Karigurashi no Arrietty - minuziosamente in italiano

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Mirara
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Mirara »

Non voglio difendere nessuno (anche perchè non ho una laurea in legge 8) e credo non ce ne sia bisogno), non sono di parte e rispetto la libertà di ognuno, ma posso permettermi di dirti una cosa Kiki?
Come leggo da quello che scrivi (
*Kiki* ha scritto:mi rendo conto, leggendo certe discussioni qui, che mi capita talvolta di non coglierne i significati più profondi...
), che ti piace leggere, quando puoi, qui sul forum il pensiero degli altri utenti per approfondire. Anche a me. Per questo mi permetto.
Bene, penso che Shito (alias Gualtiero Cannarsi), sia uno di quelli che - nonostante le spigolosità del suo carattere (che non sta a me giudicare, ma che mi permetto di citare perchè lui stesso le ha citate) - ti aiuti ad approfondire.
Se ho capito bene, l'ignore list non fa vedere i messaggi dell'utente ignorato (chiedo conferma ai moderatori). Magari ti perdi qualcosa che potrebbe invece interessarti.
Ti chiedo scusa se mi sono permessa. Chiedo scusa anche agli altri utenti per l'OT.
Sono una "pacera" per indole.
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*Kiki*
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da *Kiki* »

Mirara ha scritto:Non voglio difendere nessuno (anche perchè non ho una laurea in legge 8) e credo non ce ne sia bisogno), non sono di parte e rispetto la libertà di ognuno, ma posso permettermi di dirti una cosa Kiki?
Come leggo da quello che scrivi (
*Kiki* ha scritto:mi rendo conto, leggendo certe discussioni qui, che mi capita talvolta di non coglierne i significati più profondi...
), che ti piace leggere, quando puoi, qui sul forum il pensiero degli altri utenti per approfondire. Anche a me. Per questo mi permetto.
Bene, penso che Shito (alias Gualtiero Cannarsi), sia uno di quelli che - nonostante le spigolosità del suo carattere (che non sta a me giudicare, ma che mi permetto di citare perchè lui stesso le ha citate) - ti aiuti ad approfondire.
Se ho capito bene, l'ignore list non fa vedere i messaggi dell'utente ignorato (chiedo conferma ai moderatori). Magari ti perdi qualcosa che potrebbe invece interessarti.
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Meglio non andare oltre OT, perciò ti rispondo via pm, ok? :wink: Qui lasciamo che gli altri utenti riprendano tranquillamente il tema del topic. :)
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Kurenai
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Kurenai »

Kiki: *Tornando ad Arietty, ho letto commenti positivi sulla canzone, ma ho problemi a trovarla su YT in versione originale non strumentale... o forse la versione originale è quella di Cecil Corbel? :?:
Provo a risegnalarti questo bel video sul "Tubo" che avevo postato qualche pagina fa, spero ti sia di aiuto

http://www.youtube.com/watch?hl=en&v=jTEG_PcO2ak&gl=US
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*Kiki*
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da *Kiki* »

Sì, allora è la canzone che ho trovato io! :D Ero perplessa perché mi aspettavo un nome giapponese e Cecile Corbel, palesemente non giapponese, mi aveva fuorviata (dato che ci sono ovviamente le traduzioni nelle varie lingue, ho per es. trovato la versione inglese)... :lol: Comunque bella canzone! :wink:
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da PeterParker »

Scaricata la colonna sonora da iTunes, sia le canzoni che le parti strumentali sono estremamente godibili anche se non accompagnano le immagini del film. La title track c'è in versione giapponese, francese e italiana.
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Cobra70
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Cobra70 »

Passata la settimana.... lo "thespacecinema" di Cerro Maggiore ha già dato forfait.
Film eliminato dalle proiezioni per tutta la settimana, lasciandolo esclusivamente come spettacolo unico alle ore 15.10 nei giorni di sabato 22 e domenica 23 ottobre 2011.
Peccato... davvero un peccato.
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propaganda
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Messaggio da propaganda »

Io il film l'ho visto settimana scorsa,devo dire che non mi è piaciuto molto :( (ma non l'ho trovato nemmeno terribile)
Non riesco a fare un commento approfondito, ma 'ho trovato un pò lento forse poco emozionante e poco divertente (nei momenti in cui voleva esserlo).
Prima o poi probabilmente gli darò una seconda possibilità,vediamo se cambio idea.

