Speciale Animazione 2003

Discussioni su gli autori e anime/cartoni non-Ghibli

Moderatore: Coordinatori

Avatar utente
Rosario
Ghibliano
Ghibliano
Messaggi: 405
Iscritto il: sab apr 12, 2003 6:05 pm
Località: Mirabella Imbaccari (CT)

Speciale Animazione 2003

Messaggio da Rosario »

Carissimi,
un saluto a tutti dalla Sicilia (per il momento non mi è possibile recarmi in Giappone come scrissi precedentemente...sigh).

Vi invio una serie di articoli sull'animazione al cinema e in dvd tratti dalla rivista 'Primissima', con alcune interessanti interviste agli autori e alcune schede di film di prossima uscita.

Come sapete, ben 11 film d'animazione sono usciti al cinema da settembre a dicembre, e mai il settore è stato così ricco, per cui vale la pena saperne di più.
La mia rabbia è l'uscita in dvd di film a un paio di mesi dall'uscita nei cinema (vedi 'Appuntamento a Belleville')...che senso ha ? Significa uccidere il comparto cinema e io, come esercente cinematografico (http://space.virgilio.it/fcscol@tin.it) me ne preoccupo e mi dispiace perchè non si ha il tempo di promuovere un film adeguatamente.
Per esempio 'La città incantata' lo proietterò al cinema per gli studenti della scuola dell'obbligo della mia zona il prossimo Marzo...un film bello vive sempre al cinema, invece i video rendono vecchio e di scarso interesse per il pubblico ciò che qualche mese prima rappresentava una novità e l'home video non rende mai giustizia a un film (se potessi comprerei i film in super 8 o 16 mm, ma si sa i tempi...).

Colgo l'occasione per fare a tutti voi e famiglia gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Affettuosamente

Rosario Scollo
:lol:
---------------------------

SPECIALE ANIMAZIONE
di Letizia Muratori, Marco Spagnoli, Roberta Saiardi, Oscar Cosulich
Cartoons 2003


Tra l'infinita teoria di film tratti dai fumetti (Hulk, League of Extraordinary Gentlemen) e l'usuale mole annuale di cartoons (Finding Nemo, Sinbad: Legend of the Seven Seas, Looney Tunes Back in Action), Cartoonia domina Hollywood. La novità del 2003 è che questa volta c'è anche l'Europa (Les Triplettes de Belleville) a dire la sua, con l'Italia (Opopomoz, Totò Sapore) a presentare almeno un paio di mini-kolossal. Non mancano neppure altre curiose novità, che vanno dalla computer grafica 3D di L'Apetta Giulia e la Signora Vita di Paolo Modugno fino alla scommessa d'autore di Il cane e il suo generale di Francis Nielsen, scritto da Tonino Guerra.
Un panorama vario, quello del cartooning di questo fine 2003, che integra la tradizionale rivalità tra Disney (a Natale difesa dalla Pixar) e DreamWorks. L'animazione cambia in modo vertiginoso: una volta esisteva l'esclusiva Disney nel campo delle fiabe animate, poi Katzenberg è diventato un pericoloso rivale, andando a fondare la DreamWorks e dando il via ad un conflitto permanente tra cartoon, che ha moltiplicato l'offerta in sala, cambiando drasticamente il panorama. Hollywood, ha "cartoonizzato" intensivamente i suoi film "dal vero" e l'animazione non è più stata sinonimo d'intrattenimento natalizio, trasformandosi in un prodotto adulto.
Agli Oscar è stata istituita la categoria del miglior lungometraggio animato e nella guerra di trincea tra Disney e DreamWorks, curiosamente, a "perdere" (anche se si parla di pellicole che vantano sempre un centinaio di milioni di dollari d'incasso), sono i film che si adeguano ai canoni del nuovo classicismo global: dal biblico Il Principe d'Egitto al fantascientifico Il Pianeta del Tesoro, dall'avventuroso Atlantis all'ecologico Spirit. Dominano, invece, i botteghini gli atipici prodotti in computer grafica, realizzati da società affiliate ai colossi di Los Angeles: dal parodistico Shrek targato Pdi, alla fiaba dell'universo parallelo di Monster & Co. , successo Pixar dello scorso anno, oppure la saga in plastilina della britannica Aardman Galline in fuga, o il giapponese La città incantata di Hayao Miyazaky, Oscar 2003.
Il trionfatore annunciato, nella battaglia del Natale 2003, dovrebbe essere il pesciolino Nemo prodotto da Lasseter, il Walt Disney del cyberspazio, anche se lui si schermisce:
“Non dirò mai di essere il nuovo Walt Disney”, sussurra, infatti, il quarantaseienne mago del cartooning, “faccio già fatica ad essere John Lasseter!”. Sicuro è che Finding Nemo , solo negli Stati Uniti, ha incassato più di 335 milioni di dollari in diciassette settimane (sbaragliando rivali come Matrix Reloaded e La maledizione della Prima Luna), che diventano più di 420 milioni se si considera anche il mercato estero (a cui va ora ad aggiungersi l'Europa) e che, aldilà degli incassi, è un film rivoluzionario, come tutti i prodotti Pixar, miracoli di tecnologia in cui la fa da padrone il cuore della storia e non la tecnica.
È proprio questo trionfo del cuore, presente in film così marcati dalla tecnologia, a far sperare che anche la pizza di Totò Sapore <> di Maurizio Forestieri e il presepe postmoderno, narrato in Opopomoz <> di Enzo D'Alò, possano diventare vincenti a livello internazionale, se solo riusciranno a non pestarsi troppo i piedi a Natale.

Oscar Cosulich

Il futuro dei cartoons

La Pixar ha conquistato i ricchi botteghini dell'estate americana e ora approda nel loro equivalente italiano: il Natale. Al quinto film i genietti guidati da John Lasseter hanno dimostrato che il cartooning, per continuare ad essere vincente presso il grande pubblico, deve saper coniugare la struttura tradizionale della fiaba con l'immagine digitale. La Disney, che distribuisce i film Pixar fino al 2005 (dopo Finding Nemo tocca a The Incredibles di Brad Bird e poi a Cars di Lasseter), deve ora proporre un buon rinnovo contrattuale della fortunata collaborazione che lega Lasseter e soci all'Impero del Topo, per non perdere la gallina dalle uova d'oro. È palpabile, infatti, come l'attesa dei nuovi cartoon Pixar sia oggi persino più spasmodica di quella dei film in animazione tradizionale prodotti dalla Disney.
Non che alla DreamWorks, dell'AntiDisney Jeffrey Katzenberg, le cose vadano diversamente. Sinbad , cartoon "tradigitale" (in cui animazione tradizionale e computerizzata sono fuse insieme), non ha convinto il pubblico americano, attestandosi su risultati inferiori alle attese. Anche alla DreamWorks così, per ottenere risultati competitivi, si sono dovuti appoggiare a società esterne: la Pdi di Shrek e la Aardman di Galline in fuga, puntando poi sulla qualità delle voci con cui doppiare i propri cartoon.


Il risultato di questa politica? Basta vedere i prossimi film annunciati da Katzenberg: nel 2004, Shrek 2 dove, oltre al consolidato cast formato da Mike Myers, Eddie Murphy e Cameron Diaz, si aggiungono le voci di Julie Andrews e John Cleese, chiamati a recitare il ruolo dei genitori della bella Fiona. Segue poi Sharkslayer, storia di squali a metà tra Il Padrino e Sopranos, dove troviamo Will Smith, Jack Black, Robert De Niro, Angelina Jolie, Martin Scorsese e Renée Zellweger. Nel 2005, in Madagascar, tocca a Ben Stiller, Chris Rock, Jada Pinkett-Smith e David Schwimmer dividersi la scena, nei panni di quattro animali che fuggono dallo zoo di New York, mentre in Over the Edge toccherà a Jim Carrey esibirsi in un'interpretazione che promette di surclassare persino la sua performance cartoonistica che lo ha lanciato ai tempi di The Mask.


