ABENOBASHI - GRATIS

Discussioni su gli autori e anime/cartoni non-Ghibli

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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Kurotowa ha scritto:una volta mi hanno raccontato che esisteva qui in italia una gazzosa con la sfera in questione forse intendevi quella?
E' vero: anche mio padre mi ha raccontato che quando lui era piccolo (anni Quaranta) la bottiglia di gassosa, al posto del comune tappo di latta a corona, era chiusa alla sommità da una biglia colorata. Per poter bere la bibita la biglia veniva fatta scivolare all'interno della bottiglia con una semplice pressione del dito. Se non ho capito male, queste bottiglie vennero tolte dal commercio perché dev'essere capitato che qualcuno, mentre beveva , inghiottisse la biglia, che per qualche motivo era uscita dal collo della bottiglia e anche per il fatto che spesso ci si tagliava con i cocci della bottiglia stessa, rotta per potersi impadronire del colorato vitreo trofeo. :D
Non è impossibile che questo elemento del vivere quotidiano dei nostri padri sia stato citato in qualche opera cinematografica o letteraria.
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Ale K
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Messaggio da Ale K »

kurotowa ha scritto:una volta mi hanno raccontato che esisteva qui in italia una gazzosa con la sfera in questione forse intendevi quella?
E' sicuramente lei, ma in che modo faccia parte dei miei ricordi lo ignoro...:(
Jigen ha scritto:Quel tipo di bevanda pare sia molto citata in vari anime moderni
Troppo moderni, ma grazie per il tentativo! :)
Heimdall ha scritto:Non è impossibile che questo elemento del vivere quotidiano dei nostri padri sia stato citato in qualche opera cinematografica o letteraria.
Il problema è dove sia stata citata... :)

Mi sa che rimarrò col dubbio, in caso contrario vi farò sapere... grazie a tutti per l'aiuto!! :D :D
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Shito
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Messaggio da Shito »

Quella bottiglia...

ho in casa una bottiglia di 'gassosa italiana con la biglia', vuota. Modernariato.

E quell'odiosa dell'Acqua Store di Termini non mi vende labottigliettadi 'lamune' giapponese con la biglia, "perché è da esposizione", dice.

E non sa neppure che è gassosa (lamune).

Odio.
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HakuGirl
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Messaggio da HakuGirl »

W MTV!!!!!!!!!!!! :D
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Shito
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Messaggio da Shito »

Mai che potesse interessare, incollo qui il mio vecchio 'Abenobashi Diary':

Mi sono accostato ad Abenobashi, credo, con doverosa professionalità. Il che significa innanzitutto documentazione, ricerca, approfondimento. Insomma tutte quelle cose che fanno parte del mio personale modo di ‘intentare una lavorazione’, probabilmente il frutto di una sorta di privatissima deontologia professionale tutta mia. Certo sono cose che vanno fatte sempre, ma in special modo quando la lavorazione da intentare è un’opera firmata Gainax. Il passato non mente. Avrei dovuto ricordarmene ancor meglio.

Mi sono accostato ad Abenobashi anche con una buona dose di scetticismo. Sulla carta, si trattava di una serie demenzial-parodistica. Non proprio un genere che io gradisca. Anzi, tutt’altro. Avevo sapidamente detestato Excel Saga, e dico nonostante la valida edizione italiana, proprio perché non mi piace ridere nell’insensatezza. In verità mi infastidisce persino. Ma qui si trattava di Gainax. E il passato non mente. Avrei dovuto tenerlo presente ancor meglio.

Allora, a latere di tutta la documentazione del caso, prima di mettere mano a un solo copione, provvedo a prendere visione dell’intera serie. Per come la vedo io, dovendo calarmi in un ruolo operativo macchiato di intrusivo autorato nei riguardi dell’opera di altrui ingegno, adoprarsi nella conoscenza dell’opera è pressoché un dovere etico. Assimilare tutto il possibile prima di (ri)produrre alcunché. Dal punto di vista produttivo, è anche un privilegio, che fortunatamente non mi è stato mai negato per nessuna delle opere Gainax su cui abbia avuto l’onore –o l’infamia– di porre mano. E così è stato anche per Abenobashi.