Aggiungo che ho visto il film,Domenica pomeriggio e la sala era piena,non me l'aspettavo!Quasi tutte famiglie e i bimbi (da cui temevo il peggio) sono stati silenziosissimi :shock: solo qualche lamentela di noia verso la fine XD.Meglio di quanto mi è capitato in altre proiezioni con gli adulti :(
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Lemminkajnen
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Lemminkajnen »

Il mio saluto a tutti. Qualcuno di voi forse si ricorderà di me. Posto molto poco, ed oramai mi manifesto solo per i commenti al film Ghibli di turno (infatti, l'ultima volta fu in occasione di Pom Poko), ma vi seguo spesso con molto interesse.
Soprattutto leggo con interesse i retroscena, le curiosità ed i preziosi dettagli di cui ci fa partecipi il sig. Cannarsi in merito alle fasi di doppiaggio, traduzione ed adattamento dei film. Peccato che abbia questo carattere così spigoloso (mi spiace molto per come se la sia presa Kiki) ed a volte corrosivo, perché secondo me una persona che svolga un ruolo così importante (e lavori su cose così importanti per tutti noi) e che ha una sì vasta cultura, potrebbe raccogliere e far raccogliere a noi ancor più buoni frutti di quanto ne portiamo tutti a casa adesso (che sono già molti) se solo certi spigoli li levigasse un po'...
Epperò il carattere non si cambia, indi...
Detto ciò, Shito/Cannarsi merita il plauso di tutti noi per il lavoro che svolge ogni volta con maggiore professionalità e competenza. Capiamoci: io non possiedo i requisiti culturali per verificare se davvero l'adattamento italiano del film sia stato fedele all'originale etc. Non conosco la lingua giapponese, né ho vaste nozioni in merito alla cultura nipponica. Però, credo che la meticolosità maniacale che Shito pone nel suo lavoro sia evidente a chiunque. E credo che le energie profuse per dare il massimo nel suo lavoro, rispettando quello degli artisti originali, siano sempre tangibili a chiunque legga i suoi resoconti. Il suo è un agire da vero appassionato. Alcune scelte che adotta saranno forse opinabili (chi ha le conoscenze per farlo li contesti se li ritiene errate), ma resta il fatto che per noi è una fortuna avere uno come lui (ovvero, un appassionato come noi) ad essere responsabile degli adattamenti dei film Ghibli. Ed è un'altra fortuna che sia così disponibile a dialogare con noi ed a condividere così tanti preziosi dettagli.
Indi, grazie sor Cannarsi...impara solo ad esser più cavaliere con le fanciulle ;)

Passiamo ad Arrietty.

Io l'ho trovato BEL-LIS-SI-MO.
Con tutto il rispetto per Miyazaki e Hisaishi, tanto il regista esordiente Yonebayashi quanto la giovanissima compositrice Cécil Corbel non han fatto sentire minimamente la loro mancanza. Anzi, tutt'altro.
Finalmente una storia semplice e lineare, senza gli arditi simbolismi degli ultimi tre film del Maestro, ma non per questo priva di emozioni e di occasioni di meraviglia. Ed è proprio lo stile narrativo adottato da Yonebayashi, così attento ai dettagli e così affidata alla eloquenza narrativa dei suoni, dei silenzi e delle inquadrature, a fornire emozioni inaspettate (indimenticabile, per me, è la scena in cui Arrietty ammira per la prima volta una stanza, per la precisione una cucina, dove vivono gli umani, così vasta per lei da far apparire pentole e credenze come catene montuose e gli spazi racchiusi immensi). Un film dai tempi lenti e con pochi ma ben calibrati dialoghi. La suggestiva arpa e la bella voce della Corbel ammantano lo spettatore di magia. La Corbel non avrà la consumata esperienza di Hisaishi nel comporre colonne sonore, ma è un bene che in questo film si sia potuto contare su di una musica così equilibrata, sobria, davvero al servizio delle delicate emozioni da veicolare.
E poi i disegni e le animazioni impeccabili e ricchi di dettagli a cui lo Studio Ghibli ci ha abituati da oltre vent'anni.

