Gake no Ue no Ponyo - sonoramente in italiano
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Gake no Ue no Ponyo - sonoramente in italiano
Sembra essere diventata ormai una tradizione, questa... del resto, è giusto così.
Col 2009 ormai iniziato, l'edizione italiana di Gake no Ue no Ponyo è ai nastri di partenza.
Da un lato, sto minuziosamente redigendo il copione. Il che non ha nulla, o pochissimo, a che vedere con i sottotitoli veneziani.
Non perché quelli fossero stati scritti con faciloneria, per carità. Semplicemente, la lingua 'parlata' e 'parlata scritta' sono diverse. Cose che si scrivono per essere lette dell'utente finale (il pubblico), sono diverse da cose che si scrivono per essere lette realmente, da un tecnico intermedio (l'attore), e che poi il pubblico 'sentirà'. Ci sono cose come, che so, l'abuso di dislocazione a destra del soggetto, o a sinistra dell'oggetto, che funzionano molto bene nel parlato reale (e lo rendono appunto 'più parlato reale'), ma non funzionano scritte. Questo perché nel parlato reale si usano molte, molti più diversi tipi di pause tonali che la mera virgola scritta.
Ovviamente, l'uso di una lingua 'difficile a leggersi ma poi diventa giusta quando letta giusta', apre le porte di una maggiore fedeltà al testo originale.
D'altro canto, nel testo per il doppiaggio ci sono pure lunghezze sceniche e tempi di aperture labiali da rispettare.
Quindi, come si intenderà, la stesura del copione per il doppiaggio è ricominciata d'accapo.
Parallelamente, si inzia a pensare ai doppiatori da provinare. Questa volta lo Studio Ghibli richiede davvero molti provini, e molto precisi, molto più del solito. E' evidente che si sta dando molta molta attenzione per questa ultima (e speriamo non l'ultima) fatica di Miyazaki Hayao. Sarà dura trovare delle voci all'altezza. Sono prescrittivi bambini 'veri' per i protagonisti. Il film presenta poi molte signore anziane. E infine, personaggi maggiori che in giappone sono stati interpretati da attori di tv, cinema e teatro, com'è ormai tradizione in casa Ghibli, piuttosto che da 'semplici' doppiatori.
In ultimo, la canzone. Spero davvero che riusciremo a tradurre anche la canzone in italiano. Ovvero, la traduzione e adattamento (musicale!) è stato eseguito. Ed accettato da Studio Ghibli. Davvero non è stato facile essere fedele come mi piace essere e nel contempo mettere le parole in metrica. Ma questo è stato fatto. Ora si tratterà di trovare interpreti che soddisfino gli autori, e non sarà facile. Il tempo, peraltro, stringe.
Infine: sulle pagine di Nanoda.com c'è stato un annuncio che riguarda Ponyo e che potrebbe interessarvi. Sembra che l'uscita di questo film in Italia sarà un piccolo evento mediatico! E nel frattempo RadioDeeJay continua a mandare una "strana canzoncina che abbiamo sentito in Giappone", mi chiedo con quale cognizione di causa, più volte al dì... indovinate il ritornello.
Col 2009 ormai iniziato, l'edizione italiana di Gake no Ue no Ponyo è ai nastri di partenza.
Da un lato, sto minuziosamente redigendo il copione. Il che non ha nulla, o pochissimo, a che vedere con i sottotitoli veneziani.
Non perché quelli fossero stati scritti con faciloneria, per carità. Semplicemente, la lingua 'parlata' e 'parlata scritta' sono diverse. Cose che si scrivono per essere lette dell'utente finale (il pubblico), sono diverse da cose che si scrivono per essere lette realmente, da un tecnico intermedio (l'attore), e che poi il pubblico 'sentirà'. Ci sono cose come, che so, l'abuso di dislocazione a destra del soggetto, o a sinistra dell'oggetto, che funzionano molto bene nel parlato reale (e lo rendono appunto 'più parlato reale'), ma non funzionano scritte. Questo perché nel parlato reale si usano molte, molti più diversi tipi di pause tonali che la mera virgola scritta.
