Amore (... o suppergiù)

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Shito
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Messaggio da Shito »

ali con le ali ha scritto:Tralasciando il tono della tua risposta, che ritengo semplicemente inopportuno (mi dispiace se hai inteso la mia ultima frase come provocazione, non voleva esserlo-e lo dico sinceramente), cerco di rispondere a mia volta, per quanto mi é possibile.
Non ho inteso, come pure mi pareva di aver espresso esplicitamente, alcuna provocazione. Io non penso mai che altri possano pensare di provocarmi, non sono così egocentrico. Penso che ciascuno, normalmente, parli più che altro per se stesso. Quindi non preoccuparti di questo. Quanto al mio tono, la mia violenza espressiva vuole sempre rispondere alla violenza della verità che io sento fluire in ciò che esprimo, e semmai al disgusto riluttante che provo dinanzi a un mondo intero che mi pare ormai governato dall'autoinganno, dal distacco dalla vita, dallo stordimento sociale, dall'ottenebrazione del sentimento e della sensibilità.

Tutto questo violentemente credendo, le mie estroiezioni possono risultare violente. Ringrazio Marseius per la buona opera di contestualizzazione dimensionale. Direi che non fosse fuori luogo.
Se una donna, a questo punto, ha problemi a sentirsi chiamata 'femmina', ovvero si sente offesa, avrei solo da compatirla? Quale malcelata insofferenza della propria femminilità si cela dietro una simile riluttanza semantica? La donna è la femmina ADULTA di razza umana, la ragazza è la femmina giovane di razza umana, la bambina è il cucciolo femmina di razza umana. Che problema, o peggio ancora insulto, dovrebbe essere inteso nella limpida verità?
Eh, hai ragione...ma A ME essere chiamata "femmina" dà a pelle un certo fastidio, che ci vuoi fare? Non c'é spiegazione.
Solo una femmina potrebbe 'stare tanquilla' dicendo 'non c'è spiegazione'. Un uomo non accetterà mai una realtà per la sua esistenza, ma solo per la causa della sua esistenza. Solo questa èla causa del 50% di litigi, incompensioni, e discomunicazioni maschio/femmina.

Non a caso, la psicanalisi l'hanno inventata i maschi (e mi fa ridere quando la praticano le femmine, che hanno stili di masturbazione mentale ben diversa).

Quindi pur non trovando qui luogo per discuterne, ti dico solo -da maschio-: un motivo ci sarà, dovrà pur esserci, DEVE esserci. Ma se non ne senti il motivo, non ricercarlo. Mai scoperchiari potenziali verminai di Pandora se non in stretta necessità di farlo.

Sulle tue disquisizioni filosofiche a proposito dell'amore, mi limito a rilevare che la pensiamo in modo diverso, e che non c'é nulla da fare in proposito.
Fammi capire una cosa: secondo te l'amore, come l'arte, non é alla portata di tutti, ma solo di quelli che ne comprendono la vera essenza ?
Sì.

La stragrande maggioranza delle persone mi appare totalmente impossibilitata anche solo a sfiorare i più alti livelli del sentimento amoroso.

Esistono vari stati del sentimento amoroso, proprio a livello ontologico.

Come esistono vari stati della coscienza:
Materia inerte
Stadio vegetativo
Stadio sensibile incosciente
Stadio sensibile cosciente
Stadio sensibile autocosciente

E altri ancora. Ci sono infiniti veli, sipari di Maya da squarciare per arrivare a posare gli occhi sulla verità.

Allo stesso modo, per i sentimenti. E per l'arte, certo.

C'è chi sarà impossibilitato per la vita a sviluppare sincera empatia con la più alta letteratura, a sentire vibrare il suo corpo e il suo animo nella tragedia, c'è che continuerà a dire, con un sorriso amaro che palesa soltanto malsublimata percezione della pochezza del sé: "ma questa è filosofia...!"

Vale per la mente e per lo spirito.

Nabokov fece dire a H.H. che "la più blanda delle mie polluzioni notturne eclussiva di gran lunga la più energica delle produzioni ginniche dell'amante mondano". Quanta verità, quanta empatia.