Ripeto, il film, pur essendo molto Miyazakiano nello spirito come nel disegno (e non dimentichiamo che è lui a firmare il soggetto e la sceneggiatura), ha un'anima inedita proprio grazie alle sensibilità profuse da Yonebayashi e dalla Corbel (davvero bravissima). Insomma, si respira un po' di aria nuova. Non voglio con questo criticare Miyazaki, che resta il dio vivente che è, voglio solo dire che c'è di che esultare nel constatare che oltre a lui e Takahata lo Studio Ghibli può contare su altre firme di grande valore espressivo, altre anime sensibili capaci di raccontare storie con sensibilità diverse da quelle dei due grandi maestri ma non per questo meno affascinanti. E, diciamoci la verità, ultimamente Miyazaki aveva iniziato a ripetersi un po'...le future produzioni Ghibli rischiavano di stagnare in temi e contenuti sempre uguali. Per carità, non siamo ancora del tutto fuori pericolo, ma un film come Arrietty rasserena moltissimo su questo versante. E' un film più adulto di Ponyo e Chihiro, e più lineare e concreto di Howl (che in tutta sincerità non mi è mai piaciuto molto...ho preferito di gran lunga Arrietty...ma molto molto di più).

Inoltre fa bene chi sottolinea la componente politica e sociale del film. Non vi sono polo lirismo, delicatezza e sentimento. C''è una razza costretta a doversi nascondere e fuggire per vivere ed a "rubare" per sopravvivere. C'è l'impossibilità di un amore di vivere davvero ma non quella di nascere.
C'è molto in questo film. C'è davvero tanto.

Lo consiglio davvero a chiunque. E' un film che ridona speranze su di un mezzo espressivo, il cinema, sempre più impantanato, a livello mondiale, nelle melme del facile intrattenimento.
Bello bello bello

Finit

un saluto a tutti e torno nel silenzio (che forse meglio mi si confà)

Lemm
KwErEnS
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da KwErEnS »

Vi prego di scusarmi se sono OT o inopportuno. Posto qui perché tra gli spettatori del film forse c'è qualcuno che può aiutarmi.
Il manifesto di Arrietty dice:
Storia originale e sceneggiatura HAYAO MIYAZAKI - Tratto dal racconto "The Borrowers" di Mary Norton - Sceneggiatura KEIKO NIWA - Diretto da HIROMASA YONEBAYASHI
Sono un po' confuso. Ho provato a cercare nell'altro topic del forum e in rete, ma non riesco a trovare chi sono gli autori di:
- screenplay, se non coincidente con lo storyboard
- script (Miyazaki o Niwa o entrambi?)
- storyboard (Miyazaki, Niwa o Yonebayashi?).
- i responsabili del character design di questo e degli altri ultimi film dello Studio Ghibli.
Grazie.
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Shito
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Shito »

In prima battuta cerco di far chiarore sui ruoli creativi all'interno del processo produttivo di un anime e di un film Ghibli in particolare.

Poiché ogni paese ha i suoi ruoli e i suoi nomi per chiamarli, è credo inevitabile che si crei una certa confuzione. Io per primo, lo dico senza alcun inbarazzo, ho avuto necessità di risalire alla fonte (i kanji giapponesi, nel caso) e applicare un po' di paligenesi delle fonti, per districarmi. Tenete anche presente che, in un mondo comunque 'artigianale' come quello dell'animazione giapponese, ogni studio fa un po' parrocchia a sé, e quindi...

In genere, in un film Ghibli, si ha un:

-PROGETTO
E' una redazione sommaria dell'idea del film che si vuol fare, delle sue finalità, della trama esposta per sommissimi capi e dei suoi punti chiave.

-STORIA ORIGINALE
E' essenzialmente il soggetto. Può essere un soggeto inedito, pensato dall'autore del progetto (esempio: Mononoke Hime), oppure può essere una storia preesistente, un manga un libro o qualsiasi cosa, da cui l'autore del progetto 'trae' (in maniera più è meno sostanziale, ma più di un mero spunto d'ispirazione) il soggetto. Nel caso di Arrietty, per intenderci, il progetto di è di Miyazaki Hayao, la storia originale è di Mary Norton, autrice dei libri dai quali il film è tratto.

