Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 2014)

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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gui9do
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da gui9do »

buongiorno a tutti,
come vedete è il mio primo messaggio e spero non sia troppo azzardato iniziare così.

in breve mi definirei un frequentatore occasionale dei lavori di Studio Ghibli e più in generale della cultura dell'animazione giapponese.
Ieri sera ho avuto la fortuna di vedere "la principessa splendente" e da allora non riesco a togliermi dalla mente le avventure della giovane abitante della luna.
Mi son letto di un fiato tutta la discussione chiarendomi tutti i dubbi che mi attanagliavano sin dalla fine della visione, ho letto nella notte varie versioni della leggenda giapponese per avere un quadro più chiaro.

alla fine di questa immersione mi è rimasto solo un dubbio. La storia di Takahata si discosta in alcuni punti dalla leggenda, uno di questi è quello riguardante il principe che deve recare la coppa del Buddha, nella leggenda porge alla prinicpessa un falso mentre nel film succede tutt'altro. Confrontandomi con gli amici che erano con me non siamo riusciti a chiarici gli eventi di quella particolare scena. Qualcuno poco sopra ha avuto il mio stesso dubbio (espresso in spoiler nero su nero) e dice di esserselo chiarito durante una discussione di cui non ho trovato traccia.

Mi sapreste dare una vostra interpretazione?
grazie
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genbu
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da genbu »

Per quel poco che ricordo...
Nel racconto originale (è il primo dei pretendenti) il Principe Ishitsukuri trova una comune ciotola davanti ad un tempio e la porta alla principessa Kaguya. All'interno la principessa trova una lettera del principe con dei versi d'amore e per risposta (sempre in versi) viene fatto notare che se la ciotola fosse autentica dovrebbe esserci "un riflesso di rugiada". Il principe arrabbiato scaraventa la ciotola fuori dalla porta e comunica ( sempre per lettera) che le sue pretese verso Kaguya rimangono immutate.
NOTA: A quell'epoca era prassi consolidata che i pretendenti non potessero ne' vedere ne' parlare direttamente con l'amata. Nel libro originale il tramite è sempre l'anziano tagliabambù (cosa che nel film non accade)

Nel film non ricordo...era il "pomicione" che cercava di intortare la principessa a parole?
"Durante la mia fanciullezza i dolori e le gioie superavano quelli di ogni altro. Cantavo e piangevo senza ragione, ma sempre sinceramente. Con l'età mi sono guastato. Ma la mente del bambino ritorna in me durante i sogni." Gong Zizhen
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Lonelywolf
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Lonelywolf »

Intanto: grazie per l'informazione, non sapevo che in Taketori Monogatari la scena fosse diversa :D
Per rispondere alla tua domanda: quell'uomo (si trattava del principe Ishitsukuri?) non parlava in modo sincero. Ha compreso che Principessa non stava veramente cercando di ottenere tesori di gran pregio ma aveva solo trovato un modo per mandar via dei pretendenti indesiderati, quindi ha capito il motivo del rifiuto e si è rivolto a lei cercando di convincerla di provare un sincero sentimento di amore per lei. L'esperta madre, però, capisce la situazione e porta il principe Ishitsukuri a scoprire una Principessa brutta e vecchia d'aspetto, rivelando le sue vere intenzioni e portandolo a fuggire a gambe levate.
P.S.: non l'ho fatto perché già nei precedenti post si sono rivelati dettagli del film, ma se volete che mascheri gli spoiler ditemelo pure.
Edit: sì genbu, è proprio lui XD
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Yue91
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Yue91 »

Shito ha scritto:"Kaguya" non viene mai usato da solo in tutto il testo. Il nome del personaggio, dopo la sua "nominazione" [attribuzione del nome proprio] è "Principessa Splendente del Bambù Flessuoso" (Nayotake no Kaguya-Hime), o solo "Principessa Splendente" (Kaguya-Hime) per brevità. Tutto questo viene mostrato molto chiaramente nel film.

