Trigun, Escaflowne, Cowboy Bebop. Pareri.

Discussioni su gli autori e anime/cartoni non-Ghibli

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Giggione
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Messaggio da Giggione »

Shito ha scritto:Ho trovato il tuo ultimo post, Giggione, davvero parecchi gradini sopra tutti i precedenti. Molte tue posizioni mi sono più chiare ora, e non mi sembra il caso di lamentarsi della lunghezza di quel tuo scritto, che contiene così poco di scontato o superficiale, a mio avviso.
Questo mi fa un piacere enorme. Anche perchè, pur sperandoci, non me l'aspettavo.
Grazie.
Shito ha scritto: La mia doverosa premessa è che, come dicevo, per come la vedo e la intendo io il dialogo esiste quando due persone hanno opinioni divergenti, e ciascuno sentendosi sicuro delle proprie opinioni cerca di spiegarle all'altro nel tentativo (più o meno conscio) di convincerlo, ovvero 'convertirlo' al proprio credo. Un dialogo è un confronto, e un confronto presuppone che ci sia un risultato finale. Altrimenti non avrebbe neppure senso discutere, no? Se alla fine ciascuno può restare delle proprie opinioni, nulla è cambiato, significa solo che il confronto è stato fittizio, e nessuno si è messo realmente 'in gioco'.
A volte semplicemente "conoscere" il diverso da noi ci arricchisce, senza necessariamente dover pensare di convincersi. E' ovvio che magari un po' ci si avvicina, ma senza doverlo quantificare a priori. Magari si era già più vicini di quanto si credesse e si usava semplicemente un linguaggio diverso. I casi possono essere mille. Cercare di capire le motivazioni di qualcuno e rispettarle, pur rimanendo della propria idea, è comunque già un dialogo e un risultato.
Magari io e te facendo strade leggermente diverse arriviamo a conclusioni simili. Magari a volte le strade pur essendo diverse si sovrappongono. E cosi via. Sto facendo solo degli esempi. Non so quale sia la verità. Mi accontento di essere riuscito a dialogare con te. Per me è un enorme risultato. Davvero.

Certe volte mi sembra addirittura che la distanza la creiamo io e te con le parole, e che percepirla così gigantesca sia una sensazione soggettiva ;)
Shito ha scritto: Questa realtà contemporanea (tutti gridano e strillano, ma spesso non sapendo neppure loro in base a cosa pensano qualcosa, non mettono nulla di loro a reale confronto con nulla) è quella che io fortemente contesto, e la contesto nei fatti.
Assolutamente vero. Sono perfettamente d'accordo. Siamo circondati da strilloni che riempiono il vuoto con il nulla. E non parlo solo della televisione.
Shito ha scritto: Ora però mi devi chiaramente spiegare qual è il contenuto comunicativo dei Guymelef, degli Uomini Bestia, di tutto il 'fantasy' di Escaflowne.
Qui è difficile. Non perchè non sia possibile ma perchè sono tante cose, è un insieme di fattori. Cercherò di prendere un solo elemento e di farti un esempio pratico.
Il Guymelef sono meccanici. Non sono robot, anche se lo sembrano. Hanno un aspetto un po' da antichi guerrieri con varie influenze di varie culture. Sono mossi da un energia misteriosa che pur avendo nell'anime un origine ben definita, nella realtà è lasciata all'interpretazione di chi guarda.

E' energia spirituale? (Ad esempio).
E' la forza dell'amore di Hitomi? (Forse anche questo, si).

