Karigurashi no Arrietty - minuziosamente in italiano

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Muska
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Muska »

Visto oggi al cinema, bel modo per festeggiare un compleanno, tra l'altro. :)
Avete già detto molte cose interessanti e non potrei aggiungere molto, grazie ancora a chi ha lavorato e reso possibile la fruizione per noi in sala, e a chi ha dato il suo contributo qui sul Forum.
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Drachetto
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Drachetto »

Muska ha scritto:Visto oggi al cinema, bel modo per festeggiare un compleanno, tra l'altro. :)
Tanti auguri!!! :gresorr: Sei nato un giorno prima di me! :wink:
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Muska
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Muska »

Drachetto ha scritto: Tanti auguri!!! :gresorr: Sei nato un giorno prima di me! :wink:
Ciao carissimo Littledrake ! :D
No, no, non era il mio compleanno, ma grazie di cuore lo stesso, e piuttosto, visto che ti sei rivelato, una VALANGA di AUGURI a te ! :bcompleanno

Mi è dispiaciuto quast'anno infrangere la sana consuetudine di vedere il film insieme, ma è un periodo davvero difficile e impegnato per me, e non ho potuto fare altrimenti, sarà per la prossima.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da ali con le ali »

Visto ieri con vari neo-catechizzati! La sala era piena di bambini delle età più disparate; i più piccoli, in particolare, sembravano coinvolti ed estasiati. Un piccoletto dietro di noi non faceva che commentare e le sue "chiose" spassosissime rendevano il film ancora più bello, per quanto mi riguarda :D ! Un altro è scoppiato in lacrime durante la scena di Homily nel barattolo; un altro ancora ha fatto ridere l'intera sala intera gridando "IL LUPO!!!" quando Arrietty incontra il gattone di Sho nel finale... insomma, mi pare che abbiano apprezzato!

Il film mi é piaciuto moltisssssssssssimo per varie ragioni, soprattutto perchè l'ho trovato molto poco "intellettualoide".
Mi ha ricordato vari altri film, tra cui Totoro (le analogie della storia e le "citazioni" del Gattobus sono abbastanza evidenti mi pare...), la Sirenetta per quanto riguarda i contatti tra specie diverse, che suscita curiosità ma anche paura e potenziale prevaricazione di una delle due; ma anche una meravigliosa serie di libri che leggevo (e guardavo, perchè le illustrazioni sono la parte migliore!) da bambina, cioè Brambly Hedge (Boscodirovo) di Jill Barklem. Vi ho ritrovato la stessa cura dei dettagli, la stessa meticolosità quasi maniacale nella descrizione di un mondo popolato da esseri piccolissimi; quel che rende entrambi affascinanti è, in fondo, il fatto che si tratta pur sempre del nostro mondo, osservato semplicemente da un altro punto di vista. La "chicca" migliore del film é, per quanto mi riguarda, la casa/tana di Arrietty (in particolare la sua cameretta), una specie di orgia visiva di cui non ci si stancherebbe mai di notare tutti i minimi particolari, che, d'altr'onde, sono anche esteticamente studiatissimi per risultare in un caos d'insieme armonioso ed affascinante. Voglio vivere lì!!!!

Unica pecca, assssssolutamente imputabile all'originale (la musica é a mio avviso parecchio azzeccata ma trovo la voce della Corbel decisamente troppo "caramellosa" per i miei gusti), il testo della canzone finale; stucchevole, forse era meglio lasciarlo in originale così non si sarebbe capito :lol: (con questo, lungi da me ogni critica alla MOTIVATISSIMA scelta di tradurlo).
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Arcuum_ocra »

Ho visto il film al cinema da spettatore intruso (e sempre più) per età, nella stessa sala di alcune famiglie con bambini che hanno visto tutto il film e in silenzio. Ormai mi capita in modo quasi regolare, dato il tasso di uscite al cinema dei film dello Studio Ghibli in questi anni, tuttavia mi commuove ancora. Grazie, quindi, a chi lo rende (e lo ha reso) possibile: in modo particolare a Lucky Red, senza la quale forse staremmo ancora a parlare di cose mai viste nei nostri cinema e a Gualtiero Cannarsi, senza il quale ho dubbi che parleremmo di quelle fedeli (quanto più possibilmente tali).

