E' semplicemente invecchiato, Kaorj.kaorj ha scritto: non son riuscita a "comprendere" la performance di Dal Giudice...
Ti giuro che quando è cominciato il film, proprio non l'ho riconosciuto...
Per buona parte della pellicola continuavo a riflettere tra me e me, che forse avevo letto male la lista dei doppiatori.
Non entro nel merito della mera interpretazione (voglio risentirmi per bene l'originale giapponese per fare un confronto, anche per verificare il nuovo adattamento), ma sono molto curiosa di sapere come mai ha deciso di utilizzare un timbro di voce così alterato, rispetto al suo normale "registro" (di mio, la voce in falsetto l'apprezzo in rari e mirati casi ).
E' stato per "ringiovanire" il personaggio, o gli è stato imposto dall' "alto"?
E non avendo più molta voce, non può che 'spingerla' di testa, come si dice in gergo.
L'interpretazione di Del Giudice è sempre stata molto lontana dall'originale: in originale Lupin parla con toni bassi, come fosse un vero 'soggetto pericoloso', per poi cambiare del tutto nelle parentesi buffe. Inoltre il tono umoristico del Lupin originale è molto particolare, una strana caratterizzazione sopra le righe.
Il Lupin italiano è sempre stato più buffone dell'originale, sempre troppo pieno di risolini e gridolini, ovunque, e toni grotteschi e macchiettistici oltre misura.
Questo particolare film, in cui Lupin non è Lupin (*) se non per la sua maschera (e neppure sempre), avrebbe trovato la caratterizzazione classica di Del Giudice già particolarmente sballata.
La caratterizzazione che ne ha dato con la vecchiaia, ulteriormente buttata sulla buffoneria/idiozia, è quindi realmente terribile.
Senza contare che, al di là di questo, è spesso proprio 'fuori' dalla scena, al di là del personaggio. Sul principio (alla scoperta della falsità del denaro rubato al casinò) sembra che l'attore stia doppiando un altro film: il personaggio parla con un viso assente e vacuo, e lui lo doppia con voce presente e buffona. Proprio una divergenza che basta essere attenti, non tecnici, per rendersene conto. E per tutto il film, come dicevamo, 'non ce la fa': siccome ormai non ha più abbastanza voce, quando gli è richiesta non può fare altro che "alzare la nota di testa", e diventa falso e stridulo (scusami Roberto, mi dispiace, ma ventotto anni sono passati per me, per te, per noi tutti, non per Lupin).
Purtroppo, questo nuovo-vecchio doppiaggio di Cagliostro no Shiro è probabilmente il peggiore che si sia sentito sinora. Snatura completamente diversi personaggi e parecchie scene. Rende il film molto spesso idiota come non era e non è, taglia molto della poesia e soprattutto dei punti seriamente etici del personaggio e del pensiero Miyazakiano.
Su tutti, Clarice è stata molto deformata. La sua caratterizzazione di 'ragazzina pura appena uscita dal convento', che chiama tutti in una maniera e con una lingua tanto educata da sembrare antica e nobiliare, è stata imbarbarita nella voce, nei toni, nelle battute. Dopo essere stata 'censurata' nel suo storico dire 'signor ladro' (darobo-san) al primo incontro con Lupin, da del tu alla gente, pur chiamando Lupin 'signore' (oji-sama, mooolto difficile da rendere), che non ha senso alcuno. Parla con una voce che non c'entra nulla con la sua caratterizzazione né nel timbro, né nella recitazione. Clarice, il prototipo e l'archetipo di tutte le shoujo miyakiane, è del tutto snaturata qui.
Il migliore di tutto il cast è probabilmente Ivo De Palma, e non c'è sarcasmo in questa verità. Benché la sua voce sia molto più morbida dell'originale, la sua caratterizzazione è sempre sulle scene.
Se la cavano benino Pellegrini (dopo un avvio stentato) e la Korompai, pur annaspando in una direzione del doppiaggio palesemente assente. Molte battute sono proprio recitate in un modo 'diverso nel significato' rispetto all'originale, e soprattutto alla scena stessa.
