Raccolta firme contro la pena di morte in Giappone

Non sapete dove postare? fatelo qui!

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Rosario
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Raccolta firme contro la pena di morte in Giappone

Messaggio da Rosario »

Mi rivolgo a tutti voi, si tratta di una cosa molto seria e importantissima.

Dall'associazione culturale 'Club Giappone-Italia' di Brescia mi è arrivato questo importante appello, vi chiedo per favore di leggere con attenzione e partecipare.

Grazie davvero e tanti saluti dalla Sicilia.

Rosario

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L'appello ci arriva direttamente dal Giappone: una raccolta di firme per un nuovo, giusto processo a Mr. Nishi, già giustiziato nel 1975, e per l'abolizione della pena di morte in Giappone, che in silenzio continua a giustiziare i condannati a morte.

Forse qualcuno di voi ha incontrato o sentito parlare del Rev. buddhista Tairyu Furukawa, che ho avuto la fortuna di incontrare più volte anche in Giappone. Egli era impegnato per la riconciliazione e la pace tra Cina e Giappone, nel dialogo interreligioso buddista-cristiano, nella lotta alla pena di morte, nel mondo dell'arte. Nel 1994, tenne una mostra calligrafica a Brescia e in altre città d'Italia. In quell'occasione l'ebbi ospite insieme alla sua famiglia a casa mia dove conservo, come un caro ricordo, un suo quadro. Egli è morto 6 anni fa, ma il tempio che aveva fondato e la sua famiglia continuano la sua missione.

Per questo motivo - fino a maggio 2007 - sta proseguendo una campagna per raccogliere firme, anche elettronicamente, che saranno presentate al Tribunale di Fukuoka per un processo postumo a Mr. Nishi, della cui innocenza il rev. Furukawa era convinto. Per conoscere l'intera storia e per firmare con semplicità e rapidamente basta andare al seguente indirizzo di internet:

http://schweitzer-temple.com/curennt%20programs.html

Le firme, a cui in Giappone si è molto sensibili, soprattutto quando si tratta dell'immagine del Paese all'estero, saranno consegnate al Tribunale di Fukuoka, nel prossimo maggio, dal Tempio Seimeizan Schweitzer e dalla Famiglia Furukawa insieme a Sr. Helen Prejean (ricordate l'autrice di "Dead Man Walking"?).

Molti vi saranno grati. A risentirci
Rosario Manisera

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Club Giappone-Italia Brescia
http://www.giappone-italia.it
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Rosario
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Messaggio da Rosario »

Se andate su Radio Giappone qui

http://www.nhk.or.jp/rjweekly/italian/index.html

e cliccate su 'Dom.' potete ascoltare l'appuntamento domenicale dedicato alla posta degli ascoltatori dove parlano dell'appello contro la pena di morte in Giappone.

La trasmissione è in streaming in formato real ed è disponibile sino a sabato prossimo, per ascoltare dovete aver installato il Real player.
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Shito
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Messaggio da Shito »

Sono da sempre favorevole alla pena di morte, per i casi di reati capitali 'rei o manifesti', come insegnavano le XII Tavole della legge romana. Questa mia convinzione filosofica si è poi rafforzata con lo studio del diritto penale e della psicologia applicata alla teoria pura dei sistemi coercitivi.

Ritengo che la presenza della pena di morte all'interno di un sistema di diritto sia uno dei puntifondamentali di opgni civiltà che voglia dirsi 'civile' (dalla corretta radice latina).

In specie, ho sempre ammirato il Giappone anche per la presenza della pena di morte nel suo diritto penale.

Spero dunque che questa petizione finisca nel nulla, e non si provi come l'ennesima ingerenza buonista filo-occidentale a macchiare i più sani mores nipponici.

In generale, e prima di OGNI valutazione di merito (pena di morte sì, pena di morte no), trovo orribile sin oltre il punto dell'imbarazzo la tendenza tutta occidentale di voler influenzare le altrui popolazioni e i loro modi con i nostri presunti 'valori universali'. PUAH!

