Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da qu »

Premessa:
Rischio con questo post di fare pubblicità a siti di riferimento di sharing. Per questo, non descriverò ne dirò troppo sui medesimi.

Antefatto: correva l'11 di Gennaio del 2011, Porco Rosso, finalmente!
Ebbene si: il sottoscritto, che aveva un DVD del presente, acquistato dalla Francia in tempi remotissimi, riesce a vedersi Porco Rosso, anzi Kurenai no Buta. In Italiano. Non al cinema.
I fatti si svolgono in tal senso: per una breve "vacanza, fra un venerdì e un lunedì lavorativi, mi ritrovo nei pressi di una cittadina universitaria, tanto rara dalle mie parti, ospite di mio nipote.
Accade, nella vita, che coloro che abbiamo tenuto sulle ginocchia, finiscano per tenere noi in casa: è la vita. Non pensavo che sarebbe capitato così presto.

Dovevo essermi distratto: mi ero probabilmente piegato, come il padre di Mafaldita, e un soffio di vento... improvviso. Erano, sono, entrati diciannove anni dalla finestra.

Ebbene, mio nipote, nipotino come potrei dirlo? Associa a me la passione di una certa parte dell'animazione: non prettamente quella giapponese, non prettamente il maestro, ma non si può avere tutto. Mi accontento di "anche".

Ecco, per quella sera prima di ospitata m'aspetta una sopresa: spero una pizza in compagnia, temo qualche gentil donzella, quando vedo che la destinazione è il divano, e il televisore: un buon 37" full Hd.
Ad esso, connesso un WD e indovinate? Parte Porco Rosso. In Italiano. Perfetto (quasi) nel suo audio. Italiano.

Che faccio? Me lo vedo, in mancanza di meglio, benchè, ahimè, ho poi dovuto curare i miei sensi di colpa nei confronti del Maestro prenotando la mia solita copia.

Ma qui il nocciolo della vicenda: la riscoperta della (mia) passione da parte del più prossimo fra i miei giovani parenti, provoca ciò: che oggi mi vedo da questi recapitare un DVD con su la cover di porco rosso. Evidentemente copiato, sorrido condiscendente fintanto che per curiosità ne verifico il contenuto: timeo danaos et dona ferentes.
Il contenuto è Porco Rosso. In alta definizione.

Cerco in rete, non lo trovo. Non mi risulta esista un blueray di porco rosso in vendita. Esiste, a quanto pare, porco rosso da una fonte video specifica: "HDTV NIPPON TELEVISION NETWORK" in giro dappertutto, con audio italiano sincronizzato. Si chiamano "hd rip" anche quando nulla hanno a che fare con i vecchi, antichissimi divx e similari: confesso che quelli furono la fonte del mio amore per le opere del maestro, superata l'era dello script a mano, in ere recenti, successive all'anno 2000 e grazie ai lavori di pochi appassionati, sottotitolati.

E riflettevo fra lo sconsolato e il felice, che la felicità può anche essere una sveltina, come sia possibile che le cose esistano, per così dire, a prescindere, gratis. Per cui chi veramente ama pena come quel marito che non fa sesso per non scontentare le paturnie della moglie amata, lasciandosi passare dinnanzi la vita, senza lamentarsene, silenziosamente infelice.

Ed ecco: La Mia Principessa esiste li, disponibile, già in alta definizione con l'orrido audio della Rai, e i magnificat si sprecano, con i commenti, per le opere in questione. Dagli amanti, in senso stretto come lato, che con una sveltina hanno copiuto quello che io, per principio, non volli.

E forse hanno ragione loro: l'entertainement è fondamentalmente gratis in quest'Italia e in questo Occidente amorale, forse, tecnologico, sicuramente.
Per cui, io, e voi, tanti credo, qui aspettiamo, loro consumano, noi guardiamo songnanti, loro "stoccano" o "storano".

Tempo fa rifletteva un amico rivenditore informatico dell'enorme volume di vendita di NAS che quali, prima, solo negli studi professionali, o noi, professionisti, acquistavano.
E ne hanno ben donde: con una media di alta defnizione da 10GB a calare: come potrà mai decollare il mercato dei BRay?

