Ged Senki - I racconti di Terramare (SPOILER)

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

Moderatore: Coordinatori

Avatar utente
Heimdall
Tanuki
Messaggi: 3450
Iscritto il: sab apr 26, 2003 12:39 pm
Località: Rescaldina (Mi)

Messaggio da Heimdall »

dolcemind ha scritto:Adesso, perchè tutto questo non mi deve far pensare ad Hayao?
Se parliamo del 'chara design' comunque l'omaggio a 'Shuna no tabi' (storico manga di Miyazaki padre) è esplicito e finanche dichiarato. Credo che il discorso di Vampiretta fosse più generale e tentasse di proporre un confronto oltre la semplice forma, intendendo con questo che lo Studio Ghibli stesso e l'animazione giapponese tutta possono vantare altri autori di spessore (Isao Takahata sopra a tutti, se rimaniamo nell'ambito Ghibli) con cui tentare dei paragoni.
Immagine
Avatar utente
dolcemind
Susuwatari
Susuwatari
Messaggi: 1041
Iscritto il: gio ago 10, 2006 12:53 pm
Località: Roma, nei pressi.

Messaggio da dolcemind »

Heimdall ha scritto:
dolcemind ha scritto:Adesso, perchè tutto questo non mi deve far pensare ad Hayao?
Se parliamo del 'chara design' comunque l'omaggio a 'Shuna no tabi' (storico manga di Miyazaki padre) è esplicito e finanche dichiarato. Credo che il discorso di Vampiretta fosse più generale e tentasse di proporre un confronto oltre la semplice forma, intendendo con questo che lo Studio Ghibli stesso e l'animazione giapponese tutta possono vantare altri autori di spessore (Isao Takahata sopra a tutti, se rimaniamo nell'ambito Ghibli) con cui tentare dei paragoni.
Vampiretta si chiedeva come mai tutti, parlando di Gedo Senki fanno il paragone con Hayao. Io ho parlato di forma, pensando di esaurire la risposta di Vampiretta, ma se mi chiedi un'analisi più approfondita...
non vorrei passare per essere eccessivamente critico.

"Il character design di Tales from Earthsea, infatti, ricalca i più famosi personaggi di Nausicaä e del summenzionato Shuna no tabi: inevitabili i rimandi, anche nei tratti psicologici (seppur meno approfonditi), tra l’Arcimago Sparviere e Lord Yupa, tra Therru e la principessa della Valle del Vento, tra Arren e Asbel"

Ripeto...perchè non dovrei pensare ad Hayao? Ho trovato analogie anche con altri esponeneti dell'animazione Giapponese (alcune scene di Aracne), ma non così rilevanti.

Perchè l'idea dell'omaggio mi fa invece pensare a cose meno elevate?
Avatar utente
yutasuta
Ghibliano
Ghibliano
Messaggi: 576
Iscritto il: sab set 11, 2004 5:00 pm
Località: tra dune e barene

Messaggio da yutasuta »

Heimdall ha scritto:(Isao Takahata sopra a tutti, se rimaniamo nell'ambito Ghibli) con cui tentare dei paragoni.
infatti Suzuki ha "allungato" a Goro storyboard sia di Hayao che di Isao affinche' traesse "ispirazione" per inquadrature e movimenti di macchina, oltre che per il chara. E Toshio gli ha pure dato "velati suggerimenti" per i testi delle canzoni...
Sembra quasi che l'autonomia di movimento di Goro sia stata molto poca e che debba riconsiderare il film come figlio dello Studio in toto, piu' che figlio del figlio del dio degli Anime...
Ghibli ha preso per mano Goro piu' di quanto non abbia fatto papa' Hayao: da qui nasceva la mia iniziale delusione.
E' assurdo definire "Terra" un pianeta composto per lo piu' da oceani. Arthur C. Clarke
Avatar utente
dolcemind
Susuwatari
Susuwatari
Messaggi: 1041
Iscritto il: gio ago 10, 2006 12:53 pm
Località: Roma, nei pressi.

Messaggio da dolcemind »

Vorrei chiedere invece se vi è piaciuto l'impianto narrativo del film e la logica con cui sono legati alcuni avvenimenti agli altri...
Avatar utente
Buta
Susuwatari
Susuwatari
Messaggi: 1100
Iscritto il: dom ago 14, 2005 4:02 pm
Località: san dona' di piave.

