Tokyo Godfathers: la solita sovrainterpretazione evangelica!

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ghila
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Tokyo Godfathers: la solita sovrainterpretazione evangelica!

Messaggio da ghila »

Ed eccoci qui.
Dopo aver ricevuto il via libera per aprire questo thread, lo apro con l'avvertenza di probabilissimi (certi!) spoiler in questo e nei futuri post di dibattito.
Io non ho coperto le parti in questo post! Mi sembra chiaro che è un dibattito aperto a chi ha già visto il film e mi sembra che il discorso fili via più liscio. In caso servano chiedete pure che li metto al volo.
Insomma... una lettura a vostro rischio e pericolo :wink:

Ho pensato molto a come introdurre la mia riflessione (che sarà poca cosa) e credo che la cosa migliore sia partire dal "già detto" qui e in altri lidi.
Prendiamo ad esempio i primi risultati di una rapida ricerca in Google per capire che aria tira fra i recensori:
- la prima recensione descrive bene la storia, le scenografie e i movimenti. Alla fine si capisce che intendono l'animazione come qualcosa di spettacolare (e basta!), sono rimasti contenti e via. Bah.
- La seconda descrive la storia, dichiara che il film si solleva quando fa il serio per poi crollare sul finale. A mio avviso non hanno capito nulla.
- la terza e la quarta fanno semplicemente ridere per la bassa qualità dei pareri
- la quinta (gli spietati!) finalmente dice qualcosa di buono e cita pure il regista. teniamone conto.
- filmup (la sesta) resta nella presa d'atto di aver di fronte un altro grande anime. Ma non parla di quello che vorrei descrivere io.

Finiamola qui con google.

Dunque?

Aspettate, una citazione la merita anche il buon Soulchild (dove sei?!) e il Pippov che dichiarano strano che la storia non sia tanto cupa come le precedenti "perfect blue" e "millenium actress" e che si sono ritrovati
"per le mani" una storia che, pur non eludendo quanto di più profondo, complesso e struggente è legato alla condizione di chi non ha più nulla da perdere, punta molto sulla comicità, sulla gag (mai trita) ed anche sull'azione, non mancando di strizzare l'occhio ad un certo "buonismo natalizio". Mi aspettavo un Kon più paranoico e invece mi sono ritrovato con tre caratterizzazioni eccellenti e una tonnellata di stile nell'interpretare in modo mai scontato (ed anzi con una certa dose di "lineare complessità") una bella storia a lieto fine.
.

Avete letto tutto? Quasi? Nulla?

Non importa. Arrivo al dunque. Io fin dall'inizio del film e viavia, con il dipanarsi delle situazioni, mi sono sentito... come dire... a disagio.
Mi spiego. Sono abituato che negli anime lo sfondo religioso sia poco accentuato e che se viene sottolineato è quasi sempre shintoista. Giustamente!

Qui si ha a che fare con un inizio fulmineo in pieno stile CRISTIANO cattolico! E pure preconciliare (visto l'inutile sermone iniziale del prete!).
Ergo qualcosa non quadra!
Il film ha volutamente puntato su questo aspetto assolutamente minoritario in Giappone. Insomma, fare un film cristiano in Giappone è come farne uno shintoista in Italia!
Proviamo a calarci in una realtà dove la mano di Dio che tocca il destino dell'uomo non è cosa normale o di fede: è una menzogna bella e buona!
E proviamo quindi a comprendere come uno spettatore medio veda questo film: assolutamente in modo parossistico, ironico!
Dite che invece il regista ha voluto provare a esprimere una sua visione religiosa?!

Naaaa, il sermone (credetemi) è davvero preconciliare, simbolo di un Dio che non agisce! Subito dopo infatti c'è la scena della distribuzione del cibo ai barboni!
"Gesù è nato per dare case a tutti!" urla l'imbecille (nel senso che imbelle)
e subito dopo ecco tutti quelli senza casa a far la fila.
Qui il regista da subito l'idea di cosa vuol suggerire allo SPETTATORE GIAPPONESE: occhio, qui c'è una bella fiaba, cinica all'ennesima potenza se saprete coglierne i significati

E così si procede fra colpi di scena assurdi, circostanze semplicemente impossibili (o altamente improbabili in una Tokyo di 8 milioni di persone), finte apparizioni e veri miracoli verso la DISTRUZIONE DEFINITIVA DELLA REALTA'!