E quindi, la frase finale "ma zio, chi te lo fa fare a tenerti in casa tutta quella plastica, in fondo, quando bastano un paio di HDD?"

Chi ha ragione? Loro? Noi? Nessuno?
La bellezza appartiene a tutti: i musei sono a pagamento perchè non si deteriori. Ma forse, semplicemente, sono un po' più vecchio, ancora, di quello che -non- speravo.

Un saluto: capisco ora benissimo Eva. La colpa, era dell'albero.
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Shito
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Shito »

Splendido post, nella forma e nei contenuti.

Il passo più pregno, che secondo me riassume tutto il senso del discorso, è quello sulla 'sveltina' e sul 'marito'.

Voglio dire, questo è K. Lo è di fatto.

La morale del DonGiovanni = chi conosce molte donne non ne ha conosciuta nessuna.

L'amore è conoscenza. Profonda. Il consumo superficiale è soltanto stordimento, nulla come l'amore, nulla come il conoscere, il capire, l'amare.

Ed è un problema serio, sai?

Il solito volpino mi occhieggia dalla sua duna, ma la differenza tra La Rosa e le rose e bnel tempo, nella dedizione che si è spesa per quella, e il nulla che di è dato a quelle.

Quindi le nuove generazioni, nell'epoca della digitializzazione dei media e della loro diffusione a tempo zero kilometro zero costo zero, consumano abulicamente tutte cose che per loro sono effettivamente senza valore. La vita si svuota. Diviene un flusso di esperienze insignificanti. Vedi un video ascolti una canzone chatti con un contatto. Tutto è passato ma non hai fatto davvero nulla. Sembra una vita vegetativa.

Non è che la gioia sia nell'attesa. La gioia è nel contatto vero e profondo che possiamo faticosamente stabilire con le cose, con le persone, che così divengono speciali per noi.
E' l'amore, ciò che dona senso persino a una cosa insensata come la vita di un uomo maschio.

Quindi la Tua Principessa che dice cose inventate, anche in HD, anche gratis, è solo uno scempio.

E nessuno che dica di amarne qualcosa può amarne lo scempio, lo stupro. Ti pare?

Non può essere quella la Tua Principessa. Se la vuoi amare la devi conoscere e così amare.

Non ti ingannare.

La via della felicità non è mai la via della comodità.
Questo lo sanno tutti.
E quasi tutti lo dimenticano, o fingono di non saperlo.

E' per questo che in giro c'è da sempre, e forse oggi soprattutto, così tanta infelicità.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da AxlPG »

Shito ha scritto: Quindi le nuove generazioni, [...] consumano abulicamente tutte cose che per loro sono effettivamente senza valore.
Ecco il punto, non c'è più RISPETTO verso il lavoro. Nessuno quando scarica un film pensa al lavoro che c'è stato dietro, ai soldi spesi per realizzarlo, girarlo, doppiarlo, all'ONERE che una società si è presa per distribuire quel film in Italia, dove altrimenti, sarebbe stato possibile vederlo solo sottotitolato in italiano su internet.

Ma molto probabilmente questa pratica viene fuori anche a causa del livello QUALITATIVO medio di film, purtroppo i film di un certo spessore sono sempre più rari (e sinceramente non me la sento di biasimare lo streaming per questi film "usa e getta") e questo atteggiamento poi, per riflesso, si va ad estendere anche a tutti gli altri film...

Si tratta che c'è anche chi si guarda un film in streaming quando ancora è al cinema!

Certo, il mio post non sarà dello spessore vostro ma volevo anche io dire la mia :) l'opione di uno del '93.
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Shito »

Quello che tu dici è una cosa sensata, ed è un po' un serpente che si morde la coda.

I serpenti che si mordono la cosa, però, a ben vedere sono spirali verso il basso, anche detti 'circoli viziosi' o meglio 'spirali del vizio'.

