Ged Senki - I racconti di Terramare (SPOILER)

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Messaggio da Vampiretta »

Heimdall ha scritto:
dolcemind ha scritto:Adesso, perchè tutto questo non mi deve far pensare ad Hayao?
Se parliamo del 'chara design' comunque l'omaggio a 'Shuna no tabi' (storico manga di Miyazaki padre) è esplicito e finanche dichiarato. Credo che il discorso di Vampiretta fosse più generale e tentasse di proporre un confronto oltre la semplice forma, intendendo con questo che lo Studio Ghibli stesso e l'animazione giapponese tutta possono vantare altri autori di spessore (Isao Takahata sopra a tutti, se rimaniamo nell'ambito Ghibli) con cui tentare dei paragoni.
Questo intendevo.

Cmq io non ho ancora potuto vedere il film, mi basavo sui vostri commenti e visti i ripetuti confronti con Hayao ve ne chiedevo dunque una spiegazione! :wink:
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dolcemind
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Messaggio da dolcemind »

Dalle risposte che mi avete dato emerge che forse sono stato un po’ ermetico. E’ sempre stato un mio difetto. Cercherò di spiegarmi meglio. Non ho tutti i pezzi del puzzle ma solo un’interpretazione o forse una chiave di lettura (in realtà + di una) ed è per questo che vorrei discuterne. Se noterete quello che scriverò è in linea con tutti i post che ho scritto anche al di fuori di questo Thread. C’è da fare alcune premesse:
A mio parere Gedo Senki è correlato a Nausicaa così come Goro con Hayao. La correlazione non è solo stilistica ma anche psicologica per così dire e forse legata all’inconscio (!?) o alla consapevolezza (!?) di Goro. Per questo motivo ho scritto che guardando “i racconti di Terramare” (e subito dopo Nausicaa) è stata la materia stessa a portarmi ad un confronto. In realtà più che di confronto si dovrebbe parlare di continuazione e diversità allo stesso tempo. Cerco di spiegare.
Hayao è figlio della guerra e ne ha sentito forti le conseguenze se proprio non ne ha vissuto gli orrori. Simbolo della stupidità e dell’incapacità umana la guerra è una responsabilità degli Uomini stessi ed è forte la critica di Hayao verso coloro che l’hanno causata. I cosiddetti “vecchi umani” di Nausicaa. Ma Nausicaa è un’opera monumentale (parlo del manga) che dura 13/14 anni ed in questo lasso avviene una “maturazione d’idee” come già scritto (non da me) altrove. Se forse, nel periodo della realizzazione dell’Anime, Hayao aveva speranza che la nuova generazione avrebbe imparato dagli errori del passato ed avrebbe “salvato” il mondo, alla fine del manga è ormai conscio che la nuova generazione non ha, in un certo senso, memoria storica ed è forse tanto pericolosa quanto la vecchia sebbene combatta per ideali differenti e forse (e ribadisco forse) è deluso da essa (o forse è solo quello che percepisce Goro?). Questo si evidenzia anche in Mononoke dove c’è inconciliabilità tra “nuovi” e “vecchi” umani, tra chi combatte per il mondo naturale (San, nuova generazione) e chi per quello del “progresso” (Eboshi, vecchia generazione) terminando non con una improbabile conciliazione ma sostanzialmente con un nulla di fatto o forse…(qui sto ancora riflettendo).
Forse la speranza è lasciata solo a pochi eletti (Tutti appartenenti alla nuova generazione) che tentano la convergenza dell’inconciliabile: Nausicaa così come Ashitaka, anche se falliscono(!?) nel tentativo. Da qui parte Gedo Senki (è la mia interpretazione) e Goro/Arren sente fortissimo il peso delle aspettative paterne e non se ne sente all’altezza o ritiene (come scritto sopra) che abbia deluso le aspettative del padre. Forse questo peso è presente a livello incoscio e traspare nell’opera, forse invece ne è consapevole ed ha voluto rappresentarlo. Fatto sta che sia il re che Sparviere sono persone meravigliose ed è lo stesso Arren che giudica il padre come eccezionale: è il peso delle responsabilità che ha portato ad ucciderlo e forse a far uscire la parte peggiore di se. Tutto questo potrebbe leggersi anche come l’incapacità/consapevolezza di Goro di raggiungere il livello del padre (parlo delle opere), da qui forse anche l’idea di “copiarne” lo stile. A livello psicologico i giovani sentono il giudizio degli anziani e credono di non essere capiti (come invece farà alla fine Sparviere), né di rispondere alle loro aspettative. Quale risposta è possibile? L’Omicidio? La Fuga? La “dimenticanza” (scena di Arren tentato dalla Droga che annichilisce l’animo)? La vita eterna che permetterebbe di aumentare il tempo a disposizione per soddisfare le aspettative e forse di rimediare agli errori? Goro termina, sempre a mio parere, con una serena accettazione del suo ruolo ed anche della sua opera, con la consapevolezza che la morte deve essere accettata per essere sconfitta così come che le aspettative degli “anziani” siano sempre state che loro “tentassero” e non che “riuscissero”, riappacificandosi con se stesso (i genitori hanno sempre creduto nei figli sebbene magari non sempre l’hanno fatto percepire loro, “perché” chiede il re pugnalato). Tutto questo è bellissimo ed al tempo stesso spiazzante perché mentre un padre guarda con amore l’opera del figlio, così non accade per alcuni spettatori(io tra questi) che sperano affinché le aspettative dei padri vengano soddisfatte e non hanno amore tale da “accontentarsi” del tentativo. Così risultano evidenti (almeno a me) le lacune della narrazione con eventi scorrelati tra loro, un tempo lentissimo ed omaggi allo stile del padre che a me, che non sono appunto suo padre, potrebbero far pensare male e creano delle aspettative che non vengono mantenute proprio per inadeguatezza. E pensare che sarebbe bastato poco per farne un capolavoro!
Ad esempio, solo un piccolissimo esempio, avete notato la spada di Arren?
Perché la “ruba” al padre? Come finisce al mercato dopo che Arren l’ha persa nel fiume? Come fa Sparviere a sapere che sia in vendita al mercato e non invece persa chissàddove?
Sarebbe bastato pochissimo per spiegare/correlare questi avvenimenti ma non questo non è avvenuto forse per mancanza di esperienza o forse perché Goro ha scelto di dare maggior peso ai significati morali piuttosto che curare i particolari della narrazione (da qui la mia provocazione di farne un saggio). So che mi sono dilungato e me ne scuso.
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Messaggio da Drachetto »

