mi duole annunciarvi che il povero MaRu, altresì noto come Il Principe delle Nuvole Nere di Biancaterra, mentre era intento a leggere il bel commento di Shinji71 con le guance solcate da lacrime di gioia e orgoglio, ebbene, MaRu proprio in quel mentre è stato raggiunto da Mamma Orsa, anche nota come Grande Grizzly Castigatore per Scrittori con Poca Memoria.
La feroce belva non ha subito fatto scempio del corpo, assai minuto, del nostro ma se l'è caricato sulle poderose spalle pelose fuggendo lesta lesta nel bosco. A nulla sono valse le urla di soccorso di un turista giapponese, capello brizzolato, barbetta appena coltivata sul mento, occhialini, sigaretta in bocca e spada affilata fra le mani, che transitava per di lì.
L'uomo, di passaggio nel Paese delle Italiche Meraviglie, è stato immediatamente ascoltato dal Supremo Inquisitore Fabrizio Corona che gli ha poi offerto una vacanza-tresca a Salsomaggiore con foto ricordo. Tutto pagato. Purchè chiudesse un occhio sulla vicenda.
Lele Mora e diversi tronisti vestiti da Guardie, pare, si occuperanno delle vicenda e delle indagini. E' stata anche chiesta una consulenza super partes ad Annamaria Franzoni.
L'Ansa ha categoricamente smentito che una gang di Orsi sia attualmente impegnata in un barbecue in giardino a grigliare carne. Smentito per ora anche il ritrovamento di una copertina plastificata recante la scritta "the art of emotion" nei pressi del sacco con la carbonella.
Libro Takahata a Lucca Comics
Moderatore: Coordinatori
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Caro Maru, piccola curiosità... 
Ho notato che le immagini inserite nel libro a proposito di "Marco dagli appennini alle Ande", sono copyright della Planeta Junior.
Non mi sembra di averlo visto specificato, ma presumo della "planeta Junior" spagnola, visto che nell'iberica terra la serie di Marco è uscita in 20 edizioni diverse (tipo come qui da noi Heidi), ed è pure stato usato per una pubblicità della Volkswagen ...
Che tu sappia (leggi-> grazie ai tuoi contatti tentacolari, tra cui si annoverano i recenti grizzly addomesticati e non
), visto l'omonima compagnia gemmellata italiana Planeta Junior, e vista l'uscita identica come edizioni di "Heidi" e "Anna dai Capelli Rossi", c'è la speranza che la suddetta casa di distribuzione editi anche da noi in dvd, l'intera serie del bambino viaggiatore? 
Ho notato che le immagini inserite nel libro a proposito di "Marco dagli appennini alle Ande", sono copyright della Planeta Junior.
Non mi sembra di averlo visto specificato, ma presumo della "planeta Junior" spagnola, visto che nell'iberica terra la serie di Marco è uscita in 20 edizioni diverse (tipo come qui da noi Heidi), ed è pure stato usato per una pubblicità della Volkswagen ...
Che tu sappia (leggi-> grazie ai tuoi contatti tentacolari, tra cui si annoverano i recenti grizzly addomesticati e non
), visto l'omonima compagnia gemmellata italiana Planeta Junior, e vista l'uscita identica come edizioni di "Heidi" e "Anna dai Capelli Rossi", c'è la speranza che la suddetta casa di distribuzione editi anche da noi in dvd, l'intera serie del bambino viaggiatore? 
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Provo a chiedere. Io peraltro sono interessato anche a Rascal: è una vita che non lo vedo e presto tornerà nei miei interessi. E conoscendo la mia memoria...
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Io è una vita che lo cerco, anche per vie traverse. Nulla da fare.MaRu ha scritto:Provo a chiedere. Io peraltro sono interessato anche a Rascal: è una vita che non lo vedo e presto tornerà nei miei interessi. E conoscendo la mia memoria...
Se sai qualcosa tienimi aggiornato Maru.
"Ciò che ho realizzato è definita un'eresia da alcuni fan di Lupin, ma io penso che tutte le opere su Lupin, a parte quelle realizzate da noi, siano insignificanti!" H.M
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Dopo averlo acquistato a Lucca ho finalmente iniziato a leggerlo, 'sto libro!
) (scherzo).
