Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

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Muska
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Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Muska »

Grandezza e limiti di un grande talento, ossia un forse un caso da “Decadenza e libertinaggio del complesso bandistico della Gendarmeria salentina”: il fenomeno Kanno Yoko.

Innanzitutto poche parole per spiegare le motivazioni di questo post. :)
Esse sono essenzialmente:
-la speranza di lasciare uno stimolo utile riguardo l’approccio all’ascolto delle OST
-un modo per ringraziare quella adorabile, fondamentale presenza che è Kaorj, vera origine di questo post, no needs of further words about it…
-una sorta di commiato dalla frequentazione attiva del Forum, già in realtà in parte avvenuta, cercando di lasciare un ricordo meno sgradevole della mia trascorsa presenza… :sorriso2:
-un pensiero particolare per chi (come Ghila, Spaced Jazz e tanti altri qui) fanno della buona musica un baluardo di civiltà, contro l’inarrestabile degrado culturale italiano di questi ultimi decenni (per non dire di quello strettamente correlato, e se possibile ancor più grave, dell’istruzione di massa)

Dunque Kaorj, tra le sue innumerevoli benemerenze, mi aveva mesi fa molto incuriosito con un indovinello-link che portava ad un singolare brano di Kanno Yoko preso da uno dei vari CD tratti dalla sua OST di “Escaflowne”, nel caso il poderoso (e suggestivo) “Perfect world” da “The vision of Escaflowne - Lovers only”.
Senza neanche pensarci, d’istinto, risposi frettolosamente che il brano mi ricordava una parte tratta dal capolavoro di Carl Orff: stessa orchestrazione, stesso uso dei cori, delle tubular bells, addirittura stessa tonalità (sic!), ecc.ecc.
Ma subito dopo vidi che non era così, e che si trattava della Kanno.
Certo, avevo sentito solo un “sample” di pochi secondi, ma l’affinità psicoacustica era notevole.
Decisi così di approfondire l’argomento e comprai il CD.
In precedenza avevo ascoltato forse senza troppa cura le composizioni della Kanno, e non ne ero certo particolarmente esperto, né avevo avuto il desiderio di approfondire l’argomento (e questo era già un segnale non trascurabile, per me); ma ora era diverso e avevo un buon pretesto per farlo.
La straordinaria ”facilità” nella composizione, la vena melodica sempre fluida e mai banale anche nei casi di temi “minori” e di non eccelsa pregnanza musicale, l’orchestrazione sempre brillante e poderosa, la padronanza fuori dal comune dell’armonia, specie di quella più evoluta del Novecento, insomma, per dire la temuta parola che manca dal curriculum di non pochi compositori di OST, in particolare italiani, cioè una inconsueta dose di vero “talento”, mi erano da sempre parsi cose assodate e scontate in una compositrice di tale levatura.
Ma allora perché, pur essendo ben cosciente di tanta grandezza, l’ascolto mi aveva sempre lasciato con una sensazione finale di qualcosa di incompiuto, di non totalmente convincente, di indicibilmente e sub-liminarmente incompiuto (per dirla alla Manlio Cancogni) e/o di stile non totalmente originale e sopraffino, che invece l’autrice potrebbe benissimo incarnare, con tanta grazia di Dio ricevuta in quanto alla merce più rara dell’arte, il talento, appunto ?
Ogni volta non riuscivo ad eliminare il senso di una certa “superficialità” di intenti, o per dirla specularmente, la mancanza di una necessaria profondità stilistico-progettuale nella delicata area dell’originalità autogena. Come una magnifica magia incantatrice, che svanendo lascia una certa scia di evanescenza, invece che di permanenza.
Pensiamo a quello che ci ha donato con ben meno note e profusione tecnica, che so, un parziale minimalista come Newman, ad esempio, col suo mirabile esercizio di stile, di equilibrio dosato a milligrammi, di presenza mai ingombrante eppure di grande impatto psicoacustico, con quella sua personalità cristallina, fattori decisivi per le immagini cui si accompagnano, ben più di tante pur notevolissime partiture di OST orchestrali hollywoodiane, da tempo ormai di maniera, purtroppo; la sua sola OST di “American beauty” potrebbe bastare come esempio in tal senso.

