[SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Buta
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Buta »

Beh , ti diro', anche a me era venuto subito in mente il parallelo spermatozoo/fecondazione ...personalmente credo fosse abbastanza esplicito.

Non condivido tutta questa "gioia" verso il film, ma di questo ho gia' parlato quando e' stato il momento. Mi sembra un bel commento, soprattutto appassionato ( che poi e' la cosa piu' importante :) )

Mi piacerebbe sapere pero' : Quali film intende per " gli ultimi capolavori " di Miyazaki e come mai crede che tutti siano capaci di fare film complessi su cui argomentare.
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dolcemind
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

Francamente nemmeno io vedo questo parallelismo.
Ponyo sarebbe l'ovulo fecondato dall'amore? Non mi convince... :?

P.S: Buta, tu non fai testo...la paternità prossima ti acceca... :lol:
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Shito
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Shito »

sdz ha scritto:Si, probabilmente una sovrainterpretazione , però Ponyo che evolve per volontà e amore (al di la delle sorelle "spermatozoi", anche se somigliano! :o ) , ella stessa forza creatrice (magica), in generale come parallelo al ciclo vitale, mi pare un tema comunque presente
No. Ponyo è una bambina.
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sdz
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da sdz »

Shito ha scritto:No. Ponyo è una bambina.
Ok. Sovrainterpretazione, mi sono lasciato trasportare :wink:
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Raghnar
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Raghnar »

Il mio insignificante parere:

Una favola come poche.
Il mio unico rammarico è non aver avuto 5 anni, non aver potuto gustarmi una storia semplice e stupenda con gli occhi di un bambino, non aver esclamato "bleah" all'unisono coi bambini quando Ponyo ha abbracciato Sosuke e aver sorriso di superiorità pensando "aspetta qualche anno" quando Sosuke respingeva le avances delle compagne.
E dire che ho fatto del mio meglio: dopo aver sentito che Cannarsi prendeva la direzione del doppiaggio non ho più voluto sentire assolutamentissimamente nulla riguardo a qualsiasi cosa potesse vagamente farmi capire di cosa si trattasse (ed è stato difficile, data la capillare e straordinaria distribuzione Lucky Red). Sapevo che era per bambini, sapevo che c'era un ballo un pesce rosso e un bambino di nome Sosuke, però sapevo di Miyazaki quindi sapevo già troppo.
Volevo provare a simulare quel senso di smarrimento che mi ricordo avere da bambino, quando mi indirizzavo verso il cinema senza conoscere di cosa si trattasse ma fiducioso si trattasse di "qualcosa di bello". E così (che mi ricordi) ho visto il miglior Spielberg con Jurassic Park (in lingua orginale la prima volta, wow *_*), ho visto gli albori della pixar con Toy Story, ho visto l'ultimo grande Disney con Il Re Leone, e ogni volta senza neanche sapere cosa aspettarmi dalla scena iniziale, a malapena sapendo se avrei visto delle figure riprese o disegnate (o noncapivobenecosa come nel caso di Toy Story).

E qui ho fallito. Sapevo che era di Miyazaki, la mia positività all'ingresso non era spassionata, inconsapevole fiducia nei confronti di chi mi accompagnava o del "cinema" esso stesso, era razionata fiducia nei confronti di un autore che non mi ha mai deluso.
Sogno disilluso fin dai primi passi.

Però ho avuto i miei momenti: anche se ogni tanto mi sorprendevo ragionare su questo o quello, spesso ero sognante, immerso nell'atmosfera anche se non immedesimato come se fossi presente in quelle scene color acquarello che mi hanno fatto innamorare. Miyazaki, alla fine, è riuscito ancora una volta (quasi) a farmi tornare bimbo, a farmi assaporare una storia d'amore senza baci, a perdermi nel semplice tratto di questo nuovo sogno targato Ghibli.

La storia è di una dolcezza senza pari, come solo in Miyazaki (il Miyazaki di Totoro e Kiki) sono riuscito a trovare, di quelle che prendono il tuo imbastardatissimo ego da Fisico Nucleare e lo relegano in un angolo lontano, di quelle che tentano di coinvolgerti anche se non hai 5 anni.