-SCENEGGIATURA
Si tratta della prima e unica effettiva redazione in forma articolata (lingistica) del film che sarà. In inglese si parla di 'screenplay'. NOTA: questo è anche il 'copione', quindi per la nostra logica o lo 'script' non esiste, o coincide con la sceneggiatura/screenplay. E' un tomo che contiene tutta la storia del film già presentata in scene, con una sommaria descrizione di ciò che accade in ciascuna di queste, a fianco delle battute che i personaggi pronunciano in ciascuna di quelle. Nel caso di Arrietty, la sceneggiatura è di Miyazaki Hayao insieme a Keiko Niwa, che affianca spesso Miyazaki Hayao in questo ruolo. Credo sia perché Miyazaki Hayao è più a suo agio col disegno che col dialogo. :-)

-E-KONTE
"Continuità illustrata", o in inglese storyboard. E' essenzialmente una sceneggiatura in cui la parte descrittiva delle scene è evoluta in schizzi di continuità che *visualizzano* le scene stesse, con movimenti di camera e dei soggetti in scena. E' l'ultima fase prima di iniziare a disegnare il film vero e proprio, e diviene il 'timone' della lavorazione. Poiché l'E-konte contiene la 'visualizzazione' delle scene, in genere viene creato dal regista del film stesso, soprattutto se questo è un 'regista disegnatore'. Nel caso di Arrietty, l'e-konte è del regista Yonebayashi Hiromasa. Miyazaki Hayao fa sempre personalmente l'e-konte delle sue opere. Miyazaki Goro ha disgnato personalmente l'e-konte di Ged Senki.


----

Sperando di avere fatto un po' di chiarore,

-Gualtiero
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Shito
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Shito »

Lemminkajnen ha scritto:Il mio saluto a tutti. Qualcuno di voi forse si ricorderà di me. Posto molto poco, ed oramai mi manifesto solo per i commenti al film Ghibli di turno (infatti, l'ultima volta fu in occasione di Pom Poko), ma vi seguo spesso con molto interesse.
Se posso esprimere un commento, mi sembra una condotta di participazione assai illuminata, di sostanza e dignitosissima. :)
Soprattutto leggo con interesse i retroscena, le curiosità ed i preziosi dettagli di cui ci fa partecipi il sig. Cannarsi in merito alle fasi di doppiaggio, traduzione ed adattamento dei film.
Ringrazio per l'interesse dimostrato. E' un commento per me molto motivante, grazie.
Peccato che abbia questo carattere così spigoloso (mi spiace molto per come se la sia presa Kiki) ed a volte corrosivo, perché secondo me una persona che svolga un ruolo così importante (e lavori su cose così importanti per tutti noi) e che ha una sì vasta cultura, potrebbe raccogliere e far raccogliere a noi ancor più buoni frutti di quanto ne portiamo tutti a casa adesso (che sono già molti) se solo certi spigoli li levigasse un po'...
Epperò il carattere non si cambia, indi...
Raccolgo l'osservazione e mi ripropongo di farne tesoro.

Detto ciò, Shito/Cannarsi merita il plauso di tutti noi per il lavoro che svolge ogni volta con maggiore professionalità e competenza. Capiamoci: io non possiedo i requisiti culturali per verificare se davvero l'adattamento italiano del film sia stato fedele all'originale etc. Non conosco la lingua giapponese, né ho vaste nozioni in merito alla cultura nipponica. Però, credo che la meticolosità maniacale che Shito pone nel suo lavoro sia evidente a chiunque. E credo che le energie profuse per dare il massimo nel suo lavoro, rispettando quello degli artisti originali, siano sempre tangibili a chiunque legga i suoi resoconti. Il suo è un agire da vero appassionato. Alcune scelte che adotta saranno forse opinabili (chi ha le conoscenze per farlo li contesti se li ritiene errate), ma resta il fatto che per noi è una fortuna avere uno come lui (ovvero, un appassionato come noi) ad essere responsabile degli adattamenti dei film Ghibli. Ed è un'altra fortuna che sia così disponibile a dialogare con noi ed a condividere così tanti preziosi dettagli.
Indi, grazie sor Cannarsi...impara solo ad esser più cavaliere con le fanciulle ;)
Ringrazio per la dismostrazione di stima. E' un fatto umano che le lamentele abbiano voce più delle approvazioni, poiché la soddisfazione non ha voglia né ragione d'essere urlata come il dissenso. D'altro canto, mantenere una posizione di dialogo in uno scenario in cui vengono urlate soprattutto le opinioni più immotivate, più superficiali, più pretestuose richiede forse un certo livello di spigolosità. Non mi sto chiaramente riferendo a nessuno, e neppure cerco una giustificazione a certi miei modi di essere. Forse, leggendo le osservazioni sensatissime che ho quotato, mi sono interrogato io stesso sulle ragioni di certi miei modi di essere, e forse, ripeto forse, mi chiedo se oltre all'indole vi sia anche la necessità di ruvidezza che talvolta si richiede per resistere. Altrimenti, il silenzio? Se rispondere all'educato commento con educata e pacata riflessione è un lussoso e stimolante piacere, rispondere all'ignorante illazione con serenità è quasi utopico. Almeno per un piccolo uomo quale mi ritengo.

