Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 2014)

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

Moderatore: Coordinatori

Avatar utente
Muska
Chibi Totoro
Chibi Totoro
Messaggi: 1708
Iscritto il: lun mag 17, 2004 10:16 pm
Località: La Città Eterna

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Muska »

Voi almeno dovete faticare a leggere solo le risposte dell'altro...

Abbiate pietà e solidarietà con chi deve leggervi ENTRAMBI nell'intrigo delle reciproche missive... :cry:

:sorriso2:
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
Avatar utente
Babbana
Nuovo Membro
Nuovo Membro
Messaggi: 32
Iscritto il: mar apr 30, 2013 10:23 pm

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Babbana »

Shito ha scritto:Cara Muggle, ricordi bene e scrivi cose che colgono perfettamente nel segno. Sicuramente quando è stato preparato il pressbook le mie traduzioni finali delle canzoni non erano ancora pronte/disponibili.
Grazie mille per la risposta! ^^
Se posso, ti chiederei un favore: potresti postare le traduzioni del ritornello di "Inochi no kioku" e del testo di "Tennyo no uta"? Sono le parti delle canzoni che mi sono rimaste più impresse e mi piacerebbe molto annotarmele con la traduzione finale.
Shito ha scritto:Ma su tutto ti ringrazio di avere avuto tanto interesse, tanta attenzione, tanta corretta comprensione del film. Ringrazio tutti gli attenti commentatori per la stessa ragione. La vostra attenzione, la vostra corretta fruizione del film è la ragion d'essere del mio lavoro.
Sono piuttosto ancora io a doverti ringraziare, se io e gli altri spettatori abbiamo potuto capire davvero il film è soprattutto grazie al tuo lavoro :si:

E poi, volevo dire la mia su alcuni punti del commento di Sayonara no Nastu. ^^
Sayonara no Nastu ha scritto:Poichè, dopo tutto quello che ha passato la protagonista, quando nel finale i due giovani iniziano a volare e lei chiede l'accettazione di cielo e terra, io, da spettatore, ho avuto una sensazione come se riuscissi a respirare VERAMENTE per la prima volta, come se fino ad allora fossi stato rinchiuso in uno spazio stretto ed angusto ma, in quel momento, fossi uscito all'aria aperta e avessi preso una boccata d'aria a pieni polmoni. E' stata una sensazione di vera liberazione.
È stata anche la mia sensazione in quel momento. Se nella parte della vita di Principessa dentro al palazzo ho provato una sensazione generale di annichilimento o comunque reclusione, questa scena è stata, come dici tu, una boccata d'aria.
Ma è proprio per aver provato questa intensa emozione, che sono grato che abbiano scelto di far finire questa storia come è finita. Poichè ci ricorda che, nella realtà, non esistono lieti fini.
Concordo con te che il film non abbia un lieto fine in senso tradizionale (avrebbe svuotato il film di ogni significato). E proprio per questo il finale è davvero bello, l'ho percepito molto positivo (non in senso "disneyano", ma in un modo più legato alla realtà). Nella separazione, Principessa ritrova davvero i suoi affetti, comprende il valore delle cose che ha vissuto, che non ritorneranno fisicamente, ma che si conserveranno nella memoria. Mi è sembrato un finale rassicurante, in un certo senso. ^^
Tuttavia, mi sorge un dubbio: perchè, all'inizio della storia, i seleniti (perchè penso che siano stati loro, no?) hanno fatto in modo di far avere ai genitori di Principessa l'oro ed i kimono?
Io l'ho inteso come parte della punizione che doveva subire Principessa per aver desiderato di vivere sulla Terra. Come se i seleniti avessero voluto provocare una rottura nel momentaneo equilibrio della vita di Principessa nella montagna. Non so se sia una spiegazione sensata ^^"
Shito ha scritto:
Sayonara no Nastu ha scritto:Nell'ultimissima scena, dopo che Principessa si sia voltata verso la terra e dopo che sia scomparsa insieme agli altri seleniti, sulla luna compare la sua immaggine da neonata. Sono un pò dubbioso su come interpretare questa scena. Possiamo dire che il suo "ciclo della vita" era terminato e che, quindi, era ri-iniziato (o dovrà ricominciare) da capo? Oppure significa che semplicemente è ritornata ad essere come prima che arrivasse sulla terra ovvero solo un infante senza ancora conoscenze sulla vita e, come si vede nei suoi ricordi "lunari", curiosa nei suoi confronti e su quella sulla terra?
Personalmente, io l'ho letto come un memento del passato da un lato (non dimentichiamo la canzone che sta per cominciare), e un'anticipazione di un futuro a venire dall'altro. Lei era una bimba, era quella bimba. Nasceranno altre bimbe. Come cantavano in coro i bambini: la vita fa il giro, rinasce per mille volte.
Anch'io l'ho compreso in questo modo. È un altro particolare che mi è piaciuto molto del finale. Così come la vita di Principessa è stata preceduta da altre vite (quella della persona da cui ha sentito la canzone), dopo di lei ne nasceranno altre. È molto bello che quest'immagine sia l'ultima inquadratura del film.
Ogni cosa di adesso è…
ogni cosa del passato…!
Senz'altro ci rincontreremo…
…in un luogo nostalgico.
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Babbana ha scritto:
Shito ha scritto:Cara Muggle, ricordi bene e scrivi cose che colgono perfettamente nel segno. Sicuramente quando è stato preparato il pressbook le mie traduzioni finali delle canzoni non erano ancora pronte/disponibili.
Grazie mille per la risposta! ^^
Se posso, ti chiederei un favore: potresti postare le traduzioni del ritornello di "Inochi no kioku" e del testo di "Tennyo no uta"? Sono le parti delle canzoni che mi sono rimaste più impresse e mi piacerebbe molto annotarmele con la traduzione finale.
Puoi eccome! :-)

Dammi un secondo che arrangio una formattazione ripulita per il forum...

