Il doppiaggio di
Nausicaä della Valle del Vento si è concluso con successo. Grande successo, nella mia opinione.
Questo grande successo è fondamentalmente il prodotto dello straordinario talento, della straordinaria capacità e della straordinaria dedizione in primis di quattro persone.
Ovvero, i quattro interpreti principali.
C'è una ragione se ho inteso confermarli senza colpo ferire dal precedente (e inedito) doppiaggio del film che lavorai per la Buena Vista. E la ragione è: sono fortemente convinto che quella distribuzione e selezione di interpreti fu specialmente felice, specialmente riuscita.
Unica imperfezione del tempo: gli interpreti erano generalmente un po' troppo giovani rispetto all'originale.
Capirete quindi come ora si abbia avuto la sensazione di sfiorare la perfezione distributiva vocale, migliorando l'unico punto migliorabile nell'ambito.
La questione dell'età degli interpreti e dei personaggi è altresì da leggersi in ottica 'storica'. Ovvero: gli stili del doppiaggio cambiano e sono cambiati, in Giappone come in Italia. Nel 1984, in Giappone di certo non si avrebbero avuto interpreti "ad età reale" sui personaggio di un film di animazione.
Per cominciare,
Nausicaä è Shimamoto Sumi, classe 1954. Quindi, come matematica rende chiaro, Nausicaä -che ha sedici anni- ebbe un'interprete trentenne. Cosa significa questo? Significa che la recitazione di Nausicaä, dico la recitazione originale, consta di una componente tecnica spiccata, non abbiamo una ragazza che doppia una ragazza, ma una donna che "fa la voce" di una ragazza. E' uno stile tipico di quegli anni - oggi si tende piuttosto a ricercare un'aderenza di età tra personaggio e interprete molto maggiore.
Ma qui si tratta di doppiare Kaze no Tani no Nausicaä, e quindi si tratta -benché ora ci troviamo nel 2015- di ripercorrere quello stile. Del resto, il film ha il suo audio mono, ha una colonna sonora comporta ed eseguita nel 1984, e come ogni opera d'ingegno umano è figlia del suo tempo, mostrando questa discendenza in ogni suo aspetto. Non avrebbe senso doppiare un film del 1984 con uno stile di doppiaggio del 2015, non credete?
Beh, Letizia Ciampa, ovvero Nausicaä in italiano, è classe 1986. Era straordinariamente brava già nel 2004, quando doppiò Nausicaä per la prima volta. Oggi la trovo ancora un pochino più brava, sia dal putno di vista tecnico che da quello recitativo emotivo, ma di obiettivo c'è che oggi come oggi siamo con lei più vicini, molto più vicini all'originale di quanto non fossimo nel 2004.
Letizia si ricordava di Nausicaä. Era da un po' di anni che, incrociandola per una lavorazione o per caso, le dicevo che le sarebbe toccato ridoppiarla. E così è stato. Abbiamo riparlato del personaggio, della sua impostazione vocale - ovvero quello che si chiama in gergo "alleggerimento" (abbassare tecnicamente la propria età vocale), e poi del tipo di femminilità del personaggio. E' una ragazza, non una ragazzina. E' giovane, certo, ma non ha una voce da bimbetta. E' una ragazza gentile e sincera, fondamentalmente, e di base è molto femminile. Anzi quando è tranquilla si sente una gentilezza. una dolcezza da femminuccia. E' pur sempre una principessa. Ma siccome è la principessa figlia unica di un piccolo paese che ricorda una tribù, ha anche un lato androgino, mascolino. Non è una "fanciulla da salvare". E' determinata, è decisa, è estremamente fattiva e risoluta e all'occorrenza sa essere anche molto violenta. Abbiamo parlato di queste cose, per poi ricercarle nelle singole scene, nelle varie battute. "Vedi, qui è in stanza 'con i grandi', ci sono il re suo padre, Yupa il suo maestro e l'anziana, qui lei fa un po' la bambina, perché adesso il suo ruolo è quello", "qui sembra una ricercatrice, una entomologa e botanica, ha un tono più serio, più adulto", tutte cose così. Letizia è stata straordinaria. Davvero le devo un grosso, grosso ringraziamento. Tra l'altro Nausicaä è anche un personaggio un po' faticoso, da recitare. Alla fine ha più momenti bellicosi che pacifici, nel suo minutaggio. E Letizia li ha interpretati con grande intensità, senza mai risparmiarsi, in una lavorazione anche piuttosto serrata.
