Nick & Avatar : Le Ragioni di Essere Virtuali

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sauron1317
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Nick & Avatar : Le Ragioni di Essere Virtuali

Messaggio da sauron1317 »


Perchè avete scelto quel determinato nick e quel determinato avatar?

Per darvi forma virtuale?

Ma dunque perchè pensate di essere rappresentati da questi precisi elementi?

Insomma, tali oggetti riassumono in una maschera la vostra totalità o le vostre mancanze?


Anche di questo vorrei si parlasse.


Sauron: Nel di Lui Caso.

Pergamena riesumata da un post dei suoi 16 anni:
Il motivo per cui ho questo nick si perde nelle notti insonni dei 14 anni, in cui finivo di leggere Il Signore degli Anelli, e a 15 il Simarillion. Sauron era un personaggio fondamentale, nonostante ciò di lui viene sempre raccontato pochissimo, ed anche dagli stessi protagonisti viene nominato pochissime volte. Nel libro si tratta d'altro, delle avventure, delle razze, degli avvenimenti, dei viaggi, della storia antica, dei sentimenti e così via. Il motivo, o la forza che dir si voglia, che tutto ciò fa ruotare, è il male (Sauron) oppostosi diciamo così a quelle comunemente conosciute come forze del bene. E tale fulcro viene talvolta trascurato nella narrazione, eppure la distruzione dell'Unico è la meta della favola. Similmente accade in archi della vita, in cui si vivono mille avvenimenti, troppo lunghi e complessi nel cuore per esser scritti su pagine. Ed al centro di tutto sta qualcosa che si scopre spesso con la lontananza degli anni, con il distacco dagli eventi dato dal tempo. “Sauron” diventa quindi un concetto, non un personaggio. Questo, e tanto altro, pensavo sulla soglia dei sedici anni, quando, iniziavo a frequentare internet le prime volte, e mi mettevo questo nick. Da allora mi è rimasto, come identità virtuale.
L'avatar che trovate qui ora, se non si fosse ben compreso, è l'immagine del volto di Argon da "The Secret of Blue Water".
Ho scelto recentemente tale immagine, per il fatto che, a parer mio, esemplifica magistralmente l'atto che mascherarsi, inevitabile nell'uso di mezzi informatici.

La deformazione del volto sottostante arriva a toccare perfino i lineamenti della maschera. E traspare delusione della incapacità di esprimersi. Ho posto la maschera sul fondo nero perchè la maschera è la parte di me che metaforizzo qui sul wired.

La maschera metafrizza dunque il male di vivere. I numeri 13 e 17 sono notoriamente sfortunati. Vedendo la sfortuna come una condanna sociale, tali numeri legati al nick rimarcano maggiormente il senso dell'avatar. Ed aggiungono al nick un senso di nichilistico arrivo.

Filosofia ed estetismo sono copyright "Serial Experiment Lain".
cipeciop
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Re: Nick & Avatar : Le Ragioni di Essere Virtuali

Messaggio da cipeciop »

sauron1317 ha scritto:Perchè avete scelto quel determinato nick e quel determinato avatar?
Il nick è lo stesso che ho su un altro forum di un sito in cui per scaricare le videosigle bisognava registrarsi. Scelto casualmente dopo aver provato i soliti Topolino, Pippo, Paperino ecc. L'avatar l'ho fatto per provare Photoshop e potrei anche cambiarlo.
Per darvi forma virtuale? Ma dunque perchè pensate di essere rappresentati da questi precisi elementi? Insomma, tali oggetti riassumono in una maschera la vostra totalità o le vostre mancanze?
No.No.No.
Però, ripensandoci, un po' mi rispecchia perché anche nella vita reale non riesco ad impegnarmi a fare le cose seriamente, con coerenza, per bene. :roll:

PS ... poi ho cambiato avatar. :P
Ultima modifica di cipeciop il mar ott 31, 2006 11:10 pm, modificato 1 volta in totale.
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Raghnar
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Re: Nick & Avatar : Le Ragioni di Essere Virtuali

Messaggio da Raghnar »

cipeciop ha scritto: Però, ripensandoci, un po' mi rispecchia perché anche nella vita reale non riesco ad impegnarmi a fare le cose seriamente, con coerenza, per bene. :roll:
scherzi? Cip e Ciop riempivano le quercie con le ghiande ed erano solo in 2!! O_O alla faccia della coerenza!! :D




Raghnar significa tramonto, crepuscolo, fine.