La sensibilità è un modulo. Si potrà parimenti soffrire e gioire di quella intensità a seconda del segno (vettorialmente: verso) che gli sarà attribuito.

Ma questa è storia del mondo.
Il mashio umano mette ogni giorno in dubbio la bontà del suo sistema in base al riscontro reale che misura nella sua femmina umano.
Questa continua e onesta necessita di feedback marca la differenza dell'oggettivazione finalistica della femmina invece che meramente mediatica (nel senso di 'come mezzo').
Sinceramente, non ho proprio capito. Rispiegamelo per esteso, per favore, perché non sono in grado di interpretare da sola questa frase a meno che non rispunti il mio prof di filosofia ad aiutarmi.
E' facile ingannarsi di amare qualcuno dicendo di 'volere il suo bene', e in realtà non far altro che compiacersi dell'immagine di se stessi in questo ruolo di docenti. Questo è egotismo vano, non è amore, è mero narcisismo (ci si può ancora fare della buona arte, ma non amare qualcuno).

Anche il più verticale dei docenti, però, se è veritieramente innamorato della sua pupilla, non potrà che vedere lei come fine e non come mezzo del suo stesso essere. Per questo, anche nel mente della formazione di lei, continuerà a mettere sempre sotto accusa e critica il suo stesso sistema, in base al riscontro che trae dalla discente stessa.

Nella coppia, a rischiare l'errore, e così la vita, è lui.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

Al solito, sistemi a confronto. Ma non c'è niente da fare, l'impostazione assiomatica alla base di ciascuno di essi non è mai contestabile. Si può solo dire "non mi piace" o "per me tutto ciò non ha alcun senso". Pazienza, per qualcun altro tutto ciò avrà un senso, e finché vi sarà coerenza nel proprio sistema di idee, nessuno potrà ribattere nulla. Ho solamente ridetto in altri termini quanto già suggerito da Marseius, operazione che faccio forse più per me stesso che per gli altri qui. Pazienza.

In effetti, la concezione dell'amore di Shito è buona solo per Shito, e per chi vorrà farla propria.
Shito ha scritto:E allora, amare una persona potrebbe mai coesistere col 'tollerarla nell'errore'?

Sicuramente no. Questo non sarebbe amore, perché non sarebbe 'volere il suo bene', ma 'volere lei per me'.
Anche io la penso così. Tuttavia mi riservo una cosa. Nel senso, mi riservo di ammettere la mia fallibilità. Certo le cose cambiano quando spunta l'autodeterminazione e l'autolegittimazione, ma io, io personalmente, non mi sento sufficientemente forte - o forse violento - al punto di voler affermare che ciò che penso "bene" per la mia amata sia veramente "bene". Nel senso, potrei credere di comportarmi in maniera tale da "migliorare" la mia amata, ma lei potrebbe al contrario riceverne solo dispiaceri, se non addirittura sentirsi ferita, nel momento in cui il mio comportamento risulta incompatibile con il suo (di lei) sistema di valori. Con sistema di valori intendo proprio l'etica e la morale o anche proprio certe consuetudini, cose che ritengo esistere in tutti gli esseri umani, uomini o donne che siano, per quanto sicuramente le donne abbiano un modo di pensare differente da quello degli uomini (e quindi un modo diverso di approcciarsi all'etica e alla morale, ma vabbè).

