E' una domanda che faccio da più o meno 10 pagine e a cui nessuno ha risposto (Se non col mantra "Quello non accelerato è IL VERO film!") O_o'Raghnar ha scritto:E una sostanziale alterazione in qualcosa come "Riproduttiva" in un capolavoro dell'arte VISIVA come Barry Lyndon non ne implica una alterazione sostanziale?
Perchè dovrei considerare più sostanziale un'accelerazione del 4% di un viraggio giallo? Perchè e` più importante, sostanziale, che Redmond salga sul cavallo in 2 secondi e non in 1.92 degli splendidi colori della campagna?
Porto un esempio ancor più forte. C'è una scena di un film che mi ha molto colpito cinematograficamente, la scena è completamente buia, così buia che è nero che non riesci a vedere nulla. Poi qualcosa si muove, e riesci a intravedere appena QUEL qualcosa che si è mosso. Le luci non cambiano, l'esposizione dello schermo rimane identica, è solo che qualcosa si muove ed esattamente come nella realtà il cervello riesce a individuare il movimento più efficacemente dello scandagliare l'immagine.
Cinematograficamente è IL capolavoro. E' la Monna Lisa fatta pellicola: il sogno di qualsiasi direttore della fotografia di imprimere una scena a ridosso del buio totale dove sia unicamente il movimento a far percepire l'esistenza (questo giusto per sottolineare la cosa quanto possa essere toccante sotto gli occhi giusti).
Hai un monitor con un nero che è grigino o calibrato con una luminosità troppo bassa o un contrasto eccessivo? La perdi COMPLETAMENTE.
Ti perdi proprio uno scena, importante.
Ora, vorrei che qualcuno mi spiegasse come mai quella scena persa è "un difetto di riproduzione, soprassedibile" mentre l'accelerazione "struttura di un opera".
In quella scena, la "struttura", è la ricchezza del nero e la plasticità dell'infinitesima luce in scena, che riesce a ritrarre movimento ma non immagine.
Che l'attore si alzasse in 1s o in 3s al direttore della fotografia (che aveva le redini creative di quella scena) poteva fregare di meno, fregava di riuscire a ottenere il suo effetto.