Re: Porco Rosso: commenti post-visione [SPOILER]
Inviato: mar ott 31, 2017 8:51 pm
"è che io volevo essere un autore di film per bambini, e quello non è un film per bambini"
Be' questo è un po' il mio discorso, no? Se fossi stato a conoscenza di questa citazione l'avrei usata per argomentare. Fare film per adulti equivale ad essere adulto, equivale ad aver sviluppato quella maturità necessaria ad affrontare i temi della vita degli adulti.
Porco Rosso affronta di fatto una storia in maniera adulta, cosa che non succederà nei film che verranno, perché M.H ha deciso deliberatamente di tornare a creare film per bambini, rinunciando ad una totale espressione di se stesso, sia come bambino che come adulto.
In Porco Rosso si avverte forte il lato maturo di Miyazaki; un po' il suo lato debole, ma c'è, e vedi l'artista al completo della sua espressività.
Tu mi dici che tutti i film prima e dopo sono sostanzialmente uguali e Porco Rosso è un'eccezione accidentale. Può essere, ma personalmente vedo nei due film precedenti a Porco Rosso un tentativo di M.H di inserire sempre più una componente adulta.
Iniziando con Totoro, dove un bambino finita la visione si chiede "perché Totoro si vede in 3 scene?". E in Kiki si chiede "perché Jiji non parla?". Totoro non è una favola, è un film retto dalla tremenda sensazione di solitudine messa addosso ai personaggi, è un film che ha il suo cardine nel rapporto tra le due sorelle, che è un rapporto non così facile come si è portati a credere.
Facciamo un paragone con Mononoke, dove non abbiamo alcun rapporto tra personaggi che non sia occasionale, non abbiamo alcun tentativo di legare tra loro le storie, di approfondire il passato; abbiamo gli eventi e lo snodo degli stessi, fine. Poi abbiamo rapporti in forme elementari (Sen e Haku) e puramente accessorie (Howl, che film tremendo) abbiamo rapporti infantili (mamma, amico) in Ponyo fino alla banalità (amo Jiro perché l'ho visto una volta, ammiro Caproni perché è un grande inventore, una malattia porta via la mia donna e sono triste).
Sono grandi film sotto il profilo immaginifico, nonché nell'essenza dei singoli personaggi, nella loro lotta con sé stessi per la vita, per la giustizia e quant'altro, ma falliscono nel creare tra loro legami profondi. Caratteristica tipica delle favole, dove ogni personaggio è funzionale a progredire nella storia, e dove sembra che M.H si sia rifugiato, poiché le favole piacciono ai bambini per antonomasia.
Sicuramente abbiamo visioni molto divergenti tra loro. Rimane il fatto innegabile che amo questo film (Porco Rosso), e che vedendolo come qualcosa in più nella filmografia di M.H non posso accettarne l'appellativo di scemo, non solo, avrei preferito che M.H lo prendesse come punto di partenza anziché di arrivo.
Si sarà reso conto che la sua parte da adulto è artisticamente acerba? In fondo se non avesse deciso di lasciare Porco Rosso come singolo "incidente", non sarebbe riuscito a combinare ciò che ha fatto con i suoi successivi film, che l'hanno di fatto incoronato in tutto il globo.
(Ho scritto il precedente messaggio in tutta fretta e mi rendo conto di aver espresso male dei concetti. Riguardo alle affermazioni su Porco Rosso "scemo" intendevo dire che ci sono stato svariati casi in cui artisti di fama hanno rinnegato le proprie migliori opere, per motivi spesso legati al rapporto distorto che si crea tra loro e le opere stesse. Se un autore si esprime su un proprio lavoro ciò andrebbe prima soppesato accuratamente. Ricordo che Eco disse che tutti i post Nome della Rosa erano i suoi libri migliori, sostanzialmente perché nessuno li ha considerati come avrebbe sperato (sfido a dire che sono migliori, dai). Si entra nella psicologia di un autore che non è un critico, a figurarsi quanto si possa essere obbiettivi in veste di critico di se stesso.)