Ed è in questo che il film eccelle e che qui in Italia, purtroppo, non potremo mai vivere appieno! Con il procedere dell'azione tutto il "reale" e il "duro" costruito dal regista viene sempre più demolito da circostanze assurde fino al finale nel quale, attraverso il miracolo della caduta, si capisce che tutto quanto narrato è pura fantasia!

Ragazzi! Non è poco! E' di un nichilisto agghiacciante questo messaggio, il problema è che essendo abituati alle favole di natale e alle "intrusioni divine" nelle loro sceneggiature, non ci facciamo caso e ci ritroviamo a definire un'opera macigno come Tokyo Godfathers, una semplice (insolita), splendida fiaba per grandi e piccini, tecnicamente perfetta.

Eh no! A mio avviso è invece e soprattutto la distruzione completa della fede in un film senza speranza.

Ehi attenzione! Non prendetemi per pazzo! E' chiaro che qui noi leggiamo tutto in chiave cristiana, evangelica, per ontologia in chiave della speranza. Ma riportate tutto in Giappone, dove il 99% della gente non sa chi sia Gesù bambino e ditemi come questi avvenimenti, narrati in un "sottobosco metropolitano" (soulchild) di un realismo eccezionale, non diventino letteralmente una presa per i fondelli!

Ecco, ho finito.

Amen (ci sta).

Spero sia tutto chiaro, nel caso basta chiedere.

Per ora grazie dell'attenzione!

Yours

MAURO
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Messaggio da Flegias »

Per essere stato chiaro, sei stato MOLTO chiaro... però non so, per quanto in effetti io non avessi consciamente interpretato il film in questi termini (ma a ripensarci una certa sensazione di disagio di fondo mi pareva di averla avvertita) e soprattutto per quanto possa (scarsamente) conoscere la cultura giapponese, non mi trovo totalmente d' accordo con questa visione, cioè io la abbraccerei solo in parte.
Perchè oltre a vedere il film con glio occhi di un giapponese che si confronta con la realtà del suo paese, io lo vedrei anche e più propriamente con gli occhi di uno "spettatore giapponese" abituato a confrontarsi con tanti tipi diversi di cinema e il cui immagginario è stato e, con più di una riserva, è tuttora colonizzato dal cinema americano; ora se questa presa di posizione potrebbe qui sembrare impropria visto che si parla di animazione nipponica la quale, in genere, è stata lei stessa a esportare i propri modelli piuttosto che il contrario, in verità non lo è perchè trattiamo un film di un autore propriamente cinefilo che dichiara le sue intenzioni sin dal titolo dell' opera.
Sarà forse un caso che il rimando, la citazione è diretta a un film "Three Godfathers" che rientra a pieno titolo, scusate il gioco di parole, tra i più classici del periodo classico hollywoodiano di un genere che più classico non si può: il western?

Kon si appropria della trama di fondo, la decontestualizza in una messa in scena solo apparentemente realistica per poi giocare, passare attraverso tutti i generi, in primis la commedia, ma anche il film tragico, d' azione, divertendosi a ribaltare continuamente le carte in tavola per poi concludere con il classico happy ending.
Certamente l' intento non è meramente parodico, anzi è ovviamente critico proprio nel suo contestualizzare stilemi classici della fiaba occidentale moderna, tra cui, sì c' è anche il cristianesimo, all' interno del "marcio" giapponese, e proprio nel suo utilizzare in maniera sottilissima la comicità in bilico tra puro divertimento e dramma (cosa che solo i grandi sanno fare); ma io non ci ho trovato una critica nichilista, come tu stesso hai detto nel film nulla è reale, e il film è una "presa per i fondelli", ma quale film è reale? A Kon non interessa (direttamente ) la realtà, lui si è appropriato dell' illusione favolistica del cinema americano e l' ha posta SENZA MINARLA ALLA BASE nella sua contemporaneità, come a dire: "non fateci smettere di sognare!"
Altrimenti come si sbiegherebbe il finale? Se avesse davvero voluto avrebbe potuto dare forma al suo presunto nichilismo in maniera molto più netta, penso ad un film come "tran de vie" e al suo davvero agghiacciante finale, che è un ritorno alla realtà.