Non so se questo sia il thread giusto ma volevo condividere questo episodio abbastanza fastidioso:
Leggendo City, quotidiano gratuito distribuito a Roma nelle metro (e quindi letto da centinaia di migliaia di persone...), trovo la recensione dei Racconti di Terramare da parte di Alessio Guzzano nella pagina dedicata ai film. Potete trovarla nel suo sito web qui

Le ultime 4 righe sono buone.. ma il resto è da fa far accaponare la pelle, con accenni anche a cose anche inventate (oscura ombra? Città lussureggianti? Siccità? Haidi e Remi?).
Alla fine, il voto (non riportato su sito, sulla scala di 'pollice in alto', 'senza pollice', 'pollice in basso') è 'senza pollice', quindi ne bello ne brutto.

Dato l'enorme impatto che puo avere questa recensione sul bacino di utenza di possibili lettori, ho deciso di scrivere giusto due righe via e-mail al critico in questione, invitandolo a rivedere certi giudizi, anche in virtù del fatto che la storia è stata presa da una serie di libri, cosa che lui non ha per niente accennato (e che, secondo me, non sapeva).

Morale della favola? Nessuna risposta e, cornuto e marziato, la stessa recensione compare ora con il 'pollice in basso'. Caso? Errore di stampa? Non credo dato che leggo tutti i giorni City e non ho mai visto un cambio di giudizio sui film.

Questi sono i critici cinematografici italiani? Preferisco continuare a pensare con la mia testa e ad andare al cinema (mia grande passione) e decidere da solo se il film mi piace o meno.
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Messaggio da Muska »

dolcemind ha scritto: Tutto questo potrebbe leggersi anche come l’incapacità/consapevolezza di Goro di raggiungere il livello del padre (parlo delle opere), da qui forse anche l’idea di “copiarne” lo stile.