Sarà che anch'io lo leggo la sera prima di dormire, sarà che ci sono termini, concetti, citazioni, autori a me non familiari...
Comunque il capitolo 3, appena iniziato, è molto più scorrrevole e appassionante.
Concordo in pieno, e aggiungo anche il capitolo 1 come tutt'altro che scorrevole, veramente faticoso da seguire e soprattutto comprendere (manco fosse un post di ShitoHols ha scritto:Ordunque sono al capitolo 3, dopo aver faticato un po' sul capitolo 2, che ho trovato un dindino contorto
) (scherzo).Sarà che anch'io lo leggo la sera prima di dormire, sarà che ci sono termini, concetti, citazioni, autori a me non familiari...
Comunque il capitolo 3, appena iniziato, è molto più scorrrevole e appassionante.
C'ENTRA, nel senso di: "aver a che fare/riguardare"
si scrive CON L'APOSTROFO!!!
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
In merito alla discontinuità del libro, penso abbiate ragione ma ritengo necessario leggiate anche quanto mi scrive George W. Bush dopo aver letto THE ART OF EMOTION.
Leggete, leggete:
"Eccheme qua! Caro Mario, complimenti dal tuo amico Giorg.
'sto libbro se legge ch'è na favola, cred'ammè, e ogni sera prima de annà a dormì con quella vecchiababbiona di mia moglie Lora, ie sfojo le paggine dellibro e me viene voja de legge anka a mme! So' ascidoo! Ce stanno pure tante immagini colorate, ch'a me me ricordano i tempi de squola quando bombardavo i giappocharlie... So' tremend!
Io so' presidente degli Stati Uniti, eccheme qua! se parlano male del tuo libro, caro Mario, dimmelo che li bombardo tutti!
So' fetent!.
Ps. Vieneme a trovà. Dobbiamo stare viscini viscini! Te vojo tantto bbene!"
Ok, è un mix tra George, Abatantuono e gli amici animali parlanti. Ma rende l'idea. No?
Leggete, leggete:
"Eccheme qua! Caro Mario, complimenti dal tuo amico Giorg.
'sto libbro se legge ch'è na favola, cred'ammè, e ogni sera prima de annà a dormì con quella vecchiababbiona di mia moglie Lora, ie sfojo le paggine dellibro e me viene voja de legge anka a mme! So' ascidoo! Ce stanno pure tante immagini colorate, ch'a me me ricordano i tempi de squola quando bombardavo i giappocharlie... So' tremend!
Io so' presidente degli Stati Uniti, eccheme qua! se parlano male del tuo libro, caro Mario, dimmelo che li bombardo tutti!
So' fetent!.
Ps. Vieneme a trovà. Dobbiamo stare viscini viscini! Te vojo tantto bbene!"
Ok, è un mix tra George, Abatantuono e gli amici animali parlanti. Ma rende l'idea. No?
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
“Bene, eccomi qua!” disse lo sconosciuto infilandosi il cappuccio nero e impugnando la mannaia.
Parliamo di questo libro, tanto atteso e tanto controverso.
Innanzitutto, come un qualsiasi studentello di filosofia alle prime armi, poniamoci fin da subito la domanda fondamentale: in un paese in cui tutti scrivono e nessuno legge, era davvero necessario aggiungere un tomo che narrasse la vita di un artista dell’animazione giapponese, raccontata attraverso le sue opere?
Lo sconosciuto si prende ancora qualche secondo per riflettere, stringe la presa sull’impugnatura dell’ascia e pronucia le fatali parole:
“Beh, credo proprio di sì…”
Un mormorio pervade la folla.
Lo sconosciuto è un tipo di poche parole, però trova quanto meno opportuno aggiungere un chiarimento:
“… a patto che sia un lavoro fatto come Dio comanda!”
Vedremo alla fine se sarà davvero così.
Di questo libro se ne sente parlare da un po’, però, vuoi per i criptici post di Maru, vuoi per la mia pigrizia, non ne ho mai seguito l’effettiva avventura editoriale.
In pratica, quando l’ho preso, manco sapevo cosa mi sarei trovato d'innanzi.
I primi capitoli, lo ammetto, mi hanno straniato non poco: arrivato al secondo ho pensato di aver acquistato un titolo per addetti ai lavori, con analisi, meta-analisi, contro-meta-analisi: insomma, un mattone raffinato ma senz’anima.