Il primo episodio, realistico e struggente, mi ha subito conquistato. Gente, mi dicevo, questa è la Gainax! La ricercatezza così maniacale ma sempre così stilosa per le inquadrature, i paesaggi, le movenze dei personaggi. La sublime atmosfera di contemporaneo sub-metropolitano. La sperimentazione, peraltro riuscitissima, dell’applicazione estensiva dello stile dialogico e recitativo dell’Osaka-ben. Questa è Gainax, che ha sempre fatto l’innovazione, e continua a fare l’innovazione. Questo pensavo. E poi quanta classe, in quell’uso delle messe a fuoco in stile ‘finto live-action’ già sperimentato in FLCL. E i dialoghi senza guardarsi in faccia. Le espressioni vere. La naturalezza persino di quelle deformate dell’umorismo. Il primo episodio di Abenobashi mi sembrava e tuttora mi appare come un vero e proprio pezzo di bravura animatoria. Insomma, amore a prima vista.

Solo che, dietro l’angolo, mi aspettavano le parodie. La demenzialità. Tutto sarebbe cambiato del secondo episodio in avanti, lo sapevo bene, e non mi gustava per niente. Ma vado avanti. E le parodie e le risate non si fanno attendere. Beh, certo, dopo poco devo riconoscere anche in queste un certo stile. E devo ammettere che questo fa una certa differenza. Rido contro ogni aspettativa, e già è qualcosa di notevole, viste le premesse. Ma c’è anche dell’altro. Qua e là in ogni episodio, noto disseminati brandelli di trama oscura, il che farebbe ben sperare, ma ancora non so in che sperare. E poi c’è un fatto: per quanto demenziali anche i più parodistici degli sviluppi narrativi di Abenobashi non sono insensati. La ragione della follia c’è. I personaggi non provengono dalla parodia e continuano a reagire alla follia demenziale come credibili caratterizzazioni reali. A scanso delle mie previsioni, funziona. Funziona bene e mi piace. Gainax è sempre Gainax, eh? Così pensavo. Poi alla fine del sesto episodio, per altro deliziosamente esilarante, si incomincia a scoprire qualche carta. Ed ecco che d’improvviso, retrospettivamente, tutto diventa persino più sensato di prima. Fantastico, mi dico…!

E poi, poi arriva l’episodio numero sette. L’episodio sette di Abenobashi è qualcosa che nessuno, nessuno si potrebbe aspettare dalla visione dei precedenti. Tutto cambia di nuovo. Il tono, l’atmosfera, i significati delle cose. Alla fine dell’episodio sette io mi ritrovavo semplicemente allibito. Non si trattava più di parodie e umorismo demenziale. Ero toccato nel profondo. Sguardi e sentimenti. Silenzi. Retrospettiva. Il senso dello scorrere del tempo. Nostalgia. Crescita. Dolore di crescita. Questa è Gainax. Da lì, da quel settimo episodio, a slavina fino alla fine della serie. Ma tutto aveva un colore diverso. Ridevo sempre, ma il sentimento era sempre dietro l’angolo, dietro una citazione, alle spalle di una gag, tra le righe di uno scambio apparentemente leggero. E così si continua, fino al finale effettivo, semplicemente da lacrime.

Questa è Gainax, Gualtiero. Ma che ti aspettavi?

Alla fine mi sentivo molto toccato dalla portata emotiva della serie, e molto stupido per il mio scetticismo iniziale. E così ci ho ripensato, ci ho ripensato a lungo. Io le adoro, le cose che mi fanno ripensare. Le opere la cui fruizione intellettuale non termina allo scadere del minutaggio. Ripensavo, e mi chiedevo: che cosa c’è di tanto straordinario, in questo Abenobashi? Perché qualcosa di speciale deve proprio esserci, visto che io non mi considero più come un ‘fan dell’animazione’, ma alla fine della serie avevo un groppo in gola e un nodo allo stomaco. Dove risiede l’alchimia? Dal sapore del cocktail ho tentato di riconoscerne gli ingredienti. Procedendo a ritroso, ho provato a ricostruire la ricetta. Dunque, mi sono detto, in Abenobashi c’è una grande, grandissima dose di stile, e questo rende tutta la miscela piacevole da sorbire. C’è anche una preponderante parte di umorismo, demenzialità, citazionismo, ma tutto di alta classe, e questo fa del tutto un intruglio in qualche modo frizzante e leggero, ma sofisticato abbastanza da soddisfare anche i palati più fini, le menti più smaliziate (è il mio caso?). Poi a ben gustare c’è questa base di misticismo moderno, di reinterpretazione mistica in chiave metascientifica, che da al tutto una sfumatura lieve di attuale e contemporaneo, un po’ tardo new-age, se vogliamo, che rende il tutto squisitamente moderno, attuale, nello spirito del nostro tempo. Ma tutto questo non rappresenta l’ingrediente principale. Perché a ben vedere, a costituire il contenuto vero e proprio della sere altro non è che l’analisi del processo sentimentale e interiore legato alla crescita. Il dolore della crescita. La disillusione nel passaggio dall’età infantile a quella adulta, l’accettazione della bruttura, forse, e forse l’amara accettazione di tutto questo, dell’ineluttabilità di tutto questo, come contenuto della crescita stessa. Quello che salta alla mente, è la tesi dell’angelo crudele che faceva da sigla all’osannato Evangelion di Anno Hideaki.