Non cito tutto il commento su Arrietty perché non ho nulla da contestargli.

Aggiungo questo: io per primo ho rivalutato molto il film dopo averci lavorato su. E' davvero un film in cui immergersi, un cui adagiarsi persino, godendo sensioralmente di tutto, dal vedere il giardino, al suono della pioggia, a tutto. Non c'è da stare concentrati sui dialoghi, il senso del film è sommesso e tanto basta, ma non che non ci sia un senso.

Miyazaki Hayao è invecchiato, oserei dire finalmente, e a suo modo sempre più cerca un modo di espressione visiva del suo intelletto. Si potrebbe dire che Ponyo era un film per bambini con un certo ritmo, ma nel quale un adulto che cerchi 'qualcosa da capire' non capisce niente. Può essere che dei bambini si annoino con Arrietty: non ha un ritmo serrato, non un certo tipo di mordente a cui la cinematografia più recente li ha abituati. Mi viene da dire che Arrietty sia un film un po' all'antica, alla Miyazaki giovanissimo (il progetto era vecchio di quarant'anni, infatti), messo in scena da un regista giovane di oggi, con un gusto più moderno, ma comunque concorde a quella 'gioventù passata'.

Il risultato è secondo me un esperimento riuscito. Senza macchine del tempo, forse lo Studio Ghibli ha partorito per la prima volta un nuovo giovane regista che potrebbe raccogliere l'eredità della traduzione Miyazakiana senza essere un vuoto manierista. E del resto Miyazaki Goro sembra davvero essere l'erede intellettuale di Takahata Isao.

L'unico peccato è che il delicato Kodou Yoshifumi, che sembra essere il miracoloso punto d'incontro tra gli stili dei due registi anziani, sia scomparso così anzitempo.

Lo celebreremo quest'anno col suo capolavoro: Mimi wo Sumaseba.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Rosario »

anche se la sua traduzione a volte può lasciare scontenti e non capiamo bene le ragioni di una scelta lessicale o i toni che usa nel risponderci (mi spiace se in altri siti internet non viene compreso e criticato gratuitamente), nessuno mette in dubbio la grande professionalità e l'impegno di Gualtiero, per me è sempre lodevole la sua passione che lo porta a spiegare qui come procede nel lavoro e di ciò gli siamo grati perchè non si finisce mai di imparare :prostrare:
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Seijikun »