Si peggiora sempre, senza più distinguere cosa sia casa cosa effetto cosa causa cosa effetto cosa causa cosa...

Tuttavia, credo anche che il concetto di 'rispetto' sia una funzione intellettuale superiore.

Non amo quella parola, ma sono certo che tu l'abbia usata nel migliore dei modi. Io parlerei di 'considerazione', ovvero che si deve pensare, considerare e dare valore alle realtà.

Al contrario, io discorso io è un discorso molto più 'a basso livello' della vita interiore umana.

Si tratta del modo, generalmente inconscio, di vivere / percepepire le cose.

Credo che sia quello il sempre più profondo, e indi germinale, del problema.

L'abulia emotiva.
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Dragone »

Qu hai provato a spiegare al "nipotino" il tuo punto di vista? Magari gli avresti messo una pulce nell'orecchio...lui alla fine ti voleva fare solo un presente, no? Alla fine tu stesso ammetti di essere partito dai terribili divx, dalle copie pirata. Io personalmente senza la pirateria non avrei iniziato a sviluppare un interesse più materiale verso tante opere (e non sono l'unico a quanto pare: http://www.geek.com/articles/news/anime ... n-2011027/).

C'è poi da dire che tutte le case produttrici che operano in un mercato che si deve confrontare con la pirateria fino ad adesso non hanno fatto altro che impuntare i piedi e lagnarsi (magari anche giustamente, sia chiaro) senza nemmeno tentare di trovare delle soluzioni. Sarò chiaro, io sono andato a vedere Porco Rosso al cinema e sono anche riuscito a portarmi dietro 10 persone che mai e poi mai l'avrebbero visto, ma se dovessi farne una visione casalinga, scaricherei anche io quel HD Rip poichè più performante dell'originale (che poi quasi sicuramente comprerei, purtroppo non si può prendere tutto anche perchè lo spazio incomincia a scarseggiare ;-)).
Shito ha scritto:La morale del DonGiovanni = chi conosce molte donne non ne ha conosciuta nessuna.

L'amore è conoscenza. Profonda. Il consumo superficiale è soltanto stordimento, nulla come l'amore, nulla come il conoscere, il capire, l'amare.
E' una cosa su cui ho riflettuto molto nel passaggio da giovane videogiocatore che risparmiava i suoi soldini per mesi per prendersi quel cartuccione (MegaDrive precisamente) su cui poi passava decine di ore, raggiungendone una conoscenza profonda, a felice (?) possessore dell'intero romset del MegaDrive. Con un semplice download avevo finalmente a disposizione tutto quello che per anni avevo sognato, ma dopo poche ore di "euforia" era già tutto finito, ero stordito (mi sembra la parola più azzeccata), avevo tutto ma allo stesso tempo non avevo niente.

Penso sia stata un'esperienza molto formativa perchè mi ha permesso di provare un'emozione che non tutti provano nella propria vita...quanti hanno potuto raggiungere in maniera così totale e precisa il loro oggetto di desiderio? Quanti sanno cosa "si prova"? E questo ha scaturito ovviamente in me tantissime domande: se il risultato finale è questo perchè lo faccio? Perchè mi sbatto? Sono stati sicuramente i miei primissimi pensieri.
Shito ha scritto: La via della felicità non è mai la via della comodità.
Questo lo sanno tutti.
E quasi tutti lo dimenticano, o fingono di non saperlo.

E' per questo che in giro c'è da sempre, e forse oggi soprattutto, così tanta infelicità.
Questa è sicuramente una delle risposte a cui sono giunto, ma anche: la fruizione di un gioco, un film, un cartone non sono limitati all'atto stesso ma c'è tutto un contorno che se non è più importante è sicuramente fondamentale per rendere l'esperienza vera. Un gioco scaricato è senz'anima (lo so penso sia l'affermazione più abusata della storia, passatemela), non c'è stato dietro nessuno sbattimento per ottenerlo, nessuna attesa, nessun fantasticare su ciò che sarebbe stato e nemmeno una prova tangibile che si è vissuto quel determinato prodotto.

