Future Film Festival a Bologna

[atchoo]

Mi incuriosisce questo tuo parere di Shark Tale. In patria non ha convinto granchè, nè critica nè pubblico. Io comunque penso di andarmelo a vedere.

[D84]

... Ora

[D84]

[quote="atchoo"]Mi

[dcristof]

finalmente trovo il tempo per scrivere anch'io un paio di pareri su quello che ho visto al FFF.


Neko no ongaeshi

NEKO NO ONGAESHI: mi è piaciuto. Fa perfettamente il lavoro che deve fare, ovvero divertire in modo leggero e disimpegnato. Non è un film ambizioso o complesso ma neanche vuole esserlo.

sono completamente d'accordo. aggiungo solo che questo commento si puo' estendere un po' a tutti gli aspetti dell'anime, anche quelli tecnici: character design, animazione, colonna sonora; ma di quest'ultima devo dire che non sono riuscito a prestarle molta attenzione, diciamo che non mi sono proprio accorto che ci fosse.
in conclusione: sono contento di averlo visto, ma non credo che sborsero' una ventina di euri per comprare dvd o anche solo vhs, se mai uscira' in home video italiano.


Paranoia Agent
mi ha stupito! non avevo visto ancora niente di Kon, e pur avendone sentito parlare molto bene vedere in prima persona e' un'altra cosa.

la trama si dipana verso direzioni che non hanno nulla di prevedibile

chissa'... dopo i primi 3 episodi io un'idea me l'ero fatta, ma d'altra parte il quarto, che ho visto solo a meta' (sono uscito per andare a vedere Neko no ongaeshi, che stava in un altro cinema un po' distante), sembrava gia' contraddirmi. chissa' cosa ne avrei tratto se l'avessi visto tutto.
bella anche la struttura narrativa, con un protagonista diverso per ogni episodio, per quanto quasi sempre si tratti di personaggi gia' comparsi in precedenza (segue spoiler innocuo, spero):

Spoiler:

cioe' la protagonista dell'episodio 3 conosce il protagonista dell'episodio 2; il protagonista del 4 si intravede alla fine dell'episodio 3.

mi ricorda un po' la struttura dei capitoli "contemporanei" della prima parte di "Il Maestro e Margherita".
ma poi oltre alla trama che incuriosisce e alla struttura che affascina, e' un'opera molto ricca anche nel contorno, con tanti spunti sulla societa' giapponese e sulla psiche umana.
animazione e chara design ottimi, come ci si aspetta da MadHouse.
molto azzeccata anche la canzone di testa. dire che e' straniante e' forse un po' troppo, ma certo e' spiazzante trovare una musica cosi' ariosa, allegra e vagamente epica, usata per aprire una serie di racconti che possono arrivare a dare una sensazione di claustrofobia che nasce assistendo alla parabola di una psiche che resta imprigionata nelle storture da se stessa create.


Wonderful Days
anime coreano, recensito su eMotion 10, 28.
non posso non essere d'accordo con la recensione di eMotion, che qui sintetizzo brutalmente: un'opera mirabile sia da un punto di vista visivo (mi perdonerete il gioco di parole), con sfondi e ambientazioni molto dettagliati; sia da un punto di vista tecnico, dato che amalgama perfettamente diverse tecniche di animazione. trama e personaggi (e lasciatemi aggiungere anche intreccio) sono invece piuttosto convenzionali, se non banali, per non parlare del finale, che sembra del tutto forzato.
personalmente ho apprezzato la scelta (perche' penso che sia tale) di tenere una certa pacatezza sia nell'esaltare le doti atletiche e temerarie dell'eroe , sia in tutte quelle sequenze dove si potrebbe dare spazio talvolta gratuito alla dinamismo dell'animazione; abitudini, queste, di cui ultimamente si abusa, a mio parere. quindi mai movimenti troppo veloci ne' dei mezzi ne' dei personaggi, anzi i movimenti di questi ultimi mostrano una certa lentezza che mi ha dato l'idea del peso dei corpi, per una volta riportato nell'anime.
anche la colonna sonora si adegua a questa pacatezza, facendo un buon servizio, direi. ma non mi ha particolarmente toccato.