*rustle*rustle*

Ok, ecco i testi di tutte le canzoni presenti nel film:

1) versione completa della canzone bucolica dei bimbi:

Gira, gira, gira…
gira, oh ruota del mulino ad acqua!

Girando, va' a chiamare
l'Illustre Sole…!

Girando, va' a chiamare
l'Illustre Sole…!

Uccelli, insetti, bestie…

erba, alberi, fiori…

…venite a portarci
primavera, estate, autunno e inverno!

Venite a portarci
primavera, estate, autunno e inverno!

Gira, gira, gira…
gira, oh ruota del mulino ad acqua!

Girando, va' a chiamare
l'Illustre Sole…!

Uccelli, insetti, bestie…

erba, alberi, fiori…

Fiorite, date frutti
e andate a cader…!

Nascete, crescete
e andate a morir…!

Il vento soffia,
la pioggia cade…

…gira la ruota del
mulino ad acqua.

Per mille volte
la vita risorgerà!

Per mille volte
la vita risorgerà!

Per mille volte
la vita risorgerà!
2) Canzone bucolica delle bimbe (include un verso finale che non si sente nell'audio)
Soffia oh vento, soffia, soffia!

Soffiando sferzante, oh vento…

…vieni a portarci
il raccolto della montagna!

Vieni a portarci
il raccolto della montagna!

Ippocastagne, marroni, funghi…

…uva di montagna!

Noci, venite giù in abbondanza!

Foglie d'acero, venite giù in abbondanza!
3) Canzone "lunare"

Gira, fa' il giro, fa' il giro…

…oh tempo che remoto sei!

Facendo il giro,
va' a rievocare gli animi…!

Facendo il giro,
va' a rievocare gli animi…!

Uccelli, insetti, bestie…

erba, alberi, fiori…

…educate la pietà nelle persone!

Se sentissi che mi si attende…

…ora a ritornar verrei.
4) Inochi no Kioku
La gioia dell'averti toccato…
profondamente, profondamente…
in ogni angolo di questo corpo…
…va permeandosi.

Da tanto lontano…
se anche finissi a non riconoscere più nulla…
pure nel caso che per questa vita…
arrivasse il momento della fine…

Ogni cosa di adesso è…
ogni cosa del passato…!
Senz'altro ci rincontreremo…
…in un luogo nostalgico.

Il calore che mi hai dato…
ondamente, profondamente…
adesso, attraversando un remoto passato…
…va pervadendomi.

Stabilmente nel mio animo…
anche l'ardente fiamma delle passione…
lievemente mi carezza le ferite…
anche negli abissi della tristezza…

Ogni cosa di adesso è…
la speranza del futuro…!
Senz'altro me ne ricorderò…
…in un luogo nostalgico.

Ogni cosa di adesso è…
ogni cosa del passato…!
Senz'altro ci rincontreremo…
…in un luogo nostalgico.

Ogni cosa di adesso è…
la speranza del futuro…!
Senz'altro me ne ricorderò…
…nelle memorie della vita.
Voilà!
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Nintendo Fever

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Nintendo Fever »

Visto Martedì sera della settimana scorsa. Sono rimasto davvero stupefatto dalla Magnificenza di questo film. lo stile è qualcosa di meraviglioso, sembra di vedere dei dipinti tradizionali giapponesi in movimento, gli sfondi acquerellati sono strabilianti, per caso sono stati dipinti a mano o anche con questo film sono state utilizzate tecniche digitali?
Cercando informazioni sul libro in internet ho trovato questa immagine, non trovate che somigli molto alla scena finale del film? http://www.sulgiappone.it/sites/default ... gatari.jpg
Oggi ho comprato il libro da cui è tratto, il film mi ha davvero incuriosito riguardo la storia originale...
Avatar utente
Lonelywolf
Membro
Membro
Messaggi: 55
Iscritto il: gio mag 02, 2013 7:34 pm

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Lonelywolf »