Come se il diritto non fosse convenzionale. Come se ci fossero valori trascendenti. O, ancora peggio, come se davvero potessimo credere di portare la 'nostra civiltà' ai barbari, insieme alla perline colorate. Ma con che coraggio, dico io.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
atchoo
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Messaggio da atchoo »

Uhm... Ma sicuro, però, che i giapponesi tutti siano favorevoli alla pena di morte? Da come scrivi sembra che noi cattivi occidentali vogliamo spingere i giapponesi a perdere la loro identità culturale rinnegando la pena capitale. Immagino che un'associazione 'Club Giappone-Italia' sia composta da italiani e... da giapponesi. E immagino anche che questi giapponesi pensino di poter avere più possibilità coinvolgendo i paesi occidentali. Se a ragione a torto non so, sinceramente non ho un'idea netta sull'argomento.
pippov
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Messaggio da pippov »

Shito ha scritto:Questa mia convinzione filosofica si è poi rafforzata con lo studio del diritto penale e della psicologia applicata alla teoria pura dei sistemi coercitivi.
Shito, secondo me sbagli. La pena di morte ha, secondo me, un potere dissuasivo nullo o quasi.
La quasi totalità delle persone "candidate" alla pena di morte hanno una probabilità molto maggiore di morire compiendo gli atti per cui dovrebbero essere condannate. Perchè dovrebbero avere paura di morire per mano del boia, nel caso in cui fossero catturate e dopo un lungo processo dall'esito incerto? E' logicamente assurdo.
I mafiosi, i terroristi, gli assassini 'abituali', muoiono tutti i giorni di morte violenta, e nonostante questo continuano ad essere mafiosi, terroristi, assassini. Se uno spacciatore napoletano non ha paura delle guerre per il controllo del traffico della droga che rischiano di ucciderlo ogni santo giorno, perchè dovrebbe mai avere paura di morire tra 10 anni per una sana, igienica e indolore dose di veleno? Se una capomafia accetta di vivere da recluso in un fienile per 20 anni, col suore freddo ogni volta che accende la macchina (vabbè, questa è fiction, ma è giusto per capirci), perchè dovrebbe avere paura dell'ergastolo o di morire tra 20 anni in una camera a gas?
Aggiungo: se un ragazzo del ricco nord est che si schianta a 200 all'ora con una BMW da 70 mila Euro avesse lo spauracchio di una multa da 15000 euro, ci ripenserebbe 3 volte prima di guidare ubriaco o si limiterebbe, nel caso, raro, in cui fosse beccato, ad aprire il borsello per ricominciare il giorno dopo ad essere la stessa, inutile, persona? Dovrebbe avere più paura di morire contro un pino o di dover rinunciare alla paghetta per 2 settimane?

Riesce la tua psicologia applicata a spiegarmi questi apparenti, ed evidenti per me, controsensi?
Si tratta della mia filosofia di vita. Io rispetto tutti, se qualcuno dice che Mourinho non e' meglio di lui sono d'accordo. Ma non posso vivere in questo mondo competitivo pensando che qualcuno sia meglio di me - Jose' Mourinho
tasuku
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Messaggio da tasuku »

pippov ha scritto:La quasi totalità delle persone "candidate" alla pena di morte hanno una probabilità molto maggiore di morire compiendo gli atti per cui dovrebbero essere condannate. Perchè dovrebbero avere paura di morire per mano del boia, nel caso in cui fossero catturate e dopo un lungo processo dall'esito incerto? E' logicamente assurdo.
Scusate l'intrusione ma...detta cosi' sembra che il problema non sia la pena ma i "candidati" ad essa. A questo punto si potrebbe dire che se la pena di morte non funge da deterrente per reati quali omicidio e via dicendo, puo' benissimo esserlo per reati minori quali il furto o la rapina.
Ricordo un articolo interessante di Severino a riguardo.
Infine aggiungo solo che un paese non dovrebbe mettere il naso nelle faccende altrui. Soprattutto quando ad impicciarsi e' un paese in cui, a mio modesto parere, c'e' piu' tutela per l'aggressore che per l'aggredito. E in cui vige una tacita legge del piu' furbo.

E se qualche associazione di giapponesi (magari con pure qualche italiano) iniziasse a raccogliere firme per una petizione finalizzata ad introdurre in Italia la pena di morte?

Per il resto, sottoscrivo Shito.
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Mario
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Messaggio da Mario »

il tema pena di morte si o no è assolutamente inutile. Schierarsi da una parte o dall'altra non è una semplice questione di opinione ma un credo ben radicato nelle coscienze di ciascuno di noi, così nel profondo, che non basta un post su un forum per metterlo in discussione. E' inequivocabilmente il frutto di esperienze personali miste a ragionamenti sul significato della vita stessa.
Il mio continuo contatto con ragazzi americani mi ha spinto spesso a chiedere una loro opinione in argomento per capire dove finisse la convinzione politica (perchè si tratta anche di questo, come in tutto il mondo) ed iniziasse il sentimento personale, il credo di giustizia sotteso all'essere pro o contro. Quasi tutti quelli che sono a favore non mi hanno parlato una sola volta di effetto dissuasivo, quanto più di rivincita morale della famiglia che, non a caso, ha diritto a vedere l'esecuzione del condannato. Che che se ne dica, la legge del taglione esiste ancora.
Qui non si tratta di punire i furbi, caro tasuku, ma sei pronto ad avere sulla coscienza anche un solo non furbo condannato nonostante la sua innocenza?
pippov
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Messaggio da pippov »

