Ged Senki - I racconti di Terramare (SPOILER)

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Muska
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Messaggio da Muska »

Shito ha scritto:Vorrei gentilmente chiedere ad Hakugirl di rispondere a Naushika.

Io sono K.O. dopo la lettura del suo post...
C'è un limite a tutto, perfino all'indomito.

Naushika, il tuo post ti proietta nella leggenda del surreale di tutti i tempi.
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
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clara
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Messaggio da clara »

Ho finalmente visto il film che noi tutti attendevamo con ansia....

Che posso dire?... MAGNIFICO! son uscita dal cinema in preda ad una calma assoluta.... una soddisfazione e una tranquillità piena...

avevo letto tempo fà il primo libro della saga di Earthsea "il Mago" che però non è raccontato nel film... devo dire che conoscendo già un pochino il "mondo" di Terramare mi è stato più facile capire certi comportamenti o atteggiamenti dei personaggi che altri non avrebbero ben compreso.

devo purtroppo constatare che nella sala c'erano SOLO 6 persone oltre a me tra cui due ragazzette fastidiose che a un certo punto (quando therru canta una splendida canzone).

si son messe a chiaccherar amabilmente... :evil: le avrei uccise!

ho apprezzato molto la colonna sonora (un pelino celtica)

ho un grandissimo bisogno di rivederlo al più presto!!!!!

Son d'accordo con la lettura di Shito del film che secondo me è stato esauriente e ben congeniato... ovvio che bisogna metterci anche un pò del proprio (come in tutti i film di casa Miyazaki)
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clara
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Messaggio da clara »

ho letto ora il commento del film di nausikaa... sono un pò perplessa :shock:

sei sicura di aver visto il film in questione?

non voglio esser offensiva in nessuna maniera, ti prego non te la prendere..

posso solo chiederti quando e perchè l'arcimago di earthsea è diventato uno stalliere? (sapevo che in fanciullezza Ged era un capraio ... ma stalliere...?)

altro punto da chiarire: dove esattamente hai visto la strega cattiva che non vuole morire?

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Hols
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Messaggio da Hols »

Eheheheheh, scusate ma questa dello "stalliere" mi fa proprio sbellicare! :loool: :loool: :loool:

E comunque, la strega si chiama "Er Pannocchia"! :loool: :loool: :loool:
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sdz
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Messaggio da sdz »

Visto venerdì: come premessa inizio col dire che l'ho trovato molto migliore rispetto alle notizie che erano trapelate anche sul forum. Anche alla luce delle interviste fatte al regista devo dire che il messaggio del film riusulta estremamente limpido: attraverso la rappresentazione di questo mondo fantasy dove l'equilibrio è stato spezzato e tutto perde di valore e decade, il parallelo con la nostra società è lampante. Dove nei libri il riferimento era probabilmente la fuga dal peso del vivere con il fenomeno dell'esplosione del consumo di stupefacenti fra i giovani, Arren rappresenta i ragazzi di questa generazione (ma forse anche i coetanei di Goro) che non riescono a dare il giusto valore alle cose e alla propria esistenza, vittime di un misto di ansia e apatia. Quindi il difficile messaggio che è alla base del film - apprezzare la vita proprio per la consapevolezza che avrà una fine, consci di essere compagni di viaggio con i propri simili - arriva chiaro e netto. Forse lo sviluppo e l'intreccio del film è un po' meno riuscito, ci sono alcune cose poco spiegate, così come la relazione fra alcuni personaggi. Capisco lo spiazzamento della Le Guin perché relativamente alla trama del libro pur rimandeno i personaggi e l'intreccio di base le cose si svolgono abbastanza diversamente, (difficile fondere 2 libri) pur con diverse situazioni e citazioni che rimandano alla saga. Mi sarebbe piaciuto vedere riferimenti alla "terra arida" nel confronto con Aracne. L' "ombra" invece è un concetto molto bello che fa della storia di Arren il concetto chiave del film.

Del film mi hanno colpito positivamente sfondi (più essenziali del solito ma molto evocativi) e tutto sommato le animazioni che avevo capito che fossero sotto la media, invece non mi è parso. Anche le musiche erano molto belle. Comunque riferimenti nei disegni dei personaggi, vestiari, animali e luoghi ai passati lavori del padre li ho trovati evidenti: chi ha visto il parallelo castello-torre di Indastria di Conan? Con tanto di cima della torre del castello tirata a specchio come gli specchi della torre del sole e il confronto Conan-Arren con Lepka-Aracne che tiene prigioniera Lana-Therru?