Il fatto che i Guymelef siano meccanici inoltre fonde il fascino del moderno con l'antico (un po' alla Giulio Verne per intenderci ma molto più sofisticato e affascinante). E trovo che questo sia uno spunto di riflessione assolutamente originale. Quello di far convivere il progresso con i valori antichi, fondendoli in un tutto che prende il meglio da ognuno dei due.
Se non fosse esteticamente soddisfacente non potrebbe veicolare quel contenuto lì.
L'amore di Hitomi aiuta Van a muovere l'Escaflowne. La forza d'animo di quella ragazza riesce a muovere tanta bellezza. In questo senso l'estetica è necessaria e non può essere scissa dal contenuto.
Per completare il mio esempio io penso che il manga di DevilMan non potrebbe essere esteticamente diverso da come è (i disegni hanno un aspetto oggettivamente ostile) perchè è solo in quel modo lì che può veicolare i suoi contenuti. Certo bisogna fare uno sforzo dovuto al fatto che è di altri tempi e quindi è tecnicamente rozzo. Ma anche se fosse più moderno dovrebbe rimanere sempre con un estetica "cupa" (se mi passi questo termine).

Non so se conosci e ricordi il disegnatore "Nicola Mari", un ex disegnatore di Nathan Never che collaborò a parecchie testate Bonelli. Sicuramente lo conoscerai.
Per me quel disegnatore è un assoluto artista. Molta gente non amava i suoi disegni perchè troppo "cupi" e "macchiati". A mio avviso invece la gente non capiva la sua arte. E forse era davvero sprecato come disegnatore di fumetti. Il suo incredibile talento impressionistico veicolava moltissimi contenuti pur avendo un estetica molto particolare. L'angoscia che trasmetteva è assolutamente da non sottovalutare.

Essere artisti secondo me significa riuscire a usufruire dell'estetica per veicolare qualcosa di profondo. Se si ha una buona intenzione nei contenuti ma non si è in grado di veicolarli nel modo giusto (bello o brutto che sia) si fallisce. Se non si è in grado di piegare la materia alla propria volontà narrativa si fallisce. E il risultato finale è esattamente lo stesso che si avrebbe con una bella scatola, ma vuota.

Spero di essere stato in grado di aggiungere un altro tassello al mio modo di vedere le cose.

Vorrei aggiungere solo una cosa che esula dal discorso che fin qui ho esposto e non lo esclude ma, semmai, lo arricchisce in qualche modo. A volte è anche bello concedersi la libertà di godere solo "esteticamente" di qualcosa. Così, per quello che si presenta. Senza doversi per forza arrovellare a cercare significati reconditi. Se i significati ci sono arriveranno lo stesso. Nonostante tutto. In caso contrario non si è comunque sprecato tempo. Basta essere in pace con se stessi.
Ultima modifica di Giggione il dom nov 20, 2005 3:35 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Giggione »

Shito ha scritto: Originale e interessante direi proprio di sì. E' dato di fatto che Escaflowne ha forgiato un'estetica molto personale e ahimé destinata a non avere molto seguito, per di più intrecciandola come dici a tematiche shoujo in modo ancor più singolare. Fermi questi certi valori, non rintraccio tuttavia in questi elementi un 'contenuto reale', ma solo un valore estetico che arricchisce l'opera, come un buon mezzo può fare di un contenuto che deve tutavia essere presente di per sé, pena l'annullamento del valore-prodotto dell'opera essa tutta.
Pur non essendo così categorico e avendo "la manìa" di non generalizzare mai (è più forte di me, ti chiedo scusa :sorriso2:) accetto con molto piacere questo punto di vista. Anche perchè il tuo "ahimé" nei confronti del mancato seguito di quell'estetica lì, dimostra in qualche modo che anche per te è importante il modo in cui un contenuto viene veicolato.

Può essere che ognuno di noi riesca più facilmente a leggere attraverso certe estetiche piuttosto che altre?
In poche parole, potrebbe succedere che l'estetica troppo appariscente di un prodotto ti faccia sembrare che non ci siano contenuti solo perchè ti ha abbagliato e non sei riuscito ad andare oltre?

Sono solo spunti di riflessione senza alcun impegno. Tanto ormai credo che la tensione si sia allentata e che la discussione sia comunque riuscita ad arrivare ad un punto di approdo.

Un saluto
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Messaggio da Shito »

Un altro post molto interessante, ricco di spunti, e assolutamente focalizzato. Dico il tuo penultimo, Giggione. Forse mescoli sempre un po' tante cose, ed è difficile distinguere le linee nitide del tuo pensiero.