Parliamo prima del film a cui il topic è dedicato.
Diciamo che mi accingo ad un giudizio a distanza di una settimana dalla visione per evitare appositamente una critica “a caldo”. Nel suo insieme non l’ho apprezzato, per quanto non possa dire esattamente perché. Però posso dire che l’ho apprezzato a tratti… Mi verrebbe qui di fare una cosa che in genere trovo odiosa, ma che ogni tanto mi concedo, una sorta di becera “vivisezione” cioè dell’opera (sapendo che è cosa che non andrebbe fatta).
Innanzitutto la parte sonora: quella mi è piaciuta, dal minimo gocciolare al più macroscopico incedere rimbombante di Shō in cucina, ma non ho capito l’uso che i personaggi fanno dell’udito. Mi spiego meglio, tecnicamente i due protagonisti non potrebbero parlarsi proprio per via delle differenze di mole! Uno studio così attento del reparto sonoro, credo abbia fatto una concessione cinematografica alla fisica. Ogni rumore/suono umano dovrebbe essere per i “prendimprestito” qualcosa di equivalente allo scoppio di una bomba… ma detto questo, ne capisco le ragioni (appunto) cinematografiche.
Ora la parte grafica: ho trovato tanto semplici i tratti dei personaggi umani quanto invece impeccabili gli sfondi, o per usare un termine più appropriato “i fondali”. Delicati e ricchi… a differenza di quanto detto da altri all’interno di questo topic, la meticolosità e la maestria dei disegnatori sono state esaltate nella descrizione minuziosa degli interni e degli oggetti (la cucina in miniatura e la casa di bambole su tutti)… gli esterni come il giardino, la casa e tutto l’ambiente circostante, al confronto sono di minor levatura (per quanto mi si conceda una personalissima opinione estetica). Un punto che mi ha lasciato particolarmente perplesso è stato il disegno dei due grilli! troppo infantili al confronto degli altri insetti (compresi le miniature degli Ohm)… ho visto una semplificazione che qui stonava, una semplificazione più adatta allo stile di Ponyo che a quello di questo film, per intenderci.
La caratterizzazione dei personaggi poi è troppo evanescente. Capisco la paranoica madre di Arrietty, comprendo un po’ meno il compassato padre, mi è piaciuta la figura di Shō ma ho trovato quasi “incompleta” la figura di Arrietty. Avrebbero dovuto sottolineare maggiormente la sua irrequietezza e la sua voglia di esperienza e di scoperta. E dall’altro, almeno, far capire perché la governante fosse così “crudelmente” ossessionata dai piccoli ospiti...
Detto questo, la storia ha un suo svolgimento pacato che ho apprezzato, ma è stata carente nei dialoghi. Pochi e poco memorabili, tranne il sarcastico discorso di Shō ad Arrietty sulla sparizione inevitabile della di lei razza (peccato il buonismo conclusivo).
Shito ha scritto:L'unico peccato è che il delicato Kodou Yoshifumi, che sembra essere il miracoloso punto d'incontro tra gli stili dei due registi anziani, sia scomparso così anzitempo.
Letto con attenzione l’intervento di Lemminkajnen e quello di Shito in risposta, devo dire che concordo appieno con la chiusa di Shito su Kondō, davvero un peccato. Lo trovavo anch’io un ideale punto di incontro.

Detto questo, questo ho detto.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Arslan »

Visto ieri, meraviglioso
:gresorr:

Complimenti alla LR per l'ottima localizzazione
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Shito »

Seiji, mi permetto di riproporti queste osservazioni:
Shito ha scritto:Uno spunto di osservazione non mio, ma di chi ha da sempre inteso il film più di me, è che in questo film c'è una critica diffusa al possesso delle cose, alla vita consumistica intesa come 'vita per gli oggetti', e le persone punite sono appunto quelle più grettamente attaccate "al loro piccolo mondo materiale", ovvero Haru e Homily. Così l'una così l'altra sono tra l'isterico e il maniaco. La "bella cucina" desiderata dalla madre di famiglia che spende tutta la giornata in casa, e invidiata dalla domestica repressa, diviene una sorta di "robba" di Mazzarò che consuma chi la desidera. Fateci caso: così Haru così Homily sono attaccate alle cose, agli oggetti, ai piccoli lussi che definiscono la loro vita. Homily viene catturata perché si stava trastullando della cucina, e infatti ancora si attacca alla brocca che Haru poi le strappa dalle mani. Pod dice infinite volte alla moglie di lasciar perdere le cose della casa delle bambole, i begli oggetti. Questa differenza di mentalità è vivida. Del resto, Haru tratta Homily stessa come un oggetto (assenza reale di empatia). Anche Shou parte così, pensa che donando l'oggetto (la cucina bella) doni la felicità alla famiglia di Arrietty, ma poi capirà. Svetta la borghese buona, Sadako, che ricorda con nostalgia il padre eccentrico e sorride all'idea dell'ereditarietà dei beni (Shou si sorprende che potrebbe avere la casa delle bambole, Sadako risponde "ma certo!").

Il momento più bello del film, a mio dire, è quando Homily supera questo e si accorda al marito nell'affrancare il senso di colpa della figlia, poco prima dell'epilogo.
E aggiungo: Arrietty più che la ristrettezza del suo mondo, credo si senta sola. I buffi grilli sono in coppia, e persino il mini-Ohm (aka "porcellino di Sant'Antonio) ha il suo simile. Arrietty no. Il suo simile non è Shou, ma Spiller. Che alla fine le fa dono di un bene consumabile, un alimentare. Non un oggettino scolpito da lui, non un memento. Un lampone.

Shou: nella sua crescita è capire la differenza tra fare del bene in modo strumentale, egoistico, per sentirsi bene lui stesso (il bene non richiesto, inopportuno) e fare del bene davvero, rispondendo con empatia genuina all'appello accorato dell'altra. Questa è una pagina di educazione da manuale. Ci credo che poi gli sia scaturito il coraggio di vivere! :)
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