Veniamo dunque a tutte le altre voci, ovvero quelle distribuite "senza provino".
Incominciamo dunque con tre "conferme"...
Horikoshi Kayo: Giulia Tarquini
La sorella minore di Jirou è un personaggio molto interessante. La cosa potrebbe passare in secondo piano, ma assomiglia molto al fratello - per certi versi: è molto determinata nel seguire la sua passio, ovvero la medicina, sin da molto piccola. Per altri versi, è il contrario del fratello: è una ragazza dal temperamento forte ed è piena di buon senso! Per questo la sentirete spesso rimproverare Jirou apostrofandolo come un "insensibile". Se Jirou vive tutto assorto nel suo mondo, in un modo così fanciullescamente infantile, Kayo è ben femminilmente pratica e impositiva, ma non meno ispirata! La doppiatrice? -beh, in originale Kayo è doppiata dalla stessa attrice che diede voce ad Arrietty, quindoi la scelta, o meglio la selezione, era già stata compiuta...
Signora Horikoshi: Aurora Cancian
La stessa voce della prozia di Shou in arrietty e della nonna di Umi in Coquelicot - così in Giapponese, così in italiano. E' sempre bello quando si possono far quadrare i conti in questo modo! Il personaggio della mamma di Jirou, benché marginale dal punto di vista del minutaggio sullo schermo (solo due brevi scene all'inizio del film), è fondamentale per lo sviluppo della psicologia del personaggio. Una mamma distinta, elegante, seria, orgogliosa del suo piccolo. Una mamma che anche dopo averlo rimproverato non gli nega la merenda quotidiana. Questo genere di sicurezza affettiva, da "avere le spalle sempre coperte", genera nel fanciullo una sicurezza interiore che gli permette di "essere sé stesso" anche a dispetto di tutto e di tutti, e di perseguire la realizzazione del suo sogno sopra ogni cosa. Qualcuno disse: dietro a ogni otaku "forte" c'è un'infanzia di sicurezze affettive, probabilmente una madre intelligente ma molto condiscendete col figlioletto.
Signora Kurokawa: Barbara De Bortoli
Altra grandiosa conferma: dalla mamma di Arrietty alla moglie del diretto superiore di Jirou. La femminilità così "giapponese", così "antica", ma al tempo stesso così vera e normale della signora Kurokawa è fantastica. Bisognerebbe davvero vedere la sua serietà, il suo contegno da padrona di casa, pacata anche nei momenti drammatici, e poi il suo modo di essere mogliettina un po' ragazzina col maritoi (che non comanda a bacchetta, ma rivolta a suo comodo come una calza...) come una lezione di "esercizio del potere femminile in una coppia". ^^ Con così tante sfaccettature, tutte assai delicatamente tinteggiate, non era e non è stato un personaggio facile. Fortunatamente, Barbara è semplicemente una delle migliori attrici, sotto ogni aspetto, del doppiaggio italiano. C'è poco da aggiungere. ^^
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Proseguiamo con altri tre "ruoli secondari" che abbiamo davvero curato come ruoli di primissimo spicco:
Hattori: Ugo Maria Morosi
Un grande, grande attore ha dato voce italiana al Caposezione di progettazione della Mitsubishi Motori a Combustione Interna. La vocalità originale, calda e bassa, era davvero difficile da seguire. Con Ugo Maria abbiamo ottenuto un risultato che ha superato le mie più rosee aspettative! La triangolazione dei rapporti vocali Jirou-Kurokawa-Hattori è stata credo molto fedelmente ricreata, nel rispetto dotale delle caratterizzazioni dei tre.
Signor Satomi: Luca Biagini
Il padre di Nahoko è veramente il prototipo di un borghese intellettuale giapponese in stile Meiji. Quanta eleganza. Da giovane, lo si vede per un momento, assomiglia un po' al Conte di Cagliostro. Poi invece secondo me assomiglia un po' a Natsume Souseki, ma potrebbe essere solo una mia impressione. In ogni caso la vocalità e l'abilità recitativa di Luca hanno davvero servito al meglio il personaggio, esprimendone magnificamente l'essere distinto e dignitoso senza caricare il tutto come una "macchietta da film orientale". Grazie, Luca!
