Ged Senki - I racconti di Terramare (SPOILER)

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Ale K
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Messaggio da Ale K »

Shito ha scritto:Ale, ma eri meritevole di qualche pena a contrappasso, avevi compiuto atti indegni verso innominati dei, o qualcosa?
Meritevole di pena sempre, ma non pensavo a questi livelli... :lol:
Comunque colpa mia!
Non mi ero accorto che lo stesso film era in programmazione anche a Rovigo.
(stessa distanza, ma se avessi potuto scegliere...)
spaced jazz ha scritto:Il ritmo è lentissimo, quasi inerziale. Se questo era fatto per evidenziare volutamente i momenti bucolici e riflessivi, andava controbilanciato da alternanze e variazioni. La calma, in puro stile dualistico... earthseiano, è possibile dopo la tempesta, la riflessione dopo l'emotività... ma qui non c'è variazione, i tempi di calma si perdono in un clima troppo rarefatto.
Scusate se mi ripeto, ma avendo trovato la "salvezza", in una serata terribile, proprio in quelle scene bucoliche, mi sento di dissentire. :P
Visto il messaggio del film mi son sembrate molto significative: da una parte una città fatiscente, un mercato perenne dove tutto è in vendita, ma dove si tira avanti con l'hazia; dall'altra una casa che è quasi una capanna, col suo orticello, ma dove si vive e si è felici. Oltre ad averle trovate perfette così come sono mostrate mi son sembrate anche uno dei punti di contatto più forti tra film e libro. Lo stesso tema accennato nei primi tre libri è quasi il fulcro (a mio avviso) degli ultimi due.
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Shito
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Messaggio da Shito »

spaced jazz ha scritto:
Shito ha scritto:Spaced, per logica sei tu che devi leggere quanto è stato detto prima di quello che hai detto tu, e vedere se ne trai spunti.
No, la mia politica è che i primi commenti devono essere il più possibile personali e svincolati da quelli altrui, ora vado a rileggere ^^
Infatti intendevo: prima di chiedere controcommenti, non prima di dare un tuo primo commento. :)

Se chiedi controcommenti prima di aver letto quelli che precedono il tuo, è come pretendere che altri eventualmente si ripetano a tuo comodo, no?
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Messaggio da Hols »

Ale K ha scritto:
spaced jazz ha scritto:Il ritmo è lentissimo, quasi inerziale. Se questo era fatto per evidenziare volutamente i momenti bucolici e riflessivi, andava controbilanciato da alternanze e variazioni. La calma, in puro stile dualistico... earthseiano, è possibile dopo la tempesta, la riflessione dopo l'emotività... ma qui non c'è variazione, i tempi di calma si perdono in un clima troppo rarefatto.
Scusate se mi ripeto, ma avendo trovato la "salvezza", in una serata terribile, proprio in quelle scene bucoliche, mi sento di dissentire. :P
Eh, ho capito, ma allora io che pensavo di passare due ore in autostrada e c'ho impiegato solo 40 minuti per andare a vederlo?
E che ho passato un pomeriggio splendidamente tranquillo prima di entrare in sala, che dovevo fare? :P

Comunque, oggi pomeriggio ne hanno parlato anche al TG1!
Due minuti o poco più, ma in ogni caso a me sembra un risultato storico.
Non ricordo altri registi esordienti nel campo dell'animazione a cui sia stato reso un tale onore: ma chiaramente, come ricordava il servizio stesso, solo questo si chiama Miyazaki.
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Messaggio da Marseius »

Fulgico il volo del falco nel cielo VUOTO"

Credo che il concetto di 'trovare la bellezza e la sensatezza senza cercarla nel fitto e nel denso comunicativo" sia uno dei fuochi effettivi della pellicola e del pensiero del suo autore.

Per anni siamo stati educati a credere che "una vita spericolata", con grandi e tante cose, è quella che è degna di essere vissuta.

Alla ricerca di eccessi e intrattenimenti, le persone finiscono a perdere il senso della vita. Ovvero: l'essere ragion d'essere a se stessa.

Credo che questo sia, sostanzializzato nella froma, il significato del film.
Se per te questo è il messaggio che vuole dare Goro...non avendo visto il film, non posso rispondere.
per quanto riguarda il pensiero della Leguin personalmente non lo vedo così.
Secondo me il riferimento si fonda sulle contrapposizioni, come si evince anche dalle parti che precedono la strofa del falco :

Solo nel silenzio la parola
solo nella tenebra la luce,
solo nella morte è vita;
fulgido è il volo del falco
nel cielo vuoto.