Tutto sommato nonostante emotivamente non mi abbia colpito come tutte le opere del padre sono rimasto contento
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Messaggio da CAFxX »

Shito ha scritto:
Arren contro i lupi in versione l'oscurità-mi-ha-pervarso, "e Così voi... sarete la mia morte!" sempre glaciale e credibile, poi arriva Ged/Sparviere il saggio, che si carica il ragazzo inizia l'avventura.
Glaciale e credibile?

Io mi domando che film tu abbia visto e sentito, a questo punto.

Arren è rassengato. Perché per lui la vita non ha significato. Perché, come gli insegnerà Therru, "pensare di poter anche morire subito o di voler vivere per l'eternità sono la stessa cosa".

Ciò che spaventa Arren è la finitezza della vita.

Indi, prima l'into lo porta a volersi difendere dai lui (fa il gesto di brandire la spada), poi cir irpensa (la mano si allenta sull'elsa), e si rassegna alla sua morte, presa con la leggerezza di chi non trova significato alcuno nella vita.

Poco più tardi, Arren dirà al soldato che minaccia di ucciderlo: "E che bisogno avrei della vita?"
Shito, domanda:
Avendolo visto una sola volta, non sono in grado di ricordarmi se nella scena dei lupi Arren eserciti una certa forza sull'elsa della spada, come a tentare di estrarla. In tal caso il non riuscire a sfoderarla darebbe a quel "E così voi sarete la mia morte" un significato diverso dal fil rouge che tu hai identificato (e sulla cui identificazione per altro mi trovi d'accordo).
Stesso discorso si potrebbe forse fare anche per la scena del "salvataggio" di Therru.
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Buta
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Messaggio da Buta »

Tocchera' a me fare mio malgrado e ancora una volta il bastian contrario...

Premesso che la visione del film ha superato cmq le aspettative che avevo dopo la visione su altre vie....

Per sviscerare un film del genere bisogna focalizzare tre punti chiave :

L animazione / grafica

il soggetto

i dialoghi/adattamento



Partiamo con la grafica che devo dire , purtroppo , appena sufficiente ..non dimentichioamoci che e' un marchio ghibli...e quindi..

I fondali per quanto meravigliosi ( meravigliosi due volte per far capire che concordo :wink: ) mi sono sembrati freddi e inanimati se mi si passa il termine per dei fondali...sembravano un corpo estraneo al film e non lo trovo un pregio...l animazione generale ha toccato cmq vette di altissimo livello che pero' non e' assente da molte lacune ed errori..quali mani e piedi disegnati approssitivamente ed alcune incertezze in molti tratti....



Il soggetto....e' il punto dolente del film..cerchero' di spiegarmi bene sui tanti punti che tocchero'...La prima cosa che salta all occhio e ' la presenza di scene che ad un occhio meno smaliziato e preparato risultano incomprensibili e cmq fuori traccia portante del film....la trama di fondo e' di una banalita' sconcertante dove tematiche trite e ritrite la fanno da padrone ....la vita sulla morte..andiamo..siamo ancora a questo???

da quello che mi pare di capire dal libro il messaggio principale e' che la vita ha la meglio non tanto sulla morte ma dalle vessazioni della vita stessa...il messaggio del film si risolve in una possibilita' di vivere l estemporaneita' della vita proprio grazie alla mortalita' e del rifiorire cmq della vita grazie all amore ...che perdonatemi e' un messaggio ..per quanto ONESTO e vero...ma ormai tritatissimo...e sviluppato meglio in miliardi di altre produzioni.....
Conclude il non tanto esaltante quadro le tante forzature ed escamotage narrativi (porte aperte ...cattivi ubriachi che "spifferano tutto "e tanti altri esempi... ) usati per arrivare ad un finale abbastanza brutto e prevedibile


l unica cosa che sento di salvare ..e' la caratterizzazione di Arren...ora capisco..molto vicina alla passivita' esistenziale ed emotiva dello shinji di evangelion tanto cara a Gualtiero mi sembra :wink: ...il dualismo portato all estremo e la pacificazione per crescere ed andare avanti....quasto si molto bello...una delle poche cose...



I dialoghi/adattamento...

