non accettare il significato del film? Eppure i punti in comune con Terramare sono evidenti...
......
Mi piacerebbe molto approfondire questo argomento!
Bella recensione, dovresti occupartene tu infatti anche li dove sai... :wink:
Bellissima recensione Flegias! :gresorr:

Mi unisco anche io alla richiesta di approfondimento di (eventuali) punti in comune tra Ponyo e Terramare.
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Re: Ponyo, un commento [spoileroso]

Messaggio da Shito »

Sul genere della pesciolina: come giustamente è stato fatto notare, Sosuke, Risa e chiunque vedono un fantasmino con la faccia di bambina e dicono che è un pesce rosso. Non è il luogo, dico questo film, per farsi simili domande. Semplicemente, in dati punti dati personaggi decidono/sanno che Ponyo è femmina. In giapponese la cosa è anche più sfumata dato che il genere espresso non c'è (nella flessione delle parti grammaticali della lingua).

Dopodiché: autocitazione che risponde al discorso "tema in Miyazaki padre e figlio", e che forse sarà più comprensibile/accessibile a tutti dopo la visione in italiano del film.
Shito ha scritto: Sì, è vero: Ponyo fa la femmina e Sosuke il maschio, lei vuole raggiungerlo e lui vuole educarla. Lei è vivere e pensare, lui è pensare e vivere. Non è che Miyazaki volesse dire questo con il film, no no, è solo che lui vede così l'umanità, mi pare evidente. Vedete, come diceva Suzuki in un intervista, e come io stesso ho ripetuto alla nausea, Miyazaki vede il mondo in 'maschi e femmine'. Fa ridere che gli italiani presuppongano il 'femminismo' del personaggio di Lisa. O dei personaggi femminili 'forti' di Miyazaki. Non hanno capito nulla, anzi, hanno capito tutto il contrario. Il sessismo di Miyazaki è sempre quello di un matriarcato naturale: le femmine adulte, le donne, portano avanti la vita, mentre i maschi adulti, gli uomini, sono eterni bambinoni. E' sempre così. Ci sono poi le femmine giovani, le ragazze o bambine, che con la loro purezza e candore e debolezza fisica unita a una così tipicamente giovanile incorruttibilità d'animo sono in grado di incantare gli uomini e persino di redimerne il brutto. In genere va così. Miyazaki racconta sempre di donne adulte ormai 'condannate alla vita' (Eboshi, Kushuna, Gina, persino Fujiko), femmine che hanno sofferto e che hanno capito che la vita vissuta è compromesso e pragmatismo, e donne giovani che vivono ancora di quegli idealismi infantili che -in effetti- sono ciò che ogni uomo-bambinone sogna di trovare in un compagna. Quindi Clarice può redimere Lupin, ed è il bacio di Fio a ritramutare Marco Pagot in umando, mondandolo dal suo disgusto per l'umanità.

Detto questo, anche Gake no Ue no Ponyo -che parla ai bambini- parla di 'maschi e femmine'. Ponyo vuole raggiungere Sosuke, Sosuke nel prendersi la responsabilità del suo sentimento per Ponyo diviene 'più grande'. Deve essere molto forte, per un bambino, vedere che Sosuke sa consolare sua madre 'stordita sul letto' dalla delusione coniugale, ma poi pensa alla 'sua' donna: "Io ho promesso a Ponyo che l'avrei protetta..."

Smettetela di parlare di giuramenti e rituali per questo film: Sosuke NON SA NULLA di cosa è chiamato a fare. E' solo che si tratta di vedere la totalità del suo sentimento. "Se l'animo del bambino non avrà esitazioni", dice la madre. Comprensione e accettazione totale dell'altro per una scelta definitiva. In una società in cui l'amore è un gioco con cui gli adulti giustificano perlopiù il loro sporcarsi a vicenda, per un bambino un simile messagio dev'essere forte. La madre di Ponyo, palesemente adulta e divina, chiama Sosuke come 'signor Sosuke'. Un bambino deve notarlo, questo.

Altri spunti: l'idea della donna adulta come madre della vita, tipica di Miyazaki, si unisce qui all'idea del mare come fonte di vita. Si vede nel film e Miyazaki lo spiegava in quel gazebo. I due referenti sono la leggenda giapponese di Otohime (cfr. Kojiki, Toyotama-hime) e un pizzico della Ophelia di Millais, per quanto riguarda l'aspetto esteriore (questo me lo confermava privatamente il buon Suzuki, ma in effetti si vedeva chiaramente).