In questa dolcezza Miyazaki rimane un maestro ed evita di scadere nel banale e dispensare paternalismi banalotti: citazioni coltissime e dettagli straordinari la fanno da padrona.

Prima do tutto il plot principale: si beh, cosa di più collegabile alla sirenetta? Un pesce che vuole diventare uomo per amore. How Naive! Le similitudini si fermano qui, e anche prima: l'amore della Sirenetta di Andersen è ben diverso dal tipo di amore di Ponyo e del suo amato bimbo Sosuke (Ponyo e` una bambina non fa nessun atto di rinuncia consapevole come la Sirenetta, tutto si svolge nella piu` completa naturalita` in nome di un "amore" infantile e straordinario). Se il maestro è stato ispirato, lo è stato giusto per l'ambientazione e poco più.

La storia di Ponyo è al tempo stesso più semplice e complessa. Più lineare dell'intricata favola della Sirenetta, coi suoi intrecci di personaggi metamorfici divisi e combattuti fra due realtà. Meno banale da una strega cattiva che commercia una pozione in cambio della voce.

Ponyo sulla scogliera si accosta anche alla mitologia nordica (attenzione a come Miyazaki si sia rifatto sempre a mitologia occidentale) e quindi anche all'amato (dal maestro) Wagner, in cui il dio Odino addormenta Brunilde (nome con cui Fujimoto chiama Ponyo) per impedire il Ragnarok, la fine del mondo, finchè un eroe (Sigfrido/Sosuke) arriverà a salvarla.

Esattamente come Odino nell' Anello del Nibelungo, che prima appare una figura tirannica e crudele scoprendo poi le crudeltà essere il suo modo per impedire la fine del mondo, anche Fujimoto col suo aspetto stravagante e il suo disprezzo verso l'umanità sembra essere crudele e senza cuore.
Tuttavia il suo piano per sbrigliare la forza distruttiva del Mare fa solo parte di un progetto più ampio onde salvare l'uomo da se stesso e dal suo pericoloso sfruttare le risorse naturali (come sempre il tema ecologico è molto forte in Miyazaki).

Credo che uno dei temi portanti del film siano le relazioni fra gli uomini: i personaggi interagendo con gli altri trovano forza e ispirazione. Ponyo, conocendo Sosuke, trova lo slancio vitale per cambiare. Sosuke, conoscendo Ponyo, si fa piu` grandicello e si prende delle reponsabilita` (sebbene rimanga sempre un bimbo, meravigliosamente reso). Risa, vedendo Sosuke crescere, ritrova energia e forza dopo che il marito, stando ancora lontano, l'aveva privato di quel contatto che e` reso fondamentale per tutto il film...etc...

Fujimoto se ne chiama fuori: si discosta dalle altre figure del film in una figura che rappresenta l'incomprensione stessa, (specialmente l'uomo incompreso dalla donna: non c'e` una donna che stia ad ascoltare cio` che dice Fujimoto, neppure quando spiega l'ovvio con le rigorose parole della scienza! Invece Sosuke, assieme a lui unico uomo del film, viene invece apprezzato e compreso, oltre che da Fujimoto stesso, anche da tutte le altre donne presenti del film) difatti rinnega il suo essere umano adducendo "non sai cosa io ho passato". Difatti nelle ultime scene del film e` evidente cosa lui abbia passato: quando Sosuke salva il Ponyo adempiendo alla sua promessa e tutti felici cerchino il contatto "umano", Fujimoto, in disparte, attende accompagnato dai suoi fantasmini neri del mare, pronto per ritornare da solo negli abissi marini.

Ponyo al contrario fa il percorso inversi: una pesciolina, diventa umana leccando una ferita, un non-umano lo diventa cercando (e trovando) questo contatto umano, questa voglia di mettersi in gioco assieme agli altri.