Poi, però, quando è iniziata la lunga cavalcata biografico-artistica, ho capito che mi sbagliavo e pure grossolanamente: questo è un libro per tutti (…coloro che non si accontentano di guardare un’opera, ma vogliono capire cosa e chi l’ha generata e come si è evoluta nel tempo, ovvio)!
Come ha già detto Maru qualche post addietro, forse non è libro perfetto (e l’appendice a questo post non farà altro che girare il coltello nella piaga, uhuhuhuhuh!), ma forse questo non è proprio un male: credo che l’autore abbia voluto accompagnare il lettore in un viaggio a ritroso nel tempo, attraverso lo strumento della memoria, che a volte può risultare ingannevole, o sbiadita o deformata da mille contingenze e stati d’animo.
Rimane comunque un libro per tutti: chi non conosce almeno un’opera di Takahata? Chi non si ritrova bambino ripensando ad un titolo, ad un volto o ad una specifica puntata di Anna dai capelli rossi, di Marco, di Lupin?
Però quanti “sentito dire” bisogna sfatare prima di arrivare a dare i giusti meriti a questo autore silenzioso e defilato?
Per come la vedo io, il libro è un tentativo appassionato di svelare l’uomo, in primis, e successivamente l’artista che spesso viene appiattito a semplice “regista di Heidi” (anzi, la parola regista è troppo impegnativa, diciamo piuttosto “quello di Heidi”).
E non a caso uso il termine passione: in alcuni capitoli la si sente pulsare davvero.
Olte ai già citati IV e VI (in particolare questo, perché Hols avrà sempre menzione d’onore per il sottoscritto), ho apprezzato molto anche il capitolo XI, dedicato a Poroporo.
Il discorso non è sempre lineare: sovente si salta di palo in frasca, con associazioni di idee di cui non è facile seguire il filo logico (resto ancora basito pensando a come Maru sia riuscito ad infilare nei discorsi dei riferimenti a Kimagure Orange Road o a Waterland °_°).
Credo però che il motivo lo si debba ricercare nella stratificazione progessiva di conoscenze, studi, approfondimenti, letture varie, che ha creato un guazzabulioso universo coerente che, volenti o nolenti, è stato trasporto sulle pagine del libro: per dirla in breve, molti passaggi per che l’autore erano limpidi e immediati, per un altro (tipo il sottoscritto) potrebbero sembrare alquanto estemporanei.
Ma, in fondo, io non capisco metà dei post di Maru, per cui, la cosa non mi stupisce affatto. °_°
Ho apprezzato molto la ricerca storica, che credo davvero minuziosa, per quanto riguarda il recupero delle fonti di ispirazione di Takahata e i contesti storico-politico-sindacali che hanno fatto da sfondo alla creazione delle sue opere: per esempio mi è venuta voglia di leggere un monografico sulla TOEI, che prendesse in esame le opere ma anche gli uomini che l’hanno fatta grande. Esiste qualcosa del genere?
Mi hanno sorpreso, infine, i capitoli sulle opere minori (tipo Fuyu no Hi) che non conoscevo, che mi hanno mostrato un Takahata inedito ma non per questo meno affascinante.
Se proprio volessi fare una critica, forse potrebbe riguardare la disposizione dei capitoli: rimango convinto che per un lettore non proprio edotto sui temi dell’animazione e su Takahata in particolare, partire con un capitolo (il II) che già presuppone la conoscenza di gran parte delle sue opere possa risultare difficoltoso, scoraggiando un’ulteriore prosecuzione lettura.
Personalmente lo avrei spostato alla fine, però chissenefrega!
Uh, cavolo, mi sono dilungato troppo e lo pure sconosciuto si è addormentato!
Esecuzione rimandata, allora…
… e uscì, in punta di piedi, appoggiando delicatamente la porta!
APPENDICE
A proposito, coincidenza volle che proprio in questi giorni su telemulo passassero le prime puntate di Jacky, l’orso del monte Tallac: che fortuna, dico io!
E indovinate che episodio mi sono visto? Proprio quello!
Date un’occhiata a questo estratto!
http://www.megaupload.com/?d=MOPX509D
Quindi, se ben ricordo i termini della scommessa, kaorj mi deve un caffè e Maru una brioche (alla crema, grazie!).