Be' questo è un po' il mio discorso, no? Se fossi stato a conoscenza di questa citazione l'avrei usata per argomentare. Fare film per adulti equivale ad essere adulto, equivale ad aver sviluppato quella maturità necessaria ad affrontare i temi della vita degli adulti.
Porco Rosso affronta di fatto una storia in maniera adulta, cosa che non succederà nei film che verranno, perché M.H ha deciso deliberatamente di tornare a creare film per bambini, rinunciando ad una totale espressione di se stesso, sia come bambino che come adulto.
In Porco Rosso si avverte forte il lato maturo di Miyazaki; un po' il suo lato debole, ma c'è, e vedi l'artista al completo della sua espressività.
Tu mi dici che tutti i film prima e dopo sono sostanzialmente uguali e Porco Rosso è un'eccezione accidentale. Può essere, ma personalmente vedo nei due film precedenti a Porco Rosso un tentativo di M.H di inserire sempre più una componente adulta.
Iniziando con Totoro, dove un bambino finita la visione si chiede "perché Totoro si vede in 3 scene?". E in Kiki si chiede "perché Jiji non parla?". Totoro non è una favola, è un film retto dalla tremenda sensazione di solitudine messa addosso ai personaggi, è un film che ha il suo cardine nel rapporto tra le due sorelle, che è un rapporto non così facile come si è portati a credere.
Facciamo un paragone con Mononoke, dove non abbiamo alcun rapporto tra personaggi che non sia occasionale, non abbiamo alcun tentativo di legare tra loro le storie, di approfondire il passato; abbiamo gli eventi e lo snodo degli stessi, fine. Poi abbiamo rapporti in forme elementari (Sen e Haku) e puramente accessorie (Howl, che film tremendo) abbiamo rapporti infantili (mamma, amico) in Ponyo fino alla banalità (amo Jiro perché l'ho visto una volta, ammiro Caproni perché è un grande inventore, una malattia porta via la mia donna e sono triste).
Sono grandi film sotto il profilo immaginifico, nonché nell'essenza dei singoli personaggi, nella loro lotta con sé stessi per la vita, per la giustizia e quant'altro, ma falliscono nel creare tra loro legami profondi. Caratteristica tipica delle favole, dove ogni personaggio è funzionale a progredire nella storia, e dove sembra che M.H si sia rifugiato, poiché le favole piacciono ai bambini per antonomasia.
Sicuramente abbiamo visioni molto divergenti tra loro. Rimane il fatto innegabile che amo questo film (Porco Rosso), e che vedendolo come qualcosa in più nella filmografia di M.H non posso accettarne l'appellativo di scemo, non solo, avrei preferito che M.H lo prendesse come punto di partenza anziché di arrivo.
Si sarà reso conto che la sua parte da adulto è artisticamente acerba? In fondo se non avesse deciso di lasciare Porco Rosso come singolo "incidente", non sarebbe riuscito a combinare ciò che ha fatto con i suoi successivi film, che l'hanno di fatto incoronato in tutto il globo.
(Ho scritto il precedente messaggio in tutta fretta e mi rendo conto di aver espresso male dei concetti. Riguardo alle affermazioni su Porco Rosso "scemo" intendevo dire che ci sono stato svariati casi in cui artisti di fama hanno rinnegato le proprie migliori opere, per motivi spesso legati al rapporto distorto che si crea tra loro e le opere stesse. Se un autore si esprime su un proprio lavoro ciò andrebbe prima soppesato accuratamente. Ricordo che Eco disse che tutti i post Nome della Rosa erano i suoi libri migliori, sostanzialmente perché nessuno li ha considerati come avrebbe sperato (sfido a dire che sono migliori, dai). Si entra nella psicologia di un autore che non è un critico, a figurarsi quanto si possa essere obbiettivi in veste di critico di se stesso.)