Io, più che imporre il mio sistema di valori a lei, cosa che - come detto - potrebbe ferirla, preferisco scegliere la strada del "parliamone" (se c'è qualcosa che in lei, a mio avviso, non va). Sarò debole, forse. Mi sento meglio così che a essere violento, non c'è niente da fare, e se vado contro la mia natura di uomo, beh... pazienza.
Shito ha scritto:una donna pensare a concetti come giusto e sbagliato, e pensare di imporli?
Ripeto quanto già detto prima. Neppure io mi sentirei di imporre alla mia amata cosa è giusto e cosa è sbagliato. Direi piuttosto che vorrei instaurare un rapporto dialogico in cui ci si plasma (e migliora) vicendevolmente. È questo quello che vorrei IO. Se non ti sta bene... beh, che cosa posso dirti? Pazienza. Tanto non devo renderne conto a te, no? :)
Shito ha scritto:Non esiste nulla come la parità in amore.
Eppure alla fine io credo che, se non parità, una sorta di "equilibrio" lo sia comunque. Nemmeno per me è veramente parità, perché in ogni caso ciò che può dare (e ricevere) una donna da un uomo è diverso da ciò che può dare (e ricevere) un uomo da una donna. Però come intensità di questo dare/ricevere credo che sì, possa esserci parità.
Shito ha scritto:[...]e una donna è pronta all'abnegazione del sé in nome della sua fedeltà a un dio vivente.
No, per carità. Di certo non ho la minima di volontà a ergermi a divinità per la mia amata. Sarei molto spaventato se lei mi guardasse come un dio. Io per lei voglio essere solo un uomo, l'uomo con cui condividere una vita e l'uomo che con lei si fonde insieme. Una specie di "ritorno all'androgino", l'amore più profondo, per me. Una fusione che mi piacerebbe non essere in alcun modo fatta di violenza, ma per quanto possibile caratterizzata da un continuo confronto, un impegno profondo e una responsabilità fortissima da parte di ciascuno nei confronti dell'altro e nei confronti della coppia. Io mi rapporto a lei, lei si rapporta a me, ci si critica vicendevolmente. Lei avrà un'impostazione mentale ovviamente diversa dalla mia, ma si raggiungerà quell'equilibrio. Che non mi vede necessariamente "sopra".

Io non voglio nella mia donna abnegazione e fedeltà assoluta. Voglio che anche lei mi sappia dire di no. La "fusione" di cui dicevo non deve essere qualcosa del tipo "io pervado te, mia amata, di tutto me stesso". È qualcosa di *mutuo*, ma nel senso che anche la controparte femminile è attiva; un'attiva vicendevole compenetrazione. :)

Così è come la vedo io, io che pure devo vivere la mia prima esperienza. Se mai avverrà quella prima volta, vorrò impostarla nel modo appena detto. :)
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Vampiretta
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Messaggio da Vampiretta »

Shito tu mi fai preccopare... comincio ad avere il sospsetto di essere uomo visto che in questa discussione ritrovo in me molti più aspetti da te definiti "maschili" e nei miei passati partner o uomini che conosco quelli definiti "femminili! :lol: :lol: :lol:

Cmq io non credo che bisogna accettare i difetti del proprio partner per mistero di fede, tutt'altro. Ma non credo si possa fare differenza tra uomo e donna. Un uomo può far crescere la sua compagna e dunque smussare i suoi angoli più aguzzi così come può farlo una donna col suo compagno. Di norma è la donna che tenta fortemente di plasmare il suo uomo, io non ho mai sentito il contrario su per altro stessa ammissione della maggior parte degli uomini.

Io credo che in amore si cresce insieme, si impara reciprocamente come in ogni rapporto di relazione tra le persone. A maggior ragione se due persone si amano e si scelgono.

Ancora io non credo che bisogna cambiare l'altro, per un semplice motivo, se vuoi cambiarlo vuol dire che non accetti i suoi modi di fare e di essere e allora scusate ma cosa amate in lui/lei??? E se invece lo amate e scegliete di stare con lui, vuol dire che ha più pregi che difetti e presumibilmente i difetti possono essere dei banali "peccati veniali" che spesso possono essere peculiarità dell'essere umano. Per esempio in un uomo io apprezzo molto la testardaggiane, che però considero un difetto, ma visto che mi piace non cercherei di cambiarlo. Mi faccio capire?

Credo la tua forma di amore Shito sia molto diversa da quella dei maschi odierni! :wink: Ma giustamente parli per te!

