Continuo qua il discorso sul film Porco Rosso iniziato nel thread di raduno
Porco Rosso il 12 a Roma
Silent Bob ha scritto:Raghnar ha scritto:Silent Bob ha scritto:Non conosco gli amici di Boulayo ma cmq Shito credo che per un profano sia molto difficile apprezzare Porco Rosso, nel modo in cui lo apprezziamo noi.
Accipicchia, noi sì che siamo i veeri appassionati! Illuminati dalla passione per il poeta d'oriente, "Dio delle Anime"!
E' un film e come tale può essere compreso e letto a diversi livelli da tutti e può essere compreso e apprezzato da tutti, anche "voianime nobili" vi siete appassionate guardando un primo film da cui sieterimasti affascinati e invogliati a cercarne ancora e a informarci di più.
Quindi il tuo discorso non lo approvo in generale.
Poi per quanto riguarda Porco Rosso in particolare a maggior ragione: Porco Rosso è un film nel senso più classico e hollywoodiano del termine, utilizza cifre stilistiche tipiche del cinema, modalità sceniche, compositive e tempistiche più affini a noi occidentali, in effetti personalmente credo che con questo suo "divertissment" Miyazaki abbia cercato di infilare dentro, fra le passioni che egli aveva, anche la sua passione per il cinema creando un film "molto cinematografico, nel senso bogartiano del termine" (come ebbi a dire nel thread "il prossimo film ghibli al cinema") e quindi, a maggior ragione, apprezzabile da tutti.
Anche il tema della crescita e del rigetto/riscoperta dell'umanità, che è sì ricorrente in Miyazaki, è decisamente non estraneo al cinema (ed in generale alla cultura) occidentale anche se la trasfigurazione animale è un espediente forse poco ricorrente da Fedro in poi. Quindi, anche quello che tu ritieni essere "Il significato recondito del film", in mio parere, non è qualcosa di così inavvicinabile neanche ad uno spettatore occidentale occasionale (d'altronde l'ho colto io, figuriamoci l'uomo medio, appassionato di cinema, con intelletto e sensibilità ben più fini del sottoscritto indurito scienziato!
).
Poi sì, c'è la patina del cartone che in occidente può destare pregiudizi, ma ce ne frega qualcosa di coloro che bollano un film e la sua sensibilità solo in base alla tecnologia utilizzata per rappresentare visivamente delle idee?
mmh non so, se guardi la recensione di ferzetti postata in un altro topic noterai che lo ha preso come un bel cartone d'avventura con dentro qualcosa di pulsante, senza tuttavia capire da dove giungessero le vivide pulsazioni. Non che la sua recensione abbia un solo punto di sbagliato, solo non essendo conoscitore di Miyazaki e in generale poco sensibilizzato verso tematiche eterno bambinone non ha colto molte cose. Parimenti potrebbe fare un utente medio.
è interessante invece quello che è scritto da dolcemind:
Anche il significato del film non è che sia questa grande verità, è solo il pensiero del regista
espresso anche altrove:
"Fio... tu sei una brava piccola. A guardar te, mi viene da pensare che l'umanità non sia poi così da buttar via".
Sinceramente però non so, ritengo ancora che la prima impressione in un profano possa essere simile a quella destata in ferzetti.
dolcemind ha scritto:Non direi sia difficile da apprezzare, anzi.
E' il film di Hayao Miyazaki forse più semplice.
Il discorso Otaku/Eterni Bambini, gli eroi romantici che sfuggono alle responsabilità, Le donne pratiche che mandano avanti il mondo, non è che il regista ci tenga particolarmente a divulgarlo:
rappresenta solo il suo mondo ed è normale esprimersi con le cose che ci appartengono.
Anche il significato del film non è che sia questa grande verità, è solo il pensiero del regista
espresso anche altrove:
"Fio... tu sei una brava piccola. A guardar te, mi viene da pensare che l'umanità non sia poi così da buttar via".
Poi ci sono gli aeroplanini, gli inseguimenti, le scazzottate.