Questo film, come tutti i film per il cinema andrebbe visto proprio lì. Credo sia vero per tutti i film, ma per questo film (come per taluni altri) è ancora più vero.

Ho letto spunti interessanti e meglio scritti di quanto possa fare io, e di ciò ringrazio.

Qualche piccola nota (in caso di baggianate, chiedo scusa e lumi):

- Homily conserva un oggetto non indispensabile dalla vecchia casa che rappresenta il suo sogno più semplice e genuino, quello di voler vedere il mare. Nel finale trova di che sollevarsi il morale al guardarne l'immagine.

- Nel finale trionfa un'empatia che non pone confini tra esseri viventi diversi: Shou e Arrietty, persino Niiya e poi Spiller sono protagonisti di una comprensione del sentire che non coinvolge la parola.

- L'utilizzo di piccole cose ordinarie in modo straordinario e una storia condotta quasi tutta in un'ambiente tutto sommato "intimo" come quello di una singola casa con il suo giardino credo rappresenti un felice motivo di apertura per menti giovani che forse al giorno d'oggi sono fin troppo spesso bombardate da un fantastico chiassoso, pompato, distante (o almeno, la sensazione della selezione dei trailer che hanno preceduto il film mi hanno dato questa forte impressione).

Con questo, scusate la lungaggine e grazie per la pazienza della lettura.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Ratto Volante »

Finalmente oggi sono riuscito a vedere questo film. Sala non piena, ma comunque nemmeno deserta, con folta presenza di bambini che, a dispetto dei miei timori, hanno seguito il film con molta partecipazione e attenzione senza mai superare la soglia del disturbo. Bravi a loro e ai loro genitori.

Il film mi è piaciuto tantissimo, così come la colonna sonora, il doppiaggio... tutto insomma. Veramente grazie di cuore a tutti coloro che lavorano per permetterci di godere di certe meravigliose perle.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da PeterParker »

Torno ancora un attimo sul tema dei bambini (tanti, a quanto leggo) che hanno assistito alla proiezione di Arrietty per fare una considerazione.
Mi pare che tutti, chi più chi meno, abbiano sottolineato l'educata e positiva partecipazione con cui i bimbi hanno seguito il film, io stesso ne sono stato testimone.
Da ultimo, Ratto Volante elogiava anche i genitori per questa composta fruizione, frutto evidentemente di una corretta educazione.
Ecco, ieri sono stato a vedere con la mia bimba più piccola il film "Le avventure di Tintin" (molto piacevole e godibile, nel suo genere) ed ho potuto, ahimè, sperimentare l'altro lato della medaglia: non soltanto bambini chiassosi ed impertinenti, ma adulti che commentavano a voce alta - quando non sguaiatamente - le varie scene del film, accompagnando il tutto con rumorosi sgranocchiamenti di pop-corn.
Ho sempre creduto in una certa "etica" dell'andare al cinema, in cui rientra il rispetto per chi ci sta a fianco, e se da un lato fa enorme piacere vedere che il pubblico dei film Ghibli, di ogni età, dimostra un'educazione superiore alla media, dall'altro non posso che rammaricarmi di questo incessante imbarbarimento dei costumi, che si manifesta anche in una semplice proiezione cinematografica.
Scusate se sono andato un po' OT.
Ultima modifica di PeterParker il gio nov 03, 2011 8:44 am, modificato 2 volte in totale.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Shito »

ali con le ali ha scritto:Visto ieri con vari neo-catechizzati! La sala era piena di bambini delle età più disparate; i più piccoli, in particolare, sembravano coinvolti ed estasiati. Un piccoletto dietro di noi non faceva che commentare e le sue "chiose" spassosissime rendevano il film ancora più bello, per quanto mi riguarda :D ! Un altro è scoppiato in lacrime durante la scena di Homily nel barattolo; un altro ancora ha fatto ridere l'intera sala intera gridando "IL LUPO!!!" quando Arrietty incontra il gattone di Sho nel finale... insomma, mi pare che abbiano apprezzato!
Che magnifico commento! Sembra davvero un contesto ideale per un film Ghibli! :-)
Il film mi é piaciuto moltisssssssssssimo per varie ragioni, soprattutto perchè l'ho trovato molto poco "intellettualoide".
Si tratta senz'altro di un film molto sensoriale, e poco cervellotico, direi che è un innegabile fatto obiettivo.
Mi ha ricordato vari altri film, tra cui Totoro (le analogie della storia e le "citazioni" del Gattobus sono abbastanza evidenti mi pare...),