Ma sono d'accordo che l'estetica (la forma) abbia anche un valore FUNZIONALE nella veicolazione di un messaggio (il contenuto). Vale una su tutti la famosa metafora Lucreziana che vuole la poesia del 'De Rerum Naturae' essere come il miele che orla il bicchiere dell'amaro assenzio. Se torniamo su Miyazaki, forse le animazioni curate, la bellezza dei fondali e il potere evocativo delle sue immagini e delle musiche di Hisaishi sono il miele (dolce) che ci aiuta a sorbire un contenuto reale (amaro, nel senso di 'duro a sorbirsi').

Io devo essere una bestia rara. Per me l'intelletto e dolce, leggere di filosofia è dilettevole e leggere un romanzo vuoto è persino odioso. Qualcuno dice che sono malato d'intelettualità. Forse sbaglio a far canone di me stesso, ma è un vizio quasi ineluttabile, temo, della natura umana. E' una presunzione inconscia.

Ovviamente l'arte è la capacità di trasfigurare un contenuto in una forma che risponda al bello estetico. Questa è l'arte. Però, vedi, anche dicendo così stiamo dicendo che senza un contenuto da trasfiguare, non c'è nulla da rendere bello. In sostanza, io ritengo che la bellzza vuota non sia vera bellezza.

Tu dici che avere un grande messaggio non ben esteticizzato è come avere una scatola vuota, ma io su questo dissento. Un contenuto senza una scatola ha ancora ragion d'essere, una scatola vuota no. Questa è per me la base della differenza deontologica a cui sempre ritorno, al famoso contenuto > forma.

Più volte ho tentato di produrre qualcosa si mio. Ma prima ancora di pensare alla forma estetica con cui farlo, mi sono sempre chiesto "cosa voglio dire con questo?". Quando la risposta è stata "in effetti non ho nulla da dire con questo", mi sono impedito di porre penna sul foglio. Come Miyazaki io credo che spesso si producano parole vuote, e che questo abbia deprecato l'idea della parola nella mente comune. E' così che è stato ucciso il dialogo reale, secondo me.

Secondo me non c'è arte senza contenuto. Ovviamente, anche un contenuto senza apparato formale non costituisce arte. Ma ha ancora un valore intrinseco. Può essere un trattato, o della saggistica, o anche solo un pensiero comunicato malamente a voce, ma ha un valore. Invece, il bello vuoto è solo un inganno, e porta l'uomo a perdersi.

Alla fine mi da ragione anche Aristotele, che per quanto veda nella sostanza un sinolo di materia e forma, pure ci dice che la forma è la messa in atto della materia (potenza), quindi ontologicamente fa preesistere la materia alla forma.

Certo, hai ragione a dire che sono severo. Molti dicono, credo alludendo allo stesso concetto, che io sono molto 'pesante'. Che penso troppo. Che penso a tutto. Che non mi rilasso mai. Ma io riesco a vivere solo così.

Io in prima persona mi sforzo di dare una forma estetica al contenuto dei miei pensieri, per veicolarli a un ideale e pù vasto uditorio, un po' come Lucrezio con la sua poesia. Ma per poter veicolare bene qualcosa, prima bisogna avere qualcosa da veicolare.

PS
Concordo moltissimo sul valore artistico di Nicola Mari, essendo anch'io un impressionista ideale. Nicola Mari come Corrado Roi, hanno sempre avuto la forza di polso per imprimere nelle loro matite l'emozione. Più probabile per me detestare l'arte tradizionale, l'emulazione del bello di natura, e simili.
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Messaggio da cipeciop »

Shito ha scritto:per Shito il contenuto di un opera narrativa è sempre ontologicamente superiore all'apparato estetico che lo esprime, in quanto questo si considera mezzo di quello.
Shito ha scritto:Alla fine mi da ragione anche Aristotele, che per quanto veda nella sostanza un sinolo di materia e forma, pure ci dice che la forma è la messa in atto della materia (potenza), quindi ontologicamente fa preesistere la materia alla forma.
"Ontologicamente" per me è una parola priva di significato e che purtroppo mi irrita assai.
Perciò mi piacerebbe sapere: secondo Shito quell' "ontologicamente" si può sostituire o la frase perderebbe di significato?