Ovviamente, l'uso di una lingua 'difficile a leggersi ma poi diventa giusta quando letta giusta', apre le porte di una maggiore fedeltà al testo originale.
D'altro canto, nel testo per il doppiaggio ci sono pure lunghezze sceniche e tempi di aperture labiali da rispettare.
Quindi, come si intenderà, la stesura del copione per il doppiaggio è ricominciata d'accapo.
Parallelamente, si inzia a pensare ai doppiatori da provinare. Questa volta lo Studio Ghibli richiede davvero molti provini, e molto precisi, molto più del solito. E' evidente che si sta dando molta molta attenzione per questa ultima (e speriamo non l'ultima) fatica di Miyazaki Hayao. Sarà dura trovare delle voci all'altezza. Sono prescrittivi bambini 'veri' per i protagonisti. Il film presenta poi molte signore anziane. E infine, personaggi maggiori che in giappone sono stati interpretati da attori di tv, cinema e teatro, com'è ormai tradizione in casa Ghibli, piuttosto che da 'semplici' doppiatori.
In ultimo, la canzone. Spero davvero che riusciremo a tradurre anche la canzone in italiano. Ovvero, la traduzione e adattamento (musicale!) è stato eseguito. Ed accettato da Studio Ghibli. Davvero non è stato facile essere fedele come mi piace essere e nel contempo mettere le parole in metrica. Ma questo è stato fatto. Ora si tratterà di trovare interpreti che soddisfino gli autori, e non sarà facile. Il tempo, peraltro, stringe.
Infine: sulle pagine di Nanoda.com c'è stato un annuncio che riguarda Ponyo e che potrebbe interessarvi. Sembra che l'uscita di questo film in Italia sarà un piccolo evento mediatico! E nel frattempo RadioDeeJay continua a mandare una "strana canzoncina che abbiamo sentito in Giappone", mi chiedo con quale cognizione di causa, più volte al dì... indovinate il ritornello.
Ultima modifica di Shito il gio gen 22, 2015 6:13 pm, modificato 1 volta in totale.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Come sempre, Grazie Shito per il qui presente e super interessante topic!
Prima considerazione: Allora il titolo italiano ufficiale del film sarà "Ponyo sulla Scogliera", diverso da quello americano ma "in linea" con quello francese.
(Ad esempio in America come già successo anche per i precedenti film Ghibli, hanno optato per attori professionisti non da poco, anche se ok, più per questioni di "richiamo": Koichi/Matt Damon; Risa/Tina Fey; Granmamare/Cate Blanchett; Fujimoto/Liam Neeson).
Però ad essere sincera, mi piacerebbe mooolto ma mooolto di più una trasposizione in italiano del tema "La madre del mare"...
Tutta colpa dell'intervista inserita qualche giorno fa su Ghibliwiki a "Masako Hayashi", che nel film interpreta appunto lo stupendo brano "Umi No Okasan". In pratica nell'intervista viene riportato uno scambio tra lei e Suzuki, in cui dice:
"Credo che questo brano in italiano, sarebbe più bello che in giapponese, perché la gola si apre di più per una lingua europea che per il giapponese"...
Davvero su RadioDeejay hanno trasmesso "...Ponyo Ponyo Ponyo sakana no ko... "?
Accidenti, me lo son perso!
Bando alle ciance... Auguro buon lavoro a Gualtiero!
Prima considerazione: Allora il titolo italiano ufficiale del film sarà "Ponyo sulla Scogliera", diverso da quello americano ma "in linea" con quello francese.
Ah... Certo me lo immaginavo, ma son ancora più curiosa di ascoltare il risultato...Shito ha scritto:Da un lato, sto minuziosamente redigendo il copione. Il che non ha nulla, o pochissimo, a che vedere con i sottotitoli veneziani.