Il merchandising

Da sempre una voce importantissima collegata al cinema d'animazione è quella del merchandising ovvero di tutti i prodotti collegati al marchio (brand) di un film. E' evidente che essendo i titoli d'animazione rivolti principalmente ad un pubblico di bambini sono i giocattoli il cosiddetto punto di forza (core business) di tutte le operazioni che coinvolgono quelli che una volta venivano chiamati semplicemente cartoni animati. Il problema è che - semmai - non sempre funzionano. Film di successo possono avere una serie di giocattoli, tazze e magliette che - magari - non raggiungono le aspettative dei piccoli (ma non per questo meno esigenti) compratori e - magari - titoli dal successo di pubblico modesto, vedono proliferare giochi e giocattoli in virtù di una qualche scelta più azzeccata. Non sempre, infatti, il business collegato ad un prodotto ha un successo direttamente proporzionale a questo. Questo, in verità, anche per colpa di qualche problema di distribuzione. Spesso, infatti, i giocattoli arrivano prima o troppo tempo dopo l'uscita del film. In Italia, poi, sono pochissimi i cinema attrezzati alla vendita di giochi e di ‘prodotti' collegati ai film.

A parte quel paradiso per i bimbi che è il Cineland di Ostia in cui è inglobato un intero enorme negozio di giocattoli sono poche le realtà nazionali in cui si possa sfruttare l'interazione virtuosa tra cinema e merchandising. Così se molti genitori sono mandati ad errabondare come viandanti in fuga per le città alla ricerca di quel minuscolo pupazzetto che si vede in quel determinato film, fortunatamente, per i libri, le cose soprattutto negli ultimi anni sono cambiate. E non solo per quello che riguarda il cinema hollywoodiano. Anche gli italiani pensano a collegare importanti iniziative librarie ai propri film come ha fatto - ad esempio - lo scorso anno Benigni con il suo Pinocchio che finalmente è uscito in Dvd. Quest'anno mentre la Ferrero appoggia massicciamente Totò Sapore, i rispettivi canali satellitari Disney e Warner incentrano il loro fuoco rispettivamente su Alla ricerca di Nemo e Looney Tunes back in action! con tutto quello che ne consegue a livello di pubblicistica, Opopomoz ‘scende in campo' con ben sette libri tra cui vanno segnalati: Ma che vita del cavolo quella del povero diavolo dei ‘ruggenti conigli' Antonello Dose e Marco Presta che hanno collaborato ai testi del film, Opopomoz - Una storia magica il romanzo scritto dallo sceneggiatore Furio Scarpelli e Opopomoz: Rocco e il suo segreto un racconto breve di Enzo d'Alò che è bene ricordarlo merita un Oscar da parte tutti i genitori per avere diretto in passato quei cartoni animati della Pimpa che sono a tutt'oggi considerati un capolavoro. E Sinbad. Anche il film d'animazione DreamWorks come ovvio produrrà evidentemente i suoi giochi e i suoi libri: va ricordato, però, che anni fa visto il tema religioso de Il principe d'Egitto dedicato alla vita di Mosè, il produttore Jeffrey Katzenberg negò l'autorizzazione alla produzione di una serie di pupazzetti (sapendo di rimetterci un sacco di soldi) pur di non offendere la sensibilità di nessuno. Il film generò, invece, ben quattro colonne sonore. Ma quella è arte e dunque è un'altra storia…


L'animazione in Dvd

Sono sicuramente La città incantata e Il Re Leone i Dvd d'animazione più interessanti del momento. Se il film premio Oscar di Miyazaki consente ai maniaci della lingua originale di seguire la storia in giapponese, l'edizione speciale de Il Re Leone è la celebrazione digitale di uno dei classici Disney di maggiore successo, nonostante sia uscito con un doppiaggio diverso da quello del 1993. A marzo, Il Re Leone sarà seguito dal terzo capitolo della saga intitolato Hakuna Matata e da una nuova edizione del numero 2 intitolato Il regno di Simba la prossima estate. E' per rispondere al desiderio sempre più forte di "serializzazione" che la Disney Animation ha creato qualche anno fa una branca chiamata Disney Video Premiere ovvero un progetto speciale che si occupa di dare vita nella maniera più creativa possibile a nuove puntate delle avventure dei beniamini del pubblico. Presieduta da David Stanton e da Sharon Morill questa divisione - dopo gli inizi poco riusciti dei seguiti di Aladino - ha maturato uno stile di lavoro che ha visto realizzati numerosi seguiti di film di successo come Il gobbo di Notre Dame 2, La carica dei 101 2, Cenerentola 2, Peter Pan 2 - Il re Leone 3 - Hakuna Matata. Film d'animazione destinati principalmente al pubblico dell'Home Entertainment realizzati con un livello artistico e tecnologico tanto avanzato da lasciarsi sempre una chance aperta di un passaggio nelle sale. Arriveranno, così, entro il 2005 anche i seguiti di Mulan, Dumbo e Gli aristogatti nonché una nuova avventura degli amichetti di Winnie Pooh incentrata su il piccolo canguro Ro. Proprio in questi giorni arriva in Dvd anche lo spin off Provaci ancora Stitch che è incentrato sulla storia del simpatico alieno una volta chiamato Esperimento 626, alle prese con i suoi 625 predecessori. Solo tre, invece, I moschettieri in uscita nel 2004 con Topolino, Pippo e Paperino impegnati a combinare una serie di guai nella Francia de Re Sole.
Al di là delle aspettative molto umane i sequels dei film di successo funzionano sotto molti punti di vista. Innanzitutto costano meno. Soprattutto nelle pellicole d'animazione il cosiddetto "studio dei caratteri" è una voce di spesa molto forte. Inoltre, dal punto di vista del marketing possono avere una facile promozione a tutto campo che va dalle sale al mercato dell'Home Video con riedizioni mirate dei capitoli precedenti che consentono una piccola preview del nuovo film e un'ampia produzione di merchandising (tazze, giocattoli, magliette) destinata a durare nel tempo. Ma non c'è solo la Disney (peraltro titolare anche dei diritti home entertainment dei cartoni animati de L'uomo ragno e Hulk ) a dominare il mercato del video in questi giorni. Le riedizioni dei Looney Tunes e di ben quattro film in Dvd di Scooby Doo (I Boo Brothers, Il Vampiro, I misteri d'oriente, Gli Harlem Globe Trotters) sono il preludio in Dvd alle avventure cinematografiche natalizie (Looney Tunes Back in Action) e pasquali con il seguito del film live action Scooby Doo e i mostri scatenati. Una tecnica che anche Fox sperimenterà per il film diretto da Peter Hewitt ispirato alle gesta dell'amatissimo gatto dei fumetti Garfield in uscita in Italia a settembre. La Major americana oltre a lanciare i 24 episodi della 'stagione 3' dei Simpsons guarda con molto interesse ai rapporti con la Pixar. Sembrerebbe - ma si tratta di voci - che il futuro della casa di John Lasseter potrebbe essere 'in condominio' tra la Fox che distribuirebbe così il nuovo film Ratatouille in uscita nel 2006 e la Disney. Sarà Appuntamento a Belleville di Sylvain Chomet ad inaugurare la nuova casa di distribuzione video Dolmen che - tra i film d'animazione - distribuirà nel 2004 sia il film di Enzo D'Alò Opopomoz (primo Dvd in Europa tratto direttamente da un master digitale) e Il cane e il suo generale. Totò sapore sarà distribuito da Medusa Home Entertainment il prossimo febbraio. Da non dimenticare - per quello che riguarda l'animazione di casa nostra - l'uscita in Dvd di Johan Padan a la discoperta de le Americhe presentato nel 2002 a Venezia e l'attesissimo film ispirato alle gesta di Corto Maltese. Chiude il quadro il nono episodio in Dvd della saga de La valle incantata creata da Spielberg in cui il piccolo dinosauro Piedino e i suoi amici hanno a che fare con Le meraviglie del mare.