Sul termine femmina, a me non da particolarmente fastidio, mi da più fastidio quando quasi vorresti far intendere che la donna senza un uomo sia un niente, ma non viceversa, ma forse ho solo interpretato male. Però credo anche che se una persona si ritiene "offesa" da una parola che usi, forse prima di attaccarla abbastanza duramente potresti provare a capire perchè quella parola in lei suscita tale reazione. Tanto più che è innegabile che nei secoli la parola femmina MOLTO spesso è stata usata come termine dispregiativo verso le donne per paragonarle alle bestie, alla loro presunta inferiorità e nullità nell'ambito della società. :wink:
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Marseius
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Messaggio da Marseius »

Shito ha scritto:
E allora, amare una persona potrebbe mai coesistere col 'tollerarla nell'errore'?

Sicuramente no. Questo non sarebbe amore, perché non sarebbe 'volere il suo bene', ma 'volere lei per me'.

Anche io la penso così. Tuttavia mi riservo una cosa. Nel senso, mi riservo di ammettere la mia fallibilità. Certo le cose cambiano quando spunta l'autodeterminazione e l'autolegittimazione, ma io, io personalmente, non mi sento sufficientemente forte - o forse violento - al punto di voler affermare che ciò che penso "bene" per la mia amata sia veramente "bene". Nel senso, potrei credere di comportarmi in maniera tale da "migliorare" la mia amata, ma lei potrebbe al contrario riceverne solo dispiaceri, se non addirittura sentirsi ferita, nel momento in cui il mio comportamento risulta incompatibile con il suo (di lei) sistema di valori. Con sistema di valori intendo proprio l'etica e la morale o anche proprio certe consuetudini, cose che ritengo esistere in tutti gli esseri umani, uomini o donne che siano, per quanto sicuramente le donne abbiano un modo di pensare differente da quello degli uomini (e quindi un modo diverso di approcciarsi all'etica e alla morale, ma vabbè).

Io, più che imporre il mio sistema di valori a lei, cosa che - come detto - potrebbe ferirla, preferisco scegliere la strada del "parliamone" (se c'è qualcosa che in lei, a mio avviso, non va). Sarò debole, forse. Mi sento meglio così che a essere violento, non c'è niente da fare, e se vado contro la mia natura di uomo, beh... pazienza.

Su questo punto vorrei dire una cosa.
Io credo che in effetti quando una persona la veda fermamente in un modo, tenda a far si che il partner segua quella visione perchè io credo sia quella giusta.
Ma imporla è sbagliato, ma non in quanto sia eticamente sbagliato ( in fondo se io credo sia giusto per lei, lo faccio e basta), ma in quanto credo sia sbagliata proprio a livello di tattica.
Sicuramente in un tal caso userei moltissime altre tattiche, ma non sicuramente l'imposizione che l'esperienza mi suggerisce fallace.
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Hols
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Messaggio da Hols »

Marseius ha scritto: Ma imporla è sbagliato, ma non in quanto sia eticamente sbagliato ( in fondo se io credo sia giusto per lei, lo faccio e basta), ma in quanto credo sia sbagliata proprio a livello di tattica.
Sicuramente in un tal caso userei moltissime altre tattiche, ma non sicuramente l'imposizione che l'esperienza mi suggerisce fallace.
Oddio, l'utilizzo di tattiche diversive allo scopo di mascherare le vere intenzioni è una delle cose che forse reputo più disgustose in un rapporto di coppia.
A sto punto meglio agire direttamente, a costo di mandare tutto all'aria.

Oh, spero di non aver interpretato male! :wink:
Se così fosse, cancella tutto.

Comunque, bravo Anisama (non bravissimo, però. Secondo me, infatti, a leggerli bene questi "sistemi" hanno qualche passaggio non proprio così automatico e coerente, ma vabbè :P).
Ancora una volta mi dimostri che equilibrio non è sinonimo di mediocrità.
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Messaggio da ali con le ali »