Hanno per caso richiesto anche di inserire nei provini, eventuali doppiatori "altisonanti"...?Shito ha scritto:Parallelamente, si inzia a pensare ai doppiatori da provinare. Questa volta lo Studio Ghibli richiede davvero molti provini, e molto precisi, molto più del solito.
(Ad esempio in America come già successo anche per i precedenti film Ghibli, hanno optato per attori professionisti non da poco, anche se ok, più per questioni di "richiamo": Koichi/Matt Damon; Risa/Tina Fey; Granmamare/Cate Blanchett; Fujimoto/Liam Neeson).
Addirittura il tema principale del film in italiano?! Wow, troppa grazia!"In ultimo, la canzone... [cut] Ora si tratterà di trovare interpreti che soddisfino gli autori, e non sarà facile."
Però ad essere sincera, mi piacerebbe mooolto ma mooolto di più una trasposizione in italiano del tema "La madre del mare"...
Tutta colpa dell'intervista inserita qualche giorno fa su Ghibliwiki a "Masako Hayashi", che nel film interpreta appunto lo stupendo brano "Umi No Okasan". In pratica nell'intervista viene riportato uno scambio tra lei e Suzuki, in cui dice:
"Credo che questo brano in italiano, sarebbe più bello che in giapponese, perché la gola si apre di più per una lingua europea che per il giapponese"...
Sul serio?!Shito ha scritto:...nel frattempo RadioDeeJay continua a mandare una "strana canzoncina che abbiamo sentito in Giappone", mi chiedo con quale cognizione di causa, più volte al dì... indovinate il ritornello.
Davvero su RadioDeejay hanno trasmesso "...Ponyo Ponyo Ponyo sakana no ko... "?
Accidenti, me lo son perso!
Bando alle ciance... Auguro buon lavoro a Gualtiero!
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Shito, il nostro NewType NewType ! <con voce nasale tipo Kai> (sì sto riguardando Mobile Suit Gundam)
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Di nulla!kaorj ha scritto:Come sempre, Grazie Shito per il qui presente e super interessante topic!
Prima considerazione: Allora il titolo italiano ufficiale del film sarà "Ponyo sulla Scogliera", diverso da quello americano ma "in linea" con quello francese.
Allora, sul titolo. La cosa più corretta a livello di traduzione era "Ponyo si sopra al dirupo", ma è stato ritenuto molto poco commerciale (il che è comprensibile). Va detto che in giapponese 'gake' ha una sfumatura marittima (dove 'dirupo' è più neutro, come anche 'cliff', tant'è che in inglese hanno aggiunto quel 'on the sea' apposta).
Ponyo sopra alla scogliera sarebbe stato forse meglio. Anche Ponyo sulla scogliera va benone, dato che è comunque una traduzione corretta di Gake no Ue no Ponyo, unico referente da considerare parlando del titolo.
No, non sono stati richiesti 'voice talent', la cui ragione generalmente commerciale è rimessa ai distributori locali. Personalmente, non credo -salvo eccezioni- che in un lavoro fatto di pedissequa e certosina ri-creazione di un originale giapponese, l'uso di voice talent possa essere opportuno. Ma, come in ogni cosa, ci potrebbero essere eccezioni.kaorj ha scritto:Hanno per caso richiesto anche di inserire nei provini, eventuali doppiatori "altisonanti"...?Shito ha scritto:Parallelamente, si inzia a pensare ai doppiatori da provinare. Questa volta lo Studio Ghibli richiede davvero molti provini, e molto precisi, molto più del solito.
(Ad esempio in America come già successo anche per i precedenti film Ghibli, hanno optato per attori professionisti non da poco, anche se ok, più per questioni di "richiamo": Koichi/Matt Damon; Risa/Tina Fey; Granmamare/Cate Blanchett; Fujimoto/Liam Neeson).
Personalmente non vedrei alcuna utilità nel far cantare in italiano il brano di apertura: è un brano 'puramente musicale', quasi che la voce fosse uno strumento. Al contrario, la canzone di chiusura è un tema infantile, che i bambini dovrebbero poter capire e canticchiare.kaorj ha scritto: Addirittura il tema principale del film in italiano?! Wow, troppa grazia!