Kinu: Benedetta Degli Innocenti
Dopo la molte (meritare) lodi per la sua interpretazione di Lin in Sen to Chihiro, Benedetta è tornata a recitare su un film Ghibli nei panni della tata della piccola Nahoko. Benedetta ha una voce giovanile ma non da ragazzina, l'ideale per un personaggio comunque antico come Kinu, una giovane donna che è un po' la 'dama di compagnia' della piccola 'signorina' Nahoko. Per quanto giovane, sicuramente non poteva suonare come una ragazzina moderna lei stessa, siamo nel Giappone degli anni 30! Così, dopo lunghe riflessioni, mi sono nuovamente affidato a Benedetta, e devo dire che le mie lunghe riflessioni sono state ripagata. La voce di Benedetta è, nella sua credo spontaneità, piuttosto forte e volitiva. Kinu, al contrario, è più deferente, essendo comunque la servitirice di una famiglia di alto lignaggio e censo. Abbiamo lavorato un po' su questa impostazione, e il risultato finale rende davvero giustizia alle capacità interpretative di Benedetta. Scommetto che non vi avessi rivelato che si tratta di lei, non l'avreste riconosciuta!
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Infine, concludiamo con i "tre ruoli piccini" in termini di età del personaggio! All'inizio del film si vedono infatti prima Jirou, poi Kayo e poi Nahoko in età diciamo infantile (ok, Nahoko forse preadolescenziale, non proprio una bambina, ma neppure ancora una ragazza). Indi...
Jirou-chan: Riccardo Suarez
Vi ho scritto di Riccardo per Sen to Chihiro, dove ha interpretato Piccino/Bou. Riccardo è fantastico, lo adoro. Non lo si potrebbe neppure chiamare "un ragazzino molto intelligente", questo sarebbe sminuirlo! Riccardo è un piccolo intellettuale. Ed era l'IDEALE per il giovane Jirou. Lo sentirete. Era da quando l'ho sentito in Sen to Chihiro che pensavo: LUI E' IL PICCOLO HORIKOSHI JIROU. A cose fatte, sono ancor più convinto che avessi ragione. E' stato fantastico. Grazie, Richi!
Kayo-chan: Chiara Fabiano
Piccina per davvero, Chiara è una giovane attrice con cui non avevo ancora mai collaborato. Devo ringraziare lo staff della Sefit (grazie, Paola!) per avermela fatta conoscere. Kayo è una peperina fin da bimba, e ha anche della battute un po' difficili. Il nostro futuro medico parla disinvoltamente di "mercurocromo" sin da bimba. Tale fratello tale sorella, si direbbe. E' divertente che da bimba Kayo si rivolge al fratello maggiore in modo molto deferente, quando poi da ragazza e da adulta avrà con lui un rapporto più paritetico. Secondo Chiara "così sembra più la sua cameriera che sua sorella", ma è stato divertente spiegarle i rapporti sociali all'interno di una famiglia giapponese altolocata negli anni '20. La madre di Jirou lo chiama "signorino Jirou"! Un grazie anche a Chiara per il suo prezioso contributo!
Nahoko-chan: Agnese Marteddu
Anche questo era un ruolo che avevo distribuito nella mia mente da quanto avevo risentito Agnese ai tempi di Sen to Chihiro. Per Chihiro la nostra Ponyo era infatti ormai un po' troppo grande. Però, risentendola al leggio, sono rimasto davvero colpito dalla dolcezza della sua voce, che suona in effetti un po' più piccina di quanto Agnese ormai non sia (va al ginnasio), totalmente deliziosa. Nahoko è un tipetto assurdo fin da bimba. Come dire: dio li fa e poi li accoppia, anche in Giappone. Forse Nahoko è più stramba di Jirou, ma si vede sin da bambina che erano fatti l'uno per l'altra, o meglio l'altra per l'uno. Insomma, una ragazzina che avrà 11/12 anni, di ottima famiglia, che parla in inglese col gergo del baseball, veste all'occidentale nouvelle vague, e cita Paul Valerie come se nulla fosse, ma poi è super cortese e super contegnosa, e al tempo stesso super volitiva e super determinata. Fin da bambina. Agnese è stata perfetta!