Penso che tutto ciò sia veramente importante.

Edit mi è venuta in mente un'altra cosa, non era un mondo fin troppo migliore quando in assenza del p2p per perseguire i nostri hobby data la scarsità delle risorse a nostra disposizione dovevamo fare i salti mortali e sicuramente AGGREGARCI con altre persone al posto di stare nelle nostre stanze davanti ad un monitor? :aureola:
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Shito »

Dragone, non c'era bisogno del p2p per scoprirlo.

Non è una critica, non so neppure quanti anni tu abbia ovvero in qualche momento tu abbia vissuto l'adolescenza, ma 'hai miei tempi' i notavo la differenza tra i giochi piratati per 'home computer' e le cartucce per le console a 8bit, Intellevision in testa.

Ma tutto il discorso che fai, proprio il succo, è racchiuso in quello che il Principino impara nel giardino delle rose. Se non l'hai letto, te lo consiglio senza remore.

Ti anticipo il finale: il principino si suicida.
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Dragone »

Anche se fosse "una critica" non ci sarebbe nessun problema.

Stavo riportando il mio momento epifanico, il momento dove ho proprio sentito questa cosa in tutta la sua potenza, anche se chiaramente non ho detto nulla di nuovo. Nello specifico, mi sono perso quel periodo anche se ricordo che per quanto riguarda l'amiga c'erano amici che avevano centinaia di floppy disk, quindi le premesse per arrivarci prima c'erano tutte^^.

Immagino tu stia parlando del piccolo principe, l'ho letto penso in seconda superiore, chiaramente non ricordo nulla, accetto il tuo consiglio e lo rileggo ;-)
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Shito »

Sì, dicevo 'non era una critica' nel senso che ti davo ragione, sottoscrivevo il tuo pensiero avendo inteso che ti riferissi al tuo momento/causa di presa coscienza, e allargavo semplicemente il cerchio introducendo un caso analogo temporalmente precedente. Del resto, credo che anche un appasionato di musica potrebbe dirci lo stesso. Preso, anche un appassionato di letture librarie? Chissà.

La sforzo per il raggiungimento di qualcosa, la spinta che richiede, tempra lo spirito del desiderio.

La gratuità è abulia.

Spesso con Arcuum riflettiamo di come Internet, la disponibilità di informazioni e materiali di ricerca nelle case di tutti, abbia tolto ogni alibi di tipo socialistico alla pigrizia umana. Non sono più le costose enciclopedie a occultare il sapere alla classe proletaria: se si parlasse di 'studiare per il piacere di studiare', tanto basterebbe Wikipedia. Eppure nessuno, quasi nessuno 'ozia studiando', come si dovrebbe. Perché? Stracciati tutti gli alibi, resta solo la verità dell'abulia apatica e suina (e con questo sono IT sul forum!) dell'essere umano, che se non è spronato spesso non fa neppure quello che amerebbe fare.
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Penauts »

Non sono daccordo. L'abulia della vita non è causata dalla gratuità, la gratuità ce la palesa (e ci permette in questo modo di "salvarci": la presa di coscienza è sempre l'inizio del cambiamento).
Il consumismo specula sull'attesa: crea un (falso?) amore ante litteram, a pagamento. Prostituzione. Necessaria, perchè l'arte ha anche un prezzo, ma non nascondiamoci dietro un dito.
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Raghnar »

Shito ha scritto:Quello che tu dici è una cosa sensata, ed è un po' un serpente che si morde la coda.
Secondo me il contrario.
Se a Prodotto mediocre => Streaming e Prodotto eccellente => Acquisto/Cinema
Ne consegue che il produttore sarà propenso a produrre prodotti (:P) eccellenti perchè coi prodotti mediocri il rischio di non vedere rientrato l'investimento è molto più alto.

Prodotti eccellenti da diversi punti di vista, spesso si punta sugli effetti speciali cosìcchè "questo è un film da vedere al cinema", ma chi non si può permettere i grandi investimenti da effetti speciali potrebbe anche pensare di puntare a trame più strutturate e a soddisfare gli appassionati di nicchia facendo leva sul loro rispetto/feticismo( chiamatelo come volete (che il ritrovato interesse da parte di una casa di distribuzione per i classici Ghibli possa essere imputato persino a questo?).