Come è stato detto diverse volte, mi pare che su questo punto tu rischi di stravolgere la realtà, mi pare infondato proprio l'assunto di quanto dici: Goro ha forse mai davvero desiderato o cercato di intraprendere la carriera del padre ? Non è forse un laureato in scienze forestali, e non ha forse invece dedicato la sua recente vita lavorativa a cercare di essere un buon manager del Museo d'Arte Ghibli ? Come avrebbe mai potuto dunque ipotizzare di competere con il Dio (come lo definiscono alla Pixar) dell'animazione ?
Sarebbe un megalomane scriteriato, ed invece è persona intelligente, ragionevole, colta e sensata, come si evince se si ha la pazienza di informarsi e leggere i suoi scritti.
Semplicemente gli è stata offerta una possibilità, di cui probabilmente lo Studio aveva bisogno prima ancora di lui stesso, e Goro, ritenendo (secondo me a ragione) di avere qualcosa da dire e forse anche in un certo senso mettendosi al servizio dello Studio, l'ha accettata mettendosi in ballo con coraggio, ma dichiarando infinite volte che per ora considera questo un singolo episodio della sua vita, e che non è detto debba avere un seguito.
dolcemind ha scritto:E pensare che sarebbe bastato poco per farne un capolavoro!
Ad esempio, solo un piccolissimo esempio, avete notato la spada di Arren?
Perché la “ruba” al padre? Come finisce al mercato dopo che Arren l’ha persa nel fiume? Come fa Sparviere a sapere che sia in vendita al mercato e non invece persa chissàddove?
Davvero ritieni che questi fatterelli di nessun conto possano mai dire alcunché di importante su un'opera? :shock:
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Messaggio da dolcemind »

Muska ha scritto: ...
Come è stato detto diverse volte, mi pare che su questo punto tu rischi di stravolgere la realtà, mi pare infondato proprio l'assunto di quanto dici: Goro ha forse mai davvero desiderato o cercato di intraprendere la carriera del padre ?
...
Ed infatti io parlavo di consapevolezza...non di desiderio di confronto.
Muska ha scritto: Davvero ritieni che questi fatterelli di nessun conto possano mai dire alcunché di importante su un'opera? :shock:
Ho solo parlato di un "piccolissimo esempio" che poi era quello più facile da descrivere con poche parole visto già il lungo post...ma io mi riferifevo a ben altro. Non sottovaluteri comunque il "fattarello" della spada visto che senza di essa Arren sarebbe morto, sopraffatto dalla magia di Aracne.
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Messaggio da Muska »

dolcemind ha scritto:Ed infatti io parlavo di consapevolezza...non di desiderio di confronto.
Scusa ma davvero non capisco, perdona se sono tardo: come potrebbe mai un regista esordiente, alla prima opera, non avere consapevolezza dell'impari confronto, nel caso poi davvero improbabile, con cui (secondo me impropriamente) purtroppo dovrà fare i conti ?
E' proprio un falso problema, posto come tu lo poni: se ho ben capito, ripeto.
dolcemind ha scritto:Ho solo parlato di un "piccolissimo esempio" che poi era quello più facile da descrivere con poche parole visto già il lungo post...ma io mi riferifevo a ben altro. Non sottovaluteri poi il fattarello della spada visto che senza di essa Arren sarebbe morto, sopraffatto dalla magia di Aracne.
Allora proprio non ci capiamo.
Queste cose sono irrilevanti.
Totalmente e assolutamente.
In nulla possono costituire materiale interesssante per qualsivoglia valutazione critica dell'opera.

O vorresti forse che ti si rispondesse che una mano vogliosa di ricompensa abbia trovato la spada nell'acqua e l'abbia portata a vendere all'unica bancarella, appunto, di armi della città ?
Con questa mirabolante aggiunta l'opera acquisterebbe forse più valore ?

E se questo è solo un "piccolissimo esempio" dei "difetti" che non renderebbero "perfetta" quest'opera fai dunque tranquillamente gli altri appunti, se vogliamo parlare seriamente.
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Messaggio da dolcemind »