"Ma di quel pianeta piangeva soprattutto i suoi 1224 tramonti al giorno" :D

L'avatar... bhè... c'è qualcun altro che lo sa meglio di me :lol:
Somewhere, along the edge of the bell curve.
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Messaggio da Markl »

...la maschera metafrizza..
L'altra sera sotto la doccia stavo metafrizzando, ma per la puzza sono dovuto uscire di corsa... 8)

Skerzi a parte :loool: :loool: , il nick l'ho scelto di conseguenza all'avatar, e l'avatar, come già avevo spiegato nella defunta presentazione, consiste in un personaggio che mi piace per simpatia, oltre che per la quasi omonimia.
L'avatar cmq lo metto perchè va messo, anche per dare colore ai post, dunque non rispecchia fino in fondo il mio essere e modo di pensare..
Se non altro ci si avvicina, ma non ho nessuna pretesa che un avatar mi rappresenti.
Se volevo questo ci mettevo la mia foto. Solo mi pareva un pò vanitoso .
Un avatar non mi fa pensare assolutamente ad alcuna forma di occultismo o maschera che dir si voglia.

In definitiva. Visto che siamo in un forum sullo Studio Ghibli, mi pareva opportuno usare un personaggio inerente.
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Vampiretta
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Messaggio da Vampiretta »

Per quanto mi riguarda l'avatar è variabile come un vestito, dipende dalla passione del momento, dall'umore, da qualcosa che mi ha colpito.

Il nick Vampiretta è lo stesso da anni ormai, ben 8! Mi è stato dato affettuosamente da un amico visto che ho sempre sofferto d'insonnia e nell'aspetto assomiglio a cioè che potrebbe far pensare a un vampiro: molto mora e pelle chiara lunare. Ovviamente con il mio nick non centra la parte dark, anzi non mi esalta molto. Ma sono attratta dall'immortalità dei vampiri anche se odio il sangue e l'idea di dover far soccombere qualcuno per la propria sopravvivenza. Ma la mia visione di vampiro è particolare, probabilmente me la sono creata da sola e ha poche affinità con la "realtà" dei vampiri... che poi in teoria neanche esistono... in teoria! :lol:
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

Lo devo infine dire? E così sia.

A tutti qui sarà noto Mononoke Hime, ovviamente. Se ci fate caso, nella versione originale giapponese, al buon Ashitaka gli altri abitanti del villaggio emishi fanno riferimento come "Ani-sama". Il termine, slegato poi dalla citazione filmica, ha il seguente significato: "Ani" indica il "fratello maggiore", sebbene sia un termine oramai desueto nella lingua giapponese, come mi è stato detto; "-sama" è un noto suffisso onorifico. Mettendo insieme il tutto, abbiamo "Ani-sama", che risulta in qualcosa come "sommo primogenito" (questa me l'aveva suggerita Shito un bel po' di tempo fa), "sommo fratello maggiore" o comunque qualcosa di simile.

La scelta del nick risale a due anni orsono, oramai, ed è frutto di un'attenta ponderazione. I motivi che mi spinsero a optare per "Ani-sama" sono, summing up, i seguenti:

1) È una citazione da un film Miyazakiano;
2) Indica il mio reale stato familiare, il fatto che sono il primogenito di tre fratelli (due maschi me compreso e una femmina);
3) È un nick tutto in giapponese, e anche per questo ha una sua... estetica, diciamo così. :D

Bene, direi che ho finito per quanto riguarda il nick. :twisted:


Sull'avatar: inizialmente, per mantenere fede alla citazione filmica, avevo Ashitaka stesso, poi però ad un raduno, oramai un anno e mezzo fa, il buon Heimdall mi fece notare che, fisicamente, io e Ashitaka siamo decisamente diversi :D. Così, da quel momento, passai ad un avatar ideografico: l'ideogramma che sta in avatar è proprio l'ideogramma collegato al termine "Ani"... Cominciò a piacermi, per cui oramai tengo sempre quello. :)
Ultima modifica di Ani-sama il gio giu 29, 2006 8:29 am, modificato 1 volta in totale.
Haast en spoed is zelden goed.
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Messaggio da Heimdall »

Ani-sama ha scritto:Bene, direi che ho finito
E l'avatar? ;)
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im-edith
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Re: Nick & Avatar : Le Ragioni di Essere Virtuali

