addio a Mike Bongiorno
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- dolcemind
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Re: addio a Mike Bongiorno
La critica è ovviamente al personaggio telesivo. Nessuno ignora la "propria" dimensione tragica.
Non soffermatevi su di una frase estrapolata dal contesto (proprio qui l'ho appreso). Io la riportavo per seguire un discorso logico originato dalle considerazione di Heimdall che come me (credo di capire) legge Eco.
Un simpatico e colto vecchietto del 32'.
Non soffermatevi su di una frase estrapolata dal contesto (proprio qui l'ho appreso). Io la riportavo per seguire un discorso logico originato dalle considerazione di Heimdall che come me (credo di capire) legge Eco.
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Re: addio a Mike Bongiorno
Neppure tu sai cosa possa aver toccato con mano Willow... Sicuramente non una guerra mondiale, ma non solo lì si toccano 'dimensioni tragiche della vita'.Shito ha scritto:Bongiorno era chiaramente una persona che aveva toccato con mano la 'dimensione tragica della vita' più di noi tutti (dubito sul forum ci siano persone che hanno fatto una guerra in prima persona), e la sua seria cultura del lavoro era espressione esattamente di questo.
Trovo tuttavia risibile che una simile critica venna mossa da un nipote della guerra a uno che la guerra l'ha fatta. Meglio tornare con i piedi per terra, grettamente. La grettitudine è anche ancora di sanità mentale, direi.
Si possono fare delle gran brutte figure arrivando a conclusioni affrettate. Bongiorno ne sapeva qualcosa...
- dolcemind
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Re: addio a Mike Bongiorno
Credo che Entrambi, Willow per prima e poi Shito, siano stati traviati dalle parole di Eco.
Riportiamo la discussione sul Bongiorno presentatore e personaggio.
Nessuno infatti può giudicare nessun altro come persona.
Riportiamo la discussione sul Bongiorno presentatore e personaggio.
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- Willow
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Re: addio a Mike Bongiorno
Scusatemi, sinceramente mi riferivo ad altro e non avevo pensato a guerre o, forse, sofferenze sue varieventuali! Non so nulla della sua biografia.
Semplicemente, già non mi è mai piaciuto il personaggio, infine ho storto definitivamente il naso ascoltando una sua intervista, nella quale diceva di essere passato a fininvest perchè il Berlusca lo pagava moooolto ma molto di più, cosa che gli permetteva di non fare un altro lavoro dopo la registrazione di una puntata di... pensate un pò! ADDIRITTURA un'ora e mezza!!! come avveniva invece alla RAI. Per me uno che dice apertamente di queste cose dinanzi ad un pubblico che le sue grame invece le ha eccome, non conosce affatto una "dimensione tragica della vita".
Ho semplicemente ripreso la frase di Dolcemind estrapolandola nuovamente dal contesto, scusatemi
In più, perdonatemi di nuovo, ma ultimamente tutte queste grandi commemorazioni verso personaggi varieventuali, mi sta un pò stomacando.
Semplicemente, già non mi è mai piaciuto il personaggio, infine ho storto definitivamente il naso ascoltando una sua intervista, nella quale diceva di essere passato a fininvest perchè il Berlusca lo pagava moooolto ma molto di più, cosa che gli permetteva di non fare un altro lavoro dopo la registrazione di una puntata di... pensate un pò! ADDIRITTURA un'ora e mezza!!! come avveniva invece alla RAI. Per me uno che dice apertamente di queste cose dinanzi ad un pubblico che le sue grame invece le ha eccome, non conosce affatto una "dimensione tragica della vita".
Ho semplicemente ripreso la frase di Dolcemind estrapolandola nuovamente dal contesto, scusatemi
In più, perdonatemi di nuovo, ma ultimamente tutte queste grandi commemorazioni verso personaggi varieventuali, mi sta un pò stomacando.
Ultima modifica di Willow il gio set 17, 2009 10:44 pm, modificato 1 volta in totale.
"Una serie di sfortunati eventi può, di fatto, essere il primo passo di un viaggio..."
http://www.ricciolunatico.splinder.com ----> le mie creazioni ^^
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Re: addio a Mike Bongiorno
Atchoo: sei molto in malafede, e me ne rincresce.