Parliamo di questo libro, tanto atteso e tanto controverso.
Innanzitutto, come un qualsiasi studentello di filosofia alle prime armi, poniamoci fin da subito la domanda fondamentale: in un paese in cui tutti scrivono e nessuno legge, era davvero necessario aggiungere un tomo che narrasse la vita di un artista dell’animazione giapponese, raccontata attraverso le sue opere?
Lo sconosciuto si prende ancora qualche secondo per riflettere, stringe la presa sull’impugnatura dell’ascia e pronucia le fatali parole:
“Beh, credo proprio di sì…”
Un mormorio pervade la folla.
Lo sconosciuto è un tipo di poche parole, però trova quanto meno opportuno aggiungere un chiarimento:
“… a patto che sia un lavoro fatto come Dio comanda!”
Vedremo alla fine se sarà davvero così.
Di questo libro se ne sente parlare da un po’, però, vuoi per i criptici post di Maru, vuoi per la mia pigrizia, non ne ho mai seguito l’effettiva avventura editoriale.
In pratica, quando l’ho preso, manco sapevo cosa mi sarei trovato d'innanzi.
I primi capitoli, lo ammetto, mi hanno straniato non poco: arrivato al secondo ho pensato di aver acquistato un titolo per addetti ai lavori, con analisi, meta-analisi, contro-meta-analisi: insomma, un mattone raffinato ma senz’anima.
Poi, però, quando è iniziata la lunga cavalcata biografico-artistica, ho capito che mi sbagliavo e pure grossolanamente: questo è un libro per tutti (…coloro che non si accontentano di guardare un’opera, ma vogliono capire cosa e chi l’ha generata e come si è evoluta nel tempo, ovvio)!
Come ha già detto Maru qualche post addietro, forse non è libro perfetto (e l’appendice a questo post non farà altro che girare il coltello nella piaga, uhuhuhuhuh!), ma forse questo non è proprio un male: credo che l’autore abbia voluto accompagnare il lettore in un viaggio a ritroso nel tempo, attraverso lo strumento della memoria, che a volte può risultare ingannevole, o sbiadita o deformata da mille contingenze e stati d’animo.
Rimane comunque un libro per tutti: chi non conosce almeno un’opera di Takahata? Chi non si ritrova bambino ripensando ad un titolo, ad un volto o ad una specifica puntata di Anna dai capelli rossi, di Marco, di Lupin?
Però quanti “sentito dire” bisogna sfatare prima di arrivare a dare i giusti meriti a questo autore silenzioso e defilato?
Per come la vedo io, il libro è un tentativo appassionato di svelare l’uomo, in primis, e successivamente l’artista che spesso viene appiattito a semplice “regista di Heidi” (anzi, la parola regista è troppo impegnativa, diciamo piuttosto “quello di Heidi”).
E non a caso uso il termine passione: in alcuni capitoli la si sente pulsare davvero.
Olte ai già citati IV e VI (in particolare questo, perché Hols avrà sempre menzione d’onore per il sottoscritto), ho apprezzato molto anche il capitolo XI, dedicato a Poroporo.
Il discorso non è sempre lineare: sovente si salta di palo in frasca, con associazioni di idee di cui non è facile seguire il filo logico (resto ancora basito pensando a come Maru sia riuscito ad infilare nei discorsi dei riferimenti a Kimagure Orange Road o a Waterland °_°).
Credo però che il motivo lo si debba ricercare nella stratificazione progessiva di conoscenze, studi, approfondimenti, letture varie, che ha creato un guazzabulioso universo coerente che, volenti o nolenti, è stato trasporto sulle pagine del libro: per dirla in breve, molti passaggi per che l’autore erano limpidi e immediati, per un altro (tipo il sottoscritto) potrebbero sembrare alquanto estemporanei.
Ma, in fondo, io non capisco metà dei post di Maru, per cui, la cosa non mi stupisce affatto. °_°
Ho apprezzato molto la ricerca storica, che credo davvero minuziosa, per quanto riguarda il recupero delle fonti di ispirazione di Takahata e i contesti storico-politico-sindacali che hanno fatto da sfondo alla creazione delle sue opere: per esempio mi è venuta voglia di leggere un monografico sulla TOEI, che prendesse in esame le opere ma anche gli uomini che l’hanno fatta grande. Esiste qualcosa del genere?