In generale quindi questo film, come i migliori del Maestro, e` riuscito a catapultarmi in una dimensione infantile, creando una dialettica autore-fruitore la cui dolce coerenza fantastica e delicata introspezione lancia un incantesimo sulla mia parte adulta e piano piano mi conduce attraverso queste dolci (e talvolta oniriche) immagini a riscoprire il mio bambino finche`, anch'io indurito e raziocinante scienziato, trovai la cosa piu` naturale del mondo la risposta di Sosuke a Gran Mammare, una risposta la cui naturalezza risiede nella spensieratezza dei bambini e che nessuno scienziato potrai mai razionalmente capire.
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Shito
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Shito »

Una bella recensione, questa. :)

Raghnar, lo ripeto anche a te (non so se hai già recuperato, o se lo farai, la mole di scritti che hai alle spalle): Fujimoto è l'otaku, ovvero l'uomo-maschio. UNo scienziato è l'otaku. Un artista è l'otaku. Un bambino che nella sua 'purezza' (di ideali, sentimenti, quelchevuoi) rifiuta la crescita, ovvero l'accettazione della sporcizia, del compromesso dell'adultità, è l'otaku.

Ed è ovvio che un maschio simile discomunichi con una femmina/donna, che è 'nella vita' per definizione.

"Per chi è affetto da misofobia è sempre difficile vivere a contatto con le altre persone. Quando ci si inzia a sentire sporchi lo si capisce."

Persino l'erotofobia infantile si spiega in questa massima. La fuga nei mondi disegnati, giocati, fantasizzati. Fermare le lancette del tempo.

Oggi come oggi è sempre più facile poterselo (apparentemente) permettere, da cui l'otakuzoku. Ma la storia è sempre quella.

Anche per un artista che si chiude in uno studio a disegnare mondi fantastici, naturalistici e verniani, popolati da ragazzini puri e ragazzine carine capaci di mondare il cuore nero di eroi romantici disillusi, che non avrebbero potuto essere mondati dai baci adulti delle figure femminili di riferimento adulto.

Chiedilo a Lana e Monsly.
Chiedilo a Clarice e Fujiko.
Chiedilo a Nasusicaa e Kushana.
Chiedilo a Fio e Gina.
Chiedilo, infine, a Ponyo e Gran Mammare.

L'unica differenza è che poi l'autore ha capito sé stesso, divenuto vecchio, e ha punito l'otaku che è in lui. Ha punito Fujimoto con l'incomprensione totale e la solitudine, l'abbandono. Oh, le fogge suine di Marco Pagot non erano un punizione! Che Fio lo voleva baciare una volta, e poi lo fa sul serio, suvvia. L'apologia dell'isolatria romantica (otaku!) è divenuta condanna del rifiuto della crescita (otaku!). Si vede bene che l'anzianità porta all'onestà... ;)
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Buta »

dolcemind ha scritto:Francamente nemmeno io vedo questo parallelismo.
Ponyo sarebbe l'ovulo fecondato dall'amore? Non mi convince... :?

P.S: Buta, tu non fai testo...la paternità prossima ti acceca... :lol:
:loool: :loool: ...vedo bambini dappertutto
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Heimdall »

Dopo aver letto questo topic direi che resta assai poco da aggiungere alle osservazioni profonde e variate proposte dagli amici del forum. In molte di loro mi riconosco perfettamente, molte altre propongono riflessioni cui effettivamente non sarei prevenuto riflettendoci da solo. Quindi, grazie una volta di più a questo raro e prezioso angolo di discussione sulla rete. :)
Propongo un commento che non mi pare di avere letto: di Miyazaki mi stupisce sempre l'approccio pedagogico, che denota una comprensione davvero profonda sia delle relazioni tra adulti e bambini per come dovrebbero essere, sia del concetto di adultità tout court, come evidenziato da Gualtiero poco sopra.
Sono stato particolarmente colpito dal fatto che nessuno degli adulti metta mai in dubbio, neppure per un momento, la verità dei bambini. Tutto questo si sposa in maniera mirabile con il diffuso atteggiamento panteista così tipico della cultura giapponese, in cui quella sorta di "magia" della natura (il termine forse è inesatto) permea così in profondità ogni atto della vita, ogni elemento del mondo. In un qualsiasi film occidentale ci sarebbe stata rappresentata in maniera molto razionale e precisa la divisione tra il mondo del fantastico e quello della realtà, fornendoci quasi sempre una spiegazione sul perché entrambi questi mondi esistano separatemente separati o sul motivo per cui càpiti loro di interagire l'uno con l'altro: è perché si tratta di volta in volta di un sogno o di semplice immaginazione soggettiva o di una dimensione parallela, di cui viene spiegata patafisicamente l'esistenza.