Muska ha scritto:
dolcemind ha scritto:Ed infatti io parlavo di consapevolezza...non di desiderio di confronto.
Scusa ma davvero non capisco, perdona se sono tardo: come potrebbe mai un regista esordiente, alla prima opera, non avere consapevolezza dell'impari confronto, nel caso poi davvero improbabile, con cui (secondo me impropriamente) purtroppo dovrà fare i conti ?
E' proprio un falso problema, posto come tu lo poni: se ho ben capito, ripeto.
Non sei tu ad essere tardo sono io che non sempre riesco a spiegarmi. Quello che avevo scritto non era una critica a Goro, ma indicavo un parallelismo tra Goro ed Arren (era una mia lettura). Arren è angosciato e forse ha paura di deludere il padre o comunque non sente di rispondere alle sue aspettative (vedi la differenza con Nausicaa) e questo potrebbe e ripeto potrebbe essere stato lo stesso stato d'animo (inconscio oppure conscio) che ha attanagliato Goro nell'avvicinarsi a quest'opera...
Muska ha scritto:
dolcemind ha scritto:Ho solo parlato di un "piccolissimo esempio" che poi era quello più facile da descrivere con poche parole visto già il lungo post...ma io mi riferifevo a ben altro. Non sottovaluteri poi il fattarello della spada visto che senza di essa Arren sarebbe morto, sopraffatto dalla magia di Aracne.
Allora proprio non ci capiamo.
Queste cose sono irrilevanti.
Totalmente e assolutamente.
In nulla possono costituire materiale interesssante per qualsivoglia valutazione critica dell'opera.

O vorresti forse che ti si rispondesse che una mano vogliosa di ricompensa abbia trovato la spada nell'acqua e l'abbia portata a vendere all'unica bancarella, appunto, di armi della città ?
Con questa mirabolante aggiunta l'opera acquisterebbe forse più valore ?

E se questo è solo un "piccolissimo esempio" dei "difetti" che non renderebbero "perfetta" quest'opera fai dunque tranquillamente gli altri appunti, se vogliamo parlare seriamente.
Qui invece non concordiamo.
Queste sono cose irrilevanti per te ed il tuo gusto. Per me sono cose parecchio rilevanti. Quello che cerco quando guardo un film d'animazione non sono solo i contenuti morali o il contenuto del film stesso (che comunque riveste una grande parte d'importanza), ma anche l'attenzione che è stata data alla narrazione, il ritmo della stessa, l'attenzione ai particolari, in definitiva la storia in se e come è stata raccontata. Ti appassioneresti a Giulietta e Romeo se chi la racconta è mono-tono o mono-corde (che dir si voglia)? Importante è la storia ma anche come la si racconta. Altrimenti non guarderei un film d'animazione ma leggerei un saggio.
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Messaggio da Muska »

dolcemind ha scritto:Quello che cerco quando guardo un film d'animazione non sono solo i contenuti morali o il contenuto del film stesso (che comunque riveste una grande parte d'importanza), ma anche l'attenzione che è stata data alla narrazione, il ritmo della stessa, l'attenzione ai particolari, in definitiva la storia in se e come è stata raccontata.
Ma proprio dai dettagli fin qui da te citati non si capisce come si possa estrapolare un giudizio di scarsa cura o scarsa attenzione per i particolari nella realizzazione dell'opera. E' questo che non capisco.
E pure se tale "spiegazione dei particolari" è per te tanto importante, basterebbe quella ricostruzione che perfino io ho saputo abbozzare in tre secondi per rendere assolutamente consequenziale e verosimile il ritrovamento della spada nella bottega delle armi: pensa quante alternative narrative ci possono essere, davvero non vedo alcuna lacuna consequenziale in quell'episodio né negli altri citati.
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Messaggio da dolcemind »