Mi hanno sorpreso, infine, i capitoli sulle opere minori (tipo Fuyu no Hi) che non conoscevo, che mi hanno mostrato un Takahata inedito ma non per questo meno affascinante.
Se proprio volessi fare una critica, forse potrebbe riguardare la disposizione dei capitoli: rimango convinto che per un lettore non proprio edotto sui temi dell’animazione e su Takahata in particolare, partire con un capitolo (il II) che già presuppone la conoscenza di gran parte delle sue opere possa risultare difficoltoso, scoraggiando un’ulteriore prosecuzione lettura.
Personalmente lo avrei spostato alla fine, però chissenefrega!
Uh, cavolo, mi sono dilungato troppo e lo pure sconosciuto si è addormentato!
Esecuzione rimandata, allora…
… e uscì, in punta di piedi, appoggiando delicatamente la porta!
APPENDICE
A proposito, coincidenza volle che proprio in questi giorni su telemulo passassero le prime puntate di Jacky, l’orso del monte Tallac: che fortuna, dico io!
E indovinate che episodio mi sono visto? Proprio quello!
Date un’occhiata a questo estratto!
http://www.megaupload.com/?d=MOPX509D
Quindi, se ben ricordo i termini della scommessa, kaorj mi deve un caffè e Maru una brioche (alla crema, grazie!).
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
grazie Hols per la bella e sincera analisi. apprezzo enormemente la sincerità di amici come voi che i complimenti esagerati di certi colleghi.
sono dell'opinione che una volta completato un libro e consegnato ai lettori, questo appartiene a loro in toto. Quindi nel bene e nel male ogni lettura è graditissima, ogni critica, ogni correzione.
riconosco di essere criptico e di inserire talvolta considerazioni e pensieri che fanno parte di me e li mescolo con entusiasmo nella narrazione se - come per Takahata - trovo strani, avvincenti e spericolati accostamenti.
Essendo il primo libro scritto, e il terzo pubblicato in ordine di tempo, secondo me il volume ne ha risentito: qualche capitolo è stato rivisitato con maggior entusiasmo, qualche altro meno (Pompoko ad esempio avrei voluto fornirlo di maggiori dietro le quinte). C'è di mezzo stanchezza e frustazione (pessimismo & fastidio) e poi la corsa a perdifiato nel momento in cui vien dato semaforo verde e bisogna pubblicare in fretta.
Io sono contento sia che mi castighiate (com'è giusto), sia che troviate in questo libro un buon compagno di viaggio: a volte sofisticato, a volte smemorato, qui e là criptico-tombale, sempre e cmq appassionato. Secondo me un libro va scritto per comunicare agli altri una passione, condividerla se necessario, e non certo per far mostra della propria erudizione come spesso accade. Dei tre che ho scritto, questo lo guardo ogni sera con un pizzico di orgoglio, poi c'è il pocket sulle serie TV e penso: "si poteva dare di più" e infine il libro sullo shojo in cui... si poteva realmente dare di più.
Ma il
del mondo continua per la sua strada. Mezzo divorato dai grizzly. E se sul percorso troverà una pasticceria, un forno caldo, prenoterà la meritata brioche alla creama per Hols ("ce l'ho qui la briosche!": se sentirai un pazzo che ti urla questo e ti corre incontro, o sono io o Moreno Morello).
Grazie Hols.
sono dell'opinione che una volta completato un libro e consegnato ai lettori, questo appartiene a loro in toto. Quindi nel bene e nel male ogni lettura è graditissima, ogni critica, ogni correzione.
riconosco di essere criptico e di inserire talvolta considerazioni e pensieri che fanno parte di me e li mescolo con entusiasmo nella narrazione se - come per Takahata - trovo strani, avvincenti e spericolati accostamenti.
Essendo il primo libro scritto, e il terzo pubblicato in ordine di tempo, secondo me il volume ne ha risentito: qualche capitolo è stato rivisitato con maggior entusiasmo, qualche altro meno (Pompoko ad esempio avrei voluto fornirlo di maggiori dietro le quinte). C'è di mezzo stanchezza e frustazione (pessimismo & fastidio) e poi la corsa a perdifiato nel momento in cui vien dato semaforo verde e bisogna pubblicare in fretta.