Quando invece Sosuke presenta la sua amica dicendo a tutti: "Questa è Ponyo, che prima era un pesce", non vi è alcuno che opponga un atteggiamento di incredulità, né una semplice smorfia di derisione. Gli adulti rispondono relazionandosi in maniera aperta e completa ai minori: le nonnine apprezzano o s'interessano, la giovane coppia spiega a Ponyo che cos'è un neonato e di cosa ha bisogno. E nessuno di questi fatti rimane senza conseguenze: le nonnine saranno le testimoni della "prova sacrale" e la scoperta della maternità influenzerà in maniera decisiva la natura stessa del rapporto tra Ponyo e Sosuke. Anche Risa accoglie l'inedita presenza senza ostacolare neppure per un momento il sentimento del figlio (che peraltro si dimostra da subito compìto e responsabile nel prendersi cura di Ponyo). E, mentre il preconcetto dello spettatore italiano fa sì che ci si aspetti che dalla madre di Sosuke arrivi prima o poi la banalissima domanda: "Ma da dove vieni, dove sono i tuoi genitori?", Risa reagisce in maniera del tutto pragmatica procurando cibo e riparo, responsabilizzando il figlio a mantenere il presidio della casa che, grazie alla forza d'animo di Sosuke, deve divenire una sorta di faro per la gente in difficoltà.

A pensarci bene è una condotta del tutto analoga a quella tenuta dal padre di Mei e Satsuki in "Totoro": nonostante lui (probabilmente in quanto adulto, o forse solo in quanto estraneo) non entri mai in contatto con quella sorta di kami della foresta, mai, neanche per un istante, pone in discussione la "verità" delle bambine. Anzi, a un certo punto le conduce per mano a visitare i luoghi popolati dagli alberi più antichi e quindi, verosimilmente, dalle creature con cui si sono incontrate per caso: questo anche per aiutare le ragazze ad avere una visione più completa e consapevole del mondo che le circonda, senza tuttavia mai smettere di alimentare la loro curiosità e la loro sana relazione con l'incanto che si prova quando si è bambini.

Insomma, il mondo di Miyazaki è, sotto questo aspetto, il migliore dei mondi possibili: il mondo dove i bambini fanno i bambini e gli adulti fanno gli adulti, ciascuno con le proprie peculiarità e ciascuno con le proprie responsabilità, questi insegnando ai primi l'adultità e quelli senza perdere la voglia di curiosare nel sottotetto di una vecchia casa o di pensare che è possibile correre sulle onde. :)
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

bella recensione...Heimdall :si:
voi non notate anche un confronto tra il mondo genitoriale maschile e quello femminile?
A me i genitori di Ponyo sono sembrati la classica coppia di separati con Ponyo affidata al padre.
Al contrario per Sosuke.
I Padri, o sono assenti e distanti (padre di Sosuke) oppure, nonostante le migliori intenzioni e la vicinanza (Fujimoto), sono comunque destinati a soccombere e sbagliare. Pensano per se oppure pensano ai figli ma nel modo sbagliato.
Le madri nonostante siano in grado anche di spaventare, oppure siano lontane, riescono perfettamente a capire le esigenze dei figli. Risa è disperata e buttata sul letto perchè ha appena saputo che il marito non verrà, eppure non appena Sosuke torna triste ripensando a Ponyo, immediatamente la madre percepisce il momento e dimentica i propri guai per dedicarsi al figlio. Stesso dicasi per Gran mammare: è lei che convince il marito a fare di Ponyo una bambina ed a lasciarla in pace a casa di Sosuke.
Mi sembrano anche che sono le madri che cercano di responsabilizzare i figli (al contrario di Fujimoto che vorrebbe impedire la "crescita" di Ponyo stessa). In definitiva:
Madri vs Padri 2-0. :D
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Arcuum_ocra »

