orwell e 1984

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naushika
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orwell e 1984

Messaggio da naushika »

conoscete questo bellissimo romanzo di George Orwell scritto nel 1948 e ambientato in un ipotetico, ma non tanto, futuro "1984" ? :o

la trama:

Dopo la Terza Guerra Mondiale fra USA e URSS, la Terra è suddivisa in tre grandi potenze totalitarie perennemente in guerra tra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania, la cui capitale è Londra, la società è amministrata secondo i principi del Socing (il socialismo inglese) e governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini . I suoi occhi sono le telecamere che spiano la vita di qualunque cittadino e il suo braccio la psicopolizia che interviene in ogni situazione sospetta. Ovunque vi sono grandi manifesti che ritraggono il Grande Fratello e gli slogan del partito: «la guerra è pace», «la libertà è schiavitù», «l’ignoranza è forza».

In questo scenario desolante si muove un impiegato del ministero della verità di nome Winston Smith ( Winston pare preso da Winston Churcill che salvò l'inghilterra da Hitler ) che si accorge di avere in mano una prova che può demolire il castello di menzogne del regime e nel frattempo si innamora di una giovane funzionaria del Partito sfidando il regime che opprime ogni libertà persino quella di amare e di essere amati.

struggente romanzo e quantomeno importante per capire quanto sia orribile la dittatura e quanto sia spietato il potere quando diventa monopolio di una ristretta cerchia di uomini avidi e feroci e pronti a tutto pur di non perdere i propri previlegi in cima alla società.

lo scenario è estremamente realistico anche se è evidente che tutto si accosta al mondo di Orwell quale era quello degli anni '40...inevitabile il riferimento allo stalinismo che lui stesso ha saggiato al costo della vita in Spagna quando combatteva nei ranghi dei socialisti del POUM represso duramente dai comunisti.

sulla guerra di spagna consiglio di leggere anche "Omaggio alla Catalogna" sempre di Orwell !

il film "1984" è molto fedele al libro e, rispetto al vecchio " nel 2000 non sorge il sole" , mette più in risalto l'impostazione stalinista del "Grande Fratello" e la scenografia è di altissimo livello :)

la colonna sonora di Lennox ha fatto cassetta all'epoca :)
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Pazu
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Messaggio da Pazu »

purtroppo il film non l'ho visto ma direi che il libro è un trattato di sociologia oltre ad essere un bel romanzo di fantascienza; tratta in modo sottile il problema della memoria e ciò che la società tenta di saccheggiare; la scena (nel libro) di lui che sta nel bar e cerca di far parlare del passato il vecchio ubriaco è stupenda; oltre al fatto che il vero amore lo fa su una soffitta di un negozio di antiquariato;questo romanzo non smetterà mai di essere attuale.
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

Il libro è - a mio avviso - un capolavoro. Non solo per la qualità con cui è scritto, ma anche per l'attualità delle cose che dice... restando in tema, provate anche Brave new world di Aldous Huxley, altro bel romanzo antiutopistico...
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naushika
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Messaggio da naushika »

il mondo nuovo di Huckley sì ho letto..in parte parodizza un pò il capolavoro di Orwell mettendo alla berlina l'ossessivo perbenismo della società contemporanea americana più che lo stalinismo..

e inoltre aveva introdotto la questione, tuttora attuale, della clonazione...

tuttavia è stato il grande Philip K.Dick capace di affrontare, in netto anticipo sui tempi, i problemi e i guasti della società moderna occidentale e la crisi di identità culturale in molti dei suoi racconti e romanzi mentre Ray Bradbury ha espresso nei suoi racconti l'inquietudine per il nuovo che avanzava nella sua america dei piccoli paesi e delle pianure...

il periodo anni '50 e '60 era infatti il periodo d'oro della letteratura distopica e "umanistica" scomparsa da tempo :(
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

naushika ha scritto:il mondo nuovo di Huckley sì ho letto..in parte parodizza un pò il capolavoro di Orwell [...]
Peccato che il romanzo di Huxley sia del 1932 e quello di Orwell del 1949...
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naushika
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Messaggio da naushika »

sempre pronto a correggere eh ? :wink: :P

p.s il romanzo 1984 è stato vergato però nel 1948 cos' mi pare :?
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Mario
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Messaggio da Mario »

naushika ha scritto:sempre pronto a correggere eh ? :wink: :P
Cara naushika, la ragione c'è.
Aprire un topic, e sopratutto "recensire" o, per meglio dire, "discettare" di un qualsivoglia libro/film/fumetto prevede un background o per lo meno una ricerca approfondita da parte di chi scrive senza la quale le parole sono fuffa, non hanno valore. Mi spiego meglio: tutti possono mettere insieme una "recensione", chiamiamola così, su un qualsivoglia argomento, raccattando opionioni qui e li (avendo lavorato un paio d'anni in una 'zine, credimi, so di cosa parlo). Penso che il buon Heimdall ti abbia fatto notare quell'inesattezza in luce di questo. :D
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

naushika ha scritto:p.s il romanzo 1984 è stato vergato però nel 1948 cos' mi pare :?
Direi che Mario non poteva essere più esaustivo.
1984 è stato iniziato e redatto per la maggior parte nel 1948, poiché come è noto il titolo sortì dalla semplice inversione delle ultime due cifre dell'anno allora in corso, ma uscì nel 1949. Quindi si può senz'altro affermare che il libro è del 1949.
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Mario
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Messaggio da Mario »