Messaggio da im-edith »

Raghnar ha scritto: L'avatar... bhè... c'è qualcun altro che lo sa meglio di me :lol:
:mrgreen: Raggy è fissato con CB e in realtà devo dire che me l'ha fatto conoscere un po' lui questo cartoon... anche se poi a pranzo in uno dei miniraduni milanesi corollari a quello ghibli del concerto di haruna, ha osato quasi mettere CB davanti ai film ghibli... ANATEMA! :mrgreen:

Per quanto mi riguarda... La prima volta che entrai in internet VOLEVO cambiare nome, un nome completamente diverso da quello mio reale, che non fosse un nomignolo o un diminutivo o un vezzeggiativo, ma qualcosa di nuovo, come nuova sarei stata a tutti, mettendo piede in quel mondo sconosciuto. Era l'aprile del 1999 ;) Da quel che ricordo Edith era il nome che usavo per tutti i personaggi femminili dei racconti che mi dilettavo a scrivere (mentre il nome maschile usato era costantemente Tom, in omaggio a Tom Sawyer che fu mio libro d'infanzia preferito) perché significava qualcosa come "lottare per la felicità"... Motivazione abbastanza ridicola se ci ripenso... ma mi piaceva :) Poi ho scoperto che gli possono essere attribuiti anche altri significati, ma non fa nulla...
In pratica sono diventata Edith, poi, essendo in altri paesi nome comune, ho trovato piano piano che fosse troppo diffuso e questo a volte comportava problemi. Ho così aggiunto davanti le mie iniziali ed è uscito im-edith, che adesso scrivo anche imedith attaccato e che si può leggere anche come i'm edith, io sono edith e nessun'altra :D

Oggi per fortuna i viaggi mentali su nick ed avatar non li faccio più. Non ricordo quale sia stato il mio primo avatar ma come potete vedere quello che ho adesso è semplice e quasi ridicolo, mi rappresenta in modo divertente e sto con la mia Minu in braccio! Lontana da qualsiasi significato profondo si possa dare ad un avatar a un nick... Certo anche questa "leggerezza" ha un significato... e perché?

Perché non vivo più internet e me stessa in internet come un "mondo a parte", un rifugio, un luogo dove esprimere finalmente tutta me stessa oppure al contrario nascondermi dietro maschere, un posto dove stare attenta agli altri "cattivi" che vogliono circuirmi ma trovare amicizie vere e profonde che mi conoscano veramente per quello che sono lontano dall'ipocrisia di tutti i giorni... Semplicemente internet è un pezzo della mia vita quotidiana e non differisce da essa, non differisce dal mondo che alcuni chiamano "reale"... Non lo sento più come un qualcosa "a parte" e non lo sento più come qualcosa di "migliore o peggiore". Semplicemente, ci vivo e ci convivo, così come sono, ilaria o imedith non cambia, non ho nulla da far vedere e nulla da nascondere in più di quello che mostro o nascondo normalmente quando cammino per strada... Sento che le arcane magie simboliche dell'avatar e il rituale della manifestazione o della segretezza non mi appartengono più. Forse perché verso la fine dell'adolescenza ho riconciliato i miei dissidi interiori che mi avevano portato a sdoppiarmi emblematicamente in due personalità diverse che vivevano due vite diverse, o forse perché finalmente sono riuscita a concepire internet come fattore integrante di vita, come può esserlo mangiare o riordinare la stanza, non più qualcosa di "estraneo" da affrontare, dominare o sfuggire.

In conclusione, visto il tema di internet e delle maschere che potrebbe essere affrontato in maniera luuuunga tanto quanto altri porposti qui nei forum, vi cito per curiosità:
E’ ben noto come il concetto di “persona” derivi etimologicamente dall’etrusco phersu, “maschera”, ed è altrettanto nota l’importanza dell’utilizzo di “maschere” rituali presso le popolazioni tradizionali di tutto il mondo. La maschera costituisce ciò che oggi si chiamerebbe l’interfaccia, lo snodo di collegamento tra l’individuo e la società. (Paccagnella)
Dal Salento con furore... Dove nessun cinema trasmette film Ghibliani (almeno non quando escono nel resto d'Italia!)
Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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im-edith
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Per sauron

Messaggio da im-edith »

