Ged Senki - I racconti di Terramare (SPOILER)

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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clara
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Messaggio da clara »

Provo a risponderti anche se non sarò del tutto esauriente forse...

Gli incubi che Arren fà sono dovuti alla paura di essere raggiunto dalla sua "ombra" che in realtà è la sua "luce" ossia la parte buona di arren che lui ha scacciato per paura della vita... infatti anche i sogni che facciamo noi sono spesso influenzati dalle nostre paure...

Non mi ricordo il sogno in particolare di cui parli (quello con i Draghi) ma Arren e i Draghi in generale non hanno nessun legame specifico.

Therru non diventa Drago con l'arrivo dell'alba ne lo diventa consapevolmente (nel senso che non sa di essere un Drago prima di quel momento e non decide così di rivelarsi volontariamente) anche perchè se Therru avesse saputo di essere un Drago non credo che si sarebbe lasciata catturare così facilmente... avrebbe potuto usare gli schiavisti come stuzzicadenti...

credo che il momento della rivelazione sia stato una rivelazione anche per lei...

per Aracne, l'uccisione di Sparviere secondo me doveva essere piuttosto un modo per avvicinarsi alla vita eterna perchè uccidendolo non avrebbe più rappresentato un ostacolo per il raggiungimento dell' immortalità...
(nel senso che Sparviere avrebbe cercato di impedirlo)

Arren non è affatto morto ne lo è la sua ombra... Arren ha scacciato la sua parte buona ossia la "luce" che con il tentativo di ricongiungersi con il suo corpo è finita col diventare un'ombra...

Arren non è colpito da una maledizione nel senso tradizionale... diciamo che la sua vita piena di ansie e frustrazioni e paure lo hanno indotto a pensare che la vita stessa fosse per così dire una "maledizione"...

spero che ti sia più chiara qualcosina ... :D
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entity
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Messaggio da entity »

Le mie impressioni sul film e sulla splendida giornata passata con gli amici del forum.

Sono sincero sono andato al cinema un pò prevenuto ma mi son dovuto ricredere, Gedo Senki non è un brutto film, tuttaltro.
Goro è stato molto bravo nell'impiantare su un classico canovaccio fantasy i temi fondamentali della Leguinn.Se avesse fatto un semplice riassunto dei romanzi ne sarebbe venuta fuori una accozzaglia.
Sicuramente alla comprensione dell'opera giova molto l'aver letto i romanzi, alcune case che nel film sono accennate nei romanzi vengolo snocciolate.
E' un film con dialoghi complessi che richiedono molta attenzione,chi l'aveva visto in giapponese deve aver avuto problemi nella comprensione di alcuni particolari.
E' vero che il film risulta prevedibile nello svolgimento ,ma ci sono degli spunti interessanti, come l'idea dell'ombra ribaltata rispetto al primo romanzo della saga.
Le citazioni di opere precedenti mi sono piaciute molto, la scena dei lupi è chiaramente presa da" Hols no daiboken"come anche la posa del protagonista, la scena finale invece è una bella citazione de "Il gatto con gli stivali".

Mi è piaciuta molto l'edizione italiana ,solo la voce di Therru non l'ho molto gradita ma non è importante.

Sabato mi sono divertito molto e mi sono trovato molto bene, grazie a Muska del regalo, anche se sul mio c'era il prezzo :wink: .
Complimenti per la splendida bambina.

Una domanda per Shito: Cosa ne pensi del saggio :
"L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica".
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Shito
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Messaggio da Shito »

entity ha scritto: Una domanda per Shito: Cosa ne pensi del saggio :
"L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica".
Che sono un fan dell'ukiyoe... ;)
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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im-edith
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Messaggio da im-edith »

Avete scritto pagine e pagine... E io non ho ancora, non oggi, il tempo di leggerle. Io avevo preparato un mio commento al film scrivendolo qui e lì sugli autobus in queste giornate, e ora l'ho ricopiato a pc.
E' un po' lungo e forse molte cose sono state già dette in queste discussioni, ma ve lo copio com'è, come mia "testimonianza" di ciò che ho sentito per Ged senki.