Ma ritorniamo dunque ad “Escaflowne”.
Ho deciso, quindi, di buttare giù molto brevemente, giusto poche righe, le mie idee su “The vision of Escaflowne”, e di confrontare qui sul Forum, con tanti preparatissimi esperti ed appassionati presenti, le mie idee.
Sepro in repliche le più numerose possibili, e magari contrastanti con quanto sento io, per rendere il più ricco ed utile possibile la discussione.
Aggiungo solo che questo lavoro è per me di gran lunga migliore di altre OST spesso bizzarramente sopravvalutate, prima fra tutte quella di “Cowboy bebop”, ed è forse uno dei migliori della compositrice.
E aggiungo pure che in queste poche pagine non si tratterà del pur decisivo e fondamentale rapporto tra musica e immagini, sarà solo una elementare disamina musicale dei brani trattati, eccoli nell’ordine del CD:

1- La canzone tematica della serie è il primo brano del CD, in versione mix “TV”.
Personalmente questo è forse, paradossalmente, l’ambito che preferisco della compositrice, quello meno pretenzioso, che però rivela senza dubbio l’animo più originale (e quindi per me il più valido) della Kanno. E’ in quest’ambito decisamente “pop” che del resto l’autrice si cimenta da lungo tempo per inseguire poi a fasi intermittenti un percorso più “sinfonico”.
Se ci pensate bene, simile percorso è stato seguito da Hisaishi, ma in modo affatto diverso, in quanto al momento egli pare essersi organicamente immerso nelle composizioni per la grande orchestra, almeno per quanto riguarda le composizioni per le più importanti soundtracks filmiche.
Dunque questo brano sostenuto da un inconsuetamente agile tempo “terzinato” ben rappresenta quello che è lo stile singolarmente brillante e ricco dell’autrice, con un’armonizzazione che non si può che definire molto elegante e perfino preziosa, con quel singolare additivo di leggerissime, remote influenze armoniche “fusion”, e che bene insiste su una melodia in complesso raffinata, che ha anche il pregio (necessario !) di una certa orecchiabilità.
Gradevolmente lirico anche il delicato accompagnamento al pianoforte, quasi sempre molto curato dalla compositrice nelle sue realizzazioni.
Astutamente la Kanno inserisce nell’arrangiamento un “pedale” (ndr : accezione tecnico-musicale che descrive una nota bassa della partitura che insiste immutata sul cambio delle armonie superiori) affidato alle tubular bells come utile e ben diretto richiamo psicologico alle più ombrose composizioni successive.

2- Ed infatti con “The vision of Escaflowne” si presenta la pima di quelle che saranno delle continue scelte di ammiccamento ad altri stili, e talora perfino ad altri compositori direttamente. Cosa che solo occasionalmente è un pregio, quando giustificata da profonde ragioni scaturiginali.
Chiunque abbia una certa dimestichezza con la storia della musica vedrà in una frazione di secondo che l’autrice si rifà direttamente agli stilemi del Canto Gregoriano, straovvio, certo.
Questa scelta non è certo cosa originale, visto che perfino nella jungla della disco-dance il saccheggio di quella “idea” stilistica (perché di altro non si tratta quando si attinge senza vergogna all’esistente per sfruttare le suggestioni insite in lavori pregressi, senza nulla aggiungere) è stato perpetrato da tempo. E’ uno dei mali culturali di questo nostro tempo, della digitalizzazione della musica in poi, se volete. Della pirateria e delle copie casalinghe M3, che per forza di cose e per una serie lunga di motivazioni tecniche e psicologiche spesso finiscono per uccidere le emozioni della stragrande maggioranza dei brani.
Ma ritorniamo alla “visione”.
Ben presto sullo stilema riproposto si inserisce un “loop” di percussioni (oh mio Dio, tu quoque, Yoko !) che nulla aggiunge al nulla.

3- “Memory of Fanelia” è un raffinato brano per arpa e archi molto ben condotto e di sapiente impostazione.
Ascoltandolo viene voglia di chiedersi quali potrebbero essere le prospettive musicali della compositrice se si dedicasse al lato introspettivo della concezione musicale senza indulgere così spesso ad una sorta di autocompiacimento delle sue poliedriche potenzialità zelighiane.