A proposito del tema delle maschere, inoltre, non posso non dedicare a Sauron questa citazione in cui mi sono imbattuta;) Non ho ben capito se questo topic vuole essere SOLO per conoscere i nostri nick e avatar o anche per discutere della cosa... Ad ogni modo, la butto lì, fate sempre in tempo a spostarla^^:
SANGUINETI La cultura occidentale avverte la maschera come il mostruoso. E infatti la tollera solo nella festa carnevalesca.
GNOLI Beh, nella cultura occidentale la maschera è anche qualcosa di rassicurante. O magari di ambiguo. Pensi al ruolo dell'ipocrisia.
SANGUINETI L'ipocrisia è una specie di tregua armata. E rimanda effettivamente alla maschera. E' voce teatrale, in etimo. Ipocrita è l'attore, che è un mimo mometico. Se io ho un ruolo che entra in conflitto con una situazione so che può essere dura modificarlo. Buttare tutto all'aria al solo scopo di rispondere a quel conflitto può comportare conseguenze per me devastanti. L'ipocrisia attenua o rimanda questa scelta. Ai miei tempi era certamente un sentimento prevalente. Il modello piccolo borghese che veniva trasmesso a scuola innalzava l'ipocrisia all'apprendimento delle buone maniere, all'assoggettarsi a certi costumi e recite. Ricordo che a scuola sotto il fascismo la maestra veniva in divisa e noi vestivamo da figli della lupa. L'ipocrisia la toccavi con mano. E raggiungeva vette sublimi quando eravamo chiamati a scolgere temi come: "Il doce protegge la nostra patria". Intendiamoci, l'ipocrisia è anche un regolatore dei rapporti sociali. Nelle famiglie, ancora oggi sia pure in forma più ridotta, si simula concordia per contenere davanti al bambino i conflitti in corso.
GNOLI L'ipocrisia nel garantire la quiete ha la funzione di conservare l'autorità.
SANGUINETI Tende a che le cose restino come sono. Si ispira alla massima: la vita ha già tanti guai, perché aggravarla?
GNOLI Quindi la sua funzione sociale non necessariamente è svalutativa?
SANGUINETI Non lo è. Però è in crisi. Il gioco dei ruoli sociali è diventato enormemente più fluido. Qual è il galateo oggi? E' difficilissimo dirlo. La conflittualità ha reso molto più problematico fissare ruoli definiti una volta per tutte.
GNOLI Bauman a questo proposito ha parlato di società liquida.
SANGUINETI E' una bella metafora. Indica che molte cose che rappresentavano un punto di riferimento non ci sono più. L'idea per esempio che ci si può professionalmente cristallizzare in una forma sociale non ha più semsp, o ne ha meno che in passato. Tramonta la mitica aspirazione al posto fisso, la famiglia tende a disgregarsi, noi sappiamo sempre meno chi siamo e dove andiamo.
GNOLI Mi sembra l'analisi di un catastrofista. In fondo, la famiglia continua ad esistere pur tra le mille contraddizioni che ha generato, la gente aspira a una qualche forma di stabilità e non è così improbabile che qualcuno sappia cosa vuole.
SANGUINETI Sembra il bicchiere mezzo pieno. La borghesia ha storicamente fatto sia l'apologia della famiglia che posto le basi della sua distruzione. E' una contraddizione? Fino a un certo punto. Lei sa che l'adulterio è una forma tipica del dramma borghese. Che poi si trasforma in pochade. A viverlo è solo la borghesia. Agli impiegato, agli operai, alla gente normale si dice di tenere un certo decoro, di conservare la famiglia sana. Si fanno compagne di incoraggiamento per la natalità. Una tale ambivalenza è insostenibile? Appartiene alla pratica ideologica che riflette la centralità del denaro: posso permettermi l'adulterio: ostriche, ballerine e champagne. Oppure no. Se oggi molte famiglie continuano malgrado tutto a non disgregarsi è perché i costi di una separazione sarebbero troppo alti per essere sostenuti. Il vincolo matrimoniale per le masse è solo un vincolo economico. E la famiglia è ormai l'ambiente criminogeno per eccellenza. Crescete, moltiplicatevi, sgozzatevi. [Edoardo Sanguineti, Conversazioni immorali, a cura di Antonio Gnoli, Feltrinelli]
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Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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Marseius
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Messaggio da Marseius »

Marseius, l'ho scelto perchè mi è caro ormai da quasi 10 anni, periodo in cui iniziai a giocare a D&D..ed allora lo utilizzo molto.