Se rileggi il mio post, noterai che ho detto 'un nipote' della guerra, non 'una nipote'. Non mi riferivo indi personalmente a Willow, ma a una generazione. E sì, sicuramente ogni vita può conoscere grandi dimensioni tragiche personali. Ho una fervida immaginazione, e cose reali alle spalle (e non solo). Non volevo certo fare a gara di chi qui ha subito le peggiori disgrazie. Tuttavia, ancora, non credo che la 'tragedia di vita' a cinquant'anni dalla guerra possa mai essere la stessa cosa che la tragedia della guerra, che è una cosa ben più globale. Tanto globale da non ammettere quasi neppure alcun tipo di salvifico vittimismo. Perché muoiono in tanti, spesso, e diventa quasi una norma. Come sai il tema dell'esistenzialismo post-post-bellico è tema psicologico a me molto caro, da sempre mio punto di riflessione e studio e autonalisi. Se vogliamo parlare, sono qui. Assumendomi ogni rischio di brutta figura.
Dolcemind: sì, credo che il discorso di Eco fosse molto, molto retorico. Tutto sommato sterile per questo. Siamo molto lontani dalla capacità di analisi empatica e sensuale della società di cui, per restare in ambito letterario, era capace Moravia.
Comunque, domani esce Totoro.
Chissà cose ne pensava Bongiorno di un gruppo di non-più-giovani che, ognuno con le sue tragedie, ritengono 'importante' la visione di un film per bambini. E che pure, come qualcun'altro ha saggiamente detto, lui avrebbe potuto professionalmente promozionare come pochi altri. Per lavoro. Per produrre ricchezza. Non per sentirsi migliore, e illuminato, e soave amante della cultura e della OMG poesia cinematografica del maestro dell'animazione giapponese. Oppure, per regredire alla dolcezze della fanciullezza. Perché è un onesto film per bambini, eh!
Le persone di ogni generazione possono conoscere le tragedie individuali, ma la vedi la differenza che si sedimenta tra una gerazione che ha conosciuto la tragedia generazionale, e una nata nella pace e nel benessere generazionale?
Stiamo scrivendo su un forum internet, tutti.
Io dico che Internet, cultura, animazione giapponese doppiata in italiano, sono tutti lussi ben più lussuosi del prosciutto Rovagnati.
Willow: non vedo di cosa tu abbia da scusarti. Però non capisco cosa ci sia di antietico nel fatto che un professionista scelga di esercitare la sua professione dove è meglio remunerato. Ma voi veramente credete che il mondo vada avanti con gli ideali? No, perché se lo credete è probabilmente perché non avete mai avuto a dovervi guadagnare il pane, dico il pane vero (non metaforicamente), e quindi avete avuto il lusso di trastullarvi con gli ideali di 'giusto' e 'sbagliato', di 'bello' e 'brutto', di 'prosaico' e 'poetico', invece che di 'utile' e 'disutile'. Come me, appunto, che faccio il finto lavoro che faccio. Personalmente, non posso che avere stima di una persona che ammette la semplicità della vita stessa, soprattutto in questi tempi maledetti in cui tutti pensano solo ad apparire 'più bravi' e 'più buoni' di qualcun'altro. Ma nella semplice realtà, lavorare un po' meno significa più tempo per sé stessi e per i propri cari, ovvero migliore qualità di vita. Ed è esattamente ciò che la vita è.
Se rileggi il mio post, noterai che ho detto 'un nipote' della guerra, non 'una nipote'. Non mi riferivo indi personalmente a Willow, ma a una generazione. E sì, sicuramente ogni vita può conoscere grandi dimensioni tragiche personali. Ho una fervida immaginazione, e cose reali alle spalle (e non solo). Non volevo certo fare a gara di chi qui ha subito le peggiori disgrazie. Tuttavia, ancora, non credo che la 'tragedia di vita' a cinquant'anni dalla guerra possa mai essere la stessa cosa che la tragedia della guerra, che è una cosa ben più globale. Tanto globale da non ammettere quasi neppure alcun tipo di salvifico vittimismo. Perché muoiono in tanti, spesso, e diventa quasi una norma. Come sai il tema dell'esistenzialismo post-post-bellico è tema psicologico a me molto caro, da sempre mio punto di riflessione e studio e autonalisi. Se vogliamo parlare, sono qui. Assumendomi ogni rischio di brutta figura.
Dolcemind: sì, credo che il discorso di Eco fosse molto, molto retorico. Tutto sommato sterile per questo. Siamo molto lontani dalla capacità di analisi empatica e sensuale della società di cui, per restare in ambito letterario, era capace Moravia.
Comunque, domani esce Totoro.
Chissà cose ne pensava Bongiorno di un gruppo di non-più-giovani che, ognuno con le sue tragedie, ritengono 'importante' la visione di un film per bambini. E che pure, come qualcun'altro ha saggiamente detto, lui avrebbe potuto professionalmente promozionare come pochi altri. Per lavoro. Per produrre ricchezza. Non per sentirsi migliore, e illuminato, e soave amante della cultura e della OMG poesia cinematografica del maestro dell'animazione giapponese. Oppure, per regredire alla dolcezze della fanciullezza. Perché è un onesto film per bambini, eh!