4- E così in “Dance of Curse”ecco riemergere tutto il poderoso armamentario culturale dell’autrice, a schiacciarci in una cavalcata pazza in tutti i generi musicali colti, dalla fine dell’Ottocento al secondo dopoguerra, partendo da rimembranze dal Verdi del “Requiem” al solito Orff, da Gershwin a Morricone passando per il Prokoviev del “Nevskij”, giocando tra citazioni hollywoodiane a quelle della musica di balletto, per finire addirittura al tardo decadentismo post-brahmsiano. C’è posto per tutti nell’inarrestabile, irresistibile, scintillante carrozzone kanniano ! Bello, ma... :shock:

5- Poteva mancare il sinfonismo russo tra i divertimenti della nostra ? No di certo, ed ecco in “Zaibach” lo scintillio degli ottoni del Mussorskij dei “Quadri di un’esposizione” rivisto da Rimskij-Korsakov…

6- E gli italiani ? Eccoli qua alla loro casella, pare all’inizio di vedere nel brano “Flying Dragon” i nostri Respighi e Pizzetti che usciti dalla tomba si specchiano soddisfatti della citazione… LOL !!
Ma la loro soddisfazione dura poco, ché in corso d’opera vengono scalzati dal pur loro tributario “Williams romantico”, in questa saga pazzesca di citazioni senza soluzione di continuità…

7- State certi che anche il miglior Gershwin ha qui la sua addizionale parte, pur mutuato da un inizio decisamente devoto a Fauré, ma che importanza ha, diranno certo molti, tutto scorre così bene in “Cradle song”…

8- E riecco la vera Yoko con (guarda caso) una canzone, ma pensate sia tutta una sua creazione originale ? Sbagliate ! E’ la rivisitazione iper-nipponica della celeberrima “You got a friend” ! Incredibile, sentire per credere, stavolta il camaleonte vuole davvero strafare ed esagerare… In più ci mescola del suo, che volete di più, siamo ormai al “rimpasto emulsionato” dell’esistente con l’originale.

9- Ma il sinfonico rientra dalla finestra con un ammiccamento a Bizet, ci credereste ? Non ci si può distrarre un attimo, diamine, neanche con la incolpevole “Bird cage” !

10- Questo brano puttosto noioso e poco significante possiamo ben tralasciarlo.

11- Anche “Epistole”, una bizzarra trasposizione per coro di “Frà martino campanaro” seguita nello sviluppo dalle solite reminescenze sinfoniche si può saltare, abbiamo già detto a sufficienza...

12- Eccoci rituffati nel pop, ma questa è la Kanno migliore, sto cercando di dimostrarlo con i fatti di una pur elementare e scontatissima analisi stilistica e formale, spero non siano cose tutte banalissime, ma davvero il “mood” di questa canzone è molto bello e l’arrangiamento funzionale e di perfetta atmosfera. Con una melodia simile certo si può andare lontano, ma lodiamo l’armonizzazione perfetta, per non dire delle posizioni dei rivolti. Tanto di cappello !

13- Ecco il brano che mi ha portato qui !
“Perfect world” è davvero il punto più alto della Kanno ammiccante, potete trovarci tutto dentro, ma stavolta ci sono elementi più originali che mi giustificano sufficientemente nell’ascrivere queste magiche pagine alla parte originale e più grandiosa della produzione neo-sinfonica della compositrice.
Troppi preziosismi, troppi perfezionismi nella partitura, e il grande il talento della musicista si dispiega nelle scelte formali e tecniche di questa realizzazione. Questa è la divina Kanno che tanti amano, nella sua forma migliore. Non posso che ripetere tutto: questo talento immenso è trattato con troppa disinvoltura dalla sua proprietaria. Ma al contempo devo chinare la testa e restarne comunque ammirato, credo che i compositori e i musicofili qui presenti ne converranno, nonostante tutto.

14- Poteva mancare Baglioni (Claudio) ? Certo no, la Kanno evidentemente ascolta tutto, avidamente.
E allora ecco qui l’intro di “Tamburi lontani” (dal CD “Oltre”) riportata fedelmente, quasi nota per nota, armonia per armonia. E meno male che lo sviluppo poi si discosta dalla canzone originale ! Ma non senza una ripresa della ottima, bisogna davvero dirlo, composizione di Baglioni, non dimentichiamo che “Oltre” è il suo capolavoro, e forse l’unico suo album dove ci sia davvero tanta buona musica di composizione ed armonizzazione (stiamo parlando di “pop”, eh ! Ma non solo…).

15- Brano di buon mestiere, ma non soffermiamoci.