Hai presente il fanciullo e l'ombra di Andersen ?
Lei lo cita per spiegare molto delle sue idee, che si fonda proprio sull'idea di una sorta di passaggio che l'individuo deve percorrere per raggiungere il palazzo della saggezza e della maturazione. Nel quale percorso si deve prendere coscienza dell'ombra ( del torbido, dell'incertezza della paura, etc etc ) per accedere alla reale maturazione.
Questo concetto è imperante in tutta la saga ed è a questo concetto che si deve ricollegare quel passaggio.
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Messaggio da spaced jazz »

Shito ha scritto:
spaced jazz ha scritto:
Shito ha scritto:Spaced, per logica sei tu che devi leggere quanto è stato detto prima di quello che hai detto tu, e vedere se ne trai spunti.
No, la mia politica è che i primi commenti devono essere il più possibile personali e svincolati da quelli altrui, ora vado a rileggere ^^
Infatti intendevo: prima di chiedere controcommenti, non prima di dare un tuo primo commento. :)

Se chiedi controcommenti prima di aver letto quelli che precedono il tuo, è come pretendere che altri eventualmente si ripetano a tuo comodo, no?
In effetti... non avevo afferrato il senso corretto ^^

Visto il tuo commento, però anche volendo che il senso ultimo del minimalismo sia concettuale, andava gestito in altra maniera... anzi, il senso di vuoto sarebbe ben stato rafforzato seguendo la Le Guin nelle scene delle terre aride, dei cieli immoti e freddi... insomma almeno una semplicità più ipnotica :)
La canzone, va bene, cantata con semplicità, ma la lunghezza non mi sembra troppo cinematografica, tra la'ltro se non ricordo male ripeteva anche il ritornello... ma questo nel complesso è un dettaglio.

@ Ale K... non sono contro le scene bucoliche, forse mi hai male interpretato... il ritmo in quei momenti andava anche bene, ma andava contrapposto a momenti più dinamici (proprio per sottolinearle) che non ho trovato... non c'è stacco, ciò rende il film troppo omogeneo nel ritmo pachidermico...

@ Buta... non l'avevo letta, Lol, abbiamo fatto la suddivisione in tre punti :D Però non concordo sul tema, come ho detto è la cosa più riuscita, inoltre se riprendi la saga *devi* parlar di quello, altrimenti lasci stare :wink:

Dimenticavo nel precedente commento... a me l'adattamento italiano e il doppiaggio sono molto piaciuti, un lavoro eccellente da parte di Shito.
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Messaggio da dolcemind »

Mi dispiace dirlo, ero andato al cinema animato dalle migliori intenzioni ma…ho visto un’opera davvero lontana dalle mie aspettative. Mi aspettavo un Picasso (originalità e genialità) e mi sono ritrovato con un opera neoclassica della forma deteriore (forme quasi prive di contenuto originale). Capisco le critiche di Miyazaki padre al figlio. In fondo Hayao prima del suo primo lungometraggio totalmente indipendente (Nausicaa) aveva accumulato una notevole esperienza tra manga e serie animate ed aveva sviluppato (anche se non appieno) e fatto sue tematiche che lo avrebbero reso riconoscibile. Goro invece è un gigante dai piedi d’argilla: utilizza un materiale di primissima qualità ma che non è il proprio(il film è infatti tecnicamente molto buono e devo fare i complimenti a Shito per la direzione del doppiaggio in particolare ho apprezzato molto sia la scelta delle voci sia la canzone di Therru). Se questo rende riconoscibile il padre, crea aspettative non mantenute per il figlio e rende impietoso il confronto: avrei preferito una maggiore originalità, sia nei personaggi (quanti personaggi avete riconosciuto?) che negli elementi figuarativi.
Ciò che a mio parere rappresenta meglio il film è la frase di Arren quando al bivio si chiede se sia meglio andare a destra o a sinistra e si risponde che in fondo è lo stesso….si è lo stesso perché l’impianto narrativo è molto labile ed il film risulta un insieme di avvenimenti slegati tra di loro, come una serie di fotogrammi o piccoli racconti messi li con lo scopo di rappresentare la morale che il film vuole lasciare. Non ritengo, come è stato sostenuto, che il tema principale sia banale, ma almeno a mio giudizio, non avrei voluto vedere un’operetta morale (operetta non in senso dispregiativo) ma una storia ben narrata e ben rappresentata. Ho rivisto in questi giorni Nausicaa della valle del vento ed il confronto è davvero impietoso. Non dovrei fare un confronto? E’ la materia stessa che mi porta a farlo. Così come non confronterei mai Isao Takahata con Hayao Miyazaki perché molto ben distinti e delineati come posso non confrontare padre e figlio dato il film in questione?
Forse la materia era troppo vasta per Goro ma, almeno se si è neofiti non si sceglie di rappresentare un Kolossal ma si comincia con qualcosa di più semplice.
In definitiva, mi scuso se mi sono dilungato, quello che mi è piaciuto del film è:
1) Caratterizzazione dei personaggi
2) La figura di Aracne e la scena finale che lo riguarda.
3) Doppiaggio
Cosa mi ha lasciato perplesso
1) Mancanza di un impianto narrativo
2) Mancanza di originalità nella rappresentazione dei personaggi.
3) Lentezza narrativa.