Miyazaki esplicitava anche l'idea della 'continiutà della vita' tra animali e uomini, le cui esistenze erano percepite come un continuum nei tempi antichi, e solo oggi percepite con grande separatismo. Credo che i pesci preistorici (ma non cercate il Devonenchus, è un'invenzione di Miyazaki stesso) stiano lì perquesto, insieme a tutta la nostalgia della vita Devoniana e Cambriana.

Miyazaki nell'intervista in giardino ha poi esplicitato che l'argomento ecologista non è un tema del film, ma è semplicemente presente in alcuni momenti 'sullo sfondo' del film, così come il problema ambientale è realmente presente 'sullo sfondo' delle nostre vite reali.

Miyazaki nella conferenza stampa spiegava come anche lo tsunami non era stato da lui inserito come elemento anatemico, perché per chi c'è nato -come i giapponesi- è un fatto comunque normale. Un po' come l'acqua alta per i veneziani, dico io. Chi nasce con un problema, sa nativamente conviverci.

Miyazaki nella conferenza stampa spiegava come il film non sia coscientemente ispirato alla fiaba di Andersen, in quanto lui stesso si è reso conto solo dopo aver steso la trama delle effettive somiglianze tra le due opere. Però, ripensandoci, si è reso conto che la Sirenetta fu il primo libro (favola?) che lesse da bambino, e che proprio non gli andò giù l'idea che gli esseri umani avessero un'anima, mentre le sirene no (fatto che risulterà inedito per chi conosce La Sirenetta solo tramide la riduzione animata disneyana). E così, ha soggiunto, forse da questo senso di frustrazione, da questa 'domanda irrisolta' (come ha confermato nell'intervista privata) è nato questo soggetto. Ovviamente il 75% della stampa nostrana continua a titolare che Ponyo è *ispirato* alla Sirenetta, o addirittura che ne è una riscrittura ad opera di Miyazaki. Certo.

Nell'intervista privata, Miyazaki ha anche esplicitamente confermato che no, il film non ha come elemento focale le donne o la femminilità, ma semmai la famiglia, che è tra i temi del film. Ovviamente la stampa (ma anche i pubblico) nostrano vede femminismo dapperttutto. Mi chiedo piuttosto che abbia davvero guardato il film. Ma ovviamente, suppongo si veda sempre quel che si vuole vedere. Ovviamente.

Infine, due note mie:

La prima è sulle anziane. Miyazaki, per chi si fosse perso Howl, è diventato anziano. E' diventato anziano dopo Mononoke Hime, essenzialmente. Da anziano, riflette sulla condizione di anzianità, e la mette anche in scena. Il personagio di Toki, la vecchina acida, è tra i personaggi chiave del film. Come si intende seguendo il secondo special 'The Professional' della NHK dedicato a Miyazaki, quel personaggio è un po' un avatar della madre del regista, scomparsa per tisi dopo una lunga degenza quando il regista era circa quarantenne, e che ora il regista pensa di 'poter rincontrare' (era stato dichiarato in una delle molte interviste lette sul tema). All'inizio della conferenza stampa, Miyazaki ha ribadito quel che già aveva detto sui media giapponesi, ovvero che si sente ormai vicino al momento in cui si riunirà con la madre, e allora -si chiedeva- che cosa mai potrà dirle/raccontarle? Il film è nato anche da questo sentimento, e il meraviglioso brano "Himawari no Ie no Rinbukyoku" (Il rondò della Casa dei Girasoli), presente in versione cantata (da Mai!) sull'Image Album di Ponyo, mi pare esprimere perfettamente il medesimo sentimento.

La seconda nota è per Fujimoto. Non so voi, ma io continuo a vedere in Fujimoto il prototipo dell'otaku. E' la prima volta che questo fenotipo psicologico fa la sua comparsa in un film di Miyazaki, ovvero la seconda, ma con Marco Pagot tutto era troppo dissimulato sotto il romanticismo. Però, dico, un uomo che rifiuta il compromesso della vita umana, pur essendo umano, sino a 'gettare via la sua umanità'... così Marco Pagot, così Fujimoto... certo può apparire bello ed eroico e romantico, ma è comunque un modo per viziarsi come un bambino. Per non accettare la bruttura (sinonimo di sporcizia, ab initio, in latino come in giapponese) della vita, e allora 'chiamarsene fuori', fuggire. Nigecha damenjanai no ka? Anno se lo diceva sempre. Fujimoto fugge, come un otaku, si rifugia nel suo 'mondo di isolatria', dove invece che modellini e bamboline gioca con la vita marina 'bella e pura', ma non cambia molto. Vorrebbe fermare il tempo, quello di sua fuglia ("se solo potessi restare piccola e pura per sempre..."), che è sempre da otaku. E anche la paura dell'incontro con sua 'moglie', donna adulta, è tipicamente da erotofobia preadolescenziale (ancora: otaku), così come il suo 'non essere a suo agio' con le altre persone (la stramberia), o il suo lasciarsi prendere dal panico, e tante altre cosette. Fujimoto è un personaggio Verniano (l'erdità di Verne essendo stata da Miyazaki stesso riconosciuta sempre in sede di intervista privata), e Verne, del resto, ha sempre fatto libri di otaku e da otaku.