Stai parlando della carezzina di Arrietty sul naso di Niya del finale? Anch'io ci rivedo molto Satsuki e il Gettobus 'tutto godurioso' del finale di Totoro.

Precedentemente, invece, quando Arrietty e Niya si intendono 'a sguardi', mi è venuto fortemente in mente lo sguardo muto d'intesa tra Ponyo e il neonato della giovane coppia di coniugi (anche lo sguardo di Niya è in effeti pià affine a quel neonato che al Nekobus di Chesshiriana memoria).
la Sirenetta per quanto riguarda i contatti tra specie diverse, che suscita curiosità ma anche paura e potenziale prevaricazione di una delle due;
Concordo anche qui. Ho trovato più analogie alla Sirenetta qui che in Ponyo, in effetti.
Unica pecca, assssssolutamente imputabile all'originale (la musica é a mio avviso parecchio azzeccata ma trovo la voce della Corbel decisamente troppo "caramellosa" per i miei gusti), il testo della canzone finale; stucchevole, forse era meglio lasciarlo in originale così non si sarebbe capito :lol: (con questo, lungi da me ogni critica alla MOTIVATISSIMA scelta di tradurlo).
Capisco. Però è praticamente un riassunto di tutto il personaggio di Arrietty nei vari momenti del film, e finisce sul finale ("allo splendere del sol" -> e si vede il sole, "in un mondo del tutto nuovo, a modo mio vado a vivere" -> è lo spirito del personaggio nel finale). Se non altro, è sensato e corente come ending. ;)
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da ali con le ali »

Stai parlando della carezzina di Arrietty sul naso di Niya del finale? Anch'io ci rivedo molto Satsuki e il Gettobus 'tutto godurioso' del finale di Totoro.
Sì, pensavo proprio alla scena in cui il gatto rotea gli occhi all'indietro in segno di somma goduria. Invece non mi ricordavo del neonato di Ponyo, effettivamente ora che mi ci fai pensare l'espressione imbronciata é la stessa.
Capisco. Però è praticamente un riassunto di tutto il personaggio di Arrietty nei vari momenti del film, e finisce sul finale ("allo splendere del sol" -> e si vede il sole, "in un mondo del tutto nuovo, a modo mio vado a vivere" -> è lo spirito del personaggio nel finale). Se non altro, è sensato e corente come ending. ;)
Sensatissimo eccome!
La sensazione di "ma daaaai!!!" secondo me é il retaggio di una sorta di "provincialismo linguistico"; nel senso che quando si sente qualcuno parlare o cantare in una lingua straniera sembra sempre che gli argomenti siano grandi verità filosofiche/esistenziali. Che è un po'il motivo per cui le pubblicità di profumi e cosmetici sono in francese o in inglese: ti lasciano vagamente intendere di cosa si sta parlando, ma allo stesso tempo ti abbandonano nel tuo senso di inferiorità di misero volgare ignorante italiofono.
Che shock quando poi ti accorgi che i teenagers sulla Tube sparano le stesse scemenze dei loro coetanei sul 67 in corso Vittorio, e che le grannies londinesi si lamentano del tempo e degli acciacchi come le madamin piemontesi!
Stessa cosa per le canzoni: finché la Corbel canta in francese o giapponese é chic e cool :wink: ...
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Ani-sama »

Visto stasera a Pavia, praticamente per caso. Ero diretto al cinema con la fidanzata per un altro film (di una rassegna gratuita), poi mi cade l'occhio sul tabellone e vedo "Arrietty", penso "wow, incredibile!", alla fine eravamo in tempo per l'inizio e così ho deciso di pagare l'ingresso a entrambi. Scelta azzeccata, direi.

