Vorrei segnalarvi questi due articoli usciti su repubblica.it:
http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni ... otaku.html
http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni ... rvnew.html
Tralasciando il titolo i due articoli non sono male, e direi neanche negativi, ma quello che lascia un attimino perplessi è il modo con cui viene affrontato tutto ciò che proviene dal Sol Levante. Ma come... se io guardo un cartone animato giapponese rischio di suicidarmi o di divenatre una specie di disadattato, mentre se seguo i Simpson o le serie TV americane sono una persona assolutamente normale.. anzi probabilmente avrò successo nella vita !!!
Allarme fumetti giapponesi: gli Otaku italiani
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- friedenlinde
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mah...
sono un pò perplessa...
non ho letto il 2°(non ho molto tempo ora!) ma il primo mi sembra arrivi a delle conclusioni un pò sbrigative.....
però non si fanno confronti con serie americane o di altri paesi, nè mi è sembrato si diano giudizi... potrei sbagliarmi, ma chi ha scritto l'articolo sembrerebbe piuttosto qualcuno che cerca di analizzare un fenomeno di cui ha solo sentito parlare e che non conosce quasi per niente.
sono un pò perplessa...
non ho letto il 2°(non ho molto tempo ora!) ma il primo mi sembra arrivi a delle conclusioni un pò sbrigative.....
però non si fanno confronti con serie americane o di altri paesi, nè mi è sembrato si diano giudizi... potrei sbagliarmi, ma chi ha scritto l'articolo sembrerebbe piuttosto qualcuno che cerca di analizzare un fenomeno di cui ha solo sentito parlare e che non conosce quasi per niente.
"Amo la notte. La adoro. Di notte sembra che tutto possa accadere, e non ho più nemmeno un po' di sonno."
(Sonno Profondo - Banana Yoshimoto)
(Sonno Profondo - Banana Yoshimoto)
Sarà che non sono capace di comprensione totale del testo, ma si continua a ribadire robe tipo "sfatare il mito", "non è perversione", " la otaku mania ha dato vita semplicemente a manifestazioni creative e piene di brio", "Ma la colpa non è né dei videogiochi né dei fumetti, ma del cambiamento dell'organizzazione del lavoro", "Gli otaku, si dice, sono strani. È un preconcetto.", "Quindi non è vero che si tratta di giovani indolenti...
Assolutamente no."
Beh, meglio di così... mancava solo che il giornalista si dichiarasse un patito di cosplay's party!
Assolutamente no."
Beh, meglio di così... mancava solo che il giornalista si dichiarasse un patito di cosplay's party!
Raro concedit, numquam negat, semper distinguit
Perché, secondo voi i Trekkers e i Trekky non sono perfetti otaku?
Non credo che il fenomeno sia stato offrontato dall'inteligentia occidentale con il dovuto approccio sociologico.
Non credo che il fenomeno sia stato offrontato dall'inteligentia occidentale con il dovuto approccio sociologico.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
E' questo il punto...tendono, a mio avviso, a parlare dell'animazione e del fumetto giapponese in genere senza sviscerare realmente il problema. I cosidetti addetti ai lavori sono ancorati al concetto che i cartoni animati sono per i bambini. Il riferimento all'animazione americana è dovuto al fatto che I Simpson ( ) possone essere trasmessi in prima serata senza censura mentre un cartone "nippo" viene censurato anche la sera alle 22.30... Mi sembra che ci sia qualcosa che non torni.friedenlinde ha scritto:... potrei sbagliarmi, ma chi ha scritto l'articolo sembrerebbe piuttosto qualcuno che cerca di analizzare un fenomeno di cui ha solo sentito parlare e che non conosce quasi per niente.
PS. Grande la Yoshimoto... personalemente adoro Kitchen, NP e Sonno Profondo...