PS Lo so, è un problema mio: chiedo solo se è possibile risolverlo o se sono solo un tecnico del 21° secolo senza speranza di arrivare a comprendere l'assoluto. :roll:
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Messaggio da Yume »

Buttiamola in cazzeggio ....

Contenuto > forma (postulato)

Contenuto di Esca = sostanzialmente, un topos del genere shoujo

Forma di Esca = ambientazione fantasy/medievaleggiante/esoterica

Se io detesto in egual misura sia il genere shoujo (contenuto) sia il genere fantasy (forma) lo posso affermare o no che Esca non mi piace?
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Messaggio da Shito »

cipeciop ha scritto:
Shito ha scritto:per Shito il contenuto di un opera narrativa è sempre ontologicamente superiore all'apparato estetico che lo esprime, in quanto questo si considera mezzo di quello.
Shito ha scritto:Alla fine mi da ragione anche Aristotele, che per quanto veda nella sostanza un sinolo di materia e forma, pure ci dice che la forma è la messa in atto della materia (potenza), quindi ontologicamente fa preesistere la materia alla forma.
"Ontologicamente" per me è una parola priva di significato e che purtroppo mi irrita assai.
Perciò mi piacerebbe sapere: secondo Shito quell' "ontologicamente" si può sostituire o la frase perderebbe di significato?

PS Lo so, è un problema mio: chiedo solo se è possibile risolverlo o se sono solo un tecnico del 21° secolo senza speranza di arrivare a comprendere l'assoluto. :roll:
Mmmh... azzardo un 'dal punto di vista della ragion d'essere', 'come dignità e logica d'esistenza', cose così. :)
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Messaggio da Giggione »

"La forma è la messa in atto della materia" io ad esempio lo interpreto così: la materia non potrebbe esistere senza la forma. Quindi neanche noi esisteremmo. In pratica la forma è l'atto stesso della creazione.

Pensa se fossimo rimasti idee senza forma, non credo sarebbe piaciuto a nessuno di noi di non esistere :?

Comunque il tuo penultimo post, quello più lungo per intenderci, mi è piaciuto. Anche la sincerità con cui parli di te stesso l'ho trovata molto bella. In alcuni punti ('Bestia Rara' è troppo simpatica come espressione) mi ha addirittura divertito :sorriso2:.
Anche a me ora comincia a chiarirsi meglio il tuo pensiero.

Ci sono ancora diversi spunti che si arrovellano nella mia testa e che mi piacerebbe aggiungere. Avrei fatto un altro intervento articolato ma ho preferito metabolizzare ciò detto fin qui, anche perchè mi sentivo un po' stanco.

Ciò che posso cercare di aggiungere velocemente è che io, per creare qualcosa, trovo spesso utile invece partire dall'opposto, cioè dalla forma. Spesso il nostro inconscio mette da solo le idee e i contenuti in quello che facciamo. Partire "mentali" a volte potrebbe bloccare queste energie emotive, ingabbiando un forte potenziale creativo all'interno di una eccessiva razionalità (di questo tranello a volte sono rimasto vittima in passato).

Dare fin da subito un significato troppo preciso a quello che si vuol creare non sempre è utile, secondo me. A volte si rivela deleterio.

Un po' come molte delle discipline orientali (ad esempio una qualsiasi arte marziale antica) che partono dal copro (quindi dall'esteriorità) per poter arrivare al profondo del "sè", alla propria interiorità.

Non dico che sia sbagliato l'approccio opposto, dico solo che sono entrambi validi in egual misura.
:wink:

Quelle che sembrano scatole vuote a volte possono essere dei tentativi mal riusciti, o parziali, di questo tipo di approccio.

Tuttavia, non bisogna confondere questo con il 'volontario' confezionamento di una scatola vuota da parte di venditori in mala fede. Lì c'è il dolo. Quello è sfruttamento subdolo delle nostre tasche, oltre che di idee altrui. Ma non voglio fare un discorso politico economico in questo momento.