Siamo in "un tempo passato" rispetto all'anno 1000, in Giappone. In pieno periodo Heian. A quei tempi, per molti popolani il nome non era altro "il modo in cui ti chiamano". Proprio per questo, nel caso di ricchi o nobili, si faceva quella cerimonia di "nominazione", o "attribuzione del nome". Nel nostro caso quella che infantilmente si chiamava "Principessa" (in famiglia) o "Gemma di Bambù" (tra gli amici), divenuta adulta - perché ha avuto il menarca - e va incontro ai riti di acconciatura e nominazione - il nome le viene attribuito da un onmyouji specializzato in ciò, Inbe no Akita.

Da piccola, come dicevo, il padre la chiama Principessa (non "la principessa", proprio "Principessa") perché per lui è come una principessa. Ma i bambini la chiamano "Gemma di bambù" perché cresce in fretta come le gemme di bambù, che guadagnano anche dieci centimetri in una notte. ^^

Che bello! Mi piace molto la tua soluzione! Ero proprio curioso di sapere come avresti risolto la situazione, come ti scrissi tempo fa, non amando come nel resto delle lingue occidentali hanno reso la cosa (Princess Kaguya, Princesse Kaguya, Prinzessin Kaguya ecc.), come se Kaguya fosse il nome e principessa il titolo.
Ricordo che mi è capitato spesso di leggere un noto personaggio del Genji Monogatari indicato come "Principessa Fujitsubo", "Lady Fujitsubo" ecc. (e così per le altre dame del racconto), mentre nella nuova traduzione di Maria Teresa Orsi è reso come "Dama del padiglione del glicine" (e se non ricordo male – purtroppo non posso controllare di persona – nell'introduzione la studiosa specifica appunto che gran parte delle persone a corte non erano indicate col "nome" come lo intendiamo noi, ma appunto con "un nome in cui ti chiamano").

Non sapete come vi invidio, ragazzi! Avrei tanto voluto vederlo in italiano e al cinema, più di Si alza il vento. Ma al momento sono in Francia...
Grazie Shito per il diario di lavorazione nell'altra discussione. Quando hai nominato Vasari ho gongolato! :P
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Shito
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

gui9do ha scritto: Mi sapreste dare una vostra interpretazione?
grazie

Nel film Ishitsukuri porta alla Principessa Splendete un fior di loto, e poi argomenta con un monologo da "Diario di un seduttore".

Ti porgo il testo del caso, che è molto lineare.
ISHITSUKURI (FC) Tre anni or sono… da che diedi per la prima volta orecchio alla sua voce… senza che la Principessa Splendente si distaccasse neanche per un istante dal mio animo…/ io andai disperatamente… alla ricerca della cosiddetta augusta ciotola di pietra del Buddha…!/ (DS) Attraversando campi, attraversando monti, ho marciato visitando i templi di tutta la nazione…! Accadde quando infine stremato dalla fatica mi misi a sedere su d'una roccia a bordo strada…!/ (IC) Per caso… i miei occhi s'erano posati…/ sopra a un singolo fior di loto, che era sbocciato ai miei piedi…! Aaah…! "I miei sentimenti per la principessa… sono proprio come questo fiore che… sboccia adorabile benché ignorato dall'uomo!"/ (DS) Quando pensai così… io d'un tratto… ebbi un'illuminazione…! "Ciò che io vorrei realmente offrire alla principessa… nonché… ciò che la principessa desidera davvero… non sono affatto degli inarrivabili tesori… ma questo singolo fiore…!" Ovverosia… non si tratterà della mia sincerità nell'amare la principessa…?