Io sono contento sia che mi castighiate (com'è giusto), sia che troviate in questo libro un buon compagno di viaggio: a volte sofisticato, a volte smemorato, qui e là criptico-tombale, sempre e cmq appassionato. Secondo me un libro va scritto per comunicare agli altri una passione, condividerla se necessario, e non certo per far mostra della propria erudizione come spesso accade. Dei tre che ho scritto, questo lo guardo ogni sera con un pizzico di orgoglio, poi c'è il pocket sulle serie TV e penso: "si poteva dare di più" e infine il libro sullo shojo in cui... si poteva realmente dare di più.
Ma il
del mondo continua per la sua strada. Mezzo divorato dai grizzly. E se sul percorso troverà una pasticceria, un forno caldo, prenoterà la meritata brioche alla creama per Hols ("ce l'ho qui la briosche!": se sentirai un pazzo che ti urla questo e ti corre incontro, o sono io o Moreno Morello).Grazie Hols.
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Anch'io finissi la lettura del sacro tomo in questi giorni! 
Che dire?
Non sono capace di fare valutazioni attendibili, e quindi non sperare in un'analisi critica, perchè non ne sono assolutamente in grado.
Però... Maru, complimenti!
Al di la della lenta macinazione dei primi capitoli (dipesa dalla mia insufficiente conoscenza delle basi storiche dell'animazione nipponica), mi son gustata i capitoli successivi con molta curiosità, scoprendo anedotti (cacchio! finalmente ho capito da dove arrivavano le foto di Miya sindacalista, nel dvd nipponico di Poroporo! ) e analisi eplicative, che mi hanno permesso di comprendere meglio la filmografia del grande Takahata, come riscoprire le produzioni minori (non credevo ci fosse così "tanto" Takahata nella serie di Marco) per non parlare di quelle a me sconosciute (il sopracitato "Fuyu no Hi").
Alle volte devo ammettere che alcuni passaggi in cui fai confronti "estemporanei" tra le opere extra-Taka, mi hanno costretto a ritornare indetro ai precedenti paragrafi e rileggere con calma, per capire cosa volevi esplicare...
E sai una cosa? A partire dal 4 capitolo non ho più pensato manco di striscio a Miyazaki se non per rendermi conto davvero "concretamente" chi fosse il Maestro di chi...
Unico appunto: Il mio animo ludico e alla "biutiful" avrebbe apprezzato qualche aneddoto o curiosità in più sulle lavorazioni del Grande vecchio...
Eppure avevo il ricordo del cacciatore che sparava all'orso... 
Come direbbe il grande Rat-Man: "occhei, occhei! Mai dubitare dei ricordi presenti nel grande database mnemonico dei cartoni degli anni '80 installato nel cervello di Hols"
Se vieni su a Milano, hai una colazione gratis garantita!
Che dire?
Non sono capace di fare valutazioni attendibili, e quindi non sperare in un'analisi critica, perchè non ne sono assolutamente in grado.
Però... Maru, complimenti!
Al di la della lenta macinazione dei primi capitoli (dipesa dalla mia insufficiente conoscenza delle basi storiche dell'animazione nipponica), mi son gustata i capitoli successivi con molta curiosità, scoprendo anedotti (cacchio! finalmente ho capito da dove arrivavano le foto di Miya sindacalista, nel dvd nipponico di Poroporo!
) e analisi eplicative, che mi hanno permesso di comprendere meglio la filmografia del grande Takahata, come riscoprire le produzioni minori (non credevo ci fosse così "tanto" Takahata nella serie di Marco) per non parlare di quelle a me sconosciute (il sopracitato "Fuyu no Hi").Alle volte devo ammettere che alcuni passaggi in cui fai confronti "estemporanei" tra le opere extra-Taka, mi hanno costretto a ritornare indetro ai precedenti paragrafi e rileggere con calma, per capire cosa volevi esplicare...
E sai una cosa? A partire dal 4 capitolo non ho più pensato manco di striscio a Miyazaki se non per rendermi conto davvero "concretamente" chi fosse il Maestro di chi...
Unico appunto: Il mio animo ludico e alla "biutiful" avrebbe apprezzato qualche aneddoto o curiosità in più sulle lavorazioni del Grande vecchio...