Vampiretta, hai espresso il mio pensiero con molta più chiarezza di quanto abbia fatto io stessa ! Grazie :lol: !
Io negli uomini, ad esempio, amo molto l'ingenuità e, in parte, anche l'insicurezza: dei difetti, senza dubbio! Cerco di aiutare la persona che mi sta davanti a "smussare" gli effetti negativi più palesi di queste sue caratteristiche, le dò dei consigli per aiutarla a stare meglio con gli altri e nel mondo in generale; in un certo senso, quindi, é vero che la "plasmo"; ma non mi sognerei mai di eliminare quelle caratteristiche dal suo carattere, perché non mi interessa trasformarla in una persona diversa!
Inoltre, come saggiamente ha detto Ani Sama, "parità" non significa "uguaglianza"; io mi riferivo a una sorta di parità "gerarchica", che é -a parer mio- una peculiarità dell' "amore di coppia" che lo differenzia da quello genitoriale (in cui comunque il genitore deve mantenere un ruolo dominante, pur con tutto il rispetto possibile del figlio/a come persona). Nel momento in cui uno pretende di insegnare all'altro come si vive (e non in una litigata di passaggio, ma in una consapevole operazione di "convincimento intellettuale") personalmente ritengo venga a mancare il rispetto dell'altro...

Con la mia frase alla Verdone :D (l'amore é un evento) volevo dire che in genere in amore non c'é spazio per tutte queste seghe mentali, perché capita e basta.
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Marseius
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Messaggio da Marseius »

Oddio, l'utilizzo di tattiche diversive allo scopo di mascherare le vere intenzioni è una delle cose che forse reputo più disgustose in un rapporto di coppia.
A sto punto meglio agire direttamente, a costo di mandare tutto all'aria.
Credo che tu abbia decisamente frainteso.
Presupponendo che io voglio che la mia lei tenda al meglio, non attuo questa ricerca attraverso l'imposizione nel rapporto del mio punto di vista.
La mia 'tattica', è quella di convincerla, persuaderla dell'utilità del mio ragionamento.

Davvero non capisco da cosa tu abbia dedotto qualcos'altro.
Non ho mai aprlato del mio discorso di mascherare niente.
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Messaggio da ali con le ali »

Quindi pur non trovando qui luogo per discuterne, ti dico solo -da maschio-: un motivo ci sarà, dovrà pur esserci, DEVE esserci. Ma se non ne senti il motivo, non ricercarlo. Mai scoperchiari potenziali verminai di Pandora se non in stretta necessità di farlo.
Mi sono già scusata per aver utilizzato il termine “offensivo” in un contesto poco appropriato, se vuoi lo rifaccio.
“Femmina”, pur essendo un lemma assolutamente neutrale, mi suona vagamente dispregiativo a livello lessicale se utilizzato per designare il genere opposto al maschio nell’uomo, in quanto è stato utilizzato con quest’accezione in passato. Non altrettanto l’aggettivo “femminile” e il sostantivo “femminilità”, che anzi, riferiti a me ritengo sorta di complimenti. Anche il termine “troia”, per farti un esempio iperbolico, designa la femmina del maiale e di per sé non si porta dietro nulla di particolarmente negativo. Però a me suona male dire “troia” al posto di “scrofa”, tutto qui.
Come vedi, la mia personale psicologia non c’entra nulla, non c’è nessuna “negazione repressa della mia femminilità” e nessun vaso di Pandora da scoperchiare; con questo chiudo la questione dato che mi pare un po’inutile continuare.
Fammi capire una cosa: secondo te l'amore, come l'arte, non é alla portata di tutti, ma solo di quelli che ne comprendono la vera essenza ?
Sì.

La stragrande maggioranza delle persone mi appare totalmente impossibilitata anche solo a sfiorare i più alti livelli del sentimento amoroso.

Esistono vari stati del sentimento amoroso, proprio a livello ontologico.

Come esistono vari stati della coscienza:
Materia inerte
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Stadio sensibile cosciente
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E altri ancora. Ci sono infiniti veli, sipari di Maya da squarciare per arrivare a posare gli occhi sulla verità.

Allo stesso modo, per i sentimenti. E per l'arte, certo.

C'è chi sarà impossibilitato per la vita a sviluppare sincera empatia con la più alta letteratura, a sentire vibrare il suo corpo e il suo animo nella tragedia, c'è che continuerà a dire, con un sorriso amaro che palesa soltanto malsublimata percezione della pochezza del sé: "ma questa è filosofia...!"

