Ah, una nota laterale.
Le due scene che trovo siano 'venute meglio' in tutto il doppiaggio sono quando -all'inizio- Yoriko (la madre di Anna) parla col medico, e quando -alla fine- Anna torna dalla signora Hisako sulla spiaggia presentandole Yoriko come 'mia madre'.
Parlando di doppiaggio, il motivo per cui sono piuttosto soddisfatto di quelle scene è che -sentendole in italiano- mi viene da pensare "aaaah, sembrano proprio dei giapponesi, dei rapporti sociali tra giapponesi".
Questo perché tutto è recitato in maniera molto tranquilla, 'normale' e per niente enfatica. Per esempio, col dottor Yamashita (su cui ho fortemente voluto Edoardo Nordio, che apprezzo molto, e che l'ha perfettamente reso giapponese nel suo essere professionale e distaccato anche quando è forzato in un dialogo 'personale' da Yoriko), Yoriko si commuove persino, sentendosi una mamma inadeguata, e poi si scusa per aver mostrato lacrime - in Giappone non si può scaricare la propria emotività sul prossimo. Allo stesso modo, la maniera in cui Yoriko ringrazia la signora Hisako per aver dedicato attenzione alla figlia, il suo genuino -ma sommesso- reagire a Anna che la chiama 'madre' per la prima volta, e allo stesso modo l'essere gentile, socievole della signora Hisako, ma sempre mantenendo una distanza, sempre senza esagerare, mi fanno pensare "questo è proprio in Giappone!".
Ovviamente credo sia molto facile dare simili caratterizzazioni "esagerandole". Spingendole. Pensando "è Giappone, quindi sono tutti supercortesi", e verrebbe fuori la pantomima dei salamelecchi, cosa che sarebbe molto fasulla e grottesca. Personalmente cerco sempre di colorare con i colori giusti, ma a tinte tenui, e senza uscire dai bordi del disegno - come si dice.
In questo, in primis devo dire che Claudia Catani è stata straordinaria. Dopo averle spiegato la psicologia del personaggio, lei col suo orecchio e con la sua sensibilità di grande attrice ha colto da sé praticamente ogni sfumatura. Quant'è così, si può davvero lavorare sui dettagli, sulle minuzie, perché il 90% è già nella sensibilità attoriale.
Un'altra voce su cui ho pensato molto è stata quella della signora Hisako, anche per il bilanciamento con la versione 'anziana' di Marnie. Come sapete, è stata interpretata da Antonella Giannini, ed è stata un'altra interpretazione di cui sono stato particolarmente felice.
Rispetto alla Marnie anziana, in verità Hisako è anche un po' puù anziana. In compenso, Marnie sembra più una donna e una voce consunta dal dolore, dalla malattia. C'è del tremolato, c'è un'emotività profonda per cui ho pensato subito alla bravissima Tiziana Avarista. Per Hisako cercavo invece un'anzianità più pacata, più signorile, più "giapponese" in quel certo distacco che dicevamo. Anche quando Hisako racconta tutta la tragedia di Marnie, alla fine del film, era importante che non diventasse un piagnisteo. Inoltre, Hisako è molto 'posata', è un punto di riferimento per la tormentata Anna. In questo, credo che Antonella Giannini sia stata fantastica. Mixando il film, con il fonico di mix ci siamo trovati a dire che in qualche modo la sua interpretazione, la vocalità che ha usato, ci ricordava quella di Maria Pia Di Meo di qualche tempo fa, cosa che -come dire- non è esattamente un insulto, vero?
Cosa ne pensate?