Le colonne sonore dei film d'animazione

Nel corso degli anni il mercato delle colonne sonore, in particolare dei film d'animazione che di questo settore rappresentano la punta di diamante, è cresciuto in maniera notevole. Grazie anche al coinvolgimento di artisti del calibro di Sting (Le follie dell'imperatore) e Elton John (Il Re Leone,Cd recentemente ripubblicato in una nuova edizione in contemporanea con l'uscita del Dvd), a fare 'da spalla' a maestri consolidati del genere come Hans Zimmer, John Williams, Klaus Badelt e altri. Tra le hits più recenti il cd prodotto da Carly Simon per Pimpi Piccolo Grande Eroe, con una collezione di allegre e dolcissime ballate ispirate al mondo di Winnie Pooh, per non parlare del notevole Tarzan di Phil Collins che adesso torna con l'intensa colonna sonora di Brother Bear - Fratello Orso cantata con qualche traccia anche in versione italiana. Mentre Sinbad ha uno score spettacolare composto da Harry Gregson Williams autore quest'anno anche delle musiche di film come Veronica Guerin e Phone Booth, Alla ricerca di Nemo composta da Randy Newman autore di tutte le musiche dei film Pixar vedrà - come al solito - la doppia edizione delle canzoni cantate sia in inglese dagli attori originali che in italiano dai doppiatori del film.

Considerato il successo di ‘ritorno' tra i bambini di tante musiche collegate ai grandi cartoni animati del passato sono stati recentemente ripubblicati anche i Cd di film entrati nel cuore di tutti come Gli Aristogatti, Biancaneve e La bella addormentata nel bosco in versione italiana. Da notare che nonostante Zucchero avesse fatto per Spirit un lavoro notevolissimo perfino superiore a quello originale di Bryan Adams, l'artista emiliano si è categoricamente rifiutato di pubblicare in Cd la colonna sonora per motivi di natura - sembrerebbe - artistica. Cosa che non dovrebbe, invece, accadere per le musiche dei due film italiani di questo Natale in cui c'è un derby partenopeo: da un lato per Opopomoz le musiche sono di Pino Daniele con - alla fine - una canzone sui titoli di coda Opopomoz Blues scritta e cantata da Gegè Telesforo, con i Neri per Caso. Il Cd conterrà la versione inglese e francese di Dee Dee Bridgewater. Dall'altra parte, invece, Eugenio e Edoardo Bennato riuniti dopo un ventennio circa di separazione artistica nel segno della pizza di Totò Sapore.


Bionicle - The Mask Of Light

Il primo film d'animazione targato Miramax nasce da una collaborazione tra la casa di produzione dei Fratelli Weinstein e la multinazionale dei giocattoli Lego. BIONICLE: Mask of Light - Il Film è un lungometraggio di circa 70 minuti concepito appositamente come Direct to Video perché fosse un film facilmente accessibile ai bambini tra i 7 ed i 12 anni e, soprattutto, un film che potesse essere visto e rivisto, proprio come un gioco Lego da costruire e ricostruire.
BIONICLE: Mask of Light - Il Film rappresenta la prima esperienza di Lego Media, la divisione TV e Film di LEGO Company, attiva già da due anni nel mondo del cinema, e, soprattutto, la prima pellicola animata prodotta da Miramax. La scelta del soggetto non è stata casuale. A detta dello stesso Harvey Weinstein, fondatore e co-chairman della Miramax Films. "BIONICLE è uno dei giochi più intelligenti e fantasiosi concepiti per il mercato dei giovani. Un fantastico progetto con cui iniziare la nostra collaborazione perché è un'azienda che condivide la nostra passione di superare i confini della creatività in tutte le aree". Conny Kalcher, vice presidente della divisione TV e film di LEGO Company e produttore esecutivo di LEGO‚ Media aggiunge: "Abbiamo avuto numerose offerte, ma sicuramente l'incontro con Miramax, una delle più importanti case di produzione al mondo, si è rivelato subito vincente!"
Per la realizzazione del film, interamente in animazione CGI (Computer Generated Images), non sono stati utilizzati i BIONICLE originali, ma modelli appositamente realizzati poiché il giocattolo LEGO non era nato a questo scopo e quindi non avrebbe garantito una riproduzione ottimale e, in secondo luogo, perché era necessario che i personaggi del film, a differenza del giocattolo, avessero le mani e, soprattutto, fossero dotati di una maggiore espressività facciale, quindi anche di alcune parti mobili del volto.
Il film è un impasto di Fantasy stile Signore degli anelli con Techno avanguardia stile giapponese. Una saga interessante e divertente in cui le forze del bene e del male si fronteggiano. Una metafora naturalista che raccoglie in sé mitologie differenti.

La trama
Nella notte dei tempi, il grande spirito Mata Nui discese sul pianeta dei Bionicle portandovi pace ed armonia. Egli insegnava tre virtù : Unità, Dovere e Fede nel Destino; Mata Nui era amato dagli abitanti dell'isola - i Matoran - e dai saggi capi Turaga a tal punto che essi decisero di intitolare a lui la loro terra. Tuttavia, la felicità non era destinata a durare a lungo: Makuta, fratello di Mata Nui, geloso del rispetto e della devozione di cui egli godeva, decise di colpirlo con il sortilegio delle tenebre, facendolo sprofondare in un sonno eterno. Gli isolani, però, non persero mai la fede nel loro signore Mata Nui e, grazie ai valorosi Toa , i sei leggendari eroi di Mata Nui, furono finalmente liberati. I Toa sono sei valorosi eroi che rappresentano ciascuno un elemento della natura: Terra, Aria, Fuoco, Ghiaccio, Acqua e Pietra. Una volta raggiunta l'isola di Mata Nui, i Toa si sono messi al servizio delle tribù dei Matoran per proteggerli dalle creature selvagge dell'isola, i Rahi, e dai malvagi Bohrok, inviati da Makuta proprio per distruggere l'isola. Malgrado la loro forza, i sei Toa non riescono a sconfiggere Makuta e, così, la fede degli isolani nelle grandi virtù di Mata Nui - Unità, Dovere e Fede nel Destino - inizia a vacillare...
L'avventura ha inizio quando Takua, l'inaffidabile cronista di Mata Nui, ed il suo amico Jaller, il Capitano della Guardia, scoprono per caso la leggendaria Maschera Kanohi. Si tratta di una scoperta straordinaria perchè le Grandi Maschere Kanohi appartengono solo ai nobili Toa e si dice siano dotate di enormi poteri!