Complimenti davvero Gualtiero ...un lavoro eccellente ..semplicemente perfetto...mi permetto di puntualizzare solo due cose...non mi ha intrigato tanto l interpretazione(non la voce) della doppiatrice di Tenar...un po' impersonale e se mi passi il termine un po' imprecisa...e la ricerca un po' troppo spasmopdica di termini troppo aulici ....tipo lo scagnozzo che dice ci ha Buggerato...mi ha fatto un po' sorridere.. :lol:

e in testa mia mi veneva da chiedermi come mai inìvece di FINE non hai usato tipo...l ineluttabile terminazione degli eventi... :lol:


concludo dicendo che malgrado lo abbia criticato un po' troppo..considero Ged senki un film sulla sufficienza che non mi fa' poero' gridare al miracolo...ed un po' rabbrividisco a sentire certi paragoni con altri film
ghibli...


eravamo abbastanza in sala..credo una trentina...e la visione del film era presentato chiaramente per un pubblico infantile visto i trailers pre visione e l intervallo...
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Messaggio da Arcuum_ocra »

L'ho visto oggi. Poichè sono lento di comprendonio e la mia memoria è quello che è, mi riprometto di rivederlo (e davvero mi impegnerò per tenere fede alla promessa). Ora come ora (quindi con comprensione molto probabilmente limitata e difettosa in parte o in tutto) posso dire che mi è piaciuto molto. Motivo, a sua volta, per andarlo a rivedere.

Alcune cose che mi sembra aver capito (in pillole e piuttosto disornitamente, scusate):

-Il tema centrale del film è quello dell'incapacità di dare un valore alla vita. Sia Arren che Aracne procedono su binari paralleli, in questo senso. Ad uno la morte (anche la propria) è indifferente, l'altro vuole ottenere la vita eterna. Entrambi non riescono a trovare un perchè alla sua finitezza. Questo tema mi ha toccato molto da vicino (quindi mi fermo qui per non rischiare, più del dovuto, di mettere cose mie che nulla hanno a che fare
con l'opera).

-Il tema del nome. Il vero nome dei personaggi cosa rappresenta? Il proprio essere. Conoscere il proprio vero nome, rappresenta il riconoscere se stessi. Conoscere quello degli altri conferisce un grosso potere su di loro. Arren, che non riesce a riconoscere sè (anzi, letteralmente fugge da ciò che è) è vittima di Aracne, che usa per proprio comodo, questa conoscenza. Credo, eh.

-La parte in città. La società che decade. In generale, un posto dove perdersi con estrema facilità. Dalla scena con il mercato degli schiavi, dove gli uomini diventano merce a quella della droga.

-La parte nella casa di Tenar. Un posto dove si "vive" e che "vive" e che contrasta anche visivamente con le tante rovine (e il deserto) presenti nel film.

-La parte nel castello di Aracne.
Lo scontro con Sparviero nel castello e l'abbraccio con il pianto di Arren.
Se ne avevo colto intensità emotiva e importanza a livello incoscio, non l'avevo messa subito in parallelo con la scena del parricidio (al solito, sono molto lento di comprendonio, leggendola nei commenti qui mi è sembrata evidente).
La scena in cui Therru comunica il vero nome ad Arren e poi gli dice il suo.
Il loro abbraccio con lo scenario illuminato a pieno giorno dietro di loro mi pare rappresenti l'avvenuta comprensione di sè stessi e l'averla dischiusa l'uno all'altra. Ho capito poco e/o male?

-Il parricidio. Ecco, mi pare che sia spiegato abbastanza bene nel film. Arren non ha ucciso il padre per chissà quale intrigo politico (in sala ho sentito commenti di questo tipo: ah, questo qui voleva diventare re). Se ho capito, nemmeno lui, quando commette l'atto, sa il perchè lo compie. Mi pare di ricordare (e qui scusate la mia memoria un po' zoppetta) che, oltre all'atteggiamento indifferente alla propria e altrui vita che ho ricordato sopra, in un dialogo con Therru parli del padre addiritura come di una persona straordinaria (o fantastica o altro che purtroppo non mi ricordo bene). Ecco, comunque in termini che non denotano alcun odio o secondi fini, anzi, sottolineano un'incomprensione delle proprie azioni ancora più forte.

-Notina 1. Le scene in cui Arren è turbato dall'avvicinarsi di sè stesso mi pare si siano sempre presentate quando la scena mi comunicava che Arren si trovava in una certa intimità emotiva. Per esempio quando rimane da solo in città o quando si trova, all'inizio, accanto al fuoco con Sparviere. Oppure ancora di notte, quando lascia la casa di Tenar. L'ho colto (è banale?) oppure ho equivocato?

-Notina 2. Pur non avendo letto i libri, il film mi è sembrato compiuto in sè. A parte qualche riferimento qui e lì la mancanza della lettura della saga non l'ho "sentita" molto forte, guardando il film. Per comprendere l'autore, idealmente, bisognerebbe leggerli, lo so. Ma, ecco, appunto, i riferimenti esterni li ho sentiti poco. Qualcuno ha sentito una mancanza "forte" di questa lettura?