Questo è ovviamente solo un mio modesto parere, non da intenditore ma da amatore.
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Shito
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Messaggio da Shito »

Shito ha scritto:DImenticavo.

La grandezza di un narratore non sta nel proporre storie originali.

Siamo solo umani e possiamo raccontare solo storie umane. Del resto la fantasia non crea nulla, ma ricombina ciò che la sensibilità ha posto nel nostro intelletto.

Come T.S. Eliot ben sapeva, la classicità ha già esaurito ciò che la mente umana può narrare. GLi archetipi sono quelli. Non perché saranno ambientate su una nave spaziale delle storie fantascientifiche saranno realmente diverse, originali, rispetto alla tragedia greca.

Ciò che rende grande un autore è anche la capacità di interpretare un archetipo avvicinandolo sensibilimente, nella sua trasfigurazione, a un momento della storia dell'uomo. Rendere vivido e importante, insomma, un tema archetipale.

Autoquote.

Aggiungo che il regista stesso ha ovunque dichiarato la sua intenzione di fare "Neoclassicismo dell'animazione".

In base a cosa "ti aspettavi un Picasso", per curiosità?
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Messaggio da dolcemind »

Per originalità non intendevo "creazione" di tematiche originali, ma originalità nel trattarle...proprio da quello che scrivi le possibilità di ricombinazione dipendono da sensibilità ed intelletto che sono queste davvero originali. Nessuno fa sempre lo stesso sogno (a meno di problemi più o meno delineati) ma, a livello inconscio combina la realtà
in un'infinità di variazioni possibili. D'altra parte se si parte da un'opera letteraria come fa la storia ad essere originale? Poteva esserlo il modo di rappresentarla ed i tempi della narrazione. Nulla contro il neoclassicismo...ma qui forse, a mio parere, si va nel deteriore...
Non si interpreta a modo proprio ma si imita...
Cosa scriveresti nel tuo primo romanzo? Io cercherei di fare mie le tematiche lette in altre opere e di rappresentarle a mio modo con il mio stile...con la carica e la forza della mia prima volta (da qui l'accenno a picasso)...
Nei racconti di terramare si "osa" davvero poco...
Perchè scrivere se non ho nulla di nuovo da dire?
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Drachetto
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Messaggio da Drachetto »

dolcemind ha scritto:Così come non confronterei mai Isao Takahata con Hayao Miyazaki perché molto ben distinti e delineati come posso non confrontare padre e figlio dato il film in questione?

..

Cosa mi ha lasciato perplesso
1) Mancanza di un impianto narrativo
2) Mancanza di originalità nella rappresentazione dei personaggi.
3) Lentezza narrativa.
Pero' io non capisco, un pò da parte di tutti, questo continuo continuo continuo confronto tra padre e figlio, solo per la colpa del secondo di avere lo stesso cognome. Sono due persone distinte, con modi diversi di vedere la vita e di intendere le opere. Anzi secondo me Goro è stato molto coraggioso di esprimere la sua personale visione in questa opera: sapeva che tutti avrebbero fatto confronti con il padre e, abbandonando la facile strada della 'copia' dello stile di Hayao, ha affrontato tematiche non banali in modo, secondo me, ottimo, raggiungendo i risultati che si era prefisso (come Shito conferma). Quindi non lo applaudo non una, ma due volte.
IHMO come non dobbiamo confrontare artisti diversi con stili diversi non dobbiamo continuamente confrontare padre e figlio solo per colpa di un cognome, quando poi i racconti di terramare conferma la diversità del loro stile e del loro volere.