Sul copione posso esprimermi a metà, ma mi sembra abbastanza folle. Ad occhio sembra una traduzione fedele sovracaratterizzata male in fase di dialogo. Oltre al parlare insensato e decaratterizzante di Clarice, si passa da una voglia di poetico (perché è Miyazaki!) a una voglia di popolare (perché è Lupin!) senza alcuna logica.
Ci sono svariate aggiunte "per non capenti" qua e là, tipo Lupin che dice 'vinto' su una semplice risata dopo la sfida a forbice-carta-sasso per chi cambia la gomma. Oppure il nervoso ordine (dammi la mano!) del Conte che 'tira a sé' la mano di Clarice durante il loro dialogo tete-a-tete.
C'è una cosa che ho trovato terribile: quando Lupin riguarda guanto e anello di Clarice ancora a inizio film, tra i ruderi del palazzo del vero conte, anziché dire come in originale "ti sei fatta grande...!" (sta pensando a Clarice), dice "la bimba s'è fatta donna...!". Ora, a parte l'aggiunta grauita e a mio dire anche un po' sciatta, a questo punto il pubblico NON SA ANCORA che Lupin ha conosciuto Clarice "da bimba". Il dialoghista, sapendolo, l'ha anticipato scioccamente violando la sceneggiatura. Triste.
Si noti che non ho ritradotto tutto il copione, sto citando le cose sparse che mi sono balzate agli orecchi.
Ancora: Lupin rinviene nel suo flashback onirico e vede 'la bimba Clarice, l'angelo', e dice una frase sciatta come "pensai di essere più di là che di qua" a dispetto dell'atmosfera quasi lirica della scena.
La triste serietà di Zenigata, vero eroe del film, viene anch'essa inficiata dall'ironia a tutti i costi che questa direzione fantasma ha voluto (o subìto?), a dispetto della bravura di Rodolfo Bianchi.
Un altro davvero fuori personaggio è Goemon. La sua pacata e distaccata fermezza zen, l'unica cosa che Miyazaki ha salvato in un personaggio che notoriamente detesta, è completamente mancata da una recitazione che lo vuole impositivo e supponente nei toni vocali.
ADDENDUM:
Entrambi i 'cartelli' del film, quello all'interno del cofano della macchina 'saltata' all'inizio e l'iscrizione nelle segrete del castello a metà pellicola,sono 'letti' anziché giustamente sottotitolati (in originale nessuna voce li legge). La cosa è particolarmente bambinesca e sgradevole per il primo (dove non c'è nessun personaggio a leggere realmente la scritta).
Sono l'unico ad aver trovato INQUALIFICABILE la SOPPRESSIONE di una SCENA (un 'cut') INTERA, ovvero quella del titolo originale (con sotto immagini in movimento), per l'introduzione del titolo italiano?
Ovviamente capisco la mancanza della scena 'pulita', ma metterci un semplice sottotitolo? Tanto tutti i titoli a seguire sono COMUNQUE in giapponese sulla pellicola, e persino la scritta 'fine' è in giapponese sulla pellicola, ancora non sottotitolata (mi pare). Che senso ha tagliare brutalmente parte della pellicola originale?
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(*) NOTA:
NOTORIAMENTE Monkey Punch ha completamente disconosciuto Cagliostro no Shiro, dichiarando che "quello non è Lupin".
E difatti il Lupin di Miyazaki è una creatura romanticamente etica e autarchica, ben più affine a Marco Pagot (incarnazione giustamente suina dell'animo di Miyazaki stesso) che a tutta la narrativa macchiettista e sboccata di Monkey Punch.
Miyazaki nel film usa un flashback fasullo (dieci anni prima, ma un viso uguale!) per UCCIDERE il Lupin di Monkey Punch, quello che al casinò tira fuori la lingua tra le bellone, e che poi, reinterpretato nella foggia della sigla classicae episodio pilota, viene abbattuto a frecciate sulla schiena, per poi *rinascere* nel giardino di Clarice in una creatura del tutto diversa, che inizia e finisce in questo film.