ISHITSUKURI Principessa Splendente…! Voi, per quanto mi riguarda…/ siete l'unica persona a cui vorrei realmente offrire il mio animo…! Vi prego, questo adorabile fiore… la sincerità di ciò che provo per voi… non potreste concedervi di accettarli?/ (FC) A me, sin da quand'ero piccolo… le piante da fiore sono sempre piaciute…! Ancor più, resto affascinato da quei fiori senza nome che sbocciano a bordo strada o nei campi./ (DS) E poi… quel che penso sempre è: "ma se fosse possibile vivere come questi fiori sbocciati nei prati…?"/ (FC) Principessa… insieme a me, andiamoci! In un qualche luogo che non sia questo!/ (IC) Sgattaiolando via dalla rigida formalità della capitale… andiamoci insieme!/ (FC) In una terra tutta fiorita, con uccelli che cantano, pesci che guizzano, lussureggiante di verde…! Un qualche luogo che non sia questo!/ (IC) Seguendo semplicemente i nostri stessi animi… rideremo…/ canteremo… e poi ci coricheremo…! Gioiosi di lavorare da mane a sera… nutriti dal ciclo delle quattro stagioni… insieme, mettiamoci a tessere una bellissima storia!/ Avanti, venite…! Insieme a me…! In un qualche luogo che non sia questo!/ In una terra tutta fiorita, con uccelli che cantano, pesci che guizzano, lussureggiante di verde…! Andiamoci! In un qualche luogo che non sia questo…! Avanti!
Genbu: proprio in questo caso è l'anziano che fa da tramite tra il principe pretendente e la figlia. ^^; Ma lo fa in generale, a dire il vero. Dico nel film.

Nel film, i pretendenti con i loro tentativi creano un'escalation di disilluzioni e dolori per la Principessa.

Il primo a presentarsi, ovvero Kuramochi, porta semplicemente un falso fabbricato. Racconta un mare di bugie, da vero faccendiere, e alla fine si dimostra anche un pezzente che non ha pagato la fabbricazione del suo falso. Qui Principessa tutto sommato se la ride, perché era un buffone - anche se in battuta non è che lo pensasse.

Il secondo, il Ministro di Destra Abe, è il creso. Porta un falso, ma presumibilmente non l'ha comprato come tale. Sperava lui stesso fosse merce autentica. "Merce", chiaramente. Si parla di veniale acquisto. E' da notare come Principessa è già cambiata: qui chiede lei la prova del nove, e per farlo deve "prendere su di sé" l'onta del mostrarsi dubbiosa (le mani tremano di rabbia mentre usa un tono cortese, l'ancella le guarda).

Il terzo, che avrebbe dovuto essere uomo d'arme di tutt'altra fibra ( "la risolutezza è ben altra cosa!" ) si prova un pusillanime e nulla se ne saprà più.

Il quarto è il vero seduttore. Racconta un personaggio PERFETTO per far breccia nel cuore di Principessa, tocca tutti i tasti giusti. Tutto studiato. Infatti alle sue proposte Principessa comincia ad ansimare. E' il ritratto di una fascinazione da primo amore. Verrà poi tutto stracciato nel più grottesco rivelarsi dell'inganno, e mentre la moglie anziana compatisce le vittime della seduzione del marito fedifrago, Principessa piange dinanzi alla madre sua per quel primo amore così orribilmente sfregiato, calpestato.

Quella è una delle scene più intense del film, secondo me. Perché la pietà della moglie di Ishitsukuri è una vecchiaia femminile che sfrigola contro la giovinezza ferita di Principessa. ;_;

Il quinto pretendente, il Medio Consigliere Isonokami, è giovane e sprovveduto e ci resta secco.

Il che condurrà a una crisi di identità forte per Principessa, quando distrugge il suo giardino. Il rifiuto del falso, di cui lei si è circondata e che lei stessa è diventata. Altra scena intensissima.

Ma quando poi arriva l'invito del Mikado, Principessa lo rifiuta dicendo al padre "ORMAI non posso PIU' essere una cortigiana". E' troppo disillusa, ormai. Ha perduto quella semplicità. Così come vedendo che da nobile può calpestare un neonato e avere le scuse della madre aveva perso la semplicità di una bambina che danza sotto i fiori di ciliegio.

"Torniamo a casa".

Il tempo è una linea a senso unico, anche se la società postmoderna vorrebbe ingannarci del contrario per venderci qualcosa.