tasuku ha scritto:A questo punto si potrebbe dire che se la pena di morte non funge da deterrente per reati quali omicidio e via dicendo, puo' benissimo esserlo per reati minori quali il furto o la rapina.
Certo, ha senso, e probabilmente è vero. Ma è per questo che diffido sempre della razionalità assoluta o di "teorie pure" varie (e, per questo, chiedevo a Shito di calare quella teoria nella realtà del malaffare quotidiano).

Concordo assolutamente con Mario. La pena di morte si giustifica solo con la volontà di vendetta. E, come singolo, in caso di assoluta certezza del delitto (e sottolineo ancora il termine "assoluta") io mi sentirei anche di condividere. Restano da capire 2 cose: quanto assolutamente precisa possa essere una dichiarazione di colpevolezza (non "aldilà del ragionevole dubbio", proprio "certezza assoluta") e se uno stato, un ordinamento finalizzato alla pacifica convivenza dei suoi cittadini, possa divenire il "vendicatore" unico.
Si tratta della mia filosofia di vita. Io rispetto tutti, se qualcuno dice che Mourinho non e' meglio di lui sono d'accordo. Ma non posso vivere in questo mondo competitivo pensando che qualcuno sia meglio di me - Jose' Mourinho
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Shito
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Messaggio da Shito »

Oddio, qui la cosa è davvero complessa.

Lascio da parte la questione della pena di morte come erogata a tutela del desiderio di 'legittima vendetta' (soddisfazione) della parte lesa. Se ben ricordo un simile tema, e la questione del suo valore sociologico, era stata affrontata in altro thread (Ivano, dove sei?).

Qui parliamo dunque dell'aspetto della teoria del diritto e dei sistemi coercitivi.

Innanzittutto preciso che, da un punto di vista di logica penale, gli unici reati punibili con la massima pena sono quelli dolosi. Ovvero, la colpa priva di dolo a rigore non merita pena alcuna, perché COSA si punisce? Fa eccezione la colpa efficiente indotta da grave mancanza di dovuta attenzione o accorgimento o rispetto di norma comportamentale, specie se recidiva. Ma ancora non è dolo.

Il caso di reato doloso per antonomasia è lo stupro: non si può stuprare realmente una donna senza volerlo fare (l'infermità mentale è una boiata, eh!).

Dunque, in caso di reati CAPITALI *e* DOLOSI *e* REI o MANIFESTI, si può pensare alla pena di morte, e pensare che questa induca una deterrente al delinquere?

Sì.

Perché?

Come insegna la teoria del diritto, innanzitutto ci sono fasce di delinquenza del tutto estranee a QUALSIASI possibilità di deterrente: la criminalità organizzata è una di queste. O il crimine commesso per vera disperazione, o per follia, o per mania. Non si può pensare di 'ragionare' in e con simili canoni mentali, e quelli che pensano di avere argomenti con i martiri islamici, per capirci, sono chiaramente dei pazzi.

Chi è soggetto a deterrente psicologica è il criminale occasionale. Ruberesti mai una borsa? Con la sicurezza di non essere preso, o con la sicrezza che seppur preso sconterò una pena lieve, in molti onestamente riponderebbero: SI!

Ci sono due elementi di deterrente al crimine occasionale: la CERTEZZA della pena e la GRAVITA' della pena.

Ovvero:

1) Saliresti mai su un autobus senza biglietto per risparimiare UN euro se avessi la CERTEZZA di incorrere in una pena anche solo di DUE euro? Chiaramente no: con la certezza della pena sarebbe antieconomico.

2) Stupreresti mai una donna con la cognizione che assai raramente verrai scoperto e punito, ma se lo sarai verrai GIUSTIZIATO? Forse ci penseresti due volte.

Come si vede, 1) ha un costo infrastrutturale elevatissimo, 2) costa assai poco.

Per cosa pensate che si facessero le esecuzioni pubbliche (oltre che per cerimoniare pubbliche sublimazioni di latenza psicologica: panem et circenses)?