Segue
Yupa.
Che potrebbe anche dirsi Ged, vero? Ma la voce di Yupa non è corpulenta come quella di Ged, e neppure altrettanto anziana. E' una voce più "spinosa", volendo. In originale ha la voce dell'ispettore Zenigata. E infatti anche Yupa mantiene questo senso di persona seria, coscienziosa, che conosce il mondo e le genti, ma che no si atteggia mai a grande saggio. E' difficile che suoni altisonante. Il suo è più il tono di un nonno giovane, come quello di un bravo poliziotto modesto ma affidabile, serio e capace. Uno Zenigata coscienzioso, si direbbe (sì, tipo quello di Cagliostro, ecco. Del resto Shimamoto Sumi era Clarisse!). Angelo è stato grandioso sul ruolo. Lo era già stato, ma ora ancor più. Si sente il calore del personaggio in certe scene, il suo essere un "paesano", un "semplice ramingo", ma al tempo stesso il nervo, l'autorevolezza dell'esperienza che viene fuori in certe altre. Credo che il personaggio di Yupa sia forse quello che ha più beneficiato del testo migliore (dico, il copione italiano) e della mia aumentata esperienza nel guidare gli attori italiani a seguire un originale giapponese. Ma su tutto, la bravura di Angelo Nicotra.
Quindi
Kshana.
Personalmente, trovo che Kshana sia il personaggio più affascinante ed interessante del film. E' il meno banale, il meno iconico. Il più complesso e profondo. Anche se nel film vediamo quasi sono uno sprazzo della caratterizzazione della "Quarta Principessa Imperiale di Torumekia", in effetti in questo scorcio c'è già tutto. La giovane donna che ha sofferto, e duramente, ma che anche come "sopravvissuta", nella sua veemente spregiudicatezza, nel suo essere radicale, brilla per intelligenza ed eleganza. I dubbi di Kshana nel confronto con Nausicaä e con i popolani della Valla del Vento, i conflitti della giovane, sono forse i momenti più intensi del film. Kshana è l'unico personaggio davvero dinamico della pellicola, nel senso che nell'arco della narrazione lei cambia, matura, si mette in discussione, riconsidera sé stessa e le cose. Proprio lei che era la più adamantina! Difficilmente vedremo un altro personaggio così sfaccettato in un film di Miyazaki. La nobiltà della principessa imperiale accostata all'intelletto vivo, sinanco sfrontato della gioventù. Kshana ha senz'altro le battute più intense del film, sia come testo che come interpretazione. E davvero Laura Romano è la perfetta Kshana che parla italiano. La bellezza vocale, l'intelligenza, la profondità interpretetiva che rende vera e non banale ogni battuta, anche le più perentorie, anche le più scontate. Davvero sono felicissimo di aver potuto avere ancora una volta Laura sul ruolo. Il personaggio di Kshana, come si sa, evolverà in quello di Eboshi, che è una sua versione ancora più adulta, ancora più ferita, ancora più amara, ancora più radicale. E per Eboshi, la voce perfetta è e resta Alessandra Cassioli. Ma Kshana ha ancora un piede nella giovinezza di Monsly, se ci pensate. E' quel tipo di personaggio, il personaggio della "donna che ha sofferto e si è indurita", che corre affianco alle fanciulline pure e angelicate di Miyazaki. Per Clarisse era Fujiko. Per Nausicaä è appunto Kshana. Per Sheeta è la stessa Dola, che "da giovane le assomigliava tanto" (ed è vero, il ritratto non mente). Per Fio è Gina, vedova plurima. Per San chiaramente è Eboshi. Ma se Monsly era ancora "recuperabile" (come sarà poi Nadia nella versione GAiNAX di Laputa), sicuramente Eboshi è già oltre - e non c'è un Marco Pagot per lei. Kshana? Chissà, sono un romanticone. Si veda quando parlo della quinta colonna in fondo.
Infine,
Asbel.