Urca!Hols ha scritto:APPENDICE
A proposito, coincidenza volle che proprio in questi giorni su telemulo passassero le prime puntate di Jacky, l’orso del monte Tallac: che fortuna, dico io!
E indovinate che episodio mi sono visto? Proprio quello!
Date un’occhiata a questo estratto!
http://www.megaupload.com/?d=MOPX509D
Quindi, se ben ricordo i termini della scommessa, kaorj mi deve un caffè e Maru una brioche (alla crema, grazie!).
Eppure avevo il ricordo del cacciatore che sparava all'orso... Come direbbe il grande Rat-Man: "occhei, occhei! Mai dubitare dei ricordi presenti nel grande database mnemonico dei cartoni degli anni '80 installato nel cervello di Hols"
Se vieni su a Milano, hai una colazione gratis garantita!
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dolcemind
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Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Non vedo l'ora di leggerlo....
Sarà (spero) il nio regalo di Natale (uno dei... ma il più apprezzato)...
Sarà (spero) il nio regalo di Natale (uno dei... ma il più apprezzato)...
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
copiose lacrime di commozione.
influenzato, ingurgito dosi di Paraflu per guarire, e infinitamente ringrazio Kaorj.
Questo libro è un ottimo regalo di Natale ( ); è come tornare indietro nel tempo quando le reti televisive a sorpresa ci trasmettevano i film d'animazione giapponesi (quelli belli e quelli brutti) e a noi sembrava di essere in paradiso.
oggi siam tutti viziati dal dvd, le emozioni del tempo che fu un po' congelate.
Ma abbiamo la fortuna - ogni tanto - di rivedere quei film anche su grande schermo: Cagliostro, Miyazaki e ora anche il prossimo Future Film Festival di Bologna dove saranno proiettati alcuni classici della Toei (e di questo libro).
influenzato, ingurgito dosi di Paraflu per guarire, e infinitamente ringrazio Kaorj.
Questo libro è un ottimo regalo di Natale (
); è come tornare indietro nel tempo quando le reti televisive a sorpresa ci trasmettevano i film d'animazione giapponesi (quelli belli e quelli brutti) e a noi sembrava di essere in paradiso. oggi siam tutti viziati dal dvd, le emozioni del tempo che fu un po' congelate.
Ma abbiamo la fortuna - ogni tanto - di rivedere quei film anche su grande schermo: Cagliostro, Miyazaki e ora anche il prossimo Future Film Festival di Bologna dove saranno proiettati alcuni classici della Toei (e di questo libro).
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Mi e' arrivato la settimana scorsa e quando mia mamma ha visto il libro, ha esclamato:
Ah. e' Remy quello in copertina, vero?
Gli ho fatto notare che quella era Anna dai capelli rossi e lei, per tutta risposta, di punto in bianco si mette a cantare la sigla del cartone...
Mi ha spiazzato per la seconda volta in pochi secondi ed ho impiegato un bel po' a riprendermi da questo uno-due...
Ah. e' Remy quello in copertina, vero?
Gli ho fatto notare che quella era Anna dai capelli rossi e lei, per tutta risposta, di punto in bianco si mette a cantare la sigla del cartone...
Mi ha spiazzato per la seconda volta in pochi secondi ed ho impiegato un bel po' a riprendermi da questo uno-due...
E' assurdo definire "Terra" un pianeta composto per lo piu' da oceani. Arthur C. Clarke
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
a me è arrivato il giorno della vigilia!!!incredibile,me l'ha portato babbo natale travestito da postino....solo che credo nn ci sia l'omaggio dell'autore...maru cosa doveva essere??
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
Un paio di cartoline che non credo avessero nulla a che fare con l'autore!Reichan ha scritto:a me è arrivato il giorno della vigilia!!!incredibile,me l'ha portato babbo natale travestito da postino....solo che credo nn ci sia l'omaggio dell'autore...maru cosa doveva essere??
Non ti sei persa nulla
"Ciò che ho realizzato è definita un'eresia da alcuni fan di Lupin, ma io penso che tutte le opere su Lupin, a parte quelle realizzate da noi, siano insignificanti!" H.M
Re: Libro Takahata a Lucca Comics
ok^_-,meglio così