Naushika, ti consiglio http://it.wikipedia.org/ per le tua ricerche, è una fonte di ottime informazioni, quasi sempre corrette...
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

Brave New World è la rappresentazione di un ipotetico futuro dominato dal modello socioeconomico di tipo fordista (quello della grande fabbrica e della catena di montaggio, per intenderci), in cui viene fatto pesante uso di tecniche eugenetiche, in cui un individuo risulta omologato nel momento stesso in cui nasce. Riflessione fenomenale, se pensiamo che è stata fatta negli anni '30 del secolo scorso.

In Orwell la cosa è diversa, perché l'assuefazione e l'omologazione non avvengono per via "biologica-medica", ma per via psicologica. Questo rende il romanzo stesso molto più angoscioso/angosciante, e forse anche più vicino a quella che è la nostra realtà di società di massa. Tento una breve analisi:

1) La TV e la pubblicizzazione del privato: pensiamo a ciò che è diventato la TV oggi. I teleschermi, grazie al cielo, non trasmettono al potere le immagini delle nostre vite private, però... però pare proprio che sia la gente stessa a voler mostrare le proprie vite private al pubblico televisivo, pubblicizzarle. Cosa sono i reality show se non questo, se non la manifestazione di una strana e insana voglia di rendere pubblico ciò che pubblico non è e non dovrebbe essere (se volete, leggetevi anche U. Galimberti, I vizi capitali e i nuovi vizi, al capitolo "spudoratezza")? Non c'è nessun Big Brother che ci spia (erroneamente tradotto come "Grande Fratello", in realtà indica il "fratello maggiore"), però è come se fossimo noi stessi a chiederlo, a volerlo, a chiamarlo.

2) L'informazione di massa: nel romanzo viene presentato un formidabile apparato di controllo, selezione, censura, modifica arbitraria dei fatti; si parlava di come fosse possibile cambiare la Storia, girarla a proprio piacimento, semplicemente propalando come verità ciò che è manipolato, facendo scomparire e dimenticare i "veri" fatti. L'idea è che non è "verità" il fatto, ma è "verità" ciò che il potere diffonde come tale. Questo tipo di ragionamento, di retaggio che definirei abbastanza marxista (non dimentichiamo che lo stesso Orwell, pur antistalinista, combatté nelle Brigate Internazionali nella guerra di Spagna, all'interno del POUM) fa pur sempre riflettere, e ancora una volta sulla nostra attuale situazione. Non siamo forse una società, noi, che si lascia abbindolare dalle "verità" di giornali e telegiornali, che le accetta acriticamente spesso e volentieri? Non capita forse di sentire certi uomini politici (il riferimento a persone o fatti realmente esistiti è puramente casuale :twisted: ) dire che va tutto bene, che l'economia è in risalita, che in Italia i giovani playboy mandano decine di SMS al giorno alle loro ragazze (ribadisco: il riferimento a persone o fatti realmente esistiti è puramente casuale :twisted: ), quando in realtà le cose sono ben diverse, e peggiori? Nel romanzo era proprio il Ministero dell'Abbondanza a dire che la produzione era in aumento, che tutti avevano da mangiare, eccetera, quando in realtà le condizioni di vita erano pessime... nella realtà di oggi, sono uomini politici come il profilo da me appena tratteggiato (per l'ennesima volta: il riferimento a persone o fatti realmente esistiti è puramente casuale :twisted: ).
Una citazione:
Orwell ha scritto:[...]l'azione fondamentale del Partito consiste nel fare uso di una forma consapevole di inganno, conservando al tempo stesso quella fermezza di intenti che si accompagna alla più totale sincerità. Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile.
3) La guerra e la pace: in 1984, come è noto, Guerra è pace: la guerra è uno stato costante, al punto che viene confusa con la pace. La guerra è pace, perché la guerra non ha un inizio né una fine, è uno strumento per conservare il potere. Questo nel romanzo, detto molto sinteticamente. Nella nostra realtà questo non è cosi forte e accentuato, però... però c'è una cosa interessante da notare. Finché quella che è l'unica superpotenza rimasta aveva un nemico preciso (l'altra superpotenza, implosa ormai 15 anni orsono), veniva mantenuto uno stato di costante conflitto nei confronti di essa. Ora il vecchio nemico non c'è più, guarda caso ne è saltato fuori un altro, un altro nemico assoluto contro cui la guerra è davvero una costante, che poi sarebbe il terrorismo. Ma cosa sarebbe accaduto, se tale superpotenza sarebbe rimasta senza nemico? Forse Orwell ha davvero ragione, e forse il nemico quando non c'è lo si crea, perché senza un nemico contro il quale porsi in completa antitesi, rischia di venire meno la coesione nazionale, e rischia di crollare l'impianto del potere.