Sicuramente c'è molto altro, in particolare ho detto poco o niente su Therru.

Ecco, mi fermo qui, perchè la memoria mi si ingarbuglia di già. Scusate molto le eventuali false memorie e le sotto-sovra-mala interpretazioni.
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Messaggio da Buta »

dimenticavo....

bellissima la colonna sonora..le canzoni sono stupende e fortunatamente c era Gualtiero a lasciarle in lingua originale...
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Messaggio da CAFxX »

naushika ha scritto:
Spoiler:
dopo il titolo ( con tanto di musica epica ) la scena cambia di colpo e ci ritroviamo in aperto deserto e subito una bella scena d'azione con i lupi che inseguono Arren in groppa ad uno animale non esattamente un cavallo ( ricorda vagamente la cavalcatura di Ashitaka in Mononoke )
ecco, questo è un punto in cui per un attimo m'è venuto da sorridere durante la visione...
Spoiler:
visto che la citazione di ashitaka mi pare che qui fosse più che deliberata, sono l'unico a cui - vedendo Arren svenire tipo mammoletta (ripeto, questa è l'impressione avuta durante la visione, e il termine è usato ironicamente) - si sia un attimo attorcigliato lo stomaco?
Buta ha scritto:dimenticavo....

bellissima la colonna sonora..le canzoni sono stupende e fortunatamente c era Gualtiero a lasciarle in lingua originale...
vero, tutta la colonna sonora è stupenda... adesso me la cerco!

ultima domanda per Gualtiero: perchè "Fine." (con il punto)? c'è un motivo o è da considerarsi un errore? (non scherzo, sono sinceramente curioso!)
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Messaggio da Vampiretta »

Io ovviamente non posso dire nulla perchè non lo visto.

Vi riporto ciò che ho sentito su Cinematrofrafo su Rai1.

Bhe ovviamente tutti critici e spettatori non riescono a non fare il paragone con il padre maestro.

Un critico non lo aveva visto, Anselma Dell'Oglio (moglie di Ferrara) è rimasta annoiata perchè non sopporta di suo il fantasy. Ma anche se uno non sopporta il fantasy, non si riesce a dare un giudizio cmq su ciò che la MANO dell'uomo ha creato? Vabbhè!!

Un altro critico Gianluigi Rondi, ne ha parlato invece benissimo, dicendo che anche non conoscendo il genere e riuscendo meno dei ragazzi a seguire la storia (?) è rimasto estasiato da musica e immagini. Ha gradito molto la presenza dei draghi mai esagerati.

Gli spettatori, alcuni non hanno capito totalmente la storia, altri lo hanno trovato troppo lento, altri dicono che il padre avrebbe espresso meglio i concetti. Concordano tutti sulla bellezza delle immagini.

Oh ma non è che hanno beccato ed intervistato qualche frequentatore del forum? :wink:
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Messaggio da Vampiretta »

Altri critici:

Goro Myazaki, figlio del più celebre padre, si attiene invece a un'animazione classica, del genere avventura fantastica, in un racconto di bene e male, vita e morte basato sui romanzi di Ursula Le Guin. Piatto nello stile, è un'illustrazione senza invenzioni che rinuncia alla creazione di un immaginario per servire la fantasia sul piatto dei realismo. A volte ricorda Heidi e pare che lo stesso padre Myakaki abbia criticato il film.
Dario Zonta - L'Unità

Goro Miyazaki ha detto: «Non ho il talento di mio padre» (cioè il Maestro Hayao, quello della Città incantata). E, guarda caso, nella sequenza iniziate del primo film di Goro, il giovane e magico protagonista Ged uccide suo padre senza motivo: la scena non è nei romanzi fantasy della Le Guin da cui la storia è tratta. Poi Ged, per sete di conoscenza, farà altri errori fino a mettere in pericolo la vita dell'arcipelago di Terramare, Gradevole, se non ci si aspetta la magia di Hayao.
Luca Raffaelli - XL

(...) sostanzialmente una favola per bambini, dal disegno non particolarmente sofisticato e dall´animazione al di sotto dello standard degli studi di papà.
Roberto Nepoti - la Repubblica

Un film che non delude le aspettative degli amanti del genere, che cadendo nell'inevitabile trappola del confronto non possono non affermare che anche se ha ancora da lavorare per raggiungere la perfezione del suo geniale genitore, Miyazaki Goro ha saputo realizzare una buona pellicola, coinvolgente, divertente e commovente. In ogni caso nulla gli vieta, (e noi glielo auguriamo vivamente!), di prendere una strada diversa da suo padre, creandosi uno stile personale differente ma avvincente, per farci dimenticare la loro parentela.
Monica Cabras - filmUP.it

