Salve a tutti!
Dunque, la novità che volevo riportarvi è che le registrazioni di
Sen to Chihiro no Kamikakushi in italiano si sono concluse.
Non ho tenuto il solito 'diario di lavorazione' un po' perché davvero non ne ho avuto tempo e possibilità materiale, un po' perché adesso vi spiegherò. ^^
Sul primo fronte: abbiamo lavorato molto intensamente, tre turni (9 ore) di lavoro nette al giorno in sala, più qualche piccola aggiuntina che serve sempre. Nei rari 'buchi' di lavorazione abbiamo anche condotto i numerosi provini per
Kaze Tachinu.
Sul secondo fronte: credo che il ri-doppiaggio di
Sen to Chihiro sia un argomento piuttosto delicato.
Mi spiego.
E' assolutamente facile andare a verificare le alterazioni del vecchio testo, del vecchio copione. L'abbiamo fatto qui sopra, giusto? Si potrebbe fare, punto-su-punto, per tutto il testo di tutti i dialoghi del film. Io un pochino l'ho fatto, mentre redigevo il copione. Percentualmente parlando, potremmo dire che le battute alterate in modo significativo (intendo: non sto contando un "Certo!" invece di "Sì!", chiaramente) sono circa il 60-70%, direi.
In primis, c'è davvero da rammaricarsi che la precedente edizione italiana sia stata tradotta a partire dall'inglese. Perché partendo da lì, la traduzione italiana si prova davvero fedele! Davvero, se i telefilm americani fossero tradotti con quel livello di fedeltà, davvero saremmo a cavallo. Non solo: siccome la lavorazione fu fatta con l'audio giapponese come base, le battute *aggiunte* nell'inglese vennero eliminate. Il che ancor più dimostra la "volontà buona" dei professionisti che lavorarono al tempo sul film: l'unico grande peccato, purtroppo alla base, fu partire dall'inglese invece che dal vero e unico originale: l'originale.
Quindi?
Beh, il punto è che
Sen to Chihiro è un film dal testo molto semplice. Se
Mononoke Hime è il film di Miyazaki Hayao col testo più complesso e difficile, preciso e puntuale e ostico e laborioso, al contrario
Sen to Chihiro è il testo più semplice in assoluto. Tutto il significato del film viene dalla vicenda stessa, dalla narrazione stessa: non dal testo in quanto tale. Il testo è davvero al servizio delle caratterizzazioni, qui. Nella sua semplicità. Si tratta davvero del primo film "anziano" di Miyazaki Hayao. La regia è molto focalizzata sulle situazioni e sui personaggi, sui visi, sulle espressioni.
Per intenderci, anche questa volta ho redatto la mia brava "lista di concordanze terminologiche", ma il risultato è lungo forse un quinto, o meno, dell'analogo di
Mononoke Hime.
Parlando della versione 'disneyanizzata' del film, quella che voi tutti avete più o meno visto in italiano, non si potrebbe, come per
Mononoke Hime, dire che il significato del film è stato stravolto, o che i personaggi sono stati stravolti, o che l'atmosfera è stata stravolta. Piuttosto, direi che tutto il film è stato un po "spiegato", reso più "occidentale" in una certa volontà di far sì che "tutto fili bello chiaro e bello liscio", che tutto abbia un perché e un come mai. Diciamo che se già il film, di per sé, era forse il più (l'unico) realmente favolistico di Miyazaki, lo si è voluto favolizzare ancor più in ottica disneyana.
L'altra cosa che è facile rilevare, in modo obiettivo, è che nel vecchio doppiaggio italiano l'età vocale di Haku (che no, non si chiama 'akù' e non è neppure un 'maestro', cattiva traduzione di 'master' inglese) era del tutto sballata. Il bravissimo, e sottolineo bravissimo, Emiliano Coltorti aveva 29 (ventinove) anni nel 2003. Irino MIyu, l'originale Haku, nel 2001 ne aveva 13 (tredici). Non ci vuole molto a capire che qualcosa non va. Soprattutto quando Hiiragi Rumi, la Chihiro originale, era quattordicenne ai tempi della sua interpretazione, e la nostra Chihiro italiana, la brava Erika Necci, era lei stessa tredicenne quando ricoprì il medesimo ruolo.
Quindi, in giapponese abbiamo una Chihiro con voce reale, di una ragazzina vera, e un Haku suo coetaneo.
In italiano avemmo una Chihiro con voce reale, di una ragazzina vera, e un Haku con *più del doppio* dei suoi anni.
