Shito ha scritto:Due parole tardive su una discussione dalla quale mi sono dignitosamente tenuto fuori in quanto parte in semi-causa.
Per Haku, capisco tutto. Solo trovo strano che abbia sentito necessità di venire a manifestare il suo non-assenso (che non si inteva essere dissenso) in forma esplicita,e anche perentoria, apparentemente tesa (in forma inconscia) rpoprio ad attirare dialogo su di sé. come mai? Retropsicologia direbbe: insicurezza e ricerca di autoconvizione tramite estroiezione forzosa di poco pacifica convinzione.
Per Maru: grazie ancora della stima, e notevole intevento il tuo.
Per Heimdall: splendide parole, e non è una novità.
Per tutti i sottoscriventi: è incredibile come intorno al garbo e all'onestà intellettuale di una eprsona come Muska si sia raccolta un'ondata di pacata positività tale da far sbrilloccucare una pagliuzza di fattiva positività anche in me, che di disillusione ne ho forse di più radicata che Haku (e difatti NON sento necessità di propugnarla).
Personalmente, non credo che a giovarsi di una migliore edizione del film sarebbero in primis i fan. Mi piace pensare che sarebbero in primis i curiosi, gli occasionali... a loro andrebbe una possibilità in più per entrare in contatto con l'opera di un autore che ancora NON conoscono, e che potrebbero apprezzare. Una volta di più qualora gli fosse presentata nella sua veste più prossima all'autenticità, no?
Forse è filantropismo, chissà, ma penso sempre che una migliore edizione di Sen to Chihiro avrebbe fatto benen sopratutto a quei bimbi che andarono al cinema pensando 'Miya chi?'...
Io, e scommetto molti 'fan' come me, il film l'aveno già visto, rivisto, apprezzato... nel mio caso pure imparato a memoria.
L'errore non danneggia mai realmente chi è in grado di notarlo.
Danneggia chi lo sorbisce prendendolo per correttezza, è ovvio...
Ti condivido appieno.
Prima avevo detto:
[...]quello che interessa veramente a noi, appassionati, è avere buone edizioni italiane. Questa deve essere l'assoluta priorità, poi se i film non hanno mercato, pazienza, almeno noi, da appassionati, saremo soddisfatti.[...]
E in effetti è vero che noi "fans" siamo effettivamente contenti quando abbiamo edizioni ben fatte, perché SAPPIAMO che sono ben fatte e per questo ci sentiamo APPAGATI (o, almeno, questo è quello che provo io).
Però hai ragione nel dire che, in una prospettiva che va al di là di appagamenti individuali, sono gli "utenti occasionali" quelli che gioverebbero VERAMENTE di una buona edizione. "Veramente" perché, come dici, apprezzerebbero DAVVERO il significato dell'opera. Quando invece un appassionato è solito documentarsi appieno e poter andare quindi oltre ogni possibile errore di adattamento.
In altre parole: noi, da
fans, CONOSCIAMO i film di Miyazaki. E, documentandoci approfonditamente, conosciamo gli errori di adattamento che affliggono le versioni italiane di alcuni di essi. Dunque il buon adattamento arriva, per noi, a SODDISFARCI, a permetterci in questo senso di sentire quell'opera finalmente rispettata come vorremmo che fosse.
Gli "occasionali", invece, non si documentano, conoscono quello che vedono. Rimanendo in una condizione di "ignoranza", non arrivano a provare dispiacere per un cattivo adattamento o piacere per un buon adattamento. Però sono, a conti fatti, quelli che risultano maggiormente danneggiati. Perché, NON SAPENDO, prendono per buoni strafalcioni come il finale di Mononoke. E, allora, la "giusta fruizione dell'opera" va a farsi benedire.
Eh, com'è semplice e "beato" essere ignoranti e come è difficile e problematica invece la CONOSCENZA. Però, nonostante tutte le difficoltà, io scelgo quest'ultima.
Meglio una vita difficile e cosciente, che una vita semplice ma ignorante. Questo SEMPRE, per me.