Shito ha scritto:
Lonelywolf ha scritto: Sulla scena della presa di consapevolezza del falso, ho ripensato al verso del tema portante del film che faceva all'incirca "educa la pietà nell'animo delle persone".
Non so come tu abbia inteso quel verso, ma lì si tratta di "educare" nel senso di allevare, coltivare. E di "pietà" nel senso di una calda passione. Alla fine del film, i genitori di Principessa piangono per la separazione, e così la figlia, e la figlia chiaramente descrive il momento come "la pietà nelle persone". L'impassibile selenita trova che simili turbamenti dell'animo non siano che sporcizie, tipiche della Terra.
In effetti "educare" può essere ambiguo, eh? Tendenzialmente l'ho sempre inteso come "e ducere", ma di recente ho saputo da Rousseau di "educare" (verbo latino, prima coniugazione). Quando ho visto il film l'ho inteso come un "condurre fuori", forse proprio un po' memore della lettura di Émile. Correggimi se sbaglio (in virtù di due possibili fattori di errore: 1) la traduzione del libro, che mi ha insospettito in qualche punto, 2) la mia memoria), ma mi pare che Rousseau parlasse di un'innata bontà dell'uomo naturale. Nello stesso senso ho inteso che il non considerare le possibili conseguenze delle richieste fatte ai cinque pretendenti da parte di Principessa potesse essere indice di una certa sedazione della sensibilità in virtù del suo contesto sociale e della falsità della sua esistenza. In questo senso, si sarebbe potuto parlare di condurre questo sentimento di pietà fuori dal suo stato di sedazione. Detto ciò, Takahata non è Rousseau e quindi penso che sia in effetti più sicuro non dare per scontato che consideri il sentimento di pietà come innato, ed intendere "educare" come "educare" (scusate XD).
Shito ha scritto: Credo che Principessa si senta falsa perché in cuor suo sa bene di NON ESSERE la "Principessa Splendente" a cui gli aristocratici ambiscono. Dal primo giorno di educazione di corte, tutto quello che Principessa fa lo fa per compiacere il padre suo, a cui vuole bene. E' un moto di femminilità infantile che ho veduto anche nella realtà. Quando prinicipessa fa l'inchino per la prima volta dicendo al padre "auguro un umore amabile", la stessa grammatica che poco prima l'aveva fatta ridere a crepapelle per la sua ridicolaggine, Sagami se ne sorprende: dinanzi a lei non fa che la discola, ma per il padre fa quello che il padre vorrebbe da lei. "Io sono colei che la si vuole", no?
Sì, e in realtà non penso che sia solo una cosa femminile. Diversi bambini cercano di essere come i genitori li vogliono, tipicamente quando li vedono soffrire (magari per colpa loro), no? Il problema è che a fronte dell'obbedienza verso la volontà dei genitori, non si esercita la propria e si finisce per diventare in grande misura come vogliono i genitori, e più avanti (in virtù dello scarso sviluppo del proprio ego) come vogliono altri componenti più "forti" del proprio contesto sociale. O almeno così mi pare ora, purtroppo spesso mi capita di dovermi ricredere in fretta :P Anch'io sono sempre stato obbediente ai miei genitori e quindi ho iniziato un po' tardi a tracciare un mio punto di vista ragionato, ed a distinguerlo da assunti infondati fatti in precedenza.

P.S.: chiedo scusa per il ritardo della risposta
P.S.2: grazie per i testi delle canzoni in formato chiaro e velocemente agibile, interessavano anche a me
P.S.3: scusatemi la sciocchezza, ma non resisto:
Shito ha scritto:Gli alieni sbarcheranno dopo l'estinzione della razza umana. E siccome per qualche ragione sapranno interpretare solo l'italiano, è importante che per tramandare i film Ghibli nel futuro intergalattico io li adatti in modo ligio e fedele all'originale. Ti ho svelato il segreto del mio impegno in quest'impresa. :D
Shito ha scritto:Hai fatto un bel discorso (nessun sarcasmo inteso) in cui ha tratteggiato una tua 'via di mezzo', ovvero una via per quell'essere medio che è l'uomo: un mortale dotato di autocoscienza, un ibrido tra Apollo e Dioniso, non più una bestia, ma non ancora un dio, non tutto eros ma non tutto logos. Un groviglio di contraddizioni, insomma.

Tutto sommato, io mi trovo piuttosto d'accordo con la tua via di mezzo. Chiaramente, anche io cerco di tracciare e vivere la mia. Io in genere sono un po' più spostato verso la Luna e Buddha, come linea di massima. ^^

Qualcuno dice che sono un vulcaniano. XD
Ormai è lampante, getta la maschera e rivela i tuoi veri piani. Tu vuoi epurare la razza umana attraverso un Impact per preparare il pianeta all'invasione aliena.
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Lonelywolf ha scritto:
Shito ha scritto:
Lonelywolf ha scritto: Sulla scena della presa di consapevolezza del falso, ho ripensato al verso del tema portante del film che faceva all'incirca "educa la pietà nell'animo delle persone".
Non so come tu abbia inteso quel verso, ma lì si tratta di "educare" nel senso di allevare, coltivare. E di "pietà" nel senso di una calda passione. Alla fine del film, i genitori di Principessa piangono per la separazione, e così la figlia, e la figlia chiaramente descrive il momento come "la pietà nelle persone". L'impassibile selenita trova che simili turbamenti dell'animo non siano che sporcizie, tipiche della Terra.
In effetti "educare" può essere ambiguo, eh? Tendenzialmente l'ho sempre inteso come "e ducere", ma di recente ho saputo da Rousseau di "educare" (verbo latino, prima coniugazione). Quando ho visto il film l'ho inteso come un "condurre fuori", forse proprio un po' memore della lettura di Émile. Correggimi se sbaglio (in virtù di due possibili fattori di errore: 1) la traduzione del libro, che mi ha insospettito in qualche punto, 2) la mia memoria), ma mi pare che Rousseau parlasse di un'innata bontà dell'uomo naturale. Nello stesso senso ho inteso che il non considerare le possibili conseguenze delle richieste fatte ai cinque pretendenti da parte di Principessa potesse essere indice di una certa sedazione della sensibilità in virtù del suo contesto sociale e della falsità della sua esistenza. In questo senso, si sarebbe potuto parlare di condurre questo sentimento di pietà fuori dal suo stato di sedazione. Detto ciò, Takahata non è Rousseau e quindi penso che sia in effetti più sicuro non dare per scontato che consideri il sentimento di pietà come innato, ed intendere "educare" come "educare" (scusate XD).