I due amici scoprono, inoltre, che questa non è una maschera qualunque, ma si tratta proprio della mitica "Maschera della Luce", che dovrà essere indossata solo dal settimo e più grande dei Toa, colui che porterà la luce fra le tenebre. Takua e Jaller ora hanno un' importantissima missione: seguire il volere della Maschera e trovare il settimo Toa affinchè l'isola dei Matoran possa essere salvata.
Ben presto, però, anche il perfido Makuta viene a conoscenza della straordinaria scoperta e decide di sguinzagliare i suoi orribili figli, i Rahkshi, sulle tracce della preziosa maschera, nel tentativo di impossessarsene e combattere i valori cari ai Toa: l'Unità, il Dovere e la Fede nel Destino. Da principio, Takua sfugge ai suoi doveri, costringendo l'amico Jaller ad assumersi da solo tutte le responsabilità della maschera e del destino dell'isola e questo, purtroppo, finisce col costare la vita al fedele Jaller. Takua, dal canto suo, attraverso questa incredibile esperienza e, soprattutto, grazie al caro amico, diventa molto più maturo, apprende come creare unità fra i suoi compagni ed accetta di assumersi gli obblighi verso la comunità, portando finalmente a compimento il suo destino: il settimo Toa tanto atteso è proprio lui!
Ora, solo un'ultima sfida attende Takua: riportare la luce nell'anima tenebrosa di Makuta. L'isola di Mata Nui è col fiato sospeso, nell'attesa di sapere se il futuro porterà fine alla tirannia o porrà definitivamente fine alla luce della speranza...

Novembre
Animazione Disney

Dopo Il Re Leone la Disney propone altri due film d'animazione estremamente attesi. Mentre il primo è il vincitore di quattro premi Oscar Chi ha incastrato Roger Rabbit? Diretto da Robert Zemeckis, l'altro è il seguito direttamente in video di Lilo & Stitch intitolato : Provaci Ancora Stitch! . Nel nuovo divertentissimo film, ritroviamo Stitch - noto come l' ‘Esperimento 626' del Dott. Jumba Jookiba - che vive a Kauai con la sua nuova "o'hana", la sua amatissima famiglia. La vita trascorre serena e divertente insieme a Lilo, la sorella maggiore Nani ed il resto della famiglia, di cui sono entrati a far parte di diritto anche gli alieni Jumba e Pleakley, David (l'amico di Nani) e l'assistente sociale Cobra Bubbles. Stitch, però, non si sente ancora perfettamente a proprio agio nella comunità hawaiiana: desidererebbe tanto essere considerato come una specie di "cugino" ma, in realtà, si sente terribilmente "unico nel suo genere". Ben presto, però, Stitch apprende di non essere solo: Jumba, infatti, aveva creato altri 625 Esperimenti prima di lui ed ora Stitch sa di avere una "famiglia" composta di 625 "cuginetti", tutti con la medesima propensione a fare caos, seppure ciascuno con le proprie peculiarità.

Ma dove sono stati fino ad ora questi 625 "Esperimenti"? Jumba li aveva tutti disidratati, e conservati in piccole navicelle della grandezza di una palla da golf, dentro un bizzarro container appositamente realizzato. Per riattivare ciascun esperimento è sufficiente immergerlo nell'acqua. Nel frattempo Gantu, il capitano dell'Alleanza Galattica, è stato assunto dal cattivo Dott. Jacques von Hamsterviel - un aggressivo, folle scienziato dalle sembianze di un roditore - affinchè ritrovi i restanti 625 Esperimenti per poi sfruttarne gli straordinari poteri.
Poteva forse il male avere la meglio su Stitch e su i suoi numerosissimi amici? Sicuramente no, ma il film si chiude con un vero e proprio colpo di scena: a causa della goffaggine di Gantu, 623 navicelle attivabili in acqua ‘piovono' sulle Hawaii, notoriamente uno degli angoli più umidi sulla Terra! La storia, dunque, termina con una nuova missione per Lilo e Stitch: acciuffare i "cuginetti" e trasformarli in creature buone, trovando a ciascuno di loro un posto dove possano contribuire al bene dell'umanità. Staremo a vedere...!
Anche nel caso di "Provaci Ancora Stitch!", creare il seguito di un film d'animazione Disney non è stato un compito semplice ed i produttori esecutivi - la "coppia d'oro del cinema di animazione" Roberts Gannaway & Tony Craig con Jess Winfield - si sono impegnati a fondo nel cercare soprattutto di superare il già perfetto equilibrio fra comicità, azione e sentimenti del film originale. Il vero punto di riferimento attorno cui si è sviluppata la nuova sceneggiatura era la certezza che il Dott. Jumba avesse realizzato altri esperimenti oltre Stitch.
Chi ha incastrato Roger Rabbit? , invece, è in un'edizione in due dischi ricchissima di extra che rendono completamente l'idea di come sia nato il film che ha ridato fiato ad un genere (Live Action + animazione) che la Disney aveva sfruttato per film memorabili come Elliot il Drago invisibile, Pomi d'ottone e manici di scopa.
Da notare - più di recente - altre pellicole del genere sono Space Jam, Scooby Doo e i prossimi Looney Tunes Back in Action, nonché Garfield.

INTERVISTE

Paul Zonderland

Nel segno di Nemo

La qualità straordinaria del film, il successo senza precedenti di pubblico (la storia del viaggio di un pesce pagliaccio disperatamente in cerca di suo figlio ha incassato trecentocinquanta milioni di dollari solo negli Stati Uniti a fronte di un budget di novantaquattro milioni) fanno dell'esilarante Alla ricerca di Nemo il titolo d'animazione più atteso del prossimo Natale, con un'uscita italiana anticipata al prossimo 3 dicembre. Ma non c'è ovviamente solo il titolo realizzato dalla Pixar nel listino Disney del 2004. Fratello Orso la commovente e al tempo stesso divertentissima fiaba in stile 'new age' con le musiche di Phil Collins arriverà prima della fine dell'inverno seguita da una serie di sorprese anticipate dal direttore generale della Buena Vista, Paul Zonderland.

Per Alla ricerca di Nemo è iniziato il conto alla rovescia...
"Il nostro obiettivo è quello di superare il successo de Il Re Leone che fino ad oggi è stato il maggiore incasso di un film d'animazione in Italia. Per questo mercoledì 3 dicembre usciremo contemporaneamente in cinquecento sale, per sfruttare in pieno il lungo week end che arriva fino a lunedì 8 dicembre".

Il Re Leone ha guadagnato in Italia l'equivalente di circa venti milioni di Euro. Quali sono le principali differenze tra oggi e dieci anni fa?
"Innanzitutto nel 1993 non c'erano i multiplex e le sale erano quasi tutte monoschermo. Adesso il mercato offre più spazi e - quindi - ci daremo molto da fare con i nostri partners abituali quali Mc Donald's e Tin per dare la massima visibilità a questo film. Tramite il cellulare ci si potrà, infatti, scambiare messaggi con le immagini e i personaggi del film".
Il successo di un film si raggiunge così?
"No, il successo è dovuto principalmente alla qualità del film. E', però, giusto - in un mercato competitivo come il nostro - informare il grande pubblico e spiegargli quale capolavoro sia Alla ricerca di Nemo".

Dopo il film della Pixar quali altri titoli avete in programma?
"Nel campo dell'animazione classica il titolo più importante è Brother Bear - Fratello Orso. E' una commedia divertente che nello migliore stile Disney riesce a commuovere e - al tempo stesso - a fare riflettere lo spettatore in maniera leggera. E' una combinazione vincente di elementi molto riusciti inseriti in una storia gradevole. Pensiamo che il film potrà essere in sala intorno al 5 marzo e l'unico rammarico che abbiamo è il fatto che in Italia i film per famiglie funzionano soprattutto durante il periodo natalizio. Nonostante questo ci piacerebbe avere un risultato simile a quello di Tarzan. Inoltre, anche se non è un film d'animazione, il 2 gennaio 2004 usciremo con Spy Kids 3-D, un film ricchissimo di animazioni digitali con cui il regista Robert Rodriguez ha dato nuova linfa alla franchise dei due piccoli agenti segreti".

