Re: Si alza il vento - finalmente in italiano
Inviato: sab set 27, 2014 10:03 pm
E' stata rilvelata la data di uscita del blu ray: il 2 dicembre... Ho già deciso il mio regalo di Natale
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Eccola!Shito ha scritto:Stai prendendo un grosso granchio.Sayonara no Nastu ha scritto:
mi metto in attesa della lapidaria risposta di Shito
Speravo che il mio messaggio non lasciasse intendere questo perchè, semplicemente, non era quello che IO volevo REALMENTE intendere.Twistor ha scritto: Quindi per rispondere al tuo dubbio: dal mio punto di vista, non credo che Miyazaki volesse indicare che vivere come un Emishi sia "wow, funziona!", perché banalmente, parliamoci chiaro, non è che sia "wow che vita fighissima!"
Si, questo lo sapevo. Se ne era già parlato tanto nel topic di Mononoke. Anche questo, nel mio delirio, credevo di averlo lasciato intendere. Ovviamente, il mio discorso voleva essere esclusivamente basato sulle informazione che il film ci fornisce. Se avessi voluto uscire dai limiti del film, mi sarei messo a parlare degli indiani d'america e di come, prima dell'impero romano e della concezzione di "società" come intendiamo oggi, ci siano state svariate civiltà che provavano che uomo e natura possono davvero vivere in armonia (ma, in quest'ultimo caso in particolare, sarei finito fuori contesto).Shito ha scritto: Ashitaka è un emishi per pura fantasizzazione - è il "nobile guerriero dei tempi antichi". Gli emishi non esistevano più da secoli nell'epoca Muromachi. In un modo di pura finzione fantastica. Miyazaki fa arrivare il suo "eroe ingenuo" da una sorta di arcadia segreta.
Non so aggiungere altro a quello che ho scritto in precedenza. Quindi è probabile che hai ragione tu sul punto di vista di Miyazaki. A questo punto, però, mi permetto di dissentire personalmente su questa idea: vivendo VERAMENTE a contatto con la natura in un paesino di 300 anime (quanto facevano gli Emishi? XD), cerco costantemente di vivere in armonia con qualsiasi altra forma di vita. Certo, in questo caso io parlo di me, singolo e, come singolo, non faccio testo. Però continuo a reputare sbagliato dire che non c'è NESSUNA maniera di vivere diversamente...Shito ha scritto: Così in Mononoke Hime, così nel finale di Nausicaä (il manga), che sono coevi e rappresenta il punto a cui Miyazaki era giunto col suo pensiero, non c'è possibilità di convivenza tra umani e natura, e soprattutto non c'è possibilità di imporre un "umano progetto" alla reazione naturale contro l'azione umana.
Quoto tutto tranne quando dici "non possono essere diversamente e non saranno altro" per il motivo appena descritto.Il punto di Mononoke Hime è che le parimenti legittime istanze di sopravvivenza di uomo e natura sono competitive, non possono essere diversamente e non saranno altro. Tuttavia, anche in mezzo all'infuriare del conflitto, esistono cose meravigliose per cui vale la pena di vivere, come la possibilità che un ragazzo "comprenda l'animo" di una ragazza.
Qui è impossibile contestare qualcosa.Il finale della storia viene affidato a Jiko-bou per una ragione: non c'è un disegno da imporre al corso degli eventi, non si può fare. Sarebbe solo un umano delirio, come alla fine è tutto in Nausicaä.
Ci proverò.^^Quindi, intanto: "Vivi!"