Porco Rosso è il Miyazaki Hayao di 20 anni fa, il mondo che rappresenta il proprio.
Non c'è studio, non ci sono domande cui dare risposta (Vedi Nausicaa), non significa niente.
Se lo vedi e non ti piace è solo perchè non ti piace il mondo del regista.
Inutile guardare altro.
Io sono diventato un "FAN" con questo film.
"se guardi la recensione di ferzetti postata in un altro topic noterai che lo ha preso come un bel cartone d'avventura con dentro qualcosa di pulsante"
Scusa neh, ma che cos'altro è Porco Rosso se non questo? :\
Non è che ci siano dentro chissaquali pensieri teolologici all'interno di questo film, o almeno io non ce li vedo, non sovrainterpretiamo.
Porco è Porco perchè rifiuta l'umanità, bene. Porco rimane un bambinone a causa di questo suo rifiuto e si chiude nell'autismo di "io vs il resto del mondo". Porco ritorna umano (?) alla fine, perchè ritrova l'umanità perduta, combatte per "altro" e "cresce" e riesce ad assumersi le proprie responsabilità di (e da) uomo.
Bene, bello, bravo bis.
Cioè se ci pensi è Indiana Jones. E' Han Solo di guerre stellari. E' la Bestia della fiaba europea, da Apuleio (e qui mi viene in mente Ezra Pound ed il suo elogio dei Classici) alla Disney...e così via. E' il mago Prospero di Shakespeare, è Orlando di Alfieri.
Il tema della crescita insomma e del ritrovare l'umanitò perduta. Roba insomma di cui anche noi imbastarditi occidentali parliamo da migliaia di anni.
Ed in una critica (critica, non guida alla comprensione, non commento del regista, ma critica di giornale) parlare di questo è stonato, perchè non è il ruolo della critica/recensione stilare un interpretazione ragionata, nè una guida alla visione, ma appunto giudicare il complesso del film e della sua godibilità e al massimo, mettere alcuni caveat e paletti per
mettere in guardia da errate e stuzzichevoli interpretazioni (come quella politica "Rosso=Comunista omg!!11!!" Critica by Silvio Berlusconi).
Porco Rosso non è 2001 Odissea nello Spazio. Miyazaki non è Bergman (e dopo la visione di Poroporo mi aggiungo a dire che non è neppure Takahata!). E' apprezzabile, stimabile, sempre fascinoso, spesso stupendo, a volte profondo, ma Porco Rosso non è certo un film elitario, non è un film intellettuale, non è un film di "silenzi, sguardi e riflessioni".
Come disse Gualtiero alla presentazione a Roma è un film di passioni, fatto da un uomo sensibile ed intelligente, e se condividi le sue passioni, se ti piace la visione che questo uomo sensibile e intelligente offre a tutti delle sue passioni, allora ti piacerà il film.
Certo, il fichissimo tema della trasformazione, magari non viene colto da
tutti, ma come ho detto sopra non è nulla di trascendentale, nulla di nuovo (e cosa lo è?), nulla di così nascosto e non è neppure nulla di così fondamentale per il godimento di tale visione.
Non è necessario farci sopra una tesi di laurea per apprezzarlo, non lo devi studiare a fondo parola per parola per capirlo, devi solo sederti ed immergerti in questo fantastico, in queste atmosfere da film classico, in queste ambientazioni e sceneggiature dal sapore "europeo ma anche no", nella Milano laboriosa, nel caratteristico Hotel della bella Gina, nell'esuberanza di una ragazza entusiasta del suo primo lavoro, nella grandezza di un uomo come Ferrarin che dopo due frasi ti vien voglia di abbracciarlo.
In mio parere, ed è quello che ho pensato durante la visione, in Porco Rosso è tutto così "umano", pulsante e vitale, ed in questo ricorda i classici del cinema, che i pipponi metafisici davvero ci vuole impegno anche solo per pensare di farseli.
In fondo, sempre secondo me, sono quelli che rovinano ed allontanano dall'umanità pulsante e vitale di un
film come Porco rosso.