Capolavoro di semplicità e completezza. Due termini.

Semplicità.
Come valore, non come banalizzazione o svilimento. Semplicità che non è povertà, ma ricchezza non baroccheggiante, non stucchevole, non artificiale: ricchezza di panorami, di momenti di respiro trattenuto, di lunghe pause introspettive, di emozioni percorrenti la spina dorsale. E' l'equilibrio difficilissimo della trasparente verità contro l'esigenza di spettacolarità delle narrazioni. Non basta voler dire o trasmettere qualcosa, bisogna renderlo interessante affinché qualcuno sia disposto ad ascoltarlo. Ed è in questo intento che molto spesso si pecca di eccessiva ricercatezza dell'originalità. Il fascino di Ged senki, invece, è nell'equilibrio: è l'emozione che cresce nei momenti di tensione e la serenità che pervade nelle lunghe "sospensioni". Connubio di sensazioni mai esagerate, mai ricercate per il gusto di stupire, tutte sensate, tutte ben collocate, tutte perfettamente inserite in una trama che si muove lungo percorsi di assoluto... realismo. Allora i pesaggi "fantasy" sono tanto più belli perché veri, plausibili, conservano la medesima spettacolarità e meraviglia di quelli che con stupore potremmo trovarci di fronte in un nostro viaggio per il mondo. Per il nostro mondo! Non sono gli effetti speciali a rapire, è la forza dell'immedesimazione in tempi e luoghi "umani", primigeni, che ci appartengono tanto quanto appartengono a Ged o ad Arren. E' uno stupore che vive di se stesso, che non è costruito con l'intento di essere tale: è lì davanti, immediato e così disarmante da essere efficace per forza.

Completezza.
Della trama, dei dialoghi, dei sentimenti manifestati. Come equilibrio di detto e non detto, accennato e sottaciuto, rivelato e nascosto. Non avevo letto i libri, eppure la trama mi si è rivelata in maniera chiara. Di certo non ho colto alcuni particolari che hanno senz'altro arricchito la visione dei già-lettori. Nulla è stato tolto alla comprensione, qualcosa è stato dato a chi già conosceva i trascorsi della storia.
I dialoghi dei ragazzi sono diretti, ingenui, incantati dalla fanciullesca meraviglia di chi scopre il mondo e se stesso. Troppo retorici? Troppo sognanti? No... Sono i momenti solenni della vita di due giovani adolescenti. Non so come siano gli adolescenti di oggi, ma nella mia adolescenza ogni momento sentito come "importante" era circondato di quest'aura magica da momento unico ed irripetibile, rivestito della stessa ingenua illusione "d'incanto" che ho ritrovato in questo film, accompagnata peraltro dalla giusta dose di lotta, ribellione e irrequietezza di un'età difficile, di un momento difficile, di un'epoca difficile. I dialoghi delle figure adulte, al contrario, sono meno diretti, meno immediati: a volte più ermetici, più disincantati, più metaforici. Più gravi. E' un contrasto per me pieno di significatività, che incarna bene le diverse età dei protagonisti.
E poi, la figura di Aracne: cioè l'uomo a metà, che non sa essere né ingenuo né responsabile. Dilaniato tra la presunta saggezza del conoscitore di arti arcane e le paure, le inquietudini di un giovane adolescente. Non il cattivo, ma l'uomo che rifiuta di ammettere la verità e continua a rifugiarsi nel suo mondo di illusioni. Non c'è nessun cattivo in questo film. Lepre è solo una caricatura della cattiveria, è come un bambino dispettoso che fa il leone con i deboli e la pecora con i potenti. E Aracne... Fa una pena infinita, è patetico nella sua deformità mentale (e poi fisica), nel suo inseguire chimere con gli occhi bianchi prima, ciechi alla verità, con gli occhi come buchi neri dopo, svuotati dalle tenebre delle sue paure, risucchianti la realtà per affacciarsi su sogni impossibili. Ritratto deplorevole e raccapricciante di un uomo che, piuttosto che affrontare la realtà, ha finito per annientare la sua stessa natura (e qui l'ambiguità del suo sesso), per fare finta di essere e avere ciò che non gli era permesso di essere e avere. La sua morte col fuoco (simbolo di luce e purificazione) giunge a lui come ultimo abbaglio di salvezza, e rappresenta per lo spettatore non il momento del sospiro di sollievo finale per lo scampato pericolo dei protagonisti, quanto l'empatico sentimento di pietà per la liberazione di quell'essere informe dalle pene del suo vivere senza ruolo, senza forza di volontà e senza credo.