Povero Goro Miyazaki. Il suo I racconti di Terramare sembra una brutta copia delle opere del padre-maestro Hayao. I personaggi hanno facce i cui connotati abbiamo visto, identici, nelle opere del genitore, da Laputa a Il castello errante di Howl. E torna fin troppo spesso anche la melma nerastra tanto importante per Miyazaki padre come simbolo dell’inquinamento fisico e morale dei suoi eroi. Dal punto di vista tematico il discorso non cambia: il relativismo morale tanto geniale in Hayao diventa semplicistica ambiguità nel figlio. Va bene la scuola del calco per imparare il mestiere ma Goro dovrebbe ricordarsi che per emanciparsi dovrà uccidere artisticamente il padre.
Francesco Alò - cinematografo.it
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Messaggio da pippov »

Ma se vi metto SPOILER nel titolo e qui andate liberi?
Credo sia scomodo discutere così di un film...
Si tratta della mia filosofia di vita. Io rispetto tutti, se qualcuno dice che Mourinho non e' meglio di lui sono d'accordo. Ma non posso vivere in questo mondo competitivo pensando che qualcuno sia meglio di me - Jose' Mourinho
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Messaggio da Drachetto »

Buta ha scritto:la trama di fondo e' di una banalita' sconcertante dove tematiche trite e ritrite la fanno da padrone ....la vita sulla morte..andiamo..siamo ancora a questo???

da quello che mi pare di capire dal libro il messaggio principale e' che la vita ha la meglio non tanto sulla morte ma dalle vessazioni della vita stessa...il messaggio del film si risolve in una possibilita' di vivere l estemporaneita' della vita proprio grazie alla mortalita' e del rifiorire cmq della vita grazie all amore ...che perdonatemi e' un messaggio ..per quanto ONESTO e vero...ma ormai tritatissimo...e sviluppato meglio in miliardi di altre produzioni...
Se vogliamo trovare un filo conduttore per i 5 libri che compongono la saga di Earthsea, saga che abbraccia diversi eventi con intervalli temporali anche molto lunghi, il tema della paura della morte ricorre sempre. L'aldilà raffigurato nel libro come nel film (incubo (?) di Arren), da 'una terra arida in cui splendono freddamente stelle immobili nel cielo' fa paura, terrore, a tutti. Forse solo Ged e pochi altri accettano questo ineluttabile fato e, anzi, lo apprezzano.
Quindi per forza di cose questo doveva essere il tema centrale del film adattato dal libro. Non è perchè gli altri hanno trattato questo argomento io regista devo stravolgere tutto. Lui invece ha reso molto bene questa paura e questo terrore nei due binari paralleli di Arren e Aracne e non lo ha banalizzato per niente.

La paura della morte è la madre di tutte le paure, non scordiamolo, e fare un film su questo argomento è stato coraggioso ma i risultati IHMO sono stati ottimi e io sono completamente soddisfatto, se non grato, per questa opera.
Ultima modifica di Drachetto il lun apr 23, 2007 10:18 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da cipeciop »

Grazie, Pippov! Ora tiro un sospirone di sollievo. :D
Grazie a tutti, in particolare ad Hakugirl e a Shito, per l'interessante scambio di battute. :prostrare:
In futuro (magari in prossimità dell'uscita del dvd) mi piacerebbe cercare di sintetizzare a freddo questi dialoghi (e i successivi, ovviamente) in un topic-FAQ dedicato ai Racconti di Terramare di più agevole consultazione. Pensate possa essere utile? :?

Quanto a me, ho apprezzato molto di più il film rivedendolo ora in italiano e alla luce delle anticipazioni di Shito. Infatti, ci sono alcune rapide battute sparse la cui captazione è indispensabile per comprendere il film, più dei pistolotti filosofici di Ged. Ho apprezzato perfino la presenza e la resa interpretativa di Lepre (il vero "bocchan" della situazione!), che nell'originale mi era sembrato una figura superflua.
Il momento che mi ha emozionato di più è quando Arren, finalmente presente a se stesso, prende la spada del padre ed esclama "Papà". :cry:
Mi associo a Buta nel rilevare che la qualità dell'animazione mi pare un po' inferiore rispetto agli standard Ghibli. Belle le poche scene d'azione, però in alcune inquadrature i personaggi mi parevano sporporzionati nell'altezza e nella grandezza delle mani. Inoltre, la mimica dei volti è molto marcata, ma ciascun personaggio non mi pare che abbia una grande varietà espressiva.
:offtopic: Hols, avevi ragione!!! Ged è proprio un Megaborg!!! :loool: