Ho visto una tomba per le lucciole...
Moderatore: Coordinatori
Ho visto una tomba per le lucciole...
... e non penso che avro' piu la forza per vederlo una seconda volta. Come per il film 'shindler list' sono quelle storie tristi, doloroso ma, purtroppo, cosi' vere ... un onda emotiva che mi sconbussola e che mi fa riflettere su noi stessi e sul mondo. Noi esseri umani, che tanto decantiamo il nostro progresso e la nostra ragione siamo capaci di lottare l'uno contro l'altro, di far scoppiare guerre, far morire e soffrire innocenti, di non dare da mangiare a una coppia di fratelli soli al mondo, di vedere le loro lacrime scendere copiose invece dei sorrisi... che schifo... e noi giovani del nuovo millennio (e io mi ci metto dentro tutto) che abbiamo tutto, non ci manca nulla, spendiamo soldi nei modi piu disparati e siamo annoiati sempre di piu.
Questa e' una storia che ci deve far riflettere e spero che qualcuno di voi voglia buttare giu quache pensiero sparso su questa pellicola, sulle emozioni provate e tante altre cose.
Scusate il tono del post ma credo che questo sia un anime che non passa cosi, si vede e buonanotte, ma che possa lasciare una lezione di vita dentro i nostri cuori per molti molti anni.
Questa e' una storia che ci deve far riflettere e spero che qualcuno di voi voglia buttare giu quache pensiero sparso su questa pellicola, sulle emozioni provate e tante altre cose.
Scusate il tono del post ma credo che questo sia un anime che non passa cosi, si vede e buonanotte, ma che possa lasciare una lezione di vita dentro i nostri cuori per molti molti anni.
Il mio vicino Totoro
suona un'ocarina nelle notti illuminate dalla luna
se mai dovessi incontrarlo
una meravigliosa fortuna porterà anche a te!
Beh, Drachetto, io l'ho visto due volte, ma sono d'accordo con te: è un vero pugno nello stomaco!
L'indifferenza della gente, la crudeltà della guerra, l'innocenza cancellata, la lotta per la sopravvivenza: tutti aspetti legati in modo indissolubile al peggiore lato della guerra, quello che coinvolge i civili, inermi di fronte ad eventi + grandi di loro, che non riescono a controllare e interpretare.
E chi + di un bambino può essere l'icona di questa parte dell'umanità?
Mi piace, però, pensare che i due spiriti dei bambini che ripercorrono tutta la storia, siano il simbolo di una speranza che viene affidata alle nuove generazioni che, ricordando attraverso la guida di chi li ha preceduti, possano non ripetere gli errori del passato.
L'indifferenza della gente, la crudeltà della guerra, l'innocenza cancellata, la lotta per la sopravvivenza: tutti aspetti legati in modo indissolubile al peggiore lato della guerra, quello che coinvolge i civili, inermi di fronte ad eventi + grandi di loro, che non riescono a controllare e interpretare.
E chi + di un bambino può essere l'icona di questa parte dell'umanità?
Mi piace, però, pensare che i due spiriti dei bambini che ripercorrono tutta la storia, siano il simbolo di una speranza che viene affidata alle nuove generazioni che, ricordando attraverso la guida di chi li ha preceduti, possano non ripetere gli errori del passato.
L'edizione italiana e' molto buona, praticamente la stessa edizione giapponese con in piu' il buon audio italiano remixato in 5.1 (a cui si affianca l' originale italiano 1.0 mono) e con in meno l' audio 1.0 mono giapponese (nella versione DVD giapponese e' invece 2.0 stereo). Stesso video (1:85-1 anamorfico) e stessi extra (interviste varie, anche con il regista).
In definitiva compralo italiano e stai tranquillo leggendo cmq prima i nostri commentini e le nostre sensazioni che, come da parte mia, mi 'impediscono' di comprare questo DVD. In caso facci sentire anche le tue di considerazioni.
In definitiva compralo italiano e stai tranquillo leggendo cmq prima i nostri commentini e le nostre sensazioni che, come da parte mia, mi 'impediscono' di comprare questo DVD. In caso facci sentire anche le tue di considerazioni.
Il mio vicino Totoro
suona un'ocarina nelle notti illuminate dalla luna
se mai dovessi incontrarlo
una meravigliosa fortuna porterà anche a te!
Ho riflettuto a lungo dopo questo film. Mio fratello ha la VHS, ma non avevo mai avuto il coraggio di farmela prestare, mi aveva detto che bisognava avere uno stato d'animo particolare per vederla. Quando mi sono decisa, quando ho deciso che il momento era arrivato, sono stata felice di averlo visionato. Mi ha arricchito di qualcosa in più. Lo rivedrei ancora, volentieri, a distanza da tempo. Mi è piaciuto molto, più di Shindler's list o altri film drammatici. Vi spiego il perché.