Volontà. Non è con il discorso della vita e della morte in testa che questo film mi ha lasciata. E' con il pensiero della volontà: forza di accettare, che non è rassegnazione, è atto di fede in ciò che siamo e che vogliamo (e che possiamo) diventare. Forza di volontà di diventarlo. Forza di volontà nell'assumerci la responsabilità di ciò che siamo e del flusso-ciclo-sistema di esistenza a cui apparteniamo e in cui abbiamo un ruolo che non possiamo semplicemente ignorare o, peggio, cercare di trascendere.

Per concludere: prima di vedere il film avevo letto molte critiche all'animazione, alle scenografie, al character design ecc ecc ecc. Io non riesco bene a capire se è stata la computer grafica con la sua maniacale ricerca del perfezionismo realistico a far emergere queste fissazioni. E' vero che l'occhio vuole la sua parte, ma è pure vero che i livelli altissimi dello studio ghibli non sono stati smentiti neanche questa volta. E che un film PER FORTUNA sa essere importante a prescindere dagli effetti speciali e dall'importanza attribuita ai dettagli tecnici (mi vengono in mente alcuni corti d'animazione dal contenuto densisissimo e toccante, ma dai disegni minimali o stilizzati o comunque non superdettagliatiperfettamenterealizzati).
Per me quello che conta è l'ANIMA del film. Dico proprio il cuore che vi pulsa dentro. Questo film ce l'ha, questo film HA UN CUORE. Ha un cuore negli abbracci, e nei capelli mossi dal vento, e nella canzone cantata da Therru, e negli incubi di Arren, e nelle scene di vita campestre, nella solitudine dell'ombra, nei volti degli schiavi, nella città decadente, negli alberi spogli, nell'agnellino che si rialza, nella deformità di Aracne, nel drago che vola crepitante. Sono palpitanti emozioni. I paesaggi non sono ai livelli di Mononoke hime? I paesaggi di Ged senki sono dipinti: sono come quadri disegnati per rispecchiare stati d'animo. Hanno il loro perché.
Dal Salento con furore... Dove nessun cinema trasmette film Ghibliani (almeno non quando escono nel resto d'Italia!)
Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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Mark0
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Messaggio da Mark0 »

Sono tornato adesso al cinema.
Il mio commento sarà breve (anche perché penso abbiate già detto tutto e il contrario di tutto, per cui il mio apporto sarà di scarso interesse): pessimo film.
Mondo potenzialmente fantastico incredibilmente sottosfruttato, storia appena abbozzata, personaggi privi da ogni qualsivoglia carisma, caratterizzazione inesistente, temi di fondo scontati, ritmo lentissimo, nessun colpo di scena se si esclude quello finale la cui scoperta è comunque irrilevante ai fini dell'economia del film, dialoghi spesso talmente privi di contenuti da risultare completamente superflui. Mancanza di sentimento.
Questo è, in breve, ciò che ho visto al cinema.
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Messaggio da im-edith »

Mark0 ha scritto: Mondo potenzialmente fantastico incredibilmente sottosfruttato, storia appena abbozzata, personaggi privi da ogni qualsivoglia carisma, caratterizzazione inesistente, temi di fondo scontati, ritmo lentissimo, nessun colpo di scena se si esclude quello finale la cui scoperta è comunque irrilevante ai fini dell'economia del film, dialoghi spesso talmente privi di contenuti da risultare completamente superflui. Mancanza di sentimento.
Questo è, in breve, ciò che ho visto al cinema.
:cry: :cry: :cry: :cry: il tuo commento è come una pugnalata al petto.
Dal Salento con furore... Dove nessun cinema trasmette film Ghibliani (almeno non quando escono nel resto d'Italia!)
Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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Messaggio da Buta »

ma perche' prenderla sul personale.??

una pugnalata al petto... ti dico... capisco che scherzi... ci mancherebbe... io per primo sono un idiota :lol: :lol: ... ma non capisco certe prese di posizioni....