Quel che siamo stati non saremo più.
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Scusate tutti la digressione filosofica.

In risposta a Bob:
Spoiler:
Silent Bob ha scritto:
Shito ha scritto:
La speculazione si fa qui nipponista. La civiltà giapponese è al tempo stesso vitalità indigena e formalismo estetico, che è stasi. Eros e Thanatos diremmo noi. Una bella faciulla è la campagnola mezza nuda e sporca di terra, o una bambola viva sotto dieci kimono e la biacca in faccia?

qui torniamo universali: Mann, Visconti. L'uomo civile desidera una donna pura nel letto coniugale ma va poi a sporcarsi di vita con le prostitute. L'eterno dilemma maschile tra logos e metis, Eros e Thanatos.

Tutto gira intorno a Mnemosyne.

Nel campo della sensualità, un essere carnale è oggetto del desiderio. Ma ciò che attira in questo essere carnale non è direttamente l'essere, è la sua ferita: è un punto di rottura dell'integrità del corpo e l'orifizio della sozzura. Questa ferita non mette in gioco la propria vita, ma soltanto la sua integrità, la sua purezza. Non uccide, ma insudicia. ... Non sempre siamo in preda alla noia: la vita riserva possibilità di numerose comunicazioni. Ma se questa possibilità viene a mancare, allora la noia rivela ciò che è il nulla dell'essere rinchiuso in se stesso


Un passo da Georges B. è da tanto che dico che lo devi leggere. è curioso come proprio in questi giorni pensavo che una delle caratteristiche del post-moderno sia la progressiva sottrazione all'esistenza umana della comunicazione sporca di vita, surrogando ciò con varie altre alternative il che è più o meno un pò la seconda parte del corsivato che ho riportato.
Vedi Bob, tutto questo è di una atrocità banale. Nel senso che potrebbe tutto riassumersi nel solo assunto "Esiste Justine perché non si può trarre godimento dallo stuprare Juliette". Ovvio, no? E' quel che pratica ogni autore di ero-doujin, davvero. Fai la fanciulla pura e mettila in una condizione di stuprum, al ché lei inizierà piangendo, e poi il bivio è se farla finire piangendo o ridendo, a seconda che si punti sul totale senso orrorifico di sfregio, o sulla complicità [psiche forte o debole nell'erotismo consuntivo]. Ogni volta che leggo Georges Bataille penso che il nome completo sia Georges Bataille de Lapalisse. Ma davvero, c'è bisogno di ricordare il visetto candido di Clarisse quando viene preso tra pollice e indice del turpe Conte? O Lana sulla passerella della morte, o minacciata d'essere marchiata a fuoco come bestiame umano? Sheeta tirata su con sprezzo per una treccia, e poi le die trecce che volano via a pistolettate, mentre lei stringe gli occhi virtuosa come una santa. Sono archetipi da kore nella situazione da stuprum, no? E' ovvio.

Per questo ho smesso di leggere Bataille.
Silent Bob ha scritto: In generale dal feticismo per gli oggetti, finanché a un cubo di alluminio, a eccellere nello studio e nel lavoro per la passione di una materia morta ( il che per le scienze, materie morte, è financo sensato. del tutto folle è per materie più vive quali quelle umanistiche ) credo siano tutti modi per incanalare in qualcosa l'esuberanza di vita, qualcosa di diverso per quello cui è data ( intendo vita più violenta e lacerata, come ben scrivesti citando orpheus e rocco e i suoi fratelli ). E da qui le facce da rincoglioniti degli otaku.
Aspetta, riassumo in un solo concetto: sublimazioni di libido deviata, ovvero parafilia. Non è più semplice? ^^;