Commenti a caldo. Molto toccante, davvero molto toccante. Svettano l'amore per la vita (con venature di una consapevolezza e di una precoce maturità che tolgono un po' di spensieratezza) della protagonista, nonché del ragazzino coprotagonista; viceversa, ho percepito una grande... immaturità nella madre di Arrietty, così come nella signora Haru, due personaggi che oserei dire paralleli. Emblematica in tal senso la battuta del padre "bada alla mamma" (o qualcosa del genere), e poi l'abbraccio tra madre e figlia dopo la... "peripezia": chi consola chi?

Insomma, mi è proprio piaciuto, ed è piaciuto anche alla mia fidanzata. :)

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Toglimi una curiosità, che è giusto una curiosità. Ad un certo punto del film viene mostrato un biglietto lasciato da Shou ad Arrietty, e si sente la voce del ragazzo pronunciare la parola sopra scritta (non la ricordo). Era così anche nell'originale? Perdonami questo... sospetto. :)
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Shito »

ali con le ali ha scritto:

Sensatissimo eccome!
La sensazione di "ma daaaai!!!" secondo me é il retaggio di una sorta di "provincialismo linguistico"; nel senso che quando si sente qualcuno parlare o cantare in una lingua straniera sembra sempre che gli argomenti siano grandi verità filosofiche/esistenziali. Che è un po'il motivo per cui le pubblicità di profumi e cosmetici sono in francese o in inglese: ti lasciano vagamente intendere di cosa si sta parlando, ma allo stesso tempo ti abbandonano nel tuo senso di inferiorità di misero volgare ignorante italiofono.
Che shock quando poi ti accorgi che i teenagers sulla Tube sparano le stesse scemenze dei loro coetanei sul 67 in corso Vittorio, e che le grannies londinesi si lamentano del tempo e degli acciacchi come le madamin piemontesi!
Stessa cosa per le canzoni: finché la Corbel canta in francese o giapponese é chic e cool :wink: ...
Alas, this is too true, just too true.
Too sad yet too true.

E siccome l'ho scritto in inglese, è una cosa seria ed elevata... :(

Ma lasciami dire anche in italiano che hai tristemente ragione.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da qu »

Muska ha scritto:Visto oggi al cinema, bel modo per festeggiare un compleanno, tra l'altro. :)
Avete già detto molte cose interessanti e non potrei aggiungere molto, grazie ancora a chi ha lavorato e reso possibile la fruizione per noi in sala, e a chi ha dato il suo contributo qui sul Forum.
sei nato un giorno dopo di me e abiti in un posto dove ci sono (ancora) dei cinema :)
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da qu »

Shito ha scritto:
ali con le ali ha scritto:

Sensatissimo eccome!
La sensazione di "ma daaaai!!!" secondo me é il retaggio di una sorta di "provincialismo linguistico"; nel senso che quando si sente qualcuno parlare o cantare in una lingua straniera sembra sempre che gli argomenti siano grandi verità filosofiche/esistenziali. Che è un po'il motivo per cui le pubblicità di profumi e cosmetici sono in francese o in inglese: ti lasciano vagamente intendere di cosa si sta parlando, ma allo stesso tempo ti abbandonano nel tuo senso di inferiorità di misero volgare ignorante italiofono.
Che shock quando poi ti accorgi che i teenagers sulla Tube sparano le stesse scemenze dei loro coetanei sul 67 in corso Vittorio, e che le grannies londinesi si lamentano del tempo e degli acciacchi come le madamin piemontesi!
Stessa cosa per le canzoni: finché la Corbel canta in francese o giapponese é chic e cool :wink: ...
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Too sad yet too true.

E siccome l'ho scritto in inglese, è una cosa seria ed elevata... :(

Ma lasciami dire anche in italiano che hai tristemente ragione.
ricordo che il mio preferito professore di procedura penale ebbe a dire:
"qualsiasi min... ata in latino appare una grande verità filosofica"

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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Shito »

In linguistica, quando si studia la variazione diacronica dell'italiano (come di ogni altra lingua), si parla dell'influenza di forestierismi e di una lingua straniera in generale in base alla percezione inconscia del "pregio" di quella lingua.