Le persone di ogni generazione possono conoscere le tragedie individuali, ma la vedi la differenza che si sedimenta tra una gerazione che ha conosciuto la tragedia generazionale, e una nata nella pace e nel benessere generazionale?
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Willow: non vedo di cosa tu abbia da scusarti. Però non capisco cosa ci sia di antietico nel fatto che un professionista scelga di esercitare la sua professione dove è meglio remunerato. Ma voi veramente credete che il mondo vada avanti con gli ideali? No, perché se lo credete è probabilmente perché non avete mai avuto a dovervi guadagnare il pane, dico il pane vero (non metaforicamente), e quindi avete avuto il lusso di trastullarvi con gli ideali di 'giusto' e 'sbagliato', di 'bello' e 'brutto', di 'prosaico' e 'poetico', invece che di 'utile' e 'disutile'. Come me, appunto, che faccio il finto lavoro che faccio. Personalmente, non posso che avere stima di una persona che ammette la semplicità della vita stessa, soprattutto in questi tempi maledetti in cui tutti pensano solo ad apparire 'più bravi' e 'più buoni' di qualcun'altro. Ma nella semplice realtà, lavorare un po' meno significa più tempo per sé stessi e per i propri cari, ovvero migliore qualità di vita. Ed è esattamente ciò che la vita è.
Ultima modifica di Shito il gio set 17, 2009 10:49 pm, modificato 1 volta in totale.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Re: addio a Mike Bongiorno
grande veritàShito ha scritto:Io dico che Internet, cultura, animazione giapponese doppiata in italiano, sono tutti lussi ben più lussuosi del prosciutto Rovagnati.
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Re: addio a Mike Bongiorno
Personalmente mi irritano discorsi come quelli (che penso abbiano proprio confermato quello che pensavo di lui), proprio perchè so cosa vuol dire ammazzarsi di lavoro per poche lire, trovarsi a uscire con 20 centesimi in tasca, e perchè so che molte persone fanno o hanno fatto altrettanto.
Non si tratta di buoni o cattivi, semplicemente son discorsi fatti con leggerezza e superficialità tale da farmi follemente arrabbiare
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Re: addio a Mike Bongiorno
Non ti seguo. In che senso leggerezza? Ovvero: cosa intendi per leggerezza?
Voglio dire: se un giocatore di calcio dice di essere passato da una squadra a un'altra perché nella seconda lo pagano di più, è leggerezza?
Credo di no, credo sia onestà.
L'onestà sta nel dire, senza fronzoli, che un lavoro lo si fa -magari benissimo- per lo stipendio/paga che se ne percepisce, no? Dov'è la leggerezza?
All'esatto opposto, direi che la leggerezza starebbe nel dire "beh, sì, di là mi pagavano il doppio, ma io sono figo e idealista e *riempireconpresuntavirtùpopulisticaacaso* e ho detto di no. Questo è tirarsela con i soldi in tasca.
Non riesco a collegare l'idea di non avere una lira in tasca -situazione che posso ben comprendere- con il disprezzo di chi, avendone, sceglie giustamente e a buon diritto il modo per averne di più/meglio. Credo del resto che l'unico 'dovere' che l'uomo può rintracciare nei confronti della vita sia vivere la *propria* vita appieno e al meglio, in onestà e intensità, al riguardo del sé e dei suoi cari.
Non c'è dio. Non c'è una giustizia globale. Non c'è, in effetti, neppure un'IDEA di giustizia globale. Ciascuno ha una sola vita a disposizione, che ha un termine di scadenza non garantito, e -se è molto fortunato- qualche persona e affetto speciale con cui condividere la vita. Cosa c'entra che c'è chi muore di fame e chi è ricco? In che modo il secondo spregia il primo nel vivere la propria condizione onestamente? Insisto: non è che ci sia dio (intendo: non in questo mondo/pianoesisteziale). Ci sono anche i bambini che muoiono alla nascita e cose tremende, sì. Fortune 'immeritate' (secondo i più svariati canoni di giudizio) e sfortune 'ingiuste' (secondo i più svariati canoni di giudizio) e -cosa forse dura da accettare- le une non hanno intimamente a che fare con le altre. Credo.
Voglio dire: se un giocatore di calcio dice di essere passato da una squadra a un'altra perché nella seconda lo pagano di più, è leggerezza?
Credo di no, credo sia onestà.
L'onestà sta nel dire, senza fronzoli, che un lavoro lo si fa -magari benissimo- per lo stipendio/paga che se ne percepisce, no? Dov'è la leggerezza?
