Uff, che sia per un'influenza, per un viaggio inatteso, per un computer che si fonde, per qualche impegno o per la mia generale lentezza, ad ogni modo finisce sempre che riesco a scrivere ciò che voglio dire solo eoni dopo che il film non è più nei cinema. Ma tanto ormai lo sappiamo che sono uno sciagurato "cosmico", perciò... XD
luca-san ha scritto:Sala con parecchie presenze e pubblico eterogeneo, è stato un trionfo, in tanti anni di ghibli al cinema per la prima volta il pubblico ha applaudito alla fine della proiezione...
Da me eravamo in 8, di cui 3 bambini...
Oh, beh, quantomeno è stato piuttosto *divertente* e *grazioso* (in "tinta" col film ^^) vedere proprio i bambini che si son messi a fare, a fine proiezione, la ruota nello spazio che vi è tra lo schermo e i primi posti... Lol
Per quanto riguarda il film in sé, devo dire che, nonostante tutto, l'ho apprezzato (che Nintendo Fever mi perdoni XD).
Vero, è più semplice degli altri lavori Ghibli, alcuni passaggi mi sono parsi un po' scontati e anche l'animazione stessa non mi ha affascinato come quella delle altre opere, tuttavia devo dire vi sono anche alcune cose che mi sono piaciute. Innanzitutto, la comicità è quasi sempre di una certa qualità, e personalmente ho trovato spassoso più di uno sketch, come ad esempio - anche se di per sé è una cosa un tantinello macabra - quando il re fa defenestrare il lanciatore di seppie prima e poco dopo il nobile che scoppia a ridere a crepapelle, ma trovo che anche il piuttosto frequente citazionismo ("Estetista Snellimento Gambe La rosa di Versailles", oppure il simbolo della Puma - che immagino in questo caso il felino fosse da considerare gatto XD - sulla sacca di mazze da golf del re, e diversi altri omaggi/parodie sparsi) sia simpaticissimo, in aggiunta, personalmente sono dell'idea che la comicità abbia comunque una propria delicatezza, nel senso che non tenta di far sghignazzare lo spettatore, ma più che altro - almeno per quanto riguarda la mia esperienza - cerca di farlo sorridere o ridire comunque con una certa, umh, *grazia*. Il film, inoltre, si poggia principalmente sui suoi personaggi, e dato che questi ultimi, grazie al fatto di essere stati tratteggiati con cura, risultano in buona parte piuttosto riusciti, anche l'umorismo (ma più in generale l'opera in ogni suo aspetto) ne guadagna moltissimo. Ma al di là del loro scopo ridanciano, sono proprio i personaggi ad avere delle caratteristiche che trovo anche effettivamente interessanti.
Certo, Baron è il "tosto" della situazione ed in quanto tale le sue azioni sono limitate a quelle che questo "ruolo" permette, ma i suoi modi cavallereschi non risultano troppo stucchevoli o manierosi, perciò, forse complice anche l'ottima recitazione, risulta essere piuttosto carismatico (e anche piuttosto atipico, chiaramente entro nei limiti di una figura tanto abusata). Inoltre, sebbene sia indubitabilmente il deus ex machina della situazione, a posteriori ho trovato interessante il fatto che il suo ruolo non si limiti ad essere soltanto quello di salvare sempre la situazione più o meno in extremis, poiché, infatti, per tutta la durata del film spinge Haru ad un presa di coscienza, spronandola a vivere attivamente il suo tempo. Insomma, se in genere questo tipo di personaggi si limitano a salvare la protagonista in pericolo (lasciando sottointeso che in questo modo l'una avrà sempre bisogno dell'altro per cavarsela), Baron, al contrario, esorta la protagonista a camminare con le sue proprie gambe.
Niente di sconvolgente, chiaro, ma sono comunque dettagli curiosi che arricchiscono l'opera.
Haru, dal canto suo, è - nella sua normalità - un personaggio piuttosto strano. In una certa ottica, si potrebbe considerare un personaggio poco interessante, poiché nella sua personalità non vi sono aspetti che la fanno realmente risaltare, né in positivo né in negativo, inoltre, a causa della sua iniziale ignavia, rimane in balìa degli eventi per la quasi totalità del film, finendo così inevitabilmente messa un po' in ombra dai suoi compagni, decisamente più risoluti ed esuberanti. Vista questa iniziale indolenza e quindi questa poca influenza reale sulle vicende della storia, è facile arrivare alla conclusione che si tratti di un personaggio banale. D'altro canto, però, proprio questa vacuità di carattere la rende piuttosto interessante, infatti la sua particolarità, che la differenzia dai protagonisti della gran parte degli altri film (quantomeno di quelli di Miyazaki), è PROPRIO quella di non avere particolarità: l'assenza di un elemento che la faccia spiccare, una certa insicurezza ed in generale il fatto di avere dei pregi e difetti in fin dei conti comuni, la rendono realistica, quindi vicina allo stesso spettatore che - coscientemente o meno - finisce inevitabilmente col identificarsi. In quest'ottica, dunque, il personaggio di Haru acquista valore, poiché, anche se non diventa pressoché mai colei che porta volontariamente avanti la storia, diviene tuttavia strumento di riflessione, perché i suoi errori e debolezze sono potenzialmente i nostri, e di conseguenza quel ripetuto "bisogna vivere il proprio tempo" si può considerare indirizzato anche - sopratutto? - a noi.
Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, la vera anima del film è Mucc... emh, Muta.