Quindi fare i diminutivi in -y è normale e bello, e tutti sono chiamati e presupposti capirlo, mentre fare i diminutivi in -chan no, è strano e astruso.

E' una cosa alla quale mi ribello da sempre.

Altrove, spiegando la semplice ragione per cui nomi giapponesi di personaggi giapponesi diventavano spesso non italiani, ma inglesi, negli adattamenti MediaSet (è quasi magia Johnny anyone? Holly e Benji anyone?), scrivevo:

Si mettevano i nomi inglesi per il 'pregio' della lingua del colonizzatore sul colonizzato.
La stessa ragione per la quale sui magazine per le girls più cool si spiega come aggangiare i boys a party più trendy.

Hai presente? Spero di no, per te. Ma e la realtà che ci circonda.

E' una cosa inconscia dato che si è nati in questo mondo. I diminutivi in troncamento +y sono sdoganati, no? Perché?

Ma io ho fatto chiamare Sosuke come Sosukechan e Sochan al cinema. Per i bambini. Una generazione prossima, non corrente.

L'emancipazione culturale dal giogo del colonizzatore la costruisce l'educatore per l'educando. Con cognizione, coscienza e responsabilità.

Non si può pensare sempre solo a sé stessi, alla *propria* infanzia (che è stata e finita, se si è adulti), e ai *propri* standard d'abitudine, per il *proprio* compiacimento.

Chi lavorava al tempo (AVM) forse trovava strani i nomi giappponesi. Benissimo. Ma se avesse avuto coscienza del prossimo, avrebbe pensato com me: "a chi importa se IO il trovo strani?. Il punto è cosa troveranno strano i ragazzi di domani, e *perché*, in base a cosa nell'infanzia NOI avremo proposto LORO, e come, e perché.

La resposabilità è dell'adulto, cribbio.
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Re: Arrietty - edizione italiana

Messaggio da Shito »

Ani-sama ha scritto:
@Shito
Toglimi una curiosità, che è giusto una curiosità. Ad un certo punto del film viene mostrato un biglietto lasciato da Shou ad Arrietty, e si sente la voce del ragazzo pronunciare la parola sopra scritta (non la ricordo). Era così anche nell'originale? Perdonami questo... sospetto. :)
No, in giapponese ovviamente è muto.

La scelta era -come sempre- tra mettere il sottotitolo e aggiungere un voiceover.

Considerata la natura terribilmente 'sensoriale' del film esso tutto, ho giudicato che in questo caso un sottotitolo sarebbe stato anticlimatico. Ne ho parlato con Lucky Red e Studio Ghibli, e ne hanno convenuto.

Generalmente, in questi casi la convenzione è mettere in voice over una 'voce pensiero' del personaggio che legge. Ma io trovo che qui (come fu anche per Totoro), fosse più opportuno rendere nel voice-over l'intenzione di chi ha scritto. Questo perché poi la camera inquadra il viso di Arrietty e la sua reazione emotiva, sembra quasi un dialogo a due. Anzi, se hai avuto solo il 'sospetto' che in originale fosse muto, direi che il mio intendimento ha portato a un risultato piuttosto credibile. Sai, abbiamo ragionato molto su quale tono di voce avrebbe dovuto avere Shou per quella battuta. "Una riga minimalista, letta con un po' di distacco, come è Shou, che possa sembrare un po' inquietante e nelle orecchie di Arrietty persino un filo sprezzante".

Per l'home-video, la battuta è stata rimossa, e si userà il sottotitolo.

Perché?

Perché ritengo che l'home-video non sia del tutto immersivo come la visione in sala, e inoltre è un supporto che tipicamente permette visioni e revisioni. Quindi in questo caso l'attenzione al dettaglio, e il desiderio di fedeltà, è maggiore.

Anzi ringrazio Romina di Lucky Red che ha inteso permettere anche questo 'correttvo' della traccia italiana appositamente per l'home-video, anche se per una mia ingenuità la cosa è stata un po' più complessa di quanto dovrebbe essere di norma!
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