Ma la civiltà (e ti prego di leggere che avevo scritto "l'uomo civile") è proprio la presa di distanza dalla propria base ferina, belluina, etologica. E tale distanza avviene per costrizione. In genere sociale. Raramente endogena e autodeterminata. In quei casi hai forme di monachesimo laico, in sostanza.
-----
Silent Bob ha scritto:
Shito ha scritto: Credo che per Takahata la vita degna di essere vissuta sia quella dei tanuki comuni che nascono, ballano, proliferano e muoiono anche anzitempo, ma sempre semplicemente allegri, o tristi, ma vivi.
questo mi ha fatto pensare molto agli yamada, che mi risultò disgustoso a dir poco. Credo possa essere il pensiero di takahata più o meno. Credo sia fallace, poiché l'uomo non sarà mai sola animalità ma anche intelletto. Non si torna ad essere acqua nell'acqua, non si cancella la concezione di futuro e morte. Al più ci si stordisce e allo stordimento mi fanno pensare i tanuki comuni. L'animalità semplice non ci è più data ( a riguardo Teoria Della Religione, sempre di B. dice molto )
Sì, in questo il conflitto della mentalità giapponese appare chiaro. E' lo stesso conflitto di cui pativa Akutagawa, quando sé stesso gli dice "siccome tu riesci a trovare bello il corpo femminile non capirai mai la bellezza di una ceramica di Koseto".

Gli esseri umani sono esseri di mezzo, sono fallati: sono ancora mortali, ma già dotati di autocoscienza. A vivere come animali (dionisiacità totale) soffrono spiritualmente, ma nel puro spirito logotico è il suicidio.

Il dilemma è sempre stato questo.

E' per questo che i maschi si legano alle femmine. Perché loro sono le portatrici del movimento, del caos, del tempo e quindi della vita, e solo una forte impronta genetica può far sì che le si ami nonostante questo di amore maschile, che è comunque mentale.

E quando dicevo Mnemosyne, metà era per "Le memorie della vita" - canzone di chiusura del film - l'altra metà era per Aby Warburg. Che andava alla ricerca della figura della ninfa reinterpretata dalla cività nella storia dell'arte. E faceva dentro-e-fuori dalla pazzia. Era anche amico di Freud, mi pare. ^^;
Ultima modifica di Shito il gio nov 06, 2014 10:48 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da gui9do »

ShitoIl ha scritto: quarto è il vero seduttore. Racconta un personaggio PERFETTO per far breccia nel cuore di Principessa, tocca tutti i tasti giusti. Tutto studiato. Infatti alle sue proposte Principessa comincia ad ansimare. E' il ritratto di una fascinazione da primo amore. Verrà poi tutto stracciato nel più grottesco rivelarsi dell'inganno, e mentre la moglie anziana compatisce le vittime della seduzione del marito fedifrago, Principessa piange dinanzi alla madre sua per quel primo amore così orribilmente sfregiato, calpestato.
grazie della risposta!
quindi vuoi dire che l'anziana dipinta che compare davanti a ISHITSUKURI altro non è se non la moglie ufficiale?
Devo dire che questo passaggio è veramente concitato e di difficile interpretazione, si coglie la tentazione in cui cade Principessa e il trasporto che segue alle parole del pretendente ma poi tutto accade così velocemente che è difficile capire cosa voglia comunicare la storia. Io ero arrivato a pensare che la vecchia truccata fosse effettivamente Principessa ma che apparisse così agli occhi di ISHITSUKURI perchè il suo amore in fondo non era sincero. Per quello mi interessava sapere cosa ne pensaste voi che siete evidentemente molto più esperti.
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Lieto di esserti stato di servizio! :-)

In effetti quel passaggio può essere un po' ambiguo. Direi che la chiave di volta è la narrazione che segue, per voce della moglie ufficiale di Ishitsukuri. ^^
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Lonelywolf »