Io personalmente ho molto empatizzato con Fujimoto. E' proprio un adorabile otaku chiuso nel suo mondo, come potrei non capirlo?

Forse Miyazaki si è reso conto che anche fare animazione come si faceva vent'anni fa -alla fine- è il SUO modo di essere otaku, di giocare con matite e acquerelli, di fare bellissimi film di mondi ideali, mentre sua moglie -a casa- cresceva suo figlio, quello di carne e ossa.

Mi sembra che i conti tornino parecchio.

Infine, propongo il mio riassunto concettuale.
Per intenderci:

Mononoke Hime:
"In questa epoca di contrasti, il conflitto tra umanità e natura è inevitabile, perché le loro parimenti legittime istanze di esistenza sono destinate a scontrarsi. COn la comprensione si può solo tentare di cercare una via di coesistenza più moderata, ma sarà comunque conflitto."

Sen to Chihiro no Kamikakushi:
"La moderna società consumistica stordisce grandi e piccini, ma i piccini -pur storditi- continuano a essere portatori di una potenzialità, che pure gli è ignota, ma che eventualmente potranno mostrare. E' importante che i piccoli imparino ad affermare la loro identità."

Howl no Ugoku Shiro:
"Il crollo degli affetti familiari, e la solitudine che ne determina, sta -nella moderna società- deprivando le persone del tempo della loro età, e indi della loro vita. E' un problema, che eventualmente va a risolversi nell'affetto della coppia e della famiglia nucleare."

Gake no Ue no Ponyo:
"In questa epoca di schizofrenia sociale, in cui sembra quasi di essere a un passo dal collasso di affetti e umanità, solo nell'affetto di un maschio per una femmina (e viceversa) si trova la naturalezza della crescita. Finché nasceranno bambini ci sarà speranza."

La mia impressione è che, pur rivolgendosi a un pubblico molto molto più giovane, Miyazaki Hayao abbia comunque affrontato lo stesso tema psicosociale che il figlio Goro affrontava con Gedo Senki. "ome si può crescere in dei validi adulti in un simile mondo?" Tuttavia, piuttosto che cercare una risposa e una soluzione ovvero una cura, per gli ammalati di oggi (gli adolescenti), sembra che Hayao provi piuttosto a vaccinare con anticipo i probabili ammalati di domani (i bambini). Mi sembra una posizione condivisibile. A me sembra che Miyazaki dica ai bambini (ricordate: inevitabilmente ogni educatore parla soltanto agli educandi del suo stesso sesso): "Sì, il modo è in crisi e non è facile, ma imparate a prendervi cura e responsabilità per una bambina speciale, e tutto prenderà un senso."

Una cosa infine mirabile che ho veduto nel film è come Ponyo cambi in seguito all'incontro con il neonato. Sembra che l'incontro risvegli il suo istinto materno, che poi viene fuori nel consolare 'il suo uomo', quando questo crolla (non si trova Lisa, Sosuke pinage, Ponyo pacata soggiunge: "Cerchiamo Lisa", e calma Sosuke, dopo aver raccattato la barchetta e 'fatto quel che c'era da fare'). Anche questo è molto significativo, a mio dire. E il fatto che a doppiare la giovane madre del neonato ci sia la fu doppiatrice di Chihiro (Hiiraghi Rumi) sembra confermare questa idea della 'crescita femminile', da bambina in madre, che è forse inedita per Miyazaki. La ritengo il vero elemento di novità insieme al fenotipo psicologico di Fujimoto, finalmente 'uscito allo scoperto'.