Riguardo ai punti 2) e 3), Goro ha rispettato ampiamente le caratteristiche dei libri e quindi IHMO non mi sentirei di muovere critiche in questo senso.
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Messaggio da dolcemind »

Io non avevo alcuna intenzione di paragonare padre e figlio...da qui la mia delusione. Il confronto emerge spontaneo...dall'opera stessa.
Anzi secondo me Goro è stato molto coraggioso di esprimere la sua personale visione in questa opera
abbandonando la facile strada della 'copia' dello stile di Hayao
Mi dispiace ma non concordo assolutamente.
Qual'è la sua personale visione?
A me è sembrata molto delineata la "copia" dello stile di Hayao.
Se si copia lo "stile" allora mi aspetto anche le "tematiche".

Le scene Bucoliche...
La figura di "Sparviere"...
L'importanza dei "nomi veri"...
Personaggi uguali o molto simili in opere del padre (parlo proprio di disegno).
Tutto mi rimanda al padre. Sembra fatto da un fan più che da un nuovo autore che si mostra al mondo.
Apprezzo comunque Goro e la mia non è una critica alla persona ma all'opera rappresentata.

Ma ripeto, questa è solo la mia opinione e sono contento che a molti sia piaciuto, così come accaduto in Giappone se non erro.

"Avrei dovuto fare solo il supervisore di Tales from Earthsea ma lentamente mi sono ritrovato ad occuparmi di sceneggiatura e layout. Mi è piaciuto fare il regista, ma io ero e rimango il direttore del museo dei Ghibli Studios. Quello è il mio lavoro. Dirigere e presentare i film è bellissimo ma mi fa sentire come un pesce fuor d'acqua. Magari ritenterò tra qualche tempo".
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Messaggio da Drachetto »

Beh, lo stile minimale e 'fiammingo' di interni e paesaggi esterni è in netta controtendenza rispetto agli ultimi film del padre, e già questa è un importante cambio di direzione, in cui Goro crede in un tipo di film molto parlato in cui gli orpelli grafici devono essere lasciati al minimo.

Inoltre Goro ha mantenuto in maniera encomiabile le atmosfere e tematiche del libro. Quelle pause 'bucoliche', l'importanza dei nomi, il concetto di vita e di morte, sono pilastri su cui si fonda la saga di Earthsea e non devono essere presi come difetti o mancanza di originalità.

Forse per andare sul sicuro Goro poteva infarcire il film di computer grafica e orgie di colori, sbizzarrendosi su un impianto fantasy come più gli aggradava, inserendo cose, personaggi e dialoghi assurdi come purtroppo capita in tante trasposizioni (vedi Eragon). Invece lui è rimasto coerente con la sua linea di pensiero e con quella del libro (che in un certo senso si sposano, e non a caso lui ha scelto Earthsea..) e di questo non posso che lodarlo.
Questa è un opera che magari avrà delle imperfezioni e non potrà piacere a tutti ma, come di disse il padre Hayao, 'è fatta con il cuore'. E quando una cosa è fatta con il cuore, ha la sua anima e quella dell'artista che l'ha creata, e posso solo che ringraziare che esista, in mezzo a questo mondo di cose vuote e senz'anima fatte solo per fare soldi.
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Messaggio da Shito »

dolcemind ha scritto:
Mi dispiace ma non concordo assolutamente.
Qual'è la sua personale visione?
A me è sembrata molto delineata la "copia" dello stile di Hayao.
Se si copia lo "stile" allora mi aspetto anche le "tematiche".

Le scene Bucoliche...
La figura di "Sparviere"...
L'importanza dei "nomi veri"...
Personaggi uguali o molto simili in opere del padre (parlo proprio di disegno).
Tutto mi rimanda al padre. Sembra fatto da un fan più che da un nuovo autore che si mostra al mondo.
Apprezzo comunque Goro e la mia non è una critica alla persona ma all'opera rappresentata.
Queste tematiche sono della LeGuin PRIMA che di Miyazaki.