Per tutto il film c'è tristezza, ma l'autore non si compiace mai di questa tristezza, non la usa (come fanno gli americani) per strappare lacrime agli spettatori, non cerca di rendere le scene più drammatiche di quanto già siano. Si limita a "documentare". Questo film è un documentario. Ma non indugia sui particolari macabri di corpi morti o volti sfigurati, sangue e altri dettagli violenti, usati nei film solo per suscitare orrore, compassione e soprattutto sensazionalismo (dico, avete visto "salvate il soldato ryan?"). Takahata lascia che la drammaticità risieda nella storia in sé, nella normalità di una vita snaturata dalla guerra, nell'oggettività di ciò che è accaduto a molti orfani. Il racconto non cerca l'avventura fra tante, non cerca l'eroe di turno. Non vuole inorridire o impietosire, il corpo sfigurato della madre nemmeno si vede, è coperto dalle bende. Il regista ha voluto farci vivere le emozioni felici e tristi dei due bambini così come sono, e basta. Spetta a noi trarre le conclusioni.
Che impressione mi ha fatto. Posso dire solo che non ho pianto, non mi è venuta da versare nemmeno una lacrima. E sì che sono una persona che si commuove facilmente: ho pianto per totoro, per kiki, per la città incantata e anche per tanti film disney e dreamworks. Ma per questo, non ho pianto. Non ci sono riuscita. L'amarezza che mi ha lasciato è rimasta tutta dentro di me, e non sono riuscita a sfogarla in nessun modo. Sono rimasta a meditare a lungo sul film, rapita dalla sua dolcezza, nonostante la crudeltà del tema trattato. Poi, ho desiderato leggere il racconto originale e ho scoperto come Takahata sia riuscito a tradurre in immagini le emozioni che suscitano le parole. Se vi sentite di leggerlo una trasposizione italiana si trova a questo indirizzo http://www.nipponico.com/dizionario/t/tombalucciole.php. Qui invece http://www.geocities.com/ronin_tigris/n ... rview.html c'è una breve intervista in inglese a Takahata e Nosaka, autore del racconto. Inoltre, per chi è interessato alle tematiche della seconda guerra mondiale in giappone, consiglio di leggere il bellissimo fumetto (volume unico, credo venga sulle 7 €) "Ali d'Argento" in cui si parla dei Kamikaze (non ricordo l'autore), e se si preferisce un fumetto d'autore è bellissimo "La storia dei tre adolf" (5 volumi da 10€) di Osamu Tezuka, anche se si tratta di un genere un po' diverso, in cui viene analizzata la seconda guerra mondiale sia dal punto di vista orientale che occidentale, e dove l'autore intreccia storie come in un puzzle, che si ricongiungono poi in un'unica grande cornice, e dove c'è forse lun'impronta più manichea della guerra presentata dal'eroe di turno, ma in fondo nel loro piccolo un po' tutti si mostrano eroi quando si tratta di guerra.
La sera, dopo aver visto una Tomba per le Lucciole, ho scritto un pensiero breve, che vorrei condividere con voi. Forse non è riferito proprio al film, ma da lì è nato.
"Non ho mai visto le lucciole volare, mi sfugge qualcosa di prezioso. Ricordiamoci di non dimenticare. Che quando a mezzogiorno il sole è alto nel cielo, è perché prima c'è stata un alba, e dopo ci sarà un tramonto. Quando scende la notte le stelle sono le nostre lucciole. Sappiamo di non poterle catturare. Ma tornerà l'aurora. Se il buio fa sognare, il giorno disillude. Cerchiamo le nostre lucciole anche di giorno e impareremo a volare con loro."
Per tutto il film c'è tristezza, ma l'autore non si compiace mai di questa tristezza, non la usa (come fanno gli americani) per strappare lacrime agli spettatori, non cerca di rendere le scene più drammatiche di quanto già siano. Si limita a "documentare". Questo film è un documentario. Ma non indugia sui particolari macabri di corpi morti o volti sfigurati, sangue e altri dettagli violenti, usati nei film solo per suscitare orrore, compassione e soprattutto sensazionalismo (dico, avete visto "salvate il soldato ryan?"). Takahata lascia che la drammaticità risieda nella storia in sé, nella normalità di una vita snaturata dalla guerra, nell'oggettività di ciò che è accaduto a molti orfani. Il racconto non cerca l'avventura fra tante, non cerca l'eroe di turno. Non vuole inorridire o impietosire, il corpo sfigurato della madre nemmeno si vede, è coperto dalle bende. Il regista ha voluto farci vivere le emozioni felici e tristi dei due bambini così come sono, e basta. Spetta a noi trarre le conclusioni.
Che impressione mi ha fatto. Posso dire solo che non ho pianto, non mi è venuta da versare nemmeno una lacrima. E sì che sono una persona che si commuove facilmente: ho pianto per totoro, per kiki, per la città incantata e anche per tanti film disney e dreamworks. Ma per questo, non ho pianto. Non ci sono riuscita. L'amarezza che mi ha lasciato è rimasta tutta dentro di me, e non sono riuscita a sfogarla in nessun modo. Sono rimasta a meditare a lungo sul film, rapita dalla sua dolcezza, nonostante la crudeltà del tema trattato. Poi, ho desiderato leggere il racconto originale e ho scoperto come Takahata sia riuscito a tradurre in immagini le emozioni che suscitano le parole. Se vi sentite di leggerlo una trasposizione italiana si trova a questo indirizzo http://www.nipponico.com/dizionario/t/tombalucciole.php. Qui invece http://www.geocities.com/ronin_tigris/n ... rview.html c'è una breve intervista in inglese a Takahata e Nosaka, autore del racconto. Inoltre, per chi è interessato alle tematiche della seconda guerra mondiale in giappone, consiglio di leggere il bellissimo fumetto (volume unico, credo venga sulle 7 €) "Ali d'Argento" in cui si parla dei Kamikaze (non ricordo l'autore), e se si preferisce un fumetto d'autore è bellissimo "La storia dei tre adolf" (5 volumi da 10€) di Osamu Tezuka, anche se si tratta di un genere un po' diverso, in cui viene analizzata la seconda guerra mondiale sia dal punto di vista orientale che occidentale, e dove l'autore intreccia storie come in un puzzle, che si ricongiungono poi in un'unica grande cornice, e dove c'è forse lun'impronta più manichea della guerra presentata dal'eroe di turno, ma in fondo nel loro piccolo un po' tutti si mostrano eroi quando si tratta di guerra.
La sera, dopo aver visto una Tomba per le Lucciole, ho scritto un pensiero breve, che vorrei condividere con voi. Forse non è riferito proprio al film, ma da lì è nato.
"Non ho mai visto le lucciole volare, mi sfugge qualcosa di prezioso. Ricordiamoci di non dimenticare. Che quando a mezzogiorno il sole è alto nel cielo, è perché prima c'è stata un alba, e dopo ci sarà un tramonto. Quando scende la notte le stelle sono le nostre lucciole. Sappiamo di non poterle catturare. Ma tornerà l'aurora. Se il buio fa sognare, il giorno disillude. Cerchiamo le nostre lucciole anche di giorno e impareremo a volare con loro."
Dal Salento con furore... Dove nessun cinema trasmette film Ghibliani (almeno non quando escono nel resto d'Italia!)
Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
Hai scritto delle cose veramente molto belle im-edith e le condivido appieno:
Non si può piangere in questo film perchè esso non vuole mostrare pietà ma semplicemente la realtà, le cose come stanno e dunque l'unica cosa che si può provare è amarezza e anche un po' di disgusto, se mi è concesso.
Secondo me un altro pregio di questo film è che non vuol accusare ne biasimare nessuno: prendo l'esempio di Pearl Harbor: gli Americani sono tutte vittime e i giapponesi i "cattivi " di turno.
Nella "tomba per le lucciole" invece si è voluto semplicemente illustrare una situazione, che c'è stata in Giappone come in gran parte dell'Europa. Senza puntare il dito contro nessuno...o forse puntando il dito contro tutti...contro tutta l'umanità che credendosi tanto potente e tanto giusta ha messo in atto una cosa tanto terribile quanto vergognosa.
Non si può piangere in questo film perchè esso non vuole mostrare pietà ma semplicemente la realtà, le cose come stanno e dunque l'unica cosa che si può provare è amarezza e anche un po' di disgusto, se mi è concesso.
Secondo me un altro pregio di questo film è che non vuol accusare ne biasimare nessuno: prendo l'esempio di Pearl Harbor: gli Americani sono tutte vittime e i giapponesi i "cattivi " di turno.
Nella "tomba per le lucciole" invece si è voluto semplicemente illustrare una situazione, che c'è stata in Giappone come in gran parte dell'Europa. Senza puntare il dito contro nessuno...o forse puntando il dito contro tutti...contro tutta l'umanità che credendosi tanto potente e tanto giusta ha messo in atto una cosa tanto terribile quanto vergognosa.
Hotaru no Haka è ottimo sotto tutti i punti di vista: storia, animazione, disegni; tutto è come dovrebbe essere; è senza dubbio un film che rimane sullo stomaco ma in questo sta la sua grandezza: rappresentare la realtà com'era senza interpretarla, senza moralismi ne mielosi sentimentalismi, la cruda e fredda verità della guerra che lascia i suoi segni più pesanti soprattutto sulle persone più deboli, in primis i bambini.
Un film da vedere, rivedere e far vedere.
Un film da vedere, rivedere e far vedere.