[...]Mi sembrano anche che sono le madri che cercano di responsabilizzare i figli (al contrario di Fujimoto che vorrebbe impedire la "crescita" di Ponyo stessa). In definitiva:
Madri vs Padri 2-0. :D
A me non pare che sia così. C'è sicuramente confusione di ruoli nella famiglia di Sosuke (come mi pare sia stato ricordato, i genitori vengono chiamano per nome: non c'è papà o mamma ma Koichi e Risa) e incomprensione tra Fujimoto e Brunilde (Ponyo). Mi sembra poi che Risa, in particolare, sia un po' confusa e che Sosuke, quando la consola e ripensa alla sua promessa, finisca per rifarle percepire un pochino il suo ruolo. Non è lei che responsabilizza Sosuke, ma è lui, nel suo puro sentimento verso Ponyo, a far "tornare" le energie a Risa.

Alla fine, il fuoco del film rimane sulla scelta sentimentale di Sosuke che è particolarmente forte, definitiva. Le madri non si intromettono in questo, non responsabilizzano nessuno, ma (questo sì) riescono ad "intuire" che quella della "prova sacrale" sia la via da percorrere, per la vita.

Almeno, mi è parso così. :)
The cornucopia’s gift calls forth in us a pallid yearning, melancholy longing.

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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

forse ho visto male io Arcuum ma a me Risa è sembrata una madre attenta alle cose che contano.
Non la Yu-baaba della città incantata che copre il figlio di cuscini per non fargli far male e che ottiene
un adulto-bambino, ma la mamma che si occupa del figlio quando necessario. Ad un certo punto lo lascia solo
a casa ad occuparsi del tutto con il cappello in testa (ora questa casa è un faro, una luce di speranza per tutti gli altri...(all'incirca così)),oppure quando nonostante il maestrale lascia che sia Sosuke ad arrivare da lei. Lo stesso vale nel caso
della "decisione finale". Lascia il figlio libero di vivere le proprie esperienze.
al contrario Fujimoto si oppone nettamente alle scelte della figlia, addirittura arriva a "ridurla" ad un "guscio protettivo"
per il suo bene.
Ultima modifica di dolcemind il dom apr 12, 2009 10:20 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Ani-sama »

Se mi permettete la nota "leggera": Risa è una madre meravigliosamente scapestrata! Ma guardate come guida! :D

È un personaggio che mi è entrato molto in simpatia, comunque. :)
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

Ani-sama ha scritto:Se mi permettete la nota "leggera": Risa è una madre meravigliosamente scapestrata! Ma guardate come guida! :D

È un personaggio che mi è entrato molto in simpatia, comunque. :)
ad essere sincero, Risa è mia madre (tra l'altro guida proprio così... :lol: ), mentre in Fujimoto ho rivisto mio padre.
:wink:
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da Drachetto »

Notavo un piccolo parallelo tra Howl e Ponyo, ovvero che entrambi le protagoniste femminili Sophie e Ponyo durante la storia subiscono una trasformazione che non rimane poi 'definitiva' ma che durante la storia, in alcuni punti, diventa più o meno labile (Sophie diventa più o meno giovane o anziana, Ponyo diventa spesso torna a quel buffo stato di pesce/bambina).
E' un caso questo? Ci sono paralleli secondo voi?
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Re: [SPOILER] Gake no ue no Ponyo

Messaggio da dolcemind »

Mi sembra che in Howl, Sophie, mosti, di volta in volta, l'età che sente di avere in quel momento. L'amore la fa tornare giovane (con i capeli bianchi: giovane matura). Ponyo è più o meno pesce in base alla magia più o meno consumata anche se, anche la volontà gioca un ruolo in questo. Mi sembra un parallelo labile.