Quindi, tornando a noi, è in questo senso che io penso che anche forma povera di contenuto ha comunque ragion d'essere.

Scusa la sintesi, prima di impegnarmi in un discorso più articolato preferisco riposare un po' e far maturare le idee attuali.

Un saluto
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Messaggio da cipeciop »

Shito ha scritto:Mmmh... azzardo un 'dal punto di vista della ragion d'essere', 'come dignità e logica d'esistenza', cose così. :)
OK, grazie Shito! Come temevo non è una questione di terminologia: non mi significa alcunché. Ma non preoccuparti perché per me è sempre stato così già dal liceo, anche Hegel mi faceva questo effetto: mi si rizza il pelo.
Temo che non ci sia nulla da fare; la frase mi suonerà sempre come:
"per Shito il contenuto di un opera narrativa è sempre PUFFAmente superiore all'apparato estetico che lo esprime, in quanto questo si considera mezzo di quello."
:?
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Messaggio da Shito »

Giggione ha scritto: Ciò che posso cercare di aggiungere velocemente è che io, per creare qualcosa, trovo spesso utile invece partire dall'opposto, cioè dalla forma. Spesso il nostro inconscio mette da solo le idee e i contenuti in quello che facciamo. Partire "mentali" a volte potrebbe bloccare queste energie emotive, ingabbiando un forte potenziale creativo all'interno di una eccessiva razionalità (di questo tranello a volte sono rimasto vittima in passato).

Dare fin da subito un significato troppo preciso a quello che si vuol creare non sempre è utile, secondo me. A volte si rivela deleterio.
Queste sono cose su cui ho riflettuto molto, da sempre.

Io non parto dall'estetica, ma l'estetica mi serve sin da principio. Ad esempio, quando scrivo un copione, se non faccio SUBITO il frontespizio non riesco a cominciarlo. E' come se l'ossatura estetica mi servisse da impalcativa anti-ingavia. Strano. E contraddittorio, ovviamente. Come quasi tutto quel che mi riguarda.

Quanto poi alla questione del contenuto che viene da sé, in parte è vero. L'ho provato sulla mia pelle. E' quello che io chiamo 'l'apporto dell'inconscio'. Un altra cosa su cui è spesso bene riflettere. Però attenzione, queste sono logiche a monte, nel momento genetico dell'opera. A valle, quando l'opera è cristallizzata nella sua forma finale, se è vuota, vuota resta.
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Messaggio da ghila »

Shito ha scritto:Cowboy Bebop: commediola insipida con grosse pretese del tutto fuori luogo. Personaggi banali e scorribande da fanta western davvero dimenticabili. Ottima realizzazione tecnica a abito sonoro interessante, ma la Kanno per brava che è stanca molto facilmente nel suo sperimentalismo che sembra divertissement. Forse la serie animata più sopravvalutata di sempre.
Finito giusto ieri di vedermelo. Non sono totalmente d'accordo con questo parere di Shito, anche se gli do atto che effettivamente l'anime muove delle pretese molto alte (sacrificio di sé, la ricerca di una nuova "casa") senza però arrivare mai al dunque. Tutto resta, purtroppo, sempre sfiorato. Ne è un esempio la piccola hacker, che nasce insipida, resta insipida, se ne va insipida. Non fa bene alla sceneggiatura, diciamocelo. Trovo invece la colonna sonora superba e mai fine a sé stessa. Senza questa potremmo buttare più di 3/4 del lavoro che da essa viene sostenuto. Non ho apprezzato molto i siparietti di alcune puntate e avrei preferito un climax con meno range. Difficile in 22 minuti parlare di morte, abbandono, voglia di cibo buono, amore, risate e soldi rendendo la narrazione agile e toccante. A mio avviso al regista questo alto obiettivo gli è riuscito nel primo, enorme, splendido, incredibile episodio.
Talmente bello da valere da solo la visione di altre puntate, francamente deleterie, per giungere ad un finale carico di emozioni e ricco di fascino.

