Questo spiega tutto, ok.Raghnar ha scritto: 6. Alice in Wonderland (2010) $1,023,285,206
7. Il cavaliere oscuro (2008) $1,001,921,825
sono film IMHO di qualità, nulla a che vedere con Ruby, Cesaroni.
Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Moderatore: Coordinatori
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Illuso.Raghnar ha scritto: Chiamatemi illuso ma ancora speranza per il genere umano
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Si parla di entertainment, Shito, intrattenimento. Che ci fai tu in questo topic?
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Riflettere.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Nobile Brumoso Illuso per te!Muska ha scritto:Illuso.Raghnar ha scritto: Chiamatemi illuso ma ancora speranza per il genere umano
Parlo di Qualità in prodotti di entertainment non di "ommioddio rivoluzionaria decostruzione dell'intimo irrazionalista".Shito ha scritto:Questo spiega tutto, ok.Raghnar ha scritto: 6. Alice in Wonderland (2010) $1,023,285,206
7. Il cavaliere oscuro (2008) $1,001,921,825
sono film IMHO di qualità, nulla a che vedere con Ruby, Cesaroni.
Somewhere, along the edge of the bell curve.
Ph.Me
Ph.Me
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Ed ecco che alla fine fa sempre capolino la scelta, intesa come percorso.
Il percorso è una cosa soave, che nessuno farebbe potendo evitarlo, mon petit-prince. "Perchè" è, a sua volta, una parola, suffisso, inutile, dato che è prosaicamente messo di sbieco, a costole sfrondate, cuore pulsante nelle mani del sacrificante "quanto".
Ed ecco, addiveniamo al consetto di scelta: la via più breve è evolutivamente, la piùesatta? La razza umana sembrerebbe indicarci ciò, ma poi, salta fuori un Leonardo, o un Miyazaki, o un Giotto, Michelangelo Takahata, noi... a dimostrare che le nicchie non sono fatte per essere un parcheggio.
L'autostrada della vita vista dalla prospettiva della piazzola di sosta: ossia dell'autovettura fera. Un SOS verso l'universo? O solo una biella rotta. Questo il quanto.
Personalmente, di ritorno da Stoccarda ho, a mio personalissimo modo, ceduto.
Così:
http://hosting.tcs-hebergement.com/user ... 0x2028.jpg
Che la filologia tedesca sia di coadiuvo, a tutti
Il percorso è una cosa soave, che nessuno farebbe potendo evitarlo, mon petit-prince. "Perchè" è, a sua volta, una parola, suffisso, inutile, dato che è prosaicamente messo di sbieco, a costole sfrondate, cuore pulsante nelle mani del sacrificante "quanto".
Ed ecco, addiveniamo al consetto di scelta: la via più breve è evolutivamente, la piùesatta? La razza umana sembrerebbe indicarci ciò, ma poi, salta fuori un Leonardo, o un Miyazaki, o un Giotto, Michelangelo Takahata, noi... a dimostrare che le nicchie non sono fatte per essere un parcheggio.
L'autostrada della vita vista dalla prospettiva della piazzola di sosta: ossia dell'autovettura fera. Un SOS verso l'universo? O solo una biella rotta. Questo il quanto.
Personalmente, di ritorno da Stoccarda ho, a mio personalissimo modo, ceduto.
Così:
http://hosting.tcs-hebergement.com/user ... 0x2028.jpg
Che la filologia tedesca sia di coadiuvo, a tutti
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
... per prima cosa, lo scrivo con l'umiltà del caso, ma perché si parla molto e con metodo solo di niente in questo forum ??
Ovviamente non ho riflettuto né capito quanto avete scritto, né pretendo di farmi capire, ma io non credo nella saggezza che non mi arriverà,
non credo nell'arte, nella cultura, nell'insegnamento, nella parola.
Comprendere un film di Miyazaki o Takahata costa fatica, e non sempre conviene provarci, ma ormai questi due vecchi non toglieranno il disturbo nemmeno se li insultiamo tutti i giorni (insomma il secondo credo che si asterrebbere volentieri), nonostante le bugie e le incomprensioni e la malafede del mondo ... il problema è maggiore per chi si guarda intorno e non ha quelle sicurezze che hanno loro ... qualcuno le ha chiamate arte, stile, carisma, sapere, insomma quelle cose lì ...
