Buona domenica a tutti!
Iniziamo dunque a parlare dell'edizione italiana di Arrietty, partendo dall'edizione originale giapponese di Arrietty.
Una delle particolarità di questo film è senz'altro una grande enfasi posta dalla regia su quello che si chiama in gergo 'ambiente sonoro', ovvero tutta la rumoristica, i riverberi dei suoni, e simili. Questa peculiarità è usata, a mia impressione con buon risultato, per enfatizzare lo scarto di scala di dimensione tra i prendimprestito e gli umani, ovvero il loro mondo/ambiente. Inoltre, la colonna sonora del film fa ampio uso di musiche, sinanco cantante, che spesso si accavallano persino ai dialoghi dei personaggi. Per entrambi questi motivi, è assolutamente importante che i dialoghi risultino particolarmente 'chiari', 'nitidi' sin dalla loro incisione.
In verità, è almeno a partire da
Sen to Chihiro che l'audio dei film dello Studio Ghibli è sempre stato molto 'chiaro' nei dialoghi originali. E' una cosa che ho notato con Howl, Ged Senki, Ponyo, e che abbiamo sempre cercato di ricreare in fase di mixage, come si confà. Tuttavia, in questo caso ho proprio avuto la sensazione che fosse necessario sollevare la questione ab inizio.
Personalmente sono infatti convinto che gran parte della 'pasta sonora' delle incisioni si decida proprio in fase di incisione, il cui valore è spesso sottovalutato nel nostro ambiente (dico quello del doppiaggio). Fortunatamente, anche questa volta stiamo lavorando presso la Technicolor, che come ho detto già per i precedenti doppiaggi Ghibli è uno dei migliori -se non il migliore in assoluto- studi di doppiaggio in Italia. Perciò, ho potuto affrontare la questione 'sonoro originale' su due fronti:
1) nel dialogare il film mi sono fatto dare la colonna di 'solo dialogo' giapponese, così da poter sentire distintamente ogni fiato, ogni sotigliezza dell'originale.
2) proporre di utilizzare un diverso microfono rispetto al classico Neumann per l'incisione del doppiaggio del film.
Lo staff tecnico della Technicolor ha convenuto che la cosa migliore per ricreare l'audio con la stessa presenza dell'originale sarebbe stato utilizzare un microfono Sennheiser, che è stato così appositamente disposto nella sala di Arrietty. Che dire? La differenza è stata percepibile sin dalla prima incisione!
Quando si dice: partire col piede giusto.
Veniamo ora alle voci.
Vi avevo parlato di certe difficoltà intrinseche ai provini di Arrietty, in particolare legate alle età di personaggi e doppiatori. Ci siamo impegnati parecchio, e devo dire grazie alla collaborazione di tutti (in particolare di Sabrina, direttrice creativa della Technicolor) abbiamo consegnato dei provini che ci sono valsi gli espliciti e assai lusinghieri complimenti dello Studio Ghibli.
ARRIETTY è quindi doppiata dalla giovane Giulia Tarquini, appena un po' più grande della doppiatrice originale, ma probabilmente ancor più 'fresca' vocalmente. Sono molto felice di poter avere una Arrietty che non suona affatto come 'classico doppiaggio', ma è assai più vicina a uno stile di recitazione reale.
Per la cronaca, GIulia aveva già doppiatto un personaggio minore in Ponpoko, ovvero Hanako, nonché un personaggio sempre minore in Battle Royale.
SHOU è doppiato da Manuel Meli, giovanissimo talento del doppiaggio italiano, tra i maggiori della sua generazione. L'avevo conosciuto ai tempi del doppiaggio di Nausicaa by Buena Vista (2003), quando era ancora bimbo, e il suo talento era già evidente. Il talento infantile essendo sbocciato in una notevolissima capacità giovanile, la sua voce mantiene una delicatezza, un colore gentile assai raro qui da noi in Italia (forse meno in Giappone), cosa che ha reso Manuel davvero imprescindibile per ricreare la caratterizzazione di Shou. La brava Daniela, ancora una volta assistente al doppiaggio in questo film come già in Totoro, Ponyo e Ponpoko, sapeva fin da principio che Manuel era la scelta giusta, e aveva ragione al 1000%. Posso in tutta onestà dire che prima di ricevere Manuel al provino non speravo di poter ottenere uno Shou così simile all'originale, così ben riuscito. Sono davvero molto felice.
HOMILY è doppiata dalla sempre bravissima Barbara De Bortoli. Con Barbara ci conosciamo da tanto tempo (estate 1997, Evangelion, Ibuki Maya), e abbiamo collaborato tante volte. Proprio una persona gentile e 'vera' come Barbara può ricreare il personaggio di Homily, la mamma di Arrietty, preservandone l'età vocale originale (è una mamma giovane!), ma rendendone un certo tipo di 'anzianità apparente' (è una mamma all'antica). Era questo uno dei più delicati equilibri da ricreare in tutto il cast del film, e credo che la scelta operara da Studio Ghibli sia stata vincente su tutta la linea.
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Il doppiaggio continuerà e si concluderà quindi nei primi giorni della prossima settimana. Il film non essendo né lungo né colmo di dialoghi, non si tratterà di una lavorazione lunga. Dopo la scorpacciata di Ponpoko, che ci ha schiacciati con la sua mole poderosa sotto ogni aspetto, Arrietty è -dal punto di vista della mera quantità- senz'altro una passeggiatina!
La cura è però la stessa (anzi, con un po' più di 'respiro' si possono curare anche i dettagli più infinitesimali), e la dedizione non certo minore.
Ci riaggiorneremo quindi nei prossimi giorni.
-G.