In effetti non avevo capito nemmeno io che si trattasse della moglie di Ishitsukuri. Pensavo che a svelarne le intenzioni ed a battere sulla spalla di Principessa e fosse stata sua madre, ma in effetti, se non ricordo male, si vedevano poi nella stessa scena la madre di Principessa e la falsa Principessa.
Sulla scena della presa di consapevolezza del falso, ho ripensato al verso del tema portante del film che faceva all'incirca "educa la pietà nell'animo delle persone". A proposito della falsità di cui parla, vorrei chiarirmi le idee. In occasione della morte del Medio Consigliere Isonokami, Principessa si rende conto di essere lei stessa falsa perché non ha affrontato con animo sincero i pretendenti, il che avrebbe evitato la morte di Isonokami? Il giardino è falso perché serve ad illuderla di avere ancora l'animo sincero e semplice che aveva un tempo? E, a questo punto, lei non può più essere una cortigiana perché si rifiuta di vivere nella falsità di cui ha preso coscienza?
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Lonelywolf ha scritto:In effetti non avevo capito nemmeno io che si trattasse della moglie di Ishitsukuri. Pensavo che a svelarne le intenzioni ed a battere sulla spalla di Principessa e fosse stata sua madre, ma in effetti, se non ricordo male, si vedevano poi nella stessa scena la madre di Principessa e la falsa Principessa.
A battere sulla spalla di Principessa è la madre. Possiamo immaginare che la moglie di Ishitsukuri si sia recata a casa di Miyatsuko, e la madre di Principessa vada ad informare la figlia delle cose.
Lonelywolf ha scritto: Sulla scena della presa di consapevolezza del falso, ho ripensato al verso del tema portante del film che faceva all'incirca "educa la pietà nell'animo delle persone".
Non so come tu abbia inteso quel verso, ma lì si tratta di "educare" nel senso di allevare, coltivare. E di "pietà" nel senso di una calda passione. Alla fine del film, i genitori di Principessa piangono per la separazione, e così la figlia, e la figlia chiaramente descrive il momento come "la pietà nelle persone". L'impassibile selenita trova che simili turbamenti dell'animo non siano che sporcizie, tipiche della Terra.
Lonelywolf ha scritto: A proposito della falsità di cui parla, vorrei chiarirmi le idee. In occasione della morte del Medio Consigliere Isonokami, Principessa si rende conto di essere lei stessa falsa perché non ha affrontato con animo sincero i pretendenti, il che avrebbe evitato la morte di Isonokami? Il giardino è falso perché serve ad illuderla di avere ancora l'animo sincero e semplice che aveva un tempo? E, a questo punto, lei non può più essere una cortigiana perché si rifiuta di vivere nella falsità di cui ha preso coscienza?
Credo che Principessa si senta falsa perché in cuor suo sa bene di NON ESSERE la "Principessa Splendente" a cui gli aristocratici ambiscono. Dal primo giorno di educazione di corte, tutto quello che Principessa fa lo fa per compiacere il padre suo, a cui vuole bene. E' un moto di femminilità infantile che ho veduto anche nella realtà. Quando prinicipessa fa l'inchino per la prima volta dicendo al padre "auguro un umore amabile", la stessa grammatica che poco prima l'aveva fatta ridere a crepapelle per la sua ridicolaggine, Sagami se ne sorprende: dinanzi a lei non fa che la discola, ma per il padre fa quello che il padre vorrebbe da lei. "Io sono colei che la si vuole", no?

Tutto questo però conduce a una falsità dell'essere. Se prima Principessa temeva di "essere un falso" per quelli stessi pretendenti che avevano cercato di conquistarla con beni falsi (i primi due), poi si rende conto che lei è effettivamente diventata un falso, circondata dal falso - come il suo "plastico delle montagne" aka il suo giardino. Una vita fasulla che aveva creato una persona fasulla.

E quel gioco di apparire e negarsi, alla fine, era arrivato a costare la vita di una persona innocente.

Ah, per la cronaca l'attrice originale che ha interpretato Kaguya, e parliamo di un'attrice emergente di TV e cinema giapponese (non una doppiatrice), dopo un po' che aveva fatto il film ha lasciato la recitazione, buttato alle ortiche la sua carriera ed è tornata a studiare. :-)

Coincidenze? Io dico che ha compreso il senso del film...
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Goo »

Gualtiero posso chiederti come giudichi il tuo/vostro lavoro di doppiaggio rispetto a quello originale?
Anche solo un parere personale, ho visto scelte discusse come quella di Anno per Kaze Tachinu e ora questa esordiente e vorrei sapere cosa ne pensi.
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

I doppiaggi originali sono parte integrante dell'unicum di un'opera, e quindi sono un referente assoluto, incontestabile e imprescindibile.

