Dico pensi di aver risposto intelligentemente? c'è un perché ha fatto quel film. Senza gli altri non lo avrebbe fatto, o al massimo avrebbe preso il cielo a suo testimone. Dico il cielo perché un ospite degno delle grida si trova sempre, ma gridare diventa presto noioso se pensiamo/abbiamo-il-coraggio-di-pensare che nessuno ascolti.ghila ha scritto:Grazie Shito delle risposte. Solo una cosa:
"non credo di dovermi giustificare"Shito ha scritto:"E allora perché ha fatto un FILM?
"siete tutti miei ospiti" (come dire voi venite a rompermi le balle per vederlo)Perché lo MOSTRA al prossimo?
ghila ha scritto:Perché la masturbazione non salva, la sofferenza di mettersi all'interno di un'opera forse si (o forse è illusione, ma l'unica cosa certa di questa vita è la sua fine...).Se è tanto referenziato, perché non va in bagno a masturbarsi pensando ad occhi chiusi a quel che vuole, piuttosto che coinvolgere terzi nelle sue estroiezioni?
Questo mi fa ricordare la scena sempre di Antichrist dove la protagonista masturba Dafoe il quale eiacula sangue!
Scusami, ma più onestà di questa...
La domanda quindi potrebbe ribaltarsi a "scusa ghila, ma perché guardi certe cose allora?!" e la mia risposta è che essendo uomo sono affascinato soprattutto dall'uomo che credo (sento?) si mostri in modo nudo.
Nudo senza remore. Nudo d'ovunque, sia dal punto di vista mentale che meramente fisico.
Lo spero per lui; era in piena post depressione in quel momento e la risposta è aggresssiva e non assertiva, forse proprio per questo motivo. Ma ti assicuro che una domanda di questo genere ad uno che si considera artista dimostra a questi una volta di più la distanza INSANABILE fra chi FA arte e chi la consuma (materialmente e cognitivamente).Ma ci crede davvero alle idiozie che dice
Uno è artista anche su un isola deserta! Anzi, o lo è lì o non lo è mai.
Se mai si è sentita l'esigenza INTERIORE di comunicare qualcosa a sé stessi, attraverso un codice linguistico qualsiasi, come si potrà capire perché una domanda simile è nulla? E' come chiedere "giustifica perché il tuo cervello riceve gli impulsi del vento sulla pelle!".
Davvero tu pensi che sotto sotto, ad esempio, io scrivo musica per un pubblico? E quindi io mi inganni pensando di scrivere per me?
Perché tu pensi che io abbia pubblicato tutto quello che il mio hd si tiene stretto per ora?
E pensi che io canti per avere l'applauso alla fine?! No, io devo sanguinare, sporcare altari e crocefissi con le mie budella. E spesso lo faccio molto meglio quando non recito (puro concerto, non mi prostituisco quindi), ma perché so essere un MIO LIMITE quello della recitazione non ancora perfettamente "naturale" nell'artifizio. Canto solo cose che mi permettono di sentirmi vivo. In questo ti do ragione: è chiaro che tutto è per sentirmi vivo in quel momento, perché vedo il mio sangue scorrere e innondarmi. Quindi concepisco benissimo tutto il tuo discorso su maschio inutile, femmina creatrice; comprendo il tuo dire "è solo inganno, l'uomo deve cercarsi nell'amor esterno verso una pulzella", ma tu SENTI questo per logica e tua coranica onesta visione personale. Io sento QUEST'ALTRA COSA, sento l'esigenza di sentirmi vivo ANCHE COSI'! Tu potresti dirmi che è perché non so AMARE e io potrei dirti che l'amore non è umano ed è tutto un ricorrere l'impossibile e tu a sorridere del mio autoinganno.
Ma non c'è rimedio: tu hai le tue ragioni sentite, io le mie.
Tu senti di dover esprimere te stesso a te stesso tramite apoftegmi, io tramite somma di frequenze acustiche.
Ma niente applausi, non lo si fa per gli applausi. Se li ficchino dove fa più male gli applausi!
"Sono stanco di suonare di fronte a persone che applaudono per il motivo sbagliato!" Zappa
Tu puoi dire: "e perché continuare a farlo allora se non per disonestà?". Beh, infatti Zappa si è fatto sempre più studio-man.
Vuoi l'esempio di Moltheni che dopo 10 anni di crescita e dolore e lacrime e sangue donato a noi pubblico ludibrio se ne va dalla scena perché "non ha più niente da dire, tutto questo non ha più senso"?! Non è forse questa onestà? Non è forse questa esigenza ed egoismo e volontà di camminare?
Sai, che tu ci creda o no, una volta spolpato davvero me stesso nell'arena, sento che l'applauso è una delle forme più becere di riconoscimento eventuale per il sangue donato.
Uno sale, vomita e se ne va nel silenzio ebete di chi non potrà mai capire perché.
Fine.
La tua esigenza interiore di comunicare a se stessi, il tuo sentirti vivo vedendo scorrere e ribollire il tuo sangue lo assimilo molto alle gesta ( = lo spettacolo coi fuochi d'artificio che è anche dichiarazione di guerra pressapoco al mondo intero ) di Stroszek in Segni Di Vita di Werner Herzog.
Non so se l'hai visto ma li il protagonista tanto più si lacera interiormente e fa risuonare il suo io, quanto più si isola dagli altri rimanendo solo e perdendo la gioia di una splendida moglie e di una vita tranquilla e, in un certo senso, da sogno. Sogno di quiete e paradiso, non di fuoco interiore e sangue che ribolle.
Penso che siano due stadi estremi tra loro, un aut aut con infinite gradazioni intermedie.
Una risposta sarebbe gradita dato che è un mio post completamente serio dopo mooolto tempo.