Lì il risultato da battere è quello de Lo Squalo 4 l'ultimo film tridimensionale proiettato nei cinema italiani più di quindici anni fa…
"Forniremo a tutti gli spettatori i famosi occhialetti speciali necessari alla visione in 3-D. Quella di Spy Kids è una serie il cui successo sta aumentando nel corso del tempo grazie ai vari passaggi televisivi. Usciremo in cento sale di diversi multiplex perché la qualità dell'audio e del video sono fondamentali per la riuscita del film".
Quale è la caratteristica dei prossimi titoli d'animazione Disney?
"Come al solito la fantasia dominerà l'animazione. Sono in preparazione diverse storie di cui non è possibile parlare al momento. Ci sarà molta fantascienza e molto divertimento. Un film delizioso è Home on the range il cui titolo provvisorio italiano è Mucche alla riscossa"
.
Molto atteso è "Hakuna Matata - Il Re Leone 3" una sorta di spin off del film originale in cui la storia di Simba, Mufasa e Scar è rivista attraverso gli occhi di Timon e Pumba. Un po' come ha fatto Tom Stoppard per Amleto di Shakespeare in "Guilderstern & Rosencrantz sono morti"…
Abbiamo preferito fare seguire a questo film lo stesso iter del secondo capitolo della saga Il Re Leone 2 - Il Regno di Simba e farlo uscire direttamente in video. Il Dvd ha reso più facile questa scelta che non è sempre determinata dalla qualità del film, bensì da un'analisi di mercato approfondita. Del resto lo stesso Toy Story 2 doveva andare solo in video e - alla fine - abbiamo optato per proporlo anche in sala".

Gestire tante franchises differenti come - ad esempio - quella di "Winnie Pooh" o di "Lilo & Stitch" su mezzi diversi quali cinema, dvd, televisione satellitare che tipo di difficoltà comporta?
"Nessuna: quello dell'animazione è un mondo che richiede molta organizzazione. Del resto la nostra società in brevissimo tempo ha proposto al pubblico quasi cinquanta film di diversi generi di cui l'animazione pur essendo un segmento di mercato molto importante, rappresenta solo un aspetto. Non è facile, ma d'altra parte è molto divertente potere offrire a diversi pubblici il talento e la qualità di artisti in grado di portare avanti in grande stile la tradizione di Walt Disney".

Nel Natale 2004 si riproporrà un altro scontro tra animazione Pixar e DreamWorks…
"Sì, a dicembre noi usciremo con The Incredibles mentre loro saranno nelle sale con Shrek 2. Una sfida esaltante per tutti quanti".


Enzo D'Alò

Diavoli sul golfo

Dopo i successi de La freccia azzurra, La gabbianella e il gatto e Momo il regista Enzo D'Alò presenta Opopomoz, una favola postmoderna e stranatalizia, ambientata a Napoli, patria del presepe. Siamo alla vigilia di Natale, una doppia vigilia per il piccolo Rocco, figlio unico di nove anni, tutt'altro che entusiasta per il prossimo arrivo di un fratellino. La sua infelicità verrà intercettata e strumentalizzata da tre diavoletti dispettosi, inviati direttamente da Sua Profondità, che da troppo tempo arde dal desiderio di impedire la nascita del 'bambinello', per sabotare il presepe e, grazie alla formula magica del titolo, bloccare la nascita di Gesù e di tutti i bambini.

Qual è stata l'idea di partenza?
"Sono partito dalla ‘Cantata dei pastori', una rappresentazione teatrale del Seicento nata come opera colta e diventata ‘popolana' in cui alcuni diavoli ragionano su come fermare la vittoria continua del Bene. Decidono così di impedire l'arrivo a Betlemme di Maria e Giuseppe. Mi è sembrato un ottimo elemento di partenza per inventare una storia che non fosse banale nel suo approccio al Natale.
Poi mi sono lasciato trascinare da motivi 'sentimentali', come quello di potere ambientare un film nella mia città che ho lasciato da giovane. Il Natale è una scusa per raccontare una storia su Napoli e sulla sua straordinaria cultura. Desideravo descrivere una Napoli non stereotipata, una Napoli vera, che assomigliasse alla città che amo".
Il tutto visto con gli occhi di un bambino?
Al centro della storia c'è Rocco e la sua gelosia per il fratellino. La cui nascita si sovrappone a quella del 'bambino' del presepe. I genitori di Rocco, non a caso, si chiamano Peppino e Mariù... L'essenziale è cercare di fare arrivare un messaggio e non solo di creare una storia solo per il gusto di divertire. Il cinema è un momento di grande emozione che si può ottenere solo attraverso la mediazione di commedia e 'etica'. Quando scrivo (la sceneggiatura è dello stesso D'Alò, assieme a Furio e Giacomo Scarpelli ndr), sono il primo che deve emozionarsi di fronte alla storia. Sono sempre accanto ai miei personaggi e mi chiedo ogni volta: 'E tu che faresti al suo posto?'. Scrivo storie che mi emozionano. Opopomoz è un film diretto a tutto il pubblico ed io sento questa grande responsabilità".

La realtà mescolata con l'immaginazione?
"La realtà è importantissima in quanto contraltare all'immaginazione e al sogno. Disney diceva che se una mucca vola dall'inizio del film non c'è niente di speciale. Se - ad un certo punto - inizia a volare, ecco, allora è magia. Bisogna costruirsi della realtà per uscirne e - attraverso un'emozione giusta - iniziare a volare".
In un film di Natale lei inserisce dei diavoli tra i protagonisti...
"Diciamo che sono dei 'poveri diavoli', condannati ogni anno a veder sfumare i propri sogni di cattivi. Come 'Sua Profondità', un diavolo che nasce dalla Napoli magica dove non esiste il confine tra il visibile e l'invisibile. Il sottosuolo metafisico con la sua stratificazione, traspira dal selciato: da qui questo cattivo che manda i suoi diavoletti che emergono dal Vesuvio".

Come ha convinto John Turturro a recitare in italiano nel film?
"Il produttore Roberto Cicutto lo conosceva bene e quando gli abbiamo proposto questo ruolo ha accettato anche se non conosceva una parola d'italiano. Abbiamo lavorato con lui a New York ed è stato un autentico divertimento. Prima gli spiegavamo le battute, poi gliele dicevamo in italiano e in napoletano e lui provava a ripeterle".

Luciano Cattaneo

E tu vulev'a' pizza!

Dopo i risultati non troppo brillanti di Aida degli alberi Lanterna Magica, società di produzione specializzata in animazione, e controllata dal gruppo Medusa-Mediaset, ci riprova con Totò Sapore e la magica storia della pizza in uscita il 19 dicembre. E' il secondo titolo natalizio (l'altro è Opopomoz di D'Alò), con Napoli come protagonista. Basato su un racconto di Roberto Piumini, sceneggiato da Umberto Marino, e ambientato nel Settecento Totò Sapore è diretto da Maurizio Forestieri. Pulcinella è disegnato da Lele Luzzati, le musiche sono di Eugenio e Edoardo Bennato e le voci sono di Mario Merola, Lello Arena e Francesco Paolantoni. Insomma un progetto più popolare, e molto più accattivante rispetto ad Aida. Ne parliamo con Luciano Cattaneo, responsabile della comunicazione della factory torinese.

Qual è l'elemento più importante di Totò Sapore ?
Quello di raccontare il nostro immaginario da un punto di vista non oleografico. La pizza è il simbolo della semplicità e della genuinità e così prendiamo spunto per fare una descrizione leggera e divertente della nostra cultura culinaria.