Messaggio da Buta »

ghghgh...e' una domanda retorica suppongo....

non credo si possa considerare esaltante il plot.."lui salva lui che salva lei e vanno a vivere dalla lei del primo lui e(guarda caso ) ci si trova anche la prima lei." :lol: :lol:

non sono impazzito..per quanto contorto e arzigogolato credo si capisca. :wink:

Le forzature sono tante e non e' mai una buona cosa, va detto che non e' mai facile e che in certi casi non e' la cosa principale.
Avatar utente
Hols
Ghibliano D.O.C.
Ghibliano D.O.C.
Messaggi: 850
Iscritto il: lun giu 30, 2003 10:14 pm
Località: Il freddo Nord

Messaggio da Hols »

Vampiretta ha scritto:Se il regista si fosse chiamato TIZIOCAIO avreste fatto paragoni sempre e cmq solo tra lui e Miyazaki? Non è una domanda ironica, vorrei davvero capire quale è la percezione dello Studio Ghibli e i suoi registi.
Mah, non ho seguito le vicissitudini legate alla lavorazione del film, ma credo che l'accento sul cognome sia partito proprio dallo Studio (o da chi ne muove i fili, beninteso) per puro calcolo economico e d'immagine.
Affidare la regia di un film ad uno senza nessuna esperienza nel campo era senza dubbio una scelta rischiosa, soprattutto per uno studio che sforna Oscar, Leoni e Orsi e che non può permettersi flop.

Per cui, secondo me, si è creato il giusto hype, scegliendo un soggetto vicino alle tematiche classiche ghibliche (il film che Miyazaki padre avrebbe voluto e mai potuto girare), un chara che dichiaratamente omaggiasse personaggi e inquadrature di film precedenti e, soprattutto, enfatizzando quanto basta il conflitto generazionale, artistico, ideologico tra padre e figlio.
Un'ottima operazione commerciale che ha portato i suoi frutti in termini di incassi e di notorietà. Dubito che per un Takahata o anche per un Otomo, un Oshii o un Kon avremmo avuto la benchè minima menzione nei tg nazionali: ma con Goro la cosa è avvenuta.

Ma chi di hype ferisce, di hype perisce, per cui era ovvio che alla fine i confronti si facessero.
Avatar utente
Muska
Chibi Totoro
Chibi Totoro
Messaggi: 1708
Iscritto il: lun mag 17, 2004 10:16 pm
Località: La Città Eterna

Messaggio da Muska »

dolcemind ha scritto:Vorrei chiedere invece se vi è piaciuto l'impianto narrativo del film e la logica con cui sono legati alcuni avvenimenti agli altri...
Rispondo volentieri.
Si, a me è piaciuta l'opera in genere, tutta e nella sua originale e originaria unità.
Ho amato riferimenti, fondali, trama, contenuti, consecutio factorum.
Ho apprezzato il ritmo voluto da Miyazaki Goro. Molto.
E certo non starò qui a ripetere quanto già detto da voci più autorevoli e informate della mia su quella che deve essere la corretta valutazione dell'opera del regista, che va attentamente considerata di per sé e senza stucchevoli pregiudizi.
Ho molto apprezzato l'ottimo lavoro dello Studio intero, al solito, compreso tutto quello che il produttore e le altre menti pensanti dello stesso abbiano mai architettato per sfornare un'opera certamente di qualità, e al solito controtendenza con la stragrande maggioranza di tutto ciò che in Occidente e non solo in Occidente si sta facendo nel campo.
Ho molto stimato il mettersi in gioco con coraggio e intelligenza di Miyazaki Goro, le sue idee, il suo messaggio, il suo stile sobrio e schietto, anche il suo notevole talento nell'affrontare un'opera prima e senza il curriculum che quasi tutti i registi del genere hanno alle spalle.
Il suo blog infine è emozionante testimonianza di una condotta appassionata e lodevole.

Francamente il resto mi pare insignificante.
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Messaggio da Shito »

dolcemind ha scritto:
Adesso, perchè tutto questo non mi deve far pensare ad Hayao?
Ad esempio perché, come ho detto e ribadito infinite volte ormai, è noto che è piuttosto Nausicaa ad essere molto ispirato al ciclo di Earthsea?
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Avatar utente
Buta
Susuwatari
Susuwatari
Messaggi: 1100
Iscritto il: dom ago 14, 2005 4:02 pm
Località: san dona' di piave.

Messaggio da Buta »

beh...mi fa piacere che almeno una volta non e' stata usata la parola " surrettiziamente" :lol: :lol:

Incredibile, visto che veniva inserita almeno dopo ogni 15 parole ultimamente.