16- WOW ! Qui cadiamo di nuovo nella citazione, stavolta è lo straordinario (lui davvero !) Paul McCartney d’annata (”Strawberry fields forever”) citato non solo nella riproposizione tematica dell’intro iniziale, ma per svegliare i più assopiti addirittura con l’uso dello stesso strumento da lui utilizzato nella mitica incisione beatlesiana, e che ancora Paul serba orgoglioso nel suo studio: un pregiatissimo Mellotron. Dunque tale è la voglia di kanno di citare, di copiare, di riproporre che ce lo vuole segnalare in ogni modo, perfino in questa così eclatante citazione ! Da non credere.

17- Nulla da segnalare.

18- Brano relativamente facile ma con un bel piano di accompagnamento molto ispirato, come sa fare la nostra. Eh, per certe fortunatissime persone sembra tutto così facile ! Beata lei.

19) Aggiungiamo un simil-Jackson, “Mystic eyes”, tanto ormai siamo pronti a tutto alla fine dell’album… :)

20- “The story of Escaflowne - End title”: orchestrazione perfetta, al solito, nulla da dire. Armonizzazioni da serie “A” Super. Cosa volete che possiamo dire di fronte al sognante brano finale ? Verrebbe voglia di sposarla la Kanno, per sentirla comporre a casa ogni giorno e vederla realizzare sulla carta da musica grande, multi-pentagramma, i suoi arabeschi eleganti e raffinati.
Ma dobbiamo resistere al canto di simili sirene, perché la ragione ci dice pure tutte le altre cose che ho cercato così poveramente ed inadeguatamente di dirvi, per mettervi sull’attenzione, per darvi qualche spunto di riflessione e di commento critico, perché noi non si viva sempre in una fruizione superficiale di quel grande abisso di emozioni e cultura che è la grande musica.


Grazie davvero della pazienza ed eventualmente dell’attenzione.
Grazie a Mario, che mai sarà sufficientemente ricompensato per questa sua creazione ghibliana.
Grazie a quelli che ormai considero amici e che continuerò spero per tutta la vita a sentire e frequentare.
Grazie anche agli altri pazienti utenti del Forum.
Chissà che in futuro non ritorni sulla mia decisione e mi rifaccia vivo, almeno occasionalmente.
Mi conforta almeno lasciare il Forum vedendo che la mia iniziativa della lettera e dei contatti con Lucky Red sta germogliando un concreto, solido futuro italiano per le edizioni dello Studio Ghibli, solo pochi mesi fa insperabile.
Rimarrò ancora il tempo per qualche replica al post, se ce ne sarà bisogno.

Devo molto a tutti, un affettuoso addio
MUSKA

PS Posso interpretare me stesso per l’ultima volta ? E va bene, lo dico: non sapete quanto abbia sofferto e mi sia trattenuto dal commentare certe incredibili (per la pochezza delll’argomentare) esternazioni su Ponyo questi ultimi giorni: povero Gualtiero, che pazienza, un Don Chisciotte senza speranza, ha tutta la mia solidarietà. Come farà ?
Ora finalmente, con l'oblio dal Forum, non mi urterò più di tutto questo: mi venga almeno qualche beneficio, diamine, tra tanta mia sofferenza per l’addio !! :sorriso2:
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Raghnar »

Beh straordinario.
Molto didascalico e preciso e davvero di gran cultura.

A proposito di Cowboy Bebop - Escaflowne, trovo che a volte la Kanno si citi pure da sola:
Wo Qui Non Coin non è un po' un parallelismo di Neko No Kimochi (che se non sbagliano parlano l'una di un cagnolino perso e l'altra della vita di un gattino), ma la musicalità non riesco a rincondurla ai beatles...

So che non aggiungo granchè, ma anche se tardi e se non posto da molto, volevo salutare e ringraziarti di cuore di insegnarmi ciò che non conosco.
Somewhere, along the edge of the bell curve.
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da atchoo »

Muska ha scritto:PS Posso interpretare me stesso per l’ultima volta ? E va bene, lo dico: non sapete quanto abbia sofferto e mi sia trattenuto dal commentare certe incredibili (per la pochezza delll’argomentare) esternazioni su Ponyo questi ultimi giorni: povero Gualtiero, che pazienza, un Don Chisciotte senza speranza, ha tutta la mia solidarietà. Come farà ?
Ora finalmente, con l'oblio dal Forum, non mi urterò più di tutto questo: mi venga almeno qualche beneficio, diamine, tra tanta mia sofferenza per l’addio !! :sorriso2:
E tu non sai quanto io soffra per questa tua ennesima uscita fuori luogo.
Ci mancherai per tanti motivi (sempre che tu riesca davvero a non tornare più ;)), davvero, ma non certo per questo.
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Muska »

Raghnar ha scritto:So che non aggiungo granchè, ma anche se tardi e se non posto da molto, volevo salutare e ringraziarti di cuore di insegnarmi ciò che non conosco.
Grazie a te, sempre nobile Raghnar... :)
Anche io ho appreso molto dalle nostre vecchie discussioni, specie quelle sulla scienza, che poi hanno generato altri approfondimenti in discorsi di persona con altri utenti qui, ecc.ecc.