Notoriamente, Miyazaki ha tratto dall'opera della LeGuin molte tematiche presenti in Nausicaa, quindi il riferimento che cogli è quantopiù invertito.

Tuttavia, tutte queste cose sono già state scritte in questo thread. Io stesso scrissi prima ancora un lungo post (poi divenuto un più organico post del mio blog) parlando delle visioni contenutistiche prima che artistiche di Goro, e paragonadole a quelle del padre.

Hai letto tutto il thread, qui?
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Messaggio da ghila »

Dico la mia, in fretta e furia (argh!) e in maniera (lo sento) assolutamente asettica.
Ho letto tutti i vostri commenti, da quelli positivi e ben spiegati di shito, passando da quelli esitanti e perfettamente lucidi di spaced fino a quelli sarcastici che comunque ho voluto fare miei e confrontare con le mie idee.

Come sempre questo forum offre spazi di sconfinata riflessione intellettuale. Vi ringrazio tutti sentitamente.

E ora l'asettica recensione, breve e sincera: è un film che, nonostante un punto di partenza commerciale (che dite, fruttiamo il cognome?) e svolte volutamente "disoneste" ("i draghi servono!" disse Suzuki! ma a mio avviso sono l'unica nota veramente stonata...), approda in un turbinio di immagini ed emozioni che raramente ho vissuto in un film d'animazione al cinema. E questo credo derivi direttamente dall'onestà intellettuale che Goro ha in sé e che ha trasformato la retorica del messaggio veicolato in una sofferta preghiera verso gli spettatori, la preghiera di una riflessione su sé stessi e il mondo che ci circonda e che stiamo alimentando.
Non è poco; in questo periodo inoltre di mie riflessioni sull'arte direi che è tutto.
Il film è incredibilmente onesto, con sé stesso e con lo spettatore pagante, concepito con il dovuto rispetto nei confronti delle opere originali che l'hanno influenzato, lucido e preciso nel proporre il messaggio esistenziale di Goro. Il quale, lui lo sa bene, non è un regista. E con questo non voglio scusarlo: ci sono movimenti di macchina e scelte fotografiche assolutamente buone, ma naturalmente non originali. Servono per fruire del messaggio, non per creare un capolavoro cinematografico.
E anche in questo sta la grande onestà di Goro: ha lavorato per dire qualche cosa, non per dirla in una certa maniera. Il veicolo diviene quindi un mezzo di pura comunicazione, senza per questo tentare di far divenire il veicolo stesso significativo di un'altra comunicazione (creazione di un nuovo stile, nuove visualizzazioni, nuove concatenazioni artistiche).

Poi, come ben si sa, il film è l'unione sotto una persona che alla fine ha (in teoria) la decisione finale, di un lavoro di moltissime teste. Lo Studio Ghibli ha offerto in questo a Goro un lavoro d'altissima qualità e le decisioni finali a lui spettanti vanno dritti in quella direzione: facciamo passare il messaggio! Non gli interessava creare un nuovo film capostipite di un nuovo modo di fare animazione, non credo gli sia fregato qualche cosa di entrare negli annali del cinema mondiale.
Sa di essere un ottimo direttore di un museo, di saper fare il suo lavoro per cui ha studiato, gli è stato proposto di dire la sua e c'è riuscito.

Con questa convinzione sono entrato al cinema, ho assistito alla proiezione circondato da persone di cui nutro una stima profonda, mi sono commosso durante la canzone di Therru (che, credimi jazz, ritengo straordinaria perchè a cappella, senza la retorica entrata di un'eventuale orchestrona, anche questa è onestà!) e sull'abbraccio finale.
Alla fine, mi scuseranno gli altri, mi hanno quasi dato fastidio gli applausi finali e ho voluto andarmene dal cinema senza sentire le prime discussioni di chi ha assistito con me alla visione. C'era bisogno di comprendere perchè un film tanto distante dalla perfezione formale che tanto adoro e ricerco, mi avesse colpito a fondo. E dopo tanto pensare mi sono ridotto a comprendere che forse ero entrato in sala con la giusta predisposizione e mi sono lasciato semplicemente cullare dalla dolce e onestissima narrazione dell'intero studio ghibli capitanato da Goro.