Mi fa piacere leggere il tuo commento Fabio, mi pare la prima volta che ti esprimi piu' in dettaglio. :wink:

Credo che pero' il buon Daniel volesse arrivare in altri lidi che in quelli delle valutazioni personali e al gradimento, come , penso, alludesse piu' alle specifiche disegnate che non tematiche per le assonanze a Nausicaa.
Avatar utente
lo zaffo
Membro
Membro
Messaggi: 155
Iscritto il: gio set 01, 2005 4:55 pm

Messaggio da lo zaffo »

Dovrei dire che il risultato complessivo raggiunto dallo Studio Ghibli con 'I racconti di Terramare' sia positivo dato che ha suscitato argomentazioni e analisi interessanti, avvalorando e condividendo le opinioni fino al punto in cui fosse possibile dissentire? (si è capito qualcosa??) ...
... forse no. Nel pianificare e confezionare un'opera di questo tipo ci ho visto tanto mestiere, e Goro non mi rappresenta nessuno cui debba concedere il beneficio del dubbio.
I racconti di Terramare non sono un esperimento per Ghibli, quando hanno sperimentato si sono mossi in maniera molto più determinata, al contrario mi sono sembrati una mossa corretta per affermare la potenza dello Studio. Buon per loro che hanno raccolto un risultato pieno.
Non sono nemmeno contento di aspettare con accenno di rivalsa che sia Hayao a togliermi i dubbi con Ponyo, anche perché qualche giorno fa pensavo l'opposto, e forse lo pensa anche Shito. Il dubbio che questi film dello Studio Ghibli mi danno quel piacere che non trovo in altri film o videogiochi o libri. E anche nell'altro mio post ammettevo che volevo liberarmi della ortodossia Hayao-ana.
Il film non mi è piaciuto, suppongo sia perché l'ho visto nel momento sbagliato e perché mi ha sorpreso col character design fastidiosamente derivativo e l'ostinazione con cui sono in scena solo i protagonisti determinando come un vuoto teatrale ulteriormente sottolineato dall'abbondante uso di scenari dipinti.
Sicuramente troverò l'occasione di rivederlo e apprezzarlo molto di più di quanto sono riuscito alla prima, ma qui ho colto l'occasione di scrivere <<dieci>> righe.
Avatar utente
Arcuum_ocra
Membro
Membro
Messaggi: 126
Iscritto il: mar giu 13, 2006 11:17 pm
Località: Milano.

Messaggio da Arcuum_ocra »

Ho rivisto il film un po' di tempo fa (contrastando, per una volta, la mia connaturata ed eccessiva pigrizia).

Ecco, una visione legata all'aspettativa dell'incalzare degli eventi e all'eventuale componente epico-avventurosa credo possa risultare particolarmente frustrante in questo film (dico così perchè mi è capitato di guardare dei film con un certo tipo di aspettativa e di classificarli più in base a quella che ad una libera visione senza pregiudizi e probabilmente mi capita ancora, anche se tento di fare più attenzione).

In "Laputa" (per restare ad un film dello studio Ghibli), ad esempio, una visione del genere (per quanto parziale possa essere) penso che renda il film comunque godibile. Insomma, c'è avventura e un ritmo che in certi momenti è indiavolato.

Qui, invece, poco e niente.

Non ci sono insegumenti degni di nota.

Arren con i lupi? L'inseguimento c'è, ma dura pochissimo. E non sfocia in alcuno scontro. Lo stesso arrivo di Sparviere e il suo intervento in quella situazione è talmente accennato e poco spettacolare che faccio fatica a ricordarmi che ci sia stato (se non ci fosse stato e me lo sono sognato, correggetemi). In quella scena staglia il comportamento di Arren, il suo sguardo, il suo atteggiamento. Oltretutto, anche visivamente, siamo in un deserto. Non c'è proprio altro da vedere con gli occhi, anche volendo.

Scontri, magie?

A parte, forse, l'iniziale lotta tra draghi (comunque corta), gli scontri effettivi sono pochi, poco prolungati e poco caricati dal punto di vista spettacolare (anche quando significativi).

Arren spezza qualche spada nel suo primo scontro con Lepre e i suoi scagnozzi. Ma pure lì, la parte "fisica" dello scontro è breve e staglia meno dell'atteggiamento di Arren e della "risposta" di Therru al suo comportamento.