Ma il tuo paesino di 300 anime non è un microcosmo autosufficiente. E' al massimo un eremo che insiste in maniera più o meno surrettizia sulle infrastrutture creata da una civiltà che ha ben altri consumi.Sayonara no Nastu ha scritto:Non so aggiungere altro a quello che ho scritto in precedenza. Quindi è probabile che hai ragione tu sul punto di vista di Miyazaki. A questo punto, però, mi permetto di dissentire personalmente su questa idea: vivendo VERAMENTE a contatto con la natura in un paesino di 300 anime (quanto facevano gli Emishi? XD), cerco costantemente di vivere in armonia con qualsiasi altra forma di vita. Certo, in questo caso io parlo di me, singolo e, come singolo, non faccio testo. Però continuo a reputare sbagliato dire che non c'è NESSUNA maniera di vivere diversamente...Shito ha scritto: Così in Mononoke Hime, così nel finale di Nausicaä (il manga), che sono coevi e rappresenta il punto a cui Miyazaki era giunto col suo pensiero, non c'è possibilità di convivenza tra umani e natura, e soprattutto non c'è possibilità di imporre un "umano progetto" alla reazione naturale contro l'azione umana.
Quoto tutto tranne quando dici "non possono essere diversamente e non saranno altro" per il motivo appena descritto.Il punto di Mononoke Hime è che le parimenti legittime istanze di sopravvivenza di uomo e natura sono competitive, non possono essere diversamente e non saranno altro. Tuttavia, anche in mezzo all'infuriare del conflitto, esistono cose meravigliose per cui vale la pena di vivere, come la possibilità che un ragazzo "comprenda l'animo" di una ragazza.
Rimango senza parole di fronte ad un così condivisibile e geniale parallelo.Shito ha scritto: Gli esseri umani sono una colonia di locuste su vasta scala, essenzialmente.
A dirlo non faccio altro che darti ragione ma, per onor del vero...Shito ha scritto:
Ma il tuo paesino di 300 anime non è un microcosmo autosufficiente.
E' al massimo un eremo che insiste in maniera più o meno surrettizia sulle infrastrutture creata da una civiltà che ha ben altri consumi.
Elettricità. Benzina. Gas. E poi distribuzione alimentare, medicine, sistema educazionale e sanitario, polizia... devo davvero andare avanti?
E tutto il sistema 'Italia', persino, insiste sul sistema 'schiavitù delocalizzata', dalla produzione dei beni di consumo all'esista di stati-discarica in Africa.
Codice: Seleziona tutto
Mi spiace, nessuno sceglie l'epoca in cui nascere ed eventualmente vivere. Non ti ingannare.
Non saprei quotarti meglio di cosi...Muska ha scritto:Rimango senza parole di fronte ad un così condivisibile e geniale parallelo.Shito ha scritto: Gli esseri umani sono una colonia di locuste su vasta scala, essenzialmente.
Ghiblifanatico ha scritto:E' stata rilvelata la data di uscita del blu ray: il 2 dicembre... Ho già deciso il mio regalo di Natale
C'è molta verità e odore di umanità in questa frase, sia nei momenti "profumati" che in quelli "puzzolenti", e sicuramente condivido.Tuttavia, anche in mezzo all'infuriare del conflitto, esistono cose meravigliose per cui vale la pena di vivere, come la possibilità che un ragazzo "comprenda l'animo" di una ragazza. Quindi, intanto: "Vivi!"
LOL, condivido il ritorno IT.Rettifico: l'OT sta assumendo le dimensioni di un castello...