Però ad essere sincera, mi piacerebbe mooolto ma mooolto di più una trasposizione in italiano del tema "La madre del mare"...
Tutta colpa dell'intervista inserita qualche giorno fa su Ghibliwiki a "Masako Hayashi", che nel film interpreta appunto lo stupendo brano "Umi No Okasan". In pratica nell'intervista viene riportato uno scambio tra lei e Suzuki, in cui dice:
"Credo che questo brano in italiano, sarebbe più bello che in giapponese, perché la gola si apre di più per una lingua europea che per il giapponese"...
Mi si dice che lo passino due volte al dì, nella trasmissione 'Pinocchio' (in onda dalle 18 alle 20).kaorj ha scritto:Sul serio?!Shito ha scritto:...nel frattempo RadioDeeJay continua a mandare una "strana canzoncina che abbiamo sentito in Giappone", mi chiedo con quale cognizione di causa, più volte al dì... indovinate il ritornello.
Davvero su RadioDeejay hanno trasmesso "...Ponyo Ponyo Ponyo sakana no ko... "?
Accidenti, me lo son perso!
G.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Hai perfettamente ragione. Non avevo considerato il fatto che il film è soprattutto rivolto ai bambini...Shito ha scritto: Personalmente non vedrei alcuna utilità nel far cantare in italiano il brano di apertura: è un brano 'puramente musicale', quasi che la voce fosse uno strumento. Al contrario, la canzone di chiusura è un tema infantile, che i bambini dovrebbero poter capire e canticchiare.
Grazie! Con questo essenziale indizio, ho trovato tutte le puntate ascoltabili fino al 9 gennaio.Shito ha scritto:... Mi si dice che lo passino due volte al dì, nella trasmissione 'Pinocchio' (in onda dalle 18 alle 20).
In effetti la conduttrice del programma, Pina, nelle prime puntate di gennaio nomina spesso Ponyo...
Ora stò giusto tentando di ascoltare la puntata del 09 gennaio (mi si blocca il buffer di lettura! >_< la parte incriminata inizia più o meno al minuto 18'), in cui la Pina cita e intervista brevemente la traduttrice italiana della canzone... (tal Beatrice "laureanda in lingue orientali" ... Mi ricorda qualcosa del genere discusso anche qui... Ma dove?? Uff.. C'ho il cervello in aceto!)
Tra l'altro mi sa che vieni citato anche Shito tra le righe...
Fanno uno spot niente male del film! Lo ammetto: sono stupita.
Vediamo se mi si blocca il buffer anche sulla puntata dell'08 gennaio, in cui dovrebbero aver parlato un po' di più della trama del film...
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Sono stupito per la preferenza di tradurre la canzone finale mi sarei aspettato di trovarla sottotitolata, ma in fondo essendo rivolto in primis ai bambini è una decisione che approvo. Lancio in grande stile? Ottimo! Ma visto l'approssimarsi dell'evento, e sperando non sia già stato detto, si conosce una data precisa?
Ps-Mi piace il titolo
Ps-Mi piace il titolo
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
La canzone è stata tradotta da Elisa Nardoni e me, come tutto il film, poi adattata musicalmente da me.kaorj ha scritto:
Ora stò giusto tentando di ascoltare la puntata del 09 gennaio (mi si blocca il buffer di lettura! >_< la parte incriminata inizia più o meno al minuto 18'), in cui la Pina cita e intervista brevemente la traduttrice italiana della canzone... (tal Beatrice "laureanda in lingue orientali" ... Mi ricorda qualcosa del genere discusso anche qui... Ma dove?? Uff.. C'ho il cervello in aceto!)
Tra l'altro mi sa che vieni citato anche Shito tra le righe...
Fanno uno spot niente male del film! Lo ammetto: sono stupita.
Vediamo se mi si blocca il buffer anche sulla puntata dell'08 gennaio, in cui dovrebbero aver parlato un po' di più della trama del film...