Sparviere (a parte il lupo di cui sopra) non si scontra praticamente mai con nessuno (se ricordo bene). Anche le volte (quattro o cinque, sforzando la memoria, non di più) che usa la magia lo fa in modo non molto appariscente e non particolarmente sottolineato.

Arren e Sparviere si scontrano "fisicamente" per modo di dire. Due o tre fendenti che Sparviere schiva. Infine l'affondo con l'abbraccio e il pianto dirotto, assai più "memorabile".

Lo stesso scontro finale tra Arren e Aracne mi pare assai più incentrato su Aracne e sulla sua incapacità di relazionarsi con la finitezza della vita.
Dopo che Arren sfodera la spada del padre "in nome della vita" (scusate l'eventuale citazione sbagliata) taglia sì un braccio ad Aracne in una scena che dura pochi secondi, ma quasi tutto, da lì in poi, ha Aracne quasi sempre al centro dell'attenzione, praticamente monopolizzando lo "scontro". Aracne fugge proprio dallo scontro e tenta di far fuori Arren due volte, ma alla maniera, appunto, di uno che fugge, cioè indirettamente (contrapponendosi così a quello che fa per il resto del film, cioè ghermire il "cuore" prima di Lepre e poi di Arren).

Per non parlare della parte centrale a casa di Tenar, in cui tutto è ancora più smorzato e dove anche la canzone di Therru avviene senza alcun accompagnamento musicale.

Dunque? Cosa tiene insieme il film nella sua interezza (senza sottovalutare gli altri temi e personaggi e il loro significato, intendo dire il filo che attraversa tutto il film)?

Personalmente (forse banalmente), il personaggio di Arren. Dal parricidio iniziale al viaggio nel deserto, al suo passaggio in città (dove finisce per essere fatto schiavo, lasciato solo), alla sua vita presso un focolare autentico, all'oscurità del castello di Aracne che lo irretisce carpendogli il nome, all'abbraccio con Therru.

Almeno, così mi pare.

Salvo problemi di memoria e le solite (sempre possibili) sotto-sovra-mala interpretazioni.
Avatar utente
dolcemind
Susuwatari
Susuwatari
Messaggi: 1041
Iscritto il: gio ago 10, 2006 12:53 pm
Località: Roma, nei pressi.

Messaggio da dolcemind »

Arcuum_ocra ha scritto:


...

Dunque? Cosa tiene insieme il film nella sua interezza (senza sottovalutare gli altri temi e personaggi e il loro significato, intendo dire il filo che attraversa tutto il film)?

Personalmente (forse banalmente), il personaggio di Arren. Dal parricidio iniziale al viaggio nel deserto, al suo passaggio in città (dove finisce per essere fatto schiavo, lasciato solo), alla sua vita presso un focolare autentico, all'oscurità del castello di Aracne che lo irretisce carpendogli il nome, all'abbraccio con Therru.

...
Concordo con la tua analisi...d'altra parte "Triste destino essere nati per rimettere in sesto il proprio tempo". Aggiungerei a quello che hai scritto che, secondo me, ciò che tiene insieme i vari avvicendamenti è si Arren ma soprattutto la morale che rappresenta e che pervade la narrazione. Non servono droghe che regalino incoscienza, nè uccidere/dimenticare i propri doveri, nè la ricerca della vita eterna, per sconfiggere la Morte. Sconfiggerla significa soprattutto...saperla accettare.
Non ho mai letto questo in Nausicaa...ed il contenuto è ciò che, secondo me, differenzia maggiormente le due opere, non così come accade con i personaggi e le loro rappresentazioni (anche a me questo sembrava di averlo già scritto). Ciò detto, data la grandiosità del messaggio, perchè non rappresentarlo in un saggio?
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Messaggio da Shito »

dolcemind ha scritto: Concordo con la tua analisi...d'altra parte "Triste destino essere nati per rimettere in sesto il proprio tempo". Aggiungerei a quello che hai scritto che, secondo me, ciò che tiene insieme i vari avvicendamenti è si Arren ma soprattutto la morale che rappresenta e che pervade la narrazione. Non servono droghe che regalino incoscienza, nè uccidere/dimenticare i propri doveri, nè la ricerca della vita eterna, per sconfiggere la Morte. Sconfiggerla significa soprattutto...saperla accettare.
Non ho mai letto questo in Nausicaa...ed il contenuto è ciò che, secondo me, differenzia maggiormente le due opere, non così come accade con i personaggi e le loro rappresentazioni (anche a me questo sembrava di averlo già scritto). Ciò detto, data la grandiosità del messaggio, perchè non rappresentarlo in un saggio?
I casi sono due: o tu leggi e apprezzi Alessio Guzzano, o gli sei affine. Io non credo nelle coincidenze, sai, semmai nelle sincronie.