Discutevo di un argomento simile a tavola con mio padre, cacciatore, allevatore ed agricoltore per passione. Lui sostiene, penso a ragione, che fin dai cartoni animati gli animali vengano presentati in modo troppo antropomorfizzato e quindi si scoraggino le persone fin da bambine a vedere gli animali da allevamento come bestie destinate allo sfruttamento, tipicamente al macello. Così si dovrebbe dire ai bambini che guardano Peppa Pig che a pranzo si sono mangiati Peppa, i suoi genitori ed il fratellino. Però quantomeno ci sono anche i vegetariani che onestamente ammettono che *per loro* quegli animaletti tanto carini risultano impossibili da mangiare e che non si aggrappano a vessilli, come quello della biodiversità che hai citato, per estendere a tutta l'umanità il loro problema. Senza ergermi a finto paladino del pianeta, però, penso anche che sarebbe meglio per gli uomini cercare di gestire bene le risorse a disposizione prima del loro esaurimento, nel loro interesse. Se gli uomini cacciano le balene è perché evidentemente ne traggono risorse utili; finite le balene finiscono anche quelle risorse. Giunti a questo punto si potrebbe passare a cercare risorse altrove, ma non è forse meglio cercare di pensarci prima, magari prendendo un po' di risorse per specie compatibilmente con le capacità di ripopolarsi di ciascuna specie, ove sia possibile? Quello che mi auspico, in sostanza, è che gli esseri umani possano un giorno controllare meglio l'impatto della loro comunità sull'ambiente, evitando di desertificarlo. Poi se le balene si estingueranno io porterò pazienza, perché allo stato attuale l'umanità è così ed anch'io a volte ne mangio senza allevarne (in realtà molto poca, ma chiaramente ci sono altre specie che mangio o sfrutto in altro modo molto più di frequente). Non penso che sia il caso specifico delle balene il problema, insomma, quanto il fatto che continuando a prosciugare le risorse queste prima o poi finiranno.Shito ha scritto:Ma il pianeta dice "oh beh" e continua a girare, mi pare. Trovo veramente risibile quando gli esseri umani voglio immaginare il dannato pianeta Terra come un'ente dotato di una morale/etica "umana". E' incredibile quanto l'essere umano sia borioso, quando decide che la "biodiversità" sia un valore irrinunciabile e inestimabile, e la difende "in nome del pianeta". Ma vi immaginate quanto può importare al pianeta terra della possibile estinzione delle balene? No, perché su questo pianeta credo davvero si siano estinte centinaia di migliaia di razze e specie, nel corso di milioni di anni, e non ho visto "il pianeta" pianger lacrime.
Innanzitutto, è palese che l'uomo sia figlio e parte della natura, non mi pare di aver scritto qualcosa di differente. Quindi la questione uomo-natura non è del tipo "ah l'uomo è avulso dalla natura etc etc", ma piuttosto è "l'uomo potrebbe diventare abbastanza consapevole per salvaguardare il pianeta in cui vive, nonostante la sua presenza e tutto ciò che ne consegue? (oh, sempre con dei compromessi eh)". Non mi pare che i delfini, gli elefanti o gli albatri abbiano l'impatto che abbiamo noi sul pianeta e non mi pare che abbiano le stesse possibilità di agire che abbiamo noi.E' una cosa che veramente mi sbalordisce per la sua superbia. Perché gli umani *sono* parte della "natura" che li ha partoriti. Se l'uomo ha sviluppato l'intelletto, l'opponibilità del pollice, e da lì un accetta d'osso e poi le astronavi (ah, Kubrick!), è tutta natura. Così come un essere vivente muore, il pianeta Terra potrebbe "morire", e la razza umana potrebbe essere stato l'agente di quella distruzione o autodistruzione, e sarebbe ancora tutto naturale.
In questo senso siamo 'locuste' che non hanno un intelletto sufficiente a gestire le loro nascite e l'impatto della loro comunità sul loro ambiente, che desertificano fino eventualmente a morire in massa loro stesse.
Ma il pianeta dice "oh beh" e continua a girare, mi pare. Trovo veramente risibile quando gli esseri umani voglio immaginare il dannato pianeta Terra come un'ente dotato di una morale/etica "umana". E' incredibile quanto l'essere umano sia borioso, quando decide che la "biodiversità" sia un valore irrinunciabile e inestimabile, e la difende "in nome del pianeta". Ma vi immaginate quanto può importare al pianeta terra della possibile estinzione delle balene? No, perché su questo pianeta credo davvero si siano estinte centinaia di migliaia di razze e specie, nel corso di milioni di anni, e non ho visto "il pianeta" pianger lacrime.
Ho letto l'articolo e in particolare quel paragrafo. Non so se farmi una risata come te, per la candida e onesta ammissione, o se rimanerci un po' deluso... sono molto combattutoShito ha scritto:La versione tl;dr in merito al tuo punto specifico è che "tanto non era possibile registrare dei veri suoni dei motori d'epoca, allora ci siam detto oh beh, fantasia per fantasia..."
XD