Muska ha scritto:
dolcemind ha scritto:Quello che cerco quando guardo un film d'animazione non sono solo i contenuti morali o il contenuto del film stesso (che comunque riveste una grande parte d'importanza), ma anche l'attenzione che è stata data alla narrazione, il ritmo della stessa, l'attenzione ai particolari, in definitiva la storia in se e come è stata raccontata.
Ma proprio dai dettagli fin qui da te citati non si capisce come si possa estrapolare un giudizio di scarsa cura o scarsa attenzione per i particolari nella realizzazione dell'opera. E' questo che non capisco.
E pure se tale "spiegazione dei particolari" è per te tanto importante, basterebbe quella ricostruzione che perfino io ho saputo abbozzare in tre secondi per rendere assolutamente consequenziale e verosimile il ritrovamento della spada nella bottega delle armi: pensa quante alternative narrative ci possono essere, davvero non vedo alcuna lacuna consequenziale in quell'episodio né negli altri citati.
Hai perfettamente ragione, ed infatti avevo scritto di come sarebbe stato semplice correlare i vari avvenimenti. Ma non è stato fatto. Poi non vorrei far passare la mia cura dei particolari per pignoleria. Per me la cura dei particolari rappresenta l'attenzione che si da a quello che si sta facendo.
La spada ha un potere magico ed Arren riesce ad estrarla solo alla fine pronunciando parole importanti (!? non ricordo perfettamente) o comunque parole che simboleggiano il suo cambiamento; anche Sparviere è conscio della sua importanza dato che fa tutto per ritrovarla; infine è anche la spada del re. Non si poteva dare almeno un piccolo accenno ad essa?
Tralasciamo la spada (che ho detto rappresenta un piccolo esempio).
Cosa riesci a dirmi dei personaggi (pochi) protagonisti dell'opera? A me sembra che anche in questo caso Goro sia stato parco d'informazioni. Accenni per lo più, in alcuni casi qualcosa di più ma niente di stratificato. Lo stesso relativamente al mondo rappresentato. Posso capire che il riferimento era un opera che rappresenta la fine di una trilogia, ma qui è nell'abilità di un autore ed anche nella sua capacità di personalizzazione riuscire a rappresentare l'ambientazione ed i personaggi della storia stessa in modo da caratterizzarli al meglio. Per me la caratterizzazione/capacità di descrizione è parte rilevante della narrazione e qui mi sembra un pò carente.
Sia chiaro, con questo non intendo dire che si tratta di un brutto anime o che ne sconsiglio la visione, anzi...contiene parti interessantissime.
è una bella storia, ben disegnata, con contenuti innovativi e profondi che forse però è stata raccontata in un modo che non è all'altezza di altre produzioni dello studio Ghibli.
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"Gedo Senki" parteciperà come Film Fuori Concorso al Festival Internazionale del Cinema d'Animazione di Annecy.

Il film sarà proiettato il 6 Giugno 2007 alle ore 16:00 (Décavision, Sala 1) in lingua originale con sottotioli in inglese.

Il Festival avrà luogo ad Annecy (Francia) dal 11 al 16 Giugno 2007!

(Fonte: Annecy.org)

:wink:

Non so se già lo avevate scritto ma tant'è! :wink:
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Messaggio da Shito »

Muska ha scritto:
dolcemind ha scritto:E pensare che sarebbe bastato poco per farne un capolavoro!
Ad esempio, solo un piccolissimo esempio, avete notato la spada di Arren?
Perché la “ruba” al padre? Come finisce al mercato dopo che Arren l’ha persa nel fiume? Come fa Sparviere a sapere che sia in vendita al mercato e non invece persa chissàddove?
Davvero ritieni che questi fatterelli di nessun conto possano mai dire alcunché di importante su un'opera? :shock:
Che poi sono quelle cose tanto chiare che davvero non vedo come le si possa dire inspiegate.

1) Il parricidio di Arren è un tipo esempio di comportamento compulsivo, come ben si noterà in tutto il film, e soprattutto si vedrà dalla stessa cognizione che il ragazzo ha del fatto. Arren prende la spada partena 'per potare il padre con sé', chiaramente, dato che in realtà non lo odiava davvero. Il fatto che poi la sua coscienza (l'ombra) tocchi amorevolmente la spada dirigendo il pensiero al padre, rappresenta chiaramente la chiusura del cerchio.

2) Ce lo dice l'armaiolo: "l'avevo comprata perché ha una foggia insolita". Dunque l'armaiolo l'ha comprata opinabilmente da chiunque l'avesse trovata come abbandonata, e poi l'avesse intesa vendere a un rigattiere per qualche spicciolo.

3) Sparviere è un mago, e già una volta ha usato un Incantesimo di Ricerca. Persino la sua 'cognizione' dello smarrimento della spada, come del resto il suo capire subito che la spada in questione fosse forgiata con la magia e indi insguainabile, è percezione di un mago.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Messaggio da dolcemind »

Shito ha scritto:
Muska ha scritto:
dolcemind ha scritto:E pensare che sarebbe bastato poco per farne un capolavoro!
Ad esempio, solo un piccolissimo esempio, avete notato la spada di Arren?
Perché la “ruba” al padre? Come finisce al mercato dopo che Arren l’ha persa nel fiume? Come fa Sparviere a sapere che sia in vendita al mercato e non invece persa chissàddove?
Davvero ritieni che questi fatterelli di nessun conto possano mai dire alcunché di importante su un'opera? :shock:
Che poi sono quelle cose tanto chiare che davvero non vedo come le si possa dire inspiegate.