Ryan
si tratta di un corto live con inserti vari di animazione CG e un paio di citazioni di animazione tradizionale (la riproposta di 2 corti realizzati negli anni '70).
anche questo e' recensito sul numero di eMotion gia' citato: eMotion 10, 10
bello, bello, bello! per come la vedo io e' un esempio mirabile del modo piu' intelligente, ragionato e maturo di usare le tecniche digitali in un'opera live. modificare e arricchire l'mmagine reale per rappresentare cio' che l'immagine reale non puo' oggettivamente rappresentare, come stati d'animo, atteggiamenti psichici, e altro ancora.

[Heimdall]

Subito dopo nel pomeriggio ho visto gli omaggi alla scuola di animazione di Zagabria.
La mitica Zagreb Film, nome che i più vecchi (cioè probabilmente solo io) ricorderanno comparire tra i ricordi della TV dei ragazzi e dei programmi su Tele Capodistria... Stile antiquato e storielle buffe. Soluzioni e gags visive vicine allo stile Disney degli esordi. Molto gradevole, nell'insieme.

La sottovalutatissima - e in occidente pressoché sconosciuta - scuola di animazione dell'Est Europa era la mia passione quando ero piccolo: i suoi corti erano dei veri e propri gioielli minimalisti...
Evidentemente, Sara, siamo più o meno coetanei, perché anch'io ho qualche ricordo dei disegni animati trasmessi da Capodistria. Purtroppo tutti i ricordi si mescolano nel limbo confuso del tempo, e la memoria non mi sovviene come vorrei: che serie hanno trasmesso al FFF?

[D84]

Non

[spaced jazz]

NEKO NO ONGAESHI:

colonna sonora; ma di quest'ultima devo dire che non sono riuscito a prestarle molta attenzione, diciamo che non mi sono proprio accorto che ci fosse.

Lasciatemi dire che è molto bella, e anche con simpatiche e dotte citazioni, però nel film in effetti alcune cose risaltano poco: basta dire che il bellissimo main theme si sente solo per una manciata di secondi...

[Ani-sama]

[...]Premetto che lo avevo già visto e che ho voluto rivederlo, anche per verificare se qui avessero un traduttore dei sottotitoli migliore del mio... Mica tanto! Vi dirò che alla prima visione mi aveva lasciato con la stessa impressione di Ani-sama, carino, divertente senza impegno, ricco di citazioni ma in fondo un film senza pretese, con alcuni salti narrativi che non si capiscono un gran ché bene. Alla seconda visione i salti si sono attenuati, le citazioni hanno preso corpo in modo più vivace, i personaggi mi hanno detto di più, anche la colonna sonora mi è sembrata più bella, e mi sono parse più giustificate le critiche entusiastiche che avevo letto su questo forum.[...]

Io non stavo neanche a leggere i sottotitoli in italiano... Comunque mi è sembrato che questi ultimi fossero di diretta derivazione di quelli inglesi.
Per quanto riguarda poi le musiche, devo dire che hanno colpito anche me. Non me le aspettavo così ben fatte, avendo poi Hisaishi come metro di paragone...

[RøM]

Sicura? Ma è la serie televisiva?

Ne aveva tutta l'aria. Abbiamo visto tre soli episodi, mentre per le altre serie avevano programmato due visioni ciascuna, per un totale di almeno 8 episodi.

Se fossero stati gli OAV te ne saresti accorta, quelli durano 50 minuti l'uno (più il film cinematografico La sindrome di Moira che dura un'ora e mezza); se poi è stato specificato che il regista era il figlio di Tezuka, allora era sicuramente la serie televisiva che in Giappone è ancora in corso.

Samurai Jack è la serie cult, secondo me, di Tartakowsky, imparagonabile alle varie Superchicche, Dexter

Uhm... Samurai Jack è visivamente bellissimo, ma sotto l'aspetto delle sceneggiature è un po' discontinuo. Tutto sommato preferisco Dexter's laboratory (l'hai mai visto in originale? Perché il doppiaggio italiano è pessimo)

[Heimdall]

Non hanno mostrato serie, ma due rassegne dedicate a Josko Marusic e Dusan Vukotic. Erano storielline autoconclusive e ricche di trovate. Sempre naturalmente con un disegno elementare, di quelli stilizzati quasi alla Mirò che ci ricordiamo.
E da quel che mi risulta tu hai 32 anni mentre io ne ho 39. Siamo un po' distanti. Tu che serie ti ricordi?