Gualtiero ... non fraintendermi... non ho scritto da nessuna parte che hayao miyazaki ha inventato o disinventato niente... di lui come detto prendo spunto su un certo percorso di "Migliorazione" come stile di vita..come tutto quello che riguarda la dolcezza e il buonismo dei suoi film... anzi sono certo che lui a differenza del figlio... mai avrebbe cercato o pensato di cercare una qualche verve concettuale particolare...

il mio discorso era riferito al concetto di "messaggio" qui tanto incensato e Miyazaki padre non c'entra nulla..

ti faccio l esempio di Pasolini... lui si che era avanti ... quello che diceva ai suoi tempi non era chiaro a tutti ... non era capito... adesso quanti ce ne sono di Pasolini... come e meglio di lui... tantissimi ne siamo pieni... ma nel suo tempo c'era solo lui... capisci dove voglio parare?

bisogna essere anacronistici... e Goro non lo e' stato... non posso accettare la banalita' di quel dire senza avere una contropartita di eccellenza... che semplicemente non c e' stata...Ged senki rimane un film qualsiasi... che se non fosse marchiato ghbli sarebbe rimasto inosservato...

mi spiace che pensi che dica questo per non svergognare un precedente commento che cmq era viziato da una visione becere del prodotto..non sono fatto cosi'
con stima :wink:

Marco
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Messaggio da Buta »

Shito ha scritto:E' un film importante che mi è piaciuto più di molti altri film Ghibli. Per esempio il citato Laputa, il film Ghibli per me meno significativo, è un 'mero' bouken (film di avventura) che segue il canbovaccio "salva una ragazza orfana apparentemente senza significato, poi scopri che è la principessa di una perduta civiltà e così salva il mondo". Trama presa dal libro "101 trame per fare un gdr nipponico", se vogliamo. Ma al paragrafo uno del capitolo uno, eh

ghghg..senza cattiveria Gualtiero....sostituisci pure principessa con Draghessa... :lol: :wink:


ps per Clara..therru diventa drago dopo la sua morte... :wink:
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Messaggio da Yume »

Buta, scusami (aò, ultimamente ce l'ho con te) ma la tematica del film è datata nella misura in cui sono datati i libri da cui è tratto, Il mago di Earthsea se non ricordo male è del '68... stai cercando di dire che Goro avrebbe dovuto scegliere un altro soggetto?
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sdz
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Messaggio da sdz »

Arcuum_ocra ha scritto: -Notina 1. Le scene in cui Arren è turbato dall'avvicinarsi di sè stesso mi pare si siano sempre presentate quando la scena mi comunicava che Arren si trovava in una certa intimità emotiva. Per esempio quando rimane da solo in città o quando si trova, all'inizio, accanto al fuoco con Sparviere. Oppure ancora di notte, quando lascia la casa di Tenar. L'ho colto (è banale?) oppure ho equivocato?
Questa cosa inconsciamente l'avevo notata pure io. E' sicuramente così, non è certamente un caso la scelta dei momenti nei quali Arren è assalito dal terrore che prova per l'avvicinarsi dell'ombra, la sua coscienza. Bello!
Shito ha scritto: Di nuovo, bravo.
Ehi, ti ringrazio :)
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Messaggio da Buta »

ultimamente??..ammettilo ce l hai sempre avuta con me ..fin da quando avevo svelato la mia natura di messia a una massaia in Messico...