Vale per la mente e per lo spirito.
Il tuo pensiero é molto interessante, ma non lo condivido; forse per "amore" intendiamo una cosa completamente diversa. Il "mio" amore é di tutti, senza "veli di Maya" da squarciare. I veli di Maya, in amore e anche nell'arte, non coprono la Verità, ma la consapevolezza della verità; e chi non é in grado di strappare quei veli, può comprendere la Verità, l'arte, l'amore in maniera istintiva, e non ne é necessariamente escluso.
Tra l'altro, per quanto riguarda l'arte, e forse anche l'amore, la troppa consapevolezza non fa sempre bene, perché a volte "nasconde" il messaggio, che invece é lampante sotto gli occhi degli "inconsapevoli". E'bello anche e soprattutto il mistero!

Concordo invece sull'esistenza di "principio maschile" e "principio femminile" (per usare dei nomi convenzionali), ma non sul fatto che l'uno sia proprio dell'uomo e l'altro della donna. Sono mescolati in ogni persona, di qualsiasi sesso, in dosaggi diversi; e nulla vieta che un uomo ami nel modo che tu definisci "da donna"!
Devo scusarmi se esprimo solo opinioni alla rinfusa, ma non ho mai elaborato un sistema organico e coerente di pensiero come molti qua invece hanno già fatto (meledetta pigrizia).
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Messaggio da Hols »

Marseius ha scritto: Davvero non capisco da cosa tu abbia dedotto qualcos'altro.
Non ho mai aprlato del mio discorso di mascherare niente.
Uhuhuhu, me lo chiedo anch'io!
Probabilmente sarà stata la parola "tattiche" a trarmi in inganno.
Avevo interpretato la frase come: "Io so quale sia la via giusta. O almeno lo credo fermamente. Il/la partner ancora no, però impormi in maniera autoritaria nei suoi confronti non mi pare il caso. Meglio seguire vie più discrete (e subdole) per arrivare allo stesso scopo senza passare per un potenziale conflitto/rottura."

Anche perchè mi pareva che l'accezione data a questo "imporsi" nei post precedenti fosse alquanto decisa e c'entrasse davvero poco con il convicimento.

Sicuramente una buona parte della colpa ce l'ha l'insolazione che ho preso ieri, che deve aver bruciato l'ultimo neurone funzionante!
De-he-hi-ho-ho!

Quindi, come da raccomandazione, cancella pure tutto!
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Messaggio da Shito »

ali con le ali ha scritto:
Il tuo pensiero é molto interessante, ma non lo condivido; forse per "amore" intendiamo una cosa completamente diversa. Il "mio" amore é di tutti, senza "veli di Maya" da squarciare. I veli di Maya, in amore e anche nell'arte, non coprono la Verità, ma la consapevolezza della verità; e chi non é in grado di strappare quei veli, può comprendere la Verità, l'arte, l'amore in maniera istintiva, e non ne é necessariamente escluso.
Mi pare che tu faccia molta confusione tra i concetti.

La comprensione è una funzione intellettiva, non istintuale.
La comprensione è propria dell'autocoscienza, non della coscienza.
Non ha alcun senso parlare di 'comprendere in maniera istintiva'.

E' la realtà intera a essere velata da Maya agli occhi delle coscienze umane. Il fatto che anche l'amore lo sia, è solo perché l'amore è parte della realtà.

La percezione è una cosa, l'empatia un'altra, la comprensione altra ancora.

Non perché mi trema il cuore dinanzi a un quadro l'ho capito.
Non perché mi batte il cuore dinanzi alla mia lei ho capito l'amore.