All'esatto opposto, direi che la leggerezza starebbe nel dire "beh, sì, di là mi pagavano il doppio, ma io sono figo e idealista e *riempireconpresuntavirtùpopulisticaacaso* e ho detto di no. Questo è tirarsela con i soldi in tasca.
Non riesco a collegare l'idea di non avere una lira in tasca -situazione che posso ben comprendere- con il disprezzo di chi, avendone, sceglie giustamente e a buon diritto il modo per averne di più/meglio. Credo del resto che l'unico 'dovere' che l'uomo può rintracciare nei confronti della vita sia vivere la *propria* vita appieno e al meglio, in onestà e intensità, al riguardo del sé e dei suoi cari.
Non c'è dio. Non c'è una giustizia globale. Non c'è, in effetti, neppure un'IDEA di giustizia globale. Ciascuno ha una sola vita a disposizione, che ha un termine di scadenza non garantito, e -se è molto fortunato- qualche persona e affetto speciale con cui condividere la vita. Cosa c'entra che c'è chi muore di fame e chi è ricco? In che modo il secondo spregia il primo nel vivere la propria condizione onestamente? Insisto: non è che ci sia dio (intendo: non in questo mondo/pianoesisteziale). Ci sono anche i bambini che muoiono alla nascita e cose tremende, sì. Fortune 'immeritate' (secondo i più svariati canoni di giudizio) e sfortune 'ingiuste' (secondo i più svariati canoni di giudizio) e -cosa forse dura da accettare- le une non hanno intimamente a che fare con le altre. Credo.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: addio a Mike Bongiorno
Hai generalizzato (potevi riferirti a Willow, a me, a pippov, a tutta una generazione, come hai fatto: ho scritto Willow nella mia risposta perché tu hai citato lei) e non ne vedevo la necessità. Non ne vedo *mai* la necessità.Shito ha scritto:Atchoo: sei molto in malafede, e me ne rincresce.
Esprimi il tuo pensiero, in buona fede. Non capisco perché per esprimere il mio io debba essere considerato "molto in malafede".
Il discorso "brutte figure" era in parallelo con le famose gaffes di Bongiorno, non so se tu lo abbia capito.
Re: addio a Mike Bongiorno
Ti ho trovato in malafede poiché, come ho scritto e spiegato, di fronte a una mia genaralizzazione esplicita hai inteso un attacco personale.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: addio a Mike Bongiorno
Allora potrei ritenere te in malafede, visto che non ho pensato che il tuo fosse un attacco personale (e poi Willow sa difendersi o scusarsi da sola).
Piuttosto ho "attaccato" la tua generalizzazione per motivi di pensiero mio (che dovrei riordinare *per bene* prima di esporre), nonostante sia poi d'accordo su molte cose che hai scritto.
Direi che è un semplice malinteso "da forum", dunque ti perdono.
Piuttosto ho "attaccato" la tua generalizzazione per motivi di pensiero mio (che dovrei riordinare *per bene* prima di esporre), nonostante sia poi d'accordo su molte cose che hai scritto.
Direi che è un semplice malinteso "da forum", dunque ti perdono.
Re: addio a Mike Bongiorno
Tanta illuminata magnanimità non si riscontrava dai tempi di Alfredo il Grande.atchoo ha scritto: Direi che è un semplice malinteso "da forum", dunque ti perdono.
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
Re: addio a Mike Bongiorno
Sì, diciamo che il paragone calza.
Re: addio a Mike Bongiorno
Perdonami Atchoo, ma:
Per questa semplice ragione, mi pare che io non mi stessi riferendo a Willow (uso dell'artico MASCHILE nel mio post), mentre tu abbia risposto assumendo che lo stessi facendo (hai esplicitamente fatto il SUO anti-caso).atchoo ha scritto:Neppure tu sai cosa possa aver toccato con mano Willow... Sicuramente non una guerra mondiale, ma non solo lì si toccano 'dimensioni tragiche della vita'.Shito ha scritto:Bongiorno era chiaramente una persona che aveva toccato con mano la 'dimensione tragica della vita' più di noi tutti (dubito sul forum ci siano persone che hanno fatto una guerra in prima persona), e la sua seria cultura del lavoro era espressione esattamente di questo.
Trovo tuttavia risibile che una simile critica venna mossa da un nipote della guerra a uno che la guerra l'ha fatta. Meglio tornare con i piedi per terra, grettamente. La grettitudine è anche ancora di sanità mentale, direi.
Si possono fare delle gran brutte figure arrivando a conclusioni affrettate. Bongiorno ne sapeva qualcosa...
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