Il riferimento che citi potrebbe essere a una traduttrice coinvolta in altro progetto, di cui dicevo tra le righe nel mio primo post indicando un altro sito, ma che nessuno pare aver colto.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Aspetta...Shito ha scritto: Il riferimento che citi potrebbe essere a una traduttrice coinvolta in altro progetto, di cui dicevo tra le righe nel mio primo post indicando un altro sito, ma che nessuno pare aver colto.
[Prometto che poi la pianto con il semi OT ]
Stai per caso parlando dell'ultimo articolo del mio amico Marco, alias Ryuichi di Nanoda?
Se intendi quello, l'avevo già colto la scorsa settimana...
Ora che faccio 2 + 2 (l'ho detto no, che c'ho il cervello acetato in 'sti giorni ), in effetti la conduttrice Pina, parla della "traduttrice del libro di Ponyo, che uscirà in contemporanea al film, in marzo... ", solo che dalle schede scovate dagli amici di Nanoda, mi pareva di aver capito che il picture book uscisse in autunno...
Quindi grazie di nuovo per il chiarimento.
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Ho ascoltato la parte di trasmisione (dio mio, di una volgarità aberrante...), in effetti il caso è quello che si diceva.
Credo anch'io che il libro uscirà anticipando l'uscita dal film. Non si tratta tuttavia di un anime comics, ma di un libro illustrato (immagini del film) con testo descrittivo, rarissimi i baloon aggiunti alle immagini. E' un prodotto giapponese, adattato in italiano.
Dietro richiesta di Ghibli, ho finito per fare un certo livello di supervisione ai testi, che comunque non ho curato in prima persona, per garantire un certo livello di uniformità col testo del doppiaggio che verrà. La traduzione della canzone che sarà compresa nel libro è il mio adattamento musicale (comunque molto più fedele della traduzione che era stata posta in suo luogo, ma vi sorprende?).
Non c'è niente da fare, il margine di interpretazione personale che i 'traduttori' italiani sono convinti di potersi assumere nella riproposisione dell'ALTRUI pensiero/scritto mi spaventa. Mi domando come si possa credere che le scelte lessicali e semantiche di un autore non abbiano una ragion d'essere precisa, e mi domando con quale autolegittimazione ci si possa porre in condizioni di questionarle.
Credo anch'io che il libro uscirà anticipando l'uscita dal film. Non si tratta tuttavia di un anime comics, ma di un libro illustrato (immagini del film) con testo descrittivo, rarissimi i baloon aggiunti alle immagini. E' un prodotto giapponese, adattato in italiano.
Dietro richiesta di Ghibli, ho finito per fare un certo livello di supervisione ai testi, che comunque non ho curato in prima persona, per garantire un certo livello di uniformità col testo del doppiaggio che verrà. La traduzione della canzone che sarà compresa nel libro è il mio adattamento musicale (comunque molto più fedele della traduzione che era stata posta in suo luogo, ma vi sorprende?).
Non c'è niente da fare, il margine di interpretazione personale che i 'traduttori' italiani sono convinti di potersi assumere nella riproposisione dell'ALTRUI pensiero/scritto mi spaventa. Mi domando come si possa credere che le scelte lessicali e semantiche di un autore non abbiano una ragion d'essere precisa, e mi domando con quale autolegittimazione ci si possa porre in condizioni di questionarle.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Ti ho risposto di là...Shito ha scritto:Credo anch'io che il libro uscirà anticipando l'uscita dal film. Non si tratta tuttavia di un anime comics, ma di un libro illustrato (immagini del film) con testo descrittivo, rarissimi i baloon aggiunti alle immagini. E' un prodotto giapponese, adattato in italiano.
Shito ha scritto:Dietro richiesta di Ghibli, ho finito per fare un certo livello di supervisione ai testi...
Beh, da come la ragazza si è presentata in trasmissione, mi sembra di aver capito che questo sia uno dei primi lavori di traduzione "ufficiale" a cui si dedica...Shito ha scritto:Non c'è niente da fare, il margine di interpretazione personale che i 'traduttori' italiani sono convinti di potersi assumere nella riproposisione dell'ALTRUI pensiero/scritto mi spaventa.