Quindi si assiste alla nascita della pizza?
Sì, di fatto seguiamo le avventure di un ragazzo il cui sogno è quello di fare il cuoco e che riesce grazie a Pulcinella a diventare lo chef del Re di Napoli. La pizza ha un ruolo importantissimo nel suo passaggio da focaccia a quel qualcosa ‘di più‘che tutti conosciamo.

Lanterna Magica ha un progetto di lavoro con le scuole?
Continuiamo a praticare una serie di iniziative per avvicinare i giovani all'animazione non solo in Piemonte, ma anche in altre zone d'Italia. Da questi incontri noi traiamo linfa e suggerimenti riguardanti le scelte artistiche dei nostri film. Avere a che fare con bambini e ragazzi fa parte del Dna di Lanterna Magica.

Anche per questo film avete come partner Ferrero?
Dopo l'esperienza positiva dell'anno scorso quando - attraverso le merendine - abbiamo distribuito un milione di videocassette di Aida degli alberi, abbiamo voluto ripetere l'esperienza con la Ferrero con cui ci accomuna l'origine piemontese. La società ha sviluppato una fortissima campagna di comunicazione per aiutare il lancio del film. Nonostante questo approccio industriale nel campo del marketing e della comunicazione, il nostro modello di lavoro è sostanzialmente ancora molto artigianale.

Roberto Morville

Alta Fedeltà

Roberto Morville Creative Director di Buena Vista International è il responsabile di tutte le edizioni italiane dei titoli della distribuzione americana e - ovviamente - anche dei film d'animazione cui dedica una cura supplementare, visto che sono rivolti ad un pubblico di bambini. Dotato di uno spiccatissimo "sense of humour" molto anglosassone, Morville è un profesionista pignolo e rigoroso, capace di passare notti insonni alla ricerca di una parola, una battuta o una voce in grado di doppiare al meglio quell'attrice oppure quel gatto parlante. Per lui non esistono né sabati, né domeniche pur di riuscire a realizzare prodotti di qualità in grado di coinvolgere fino in fondo il pubblico. Il suo ufficio è popolato da strane creature: pesciolini smarriti nell'oceano, mostri verdi, animali variopinti, alieni dall'aria inoffensiva e buffi astronauti in grado di fare sorridere qualsiasi bambino, occhieggiano giocondi dai manifesti dei film campioni di incasso o compaiono qua e là in miniatura tra un cd rom e una videocassetta, tra una rivista specializzata e un libro. E' lui a spiegarci cosa significa curare l'edizione italiana di un film come Alla ricerca di Nemo e di Brother Bear - Fratello Orso.

In cosa consiste il suo lavoro?
Il mio ruolo è quello di curare la supervisione di tutti i prodotti distribuiti in Italia dalla Buena Vista. Sia per quello che riguarda il cinema, l'home entertainment, la televisione e in particolare per il Disney Channel. La nostra è una sezione di un ufficio mondiale della BVI presente in tutti i territori più importanti. Il nostro lavoro è quello di curare il doppiaggio, ovvero trasporre al meglio un'opera originale in un'altra lingua. Seguiamo tutte le fasi: la traduzione, l'adattamento al labiale, scegliamo il direttore del doppiaggio e poi facciamo i provini per avere le voci "giuste" per quei ruoli.

Qual è la vostra linea di lavoro?
Cerchiamo di essere fedeli all'opera originale non soltanto per il rispetto dovuto all'autore e al regista, ma anche per seguire il concetto di trasporre un'opera nata e vissuta nel suo contesto culturale particolare, mettendola in grado di restituire tutte le emozioni e le sfumature agli spettatori che parlano un'altra lingua che, nel nostro caso, è l'italiano. Per noi è importante riuscire a dare lo stesso numero di chiavi di lettura offerte dalla sceneggiatura in inglese.

Che differenza c'è nel doppiaggio di un film d'animazione Disney e uno targato Pixar?
Nessuna particolarmente rilevante dal punto di vista del linguaggio. L'impostazione Pixar risale alla matrice Disney. Si tratta, infatti, di dialoghi molto solari fondati su un umorismo pulito con una comicità per tutti, ma indirizzata principalmente nei confronti dei bambini. Non è un caso che prima di lavorare con Disney i film Pixar erano principalmente muti.

Pixar segue un umorismo più sofisticato di PDI o Blue Skies Studios…
Sicuramente i film Pixar non hanno i marcati doppi sensi di titoli come Shrek e L'era glaciale. Sono più semplici e diretti e vengono apprezzati in maniera differente a seconda dell'età dello spettatore.

Lavorare con l'italiano come lingua di destinazione non è certo facile…
Sì, perché mediamente per esprimere lo stesso concetto in italiano ci vogliono il 15 - 30 % di parole in più rispetto all'originale inglese.
La BVI ha proposto recentemente molti sequels di famosi film d'animazione come Il libro della giungla 2 da poco uscito in Dvd. Come vi regolate?
Se il film è ragionevolmente recente si riesce quasi sempre a fare lavorare nuovamente insieme lo stesso cast, e gli stessi adattatori e direttori di doppiaggio. Altrimenti - come nel caso di pellicole di parecchi anni fa - si devono tentare altre vie. Nel caso di Il libro della giungla 2 abbiamo scelto di essere fedeli all'originale, per poi ottenere dalle voci italiane un'aderenza vocale e di spirito con quello del personaggio del primo episodio. Nel caso di film doppiati più di venti anni fa, spesso, la differenza si nota, perché all'epoca c'erano delle libertà più ampie che oggi sono quasi impensabili. Il gusto di quei tempi era diverso: oggi lo stile è più verista, rispetto alle voci e ai suoni meravigliosi di certi doppiaggi del passato. Cerchiamo di essere fedeli all'originale con attori che per scelta non sempre hanno quella voce meravigliosa dei loro colleghi del passato. Si è più simili alla realtà. Nel caso di Peter Pan 2 o di Cenerentola 2 anche gli americani hanno dovuto trovare nuove voci. Oggi i ritmi di un film d'animazione sono più serrati e le battute sono molto veloci.

Cosa ha significato doppiare Alla ricerca di Nemo ?
E' una sfida nell'accezione inglese di challenge, ovvero quella di una sfida stimolante. Un film così geniale e sviluppato bene richiede a chi lo traduce e adatta i dialoghi di porsi con grande umiltà nei suoi confronti. Il nostro è un lavoro di gruppo come accade nel cinema più in generale. Le nostre energie da me, ai doppiatori, ai tecnici al direttore del doppiaggio sono rivolte ad ottenere il meglio. Oltre essere più strutturati questi film d'animazione sono migliori rispetto al passato. Sono film per tutti rivolti ad un'amplissima gamma di spettatori.

Lei per Brother Bear ha curato anche l'edizione delle canzoni di Phil Collins…
Abbiamo lavorato con grande cura a Los Angeles sull'edizione italiana per seguire molto da vicino una storia dalla grande spiritualità capace di coniugare commedia e temi seri. E' una favola ecologica in cui le canzoni di Phil Collins hanno - come in Tarzan - la funzione di un importante commento fuori campo. E' la scelta di un altro punto di vista, quello degli orsi, sulla vita nelle remote zone del Canada.

Qual è l'elemento più importante nel doppiaggio di un film d'animazione.
La magia. Quella che emoziona me che ho cinquant'anni e quella che fa ridere un bambino di quattro. Lo spirito senza tempo di queste storie è quello che ci fa pensare con un sorriso ai film Disney e che li hanno resi fondamentali nella storia del cinema.