Il punto è come io ho inteso quel verbo in fase di adattamento. ^^;

Il verbo giapponese utilizzato significa "allevare [un animale o un fanciullo, o in senso immateriale una qualità], coltivare [un vegetale, o una messe, o in senso immateriale una qualità], provocare/causare/istigare [nel senso di causare lo sviluppo di qualcosa in qualcuno]". La semantica è questa.

Il punto è che in giapponese la genitiva che insiste su "persone" è molto ambigua. Perché è "hiro no nasake wo" - letteralmente "la pietà delle persone" [complemento oggetto del verbo suddetto].

Ora, molti hanno inteso come soggetto sottinteso la cantante, e traducono come "insegnatemi la pietà delle persone". Non dimentichiamo che questo viene idealmente cantato sulla Luna da una selenita tornata lì dopo un'esperienza terreste di cui, pur dimentica, sente nostalgia.

Ci ho pensato e ripensato, ma credo che quella lettura non abbia senso. Per due ragioni.

1) Il vocativo a cui si dirige questa esortazione/implorazione sono "uccelli, insetti, bestie... erba, alberi, fiori". Perché questi dovrebbe insegnare a qualcuno la pietà delle persone? Non sono persone. Inoltre, pensare che questi soggetti sino dotati di pietà mi pare un modernismo che va ben oltre il vitalismo bucolico di cui respira il testo, ma soprattutto:

2) i versi successivi. Recitano "Se sentissi che mi si attente, ora a ritornar verrei". Ovvero, la selenita che canta SPERA che qualcuno sulla Terra si ricordi di lei, che la ripianga - ovvero che si provi pietà per lei, che ne è "dipartita" (ah, la polisemia! Che gioia!).

Quindi io intendo che la selenita implori "gli insetti, gli uccelli, le bestie, l'erba, gli alberi e i fiori", ovvero tutti quanto di vitalistico e caduco è sulla terra, di "coltivare la pietà delle persone", nel senso di "far crescere la pietà nelle persone", sì che le persone abbiano pietà di lei, la selenita dipartita, e la rimpiangano, ne attendano un ritorno.

Proprio per questo, ho usato la combinazione di 'EDUCATE la pietà NELLE persone". :-)

Da un lato, il verbo 'allevare' mi pareva semanticamente molto legato agli animali (e qui si parla di insetti, uccelli, besti), mentre quello di coltivare mi sembra troppo legato all'ambiente semantico agronomo (e qui si parla di erba, alberi, fiori). Poiché i soggetti sono quelli, non volevo dare l'idea di insetti che tirano l'aratro. Abbiamo questi "soggetti involontari", elementi della natura la cui ESISTENZA (non l'azione determinata) finisce a far nascere la pietà nelle persone. Quindi ho scelto il verbo "educare" che è molto immateriale, umanista, e vuol dire anche "coltivare" (proprio da dizionario!). E per rendere tutto un po' più chiaro ho usato la genitiva come locativa, con la particella "nelle". :-)

---

Il paragone tra Takahata e l'Emile non mi sembra peregrino, comunque. :-)
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Ormai è lampante, getta la maschera e rivela i tuoi veri piani. Tu vuoi epurare la razza umana attraverso un Impact per preparare il pianeta all'invasione aliena.
Sono stato scoperto!

Ma non sono un vulcan, sono un taelon, in verità... ^^;
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Avatar utente
genbu
Kodama
Kodama
Messaggi: 1290
Iscritto il: gio giu 09, 2005 2:47 pm
Località: Roma

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da genbu »

Nintendo Fever ha scritto: ...Cercando informazioni sul libro in internet ho trovato questa immagine, non trovate che somigli molto alla scena finale del film? http://www.sulgiappone.it/sites/default ... gatari.jpg
Oggi ho comprato il libro da cui è tratto, il film mi ha davvero incuriosito riguardo la storia originale...
Ovviamente per quanto riguarda il libro ci sono delle differenze (ma è comunque interessante proprio per capire le scelte adottate dal regista)
Il dipinto da te postato ovviamente si riferisce al Taketori Monogatari però l'iconografia a cui si rifà Takahata sono gli "Amida raigōzu" (illustrazioni della venuta e della accoglienza di Amida). Il Buddha Amida ,accompagnato da i Bosatsu, discende e accoglie i morti per portarli al "paradiso della terra pura". (In Giappone è praticata dalla corrente buddhista Jōdo).