Tra l'altro, per quanto riguarda l'arte, e forse anche l'amore, la troppa consapevolezza non fa sempre bene, perché a volte "nasconde" il messaggio, che invece é lampante sotto gli occhi degli "inconsapevoli". E'bello anche e soprattutto il mistero!
Questa mi sembra una visione favolistica, e molto autoingannata, della realtà e della realtà dell'amore. Una giustificazione a priori di ogni livello di i-gnoranza e a-comprensione di qualsiasi cosa. Invero mi spaventa non poco, ma sono un maschio. E' probabile che una donna 'percepisca' che ci sono porte che sarebbe meglio non spalancare, e che per questo si 'ritrovi' impiantati nella mente dei ragionamenti atti a retrogiustificare tale stato di a-gnosi.
Concordo invece sull'esistenza di "principio maschile" e "principio femminile" (per usare dei nomi convenzionali), ma non sul fatto che l'uno sia proprio dell'uomo e l'altro della donna. Sono mescolati in ogni persona, di qualsiasi sesso, in dosaggi diversi; e nulla vieta che un uomo ami nel modo che tu definisci "da donna"!
Sicuramente la mescolanza dei modus percettivi e sentimentali tra i sessi e reale, e credo realmente una delle cause (se non LA causa) del grande livello di infelicità esistenziale che sempre più sta ammorbando il mondo nostro contemporaneo.
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Messaggio da ali con le ali »

La comprensione è una funzione intellettiva, non istintuale.
La comprensione è propria dell'autocoscienza, non della coscienza.
Non ha alcun senso parlare di 'comprendere in maniera istintiva'.

E' la realtà intera a essere velata da Maya agli occhi delle coscienze umane. Il fatto che anche l'amore lo sia, è solo perché l'amore è parte della realtà.
Forse avrei più propriamente dovuto parlare di "intuizione" che di "comprensione istintiva". Perdona l'improprietà linguistica, so che può essere fatale quando si parla di queste cose. Ma non recedo sul concetto.
Quando sei nato, hai strappato tutti questi veli di coscienza e autocoscienza? Eppure amavi tua madre, e da lei eri amato. E se dici che non si trattava di amore, non fai che confermare il fatto di avere una concezione dell'amore profondamente diversa dalla mia.
Non perché mi trema il cuore dinanzi a un quadro l'ho capito.
Secondo me, invece, sì. Ne hai colto l'essenza, che é la cosa più importante. Il messaggio é stato trasmesso.
Sicuramente la mescolanza dei modus percettivi e sentimentali tra i sessi e reale, e credo realmente una delle cause (se non LA causa) del grande livello di infelicità esistenziale che sempre più sta ammorbando il mondo nostro contemporaneo.
E quale sarebbe l'epoca o il luogo in cui é esistita una stirpe del regno di Saturno in cui la donna era connaturata dal solo principio femminile e l'uomo dal solo principio maschile? Comunque, se mai é esistito, deve esser stato un mondo terribilmente noioso. Così come sarebbe noioso un mondo in cui si capisse sempre tutto (il mio chip femmina autoingannante funziona alla grande 8) !).
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Messaggio da Ani-sama »

ali con le ali ha scritto:
Non perché mi trema il cuore dinanzi a un quadro l'ho capito.
Secondo me, invece, sì. Ne hai colto l'essenza, che é la cosa più importante. Il messaggio é stato trasmesso.
Forse con "comprensione" si intendeva proprio un atto intellettivo consapevole. Nel senso, io "comprendo" qualcosa nel momento in cui la analizzo, cioè la studio, diciamo, facendola a pezzetti. Diverso, credo, è il "sentire". Proprio perché è im-mediato.

Mi piace una donna. Non è che io *comprendo* le mie emozioni, però le "sento". D'altra parte andare ad analizzarle non sarebbe forse desiderabile, a volte piace il mistero, come dicevi. :) "Comprendere" l'amore, nel senso che diceva Shito - credo - significa sistematizzarlo e strutturarlo filosoficamente. Di certo non è cosa da tutti, sicuro.

D'altra parte, anche io tenderei a lasciarmi cullare dalle più im-mediate sensazioni, in circostanze analoghe. Semplicemente perché a volte il "non-pensiero" cioè il sentire empatico/im-mediatico è più bello. Di certo se dovessi "comprendere" tutto, impazzirei. E già studiare matematica, in questo senso, non mi fa bene. :D

Nondimeno, credo che l'intuito più puro e im-mediato sia qualcosa di più femminile che maschile.