Ma a entrambi dico: state leggendo il film o i libri da cui prende le mosse.

Può darsi che l'Arren della LuGuin abbia il destino che citate, ma non direi quello del film.

Per il protagonista del film direi:

"Triste il destino di colui che è nato in un epoca in cui si fatica a distinguere il valore di una vita già restituita ai padri".

Nipoti della guerra, insomma.

L'hazia è dietro l'angolo.

La 'morale' non può dunque appartenere ai padri, ma solo ai loro figli.

Al contrario, i padri faticherebbero a comprendere appieno il problema.

Come in effetti faticano.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Avatar utente
dolcemind
Susuwatari
Susuwatari
Messaggi: 1041
Iscritto il: gio ago 10, 2006 12:53 pm
Località: Roma, nei pressi.

Messaggio da dolcemind »

Shito ha scritto:
dolcemind ha scritto: Concordo con la tua analisi...d'altra parte "Triste destino essere nati per rimettere in sesto il proprio tempo". Aggiungerei a quello che hai scritto che, secondo me, ciò che tiene insieme i vari avvicendamenti è si Arren ma soprattutto la morale che rappresenta e che pervade la narrazione. Non servono droghe che regalino incoscienza, nè uccidere/dimenticare i propri doveri, nè la ricerca della vita eterna, per sconfiggere la Morte. Sconfiggerla significa soprattutto...saperla accettare.
Non ho mai letto questo in Nausicaa...ed il contenuto è ciò che, secondo me, differenzia maggiormente le due opere, non così come accade con i personaggi e le loro rappresentazioni (anche a me questo sembrava di averlo già scritto). Ciò detto, data la grandiosità del messaggio, perchè non rappresentarlo in un saggio?
I casi sono due: o tu leggi e apprezzi Alessio Guzzano, o gli sei affine. Io non credo nelle coincidenze, sai, semmai nelle sincronie.

Ma a entrambi dico: state leggendo il film o i libri da cui prende le mosse.

Può darsi che l'Arren della LuGuin abbia il destino che citate, ma non direi quello del film.

Per il protagonista del film direi:

"Triste il destino di colui che è nato in un epoca in cui si fatica a distinguere il valore di una vita già restituita ai padri".

Nipoti della guerra, insomma.

L'hazia è dietro l'angolo.

La 'morale' non può dunque appartenere ai padri, ma solo ai loro figli.

Al contrario, i padri faticherebbero a comprendere appieno il problema.

Come in effetti faticano.

Non leggere solo L'Incipit ma l'intero post. La frase era riferita in effetti ai racconti della LeGuin (ho appena finito "La spiaggia più lontana") ma credo abbia poca importanza nell'economia del discorso.

"I casi sono due: o tu leggi e apprezzi Alessio Guzzano, o gli sei affine. Io non credo nelle coincidenze, sai, semmai nelle sincronie"

In realtà i casi sono tre: Io leggo e apprezzo Tutto ciò che d'intelligente viene detto...non c'è nulla di male a riportare in un discorso più ampio ciò che condivido profondamente. Non condivido la critica fatta da chi tu citi, apprezzo la citazione letteraria dell'Amleto nonchè l'aver saputo cogliere la morale nonostante non fosse dell'ambiente. Sempre avuto il pregio/difetto di una buona memoria.

Per il resto..."Al contrario, i padri faticherebbero a comprendere appieno il problema":Perfettamente vero sia in Gedo senki che in Nausicaa. Io con la frase "Non servono droghe che regalino incoscienza, nè uccidere/dimenticare i propri doveri, nè la ricerca della vita eterna, per sconfiggere la Morte. Sconfiggerla significa soprattutto...saperla accettare" mi riferivo palesemente ad Arren...
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Messaggio da Shito »

Il post l'avevo letto tutto.

Citando la tua citazione di Guzzano, da me generalmente apprezzato, intendevo piuttosto mettere in mostra il suo totale freintendimento della 'questione' di Ged Senki (sciocco parlare di 'morale', non è una favola): non c'è nulla di Amletico, direi, in Arren. Se non la lettera con cui principiano i nomi dei due.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)