Ehi, ma io aspetto anche confutazioni e dibattito, eh ! :D
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Muska »

atchoo ha scritto:
Muska ha scritto:Ci mancherai per tanti motivi (sempre che tu riesca davvero a non tornare più ;)), davvero, ma non certo per questo.
Dai, caro Samu, un po' di magnanimità vista l'occasione eccezionale... :lol:
E un po' di senso dell'umorismo, per una volta.
Un grazie a te di tutto, pazienza compresa.
E poi, se è vero amore si ama, "il tutto", no ?
Pensa in compenso a quante innumeri (davvero innumeri !) volte sono rimasto stoicamente in silenzio di fronte a scempi intellettivi di ogni sorta, per non fare lavorare troppo voi moderatori... :sorriso2:

Però vorrei dire una cosa seriamente: con questi "fuori luogo" non ho fatto altro che offrire ciò che ritenevo più prezioso per gli altri oltre che per me, quello che nei rapporti tra gli umani manca molto spesso: la correttezza profonda della sincerità, lo spregio per l'edulcorazione delle ipocrisie dei convenevoli e del silenzio farisaico, che limita sempre la vera crescita reciproca e l'approfondimento.
Trovo che le trascorse pagine di certi topics combattutissimi e aspri del Forum siano quanto di meglio io abbia trovato negli scambi di umanità, pur nella dura legge della franchezza che porta sempre qualche sofferenza. ma che tutt'ora reputo proprio quel saggio percorso che purtroppo non molti sanno intraprendere, e che porterebbe invece ad una grande, collettiva elevazione.
Troppo duro per tente persone affrontare veramente la durezza del percorso di crescita e miglioramento individuale, e allora va bene così, si continua in sciocche finzioni pubbliche e private.
E il risultato è quello che vediamo, basta guardarsi attorno.

Varie volte invece qui in passato è stato concesso l'enorme lusso del vero confronto, senza tante limitazioni, e questo è stato per me un grandissimo arricchimento, grazie ancora. :)
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da kaorj »

Ohhhhh! :shock:

E' arrivato il giorno dell'avvento! :mrgreen:

Dai, scherzo ovviamente! :D

Grazie innanzitutto per l'interessantissima disamina! L'attendevo da tempo! :wink:

Adesso mi stampo tutto e con calma leggo i vari passaggi.

Una sola piccola curiosità intanto:
Scrivi di aver ascoltato sia le track prese da Escaflowne che da Cowboy Bepop.
Hai per caso ascoltato anche le colonne sonore di "Ghost in The Shell - Stand Alone Complex"?

Secondo me, per avere davvero un "tutto tondo" della Kanno, è indispensabile conoscere (non apprezzare, eh) anche quelle ... :si:
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Muska »

kaorj ha scritto: Grazie innanzitutto per l'interessantissima disamina! L'attendevo da tempo! :wink:
Carissima, a te devo anche questi ragionamenti e l'approfondimento fatto... :wink:
kaorj ha scritto: Hai per caso ascoltato anche le colonne sonore di "Ghost in The Shell - Stand Alone Complex"?
Ho entrambi i DVD edizione italiana di GITS, se le musiche sono grosso modo le stesse le ho sentite per bene ! :)
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da pippov »

Muska ha scritto:Ho entrambi i DVD edizione italiana di GITS, se le musiche sono grosso modo le stesse le ho sentite per bene ! :)
Attenzione, GITS SAC, non il film ma la serie tv.
E attento anche alla colonna sonora del film, che nelle edizioni occidentali in dvd è stata modificata.
Si tratta della mia filosofia di vita. Io rispetto tutti, se qualcuno dice che Mourinho non e' meglio di lui sono d'accordo. Ma non posso vivere in questo mondo competitivo pensando che qualcuno sia meglio di me - Jose' Mourinho
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Muska »

pippov ha scritto:
Muska ha scritto:Ho entrambi i DVD edizione italiana di GITS, se le musiche sono grosso modo le stesse le ho sentite per bene ! :)
Attenzione, GITS SAC, non il film ma la serie tv.
E attento anche alla colonna sonora del film, che nelle edizioni occidentali in dvd è stata modificata.
Ciao caro pippov, proprio questo vorrei capire: nei due DVD edizione italiana la musica è affatto diversa dalla SAC o lo è solo in parte ?
Non ho mai visto la SAC.