Innanzitutto, di per sé è già un personaggio parecchio esilarante, ma quando bistratta i suoi amici e, sopratutto, quando litiga ferocemente con Toto, è irresistibile (a "nerino del buio" poi, non sono riuscito a trattenere un sorrisetto XD). Sarebbe però un errore, secondo me, relegarlo unicamente al ruolo di semplice spalla comica, dato che pure lui mi è sembrato essere un personaggio piuttosto interessante. Invero, sebbene sia comunque appurato che - come d'altronde viene pure chiaramente detto - anche lui in realtà possieda un animo gentile, è sotto alcuni aspetti decisamente controcorrente all'atmosfera generale del film. Infatti, in un "mondo" pieno di inguaribili altruisti, insopportabili nobili dai modi terribilmente cavallereschi nonché di ingenui e sempliciotti vari (XD), Muta, col suo caustico e rozzo carattere, funge da vero e proprio contraltare. Per dire, se Baron cerca di spronare Haru con incoraggiamenti e consigli bonari, Muta, al contrario, aiuta (poiché reputo che, nonostante tutto, anche la sua influenza abbia avuto una qualche importanza nella maturazione di Haru) - anche se probabilmente non consciamente - la protagonista nella sua crescita pungolandola e schernendola per la sua insicurezza e/o gentilezza. Inoltre, secondo me non è proprio classificabile come un decisamente ben più stereotipato personaggio "tsundere", ovvero un personaggio che semplicemente tiene la propria indole gentile malcelata dietro comportamenti sgorbutici, o simili, poiché il comportamento rozzo e da cafone di Muta è davvero sincero (lol), e quando sul finire della storia ha le prime parole gentili per Haru, non è mica perché ha semplicemente messo da parte il proprio atteggiamento scontroso mostrando il proprio lato affabile, ma è per via proprio di quest'ultima che, infine risoltasi e maturata, ha dimostrato la risolutezza che Muta tanto apprezzava. Insomma, è un personaggio piuttosto interessante che, dietro la facciata di spalla buffa della storia, rivela una forte personalità e diverse peculiarità inusuali.
In sostanza, trovo che questo sia un film genuinamente comico (probabilmente il lavoro più umoristico dello Studio Ghibli), con personaggi ben caratterizzati e con alcune trovate d'impatto. Le sue ingenuità e mancanze non sono sufficenti per farlo etichettare come un'opera mediocre, al contrario, alcuni aspetti della vicenda lo rendono meritevole anche di seria attenzione. In definitiva, è "semplicemente" un bel film. ^^
Per finire, una manciata di osservazioni e dubbi sparsi:
Quando il re gatto e tutti i cortigiani fanno visita ad Haru, le danno una "lista". Il giorno dopo a scuola, la ragazza, osservandola con molta attenzione, inizia a fare un conto con le dita, ma subito dopo viene interrotta dalla sua compagna. Ecco, mi piacerebbe capire cosa stesse effettivamente contando e cosa ci fosse disegnato esattamente su quel foglio (l'immagine dura solo un secondo, perciò io sono riuscito a cogliere chiaramente solo la faccia del re gatto). Penso avesse a che fare con i doni che avrebbe ricevuto per il suo atto coraggioso, ma mi farebbe piacere capire un po' meglio. ^^
Altro dubbio, ma questo è piuttosto scemo XD. Dopo che Nataru invita Haru ad andare nel Paese dei Gatti, quest'ultima sente la voce di Yuki che gli dice di cercare "l'ufficio del gatto". Ecco, come cavolo fa a *sentirla*? D'accordo, questa protagonista sa parlare con i gatti, ma non ha mica la telepatia o qualcosa di simile che le permetta di dialogarci persino a distanza! Certo, possiamo supporre che la gatta fosse nelle vicinanze non vista, ma in quel caso mica la voce avrebbe avuto quella sonorità "eterea". Ma temo che qui il vero problema sono io che cerco spiegazioni razionali in un prodotto con elementi fantastici XD.
Su diverse mini recensioni del film (ad esempio quella di Wikipedia o quella di AnimeClick), viene scritto che, al finire della storia, la mattina Haru si risveglia nel proprio letto lasciando così il dubbio che tutta l'avventura fosse stata solo un sogno. Ma a me non sembra proprio che la vicenda lasci intendere ciò. Da quanto ricordo, vi è prima la scena della "scalinata", poi il loro arrivo sul tetto della scuola, con annessa dichiarazione di Haru, dopodiché la telecamera stacca, mostrando la *madre* nel proprio letto che, una volta andata in cucina, si sorprende di trovare la protagonista già alzata e pronta per uscire (intenta a leggere il giornale come un'adulta, tra l'altro!). Da questa sequenza di immagini, io non vedo proprio l'intenzione di lasciare un dubbio nello spettatore. Inoltre, mi sembra proprio che a questo punto Haru abbia i capelli accorciati (non ne sono sicurissimo, ma credo non abbia più la treccia), cosa che non sarebbe potuta accadere se si fosse trattato solo di un lunghissimo sogno (nel senso: se lei fosse stata sveglia solo fino alla notte in cui arriva il re gatto, non avrebbe avuto materialmente il tempo per sistemarsi i capelli, quindi al risveglio li avrebbe dovuti avere necessariamente uguali alla notte in cui si è coricata), cosa che invece diventa sensata immaginando che nello stesso giorno in cui ritorna nel mondo umano, una volta finito l'orario scolastico, sia andata da un parrucchiere per farsi fare un taglio più maturo (imho, chiaro, però personalmente trovo che nelle ultime scene anche fisicamente sembri molto più adulta rispetto alla Haru delle battute iniziali del film).
P.S.: Ah sì, sebbene non mi sia fatto vedere da parecchio - sono stati tempi un po' turbolenti -, sono ancora vivo. XD
Benjamin was the only animal who did not side with either faction. He refused to believe [...] that the windmill would save work. Windmill or no windmill, he said, life would go on as it had always gone on– that is, badly.
Animal Farm