Alcuni esempi:

Immagine Immagine
"Durante la mia fanciullezza i dolori e le gioie superavano quelli di ogni altro. Cantavo e piangevo senza ragione, ma sempre sinceramente. Con l'età mi sono guastato. Ma la mente del bambino ritorna in me durante i sogni." Gong Zizhen
Avatar utente
Babbana
Nuovo Membro
Nuovo Membro
Messaggi: 32
Iscritto il: mar apr 30, 2013 10:23 pm

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Babbana »

Shito ha scritto:Ok, ecco i testi di tutte le canzoni presenti nel film:
Grazie mille! :sorriso:
Ogni cosa di adesso è…
ogni cosa del passato…!
Senz'altro ci rincontreremo…
…in un luogo nostalgico.
Nintendo Fever

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Nintendo Fever »

Devo dire che il libro è molto più veloce nello sviluppo della storia, in 20 righe Kaguyahime è già adulta. Ma Sutemaru e gli altri personaggi che non sono presenti nel libro sono stati ideati direttamente da Takahata (Ovviamente il film è ispirato al racconto popolare, è ovvio che non sia una trasposizione) o si è ispirato ad altri personaggi di altre opere della letteratura classica giapponese e dei Monogatari?
Avatar utente
Sayonara no Natsu
Membro
Membro
Messaggi: 150
Iscritto il: lun mag 12, 2014 4:59 pm

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Sayonara no Natsu »

Muska ha scritto:Voi almeno dovete faticare a leggere solo le risposte dell'altro...

Abbiate pietà e solidarietà con chi deve leggervi ENTRAMBI nell'intrigo delle reciproche missive... :cry:

:sorriso2:
La colpa è più che altro mia che non ho saputo sintetizzare a dovere (in alcune parti, però, ho desiderato dilungarmi appositamente poichè desideravo che un determinato argomento avesse maggiore rilevanza).