Mi si potrebbe giustamente obiettare: non è forse quando si esce dal cinema, quando si è finito di vedere Tokyo Godfathers, che si sente davvero pesante come un macigno la differenza tra quel mondo di finzione e il nostro (per i giapponesi e non solo), non è questo un netto ritorno alla realtà più che voluto?
Io rispondo si che lo è, ma perchè vederlo necessariamente come un segno di morte e non al contrario un segno di speranza, non cristiana certo! per un cinema che non cì è più e che faceva sognare, per la favola classica impiantata nel mondo moderno?
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Re: Tokyo Godfathers: la solita sovrainterpretazione evangel

Messaggio da spaced jazz »

ghila ha scritto:
Ecco, ho finito.

Amen (ci sta).

Spero sia tutto chiaro, nel caso basta chiedere.

Per ora grazie dell'attenzione!

Yours

MAURO
Ghila, mi accorgo che Evangelion ha fatto più danni del previsto :lol:

Scherzi a parte, è stata una interessante analisi, ma a mio avviso oltre a cose condivisibili ce ne sono anche alcune che vanno oltre... ad esempio non credo ci sia nichilismo... forse amarezza ma anche speranza.

Dico questo perchè alcuni mesi fa abbiamo potuto leggere un manga del primo Kon (World Apartment Horror) per Star Comics che conteneva 4 storie in cui in due di esse già si vedevano i semi di TG... nella prima, c'era una vicenda fra l'ironico e il grottesco su una pensione di immigrati illegali a Tokyo (la discriminazione, i reietti) -- anche se Otomo co-sceneggiatore ci ha ficcato troppe scene di fracasso --; nell'ultima c'è una favola natalizia di riconciliazione umana... basta fare 2+2 ed ecco Tokyo Godfathers... ma il pensiero di Kon già c'era all'epoca.
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Messaggio da ghila »

Probabilmente sono stato troppo pesante nel giudizio, soprattutto non conoscendo per bene le idee e la filosofia del regista.

Forse c'è speranza, si. Ma a me sembra di capire che nulla cambi per i due barboni se non che diverranno padrini di una bimba (beh, non è poco... :wink: ).

E i grattacieli che si animano alla fine è a mio avviso un'ulteriore salto nella fantasia, nella fiaba.
Però scusate... la domanda è questa: la speranza la leggiamo noi, in quanto europei; oppure la leggerebbero anche gli spettatori giapponesi in quanto (come dice Flegias) abituati "a confrontarsi con tanti tipi diversi di cinema e il cui immagginario è stato e, con più di una riserva, è tuttora colonizzato dal cinema americano"?
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Messaggio da Flegias »

mi sa tanto che dovremmo chiedere a un giapponese! :D

Comunque, in via del tutto ipotetica s' intende, entrambe le interpretazioni potrebbero coesistere senza autocontraddirsi per uno spettatore nipponico che potrebbe al tempo stesso vedere nel film speranza (rispetto al suo essere film) e amarezza (rispetto al rapporto di secondo grado che il film intrattiene con la realtà e la cultura giapponese).

C' è poi da dire che se è sempre cosa buona e giusta interpretare un opera tenendo presente in prima istanza la cultura di cui essa è figlia (e il suo autore of course), soprattutto quando questa sarà diversa- lontana dalla nostra, scongiurando così i pericoli di un eventuale sovrainterpretazione, non dobbiamo però dimenticare che col beneplacito (conscio o inconscio) dello stesso creatore le interpretazioni potrebbero essere plurime o addirittura tendenzialmente infinite.
Dunque attenzione anche ad un' interpretazione monolitica che si dimentica della possibilità di significati plurimi in una stessa opera d' arte.
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Messaggio da ghila »

Parole sante!

:P
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Messaggio da Buta »

buon ghila...prima di tutto devo dire che non ho trovato per niente cupo millennium actress....anzi...bellissimo e poetico...cmq vabbe' e' un altro discorso... :D

la domanda che mi pongo...e'...ma siamo sicuri che il film fosse diretto al mercato e alla cultura giapponese?

io non credo...gia' il fatto che sia arrivato nelle sale di tutto il mondo parla chiaro...cosa non avvenuta per millennium e perfect....

il fatto stesso che fosse un remake/omaggio di un film western americano che ho visto ma non ricordo il titolo..e' un altro segnale..e .mi fa pensare che in fondo non bisogna avere questo tipo di pregiudizi...


il film onestamente non mi ha fatto impazzire..per quanto in fondo non mi sia dispiaciuto..ma piu' che di speranza ..parlerei di un vero e proprio intervento "divino".....in questa bella favola metropolitana.....che ricalca anche la nascita di cristo con i tre magi un po' squinternati...