In effetti con la musica e youtube un po' è successo così: incentivazione delle nicchie (o forse sono solo io che sto invecchiando e perdo di vista il mainstream ;) però mi fa piacere crederlo)

Il vero circolo vizioso è un mercato di massa, incentivato dai produttori che possono spingere a calci prodotti mediocri vendendoli come "must have", nella sicurezza che, per fruirli, l'obolo si dovrà sganciare; così facendo instaurare nel consumatore (vero) un dubbio gusto acritico in modo che si possa mangiare ancora più mediocrità senza battere ciglio.
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Shito »

Perché tu credi che 'la maggioranza' del pubblico capisca/distingua/scelga "la qualità"?

Ma quanti anni hai? ^^;

Quello che illustri può valere per te, ma non fai statistica.

La maggioranza è calcio, Ruby, cesaroni, Amici, Zelig e le tribune politiche. Senza soluzione di continiutà.
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Muska »

Shito ha scritto: La maggioranza è calcio, Ruby, cesaroni, Amici, Zelig e le tribune politiche. Senza soluzione di continiutà.
Bada, ti stai pericolosissimamente muskizzando !! :scered:
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Shito »

Bada tu che allora ho iniziato a 8 anni, quando cercavo di spiegare ai miei amici "perché il calcio è stupido e non ha senso seguirlo". :P
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da pippov »

Bah, io in dvd compro anche la peggio monnezza... e la pago, eh! Mica la compro gratis! :loool:
E se andate a vedere chi vende di più, sempre di monnezza parliamo, mica di Arte.

Il problema è sempre lo stesso: pago una linea telefonica che mi permette di avere tutto e gratis. Se non ho particolari velleità da collezionista, chi me lo fa fare di mettermi in casa oggetti inutili, ingombranti e soggetti a deterioramento (perchè i dvd si rovinano, si scollano, si rigano, i files no...)?
NON ESISTE DIFFERENZA tra l'oggetto dvd e il file scaricato. Un dvd-rip e un dvd fisico contengono lo stesso file. Non c'è nemmeno il salto "sensoriale" che si ha con l'ebook.
E allora possiamo ragionare di quello che volete, ma se il Profeta del Nuovo Mondo non inserisce lettori ottici nei suoi prodotti (e se ci sono non sono per i film...), se ci sontinuano a ripetere che i supporti ottici sono morti, se ci convincono che la Migliore fruizione possibile per un film è su uno schermo da 8-10 pollici, se... se... se... poi possiamo lamentarci se i più "tecnologici" di noi si adeguano?

Il mondo è digitale, wireless, minimalista: questo lo vedete rappresentato da una libreria piena di scatole e dischetti di plastica o da un NAS piccolo ed elegante a fianco del TV?
Si tratta della mia filosofia di vita. Io rispetto tutti, se qualcuno dice che Mourinho non e' meglio di lui sono d'accordo. Ma non posso vivere in questo mondo competitivo pensando che qualcuno sia meglio di me - Jose' Mourinho
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Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.

Messaggio da Raghnar »

Shito ha scritto:Perché tu credi che 'la maggioranza' del pubblico capisca/distingua/scelga "la qualità"?
No ma mi piace credere che possa essere, almeno un minimo, educato anzichè sistematicamente diseducato.

Guardando po' i risultati del Box Office abbiamo
5. Toy story 3 - La grande fuga (2010) $1,062,984,497
6. Alice in Wonderland (2010) $1,023,285,206
7. Il cavaliere oscuro (2008) $1,001,921,825

Fra i titoli recenti che hanno incassato di più (escludendo Avatar tutti i post era banda larga e megavideo sopra il miliardo) sono film IMHO di qualità, nulla a che vedere con Ruby, Cesaroni.
Chiamatemi illuso ma ancora speranza per il genere umano ;)
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