Se mi chiedi un *parere personale* sulla loro bontà, li ho trovati entrambi perfetti per le opere di cui sono parte. Entrambi non convenzionali nel "mondo degli anime" (Takahata prima e Miyazaki poi presero ben presto le distanze dal mondo dei seiyuu, per intenderci), mi paiono davvero impeccabili nella resa di tutti i personaggi. La ricchezza recitativa e interpretativa di "Kaguya-Hime no Monogatari" lo pone probabilmente un gradino sopra a qualsiasi altra cosa di simile, ma anche la scelta di Anno per Horikoshi Jirou mi è parsa francamente perfetta. :-)

Detto tutto ciò, il lavoro di un responsabile di un doppiaggio locale dovrebbe essere semplicemente quello di riproporre quanto più fedelmente possibile quanto creato nell'originale. Trovo che i doppiaggi italiani di "Si alza il vento" e "La storia della Principessa Splendente" siano particolarmente riusciti in detto termine.
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shun »

Ringrazio anch'io per il chiarimento sulla moglie di Ishitsukuri!
Al cinema avevo capito un'altra cosa...
Ovvero che la signora fosse semplicemente un'anziana messa al posto della principessa e che lo spavento del principe, fosse dovuto al fatto che si aspettava una principessa di grande beltà, trovandosi invece davanti una brutta signora... in tal senso tutte le menate sull'amare l'animo della principessa si scontravano con la questione dell'aspetto e prima o poi l'avrebbe mollata per un'altra...
Con la moglie funziona meglio! Ecco perché si è spaventato ahahah
Ma viene specificato in modo esplicito, o è tramite le parole della madre di Kaguya che dovevo intendere? Perché non ci avevo proprio fatto caso...
Gli esseri umani sono esseri di mezzo, sono fallati: sono ancora mortali, ma già dotati di autocoscienza. A vivere come animali (dionisiacità totale) soffrono spiritualmente, ma nel puro spirito logotico è il suicidio.

Il dilemma è sempre stato questo.
Uff, ho buttato lo garanzia per aggiustare le falle! XD
A parte gli scherzi, i conflitti nascono rifiutando di essere ciò che limpidamente si è, andando contro l'esistenza. Nel caso particolare volendo essere selvaggi, pur essendo entità di mezzo, o volendo essere divinità, pur essendo entità di mezzo.
Ma com'è noto, ad oggi, non sappiamo come la coscienza si realizzi nell'universo, che è ad un livello più profondo della vita rispetto a questioni psicologiche/filosofiche...
genbu ha scritto:Altre due clip
di questo passo la settimana prossima, su youtube, Lucky Red carica l'intero film XD
Ultima modifica di Shun il ven nov 07, 2014 10:58 pm, modificato 2 volte in totale.
L'essenziale è invisibile agli occhi.
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da KwErEnS »

Un amico dall'orecchio fino mi ha fatto notare che la musica di Joe Hisaishi che accompagna la venuta degli esseri lunari:
The Procession of Celestial Beings, n.30 e n.32
ricorda molto questa composizione di un anonimo del '600:
Ciaccona del Paradiso e dell'Inferno
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Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Twistor ha scritto:Ringrazio anch'io per il chiarimento sulla moglie di Ishitsukuri!

[...]

Ma viene specificato in modo esplicito, o è tramite le parole della madre di Kaguya che dovevo intendere? Perché non ci avevo proprio fatto caso...
Le parole che si sentono mentre Principessa piange disperata non sono di sua madre, ma della moglie di Ishitsukuri. E sì, non c'è altro - a parte il fatto che Ishitsukuri le chiede scusa inchinandosi servilmente...
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