Presumo che al di là delle capacità traduttive personali, l'esperienza in questo campo sia fondamentale.
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Ponio sulla scogliera (senza la "y"!) = traduzione corretta in italiano scorrevole = adattamento.Shito ha scritto:Allora, sul titolo. La cosa più corretta a livello di traduzione era "Ponyo si sopra al dirupo", ma è stato ritenuto molto poco commerciale (il che è comprensibile). Va detto che in giapponese 'gake' ha una sfumatura marittima (dove 'dirupo' è più neutro, come anche 'cliff', tant'è che in inglese hanno aggiunto quel 'on the sea' apposta).
Ponyo di sopra al dirupo = traduzione scolastica.
Puccia della sommità della falesia = mio scherzo.
Utente che se n'è andato.
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
In un'antica poesia giapponese (forse più di una) il sentimento della malinconia è evocato dal canto autunnale degli insetti nei campi. Sosuke regala a Toki un origami a forma di nave e lei pensa che sia a forma di "cavalletta" (da sottotitoli). Dal momento che le cavallette non cantano, non è che magari la parola giapponese (che non conosco) usata da Toki significhi "grilli" o qualche altro insetto canterino e possa simboleggiare l'autunno della vita? La mia è una pura congettura che sottopongo all'attenzione dell'Adattatore per un'eventuale verifica, se la riterrà opportuna.
Utente che se n'è andato.
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Non ho capito la mancanza della Y, che renderebbe solo traslitterazione di un nome scorretta, come -che so- Tokio invece di Tokyo.cipeciop ha scritto: Ponio sulla scogliera (senza la "y"!) = traduzione corretta in italiano scorrevole = adattamento.
Peraltro la pronuncia di 'Ponyo', che sono DUE sillabe (po-nyo) è non tre (po-ni-o) è piuttosto quella di 'Pogno', per noi, giù che la nostra scrittuta 'dolce' di gn equivale praticamente a quella della N seguita da I semivocalica (ovvero che faccia dittongo con un'altra vocale seguente).
Cosa vuol dire 'traduzione scolastica'?cipeciop ha scritto: Ponyo di sopra al dirupo = traduzione scolastica.
Quando andavo al liceo, litigavo con la professoressa di Latino dato che io continuavo a NON vedere differenza concettuale tra la 'traduzione letterale' e la presunta 'traduzione libera'. La libertà della traduzione deve infatti restare NEI LIMITI della letteralità. ENTRO quei limiti, vi è la 'libertà' di scelta semantica, che poi libertà non è comunque, dato che la scelta non deve essere dettata dal gusto personale, ma dalla più possibile CORRETTA contestualizzazione anche di ogni singolo lemma.
No, no, Toki-san dice proprio "batta da!", e 'batta' è solo e inequivocabilmente 'cavalletta' (per la cronaga, grillo è 'kirigirisu', o in generale (ogni oggetto che faccia suono in autunno) è 'koorogi'.cipeciop ha scritto:In un'antica poesia giapponese (forse più di una) il sentimento della malinconia è evocato dal canto autunnale degli insetti nei campi. Sosuke regala a Toki un origami a forma di nave e lei pensa che sia a forma di "cavalletta" (da sottotitoli). Dal momento che le cavallette non cantano, non è che magari la parola giapponese (che non conosco) usata da Toki significhi "grilli" o qualche altro insetto canterino e possa simboleggiare l'autunno della vita? La mia è una pura congettura che sottopongo all'attenzione dell'Adattatore per un'eventuale verifica, se la riterrà opportuna.
Il fatto è che Toki-san è l'archetipo della vecchieta inacidita, lamentosa, a cui non va bene nulla, PROSAICA al massimo. Quindi, Sosuke gli propone una cosa in qualche modo 'dolce' (la nave di suo padre, per lui simbolo affettivo), e lei ci vede una cosa sgradevole: una cavalletta. Da cui il senso della scena.