Forse è il caso di pensarci un po' su, a queste idee espresse già sessant'anni orsono, e in manierà così mirabile...
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Messaggio da spaced jazz »

Ma povera Naushika, siete teribbili :P

Comunque... il romanzo è un vero capolavoro... anzi con la C maiuscola...

Volevo anche dire... Brazil, Brazil... BRAZIL! (e non per la nazionale verdeoro!! :D )
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Flegias
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Messaggio da Flegias »

spaced jazz ha scritto:Volevo anche dire... Brazil, Brazil... BRAZIL! (e non per la nazionale verdeoro!! :D )
Ecco, proprio a questo film volevo arrivare, forse molto più incisivo della riduzione cinematografica di "1984" nel descrivere un futuro (anzi, un presente!) così cupo e pessimista... MA, e questa è una cosa straordinaria secondo me, Gilliam il libro non l' aveva neanche letto ai tempi, dunque ogni riferimento a 1984 in Brazil è davvero "puramente casuale".
Così un' autore cinematografico, a distanza di quasi 50 anni, crea una storia che è sulla stessa lunghezza d' onda del romanzo: straordinaria coincidenza d' intenti!
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Mario
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Messaggio da Mario »

spaced jazz ha scritto:Volevo anche dire... Brazil, Brazil... BRAZIL! (e non per la nazionale verdeoro!! :D )
Ecco questo è un dvd che non può mancare nella videoteca di un cinefilo che si definisce tale... sono d'accordo con Flegias, non so se Gilliam avesse letto 1984, ma questo film, pur essendo "tragicomico" alla Monty Python, secondo me è due spanna sopra "Nineteen Eighty-Four".
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Secondo me la genialità del film di Gilliam sta proprio in una lettura attenta di "1984" e in una reinterpretazione tutta personale.
L'ex Monty Python ha inserito nella sceneggiatura una serie di elementi che scandiscono l'azione e rimandano direttamente ma sottilmente alla trama del libro:
Spoiler:
dalla confidenza del protagonista con l'anziano superiore, al rapporto amoroso semiclandestino in una sorta di pied-à-terre, fino all'improvvisa irruzione della polizia a violare l'alcova creduta sicura.
E il finale, che con il suo carico di pessimismo e disperazione, fa il paio con la magistrale chiusa del libro di Eric Arthur Blair: "Amava il Grande Fratello".
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Messaggio da Raghnar »

Flegias ha scritto:
spaced jazz ha scritto:Volevo anche dire... Brazil, Brazil... BRAZIL! (e non per la nazionale verdeoro!! :D )
Ecco, proprio a questo film volevo arrivare, forse molto più incisivo della riduzione cinematografica di "1984" nel descrivere un futuro (anzi, un presente!) così cupo e pessimista... MA, e questa è una cosa straordinaria secondo me, Gilliam il libro non l' aveva neanche letto ai tempi, dunque ogni riferimento a 1984 in Brazil è davvero "puramente casuale".
Così un' autore cinematografico, a distanza di quasi 50 anni, crea una storia che è sulla stessa lunghezza d' onda del romanzo: straordinaria coincidenza d' intenti!
questa non la sapevo... ce ne sono moltissimi di rimandi al libro, fine compresa..

Di Brazil ho apprezzato la sceneggiatura e la scenografia, molto molto belle, alcune cose sono geniali come l'eroe Idraulico che fa un poco Supermario un poco Spiderman e molto Robin Hood...
Non mi è piaciuta molto la scelta di camere e la regia in generale... la scelta dei dialoghi: secondo me il film poteva essere MOLTO più profondo di quello che è stato, ho visto tante "occasioni mancate" sulle discussioni dei personaggi... lati e psicologie che mi sarebbe piaciuto che venissero sviluppate...

1984 capolavoro... (il libro, il film nn l'ho visto)
ho trovato particolarmente interessante il concetto della "neolingua", e sul tragico futuro che si prospetta, come se in fondo tutto il romanzo fosse impermeato su questa tensione del protagonista fra il dover salvare il mondo da un tragico destino, conoscendo la fine che la neolingua avrebbe fatto fare al pensiero libero, e vivere finalmente da uomo, amare, etc...

un romanzo veggente, indispensabile per il mondo in quanto tale! ;)
Somewhere, along the edge of the bell curve.
Ph.Me