Che diasastri queste edizioni nostrane, che malcostume... :(
Per fortuna possiamo contare sul "baluardo Gualtiero", ma non è onnipresente, purtroppo, né ha il dono dell'ubiquità (ancora...) ! :sorriso2:
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da pippov »

Allora, aspè: esistono i 2 film di Oshii (il primo Ghost in the shell edito da Panini poco tempo fa e Innocence), ma la colonna sonora non è di Yoko Kanno. E io mi riferisco al fatto che la musica che accompagna il finale del primo film in occidente è differente dall'originale (solo come nota, non riguarda direttamente la discussione).

Poi esistono 2 serie tv, sempre Panini, e a queste si riferiva Kaorj: Ghost in the shell stand alone complex (25 episodi, 6 dvd), e Ghost in the shell stand alone complex second GIG (se non sbaglio, anche qui 6 dvd).

Io ho interpretato il tuo "ho entrambi i dvd" come riferimento ai film, non alla serie tv. Ma magari ho capito male io. ^^
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da kaorj »

Se intendi i DVD dei 2 FILM di Gits, no, non c’entrano con la Kanno.

Le colonne sonore dei film sono ad opera di quel mitico autore che è Kenji Kawaii.

Mentre l’anime di cui parlo io, è la serie animata di Ghost in the Shell - definita appunto - “Stand Alone Complex”, una specie di "Crossover" dei 2 film.
Per questa serie "SAC" la Kanno ha fatto uscire ben 5 colonne sonore.
La mia preferita resta assolutamente la prima. :prostrare:

Mi è sembrato infatti strano che tu non prendessi minimamente in considerazione questa parte “artistica” della Kanno nel primo post, essendo non proprio la parte più “sperimentale” della sua lunga produzione (Brain powerd rulez), ma indubbiamente (per me) la più ricca dal punto di vista roccheggiante/percussionistico/armonico/vocale…
Ehmm…
Mi piacerebbe farne un’analisi come si deve… Ma non so spiegarmi granchè bene…

Beh, il solito sito, per ascoltarne i sample, e il video dell’intera sigla di testa, possono cominciare a farti capire le debite differenze tra le visioni Kawai/Kanno di questi “Spiriti nel Guscio”.

- edit -
Ops... :oops:
C'ho messo un'eternità a scrivere questo post (il telefono non smette di squillare!)... nel frattempo vi eravate già in parte chiariti con Pip....
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da kaorj »

Ah... Anche per quanto riguarda la Seconda serie animata di Ghost in The Shell, "GIG", di cui ti parlava Pippov, è sempre la Kanno che ne ha curato la partitura musicale (però devo ancora vederla e ascoltarne i CD...).
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Shito »

Kawai Kenji >>> Kanno Youko

(e ora accusatemi di essere prolisso) :D
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Muska »

Grazie davvero a kaorj e pippov, mi avete levato ogni dubbio.

Devo ora eventualmente ascoltare la OST della 1a serie dello SAC, ma intanto per quel che intendevo comunicare penso ci siano motivi sufficienti per qualche bella disputa qui... :sorriso2:
Shito ha scritto:Kawai Kenji >>> Kanno Youko
(e ora accusatemi di essere prolisso) :D
:loool:
Capisco... Capisco bene. :D

Ma ora la palla del prolisso mi spetta di diritto, dopo il post. :si:
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Re: Grandezza e limiti di un grande talento: Kanno Yoko

Messaggio da Buta »

Volevo intervenire anche io , nel mio piccolo, per salutare il buon Muska (che spero ci ripensi) e per ricordare le colonne sonore delle serie di Gits...e se "Inner Universe " ( http://it.youtube.com/watch?v=EIVgSuuUTwQ ) e' una delle mie song preferite... nella seconda serie lo stile e' piu' sperimantale quasi techno dance..con "rice" ( http://it.youtube.com/watch?v=0bOhI-P6d ... re=related) in team con l artista russa Origa sua grande amica.

prosit