Come dico sempre: attenzione a voler vedere sempre 'la poesia' ovunque. Miyazaki fa, e soprattutto a fatto con Ponyo, film per bambini. L'idea che Miyazaki sia un 'oh-mio-dio-poeta' (poeta ovviamente inteso nel senso sciatto-romantichetto di 'autore lirico' oggi dominante) è una lettura appunto sciatta da critico o saggista occidentale, anche un po' tanto finto-bobò (borghese-boheme), che credo farebbe ridere di gusto Miyazaki in primis.
Al contrario, Cipeciop, avevo adorato la tua lettura 'sensuale' di Ponyo, la ricordo bene, e credo che con quella tu fossi molto più vicino al senso del film, ovvero: "Maschi, se volete crescere sani dovete prendervi la responsabilità di una femmina!" e , "Femmine, per uscire dal mancipio paterno datevi a un mancipio maritale!", che poi è la base della sociologia giapponese.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
La mia stoccata alla (per me) cattiva cultura di traduzione italiana non era rivolta alla traduttrice del caso, di cui non ho per altro letto l'opera e con cui non ho avuto direttamente a che fare. Ho visto i testi già 'editati', ovvero 'adattati' dall'editor, che erano sì spesso imprecisi e palesavano talvolta anche errori di intendimento, indi presumibilmente di traduzione di base, ma non era questo il mio punto. Il mio punto era proprio la vague traduttoria italiana essa tutta, dove il traduttore invece di tradurre pensa di dover "ridire a parole sue quello che crede di aver capito delle parole dell'originale", e magari si sente anche 'un autore' nel caso.kaorj ha scritto:
Beh, da come la ragazza si è presentata in trasmissione, mi sembra di aver capito che questo sia uno dei primi lavori di traduzione "ufficiale" a cui si dedica...
Presumo che al di là delle capacità traduttive personali, l'esperienza in questo campo sia fondamentale.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Ponyo sulla Scogliera - diario
Grazie della precisazione, non sapevo della GN. Se possibile, avrei voluto evitare ai bambini di dover leggere lettere straniere nel titolo.Shito ha scritto:Non ho capito la mancanza della Y, che renderebbe solo traslitterazione di un nome scorretta, come -che so- Tokio invece di Tokyo. Peraltro la pronuncia di 'Ponyo', che sono DUE sillabe (po-nyo) è non tre (po-ni-o) è piuttosto quella di 'Pogno', per noi, giù che la nostra scrittuta 'dolce' di gn equivale praticamente a quella della N seguita da I semivocalica (ovvero che faccia dittongo con un'altra vocale seguente).
Mera precisa ed esaustiva traduzione, senza tener conto della scorrevolezza o della frequenza nell'uso comune di particolari vocaboli e costruzioni. In mezzo tra la traduzione scolastica e la traduzione 'libera' (cioè con sostituzione di concetti) non ci trovi spazio alcuno? Se ce lo vedi, non lo ritieni un'opportunità da sfruttare?Shito ha scritto:Cosa vuol dire 'traduzione scolastica'?
Ancora grazie per la generosa precisazione.cipeciop ha scritto:No, no, Toki-san dice proprio "batta da!", e 'batta' è solo e inequivocabilmente 'cavalletta' (per la cronaga, grillo è 'kirigirisu', o in generale (ogni oggetto che faccia suono in autunno) è 'koorogi'.
Il fatto è che Toki-san è l'archetipo della vecchieta inacidita, lamentosa, a cui non va bene nulla, PROSAICA al massimo. Quindi, Sosuke gli propone una cosa in qualche modo 'dolce' (la nave di suo padre, per lui simbolo affettivo), e lei ci vede una cosa sgradevole: una cavalletta. Da cui il senso della scena.
"Al contrario", non mi importa cosa adori.cipeciop ha scritto:Al contrario, Cipeciop, avevo adorato la tua lettura 'sensuale' di Ponyo
Utente che se n'è andato.