1) Il parricidio di Arren è un tipo esempio di comportamento compulsivo, come ben si noterà in tutto il film, e soprattutto si vedrà dalla stessa cognizione che il ragazzo ha del fatto. Arren prende la spada partena 'per potare il padre con sé', chiaramente, dato che in realtà non lo odiava davvero. Il fatto che poi la sua coscienza (l'ombra) tocchi amorevolmente la spada dirigendo il pensiero al padre, rappresenta chiaramente la chiusura del cerchio.

2) Ce lo dice l'armaiolo: "l'avevo comprata perché ha una foggia insolita". Dunque l'armaiolo l'ha comprata opinabilmente da chiunque l'avesse trovata come abbandonata, e poi l'avesse intesa vendere a un rigattiere per qualche spicciolo.

3) Sparviere è un mago,e già una volta ha usato un Incantesimo di Ricerca. Persino la sua 'cognizione' dello smarrimento della spada, come del resto il suo capire subito che la spada in questione fosse forgiata con la magia e indi insguainabile, è percezione di un mago.
La narrazione è cosa differente...

Sparviere cerca tutti gli oggetti magici della contea o lo fa perchè affezionato al ragazzo? Forse perchè capisce l'importanza dell'oggetto? Qual'è la sua importanza (basandosi su quello che fa vedere il film...senza scomodare il finale perchè già troppo in la)? La cerca il giorno dopo la sparizione, Due giorni dopo o ...? Ha usato un incantesimo di ricerca o lo supponi? E l'armaiolo da chi l'ha acquistata? Quando Sparviere ha eseguito l'incantesimo di ricerca (!?) la spada era stata già acquistata dall'armaiolo oppure ne ha fatti 2 successivi? La spada è stata trascinata nel fiume oppure è affondata/rimasta li e magari pescata? L'atteggiamento di Arren di "portare il padre con se" perchè riferito alla spada e non ad un ciondolo con la sua immagine, la corona, il mantello? Forse identifica la spada con il padre? Forse perchè molto importante per il padre stesso? Forse...

Non ti sembrano troppi forse?
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Messaggio da Shito »

dolcemind ha scritto: La narrazione è cosa differente...

Sparviere cerca tutti gli oggetti magici della contea o lo fa perchè affezionato al ragazzo? Forse perchè capisce l'importanza dell'oggetto? Qual'è la sua importanza (basandosi su quello che fa vedere il film...senza scomodare il finale perchè già troppo in la)? La cerca il giorno dopo la sparizione, Due giorni dopo o ...? Ha usato un incantesimo di ricerca o lo supponi? E l'armaiolo da chi l'ha acquistata? Quando Sparviere ha eseguito l'incantesimo di ricerca (!?) la spada era stata già acquistata dall'armaiolo oppure ne ha fatti 2 successivi? La spada è stata trascinata nel fiume oppure è affondata/rimasta li e magari pescata? L'atteggiamento di Arren di "portare il padre con se" perchè riferito alla spada e non ad un ciondolo con la sua immagine, la corona, il mantello? Forse identifica la spada con il padre? Forse perchè molto importante per il padre stesso? Forse...

Non ti sembrano troppi forse?
Mi sembrano ridicoli.

Per te queste sarebbero istanze narrative?

Ciò che è chiaro è che la spada in questione è una spada magica, legata alla stirpe reale di Enland. E' chiaro che Sparviere lo capisce elo sa sin da principio. E' anche chiaro che Sparviere ritiene assai importante la spada per la maturazione di Arren, già che per recuperarla prima si congeda a chiare lettere da Teran sottolineando l'importanza di ciò che deve fare (recuperare la spada) e poi insiste con Therru su come la spada 'sia necessaria' ad Arren.

Tolti questi punti fondamentali e chiari nell'economia di fabula e intreccio, trovo che il tuo 'puntiglio', ma nemmeno così vorrei chiamarlo, nel cerca insignificanze sottonarrative sia quasi imbarazzante. Con la tua logica, potresti chiederti quante volte Sparviere avesse mangiato prima di arrivare in città, se il mercante fosse onesto o meno, se avesse alito cattivo, e cose così.

Tutto ciò, che trovo sarebbe insensato di per sé e in qualsiasi caso e occasione, mi pare vieppiù fuori luogo in un film come Ged Senki che palesemente dimosrtra delle chiare intenzioni registiche di EVITARE un simile registro narrativo. Anche quando Sparviere fa uso della magia la cosa è assai sfumata, e con buona e chiara intenzione del regista. Indi davvero non vedo sensatezza alcuna nelle tue osservazioni.
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Shito ha scritto:
dolcemind ha scritto: La narrazione è cosa differente...
Mi sembrano ridicoli.