Ecco: il problema è che non ho ricordi precisi... M'incuriosiva il fatto che qualche nome potesse risvegliare ricordi sopiti. Quando vedevo quei disegni animati, ero "onnivoro" e, chiaramente, mi accostavo alla visione con scarso spirito critico... Certo, c'era la lotta (percepita forse più dai nostri genitori che da noi) tra i cartoons americani e i neoarrivati anime giapponesi (che avevano taccia di essere "fatti col computer" ). Ad inserirsi nella terra di nessuno tra i due schieramenti c'erano questi piccoli gioielli surreali e naif che erano i disegni animati dell'est, e che secondo me (parlando di prodotti seriali) hanno toccato il vertice nella gloriosa Famiglia Mezil (se non sbaglio di produzione ungherese), purtroppo non più riproposta in tempi recenti...

[dcristof]

[...]Premetto che lo avevo già visto e che ho voluto rivederlo, anche per verificare se qui avessero un traduttore dei sottotitoli migliore del mio... Mica tanto! Vi dirò che alla prima visione mi aveva lasciato con la stessa impressione di Ani-sama, carino, divertente senza impegno, ricco di citazioni ma in fondo un film senza pretese, con alcuni salti narrativi che non si capiscono un gran ché bene. Alla seconda visione i salti si sono attenuati, le citazioni hanno preso corpo in modo più vivace, i personaggi mi hanno detto di più, anche la colonna sonora mi è sembrata più bella, e mi sono parse più giustificate le critiche entusiastiche che avevo letto su questo forum.[...]

Io non stavo neanche a leggere i sottotitoli in italiano... Comunque mi è sembrato che questi ultimi fossero di diretta derivazione di quelli inglesi.
Per quanto riguarda poi le musiche, devo dire che hanno colpito anche me. Non me le aspettavo così ben fatte, avendo poi Hisaishi come metro di paragone...

ho capito, vorra' dire che cerchero' di rivederlo con occhio piu' attento.
non escludo che fossi gia' piu' rincoglionito del normale, visto l'orario.

[D84]

[quote="dcristof"]ho

[D84]

[quote="dcristof"]molto

[D84]

[quote="dcristof"]Ryan

[dcristof]

Ryan...anche questo e' recensito sul numero di eMotion gia' citato: eMotion 10, 10

Sei sicuro? Io ho appena spulciato l'intero numero da te citato, e di questo Ryan non ho trovato traccia. A che pagina sta?

scusa, ogni tanto mi scappano queste indicazioni abbreviate: l'articolo in cui si parla brevemente di Ryan e' quello dedicato a Annecy 2004, e la pagina di inizio dell'articolo e' la 10 (l'ultimo numero che ho scritto,quello non in grassetto); di Ryan si parla in un paio di capoversi, mi sembra ci sia una veloce menzione nella parte iniziale dell'articolo e poi la piccola recensione verso la fine. stasera controllo le pagine esatte e domani ti so dire con piu' precisione.

La canzone sembra allegra, ma le strofe "Guarda che bella nuvola a forma di fungo nel cielo..." e "non preoccuparti dello tsunami" (detto adesso, poi) ne smentiscono un po' l'atmosfera.

Spoiler:

i personaggi ritratti nella sigla, poi, ridono insensatamente, anche in situazioni tragiche, come un'appartamento completamente in rovina o un'ondata che li travolge

la strofa del fungo l'avevo notata ma poi rimossa, quella dello tsunami proprio l'aveo persa. pero' altre strofe sono piu' incoraggianti: se non ricordo male si parla anche di "un ponte gettato verso il domani".

Spoiler:

inoltre i personaggi ridono insistentemente sempre, con qualunque sfondo, alcuni anche piu' serene o comunque normali (almeno in apparenza): e.g. un bel cielo sereno (ma potrebbe essere uno che sta precipitando nel vuoto), sul tetto di un palazzo (ma potrebbe essere un'aspirante suicida), in mezzo a una strada trafficata (ma potrebbe essere sul punto di farsi investire da un'auto), etc. molti panorami urbani che potrebbero essere da cartolina ma hanno anche uan certa ambiguita'. a questo non avevo pensato. il dato certo e' il riso insistente, isterico direi, il che si ricollega a uno dei main themes della serie: i disturbi della psiche.

Se vuoi, io ce l'ho...

grazie, sei molto gentile. adesso e' un periodo un po' troppo impegnato, pero' piu' avanti ne approfittero' senz'altro