Schede film

LOONEY TUNES: BACK IN ACTION
Distribuzione: Warner
Durata: -
Regia: Joe Dante
Con: Brendan Fraser, Jenna Elfman, Timothy Dalton, Joan Cusack, Steve Martin
Genere: Animazione/Live action

Sito ufficiale http://looneytunes.warnerbros.it/bia/index_flash.html

Siamo alle solite: pur di sbarazzarsi di quell'odioso coniglio chiamato Bugs Bunny (con cui non ha più voglia di lavorare insieme), Daffy Duck finisce sempre col cacciarsi nei guai, trascinandosi dietro il malcapitato di turno. Stavolta Daffy fa pressione sui capi della Warner perché scrivano una commedia solo per lui.
Per tutta risposta viene sbattuto fuori. Come da copione, il papero incassa il benservito con lo stile che gli è proprio: corre, strepita e sfascia. Col risultato che viene licenziato anche D.J. (Brendan Fraser), l'ex stuntman incaricato di allontanarlo dagli studi. Curioso e appiccicoso come pochi pennuti, Daffy Duck s'insinua nella casa e nella vita di D.J., che scopre essere figlio del leggendario Damian Drake (Timothy Dalton), star della serie James Bond. Le scoperte non finiscono qui: Damian Drake è diventato una vera spia ed è stato rapito dal capo della Acme Corporation, Mr Chairman, un uomo spietato che vuole impadronirsi del favoloso e magico Blue Monkey Diamond.
Per Daffy Duck è un sogno che si realizza: finalmente ha l'occasione di vivere da protagonista un'avventura mozzafiato tra agenti segreti, malfattori ed inganni di ogni tipo. Intrepidi, Daffy e D.J. sono già a Las Vegas alla ricerca di indizi. Nel frattempo, Bugs Bunny, accompagnato dal vice presidente della Warner Kate Houghton, si mette sulle tracce del papero per convincerlo a lavorare di nuovo in coppia. I quattro si ritroveranno coinvolti in un rischiosissimo viaggio che li porterà nell'Area 52 (una zona così segreta che l'Area 51 è stata creata come copertura!), a Parigi e fino all'Africa nera. Sparsi lungo la strada ci saranno anche Titti, Willy Coyote, Marvin il marziano, Yosemite Sam, Elmer Fudd, il Diavolo della Tasmania, Pepe Le Pew, Foghorn Leghorn…Insomma, i Looney Tunes per la prima volta tutti insieme sul grande schermo al fianco di attori in carne ossa.

Anti - Space Jam
E' il nome in codice di Back in action coniato dal regista Joe Dante. Un nickname che è suonato come un imperativo tra i corridoi della Warner. Rispetto al primo episodio - Space Jam, appunto - Back in action segna un'inversione di tendenza che ci riporta agli anni '50, al periodo d'oro dei Looney Tunes. Animazione e umorismo di epoca classica. Con qualche frecciatina all'industria cinematografica ed alla cultura pop americana, in perfetto stile Dante.

ALLA RICERCA DI NEMO
Distribuzione: Buena Vista
Durata: 100'
Scritto e diretto da: Andrew Stanton
Genere: Animazione

Sito ufficiale http://www.disney.it/Film/nemo/

Con cinque successi su cinque film prodotti la Pixar Animation Studios, molto intelligentemente acquistata dalla Disney, si è rivelata come la più sicura e redditizia struttura produttiva di Hollywood.
Dopo Toy Story 1 e 2, A Bug's Life e Monsters, Inc., con In cerca di Nemo la Pixar lancia una nuova avventura ambientata nell'affollato e variopinto mondo sottomarino, dove il bene più prezioso, anche dove sembra prevalere la 'legge della giungla', resta la famiglia.

Il successo, basato come sempre sui due elementi che hanno caratterizzato tutte le precedenti produzioni Pixar, questa volta non era poi così scontato. Perché se l'elemento 'spettacolare', la riproduzione 'scintillante' del mondo degli abissi è semplicemente fantastico, più vivo e 'animato' di qualsiasi riproduzione fotografica, la storia questa volta è tutt'altro che semplice e prevedibile. Con delle trovate e dei colpi di scena degni delle più scatenate fantasie. Provate ad immaginare un pesce-single che mette a sobbuglio l'oceano per ritrovare il figlio. Una storia rocambolesca, piena di personaggi eccentrici e con un senso dell'humour molto particolare: roba da mettere a rischio un film per eccellenza 'familiare'. Ma Stanton, autore dei testi e regista di questo film, nonché co-regista di A Bug's Life e co-autore dei testi di tutti i precedenti film Pixar, ha tenuto duro. Alla maggiore ricchezza pittorica doveva corrispondere anche uno standard 'di fantasia' altrettanto elevato. Il risultato non lascia dubbi: In cerca di Nemo ha battuto il record di spettatori, che sembrava irraggiungibile, de Il Re Leone, diventando il maggior incasso di un film d'animazione nella storia del cinema.

Il film inizia con una felice e coloratissima famigliola di pesci clown che stanno cambiando casa sotto l'occhio vigile e benevolo di papà Marlin. Ma, come spesso succede in natura, in un batter d'occhio la famiglia sparisce, e il povero Marlin rimane solo con il figlio Nemo, il quale nonostante il nome (del capitano di "20,000 leghe sotto i mari" di Verne, ndr), non sembra avere un grande senso dell'orientamento. Tanto che va a finire nella rete di un sub che lo porta via, vivo, per ripopolare qualche acquario. Papà Marlin dà letteralmente di matto, non rassegnandosi alla perdita del piccolo, e si lancia in una ricerca piuttosto improbabile - anche la pubblicità del film "ci sono circa 3.7 trilioni di pesci nell'oceano..." cerca di scoraggiarlo - ma chi può fermare l'amore di un genitore (anche con le pinne)? In mare (è proprio il caso di dirlo) si fanno gli incontri più incredibili, a cominciare da quello con Dory, una deliziosa pesciolina dai grandi occhi (e dalla memoria molto piccola), che diventerà la sua compagna di viaggio. Il bello è che Nemo non è più nell'oceano, ma è finito nell'acquario di un dentista di Sidney, accanto ad altri pesci anch'essi poco rassegnati, (e che nel frattempo a forza di guardare attraverso il vetro, sono divenuti esperti in cure dentali). Ma come è possibile per un pesce fuggire da un acquario situato in un appartamento, scavalcare la finestra, attraversare la città, prendere l'autostrada per arrivare finalmente all'oceano? Si può, se la fantasia è abbastanza ardita e se si hanno amici 'cospiratori', magari con le penne, magari con un grande becco ricurvo. (E possibilmente vegetariani).
Nemo è una girandola di eccentriche creature, marine e non, a cominciare dagli squali (con forte accento australiano) impegnati in un corso per superare i pregiudizi nei confronti di 'macchine tutte denti e senza cervello' (e costretti a ripetere 'i pesci sono degli amici, non del cibo"), dalla tartaruga gigante 'alternativa', dai gabbiani rapaci etc. Ma è soprattutto la scoperta del mondo sottomarino ad essere stupefacente ed eccitante proprio come una vera immersione nella barriera corallina. Ed è proprio da quest'ultima, dalla 'Grande Barriera corallina australiana', che il film prende le mosse e l'ispirazione.