Per te queste sarebbero istanze narrative?

E' ben evidente che non hai letto per intero tutti i miei post...io parlavo di un piccolissimo esempio. Rispondendoti ho solo citato quello che tu avevi colto come istanze narrative del mio discorso.
Shito ha scritto: Ciò che è chiaro è che la spada in questione è una spada magica, legata alla stirpe reale di Enland. E' chiaro che Sparviere lo capisce elo sa sin da principio. E' anche chiaro che Sparviere ritiene assai importante la spada per la maturazione di Arren, già che per recuperarla prima si congeda a chiare lettere da Teran sottolineando l'importanza di ciò che deve fare (recuperare la spada) e poi insiste con Therru su come la spada 'sia necessaria' ad Arren.
Chiaro a te che ci hai lavorato ed hai avuto la buona creanza di documentarti...Chi è Arren per Sparviere? Perchè tiene così tanto alla sua maturazione nonchè salvezza? E' buona norma mettere gli avvenimenti in relazione di causa ed effetto. Non sempre in realtà, a volte la vita è anche casualità (alludo ad esempio all'incontro tra Sparviere ed Arren), ma non tutto può essere spiegato dalla casualità o lasciato all'immaginazione dei fruitori, nè lasciare che sia il caso che dipinga la storia. Che la spada sia necessaria ad Arren lo scopriamo tutti...quando la estrae. Sarebbe cambiato qualcosa se invece di una spada fosse stato un "magico ciondolo"? La risposta è no. A me da l'impressione di una storia scritta dal finale. Tutto il resto è contorno ed a tratti non significativo.
Shito ha scritto: Tolti questi punti fondamentali e chiari nell'economia di fabula e intreccio, trovo che il tuo 'puntiglio', ma nemmeno così vorrei chiamarlo, nel cerca insignificanze sottonarrative sia quasi imbarazzante. Con la tua logica, potresti chiederti quante volte Sparviere avesse mangiato prima di arrivare in città, se il mercante fosse onesto o meno, se avesse alito cattivo, e cose così.
Solo perchè metto in dubbio quello che scrivi non devi credere che io sia puntiglioso. Mai stato in tutta la mia vita. Le insignificanze sottonarrative sono solo l'estremizzazione del discorso fatto in base a quello che avevi estrapolato dal mio discorso.
Shito ha scritto: Tutto ciò, che trovo sarebbe insensato di per sé e in qualsiasi caso e occasione, mi pare vieppiù fuori luogo in un film come Ged Senki che palesemente dimosrtra delle chiare intenzioni registiche di EVITARE un simile registro narrativo. Anche quando Sparviere fa uso della magia la cosa è assai sfumata, e con buona e chiara intenzione del regista. Indi davvero non vedo sensatezza alcuna nelle tue osservazioni.
Appunto il motivo per cui l'ho criticato. Il simil regstro narrativo come tu lo chiami è l'assenza stessa di un qualsiasi impianto narrativo di rilievo. Ciò per me è evidentissimo come la notte ed il giorno e mi meraviglia il fatto che tu non te ne accorga.
Ritengo sbagliati i presupposti da cui sei partito e quindi le tue conclusioni sono solo il risultato di essi.
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Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
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Messaggio da Shito »

Si è capito che nella tua idea 'impianto narrattivo' è sinonimo di 'rigorismo e dettaglio meccanicista nella gestione di fabula e intreccio'. Credo che tu l'abbia palesato questo tuo modo di analizzare il film nelle domande che ci/ti sei posto, trascendendo palesemente l'interesse del regista.

Chiaramente la narrazione, dico in senso lato, non si esaurisce, e direi neppure si fonda né si incentra, nel rigorismo del nesso causeffettuale che si instaura nei momenti della fabula. Credo che questa percezione sia peraltro estremamente limitante, in una maniera squisitamente tipica delle menti e della mentalità percettiva occidentali, come già si ebbe abbondantemente a argomentare ai tempi di Howl no Ugoku Shiro (la cui gestione narrattiva è, senza dubbio, ben più smeccanicizzata che in Ged Senki, con buona pace di chi lo ritiene un vizio).
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)