Se può consolarti, la versione quasi finale (poichè ho fatto non so quante bozze/versioni diverse) del commento l'avrò letta almeno una decina di volte (e, puntualmente ad ogni lettura, correggevo, limavo, aggiungevo o toglievo qualcosa ma, nonostante tutto, ho fatto una marea di errori :oops: ). Insomma: sono stati dei giorni molto intensi XD.
Babbana ha scritto:E poi, volevo dire la mia su alcuni punti del commento di Sayonara no Nastu. ^^
Innanzitutto ti ringrazio per aver letto il mio messaggio (o, quantomeno, i frammenti che citi) e per averlo considerato meritevole di una risposta. Sembrerà banale, ma io, non essendo particolarmente abituato a scrivere, incappo spesso in difficoltà nell'esprimere al meglio i miei pensieri, quindi mi fa molto piacere che qualcuno abbia apprezzato, almeno in minima parte, il mio "lavoro" (Shito non conta perchè potrebbe, nonostante dubiti fortemente che sia il tipo, anche farlo solo per cortesia XD).
Sayonara no Nastu ha scritto:Poichè, dopo tutto quello che ha passato la protagonista, quando nel finale i due giovani iniziano a volare e lei chiede l'accettazione di cielo e terra, io, da spettatore, ho avuto una sensazione come se riuscissi a respirare VERAMENTE per la prima volta, come se fino ad allora fossi stato rinchiuso in uno spazio stretto ed angusto ma, in quel momento, fossi uscito all'aria aperta e avessi preso una boccata d'aria a pieni polmoni. E' stata una sensazione di vera liberazione.
È stata anche la mia sensazione in quel momento. Se nella parte della vita di Principessa dentro al palazzo ho provato una sensazione generale di annichilimento o comunque reclusione, questa scena è stata, come dici tu, una boccata d'aria.
Quella è stata una di quelle parti che ho trovato particolarmente facili da descrivere: non ho fatto altro che raccontare semplicemente ciò che ho provato in quel momento^^. Sicuramente una delle scene più intense di tutto il film...
Ma è proprio per aver provato questa intensa emozione, che sono grato che abbiano scelto di far finire questa storia come è finita. Poichè ci ricorda che, nella realtà, non esistono lieti fini.
Concordo con te che il film non abbia un lieto fine in senso tradizionale (avrebbe svuotato il film di ogni significato). E proprio per questo il finale è davvero bello, l'ho percepito molto positivo (non in senso "disneyano", ma in un modo più legato alla realtà). Nella separazione, Principessa ritrova davvero i suoi affetti, comprende il valore delle cose che ha vissuto, che non ritorneranno fisicamente, ma che si conserveranno nella memoria. Mi è sembrato un finale rassicurante, in un certo senso. ^^
Proprio svuotato non direi, dato che il film sarebbe rimasto comunque intensissimo e profondo. E' certo, però, che un lieto fine classico avrebbe smorzato quella sensazione di... Mmmm.. di "crudo realismo onirico" (?) che si era formata fino a quel momento.
Più che altro, riflettendoci ora, mi viene da pensare che un altro motivo per cui considero questo finale così bello è perchè mi sembra piuttosto critico e anche un pò cinico verso l'uomo stesso. Infatti, nel film, non c'è nessun personaggio realmente positivo. Chi più chi meno, ognuno è succube delle proprie emozioni e/o desideri. Quasi tutti i personaggi, infatti, si dividono tra chi è interessato solo a sè stesso e desidera raggiungere il proprio piacere a qualsiasi costo e chi, desideroso di aiutare credendo di fare la cosa giusta, finisce per distruggere praticamente tutto (il padre di lei è l'esempio eclatante: lui vuole DAVVERO rendere felice Principessa, però lo fa non curandosi dei sentimenti e dei desideri della diretta interessata finendo a creare una situazione in cui la protagonista finisce a chiedere aiuto ad i seleniti. E anche i seleniti stessi, in fondo, entrano in questa categoria. Immagino che, dal loro punto di vista, loro stavano cercando di aiutare Principessa [dopo che lei stessa li aveva chiamati, ricordiamolo] a ripulirsi da dolori, rabbie e da sofferenze che, per loro [quindi anche qui si crea una situazione in cui un ideale/convinzione viene imposto/a a qualcun'altro che non lo condivide], non erano altro che sporcizie. Insomma, nessuno riesce a fare qualcosa di davvero concreto per qualcun'altro. "Nessuno", a parte la madre di Principessa. E' il personaggio meno appariscente tra quelli principali, quasi non si nota. Ma, se uno ci pensa, è l'unica che continua a supportare Principessa in qualsiasi occasione. E' lei, infatti, a rassicurare il marito dubbioso riguardo al fatto che Principessa giocasse con gli altri bambini, è lei che dona alla ragazza il piccolo orticello nella reggia, che la consola quando si scopre l'inganno del principe seduttore, che prende le sue parti quando il padre di Principessa si inalbera per il fatto che la ragazza non voglia andare alla corte del mikado ed è lei la prima con cui Principessa si confida. Inoltre, è anche un personaggio che rimane sempre fedele a sè stessa, non cambiado il proprio stile di vita o i propri desideri appena arrivata a palazzo. Anche l'ancella (che ha avuto il gentile e non poco importante pensiero di portare un ramo di ciliegio in fiore alla ragazza pressocchè carcerata) e la consorte del principe (che svela l'inganno del marito) sono tratteggiate positivamente.
Ed è curioso notare come le uniche azioni a fin di bene, disinteressate, sincere e che hanno portato un reale beneficio a Principessa sono state tutte compiute da personaggi femminili... Forse non significherà nulla e che ciò sia dovuto semplicemente al fatto che è più facile che il protagonsita entri in buoni rapporti con persone dello stesso sesso, tuttavia, rimane un particolare che mi incuriosisce abbastanza...
Nonostante questo, però, il fatto che Principessa alla fine venga portata via è, ai miei occhi, una sconfitta (e, forse, anche una critica) per tutti gli uomini. Perchè, in fin dei conti, la colpa di ciò che è successo è un pò di tutti. A partire da Principessa che non ha mai nemmeno tentato di opporsi alle scelte di suo padre, passando da quest'ultimo che, come già detto, ha voluto "imporre" il suo modo di vedere (che, detto così, sembra che lo stia tratteggiando come il "solito" padre crudele ma, ovviamente, non è quello che intendo realmente), passando dalla madre che è riuscita solo a lenire o moderare i problemi di sua figlia anzichè cercare di risolverli e finendo con gli alti rampolli che sono una delle principali (ma non le uniche, ovviamente) cause delle sofferenze di Principessa. Sutemaru non lo cito perchè, in quest'ottica, non riesco a percepirlo come un personaggio "vero". Nel senso che ciò che lui fa è piuttosto ininfluente ai fini della storia. La sua presenza la avverto più che altro come metro di paragone per confrontare il suo stile di vita "selvatico" con quello molto più rigido, asettico e "falso" di Principessa nella reggia.

Mmm... devo smetterla di infilare appena posso qualche mio bislacco ragionamento XD Oltre al fatto che così per scrivere ogni messaggio ci sto due giorni (quando va bene), rischio anche di fare qualche figura barbina XD
Tuttavia, mi sorge un dubbio: perchè, all'inizio della storia, i seleniti (perchè penso che siano stati loro, no?) hanno fatto in modo di far avere ai genitori di Principessa l'oro ed i kimono?
Io l'ho inteso come parte della punizione che doveva subire Principessa per aver desiderato di vivere sulla Terra. Come se i seleniti avessero voluto provocare una rottura nel momentaneo equilibrio della vita di Principessa nella montagna. Non so se sia una spiegazione sensata ^^"
Potrebbe anche essere (di solito è Shito quello che se ne esce in questi casi con teorie assurde ma che poi uno si accorge, dopo averci riflettuto un pò su, che sono dannatamente realistiche e plausibili, non io... XD), però, bisogna anche dire, che il padre trova l'oro quando Principessa si "perde" dopo averla portata con sè per la prima volta (ovvero poco dopo che inizia a camminare). Quindi, non è che la bambina avesse già vissuto tutto 'sto granchè per poter dire che aveva già raggiunto un equilibrio che qualcuno potesse desiderare di rompere...