Innegabile che la caratterizzazione di Spike sia di buon livello. La regia, la fotografia e le inquadrature sono invece continui piccoli capolavori. Ma la sola tecnica a volte non basta.

Sono comunque contento di averlo acquistato, nell'edizione completa appena uscita. Non è un capolavoro, ma resta un anime che illustra efficacemente dove certa animazione giapponese sta puntando e su quali basi parte.

Tutto questo, naturalmente, a mio parere. Ciao! :)
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Messaggio da Yume »

ghila ha scritto:Ne è un esempio la piccola hacker, che nasce insipida, resta insipida, se ne va insipida.
Beh, il mondo è bello perché è vario. Ed che se ne va insipida?
Dio bono, io ho pianto di più al ventiquattresimo episodio che non all'ultimo....
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Messaggio da ghila »

Yume ha scritto:Beh, il mondo è bello perché è vario. Ed che se ne va insipida?
Dio bono, io ho pianto di più al ventiquattresimo episodio che non all'ultimo....
Eccola; il problema è che io non ho proprio pianto. E non sono certo uno che si tira indietro; forse dipende da quanto una storia colpisce il tuo immaginario. Ad esempio io mi innondo ogni volta che vedo "Vangelo secondo Matteo" di Pasolini. Eh si, il mondo è bello perchè è vario.

Cmq a me la caratterizzazione dell'hacker sembra insipida perchè poco approfondita ed è anche per questo motivo che non ho pianto assolutamente quando se ne è andata.
Quando si piange, poi, tutti questi cavilli tecnici saltano perchè, giustamente, l'obiettivo è stato raggiunto.

Poi a me piacciono le cose "comprese", non quelle "dette". Lei che se ne va dicendo i motivi, mi suona un poco retorico.

Ma ripeto: point of view! :)
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Spero possa interessare

Messaggio da johnblaz »

Spero la cosa vi possa interessare, o almeno interesserà quelli che non hanno ancora provveduto all'acquisto, ma prima di tutto un saluto breve a tutti quanti.
Io sono stato al Romics 2005, lo scorso 11 Dicembre, dove per la prima volta era presente anche la ShinVision, tutto questo per informarvi su alcune cose riguardanti le serie citate (io magari avrei messo nel brodo anche Last Exile).
Per CowboyBebop, che tra le varie anche io ritengo essere la migliore, vi consiglio di aspettare per gli acquisti.
Io infatti intendevo comprare la serie in edizione compatta, di 4DVD raccolti in cofanetto (una bellezza), ma poi mi sono preso quelli di Trigun perchè allo stand Shinvision un'anima pia, in vena di chiacchere, mi ha detto che la Shin prevede nel 2006 di rimasterizzare e ricolorare tutto CowBoy Bebop e di inserirvi delle scene tagliate nella serie già diffusa, ottenendo così quella che sarà certamente le versione definitiva dell'anime.
La serie Trigun invece non subirà restiling ne tantomeno riadattamenti.
Mentre di Escaflowne, per gli amanti della serie (niente male) mi hanno detto che avrebbero cercato di far uscire il film per quest'anno (sappiamo bene come la shin va coi tempi di produzione, quindi quello che è 2006 può diventare facilmente 2007).
Quindi spero siate pazienti, perchè a me il solo pensare a scene inedite su cowboy bebop ha fatto venire una curiosità morbosa.
Comunque per chiudere e nel tentativo di spezzare una lancia per Trigun, che mi è sembrato essere un po sottovalutato, non dimentichiamoci i contenuti della serie, e di come quelle componenti comiche stavano li appunto per smorzare la violenza e la tragicità di certi contenuti, e non scordiamoci neppure che questo anime ha dei contenuti molto profondi, seppure non esternati subito, ma che alla fine erano divenuti evidenti (la parte con il personaggio di Legato, fino alla sua uccisione da parte di Vash, e la morte di Wolfwood).
Io Trigun lo consiglio vivamente, non certo come CB, ma vale sicuramente la pena metterlo in lista.
Spero il post risulti utile.
:)
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Messaggio da El Master »