Il dolore della crescita, il tema forse più doloroso che possa affacciarsi alla vita, all’intelletto umano, da Freud, a Leopardi, a Evangelion.

Ricordo che una sera, mi trovavo a cena con il regista della serie Yamaga Hiroyuki, con cui parlavo proprio di come mi piacesse particolarmente che le opere di Anno Hideaki fossero tutte imperniante –in un modo o nell’altro- proprio su questo tema nodale. La risposta di Yamaga fu semplice: “certo è così, ma non vale solo Anno, quanto piuttosto per noi tutti della Gainax”. E infatti è proprio così. A pensarci, è l’uovo di colombo. La Gainax è ben nota come lo studio degli appassionati tramutatisi in professionisti. Ovvero bambini divenuti adulti, in conflitto con il processo, anzi il rito, del passaggio tra le due fasi. Nel dilemma della crescita risiede il senso, se vogliamo, della vita dell’otaku, per quello che realmente si intende. La fuga dal corretto inserimento nella società adulta produttiva tramite il reiterarsi ad libitum dell’adorazione di idoli infantili o adolescenziali. Ed ecco la perfetta quadratura del cerchio, anche per Abenobashi: Sasshi è un otaku, che nel corso di tredici episodi imparerà a crescere e a trovare la dimensione dei suoi sentimenti, maturati, sino a diventare adulti. Questo è il contenuto, questa è l’arte. Entrambe le cose, ce le ha messe la Gainax. Io nel lavorare all’edizione italiana, ho tentato di fare del mio meglio per preservarle quanto più integre nella loro straordinaria originalità.

Al pubblico, non resta che l’arduo compito della comprensione di un significato importante.

Gualtiero Cannarsi
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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

Shito ha scritto:Mai che potesse interessare, incollo qui il mio vecchio 'Abenobashi Diary':
Avrai a che fare con Arjuna, Midori no Hibi o altre iniziative di SV?
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Messaggio da Shito »

spaced jazz ha scritto:
Shito ha scritto:Mai che potesse interessare, incollo qui il mio vecchio 'Abenobashi Diary':
Avrai a che fare con Arjuna, Midori no Hibi o altre iniziative di SV?
Non saprei. Dove SV richiederà il mio contributo, professionalmente lo apporterò. SV è la principale azienda a cui mi sento di appartenere, del resto.
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Messaggio da yupa80 »

Ale K ha scritto:Ok, so che sarò preso per pazzo, ma non risco proprio a togliermi questo sassolino dalla scarpa:
avete notato la bottiglietta mentre i protagonisti bevevano la bibita? al suo interno c'era una sferetta di vetro (vabbè, non era proprio una sfera...), si sentiva anche il "tin" quando raddrizzavano la bottiglia dopo aver bevuto... bè questo particolare ha acceso qualche interruttore nella mia testa, ma non abbastanza... ricordo infatti un "qualcosa" legato ad una bottiglietta e alla sferetta (o quel che è) contenuta all'interno, ma non ricordo cosa!!