quindi anche rivisitazione moderna e finezze di questo grande regista...

l unica cosa negativa in fondo...e' la condizione dei protagonisti...ma proprio in questa negativita' la luce (ed il messaggio) che ne viene fuori...e' tanto piu'0 forte...
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Mumu
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Messaggio da Mumu »

Premetto di essere nuovo, e di non sapere tante cose..

ma Se posso dire la mia opinione, evangelion non è che mi sia grabato poi cosi tanto...

a volte é intrippante, a volte e quasi lento e stancante...

l'ho visto tutto, anche i finali alternativi, vari e annessi..

Se dovessi porprio dare un giudizio Su qualcosa, lo darei a "I cieli di Escaflwone.. Anche se sono diverse trame, e Diverse storie, Amo Quel Cartone.. -.- HO comprato i dvd tutti ad una volta, Dissanguamento:P

sono stato con il fiato sospeso fino all'ultmo... troppo bello..


N.B: non sono un grande appassionato xò di robot, mi piacciano le storie triste e romantiche... shi sn un romanticone :oops:

ora Posso Sprofondare a terra-.-
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Messaggio da ghila »

mumu, perdona, ma qui per "evangelica" si intedeva proprio:

e|van|gè|li|co
agg., s.m.
CO
1a agg., relativo al Vangelo; tratto dal Vangelo: racconto e., parabola, dottrina evangelica
1b agg., conforme allo spirito del Vangelo; prescritto dal Vangelo: precetti evangelici, povertà evangelica
2 agg. BU che si comporta secondo i principi del Vangelo; pio, virtuoso
3 agg., s.m. TS relig., che, chi appartiene a una delle chiese riformate

:)
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Messaggio da Shito »

Vale la pena spendere una parola sull'adattamento discutibile del film.

Se non erro, ad esempio, dove il personaggio transessuale dice alla madre (che sulla morte del suo amante gli chiede "è morto per AIDS?") in italiano "sì, ha lottato fino all'ultimo", in originale era "no, è scivolato sulla saponetta nella doccia".

Cose belle, semper.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Messaggio da ghila »

Shito ha scritto:Vale la pena spendere una parola sull'adattamento discutibile del film.

Se non erro, ad esempio, dove il personaggio transessuale dice alla madre (che sulla morte del suo amante gli chiede "è morto per AIDS?") in italiano "sì, ha lottato fino all'ultimo", in originale era "no, è scivolato sulla saponetta nella doccia".

Cose belle, semper.
Questo significativo esempio mi fa ancor di più pendere verso la mia soluzione! Altro che favola cristiana; c'è un background ironico immane!

Grazie shito! Piuttosto, come ti sembra la mia visione? Una solita sovrainterpretazione di una sovrainterpretazione?!?!
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Messaggio da yami »

Salve! Mi permetto di esprirmi anch'io, nonostante sia una nuova e timida ghiblina/iana eheheheh. Dunque, a mio parere, l'asse portante del film sta proprio nell'ironia,con tutta la sua carica dissacrante. Non mi convince l'idea di un attacco nichilistico al cristianesimo in senso stretto, ma che di certo Kon-sensei si diverta a giocare sul buonismo occedentale figlio di una bigotta mentalità cristiana, questo sì, ma, ecco, a mio avviso diventa semplicemente una delle componenti, un aspetto, che va a costituire l'insieme di un un'opera tipicamente giapponese nel suo carattere post-moderno di ricezione di istanze completamente diverse fuse insieme in un film unitario. Mi è piaciuta molto quest'opera proprio per la comprensenza di assurdità, realismo, situazioni più che improbabili, tenute insieme in modo efficace e più che piacevole. Ecco,in definitiva, concordo con chi sottolineava l'importanza di non dare un'interpretazione monolitica,ma di tener conto dei plurimi elementi che caratterizzano ogni opera, tanto più se giapponese. Jaa ne ;)
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Buta
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Località: san dona' di piave.

Messaggio da Buta »

concordo in parte....ribadisco che credo sia un opera piu' occidentale che orientale....

il "miracolo" del natale e del cristo quindi...pervade tutto il film....
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Markl
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Messaggio da Markl »

L'ho visto. Sarò semplice: mi è piaciuto. Punto.
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Messaggio da ghila »

Non è poco effettivamente...
:)
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