Asbel è un personaggio molto bidimensionale, nel film. In realtà, ha i suoi conflitti, ed è un personaggio sfaccettato. Ha la purezza vocale di Ashitaka, ha quella nobiltà d'animo, ma è al tempo stesso più giovane, più semplice - benché sia un guerriero vero, uno che ammazza e tanti saluti. Asbel è chiaramente un po' Arren, e il finale di Nausicaä, il film, è chiaramente il finale di Ged Senki, non trovate? Asbel è anche un po' tanto Shuna, e di certo è un po' un proto Ashitaka. Non a caso in giapponese i due (Asbel e Ashitaka) hanno la stessa voce. Ma qui avevo bisogno di un Asbel molto classico, per restare nello stile del film. Una voce giovane, pura, con un candore giovanile ma una certa veemenza quando serve. Ancora: una voce molto "classica" su questo tipo di ruolo. E Alessio è davvero perfetto. La sua vocalità così "da bel ragazzo giovane" lo rendono particolarmente apprezzato da una certa parte nipponica dello staff Ghibli (non scherzo), e viene subito in mente Mizunuma in
Coquelicot-Zaka kara, ma semplicemente si potrebbe dire che "i conti tornano". Tra l'altro, Alessio è un professionista dalla grandissima esperienza. A dispetto della sua giovane età, lo si potrebbe chiamare un veterano del leggio. La parte di Asbel, forse perché non così preponderante da un punto di vista quantitativo, è stata registrata con un tempo di sala a disposizione relativamente stretto, e qui devo ringraziare una volta di più il bravissimo Alessio, che con la sua esperienza è sempre capace di "entrare nel personaggio" in pochissime incisioni preliminari. Sentire Asbel e Nausicaä, Alessio e Letizia, è davvero un'espressione di perfetto bilanciamento vocale sui ruoli!
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E queste sono le quattro colonne su cui si regge il doppiaggio di Nausicaä della Valle del Vento.
Vorrei però aggiungere una nota per
Clothowa, ovvero Pino Insegno. Pino è il tipo di attore che ama davvero recitare, si diverte nel farlo. Non ha importanza che il suo ruolo sia quello di un protagonista o quello di una spalla, Pino cerca sempre di renderlo al meglio, di recitarlo davvero. Questo lo rende particolarmente adatto a un certo tipo di personaggio ambiguo, che potrebbe facilmente ridursi a un cliché. Per esempio, Clothowa ha i suoi momenti da macchietta comica, in effetti è l'unica 'spalla comica' di tutto il film. Ma non è soltanto questo. Clothowa è intelligente. E' anche un furbone, ma non proprio un furbastro. perché è anche fedele e realmente legato alla principessa di cui è l'attendente, ovvero Kshana. Essenzialmente, Clothowa è un po' Gonza (nella sua volontà di potenza, talvolta eccessiva, e nella sua fedeltà affettiva) e un po' Bonzo Jiko (nella sua intelligenza, nel suo capire i giochi di potere, nella sua cruda mondanità). Un grazie a Pino per avermi seguito nella ricerca di tutto questo nell'interpretazione del personaggio!
Sarà anche divertente sentire "la banda devi vecchietti" della Valle del Vento, a partire da Goll (il bravissimo Bruno Alessandro) e continuando con Gikkuri, Niga e Muzu. Mito, la "spalla" di Nausicaä, è ancora una volta il sempre bravo Gerolamo Alchieri, che sono stato molto felice di poter confermare. L'anziana della Valle del Vento è ora Franca Lumachi, e in effetti qualche punto di contatto con Toki in Ponyo lo possiamo rintracciare. Franca si è molto prodigata per ricreare le sfaccettature di questa anziana spesso anatemica, ma anche sorniona e piena di furberia. Per l'anziano Jihl e la giovane Rastel abbiamo davvero avuto due camei perfetti sui ruoli (a tratti, specie nel flasdhback col requiem, il papà di Nausicaä suona un po' con l'eleganza di Sean Connery...)
E con questo direi che stavolta sono riuscito a riprendere la tradizione dei commenti dal doppiaggio!
Quelli di Kaguya sono ancora "pending", ma purtroppo gli impegni incombono. In ogni caso il thread c'è, e spero che con l'uscita dell'home-video si riaprirà anche il dialogo sul quel grande, grandissimo capolavoro di film.