OPOPOMOZ
Distribuzione: Mikado
Durata: 75'
Regia: Enzo d'Alò
Genere: Animazione

Sito ufficiale http://www.opopomoz.com/indexflash.htm

Natale di Napoli. In una pacifica e simpatica famiglia si sta per celebrare in allegria un Natale doppio, la notte del 24 nascerà un bimbo, proprio come Gesù bambino.
Tutti sono felici per il prossimo arrivo del piccolo Franceschino, così si chiamerà il bambino, tranne Rocco. Lui è il fratellino di nove anni del futuro neonato e patisce di un'insopprimibile gelosia. È convinto che il nuovo arrivato lo priverà dell'amore dei genitori e gli farà perdere tutti i privilegi di figlio unico. Nel frattempo Sua Profondità, Re dell'Inferno, che da tempo aspetta l'occasione giusta per impedire la nascita di Gesù, invia sulla terra tre diavoletti: Farfaricchio, Astarotte e Scarapino, che riescono facilmente a convincere Rocco ad entrare nel Presepe pronunciando la parola magica "Opopomoz" per bloccare la nscita del bambinello...
Ma in questo mondo incantato, chi mai può immaginare cosa succederà... . Dal regista di La gabbianella e il gatto che torna con questo film alle sue origini partenopee, le musiche di Pino Daniele e la sceneggiatura di un maestro, Furio Scarpelli.

Un cartoon europeo
Il film uscirà in contemporanea a Natale in Italia e Francia. La MK2, che si occupa delle vendite estere, conduce anche trattative per la distribuzione in Belgio e Svizzera. La pellicola, prodotta da Albachiara con la partecipazione di RaiCinema è stata al Marché du Film di Cannes.

Il signore dei cartoni
Enzo D'Alò nasce a Napoli ma si trasferisce ben presto a Torino dove nel 1979 entra a far parte del laboratorio cinematografico "La Lanterna Magica". A partire dal 1983 realizza cortometraggi con un gruppo di bambini e alcuni cartoni animati di informazione didattica. In seguito si specializza nell'animazione e firma numerose sigle televisive. All'inizio degli anni '90, sempre come cartoonist, realizza fortunate serie televisive, poi La Freccia azzurra, primo lungometraggio d'animazione, vince diversi premi. Con La gabbianella e il gatto arriva la consacrazione, e successivamente con Momo la conferma di un grande talento.


SINBAD - LA LEGGENDA DEI SETTE MARI
Produzione: Dreamworks
Durata: 88'
Regia: Tim Johnson, Patrick Gilmore
Genere: Animazione

Sito ufficiale http://www.sinbad-themovie.com/

Sin dalle mille e una notte, le temerarie imprese di Sinbad hanno veleggiato per i sette mari, insieme alla cattiva fama che si porta dietro! Furfante, spaccone, egoista e sciupafemmine, Sinbad non esita a dare la vita…di un altro pur di concedersi una bella vacanza. Ma due donne, l'una divina e l'altra terrena, gli faranno cambiare strada...

La storia
Sulla testa di Sinbad pende una condanna a morte: è ritenuto colpevole di aver rubato il Libro della Pace. Stavolta il lestofante è innocente e l'unico a credergli è l'amico d'infanzia Proteus, generoso e saggio principe di Siracusa, disposto a scambiare la propria testa con quella di Sinbad, in nome dell'amicizia e del bene supremo. I due stringono un patto: Sinbad partirà alla ricerca del Libro della Pace e Proteus garantirà, pena la vita, la riuscita dell'impresa. Patti chiari ed amicizia lunga. Sì. Lunga come la vacanza alle isole Fiji che il traditore Sinbad ha in programma, in barba alle promesse. Ma nella nave che dovrebbe portarlo 'in vacanza', oltre ai propri fedeli marinai c'è anche Marina, promessa sposa di Proteus. La quale non tarda a fiutare l'imbroglio, e, per salvare la testa del fidanzato, costringe il testardo Sinbad a cambiare rotta verso Tartaro, il rifugio di Eris, dea del Caos. Il libro della Pace è, infatti, nelle mani di questa capricciosa divinità che non ha alcuna intenzione di mollare la presa. Anzi. Con un esibizionismo più consono ad una diva che a una dea (sia pur del caos), Eris scatena contro Sinbad e Marina un mostruoso arsenale: Rok, l'uccello delle nevi, il pesce isola, le sirene e perfino il fido Spike! Pur navigando con destrezza in quel mare di guai, Sinbad comprende che per riuscire nell'impresa 'ci vorrebbe proprio un amico'...

Tradigitally
E' il marchio di fabbrica della Dreamworks: animazione tradizionale e digitale. Si forgia una storia sulle fiabe più classiche e si parte dall'animazione manuale, per perfezionarla col digitale. Nonostante tutti i progressi della tecnologia, per realizzare un prodotto come Sinbad occorrono almeno 3 anni di lavorazione ed una squadra di 550 tra artisti, animatori e tecnici.

sinBrad
Per il personaggio di Sinbad i disegnatori si sono ispirati a Brad Pitt, il quale nella versione originale ha prestato anche la voce a Sinbad. E, senza, saperlo, si è trovato di fronte ad un personaggio molto familiare. Da allora gli è stato affibbiato il soprannome Sinbrad.

Il mito dell’amicizia
Oltre alle pagine de Le mille e una notte, per questa avventura gli autori si sono rifatti al mito di Damone e Finzia. I due Pitagorici erano talmente uniti che quando Finzia, condannato a morte dal tiranno di Siracusa Dionisio, ottenne qualche giorno di libertà prima dell'esecuzione per salutare la madre inferma, Damone garantì per lui, dichiarandosi pronto a morire nel caso in cui Finzia non fosse più tornato. Ma Finzia tornò il giorno stabilito e Dionisio, ammirato da un simile esempio di lealtà, graziò Finzia.

TOTO' SAPORE
Distribuzione: Medusa
Produzione: Lanterna Magica
Durata: -
Regia: Maurizio Forestieri
Genere: Animazione

Sito ufficiale http://www.totosapore.it/

Il diavolo fa le pentole…Lo sa bene Totò Sapore che per colpa di Marmittone, Sora Pasta, Pentolito e Tegamino, quattro pentole magiche, passerà un bel po' di guai.
Nella Napoli del 1700 Totò Sapore sogna di diventare un cuoco raffinato e di mangiare ogni prelibatezza. Povero, senza mai un soldo in tasca, a Totò non resta che una chitarra e la voce con cui cantare di pranzi luculliani e di pietanze sopraffine. Storie che non saziano la pancia ma almeno rallegrano il cuore. La vita, però, gli riserva delle sorprese: l'amicizia di Pulcinella, un tipo dal buffo naso e più affamato di lui, e quattro pentole annerite, in cui magicamente ogni ingrediente diventa un piatto squisito. Con quelle tra le mani Totò prepara dei manicaretti che conquistano il palato dei reali e il cuore della bella Confiance. Tanta felicità finisce col suscitare l'invidia e l'ira della strega Vesuvia, costretta da un sortilegio a vivere segregata nelle viscere del Vesuvio. Spalleggiata da Mestolon, il presuntuoso cuoco francese padre di Confiance, la strega riuscirà a togliere a Totò le magiche pentole, il buonumore e perfino l'amata. (Oltre a scatenare la guerra tra Napoli e la Francia). Ma quando tutto sembra perduto, il coraggio e la fantasia vengono incontro a Totò che con un'invenzione, a base di pomodoro, mozzarella e basilico, salverà la città e ritroverà l'amore della sua bella…
Dopo i sorprendenti successi de La gabbianella e il gatto e Aida degli alberi, La Lanterna Magica (la Disney all'italiana) torna a far sognare i più piccini con un cartone che stuzzica l'appettito. Un omaggio a Napoli ed alla pizza, da vedere rigorosamente a pancia piena. Anche se inevitabile è il salto in pizzeria al termine del film!

Le pentole
Marmittone è una grossa marmitta borbottante col piglio da generale. Sora Pasta è una vecchia signora, trasognata e materna. Tegamino è il cagnolino di famiglia:abbaia e col manico scodinzola. Pentolito, lo suggerisce il nome, è piccolo e sempre pronto a scherzare.