P.S.: nel film, quando i pretendenti vanno per la prima volta da Principessa e quest'ultima chiede loro di portare i tesori mistici a cui la paragonano, ho notato che ogni volta che Principessa finisce di parlare con un nobile, quello assume una posizione fissa che non cambierà fino alla fine della sequenza (ovvero fino a quando non finirà di parlare con tutti) e il padre di lei fa un piccolo movimento, come un balletto. Oltre ad essere una scena "simpatica" (ma non sciocca...), quel loro "mettersi in posa" crea un effetto simile ad un dipinto. So che c'entra poco, però mi viene da paragonarlo alle scene di Barry Lyndon in cui tutti i personaggi si immobilizzano richiamando alla mente dipinti e disegni dell'epoca... Mah, è probabile che sono io che voglio vedere messaggi criptici anche in una tazza di tè, però, sarebbe notevole se anche dietro quella parte ci sia stata una precisa scelta stilistica...^^

P.P.S.: ringrazio anch'io Shito per aver postato i testi delle canzoni. In particolare per quella che parte nei titoli di coda, poichè non sono mai riuscito ad ascoltarla (leggerla) con l'attenzione che merita.
Benjamin was the only animal who did not side with either faction. He refused to believe [...] that the windmill would save work. Windmill or no windmill, he said, life would go on as it had always gone on– that is, badly.

Animal Farm
Avatar utente
Babbana
Nuovo Membro
Nuovo Membro
Messaggi: 32
Iscritto il: mar apr 30, 2013 10:23 pm

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Babbana »

Sayonara no Nastu ha scritto:Innanzitutto ti ringrazio per aver letto il mio messaggio
Ma no, anzi, il tuo post mi ha dato altri spunti di riflessione. E poi ti capisco, anch'io trovo spesso difficile mettere per iscritto quello che penso, anche quando mi sembra di averlo chiaro in mente.
Proprio svuotato non direi, dato che il film sarebbe rimasto comunque intensissimo e profondo.
Non saprei, con un finale diverso sono convinta che, per me, il film sarebbe rimasto formalmente bello, ma senza significato. Ovviamente è una cosa soggettiva ^^
Ed è curioso notare come le uniche azioni a fin di bene, disinteressate, sincere e che hanno portato un reale beneficio a Principessa sono state tutte compiute da personaggi femminili...
L'ho notato anch'io, in particolare mi è piaciuto molto il personaggio e il ruolo della signora.
Potrebbe anche essere (di solito è Shito quello che se ne esce in questi casi con teorie assurde ma che poi uno si accorge, dopo averci riflettuto un pò su, che sono dannatamente realistiche e plausibili, non io... XD), però, bisogna anche dire, che il padre trova l'oro quando Principessa si "perde" dopo averla portata con sè per la prima volta (ovvero poco dopo che inizia a camminare). Quindi, non è che la bambina avesse già vissuto tutto 'sto granchè per poter dire che aveva già raggiunto un equilibrio che qualcuno potesse desiderare di rompere...
Già, in effetti non ricordavo che il padre trovasse l'oro così presto. In questo caso la mia spiegazione non ha molto senso ^^"
Ogni cosa di adesso è…
ogni cosa del passato…!
Senz'altro ci rincontreremo…
…in un luogo nostalgico.
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

Ecco un post che per molti sembrerà non correlato, ma lo è eccome. ^^

Oggi era il giorno dell'uscita ufficiale e globale dell'ultimo volumetto del manga di "ShinSeiki Evangelion", cominciato nel 1995. Se si trattasse di Eva e Anno e Nausicaä, questo sarebbe di certo il topic sbagliato.

Ma il punto è altro.

Dunque oggi mi sono andato a rileggere il finale del manga di Eva (in giapponese), che avevo già letto frammentariamente ai tempi dell'uscita su rivista. Intendo insomma tutto il finale, non solo l'ultimo STAGE.


Beh, rileggendo tutto il finale, il significato del tutto è davvero balzato ai miei occhi. E mi ha colpito, e fatto pensare a Kaguya.

Sia il dialogo tra Shinji e Rei/Lilith (nel mare di LCL), la scelta di Shinji e con essa la simbologia del toccarsi delle mani - uno dei fil rouge originali della serie - nonché tutte le parti aggiunte di Sadamoto a livello di flashback di Shinji con la madre, tra la madre e il padre, di Shinji col padre, tra la madre e Fuyutsuki. Davvero, nella continuità narrativa, il senso del tutto mi è parso chiaro e monumentale, nella sua semplicità.

Anzi è curioso, agghiacciante e anche banale come ora sia tutto chiaro. La scelta che Shinji è chiamato a compiere è infatti la solita: la scelta tra la "vita di umano, con le sofferenze dell'incomunicabilità umana", ovvero l'accettazione di questo, e una non-vita privata di ogni gioia e ogni dolore, una sorta di atarassia totale in cui il tutto è disciolto nel nulla.

Si tratta, in soldoni, della vita sulla Terra (per come la calpestano gli umani) e la vita "sulla Luna", quella "terra pura" di chi predica il buddhismo amidista (soprattutto) e che è presente nella mitologia giapponese dai tempi di Kaguya-Hime no Monogatari, dico il racconto originale come il film.