Ovviamente non ho riflettuto né capito quanto avete scritto, né pretendo di farmi capire, ma io non credo nella saggezza che non mi arriverà,
non credo nell'arte, nella cultura, nell'insegnamento, nella parola.
Comprendere un film di Miyazaki o Takahata costa fatica, e non sempre conviene provarci, ma ormai questi due vecchi non toglieranno il disturbo nemmeno se li insultiamo tutti i giorni (insomma il secondo credo che si asterrebbere volentieri), nonostante le bugie e le incomprensioni e la malafede del mondo ... il problema è maggiore per chi si guarda intorno e non ha quelle sicurezze che hanno loro ... qualcuno le ha chiamate arte, stile, carisma, sapere, insomma quelle cose lì ...
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Nihil agis, nihil moliris, nihil cogitas quod non ego non modo audiam sed etiam videam planeque sentiam.
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Penso che tutti sappiate di questo decreto:
http://www.beniculturali.it/mibac/multi ... 506_d1.pdf
Con questo decreto del 30 dicembre 2009 vengono ridefiniti i compensi SIAE per copia privata, ricomprendendo una serie di categorie di prodotti che prima erano escluse. Quindi, di fatto, viene autorizzata la copia di qualsiasi supporto coperto da diritti d'autore per uso privato (non a scopo di lucro), perchè i diritti si pagano direttamente sui supporti sui qual verrà immagazzinato il dato.
Con questo non voglio assolutamente dire che sia giusto o sbagliato il sistema, ma temo che la SIAE stessa abbia accettato che il fenomeno non può essere fermato. (senza contare che gli introiti della SIAE nell'ultimo anno sono stati molto maggiori per le tasse sui supporti magnetici e cellulari, che sui prodotti audio video!!)
http://www.beniculturali.it/mibac/multi ... 506_d1.pdf
Con questo decreto del 30 dicembre 2009 vengono ridefiniti i compensi SIAE per copia privata, ricomprendendo una serie di categorie di prodotti che prima erano escluse. Quindi, di fatto, viene autorizzata la copia di qualsiasi supporto coperto da diritti d'autore per uso privato (non a scopo di lucro), perchè i diritti si pagano direttamente sui supporti sui qual verrà immagazzinato il dato.
Con questo non voglio assolutamente dire che sia giusto o sbagliato il sistema, ma temo che la SIAE stessa abbia accettato che il fenomeno non può essere fermato. (senza contare che gli introiti della SIAE nell'ultimo anno sono stati molto maggiori per le tasse sui supporti magnetici e cellulari, che sui prodotti audio video!!)
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
Con un buon ritardo, l'ho (ri)letto. Effettivamente la parte del giardino delle rose, e perchè no, quella dell'acqua nel deserto parlano proprio di quello che avevo detto nella pagina precedente.Shito ha scritto:Ma tutto il discorso che fai, proprio il succo, è racchiuso in quello che il Principino impara nel giardino delle rose. Se non l'hai letto, te lo consiglio senza remore.
Ti anticipo il finale: il principino si suicida.
Domanda: non ho capito perchè il principino si suicida. Veramente mi ha lasciato così ?__?, non stupito è, proprio non ne capisco il motivo. Qualcuno mi illumini
Re: Sulla gratuità percepita dell'enterteinement.
E' il senso del tutto.
"Tu diventi responsabile PER SEMPRE di ciò che hai addomesticato".
Si chiama 'resposabilità affettiva'.
E' una cosa troppo dimenticata (cit.)
Il principino la recupera a posteriori, ed espia l'abbandono della Sua Rosa con la morte da suicida.
"Tu diventi responsabile PER SEMPRE di ciò che hai addomesticato".
Si chiama 'resposabilità affettiva'.
E' una cosa troppo dimenticata (cit.)
Il principino la recupera a posteriori, ed espia l'abbandono della Sua Rosa con la morte da suicida.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)