1)Princess Mononoke censurata? 2)Importazione DVD
Moderatore: Coordinatori
Ho provato a pensarci su ma non mi è chiaro il perchè in queste circostanze sia fuori luogo; mi spiegheresti in maniera più approfondita la tua riflessione?krazys ha scritto:
Concordo; quello di kaya per ashitaka è amore non ricambiato.
Shito ha scritto:
Direi anzi che qui la questione del 'ricambiato o meno' è proprio... fuori questione, viste le circostanze del caso.
Non ho capito se per l'impossibilità di ricambiare tu intendessi che per Ashitaka è impensabile una storia con lei poichè è obbligato ad andarsene;
forse con "amore non ricambiato" mi sono espressa male; non provano le stesse cose l'uno per l'altra, così è più corretto?
La fantasia giunge più lontano della vista.
Baltasar Gracián y Morales
Baltasar Gracián y Morales
Mi riferisco chiaramente al fatto che dinanzi a una separazione così definitiva come l'esilio, senza contare la morte aleggiante [Ashitaka è condannato], il dedicarsi di lei a lui trascende la possibilità di essere ricambiata a priori. Tutto ciò che Ashitaka può fare è accettare l'amore di lei, e ricambiare quel sentimento con la memoria dello stesso: "anch'io ti penserò".
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
- Vampiretta
- Ghibliano D.O.C.
- Messaggi: 833
- Iscritto il: gio mar 30, 2006 12:59 am
- Località: Roma
Si nel senso che se anche lui si fosse dichiarato, tanto cmq sarebbe dovuto andare via e per come stavano le cose in quella scena, addirittura morire!Shito ha scritto:Mi riferisco chiaramente al fatto che dinanzi a una separazione così definitiva come l'esilio, senza contare la morte aleggiante [Ashitaka è condannato], il dedicarsi di lei a lui trascende la possibilità di essere ricambiata a priori. Tutto ciò che Ashitaka può fare è accettare l'amore di lei, e ricambiare quel sentimento con la memoria dello stesso: "anch'io ti penserò".
Però nessuno mi ha risposto sulla mia domanda sulle usanze del mondo giapponese circa il consacrarsi della donna all'uomo e il contraccambiare dell'uomo... è scritto in qualche mex poco sopra... illuminatemi!
avvertenza: post ad alto contenuto depressivo!
Ho visto stasera Mononoke-hime, dopo aver visto Sen to Chihiro no kamikakushi (con cui ho conosciuto Miyazaki) e Hauru no ugoku shiro (Howl). Finora ho apprezzato ai massimi livelli tutti e tre i "film animati" (come qualcuno ha scritto poco sopra, definizione che mi è piaciuta tantissimo), forse un pò meno Howl rispetto agli altri per le emozioni che mi ha dato.. la cosa triste è che li ho apprezzati così tanto perchè mi sono letto quintalate di pagine qui sul forum, che mi hanno spiegato e detto cose altrimenti non deducibili dalla sola visione del film, cosa questa, davvero triste. Mi ritrovo a parlare con i miei amici, anche loro amanti di cinema, senza riuscire a comunicare loro la bellezza che c'è nelle opere di Miyazaki.. perchè occorre la volontà di documentarsi, di leggere pagine e pagine, un pò come ho fatto io.. una cosa davvero opprimente, come sconsolante è che delle opere così belle siano state deturpate in questa maniera..
sono occidentale, sono italiano, e per questo motivo nelle opere di un vero maestro come Miyazaki, insieme a quello che le sue opere trasmettono c'è sempre un pò di tristezza per il dubbio che rimane di cosa e quanto poteva in origine esserci davvero dietro a quello che ho visto..
azz quanta depressione
guardiamo il lato positivo della cosa! grazie a questo sito almeno qualche italiano stolto ha una visione più vicina all'originale e può almeno cercare di "diffondere il verbo"
sono occidentale, sono italiano, e per questo motivo nelle opere di un vero maestro come Miyazaki, insieme a quello che le sue opere trasmettono c'è sempre un pò di tristezza per il dubbio che rimane di cosa e quanto poteva in origine esserci davvero dietro a quello che ho visto..
azz quanta depressione
guardiamo il lato positivo della cosa! grazie a questo sito almeno qualche italiano stolto ha una visione più vicina all'originale e può almeno cercare di "diffondere il verbo"