Ovviamente chi conosce Evangelion ricorderà che il tema di chiusura era "Fly Me To The Moon". E che tutti gli Apostoli avrebbero dovuto provenire dalla Luna, come mi si dice sia poi stato nella Rebuild. Ma lì forse è davvero tutto ancora più a caso che quello che la serie originale diventò.

In ogni caso, questo mondo di purezza assoluta, intesa come assenza della turbativa che è propria dell'essere umano, ovvero la fizione dei sentimenti, questo mondo di puro spirito è essenzialmente la morte, la non-vita, la "pace eterna". Il che viene detto molto chiaramente anche Shinji nel mare di LCL - che quel mondo è come la morte.

Voler pensare a "una vita dopo la vita" che è priva di turbative ed è solo serenità eterna non è una cosa esclusiva delle religioni orientali, ovviamente. C'era anche nella nostra, il famoso "ora si trova in un mondo migliore" del dies natalis (originariamente il "natale" cristiano era il giorno della morte terrena, e nascita a nuova vita ultraterrena).

E oltre a ciò, ora sono molto chiari anche la motivazione, la piccolezza, il rimpianto di Gendo. Il suo personaggio, con cui credo Sadamoto si identifichi molto, ne esce come uno scolpito umano che trovo inedito -ad esempio- nel totale della produzione di Anno. Per come lo racconta Sadamoto, Gendo ricorda persino certe figure adulte di Tomino. A causa delle lacune narrative (molti passaggi non raccontati), il Gendo di Anno è più macchiettistico: "lo [censura]", il cattivone, insomma. E Yui la madonna, ovvero la Kannon. C'è questa idealizzazione delle figure adulte, davvero archetipizzate, che in Anno fa sì che non siano mai realistiche quanto quelle dei ragazzi. Certo Nemo in Nadia fa meravigliosa eccezione, lo sappiamo.

Anche Yui, anche Fuyutsuki sono meravigliosi nel manga. La scelta di Yui madre è gloriosa da principio. Il fatto che fosse tutto voluto, tutto deciso da lei, di restare all'interno dello Shougoku per evitare che la Seele annullasse l'umanità preordinando una missione per il figlio, beh, è puro drama (certo), ma colora tutto di un certo significato.

Il personaggio di Rei, nel manga, trova un senso. Il senso di Rei, nell'anime, era concluso nell'episodio 6 (come dice Anno), per poi tornare a sprazzi, spizzichi e bocconi. Qui Sadamoto riesce a rimettere insieme i pezzi, tutti! Incredibile. Rei è una figura materna, per Shinji, perché è comunque una 'mezza copia' della madre. Ma è anche lo spirito di Lilith, un essere creatore universale. Il contatto che c'è stato tra Shinji e Rei, nel corso della serie (vengono ripassate le scene in cui le loro mani si toccano) diviene gravido di grande significato: Rei sembra qui quasi un essere "Lunare" che ha conosciuto il sentmento umano, e questo è esattamente quello che Anno voleva da principio "non è che non ha sentimenti, è che ancora non li conosce". Forse se l'era poi dimenticato per strada.

In ogni caso, la scelta di Shinji è quella di "tornare a vivere". A lui viene concesso il ripensamento che a Kaguya non è permesso. Tornare a soffrire le pene della vita. Gli viene detto molto chiaramente. Anche il fatto che "chiunque abbia nel suo animo la forza per ricreare la sua immagine indivituale potrà tornare alla sua individualità" è qui molto ben espressa. Nell'anime lo si diceva, certo, ma le immagini sembravano dire tutt'altro no? Qui invece no. Qui si è tornati a una Terra popolata post-Third Impact, che è stato annullato. C'è stato un reset, insomma, ma non distruttivo. Anzi.

Shinji ha quindi trovato la sua spinta alla vita. Non è diventato un'eroe. Si è semplicemente scollato da quello stato abulico di "eterna estate" (sì, chiaramente il mondo di Eva è una metafora di ciò) in cui era piombato, che è uno stato depressivo che credo sia - in vari livelli di sfumatura - assai rappresentato da una o più generazioni nate e cresciute nel benessere. Non è che ora Shinji sia motivato, no. Solo, non nega di poterlo essere. Non rifiuta l'azione, la possibilità dell'azione. Del cambiamento, del movimento anche a costo della frizione.

E' tutto molto banale, sì.

Ma credo sia bello come non mai proprio per questo. Perché è vero. E non lamentiamoci se il vero è sempre banale.

Ai più giovani. Ad maiora.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Avatar utente
Shito
Ohmu
Messaggi: 5412
Iscritto il: lun mag 31, 2004 12:36 pm
Località: Iblard

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Shito »

(double post - nevermind - server's screwing up so badly tonight)
Ultima modifica di Shito il ven nov 21, 2014 2:22 am, modificato 1 volta in totale.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Nintendo Fever

Re: Kaguyahime Monogatari - Isao Takahata (3-4-5 novembre 20

Messaggio da Nintendo Fever »

C'è già una data di uscita per l'home video?