Un film? un cartone? un fumetto (una storia di paperino forse?)? o una pubblicita? A voi non ricorda nulla?? Sono quasi sicuro fosse l'argomento centrale della trama... :(
Boh, io la prima volta che ho visto una cosa del genere è in Rahxephon... e pensavo pure che fosse una loro trovata! (scusate l'ignoranza :roll: ). Tra l'altro, ma a che serve quella pallina? tipo il verme nella tequila? :shock:

Ritornando in argomento, ho visto solo la seconda puntata. Ma non mi è piaciuta per niente, ad iniziare dall'aspetto visivo (chara design non proprio secondo i miei gusti). Certo, una puntata non è abbastanza per dare un giudizio, anche se, in generale, le cose altamente demenziali non mi affascinano molto... (fa eccezione Excel Saga, ovvio ;) )
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Messaggio da Heimdall »

yupa80 ha scritto:Tra l'altro, ma a che serve quella pallina? tipo il verme nella tequila? :shock:
Non cambia il sapore: è solo un tappo di vetro (che si spinge all'interno) invece del tappo a corona che si leva con l'apribottiglie (o con l'accendino). ;)
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RøM
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Messaggio da RøM »

La pallina si trova tuttora nelle lattine di birra Guinnes, per quanto ne so serve a emulsionare il contenuto.
Abenobashi: come quasi tutte le produzioni Gainax, apprezzabile ma non riesce a convincermi del tutto... ha un certo "sapore" di esercitazione autocompiaciuta.
chara design non proprio secondo i miei gusti
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Semmai non erano secondo i tuoi gusti le scelte grafiche del direttore dell'animazione (Hiroyuki Imaishi) e degli animatori :D .
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Shito
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Messaggio da Shito »

Trattandosi di un anime GAINAX necessita comunque di un certo livello percettivo per essere realmente fruito.
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Messaggio da kaorj »

Shito ha scritto:Trattandosi di un anime GAINAX necessita comunque di un certo livello percettivo per essere realmente fruito.
A profilo basso, io mi sono limitata a svolare letteralmente dal ridere allo scambio di battute (uno dei tanti):
[non ricordo esattamente le frasi :oops: , accadeva tutto troppo velocemente per registrare mnemonicamente come si deve... ]

Sasshi urlando incavolato: "..Hai lanciato l'arma più importante senza pronunciarne il nome?!!!"
Arumi pentita, pochi secondi dopo: "Lancio del 'comesidice'!!" "Raggio 'qualchecosa'!!"

:loool: :loool:

Ho perso le prime due puntate... Credo che non ripeterò più lo stesso errore... :si:
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yupa80
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Messaggio da yupa80 »

RøM ha scritto:
chara design non proprio secondo i miei gusti
[Rompipalle pedante mode on]
Semmai non erano secondo i tuoi gusti le scelte grafiche del direttore dell'animazione (Hiroyuki Imaishi) e degli animatori :D .
[Rompipalle pedante mode off]
Scusa... ma non ho capito l'obiezione :?:
io intendevo proprio il chara design di Kenji Tsuruta 8).
al contrario, l'animazione la trovo ben fatta (cosa normale per un anime recente). Ma non è solo una questione di aspetto dei personaggi... è proprio che mi è sembrato un po' una cosa fine a se stessa, una specie di esercizio di stile e basta.

Ma, ripeto, non escludo di potermi ricredere in futuro... può darsi che la storia abbia un aspetto profondo che ora ignoro.
e, poi, tutti questi commenti entusiastici mi hanno fatto venir voglia di vederne qke altra puntata prima di esprimere un giudizio definitivo :)
del resto, devo ammettere che GAINAX raramente delude (anche se le situazioni di lui&lei non mi ha certo entusiasmato, GunBuster, Nadia, Eva e Honneamise sono un ottimo biglietto da visita ;) )
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Messaggio da RøM »

Pardon, pensavo che ti riferissi all'episodio trasmesso questo martedì che aveva delle soluzioni grafiche molto "estreme". :oops:
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Messaggio da noritaka »

yupa80 ha scritto:Boh, io la prima volta che ho visto una cosa del genere è in Rahxephon... e pensavo pure che fosse una loro trovata! (scusate l'ignoranza :roll: ).
Sì sì è lamune ^^ Peccato che nell'edizione italiana Megumi parli di limonata.
yupa80 ha scritto:io intendevo proprio il chara design di Kenji Tsuruta
Mi pare che di Tsuruta sia solo in character design originale. Il character design dell'animazione è di Tadashi Hiramatsu.