L'avatar, l'ho scelto perchè Sen to Chihiro è il mio film preferito e lo spirito della forseta mi piaque subito molto.
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Messaggio da Markl »

Bello il tema della maschera. Avevo qualcosa da dire e ho aperto un topic QUI
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kaorj
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Messaggio da kaorj »

Il mio nick risale alla prima volta in assoluto in cui mi sono iscritta ad un forum e relativa primissima creazione di una casella di posta mail (si insomma, l'alba dei tempi... :roll: ).

Il forum in questione era incentrato sui manga, così scelsi il relativo personaggio femminile che preferivo (e ancor oggi è così tra l'altro), cioè Kaori Makimura del manga City Hunter.

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Solo che per iscrivermi dovevo avere una casella mail, e scelsi l'unico sito che conoscevo che permetteva di crearne una gratuita (non me ne intendevo molto al tempo), cioè "Libero".

Per semplicità volevo che nick e indirizzo mail coincidessero, ma il problema era che il nome "kaori" o "kaory" erano già "presi", così cambiai l'ultima lettera con una "j".

Per l'avatar: semplicemente un doveroso omaggio all'opera che mi ha fatto conoscere Miyazaki per la prima volta, e nel contempo la citazione di una delle mie scene preferite del cartone stesso. :wink:
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Re: Nick & Avatar : Le Ragioni di Essere Virtuali

Messaggio da spaced jazz »

sauron1317 ha scritto:
Perchè avete scelto quel determinato nick e quel determinato avatar?

Per darvi forma virtuale?

Ma dunque perchè pensate di essere rappresentati da questi precisi elementi?


Il mio ha origini musicali... uno pseudonimo con cui in epoca ormai semi-remota ho pure registrato dei demotape di elettronica sperimentaloide.
Jazz sta per... jazz, spaced simboleggia una "rarefazione", una spaziatura dimensionale ma anche (attingendo ad un altro significato, spaced-out) una nota onirica...
Inoltre è anche un riferimento allo spazio inteso come cosmo, mi è sempre piaciuta la fantascienza.
Del resto Angelo era troppo comune e pure di Tenshi ce ne sono a carriolate :P

p.s. pure io ce l'ho in e-mail ^^
p.p.s. in un altro forum uso Capitan Birra, a voi scoprirne il perchè... XD

L'avatar... non ne ho uno definito... essendo un fan di Adachi mi piace usare i suoi personaggi. Le loro maschere tutto sommato mi calzano a pennello :tongue:
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Messaggio da Heimdall »

Nessuna maschera per quel che mi riguarda. La mia faccia la conoscete bene. ;)
Poiché ho iniziato a frequentare comunità virtuali solo con il nostro forum, che rimane poi l'unico e solo salotto on line che bazzico, non mi sono mai neppure posto il problema di costruirmi identità virtuali. Il mio avatar rappresenta me stesso in una vezzosa foto di quando avevo tre o quattro anni e che ho sempre tenuto nei miei diari scolastici. In precedenza l'avatar è stato a lungo Tombo, di Kiki. Un po' perché mi stava simpatico (è secondo me uno dei personaggi dal taglio più squisitamente "quotidiano" dei film di Miyazaki), un po' perché, come qualcuno di voi sa, l'avatar assomigliava moltissimo ad una foto che compariva sul mio primo passaporto.
"Heimdall" è il nick (accanto a hdibifrost, che è la contrazione della versione "araldica" Heimdall di Bifrost) con cui mi registro pressoché ovunque, un po' per scarsa fantasia, un po' per praticità. Deriva del personaggio che mi ha fatto compagnia in quasi dieci anni di D&D, e riflette a sua volta la mia passione letteraria per la mitologia nordica, essendo in origine il dio demiurgo (secondo alcune versioni) e il guardiano del ponte dell'arcobaleno (in norreno, Bifröst, appunto). :D
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Messaggio da Marseius »

Deriva del personaggio che mi ha fatto compagnia in quasi dieci anni di D&D
I nomi dei personaggi storici di ad&d hanno un incidenza incredibile. Quasi tutte le persone che abbiano giocato per molto tempo con un personaggio, e si ci sono affezionate lo mantegano sempre vivo nelle comunity...