Ovviamente, questo ha sbilanciato completamente il rapporto tra i due, la percezione del rapporto tra i due. Nella versione italiana, Haku era diventanto 'il salvatore' (più grande e più maturo) della fanciullina, più passiva e sottoposta. Il rapporto classico di cavaliere senza macchia e damigella da salvare. Ma nel film originale, Chihiro e Haku sono due coetanei nella stessa barca, e difatti 'si salvano a vicenda'. Il ruolo di Chihiro, che inizia come assolutamente inetta, si risolve in una maturazione e in una trasformazione verso una volitiva attività. Benché la piccola non ricorderà nulla dell'accaduto, a fine film, la narrazione e la messa in scena ci mostrano questo tipo di cambiamento... e del resto, come le dice Zeniiba, "una volta che le cose sono accadute, non è che le si dimentichi. E' solo che non si riesce a ricordarle."
Quindi, in buona sostanza, il "nuovo"
Sen to Chihiro che uscirà nei nostri cinema sarà "semplicemente" un
Sen to Chihiro più vicino all'originale nelle atmosfere, nei dialoghi, nelle caratterizzazioni dei personaggi, in tutto insomma... ma non nel significato, che tutto sommato non si può dire fosse stato stravolto. Anche col 65% dei dialoghi alterati. ^^;
C'è una sottile, ma neppure tanto sottile, trama di realismo che corre lungo tutta la pellicola.
Il film si apre con una situazione, dei personaggi davvero veritieri: una giovane famiglia che si trasferisce. A bordo di un bel "macchinone straniero", lui è un panciutello capofamiglia che si diverte a fare il boyscout, scemotto come tanti giovani papà, lei è una giovane mamma magra, graziosa e giovanile, con un taglio di capelli da ragazzina e svogliata come sono molte giovani mamme di oggi. La figlioletta Chihiro, sbattuta sul sedile posteriore, sembra già mezza depressa, si lamenta di tutto e piagnucola con voce abulica. Non è esattamente l'incipit di una favola classica, vero?
Alla fine del film ritroveremo la stessissima situazione.
Di mezzo c'è la favola. Tutta ambientata in un mondo incantato che è la trasfigurazione di tanto folklore giapponese passato attraverso la testa e la matita di Miyazaki Hayao. Ma attenzione! Alla ricerca dei simbolismi più arditi, talvolta forzarti, sfugge il simbolismo più lampante: tutto il mondo incantato in cui Chihiro si trova proiettata, o scaraventata, altro non è che una rappresentazione del "mondo degli adulti". E' il mondo dove tutti cercano di arrivare a fine giornata, ci si alza stanchi e si va al lavoro, ci sono le soverchierie dei capi e dei caporali, ci si sfotte tra colleghi, nessuno fa un favore senza un ritorno, e cose così. E' anche un mondo spietato, ma è un mondo 'normalmente spietato', come lo è il mondo degli adulti.
Una bambina moderna, per cui la vita è gratuita, tutto è gratuito, e ci si può lagnare di tutto, si trova di punto in bianco a dover sgomitare per la sopravvivenza in un mondo degli adulti anche un po' retrò, che ricorda forse le imprese del dopoguerra, dove il titolare è "il padrone" che dispone dei suoi dipendenti come fossero sua proprietà.
Non so se ho reso l'idea, ma davvero le cose più significative di questo film sono in degli accenni molto sottili. La mia battuta preferita di Chihiro è quando lei, dopo aver risolto tutto, si inchina alla Yubaaba sconfitta e imbronciata e con un sorriso onesto si congeda dicendole: "Le sono molto obbligata". Si fa così. All'inizio del film, Lin aveva detto a Chihiro: "Ehi tu, ma non sai dire 'grazie infinite' o 'le sono obbligata'?", e ancora lei non aveva l'istinto di ringraziare Kamaji che l'aveva aiutata. I bambini spesso sentono che tutto gli è dovuto. E' un egocentrismo che la società del benessere prolunga in maniera indefinita. Ma Chihiro, alla fine del film, si congeda ringraziando la "strega cattiva" -che poi non è cattiva- perché comunque la strega le ha dato un lavoro, le ha dato un letto, si è fatta carico di lei. E' così che si fa: "le sono molto obbligata". ^^
Tuttavia, è inevitabile -in questo caso più che in altri- che molti siano affezionati alla vecchia edizione, alla vecchia percezione delle cose, seppur alquanto distorta.
Sarà interessante vedere in quanti riusciranno a sostenere la luce al di fuori della caverna. Mi piacerebbe mantenere un più stretto riserbo sulle voci dei vari personaggi, soprattutto dei protagonisti.
Frattanto, mi piacerebbe raccogliere le vostre impressioni su quanto qui argomentato.