In sintesi: mi è sembrato che mio padre mi prendesse la mano, mi portasse in un angolino e mi dicesse: "ora senti questa cosa, è una cosa per me importante, se vuoi falla tua".
E me lo dicesse con il suo tipico incedere cantilenante, senza i fronzoli di un lessico altissimo, a volte invece infarcendolo di piccoli luoghi comuni e frasi in bassissimo bergamasco.
Ma sono cose che colpiscono. A me, almeno, colpiscono.
E duramente anche. Per me, che agogno da sempre l'espressione personale attraverso un mezzo artistico e approdo troppo spesso in un tecnicismo fine a sé stesso, è una lezione di comunicazione, di riflessione su sè stessi e sugli altri, di paternità.

Avessi un figlio come Goro sarei un padre semplicemente orgoglioso.

Non sarà un regista, ma è un uomo che vuole donare e donarsi.
E' un uomo insomma. Io spesso non mi sento nemmeno tale.

3/4 e buona notte al secchio.

PS: tralascio, per evidenti motivazioni con quanto sopra spiegato, di esprimermi sull'animazione, sui magnifici fondali, sul minimalismo, sulla visione bizantina, sugli aspetti cioè più prettamente cinematografici che mi paiono in questa sede (in sede del mio post cioè) inappropiati.
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Messaggio da dolcemind »

Shito ha scritto:
Mi dispiace ma non concordo assolutamente.
Qual'è la sua personale visione?
A me è sembrata molto delineata la "copia" dello stile di Hayao.
Se si copia lo "stile" allora mi aspetto anche le "tematiche".

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quote]

Queste tematiche sono della LeGuin PRIMA che di Miyazaki.

Notoriamente, Miyazaki ha tratto dall'opera della LeGuin molte tematiche presenti in Nausicaa, quindi il riferimento che cogli è quantopiù invertito.

Tuttavia, tutte queste cose sono già state scritte in questo thread. Io stesso scrissi prima ancora un lungo post (poi divenuto un più organico post del mio blog) parlando delle visioni contenutistiche prima che artistiche di Goro, e paragonadole a quelle del padre.

Hai letto tutto il thread, qui?
Ho letto tutto il thread come faccio sempre ed ho fatto per un anno a questa parte...non vorrei che le mie critiche venissero colte come se avessero un accento personale. Esattamente per tematiche di LeGuin intendi la decisione di Goro di riportare gli stessi personaggi del padre rappresentati allo stesso modo?
C'è differenza tra un'opera letteraria e la sua trasposizione...
nessuno ha avuto un senso di deja vu?
Ci sono milioni di modi (come detto in un post precedente) di rappresentare le stesse "tematiche", e ci può essere originalità in questo.
Quanti veristi o naturalisti si ispiravano ad un credo comune?
Non mi sognerei mai di mettere tutti sullo stesso piano.
In definitiva, per non perdere il filo del discorso, a me il film non è piaciuto per le motivazioni fornite che qui riporto:
1) Mancanza di un impianto narrativo
2) Mancanza di originalità nella rappresentazione dei personaggi.
3) Lentezza narrativa.

Se poi l'intento era di realizzare un'opera morale della serie "Prolegomeni ad ogni metafisica futura che vorrà presentarsi come scienza"...allora l'intento è riuscito.
Continua a non convincermi.
Con buona pace di chi l'ha trovato fantastico.
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Messaggio da Buta »

beh,,dolcemind, capisco le tue critiche, in fondo avrebbe avuto senso una sorta di programma di continuazione di stile...perche' no?

In fondo se il film per quanto non "originale" ma citazionistico e postcursore fosse stato un nuovo "Nausicaa" non mi sarebbe dispiaciuto...avrei visto il tutto in ottica .."Miyazaki padre non ce la fa' piu' il suo erede porti avanti il suo lavoro"..che credo sia quello che si cerchi di fare...anche perche' lo stile e le caratterizzazioni che sono marchio di fabbrica ghibli sono ormai patrimonio del cinema mondiale e sarebbe un peccato perderle...

Rispondo a Ghila dicendogli che nessuno nega l onesta' nell intento di Goro ma per quanto sia una nobilissima ed essenziale cosa...semplicemente da sola non basta .