PS:
Nota di demerito e infamia per l'organizzazione del Festival che ha accesso le luci sui titoli di coda, de factu forzando un regista a voltare le spalle ai credits del suo stesso film. Come forse già sparete, Miyazaki teneva molto a quei credits, per i quali ha implementato una innovazione stilistica già sperimentata negli ultimi quattro corti per il Museo. Ovvero: sono solo 1:30 minuti in cui sono elecante tutte "Le persone che hanno fatto questo film" (è il titolo dello staff roll, che non è un roll), in ordine alfabetico, SENZA menzione di carica/titolo, ma solo con un disegnino per ciascuno, concepito e realizzato dallo stesso Miyazaki. Sotto al gazebo Miyazaki era molto intristito dal fatto che gli avessero 'tagliato' questo minuto e mezzo in qui si era sforzato di infialre 240 nomi dello staff, neonati e gatti inclusi, con un disegnino speciale per ciasuno. Ci faceva notate come per Suzuki Toshio avesse usato un borsellino. Io mi vergognavo da morire, e mi sono scusato semplicemente "in qualità di italiano", ammettendo di essermi io stesso vergognato e arrabbiato durante la proiezione. Un film finisce quando lo decide il regista, non il pubblico. In Ponyo, dopo i titoli, c'è scritto 'FINE', ma nessuno a Venezia lo sa. Perché quando il film dovesse finire l'avevano deciso loro.

Vergogna.

PPS:
La critica più bella che ho sentito sul film è giunta dalla mia sorellina, manco a dirlo. "Sì, ok, ma perché Ponyo vuole fuggire dal padre che le vuole bene? Allora è una cretina!" Parole che pronunciate da una femmina riescono a far sognare persino il vecchio otaku che l'ama. Ci sono un paio di momenti nel film che empatizzo così tanto con Fujimoto che mi viene quasi da piangere, in effetti...
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Rosario »

Flegias ha scritto:Dunque scrivo la mia sul film.... Ah, se fossi bambino.
complimenti per la recensione, una vera delizia
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da ciropizza »

ciao a tutti,

scrivo qui da semilurker.

riposto di qua le mie impressioni perché cazziato da heimdall per averlo fatto nel thread errato [in pratica mi lamentavo "a caldo" del fatto che ponyo non mi fosse piaciuto, rilevando in particolare problemi di natura estetica - la minore perizia e cura nell'animazione - nonché sintattica - senza tirare in ballo Propp, della prova che il protagonista deve affrontare all'interno di un Bildungsroman quali sono spesso i film di miyazaki, non c'è che l'ombra. il film è incoerente e compresso, specie nella seconda parte, con salti logici e la sensazione di non-finito sparsa per tutta la durata del film. poco tiene l'invito di Shito di doverlo comprendere con una mente "altra" e "diversa": non siamo bambini e tentare di farlo è un'incoerenza]

e in sintesi mi trovo d'accordo con Buta.

resta l'adesione irriflessa di miyazaki a quelli che sono archetipi socioculturali incarnati nei suoi caratteri tipici - ed è la parte interessante dei post letti in questo thread: il ruolo dei bambini, del maschile e del femminile, le figure genitoriali, il diverso approccio al tema del gioco e dell'apprendimento (curiosamente, se ci si pensa, miyazaki è sempre più vicino al freud della prima topica e in generale alle teorie pulsionali dello psicoanalista, di quanto faccia l'animazione occidentale tutta, che si rifà invece sempre alla banale triangolazione familiare...). tutto il resto delle osservazioni lavora troppo di ricordi, edulcorati, da/di fan e poco si attiene a quelli che sono giocoforza dei buchi nell'articolazione della pellicola. riguardo al sentire ponyo come un film per bambini, be', come dicevo sopra, è possibile farlo solo se si è bambini. e i bambini, di fronte ai miyazaki, tre su quattro si annoiano. chiedete ai vostri :) e non al fanciullino che c'è in voi. leggerlo in questi termini significa applicare ciò che viene chiamato "movimento retrogrado del vero" o falso movimento.

e posto anche che le mie obiezioni [questo era per difendermi dalle "accuse" di heimdall di leggerezza] si riferivano soprattutto ai difetti strutturali della narrazione (puoi anche difenderlo chiamando in causa il "diverso sentire", ma ciò non spiega allora di converso l'ottima riuscita degli altri ghibli -ahahaha, il sarcasmo) nonché ad una oggettiva -parlare con qualche grafico/animatore per credere- diminuzione della qualità dell'animazione. poi si può parlare del "significato" del tratto "grossolano" utilizzato, del perché e bla bla bla, ma il calo oggettivo resta eccome.

poi vabbé, ci sono cose splendide di cui si può parlare per anni, ma le mie erano solo obiezioni al perché non mi sia piaciuto come gli altri ghibli -a-ahahaha, ahahahaha.

spero vada meglio, heimdall ;)

mm1