Ma in fondo sono buono..ti perdono.. :roll:


La scelta del soggetto fa parte anch esso della valutazione di un opera...probabilmente non e' stata sua la scelta....ma infatti non gliene faccio assolutamente una colpa----il fatto e' che il messaggio non e' cosi' preponderante da fare la fortuna del film...mentre dai commenti letti mi sembrava chissa' quale rivelazione....se a questo si aggiungono delle incertezze...capisci che non posso assolutamente valutare eccellente il film...se poi mi si dice che il 99 per cento di tutte le produzioni attuali non hanno nessun tipo di messaggio decente ..allora sono d accordo ma e'ì un altro discorso...ma il meno peggio per me non e' mai significato buono a tutti i costi..

cmq ricordo che reputo il film sufficiente ....



ricordati che sono il piu' grande fesso d europa pero'... :lol: :lol:

non ho capito se ti e' piaciuto il film...
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Messaggio da Yume »

Buta ha scritto:non ho capito se ti e' piaciuto il film...
Onestamente non mi ha emozionato (il che non è un metro valido di giudizio perché se devo proprio dirla tutta non mi aveva emozionato nemmeno Howl) ma nel complesso sì, mi è piaciuto. Il soggetto fantasy alla fin fine è sempre una trappola, però questo film se l'è cavata bene, via.
Non m'è partita la lacrimuccia ma ho apprezzato storia, animazione e dialoghi (grazie, Shito).

Riassumendo:
1) mi perdoni
2) la penso come te (film sufficiente)
3) sei l'essere più fesso del mondo

applicando una sorta di sillogismo transattivo, mi sa che sono fessa non poco pure io....
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Messaggio da Shito »

Mark0 ha scritto:Sono tornato adesso al cinema.
Il mio commento sarà breve (anche perché penso abbiate già detto tutto e il contrario di tutto, per cui il mio apporto sarà di scarso interesse): pessimo film.
Mondo potenzialmente fantastico incredibilmente sottosfruttato, storia appena abbozzata, personaggi privi da ogni qualsivoglia carisma, caratterizzazione inesistente, temi di fondo scontati, ritmo lentissimo, nessun colpo di scena se si esclude quello finale la cui scoperta è comunque irrilevante ai fini dell'economia del film, dialoghi spesso talmente privi di contenuti da risultare completamente superflui. Mancanza di sentimento.
Questo è, in breve, ciò che ho visto al cinema.
Questa sfilza di giudizi assai categorici mi pare quantomeno poco motivata e argomentata per essere presa seriamente in considerazione, in specie quando chi è di opinione contraria ha inteso supportare le proprie positive impressioni con buona esplicazione di quelle...
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Messaggio da naushika »

un film è sempre un film e la "visione" è sempre percezione soggettiva di ciascuna persona di un pubblico certamente vario ( mica davanti allo schermo sono seduti cloni di shito...prendetela per una battuta di soirito per favore..)

a chi è piaciuto è piaciuto, a chi no e non è un eresia ^_^

comunque sul dibattito se Goro è meglio o peggio di Miyazaki ritengo sia un dibattito assurdo perchè penso che comunque restano due registi diversi con progetti e punti di vista diversi anche se usano lo stesso stile "Studio Ghibli" che ci ha abituati fin troppo bene :)

Goro va giudicato positivivamente o negativamente solo in rapporto con le sue opere e non con suo padre che,penso, non ha nulla a che fare ( non so in quanto il padre sia stato presente nella lavorazione di Terramare ).

Goro poi è all'inizio..lasciatelo fare un altro tentativo e vedremo se prenderà davvero una strada diversa da suo padre e se magari proverà ad adottare uno stile grafico e approcci sempre più diversi..vedremo :wink:

non mi dispiacerebbe comunque vedere altre trasposizioni cinematografiche della saga di Le Quin...visto che il finale di questo anime credo non ha chiuso la saga o no? :?
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Messaggio da Heimdall »

naushika ha scritto:a chi è piaciuto è piaciuto, a chi no e non è un eresia ^_^
Chi l'ha capito, l'ha capito; chi non l'ha capito, non l'ha capito. Anche questa non è un'eresia.
naushika ha scritto:Goro poi è all'inizio..lasciatelo fare un altro tentativo e vedremo [...]
Guarda che stai dicendo tutto tu.
naushika ha scritto:Le Quin...
Steve Le Quin?
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