Ok dai, tocca anche a me a fare una disamina un po' genuina e al vetriolo, poi parlerò anche della mia foto, spero che facciate altrettanto.
Dolcemind: Bella e piena di chicche (il ribaltarsi delle foto per costruire simmetrie, il desaturare man mano un canale) e colpisce abbastanza, però non mi lascia granchè, il concetto è evidente la vedo un po' banalottina un po' "la prima cosa che possa venire in mente" e poteva essere realizzato un po' meglio (a partire dalla font). Peccato.
Drachetto: Le foto tecnicamente sono abbastanza un pugno nell'occhio, d'altronde a scattarle con un telefono non ci si poteva aspettare granchè. Il concetto anche qua sembra essere lapallissiano: Cosa c'è di più evidente di una luce nel buio? Ma una luce in mezzo ad altra luce come può essere evidente? Diventando buio! Ok, simpatico, e ben pensato ma purtroppo la tecnica non ti aiuta per niente. Personalmente così su due piedi avrei cercato di diminuire la pdc il più possibile e focalizzare unicamente sulla luce/Ombra e tutto il resto sfocarlo via (anche via Photoshop neh... non è che sia per forza necessario avere un 135 F/2 per fare foto sfocate!), insomma "evidenziarlo" meglio
Ghila: Beh ho già sciorinato abbastanza all'autore su questa foto. Visivamente d'impatto, concettualmente sofisticato. Evidenza fatta di pregiudizi e solitudini, di guardare la realtà dal dritto e dal rovescio e soprattutto di incomunicabilità.
Shito: Foto un po' buttate lì, completamente scorrelate l'una dall'altra non creano una dialettica. La prima banalotta pure quella: la pdc come strumento di evidenza, ok va bene è l'ABC della fotografia. La seconda invece molto più carina, anche se la composizione poteva essere studiata un po' meglio, però il concetto è molto più interessante. L'evidenza la dà quell' "IO" che non si vede, che sta dietro la telecamera e spia i due "Dio", bella pensata!
Raghnar: tutto nasce dalla domanda "Cos'è l'evidenza?" in particolar modo "Cos'è l'evidenza
nell'arte?". Il contatto fra le due parti dello specchio è il contatto fra il mondo mentale e il mondo reale, fra i quali si instaura una dialettica che porta a quello che si vuole mettere in evidenza, al concetto stesso, quindi riguarda il processo che porta alla necessità stessa dell'evidenza. Il gemello mentale è sfocato, ancora più surreale del gemello reale, e porta in dono (guardate la mano, si intravede) l'idea di un'albero e un prato coi fiori, sempre in BN sempre ideale con una faccia fra lo stupito e il curioso. Il tutto è immerso in una luce che da un lato isola i soggetti (sempre evidenziandoli) dall'altro elimina il contesto e la realtà indicando come questo dialogo è puramente interiore e ideale. Dal dialogo si Inchioda l'idea (per quanto possibile) e la si tramuta in realtà generando un'opera visuale che fra l'altro ho voluto portare al di fuori del piano fotografico sia per (ancora una volta) "evidenziare" (mostrando un altro modo per farlo: rompere gli schemi), sia per appunto rimarcare come l'opera finale sia lì, reale, che puoi toccare, sebbene nasca da una elaborazione mentale (Enti astratti costruiscono enti reali, mica è banale!).
I richiami figurativi sono molti, non li avete beccati tutti.
Sì ho cercato di usare un uso della luce più caravaggesco possibile, anche intendendolo alla maniera di Caravaggio (La luce di Dio, che illumina e dona la ragione anche se per me il Dio è la ragione stessa
) cercando di dare l'illusione che entrasse lateralmente e tagliare la scena (ho simulato la cosa tagliando la schiena dello specchio che per ovvi motivi era speculare e quindi illuminata).
Ovviamente il mito di Narciso è abbastanza lì (addirittura in una versione avevo fatto la foto infilata in mezzo fra i due e le onde d'acqua che si propagavano dal tocco, come appunto narciso e lo stagno), perchè appunto l'evidenza è, innanzitutto, un dialogo con se stessi in cui non dico bisogni amarsi, ma almeno rispettarsi a sufficienza da non considerare le proprie idee come carta straccia a priori
(cosa che io non faccio mai)
La simbologia Cristiana c'è il più possibile (Nastro Porpora, tocco alla Michelangelo dove però, appunto, il Dio è l'Io mentale, Albero "della vita" in foto, chiodo...etc...).
Il campo giallo di Ravizzone (purtroppo i girasoli non li ho trovati!
) è ad esempio un richiamo ad "Ogni cosa è Illuminata" e al concetto del film (occhio allo spoiler)
Spoiler: |
"Ogni cosa è illuminata dal nostro passato" |
indicando, assieme alla simbologia cristiana, come sia il passato (sia in ricordi, che in "pensiero debole") a formare la ragione che ci illumina (quindi ci funge da Dio).
Il Cielo viola è un tributo psichedelico ai Beatles...
...
E tutta l'opera è un gigantesco tributo a Magritte, che le mie idee le ha avute mezzo secolo prima di me e fatte meglio
Attendo commenti, io mi riempirei di critiche ma non lo faccio perchè sono un signore e non parlo da solo davanti agli sconosciuti