Spero di aver interpretato per bene le parole. Se non fosse così, chiedo venia e la pazienza di una (ri)spiegazione. :)
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Messaggio da ali con le ali »

Yuk yuk! Hai capito benissimo cosa intendevo dire!
Io ho però letto diversamente il pensiero di Shito: secondo me non dice semplicemente che la comprensione, interiorizzazione etc etc dell'amore come concetto filosofico non é per tutti; secondo lui l'amore in sè non é per tutti, in quanto non é amore quello che non é comprensione interiorizzazione etc etc. E'affetto, farsi compagnia da soli, sentimento della materia inerte e simili altre cose. Ma non amore. E io ribatto che l'amore e l'arte secondo me esistono, hanno senso anche nella loro immediatezza.
Magari ho capito male io, nel qual caso mi fustigo le terga.
D'altra parte, anche io tenderei a lasciarmi cullare dalle più im-mediate sensazioni, in circostanze analoghe. Semplicemente perché a volte il "non-pensiero" cioè il sentire empatico/im-mediatico è più bello. Di certo se dovessi "comprendere" tutto, impazzirei. E già studiare matematica, in questo senso, non mi fa bene.
Ma allora sei ddddddonna anche tu :lol: :lol: :lol: !!!
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

Io, ora come ora, non lo so se per amare davvero bisogni raggiungere quella consapevolezza - e intendo la consapevolezza filosofica-razionale. Non lo so perché non ho (ancora) avuto esperienze sentimentali.

Che l'amore comporti comunque *responsabilità* e *forte impegno* è senz'altro indubbio. In effetti, comunque, io personalmente ritengo che vada benissimo anche la sola "empatia". Non vedo la cosa come l'incoscienza di chi non sa o non vuole prendersi quelle responsabilità e quell'impegno, anzi! È piuttosto l'incoscienza di chi preferisce vivere il proprio amore con maggiore spensieratezza. Non ci vedo proprio niente di male. Perché "spensierato" non è certo da intendere come "superficiale" quanto piuttosto nel senso più letterale della parola, cioè "senza troppi pensieri/ragionamenti sopra".

In ogni caso, a chi ne ha l'intelletto, e anche la voglia, lascio tutta la filosofia che ci sta dietro. Anche a me, per l'amor del cielo, piace ragionare sopra queste cose a livello teor(et)ico, ma... come già detto, a volte è più bello - e neanche intellettualmente mortificante, anzi! - accontentarsi delle sensazioni. :)
ali con le ali ha scritto:Ma allora sei ddddddonna anche tu :lol: :lol: :lol: !!!
No, non sono una donna. :) Tuttavia sento di avere come una sorta di affettuosa predilezione nei confronti del genere femminile. Il vostro stesso modo di esprimervi, qualunque cosa facciate o diciate, denota una sensibilità... diversa (che io sento diversa!), in molti aspetti più "calda", "sentimentale", "empatica". Non so se rendo l'idea.

Al contrario, mi rendo conto di essere più freddo, anche nel senso di "rigoroso" e "logico", quando mi rapporto ad un maschio (che esso sia un altro uomo, o me stesso). Quando mi trovo a discutere con una donna, io stesso mi sento diverso.

Chissà cos'è. Non prendete queste mie ultime frasi come argomenti, in ogni caso. Sono solo... sensazioni.
Haast en spoed is zelden goed.
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Vampiretta
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Messaggio da Vampiretta »

Ani-sama ha scritto:No, non sono una donna. :) Tuttavia sento di avere come una sorta di affettuosa predilezione nei confronti del genere femminile. Il vostro stesso modo di esprimervi, qualunque cosa facciate o diciate, denota una sensibilità... diversa (che io sento diversa!), in molti aspetti più "calda", "sentimentale", "empatica". Non so se rendo l'idea.

Al contrario, mi rendo conto di essere più freddo, anche nel senso di "rigoroso" e "logico", quando mi rapporto ad un maschio (che esso sia un altro uomo, o me stesso). Quando mi trovo a discutere con una donna, io stesso mi sento diverso.
Non generalizzare, o finirai come quelli che dicono "oh no io con le donne non discuto, sono così belle, sono così speciali"! :lol: :lol: Ovviamente è una provocazione, ma di cretini simili ne esistono!
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