Quando hai visto lo stupratore strabuzzare sul patibolo, o sei un disperato, o un pazzo, e stupri lo stesso, oppure sei sano di mente, e ci pensi due e tre e quattro volte prima di rischiare di finire nei panni dello strabuzzante.
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Mario
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Messaggio da Mario »

Shito ha scritto:Quando hai visto lo stupratore strabuzzare sul patibolo, o sei un disperato, o un pazzo, e stupri lo stesso, oppure sei sano di mente, e ci pensi due e tre e quattro volte prima di rischiare di finire nei panni dello strabuzzante.
Quindi ora se ti banno tu non userai più la doppia interlinea :)
Dai per scontato purtroppo un concetto come la sanità mentale, sopratutto in uno che così tanto per passare il tempo stupra....
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Messaggio da Arcuum_ocra »

Shito ha scritto: [...] Se ben ricordo un simile tema, e la questione del suo valore sociologico, era stata affrontata in altro thread (Ivano, dove sei?).
Il thread era questo? (Spero che Heimdall mi perdoni!)
Shito ha scritto: [...]
Dunque, in caso di reati CAPITALI *e* DOLOSI *e* REI o MANIFESTI, si può pensare alla pena di morte, e pensare che questa induca una deterrente al delinquere?

Sì.
[...]

Quando hai visto lo stupratore strabuzzare sul patibolo, o sei un disperato, o un pazzo, e stupri lo stesso, oppure sei sano di mente, e ci pensi due e tre e quattro volte prima di rischiare di finire nei panni dello strabuzzante.
Ora, quel che ha detto Shito mi pare di riuscire a capirlo e anche di condividerlo in massima parte (però oltre a tutte le altre basi mi manca qualunque studio di diritto, indi, come scrivo sempre, potrei non aver capito nulla).
Il dubbio che ho è tra la pena di morte e il "carcere a vita"*. La prima opzione è più efficace della seconda come detterente per i criminali occasionali? In altre parole, vedere un'esecuzione rimane più indelebile che avere sotto gli occhi una sofferenza multiforme e prolungata? Ammettendo il rischio di cadere nell'abitudine alla sofferenza (pur variando la modalità di questa) per coloro che si vuole dissuadere, lo stesso rischio non si presenta anche con la pena di morte (anzi forse in maniera ancora maggiore perchè sempre "uguale" a sè stessa)? Ed economicamente?

*Non intendo un ergastolo passato all'interno della cella di un carcere.
Intendo un luogo dove al detenuto siano imposti lavori forzati per il suo stesso mantenimento e, compatibilmente con lo scopo dissuasivo, si ricerchi l'acquisizione di un utile (e parlo proprio in termini monetari: non ho proprio idea di quanto costi un'esecuzione o di quanto utile si potrebbe ricavare dal lavoro forzato di un detenuto). Parallelamente garantendo al condannato condizioni ("psicologiche" e "fisiche") di vita (variabili per evitare l'abitudine ad un certo tipo di sofferenza dello stesso detenuto e di coloro che sono oggetto della dissuasione) che siano le più dure e indesiderabili dal detenuto stesso. Per il resto dell'esistenza e impedendo il suicidio allo stesso.

Come sempre, ogni idiozia che mi doveste correggere sarà assai gradita e mi troverà riconoscente.
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Messaggio da Shito »

Mario ha scritto:
Shito ha scritto:Quando hai visto lo stupratore strabuzzare sul patibolo, o sei un disperato, o un pazzo, e stupri lo stesso, oppure sei sano di mente, e ci pensi due e tre e quattro volte prima di rischiare di finire nei panni dello strabuzzante.
Quindi ora se ti banno tu non userai più la doppia interlinea :)
Dai per scontato purtroppo un concetto come la sanità mentale, sopratutto in uno che così tanto per passare il tempo stupra....
Ma non ho scritto io stesso, per primo e ovunque nel mio post, che i 'non sani di mente' NON si considerano a priori come soggetti a deterrenti di sorta?

Non è che do per scontato la sanità mentale, è che solo per i sani di mente val la pena di ragionare in termini di deterrenza. Era proprio questo l'assunto base del mio discorso...
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Messaggio da Mario »

Shito ha scritto:Non è che do per scontato la sanità mentale, è che solo per i sani di mente val la pena di ragionare in termini di deterrenza. Era proprio questo l'assunto base del mio discorso...
Io pensavo tu sostenessi la validità della deterrenza :)
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Arcuum_ocra ha scritto:Il thread era questo? (Spero che Heimdall mi perdoni!)
Sì, ma solo per questa volta, ché non diventi un'abitudine. ;)
[Ragazzi, scusatemi ma è un periodo incasinato assai sul lavoro, e qui forzatamente latito un po'.]
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Markl
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Messaggio da Markl »

La vita ci è stata donata. Nessuno ha il diritto di toglierla. Ne un assassino, ne il suo giudicante.

Io ho firmato.