Ho visto i confanetti in 4 DVD di Trigun e CowBoy Bebop e devo dire che, pur essendo delle edizioni economiche, sono davvero ben fatte! Magari ne facessero di più così!
Evaso!
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Messaggio da Marseius »

Ho letto tutte e sei le pagine... :shock:
So' che il topic è semi-chiuso da un mese...ma voglio dire assolutamente delle cose :D
in primis ritengo Shito e il modo in cui ha detto cio' che ha detto di un intelligenza piu' che rara e per niente aggressiva, soprattutto a riguardo del confronto dialettico basato su delle proprie idee, e su un assenza di buonismo.
Ritengo però ciò che hai detto sbagliato in diversi punti...in quanto anche io credo che il contenuto sia la cosa piu' importante, ma ritengo che questo si manifesti tantissimo nella "forma" : lo virgoletto perchè è inteso in senso ampio, quindi scinderli mi viene impossibile.
Cowboy Bebop: commediola insipida con grosse pretese del tutto fuori luogo. Personaggi banali e scorribande da fanta western davvero dimenticabili. Ottima realizzazione tecnica a abito sonoro interessante, ma la Kanno per brava che è stanca molto facilmente nel suo sperimentalismo che sembra divertissement. Forse la serie animata più sopravvalutata di sempre.
Prendo spunto, per dire che questa affermazione secondo me è sbagliata:

perche' CB NON è una commedia. Che faccia ridere a tratti è un altro discorso. Per me il messaggio di cowboy bebop è stupendo e ricco di spunti personali interessantissimi, in quanto i personaggi non sono banali; partono tutti da un elemento comune, ossia l'ingerenza con cui il passato si manifesta...
Sono tutti personaggi che devo sempre fare i conti con il passato come tutti d'altronde; uno ( spike ) che vive un esistenza perseguitata da avvenimenti passati, da errori commessi, embletico il fatto che da un occhio vede il passato, dall'altro il presente...lui vive il passato nel presente, e non riesce a capire dov'è il punto in cui finisce il sogno, luogo in cui il passato piu' di tutti si manifetsa e inizia la realtà, il presente...
Faye e Jet...sono l'una invece alla ricerca del passato, dalla voglia di colmare buchi , quali una mancata esistenza passata con i genitori, un personaggio che viene da un epoca diversa e che quest'epoca cerca di rivivere, una persona che il passato lo ricerca, lo vorrebbe nel suo futuro;
Jet, il suo passato lo odia, lo ripudia, è un sognatore di una vita onesta che non esiste, che vuole mantenere il passato..passato, e prorpio nella contrapposizione con questo che si caratterizza, anche a questo riguardo, no è vana la scelta del lavoro del cowboy, dove puoi "guardare" in faccia il tuo nemico.
Francoise, non è caratterizzatissima, ma che comunque è l'unica che riesce a "vivere" il suo passato, la sua presenza serve a rendere vivo un gruppo, ma che comunque riesce a farsi volere bene, per la quale quasi tutti provano simpatia, tale da portare quasi tutti alla commozione nel terzultimo episodio.( Yume..hai ragione, è meraviglioso, lo avro' visto solo questo circa venti volte )
Inoltre ho dati diversi altri lvl di lettura all'opera..ricollegabili alla domanda Are you living in a real world ?....
- Dov'è che i miei ideali, e il mio modo di pensare si fermano e iniziano le costrizioni di entità esterne...-
- Che cos'è la realtà se non una trasposizione della mia persona con tutto ciò che porto con me...e in questo quanto il passato mi stà influenzando...-
etc etc
aggiungi una meravigliosa Soundtrack, ed ecco confezionata a mio avviso un bellissima opera....
Avrei altre diecimila cose da dire...ma mi fermo qui....

Ah dimenticavo...
Trigun non mi piace...
Escaflowne, mi piace abbastanza, soprattutto la musica.
Cowboy bebop...fa schifo.... :lol: