UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

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Vampiretta
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UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

Messaggio da Vampiretta »

Volevo segnalarvi il sito de UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

"L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) è l’unica associazione italiana di atei e di agnostici ed è completamente indipendente da forze politiche o da gruppi di pressione di qualsiasi genere."

Per chi sente che il suo pensiero, anima e corpo non deve essere guidato da nessuna religione. Si possono scoprire moltissime cose interessanti, faceti un salto. In particolare rilievo nella sezione "Otto per mille informati"!

Vi segnalo anche un link per scoprire le campagne di sensibilizzazione verso una vera laicità dello stato che la UAAR mette in atto.
UAAR fai da te

Per esempio c'è un proposta di legge (arrivata fino in senato) per fare si che i comuni possano adibire una sala attigua al cinimitero per i funerali civili, e alcuni comuni illuminati già la predispongono. E molte altre cose. Sappiamo davvero poco su quali sono i nostri diritti in materia di laicità e su come già le leggi vigenti li tutelano!
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Raghnar
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Messaggio da Raghnar »

grazie per la segnalazione, ma è una battaglia persa in partenza.
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Vampiretta
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Messaggio da Vampiretta »

Io non lo credo, sembravano battaglie perse anche quelle per il voto alle donne, per l'aborto, per il divorzioe e fino a qualche hanno fa se in classe scoprivano che non eri battezzato eri un piccolo appestato.

Ora credo che degli sprazzi di luce si intravedano, vedrai che se ci si continua a battare qualcosa accadrà, daltronde è noto, l'uomo per metabolizzare certi cambiamenti che implicano una maggiore presa di coscienza e un uso quasi totale del libero arbitrio ci mette secoli. Le responsabilità fanno paura daltrocanto.

Forse non lo vedremo noi il cambiamento, ma secondo me i nostri discendenti (e spero non troppo lontani) lo vedranno! :wink:
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Conosco bene sia il sito sia l'associazione, e sto divulgando tra i miei amici e conoscenti la campagna "Otto per mille informàti".
Raghnar ha scritto:è una battaglia persa in partenza
Chissà se anche Nelson Mandela o George Washington si sono sentiti dire una frase del genere? Un'affermazione buttata lì così non significa proprio niente. L'associazione è tutt'altro che un covo di pittoreschi miscredenti irriducibili, e conduce in maniera del tutto urbana alcune battaglie di civiltà in sostegno della laicità delle istituzioni che, ci tengo a far presente, è tutt'altra cosa che proporre o imporre l'ateismo di stato, ma significa garantire a tutti, non credenti e credenti delle varie confessioni, parità di trattamento, atteggiamento questo quanto mai virtuoso, a mio modo di vedere, vista la sempre più invadente presenza della chiesa cattolica nella vita (anche e soprattutto quella intima) di tutti i cittadini italiani.

Tra le varie campagne degne di nota vi sono appunto quella per permettere anche ad atei e non cattolici la possibilità di avere delle esequie laiche ed essere seppelliti nel proprio comune in un'area non consacrata dalla chiesa cattolica; oppure la campagna per una corretta informazione sull'otto per mille (se non firmate, l'80% del vostro contributo andrà comunque alla chiesa cattolica) e quella, molto interessante, per lo sbattezzo.
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atchoo
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Messaggio da atchoo »

Purtroppo molte tradizioni, addirittura abitudini, sono legate alla Chiesa Cattolica ed è difficile riuscire a "debellarle".
Guardate me e la Betty, per dire, che ci sposiamo in Chiesa senza essere spinti da chissà quale fede, ma solo per accontentare i parenti (solo alcuni). E segue anche il pranzo con invitati che, in due anni di mia residenza qua a Bassano da convivente, neppure ho mai avuto occasione (e piacere, perché no) di conoscere. Ma questa è un'altra storia.
Potreste dirci che siamo noi i deboli, che ci pieghiamo ai capricci altrui. E in parte è vero, la Betty è debole. :lol:
Comunque vivere per fare felici gli altri è un insegnamento cristiano, ma credo che anche un laico possa farlo suo, che dite? ;)
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dolcemind
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Messaggio da dolcemind »


Senza voler suscitare un vespaio, forse si fa un pò di confusione tra l'essere agnostici, atei ed essere laici ed in generale su cosa significhi essere atei.
A mio parere una contrapposizione tra atei e cattolici (anche se credo che nel sito ci si riferisca ai cattolici apostoloci romani) è solo deleteria: non sono ateo perchè contro la chiesa ed i suoi esponenti (vi sono altre parole per esprimere ciò) ma per ragioni più profonde. In questo quadro è una buona cosa rivendicare che la Chiesa (intesa come ente) non influenzi le scelte politiche di uno stato "laico" altro è contrapporsi ad essa che è cosa assolutamente deleteria. In quest'ottica posso capire la battaglia d'informazione sull'8 per mille ma capisco meno quella dello sbattezzo (se sono diventato Ateo cosa conta a me che non credo farmi sbattezzare? Una ripicca o una rivalsa?
"per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima" così si dice sul sito...
per coerenza se sono ateo non credo o in Dio o nella sua esistenza e quindi totalmente indifferente alla questione battesimo
per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica
ecco, questa per me è una linea di contrapposizione che è sbagliata).

Da quello che sembra la parola laico sta assumendo semprepiù la denotazione di anticlericale. Se non erro proviene dal greco e significa "uno del popolo" e veniva usata dalla chiesa per identificare i credenti non ordinati.
Posso credere ed appartenere ad uno stato laico (con l'accezione che questa parola ha assunto accanto alla parola stato).
Posso essere ateo ed appartenere ad uno stato laico.

in definitiva, almeno per quanto mi riguarda: Atei si, Anticlericali no perchè si commetterebbe lo stesso errore d'invadenza che si vuole correggere
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

L'ateismo afferisce al campo della propria visione etico-religiosa; la laicità, nel senso ampio che le si assegna comunemente, è un concetto legato alla sfera politica. Di solito (almeno in Italia e al giorno d'oggi) essere atei nella religione è tutt'uno con l'essere laici.
dolcemind ha scritto:[...] capisco meno quella dello sbattezzo (se sono diventato Ateo cosa conta a me che non credo farmi sbattezzare? Una ripicca o una rivalsa?
Credo tu abbia trascurato alcune delle motivazioni più importanti riportate sul sito:
UAAR ha scritto: # per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
# per la voglia di far crescere il numero degli “sbattezzati”, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 97% della popolazione italiana;
# perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
# per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. [...] Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
In ragione di cosa sarebbe sbagliata questa "linea di contrapposizione"? Qui nessuno parla di attaccare, distruggere, sabotare la chiesa. Si parla di scelte personali. E' sbagliato rivendicare la propria identità di fronte ad un'organizzazione che si picca di rappresentare anche te? E che magari, in forza di questa supposta rappresentanza, pretende di imporre anche ad altri i propri simboli, le proprie convinzioni, le proprie manifestazioni esteriori?

Si tratta in sostanza di ufficializzare, anche formalmente, la propria posizione di dissenso. Altrimenti, nei numeri ufficiali, anche chi non concorda con le posizioni espresse dalla chiesa, sarà comunque da questa considerato nel novero dei propri "rappresentati".
Vista la continua, insistente, pesante ipoteca che la chiesa cattolica con i suoi continui interventi, rappresenta per il progresso della società italiana, visto il pessimo effetto che questa esercita sulla classe politica italiana che, bisognosa di qualsiasi forma di legittimazione, fa a gara a genuflettersi di fronte ai porporati, quello di toglier loro rappresentatività, e quindi di riequilibrare il peso delle forze in campo, è il minimo, doveroso impegno per chiunque si ritenga portatore di una visione laica delle cose.
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dolcemind
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Messaggio da dolcemind »

Heimdall ha scritto:L'ateismo afferisce al campo della propria visione etico-religiosa; la laicità, nel senso ampio che le si assegna comunemente, è un concetto legato alla sfera politica. Di solito (almeno in Italia e al giorno d'oggi) essere atei nella religione è tutt'uno con l'essere laici.
Questa è solo l'accezione che si da se associata alla parola stato. Sono cresciuto avendo ben netta la distinzione tra laico ed ateo e come me tanti. Poi nel suo significato originale: "uno del popolo" può essere associato con tutte le valenze della parola popolo.
Heimdall ha scritto: Credo tu abbia trascurato alcune delle motivazioni più importanti riportate sul sito:
Assolutamente non le ho trascurate ma davvero quanto detto si associa anche ad esse. Il "condizionamento ambientale" è quello dell'ignoranza non quello della Chiesa: bisognerebbe cambiare le persone. Devo cambiare quello che pensa il mondo affinchè io possa proclamarmi "fiero" ateo? Ciò cambia il fatto che io sia Ateo? Bene invece dare più informazioni possibili e poi lasciare le persone libere di scegliere. Le informazioni combattono l'ignoranza non le istigazioni.
Più seria è la discriminazione contro alcuni membri della società...ma anche qui il problema non è credere o no in Dio ma l'ignoranza delle persone (clero incluso).
Come mai in altri paesi queste contrapposizioni non sono necessarie? Oppure la Chiesa non ha così grande potere? Forse perchè sono più civili e meno ignoranti?

Per essere ancora più chiari è più utile dire alla "chiesa" che se non accetta gli omosessuali io li faccio "sbattezzare" tutti oppure cercare di fare una campagna d'informazione dimostrando che anche in natura (animali) vi sono comportamenti omosessuali?
La questione è tutta qui...
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Raghnar
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Messaggio da Raghnar »

Heimdall ha scritto:Chissà se anche Nelson Mandela o George Washington si sono sentiti dire una frase del genere?
Chissà se anche Nelson Mandela o George Washington si sarebbero stroncati contro i mulini dell'irrazionale.
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Messaggio da Vampiretta »

Io quoto gli interventi di Heimdall. Mi trova pienamente daccordo!

Calcoliamo anche il fatto che il battesimo viene fatto senza consapevolezza alcuna dell'interessato. Dunque io vedrai sacrosanta l'idea di non voler più appartenere all'istituzione della Chiesa. In più quando poi un elenco simile viene usato ai fini di fare propaganda e far vedere che tutti gli italiani sono cattolici credenti e osservanti.

Se i vostri genitori per loro scelta vi avessero iscritto a un registro musulmano, buddista, ebreo etc etc e voi non condivideste questa scelta non vorreste porre rimedio?

Il problema è che è la Chiesa a contrapporsi sempre e cmq verso chi la vede in maniera diversa da lei accusando persone di immoralità, di essere contro natura, lo ha fatto fin dall'antichità.

Io non sono anti clericale, ma sono nata libera, e voglio rimanere tale. E lo credo un diritto/DOVERE visto che molte altre donne in altri Paesi questi privilegio non lo hanno neanche in una prospettiva di futuro prossimo.

Ovvio che ci vuole anche il dialogo, l'informazione, ma quel sito mi sembra che con le sue campagne voglia dare proprio questo. Poi si possono non accettare a condividere, ma ti spiegano chiaramente perchè lo fanno.
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Vampiretta
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Messaggio da Vampiretta »

atchoo ha scritto:Purtroppo molte tradizioni, addirittura abitudini, sono legate alla Chiesa Cattolica ed è difficile riuscire a "debellarle".
Guardate me e la Betty, per dire, che ci sposiamo in Chiesa senza essere spinti da chissà quale fede, ma solo per accontentare i parenti (solo alcuni). E segue anche il pranzo con invitati che, in due anni di mia residenza qua a Bassano da convivente, neppure ho mai avuto occasione (e piacere, perché no) di conoscere. Ma questa è un'altra storia.
Potreste dirci che siamo noi i deboli, che ci pieghiamo ai capricci altrui. E in parte è vero, la Betty è debole. :lol:
Comunque vivere per fare felici gli altri è un insegnamento cristiano, ma credo che anche un laico possa farlo suo, che dite? ;)
Posso farvi una domanda? Ovviamente liberissimi di non rispondere!

Avete deciso di sposarvi in Chiesa per accontare i parenti, e rispetto la vostra scelta. Quando avrete un bambino, allo stato attuale del vostro sentire religioso, pensate anche di impartigli cmq i sacramenti?

Grazie se avrete voglia di rispondere!
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pippov
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Messaggio da pippov »

Io la penso esattamente come Dolcemind.
Certo, la chiesa è "invadente", ma non vedo in che modo uno schieramento ufficiale di forze contrarie potrebbe cambiare la situazione.
Dopotutto, che piaccia o meno, e come Atchoo fa molto onestamente notare, il 90% della popolazione (che sia l'80 cambia poco) crede o si adagia su quei valori, su quelle usanze, su quelle tradizioni.
E se io, personalmente, le rifiuto, in che maniera mi sarebbe utile una forma di protesta organizzata? L'invito alla riflessione lo accetto, la "chiamata alle armi" proprio no. Io ufficializzo il mio dissenso distaccandomi da quella tradizione, avendo comportamenti coerenti e ragionati, IO. Lo scontro (perchè io il fatto di creare una organizzazione che si oppone ad un'altra organizzazione lo chiamo scontro, penso sia il termine corretto) organizzato su temi personali mi sembra una contraddizione in termini, o sbaglio?
Lo sbattezzo, il cimitero diviso in cosa sarebbero segni di civiltà? La terra consacrata in che modo potrebbe disturbare il riposo eterno di un ateo? Gli darebbe prurito? Esiste sempre la cremazione, segno di distacco estremo dalla tradizione cristiana, che risolverebbe ogni cosa. Tante persone si fanno cremare, senza alcun bisogno di farlo sapere al mondo intero...
Il battesimo, somma colpa del genitore ottuso, in che modo disturba la vita dell'illuminato? A meno di non avere avi vampiri, e in quel caso la cicatrice effettivamente sarebbe antiestetica, un po' d'acqua sulla fronte a 6 mesi in che modo condizionerebbe la mia maturità di essere umano? Oppure per mostrare di essere veramente uomo dovrei sentire il bisogno di lavare quel peccato originale non da me commesso in un qualche modo (cioè, rispondo al battesimo con il battesimo! Geniale!)?
Insomma, trovo che una maggiore consapevolezza sia sicuramente necessaria, ma non mi pare che queste iniziative dimostrative, del tutto velleitarie e sostanzialmente inutili, possano raggiungere lo scopo.

Per curiosità, abolireste anche il Natale, la Pasqua e pasquetta in nome della laicità delle ferie? Ecco, andare a lavorare nelle feste comandate sarebbe un bel modo di dimostrare la propria indipendenza... :roll:
Si tratta della mia filosofia di vita. Io rispetto tutti, se qualcuno dice che Mourinho non e' meglio di lui sono d'accordo. Ma non posso vivere in questo mondo competitivo pensando che qualcuno sia meglio di me - Jose' Mourinho
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Yume
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Messaggio da Yume »

pippov ha scritto:Ecco, andare a lavorare nelle feste comandate sarebbe un bel modo di dimostrare la propria indipendenza... :roll:
eh beh... mi è capitato di fare anche questo....

scherzi a parte, Pippov ha ragione: la maggior parte della gente si adagia sulle tradizioni religiose e le segue più per abitudine che per fede.
Vi faccio un esempio banale-banale: recentemente una nipote di mio marito mi ha chiesto di fare da madrina al battesimo di sua figlia. Allora, io sono divorziata e risposata, entrambi i matrimoni con rito civile. Tu che sei credente (e sennò perchè battezzi?) dovresti saperlo che per la tua Chiesa io NON POSSO ASSOLUTAMENTE fare da madrina a un battesimo... ovviamente ho rifiutato (embè, i sacramenti sono una cosa seria, pure per gli atei....)

Anche il fatto dello sbattezzo... è vero, la Chiesa gioca molto sulle statistiche, però... non so, concordo con chi la trova una cosa tutto sommato inutile...
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Trovo quantomeno curioso questo spostare la "colpa" da chi impone una cosa a chi la subisce. I genitori vi impongono il battesimo (avete sei mesi e difficilmente vi potete ribellare); normalmente vi impongono anche la prima comunione (avete sette-otto anni) e, in alcuni casi, la cresima (che io ho fatto a dieci anni, età alla quale, salvo pochi illuminati, si è dotati ancora di scarso senso critico per le questioni etico-religiose). Vi si impongono dunque tutte queste cose e, a chi si ribella all'imposizione, rispondete: "Eh, vabbè, ma cosa vuoi che ti importi? Che fastidio ti dà?". Ve lo spiego che fastidio mi dà: mi disturba il fatto che la chiesa, nella quale io non credo, parli, operi e imponga la propria visione anche a mio nome, finché io non ufficializzo (=rendo pubblico) il mio dissenso.

E, forse non è chiaro che il problema non è, come è stato fatto notare (con un sarcasmo che mi ha stupito per la provenienza e che ho trovato del tutto fuori luogo), un po' d'acqua sulla fronte; il problema è che oggi come oggi la chiesa ha il potere di intervenire pesantemente nella vita di tutti, anche di quelli che non la riconoscono. Tutte le conquiste sociali degli anni recenti sono state fatte *nonostante* la chiesa, non *grazie*. Tutte le angherie che la chiesa ha perpetrato sono state imposte nel nome della sua presunta "rappresentatività".
Si va dalle conquiste sindacali degli inizi del Novecento (quando la chiesa era con gli agrari e con i padroni), al concordato con il regime fascista in Italia - e con tutti i regimi fascisti in Europa e altrove -, al colpevole silenzio sulla Shoah (e, per favore, risparmiatemi l'esempio del pretino di campagna che ha nascosto due ebrei nel fienile: qui si parla della colpevole latitanza di Pio XII, che ne ha, di fatto, condannati milioni). Per arrivare ad anni più recenti si parla di diritto all'interruzione volontaria di gravidanza e a divorziare (diritti di cui, per inciso, i sedicenti cattolici osservanti fanno largo ed abbondante uso: e non parlate a me di coerenza, per favore!).
Negli ultimissimi mesi - e non nel medioevo - la chiesa ha impedito una branca della ricerca scientifica che avrebbe potuto individuare importanti cure e ha scomunicato - scomunicato, sapete quelle belle bolle papali che se ti mettevano le mani addosso ti mandavano anche sul rogo? - i medici che in Sudamerica praticano l'aborto.
E se avessi necessità di un'interruzione volontaria di gravidanza, dipendesse da loro, non potrei; e se avessi necessità/voglia di divorziare, non potrei; e se dovessi guarire da determinate malattie genetiche, non potrei; e se fossi omosessuale e volessi che il mio compagno potesse decidere delle mie cure ospedaliere o ereditare i miei beni e la mia pensione, non potrei.
Ecco, "che fastidio mi dà".
E, nel caso vi sfugga l'importanza di una protesta *organizzata*, storicamente parlando ed oggi in particolare, mi dispiace, ma non so che farci: e badate la "protesta organizzata" per cui siete insorti o avete avuto da ridire è e rimane una battaglia d'opinione, non una guerriglia all'arma bianca. Il sito dell'UAAR intende fornire soltanto una serie di spunti di riflessione. La chiesa è ben contenta che ciascuno di voi continui il proprio percorso *individuale* e, magnanima!, non intende certo ostacolarvi nel farlo. Che le importa se state in trincea col fucile a tappi? Se invece qualcuno si organizza, e, dopo aver maturato il proprio convincimento inizia a rompere le scatole seriamente e puntualmente sulle singole questioni e a condurre precise ed articolate battaglie d'opinione, be': qualcosa forse si può cambiare.

I primi ed illuminati presidenti degli Stati Uniti possedevano schiavi, e non perché fossero schiavisti convinti: era semplicemente normale. E se, tra bianchi, qualcuno diceva all'altro che forse non era giusto "possedere" degli esseri umani, magari l'altro rispondeva anche : "Ma che fastidio ti dà?". Chissà se Thomas Jefferson avrebbe mai pensato che Abraham Lincoln avrebbe un giorno abolito la schiavitù e sarebbe stato disposto ad affrontare una guerra (una guerra guerreggiata, coi fucili e i cannoni), per poterla affermare? Chissà se Abraham Lincoln avrebbe mai pensato che i neri avrebbero un giorno combattuto per la parità dei diritti coi bianchi? Chissà se Martin Luther King avrebbe mai pensato che un nero potesse andare al governo degli Stati Uniti, magari diventandone ministro degli esteri?
Tutte queste cose però, non sono avvenute così da sole: c'è stato chi si è rimboccato le maniche e, dopo aver concluso la propria riflessione *personale*, ha cercato altri che avessero compiuto questo percorso, si è unito a loro, è sceso nelle strade a gridare la propria verità (ché altro modo non c'era). Qualcuno - molti - hanno pagato con il carcere o con la vita il loro serio convincimento di stare lottando per un mondo migliore.

Le cose, da sole, non cambiano, soprattutto se chi ha il boccino in mano ritiene che non vi sia proprio niente da cambiare o, casomai, di riprendersi indietro qualcosa del troppo che è stato concesso.
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Ale K
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Messaggio da Ale K »

@Yume: In realtà non è proprio inutile...
Heimdall ha scritto:Si tratta in sostanza di ufficializzare, anche formalmente, la propria posizione di dissenso.
Non è poco...
Atei o non atei, finché si è battezzati si fa parte del gregge, che lo si voglia o no.

Questo è il punto cruciale.

La campagna per lo sbattezzo non è una guerra o una ripicca, serve a informare le persone, in particolar modo quelle atee, dell'esistenza di questa possibilità. Molti pensano che una volta battezzati non ci sia niente da fare, mi sembra giusto informarli.
E' come iscriversi a una associazione e poi abbandonarla solo teoricamente, si può fare, ma per la legge si farà sempre parte di quella associazione.

Dolcemind ha scritto:Il "condizionamento ambientale" è quello dell'ignoranza non quello della Chiesa: bisognerebbe cambiare le persone.
"Non faccia il gesuita con me" era più o meno questa la frase pronunciata da Nino Manfredi nel film "In nome del Papa Re".
La citazione non è rivolta a te, Dolcemind, personalmente ma è generalmente rivolta a frasi costruite come quella da te utilizzata.
Certo che è colpa dell'ignoranza, ne è ben consapevole anche la Chiesa che vi fa leva continuamente! :lol: